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Qui troverete tutte le ricette della trevi S.r.l. provatele e buon appetito. Venite a trovarci per acquistare tutti gli ingredienti.

Lo zenzero appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae, la stessa famiglia della curcuma e del cardamomo, l’Asia è il suo paese di origine ma viene anche coltivata nei paesi tropicali.

Lo zenzero chiamato anche Ginger viene utilizzato da millenni sia per le sue qualità benefiche che aromatizzanti infatti spesso lo consumiamo sotto forma di tisane, centrifughe e come condimento nei nostri piatti per ottenere delle ricette più speziate e saporite.

Dove e come coltivarlo

Visto le sue origini tropicali dobbiamo cercare di ricreare un ambiente caldo ed allo stesso tempo umido quindi deve vivere ad una temperatura di 15°C.

In Italia solo di recente si è iniziata la coltivazione ma per lo più questa avviene in serra, in piccoli orti o in vaso.

Il terreno deve essere lavorato, concimato e umido a patto che non si creino ristagni di acqua.

La semina avviene tra la fine dell’inverno e l’inizio dell’estate quando le temperature non superano i 15°C. Si procede interrando i rizomi ossia le radici a circa 5 cm di profondità con i germogli di crescita verso l’alto e distanti 15-20 cm l’una dall’altra.

Lo sviluppo della pianta avviene lentamente, prima emette delle lunghe foglie verdi poi dei fiorellini e infine dei piccoli frutti a forma di capsula. zenzero in fioritura

E’ possibile coltivarlo anche in vaso in quanto non ha bisogno di molte cure.

Occorre un vaso capiente e profondo almeno 30/40 cm, per evitare ristagni si consiglia di mettere sul fondo dei ciottoli o delle piccole pietre.

Coprire con uno strato di terriccio e posizionare i rizoni distanti circa 15 cm l’uno dall’altro, infine coprire con dell’altro terriccio. Il terreno deve essere sempre umido quindi annaffiate almeno una volta al giorno.

Quando raccogliere lo zenzero? 

Quando la pianta comincia a perdere le foglie e il fusto inizia a seccarsi vuol dire che il rizoma sotto terra è pronto per essere raccolto e ciò avviene in autunno.

Con raccolte precoci si ottengono radici dal gusto più delicato mentre con le raccolte successive si avrà un sapore più pungente.

Come conservarlo

La radice fresca va conservata in frigorifero per non perdere le proprietà nutritive e il sapore. Se già tagliato basta avvolgerlo con della carta da cucina o in un sacchetto di carta così non si seccherà e potrete riutilizzarlo anche dopo giorni.

In alternativa è possibile conservarlo nel freezer, bisognerà prima sbucciarlo poi grattugiarlo e la polpa dovrà essere inserita in un sacchetto trasparente per la conservazione dei cibi. Si consiglia di utilizzarlo entro un anno.

Proprietà e benefici

Zenzero1

Spezia dalle proprietà uniche:

  • antinfiammatorio
  • antidolorifico
  • antiossidante
  • digestivo
  • antibatterico

basta assumerlo in quantitativo sufficiente per farci sentire meglio.

E’ un ottimo rimedio per chi vuole dimagrire in quanto agisce come alimento brucia grassi e contiene solo 80kcal per 100 gr di radice.

Come utilizzare lo zenzero?

Consigliamo di utilizzarlo fresco per apprezzarne meglio il sapore. Ecco alcune ricette:

Polpettine allo zenzero

Polpette di zenzero

  • 500 gr di carne macinata di vitella
  • 1 uovo
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 patata media
  • un pezzo di radice di zenzero
  • la buccia di ½ limone non trattato
  • un mazzetto di prezzemolo
  • 5 cucchiai di pangrattato
  • olio extravergine di oliva
  • sale e pepe

Mettete la carne in una terrina, unite l’uovo e mescolate bene con una forchetta aggiungendo del prezzemolo e dell’aglio tritato. Sbucciate, lavate e tritate lo zenzero con la buccia di limone, amalgamate con la carne. Unite al composto la patata lessata e schiacciata, salate, pepate e mescolate.

Foderate una teglia con della carta forno, formate delle polpette, passatele nel pangrattato e appoggiatele sulla teglia. Irrorate le polpette con un filo di olio extravergine e infornate 200°C per 15-20 minuti e servite calde!

Zuppa di ceci e zenzero

Zuppa di ceci e zenzero

  • 120 gr pasta
  • 300 gr di ceci
  • cipolla, sedano e carota
  • brodo vegetale
  • zenzero fresco
  • prezzemolo
  • olio extravergine di oliva
  • sale

Fate appassire il soffritto in due cucchiai di olio extravergine di oliva aggiungete 4 fettine di zenzero e i ceci (se freschi vanno tenuti una notte ammollo altrimenti potete utilizzare quelli in barattolo) irrorate con 750 gr di brodo vegetale.

A cottura quasi ultimata frullate metà dei ceci con un frullatore ad immersione, successivamente cuocete la pasta all’interno del composto e se occorre aggiungete altro brodo. Servite a tavola con una spolverata di prezzemolo.

Biscotti allo zenzero

Biscotti allo zenzero

  • 300 gr di farina
  • 150 gr di burro
  • 1 uovo
  • 120 gr di zucchero
  • 2 cucchiai di zenzero in polvere o grattugiato

Unite in una ciotola lo zucchero e lo zenzero in polvere o finemente grattugiato creando un buco dove all’interno aggiungere burro a piccoli pezzi e l’uovo. Lavorate il tutto con le mani fino ad ottenere un composto omogeneo creando una palla che andrà avvolta nella pellicola e fatta riposare in frigorifero per 30 minuti.

Dall’impasto dei biscotti allo zenzero ricavate una sfoglia alta circa 5 mm e con coppapasta o formine ritagliate i vostri biscotti poi passateli nello zucchero e sistemateli in una teglia foderata. Fate cuocere in forno a 180° C per 20 minuti.

Tisana allo zenzero

Tisana allo zenzero

  • 2 o 3 fette di zenzero fresco
  • 250 ml di acqua
  • 1 spicchio di limone o scorza di limone non trattato

In un pentolino versate l’acqua e aggiungete le fette di zenzero e uno spicchio di limone portando ad ebollizione per 10 minuti.

Togliere dal fuoco, filtrare il decotto, versatelo in una tazza e aggiungete miele o zucchero.

 

Come siete soliti consumare lo zenzero? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre al zenzero, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

Topinambur chiamata anche rapa tedesca o carciofo di Gerusalemme, nota come Helianthus tuberosus, è unapianta di origine americana diffusa in Europa e in Italia che cresce spontanea lungo i fiumi e le rive dei torrenti.

La fioritura è molto apprezzata sia per le sue dimensioni, i fusti arrivano anche a 3 metri di altezza, sia per il suo aspetto che ricorda le margherite di colore giallo; del topinambur si consumano i tuberi, ossia le sue radici.

La coltivazione ed il raccolto

topinambur in fioreLa coltivazione è facile ma allo stesso tempo infestante infatti si consiglia di dedicare a questo ortaggio una porzione dell’orto distante da eventuali future coltivazioni.

Si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno, non teme il freddo in quanto i tuberi stanno sotto terra.

La semina può essere fatta tra febbraio e maggio, bisogna scavare ad una profondità di almeno 20 cm interrando i tuberi con i germogli rivolti verso l’alto e le piante dovranno essere distanti tra loro di almeno 50 cm per ottenere dimensioni importanti.

In presenza di periodiche piogge si può evitare anche un eventuale irrigazione che va effettuata da effettuare ogni 8-10.

La raccolta avviene in autunno con l’aiuto di una forca o di una vanga, quest’ultima deve essere conficcata nel terreno in modo da far uscire tutta la pianta e i tuberi sradicati a mano.

Il topinambur non ha bisogno di alcun intervento antiparassitario anche se il suo nemico principale è il topo.

Coltivazione in vaso

Qualora invece si volesse coltivare questo ortaggio in vaso occorre solo sceglierne uno di medie dimensioni dal diametro di 30-32 cm, mettere sul fondo dell’argilla in modo da drenare il terreno e all’inizio della primavera interrare il tubero che possegga ancora il germoglio ad una profondità di circa 15 cm. Annaffiare regolarmente e concimare con terriccio già arricchito, quello degli agrumi andrà benissimo. In autunno si avrà la fioritura e una volta che la pianta si sarà seccata si potranno estrarre i tuberi pronti per essere mangiati mentre quelli che lasceremo nel vaso germoglieranno la primavera successiva.

Conservazione

Le radici una volta raccolte si conservano solo per pochi giorni, 8-10 giorni al massimo, meglio se chiusi in sacchetti di plastica o avvolti in un panno in frigorifero.

Le sue proprietà

A differenza della patata non contiene amido ma inulina, questa riequilibra la flora intestinale e favorisce la digestione.

La cosa più importante è che non contiene glutine quindi può essere consumato anche da chi soffre di celiachia.

E’ un alimento ipocalorico (circa 76 kcal per 100 gr di alimento fresco) poiché contiene per l’80% acqua ed è particolarmente ricco di vitamina A, B e H.

Topinambur crudo o cotto?

Per mantenere le sue proprietà benefiche si consiglia di consumare il topinambur crudo con limone, sale e pepe. Se consumato cotto, il topinambur deve essere privato della sua buccia esterna per essere preparato bollito, fritto, cotto al vapore o al forno. Somiglia ad una patata ma ha il gusto di carciofo. Da provare!

Chips di topinambur

chips di topinambur

  • 300 gr di topinambur
  • sale q.b.
  • olio di semi di arachide q.b.

Pulite dalla terra le radici poi lavateli sotto l’acqua corrente fredda.

Con una mandolina tagliate finemente i tuberi di topinambur senza sbucciarli. Scaldate l’olio per friggere immergendo le chips poco alla volta. Una volta dorati scolateli su della carta da cucina. Salate e gustatele calde.

Vellutata di topinambur e zenzero

Vellutata di topinambur

  • 400 gr di topinambur
  • 2 patate medie
  • ½ cipolla
  • 1 pezzo di radice di zenzero
  • brodo vegetale q.b
  • ½ limone
  • sale e pepe
  • olio di oliva extravergine

Pelate le patate, il topinambur e la cipolla. Tagliate la cipolla a fettine sottili e rosolate con olio extravergine di oliva in un tegame.

Tagliate a tocchetti le patate e il topinambur, uniteli alla cipolla appassita mescolando bene. Coprite con il brodo vegetale e grattugiate un pezzo di radice di zenzero in precedenza spellata della sua buccia poi coprite con un coperchio.

Fate cuocere per 20 minuti, frullate il tutto ottenendo una crema densa in seguito spolverate con poco zenzero, sale, pepe ed un filo di olio.

Spaghetti con pesto di topinambur

Spaghetti al topinambur

  • 300 gr di spaghetti
  • 200 gr di topinambur
  • 100 gr di ricotta
  • 40 gr di nocciole sgusciate
  • 20 gr di parmigiano
  • 2 cucchiai di basilico e prezzemolo tritati
  • 20 gr di sesamo
  • 4 cucchiai di mollica di pane
  • la buccia grattugiata di un piccolo limone
  • sale e pepe
  • olio extravergine di oliva

Pelate i topinambur tagliateli a tocchetti, metteteli in un mixer con le nocciole, il parmigiano, l’olio, le erbe aromatiche, sale e frullate il tutto.

Lessate gli spaghetti tenendo da parte dell’acqua di cottura. Nel frattempo fate scaldare in una piccola padella antiaderente un filo d’olio di oliva e aggiungete la mollica di pane sbriciolata, il sesamo e la buccia di limone. Fate cuocere fino a quando il pane inizia a dorarsi.

Mescolate gli spaghetti con il pesto di topinambur e la ricotta aggiungendo un po’ di acqua di cottura infine cospargete la pasta con la mollica di pane ed una manciata di pepe.

 

Vi piace il topinambur? Come siete soliti consumarlo? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre al sedano rapa, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

Il sedano rapa (Apium graveolens var. rapaceum) è una pianta che appartiene alla famiglia delle Apiaceae o Umbelliferae, alla stessa specie appartengono il sedano da coste e da foglie, la differenza sta nella radice costituita da una grossa palla con una polpa dal sapore delicato da consumarsi sia cruda che cotta a seconda del gusto.

La coltivazione del sedano rapa

La coltivazione avviene a ciclo biennale e può essere eseguita con la tecnica del semenzaio usando dei vasetti per poi trapiantarlo o direttamente in terra piena.

Semina

La semina deve avvenire tra febbraio e maggio, una volta che la piantina sarà più grande dovrà essere interrata ad una distanza di almeno 30 cm l’una dall’altra per permettere alle radici di svilupparsi al meglio.

Clima e irrigazione

sedano rapa coltivazione

Resiste bene alle temperature anche se predilige un clima fresco ma non freddo, ideali sono i 18°C, purché abbia un terreno sempre umido cercando di non provocare ristagni durante l’irrigazione che dovrà essere effettuata in maniera costante ogni 2 o 3 giorni sempre in base alle stagioni.

Terreno, concimazione e raccolto

Per la concimazione si può usare del letame organico o del compost da aggiungere prima di ogni semina mentre per una migliore manutenzione si consiglia la pacciamatura mantenendo il terreno umido e caldo ricoprendolo di fogliame.

Il raccolto si effettua tra settembre e ottobre inoltrato. Si raccoglie tagliando la pianta al colletto, dopo il taglio potrebbe esserci un ulteriore ricrescita del fusto ma di qualità inferiore.

Attenzione alle malattie

Le malattie e i parassiti che attaccano questo ortaggio sono simili a quelle delle altre specie della famiglia delle ombrellifere:

  • Mosca del sedano (chiamata anche mosca minatrice), le femmine depongono le uova e le larve sono molto pericolose
  • Septoriosi
  • Cercosporiosi
  • Ticchiolatura

L’utilizzo di antiparassitari può risolvere il problema e si consiglia di evitare ristagni idrici perché dannosi alla radice.

Consociazioni

La pianta è in grado di aumentare la sua produttività se coltivata nei pressi di altri ortaggi come: cavolo, piselli, pomodoro, melanzana, porro e cetrioli.

Le sue varietà

Le principali varietà di sedano rapa che conosciamo sono:

  • Sedano rapa di Verona, la più nota e tipica italiana, dalla polpa bianca dal sapore molto gradevole
  • Il Marble Ball, il gigante di Praga
  • Il sedano Alabastro

Proprietà del sedano rapa

E’ un alimento ipocalorico (23 kcal per 100 gr.) perché costituito prevalentemente da acqua. Contiene vitamina A, B e C, sali minerali, quali ferro, potassio e manganese quindi un ottimo remineralizzante, aiuta a combattere reumatismi, calcoli renali e affezioni polmonari.

Le sue proprietà diuretiche e disinfettanti vengono utilizzate anche se non al meglio in campo erboristico.

In cucina… una scoperta!

Anche se il suo aspetto non è molto invitante la radice ha un sapore delicato e si presta alla realizzazione di molte pietanze.

Insalata di sedano rapa

insalata di sedano rapa

  • 150 gr di sedano rapa di Verona
  • 2 cespi di indivia belga
  • ½ limone
  • 2 fette di pancarré
  • 1 cucchiaio di senape
  • peperoncino
  • olio extravergine di oliva
  • sale
  • timo
  • pepe

Sfogliate 2 cespi di indivia, sbucciate il sedano rapa, lavate il tutto e tagliatelo a julienne.

Dal pancarrè ricavate dei cubetti e fateli tostare in padella con un cucchiaio di olio extravergine di oliva, un pizzico di peperoncino e sale a piacere, nel frattempo preparate a parte un’emulsione con succo di limone, 1 cucchiaio di senape, 40 gr di olio di oliva, sale, pepe e qualche fogliolina di timo.

Trasferite le foglie di indivia e sedano rapa in una ciotola, aggiungete i crostini di pancarré e spargete il tutto con la salsa preparata a parte.

Spaghetti al ragù di sedano rapa

spaghetti con sedano rapa

  • 360 gr di spaghetti
  • 300 gr di sedano rapa
  • 1 carota
  • 1 cipolla media
  • 1 tazza di foglie di sedano
  • 150 gr di olive da snocciolare
  • 1 bicchiere di brodo vegetale
  • 2 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • sale e pepe q.b.

Tritare con un mixer le foglie di sedano, la carota e la cipolla. Mettere 1 cucchiaio di olio extravergine in un tegame, aggiungere il trito di verdure, un pizzico di sale e soffriggere per 5/10 minuti.

Intanto pulite il sedano rapa tagliandolo a tocchetti e aggiungetelo alle verdure insieme al brodo vegetale e cuoceteli con un coperchio a fiamma media per 30 minuti e finché il brodo non si sarà ritirato e se necessario immettete acqua durante la cottura. Snocciolate le olive e tritatele e incorporandole al composto mescolando bene.

Cuocete gli spaghetti in abbondante acqua salata e una volta cotti versateli nel tegame del ragù e mescolate a fuoco vivo per 2 minuti aggiungendo a vostro piacimento del pepe.

Sedano rapa al forno

sedano rapa al forno

  • 2 sedani rapa
  • parmigiano reggiano grattugiato
  • pangrattato
  • sale
  • pepe
  • olio extravergine di oliva

Lavate il sedano rapa e fatelo bollire in acqua salata per circa 30 minuti coprendo con un coperchio, una volta raffreddato tagliatelo a fette spesse di circa 1 cm.

In un piatto mescolate il formaggio con il pangrattato, sale e pepe, in seguito impanate le fette di sedano rapa e disponetele su una teglia coperta da carta forno, condite con olio extravergine di oliva e infornate a 180° C per circa 15 minuti, fino a quando le fette non saranno dorate ed infine servite le fette tiepide.

Estratto di sedano rapa, mela e limone

estratto di sedano rapa

  • 1 sedano rapa piccolo
  • 1 gambo di sedano senza foglie
  • mezza mela
  • ½ limone

Lavate e tagliate il limone, il sedano e il sedano rapa a cubetti, fate la mela a tocchetti e inserite il tutto nell’estrattore.

Preparatelo come più vi piace, il suo gusto vi stupirà.

 

 

Avete mai assaggiato il sedano rapa? Come preferite consumarlo, cotto o crudo? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

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Il sedano, il cui nome scientifico Apium graveolens originaria del Mediterraneo usata come pianta medicinale fin dagli antichi Greci e immancabile nella cucina italiana per insaporire i nostri piatti. Oltre ad essere un ortaggio è considerato anche erba aromatica, infatti spesso viene consumato anche crudo o in succo contrastando la ritenzione idrica grazie al suo alto potere diuretico.

La pianta appartiene alla famiglia delle Ombrellifere come le carote ed il prezzemolo. La sua coltivazione è semplice e non prevede particolari cure se non l’imbiancamento per ottenere un prodotto tenero e croccante.

Come coltivare il sedano

Clima e terreno

Soffre il caldo eccessivo e teme il gelo, quindi ha bisogno di una temperatura costante intorno ai 20°. Le stagioni migliori per la coltivazione sono la primavera e l’autunno. Periodo di semina e trapianto.

La pianta richiede un terreno ricco di sostanze organiche, fertile e costantemente umido purché senza ristagni. E’ bene concimare lavorando in profondità il terreno per renderlo drenante.

La semina

Viene trapiantato nell’orto, questo deve avvenire quando la piantina è cresciuta oltre i 4-5 cm. Spesso si usa un doppio trapianto: prima in vaschette per semina poi in vaso, al crescere delle prime foglie l’ortaggio si trasferirà nell’orto, per evitare condizioni ambientali non favorevoli. sedano

La semina in vaso avviene tra febbraio e marzo, il trapianto da maggio fino a fine luglio. Si trapianta invece ad agosto fino a ottobre per la raccolta autunnale-invernale.

La distanza per coltivare il sedano nell’orto è di circa 35 cm tra una pianta e l’altra in modo da dare spazio alle piante per un ottimale sviluppo.

Irrigazione e consigli utili

Ha necessità di molta acqua, essendo una pianta di origine palustre occorre irrigare il terreno ogni 2-3 giorni altrimenti c’è il rischio che si indurisca perdendo la sua croccantezza. Oppure utilizzare l’irrigazione con impianto a goccia.

Si consiglia di posizionarla nelle zone dell’orto più ombreggiate almeno nei periodi primaverili-estivi.

Per una migliore coltura dell’ortaggio viene consigliata la pacciamatura per evitare interventi di pulizia dalle erbacce mantenendo così il terreno sempre umido.

Se invece si decide di non pacciamare occorre periodicamente zappare il terreno mantenendolo morbido.

Per ottenere un sedano morbido ma allo stesso tempo croccante si utilizza la tecnica dell’imbiancamento rendendo foglie e coste di colore bianco-dorato. Questo si ottiene legando le cime della pianta con un elastico o un laccio. Questa operazione viene effettuata 15 giorni prima della raccolta.

Varietà di sedano

  • Sedano dulce , da cui si utilizzano le coste ed è le varietà più diffusa e coltivata di questa pianta
  • Sedano rapa da cui si utilizza la grossa radice, sia cruda che cotta

Il dulce lo possiamo distinguere in sedano dalle coste verdi e quello dalle coste bianche.

Le prime risultano più carnose ed è una varietà resistente al gelo invernale; mentre quelli a coste bianche sono più teneri e quindi adatte alla coltivazione primaverile-estiva.

Le sue proprietà:

  • ricco di fibre che aiutano a ridurre trigliceridi e colesterolo
  • è per lo più acqua e questo favorisce la perdita di peso
  • contiene selenio, potassio e sodio che contribuiscono ad espellere i liquidi in eccesso dal nostro corpo
  • se usato correttamente nella dieta quotidiana aiuta contro le infiammazioni grazie alle sue proprietà lenitive

Il sedano: un ingrediente polivalente

Insalata di mela e sedano con noci e grana

Insalata di sedano

Ingredienti per 4 persone:

  • 2 mele verdi (varietà Granny Smith)
  • 1 costa di sedano
  • 80 gr di grana
  • 8 noci
  • 1 dl di yogurt
  • 1 limone
  • Sale q.b.
  • 1 cucchiaio di olio di oliva

Lavare le coste di sedano, tagliatele in lunghezza eliminando i filamenti ottenendo delle fettine sottili. Tagliate a lamelle la grana e sgusciate le noci eliminando la buccia che ricopre i gherigli in quanto potrebbe risultare amara. Lavate le mele tagliandole a spicchi sottili. Spruzzate con del succo di limone la polpa.

In una ciotola versate lo yogurt, l’olio e del sale. Mescolate il tutto ottenendo una salsa omogenea. Distribuite gli spicchi di mela nei piatti, unite i gherigli di noce spezzettati grossolanamente, il sedano e le lamelle di grana. Accompagnate con la salsa a parte.

Soffritto a regola d’arte

Sedano soffritto

  • 1 carota
  • 1 cipolla bianca
  • 1 costa di sedano
  • olio extravergine d’oliva
  • 50 ml di vino bianco o dell’acqua

Pulire la cipolla sbucciandola e dividendola a metà tagliandola a cubetti. Pelate la carota lavandola successivamente sotto l’acqua corrente. Tagliatela a fette sottili riducendo anch’essa a cubetti. Infine il sedano: eliminate le foglie esterne, lavate il tutto e con l’aiuto di un coltello togliamo i filamenti riducendo anch’esso a cubetti.

Mettere in una padella l’olio extravergine d’oliva, fate scaldare e poi aggiungete il trito di carota, cipolla e sedano. Giratelo per far rosolare le verdure e lasciate cuocere per almeno 15 minuti. Per accelerare la cottura potete sfumare dopo 5 minuti con del vino bianco o dell’acqua. Il vostro soffritto è pronto!

Risotto al sedano

Risotto al sedano

  • 450 gr di riso carnaioli
  • 300 gr di sedano bianco
  • 1 cipolla media
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • 40 gr di formaggio grattugiato
  • 1l di brodo vegetale
  • olio extravergine di oliva
  • sale e pepe q.b.

Il un tegame scaldate 2 cucchiai di olio extravergine di oliva e lasciate appassire la cipolla tritata. Dopo qualche minuto aggiungete il sedano tagliato a tocchetti, fate insaporire e versate il riso.

Mescolate e quando il riso sarà tostato aggiungete il vino e lasciate evaporare, salate.

Portate a cottura il riso aggiungendo poco alla volta il brodo vegetale mescolando.

A cottura ultimata aggiungete un pizzico di pepe una spolverata di formaggio grattugiato.

Succo di sedano, carote, limone e zenzero

succo di sedano

  • 200 gr di cuore di sedano
  • 40 gr di foglie di sedano
  • 200 gr di carote
  • 100 gr di limone
  • 10 gr di zenzero fresco

Lavare e tagliare a pezzi il sedano, sbucciare le carote e tagliarle grossolanamente, sbucciare lo zenzero. Inserire tutti gli ingredienti nella centrifuga e azionate. Il succo è pronto per essere gustato.

 

Vi piace il sedano? Come siete soliti consumarlo, sotto forma di succo oppure crudo? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

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Menù per Capodanno per festeggiare l’arrivo del Nuovo Anno

Superato Natale le feste non sono ancora finite! Non resta che organizzare il cenone di San Silvestro per chiudere in compagnia il 2018 e brindare con parenti ed amici l’arrivo del 2019. Il cenone di Capodanno può comprendere diverse portate, assecondando i gusti di tutti; l’unico ‘obbligo’ è brindare alla mezzanotte e mangiare le lenticchie che, secondo la tradizione, porteranno fortuna e ricchezza nel nuovo anno. Vi lasciamo qualche consiglio sulle portate per organizzare il vostro cenone di Capodanno del 31 dicembre e vi auguriamo un buon inizio 2019.

Tris di antipasti nel menù di San Silvestro

Gli ingredienti del tris di antipasti che vi proponiamo per il menù di Capodanno è facile e veloce da realizzare; potrete organizzarvi con anticipo e predisporre tutta la preparazione in modo da avvantaggiarvi per la sera di capodanno.

Polpette di melanzane

  • Melanzane 3Menù per capodanno
  • Aglio 1 spicchio
  • Parmigiano 3 cucchiai
  • Sale, pepe q.b.
  • Pangrattato 40 g
  • Prezzemolo una manciata
  • Menta qualche fogliolina
  • Olio per friggere q.b.

Puliamo le melanzane eliminando loro le estremità; dopo averle tagliate a metà, possiamo cuocerle al vapore (o 5 minuti in pentola a pressione) per renderle morbide. A cottura ultimata cerchiamo di spellarle accuratamente e le sfaldiamo con una forchetta.

Tritiamo aglio e prezzemolo insieme alla menta; uniamo a questo composto di erbe aromatiche anche il parmigiano, l’uovo, sale e pepe. Aggiungiamo il pangrattato fino ad ottenere un impasto della giusta consistenza.

Formiamo tante polpettine che andremo a friggere in olio bollente fino a quando non diventeranno dorate. Scoliamole e lasciamole adagiate su della carta assorbente in modo che perdano l’olio in eccesso.

Bruschetta con patè di cavolfiore (per 4 persone)

  • Cavolfiore 1Menù per capodanno
  • Prezzemolo 10 g
  • Acciughe 3 filetti
  • Aglio 1 spicchio
  • Speck 1 fetta
  • Sale e pepe q.b.
  • Olio extravergine di oliva  

Laviamo il cavolfiore accuratamente e separiamo le sue cimette; possiamo anche taglialo in pezzi irregolari tanto poi andremo a frullare il tutto. Lessiamolo per circa 30 minuti in acqua. Passiamo il cavolfiore al mixer aggiungendo sale e pepe, lo spicchio di aglio a cui avremo tolto preventivamente l’anima in modo da attenuarne la forza.

Aggiungiamo anche un filo di olio e i filetti di acciughe. Frulliamo fino a raggiungere la consistenza desiderata: potremo renderlo più o meno corposo aumentando o diminuendo il tempo di uso del mixer. Spalmiamo il patè di cavolfiore sul pane bruschettato e aggiungiamo al di sopra qualche pezzetto di speck.

Involtini di verdure grigliate

  • Zucchine 2Menù per capodanno
  • Peperoni 2
  • Melanzane 2
  • Aglio 1 spicchio
  • Sale e paprika q.b.
  • Rosmarino 1 rametto
  • Ricotta fresca 250 g
  • Olio extravergine di oliva

Puliamo le verdure e tagliamo melanzane e zucchine nel senso della lunghezza, cercando di ottenere il medesimo spessore; tagliamo in listarelle i peperoni, privandoli dei loro semi. Grigliamo tutte le verdure su una piastra o una padella in ghisa, lasciandole poi raffreddare.

Nel mentre prepariamo la farcitura: ricotta sgocciolata con sale, 1 cucchiaio di olio, la paprika e, infine, aglio e rosmarino tritati. Mescoliamo tutto per bene e lasciamo insaporire per un’ora. Ultimata la cottura e trascorso il tempo di riposo necessario, possiamo comporre i nostri involtini.

Posizioniamo le fette di zucchina, melanzana e peperone sul piano da lavoro: sopra ad ognuna di esse un cucchiaino di farcitura e disponiamo ogni fetta sopra l’altra, arrotolando in modo da formare i nostri involtini. Fermiamo il giro con uno stuzzicadenti; continuiamo a creare gli involtini di verdure grigliate fino ad esaurimento di tutti gli ingredienti. Qualora avanzassero delle verdure grigliate potremmo servirle come contorno durante la nostra cena.

Risotto radicchio e noci

  • Riso 360 gMenù per capodanno
  • Radicchio rosso 4 cespi
  • Cipolla 1
  • Burro 40 g
  • Brodo vegetale 2 l
  • Noci 12
  • Vino bianco 1 l
  • Olio extravergine di oliva 3 cucchiai

Primo passo per realizzare un ottimo risotto è avere a disposizione un brodo vegetale di cui vi abbiamo consigliato una ricetta in questo post. L’occorrente per prepararlo è: cipolla, sedano, carote, zucchina.

In una pentola piuttosto capiente facciamo tostare il riso con un filo di olio extravergine di oliva: sarà perfettamente tostato quando avrà assunto un aspetto traslucido.

In un pentolino con pochissimo olio facciamo tostare la cipolla rendendola cremosa e poi sfumiamola con il vino bianco: alziamo la fiamma così che la parte alcolica evapori più velocemente.

Lasciando così continuare la cottura della cipolla e la tostatura del riso, possiamo dedicarci al radicchio. Laviamo accuratamente i cespi di radicchio e tagliamoli a listarelle o pezzetti, né troppo grandi né troppo piccoli. A questo punto uniamo la cipolla nel tegame di cottura del riso e mescoliamo per amalgamare.

Aggiungiamo un mestolo di brodo vegetale che avremo portato ad ebollizione in modo da non interrompere la cottura del riso: ogni volta che il risotto rischia di asciugarsi troppo, sarà necessario aggiungerne altro.

Quando mancheranno circa 5 minuti per ultimare la cottura del riso, aggiungiamo le foglie di radicchio spezzettate: unirlo quasi a fine cottura vi consentirà di avere del radicchio appassito ma ancora leggermente croccante. Se preferite, al contrario, un risultato più cremoso potete aggiungerlo qualche minuto prima.

Nel mentre,  tritiamo le noci che dovremo aggiungere a cottura ultimata; a questo punto è necessario procedere con la mantecatura, operazione non trascurabile per ottenere un risotto eccellente. A fornelli spenti, aggiungiamo il burro e mescoliamo in modo energico: otterremo così un risotto estremamente cremoso.

Finocchi gratinati al forno

  • Finocchi 6Menù per capodanno
  • Formaggio (emmental, scamorza o parmigiano)
  • Besciamella ½ litro
  • Formaggio grattugiato per gratinare q.b.

Cominciamo con il pulire i finocchi: laviamoli in acqua accuratamente. Mentre l’acqua per lessarli bollirà, tagliamo i formaggi a dadini o fettine; possiamo utilizzare un mix di formaggio o sceglierne esclusivamente uno.

Lessiamo i finocchi lasciandoli però al dente; dopo la cottura dovranno essere scolati per bene e poi disposti all’interno di una pirofila. Realizziamo uno strato di finocchi e cospargendo il tutto con il formaggio e besciamella. In ultimo procediamo con una spolverata di formaggio grattugiato ed inforniamo a 200° fino a quando la sommità dei finocchi sarà ben dorata.

Spinaci filanti

  • Spinaci 2 mazziMenù per capodanno
  • Aglio 1 spicchio
  • Peperoncino 1 pezzetto
  • Mozzarella o altro formaggio 100 g
  • Sale q.b.
  • Olio extravergine di oliva 4 cucchiai

Puliamo i nostri spinaci freschi, lavandoli accuratamente dalle foglie ai gambi; se questi sono troppo lunghi o robusti possiamo anche tagliarli leggermente ed eliminare la parte bianca.

In una padella mettiamo un paio di cucchiai di olio e lasciamo soffriggere leggermente uno spicchio di aglio e il peperoncino. Aggiungiamo anche gli spinaci, saliamo appena e lasciamoli insaporire. Aggiungiamo il formaggio, e copriamo la pentola con un coperchio per un paio di minuti fino a quando il formaggio sarà tutto fuso. Gustate i vostri spinaci ben caldi e filanti!

 

Polpettone di verdure al forno

  • Patate 800 g
  • Carota 1
  • Zucchine 2
  • Sedano 1
  • Pomodorini ciliegini 200 g
  • Uovo 1
  • Tuorlo 1
  • Ricotta 100 g
  • Cipolla 1
  • Pangrattato 80 g
  • Parmigiano 40 g
  • Timo, sale e noce moscata q.b.
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Basilico 5 foglie

Per preparare il nostro polpettone iniziamo con il pulire tutte le verdure necessarie: cuociamo le patate per circa 40 minuti in acqua bollente in modo da ammorbidirle. Puliamo il sedano, la carota e le zucchine: laviamole abbondantemente e tagliamole a dadini.

In una padella facciamo rosolare la cipolla con 4 cucchiai di olio poi aggiungiamo le verdure tagliate e cuociamo a fiamma moderata per una ventina di minuti.

Facciamone un trito anche grossolano. Riduciamo le patate a purè unendo anche il parmigiano, l’uovo e il singolo tuorlo, un pizzico di timo, il pangrattato, la noce moscata e le verdure. Mescoliamo tutto, saliamo amalgamando bene l’intero composto.

Inseriamolo all’interno di una teglia, dandogli la forma di un polpettone: per dargli uniformità ed un aspetto liscio possiamo aiutarci con il dorso del cucchiaio. Inforniamo per circa mezz’ora a 120° C.

La tradizione nel menù di San Silvestro

Lenticchie in umidoMenù per capodanno

  • Lenticchie già ammollate 50 g
  • Passata di pomodoro 200 g
  • Sedano 30 g
  • Carota 30 g
  • Cipolla 50 g
  • Alloro 1 foglia
  • Brodo vegetale
  • Olio di oliva
  • Sale e pepe q.b.

Tritiamo finemente la cipolla insieme al sedano e alla carota; lasciamoli appassire in una padella con 4 cucchiai di olio; versiamo al suo interno le lenticchie già precedentemente ammollate e facciamole tostare a fiamma viva.

Uniamo la passata di pomodoro o il sugo che abbiamo preparato con i pomodori freschi, una foglia di alloro e due mestoli di brodo vegetale. Cuociamo a fiamma moderata per circa mezz’ora. Poi saliamo, pepiamo e serviamo ben caldi.

Si dice che le lenticchie portino fortuna e ricchezza. Probabilmente è solo superstizione ma esiste una spiegazione per cui questo detto si è tramandato di generazione in generazione. Le lenticchie sono stati uno dei primi legumi ad essere coltivati dall’uomo sin dal 7 mila a.C. e Greci e Romani ne mangiavano in grandi quantità.

Risale ai Romani, infatti, la ricorrenza di gustarle nell’ultimo giorno dell’anno: in antichità era usanza regalare la scarsella, una borsa in cuoio da legare alla cintura contenente lenticchie, come dono ad inizio anno. Ma perché? L’augurio era che si trasformassero in tintinnanti monete durante l’anno in virtù della loro somiglianza con esse.

Dessert

Torta di panettone con frutta fresca 

  • Panettone 1Menù per capodanno
  • Kiwi 1
  • Arancia 1
  • Mandarino 1
  • Pera o mela 1
  • Latte 500 ml
  • Scorza di limone 1
  • Zucchero 100 g
  • Tuorli 4
  • Farina 60 g
  • Mascarpone 150 g

Come prima cosa prepariamo la crema pasticcera al mascarpone con cui farciremo la nostra torta di panettone. In un pentolino portiamo ad ebollizione il latte insieme alla scorza di limone. Montiamo i tuorli a neve, aggiungiamo la farina e poi uniamo il latte a filo continuando a montare le uova. Riposizioniamo il pentolino sul fornello e lasciamo che si addensi per qualche minuto, mantenendo la fiamma bassa.

Il risultato dovrà essere denso e cremoso; quando il composto sarà completamente freddo, uniamo il mascarpone e amalgamiamo tutto per bene. Componiamo ora la nostra torta panettone. Sbucciamo la frutta che abbiamo scelto: kiwi, arancia, mela e mandarino, tagliandola poi a spicchi o fettine e cospargiamola di succo di limone.

Tagliamo a metà il panettone che abbiamo intenzione di utilizzare ( può essere utile comprarne uno basso in altezza); scaviamo al suo interno togliendo la polpa e cercando di mantenere uno spessore di 1 cm dal bordo. Riempiamo l’interno di crema, livelliamo la sommita e disponiamo la nostra frutta in modo ordinato su tutta la superficie. Se di vostro gradimento possiamo cospargere tutta la frutta con la gelatina trasparente. Lasciamo riposare la torta per almeno 40 minuti in frigorifero in modo che la crema si rapprenda leggermente.

 

E voi cosa avete deciso di preparare per la cena di San Silvestro? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi e sapere cosa cucinerete.

Presso la Trevi Srl troverete un ampio assortimento di frutta e verdura per realizzare tante ricette e rendere gustose le vostre giornate di festa. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Erbe aromatiche: rosmarino, salvia, basilico e prezzemolo

Tra le erbe aromatiche, le principali ad essere impiegate in cucina sono sicuramente il rosmarino, la salvia, il basilico e il prezzemolo; spesso sono raggruppate nella categoria degli aromi che, insieme alle carote e al sedano, vengono acquistati come “odori”, ingredienti primari utilizzati per insaporire e profumare i nostri piatti.

La coltivazione delle erbe aromatiche

Erbe aromatiche Ortofrutta Trevi srl RomaLa coltivazione delle erbe aromatiche è piuttosto semplice e non prevede particolari cure. Possono essere coltivate sia nell’orto che sul nostro balcone, all’interno di semplici vasi con qualche piccola accortezza.

Le piantine di aromi si dividono generalmente in due gruppi principali: da un lato quelle che hanno un ciclo vitale annuale, ovvero che devono essere riseminate poiché tendono ad esaurirsi; dall’altro le piante che riescono a resistere anche per diversi anni.

Tra le erbe aromatiche durature troviamo la salvia e il rosmarino: non temono stagioni e restano sempreverdi con i loro folti cespugli. Basilico e prezzemolo, invece, hanno un ciclo di vita annuale; il freddo è un ostacolo alla loro sopravvivenza ed ogni anno devono essere riseminate.

Erbe aromatiche: la semina

La coltivazione di tutte le erbe aromatiche può avere origine dalla semina o dal trapianto di piantine preventivamente acquistate. Far nascere piantine di erbe aromatiche dai semi è, in generale, un’operazione piuttosto lenta a causa anche della bassa germinabilità di alcune tipologie di piante aromatiche, come ad esempio la salvia.

Erbe aromatiche Ortofrutta Trevi srl RomaSe vengono scelti i semi, è opportuno procedere inizialmente in semenzaio, abbondando con la quantità di semi posti in vaschetta; la semina a inizio primavera permetterà di trapiantare le piantine tra aprile e maggio scegliendo l’orto o un vaso.

I tempi variano a seconda del clima della zona in cui si coltiva: possono registrarsi degli anticipi o dei ritardi a causa delle temperature. I semi delle erbe aromatiche, generalmente, dovranno essere interrati a meno di un cm di profondità: saranno necessari circa 10 giorni per la germinazione che può essere favorita da coperture utili a scaldare il terreno.

Qualora si decida di seminare direttamente in orto, la distanza a cui collocare i semi varia a seconda dell’erba aromatica scelta: basteranno 10 cm per le piantine di prezzemolo mentre sarà necessaria una maggiore distanza per il rosmarino e la salvia. Se si vuole coltivare il prezzemolo conviene seminare per fila tenendo distanze di 30 cm e di 10 cm tra le piantine.

Trapianto delle erbe aromatiche

Anche nel caso di piantine acquistate per essere innestate direttamente nel terreno, è necessario prestare attenzione alle temperature. Nel caso del basilico, ad esempio, le piantine dovranno essere innestate ad una distanza di circa 30 cm l’una dall’altra e sarà molto utile prestare attenzione alle temperature che non dovrebbero mai scendere sotto i 15-20 gradi, neanche la notte.

Erbe aromatiche Ortofrutta Trevi srl RomaIl rosmarino formerà un cespuglio di dimensioni maggiori rispetto alle altre erbe aromatiche e, dunque, è preferibile posizionare le piante ad una distanza maggiore, lasciando uno spazio di circa mezzo metro.

La pianta del rosmarino può essere moltiplicata anche prelevando un rametto da un cespuglio, cogliendolo dalla sua parte più bassa. Lasciate solo le foglie sulla sommità, il rametto dovrà essere messo in acqua per circa 5 giorni, fino a quando vedremo spuntare le piccole radici.

A questo punto possiamo trasferirlo in un vaso e aspettare che crescano nuovamente le foglie. Per facilitare le operazioni è preferibile scegliere periodi dal clima mite.

Tra le erbe aromatiche più delicate c’è il prezzemolo che non può essere seminato prima di metà aprile; l’impianto può durare anche fino a luglio inoltrato in quanto le temperature non devono mai scendere sotto i 10 gradi, pena la precoce nascita di fiori.

Terreno e irrigazione

Le erbe aromatiche coltivate in orto prediligono un terreno libero dalle erbe infestanti, privo di ristagni d’acqua, al riparo dall’eccessivo vento. In genere quando si coltiva in orto, fatta eccezione la fase di crescita iniziale che richiede maggiore apporto idrico, le piante ricevono acqua dalle piogge; in presenza di periodi caldi prolungati, è necessario apportare un maggiore contributo all’irrigazione. Se le piantine si trovano al riparo all’interno di balconi, è necessario innaffiarle con regolarità.

Erbe aromatiche Ortofrutta Trevi srl RomaColtivazione del basilico

Il basilico, Ocimum basilicum, è tra le piante aromatiche più diffuse e apprezzate nella cucina mediterranea; si utilizzano le foglie fresche, aggiunte solitamente a fine preparazione. Questa erba aromatica soffre il freddo così tanto che le temperature eccessivamente basse causano l’arresto della sua crescita; per questo motivo si tende a coltivarla soprattutto in primavera.

Si consiglia di mantenere sempre umido il suolo del basilico con irrigazione frequente ma evitando i ristagni. Risulta favorevole anche una continua lavorazione del terreno con l’eliminazione delle erbe infestanti. La pianta del basilico può essere stimolata nella produzione di foglie: cimare frequentemente le infiorescenze evita che i fiori producano i semi. Formatisi questi ultimi, infatti, le foglie di basilico iniziano a seccarsi e perdono il loro aroma.

La varietà di basilico più diffusa è quella chiamata “genovese”; ne esiste un’altra di colorazione rossa ma meno nota e meno saporita, per questo scarsamente impiegata in cucina.

Le foglie di basilico possono essere raccolte ed utilizzate fresche all’occorrenza; all’inizio della sua vita è opportuno non defogliare eccessivamente la pianta e, in generale, è sempre meglio non esagerare nella raccolta evitando di spogliare completamente la pianta.

Il basilico oltre ad essere molto amato in cucina, è anche rinomato per il suo potere antinfiammatorio, in particolare contro l’artrite e la bronchite.

Erbe aromatiche Ortofrutta Trevi srl RomaCome coltivare la salvia

Della salvia, salvia officinalis, vengono impiegate le foglie, dall’odore molto caratteristico; possono essere utilizzate sia fresche che essiccate. Questa erba aromatica preferisce le posizioni soleggiate, non teme le siccità né il gelo. Si adatta a qualsiasi tipo di terreno ma potrebbe essere danneggiata dai suoli eccessivamente umidi o argillosi.

In caso decidiate di coltivare la salvia in vaso, procuratevene uno piuttosto capiente, con un diametro di 30-40 cm e profondo poiché le radici di questa erba aromatica sono piuttosto lunghe.

La pianta della salvia non richiede molta acqua, anzi, predilige un ambiente secco; è sufficiente avere l’accortezza di mantenere sempre umido il terriccio.  Come la maggior parte degli aromi, anche la salvia può essere raccolta quando necessita ed impiegata fresca.

 

Erbe aromatiche Ortofrutta Trevi srl Roma

Coltivazione del rosmarino

Anche il rosmarino, rosmarinus officinalis, è un’erba aromatica sempreverde e molto resistente. Fa parte della famiglia delle Lamiacee, come basilico e salvia.  Il rosmarino è un arbusto che forma dei cespugli di dimensioni moderate che riescono ad occupare piccoli angoli di giardino o di balcone.

Ciò che viene usato di questa erba aromatica sono le foglie: lunghe e strette sprigionano tutto il loro profumo, rendendo questa pianta una vera e propria spezia. Il rosmarino sviluppa fiori bianchi e viola, solitamente in primavera, facilmente riconoscibili.

Il rosmarino è un’erba aromatica che si adatta bene a qualsiasi terreno e zona; preferisce un suolo ben sciolto e non teme la siccità ma può essere pesantemente danneggiata dalle gelate.

Durante il primo anno di vita ha bisogno di un’irrigazione costante mentre successivamente è possibile limitarla: sarà sufficiente bagnare la pianta ogni 10-15 giorni. E’ una sempreverde, dunque come la maggior parte degli aromi, può essere colta all’occorrenza in qualsiasi periodo dell’anno ed utilizzata fresca.

 

Erbe aromatiche Ortofrutta Trevi srl Roma

Coltivazione del prezzemolo

Il prezzemolo,  Petroselinum crispum, ha un sapore pungente e leggermente amarognolo. E’ una pianta molto resistente che può essere coltivata ovunque: orto, balcone o giardino.

Se decidete di procedere con la semina, deve essere realizzata tra maggio e giugno, cercando di distribuire i semi in maniera omogenea e ricoprendoli con uno strato di terra di 2-3 cm.

Il terreno dove cresce il prezzemolo deve essere mantenuto sempre umido evitando però i ristagni che potrebbero essere causa di marciumi. E’ ugualmente importante pulire il suolo circostante da eventuali erbe infestanti che potrebbero rubare il nutrimento alla nostra piantina di prezzemolo. Anche il prezzemolo può essere colto ed utilizzato nell’immediato.

Come conservare le erbe aromatiche?

A differenza del basilico, la cui essiccazione non è consigliata poiché le foglie perdono tutto il loro aroma, le altre erbe aromatiche possono essere conservate in freezer per lungo tempo. Dopo averle pulite bene con uno straccio umido, possono essere riposte negli appositi sacchetti o in vasetti e tirate fuori per essere utilizzate.

Essiccazione

È possibile essiccare le erbe aromatiche scegliendo tra il forno o il sole; è bene non eccedere troppo nell’esposizione al sole né nella temperatura del forno poiché il calore eccessivo potrebbe bruciarle.

Erbe aromatiche in cucina

Erbe aromatiche Ortofrutta Trevi srl Roma

Brodo vegetale

Le erbe aromatiche insieme ad alcuni ortaggi sono gli ingredienti per ottenere un brodo vegetale perfetto. Il brodo lo potrete consumare per cuocere minestre oppure come ingrediente nelle cotture più lunghe come ad esempio i risotti. Il suo tempo di cottura è di circa 45 minuti complessivi.

Per preparare il brodo vegetale fatto in casa ci serviranno questi ingredienti.

  • Acqua 1 litro
  • Sedano 150 g
  • Carote 200 g
  • Cipolle 200 g
  • Pomodoro 1
  • Patate 1
  • Prezzemolo 4 rametti
  • Sale e pepe q.b.

Puliamo le verdure; sbucciamo le carote e le patate, laviamole e tagliamole a tocchetti anche spessi. Facciamo la stessa cosa con il sedano, eliminando la parte finale e le foglie, dividendolo in tre parti.

Tagliamo anche il pomodoro in due parti e sbucciamo la cipolla, dividendola a metà. Facciamola rosolare in una padella antiaderente a fiamma bassa e versiamo al suo interno tutti gli ingredienti. Aggiungiamo sale, pepe e acqua. Portiamo a bollore il tutto poi abbassiamo la fiamma per circa un’ora.

A cottura ultimata filtriamo il brodo per raccogliere tutte le verdure. In base all’uso che ne farete potete allungarlo con altra acqua oppure farlo evaporare maggiormente.

Saltimbocca alla romana

I saltimbocca alla romana sono un secondo di carne tipico della cucina romana; la salvia è protagonista, insaporendo e arricchendo di profumo la carne. Ecco gli ingredienti:Erbe aromatiche Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Carne di vitella 300 g 4 fette
  • Prosciutto crudo 4 fette
  • Burro 50 g
  • Pepe e sale fino q.b.
  • Salvia 8 foglie
  • Vino bianco 200 ml

Iniziamo con il preparare la carne: eliminiamo eventuali nervetti e grasso, poi, posizionandola su un tagliere, battiamola con un batticarne. Adagiamo sopra di essa il prosciutto e due foglie di salvia per ciascuna fetta.

Con degli stuzzicadenti appuntiamo la salvia e il prosciutto alla carne, facendo entrare la sua punta da un lato all’altro. Tagliamo la fetta a metà; lasciamo sciogliere il burro in padella e appena sarà sciolto adagiamo la carne. Lasciamola rosolare per qualche minuto poi sfumiamo con il vino bianco e proseguiamo la cottura. Aggiungiamo sale e pepe e serviamo i saltimbocca, insaporendoli con l’olio di cottura.

Pesto basilico e aglio

Erbe aromatiche Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Basilico 50 grammi in foglie
  • Parmigiano Reggiano 70 g
  • Aglio 2 spicchi
  • Pinoli 15 g
  • Olio Extravergine di Oliva 100 ml
  • Pecorino 30 g
  • Sale grosso q.b.

Puliamo le foglie di basilico: la scelta migliore sarebbe non bagnarle; possiamo aiutarci con un panno morbido. In alternativa possiamo immergerle in acqua, avendo premura di asciugarle accuratamente: è necessario procedere con delicatezza, poiché le foglie di basilico possono rovinarsi e annerire.

Aiutandoci con un mortaio e un pestello in legno, schiacciamo i due spicchi di aglio sbucciati, aggiungendo qualche grano di sale. Aggiungiamo le foglie di basilico e il restante sale, continuando a pestare con movimenti circolari. Appena noterete che dal basilico fuoriesce una sostanza dal colore verde vivo, aggiungete i pinoli.

Continuiamo a mescolare, unendo anche i formaggi e l’olio, a filo, poco per volta. È importante che la preparazione non abbia tempi di preparazione eccessivi: minore sarà il tempo impiegato, minore sarà il rischio di ossidare gli ingredienti.

Se non disponete di un mortaio, potete utilizzare il frullatore; per evitare, però, che il suo uso scaldi il pesto rendendolo amarognolo; è possibile azionarlo a scatti  alla velocità minima per evitare che la temperatura si alzi eccessivamente. Un altro rimedio per evitare che si scaldi troppo è mantenere il frullatore e le lame in frigorifero prima di iniziare le operazioni.

Una volta preparato, il pesto può essere conservato in frigorifero per circa dieci giorni, ricoperto di olio d’oliva in superficie; in alternativa congelarlo in freezer.

Dado vegetale fatto in casaErbe aromatiche Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Sedano 150 g
  • Carote 150 g
  • Cipolle 150 g
  • Pomodori 100 g
  • Zucchine 100 g
  • Basilico, salvia, rosmarino q.b.
  • Aglio 1 spicchio
  • Sale 220 g
  • Olio di Oliva 1 cucchiaio

Tagliamo tutte le verdure in piccoli pezzi, mettiamole in una pentola con acqua bollente fino a portarla a bollore per circa 20 minuti. Dopo averle lessate, scoliamo le verdure mettendole poi da parte.

In una padella facciamo rosolare l’aglio con un filo d’olio; aggiungiamo le verdure e sfumiamo con il vino bianco. Aggiungiamo il sale e mescoliamo per bene: grazie al sale le verdure cominceranno a perdere acqua. Mescoliamo fino a quando il sale non sarà del tutto sciolto. A questo punto dobbiamo rendere il composto ancora più fino: possiamo aiutarci con un mixer oppure con un frullino ad immersione e lavorare il tutto fino ad ottenere un impasto senza grumi.

Per aumentare la densità di quanto ottenuto, possiamo rimettere sul fornello il composto, per una decina di minuti. A questo punto, inseriamo il nostro dado vegetale all’interno dei contenitori: possiamo utilizzare quelli per i cubetti del ghiaccio, in modo da averlo già proporzionato oppure riporlo nei sacchetti da freezer e staccarne un pezzo al momento del bisogno. L’unica accortezza è quella di aspettare che il dado sia completamente raffreddato prima di congelarlo.

 

 

E voi come usate le erbe aromatiche? Qual’è la vostra preferita? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi Srl troverete un ampio assortimento di erbe aromatiche. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Cavolfiore bianco, l’infiorescenza dalle proprietà benefiche

Il cavolfiore, il cui nome scientifico è caulis floris appartiene alla famiglia dei cavoli, insieme al cavolo cappuccio e al cavolo verza, la cui denominazione scientifica è brassicacee o crucifere.
Il cavolfiore è costituito da una radice molto profonda che va a sostenere il suo fusto; in cima ad esso si crea un’infiorescenza di forma sferica, detta corimbo: la parte commestibile.

Cavolfiore: semina o trapianto?

Come accade per molti ortaggi, si può procedere alla coltivazione del cavolfiore bianco tramite semina o trapianto.

Si semina solitamente tra fine estate ed autunno ma le tempistiche variano anche in base alla tipologia di cavolfiore che viene acquistata. E’ un ortaggio che si consuma prevalentemente nei mesi invernali.

In caso si scelga la semina, la soluzione migliore è piantare preventivamente in semenzaio evitando di seminare direttamente nel terreno: le piantine così possono crescere più facilmente e più robuste poichè si trovano in un ambiente protetto. Per questo motivo è necessario collocare il seme a circa un paio di cm in profondità, bagnando costantemente il terriccio.

Cavolfiore bianco: dalla semina al trapianto

Cavolfiore Ortofrutta Trevi srl Roma

Trascorsi circa 40 giorni dalla semina in semenzaio, è possibile procedere con il trapianto delle piantine di cavolfiore bianco nel terreno: qui continueranno a crescere fino ad ottenere l’infiorescenza.

Il periodo ideale per il trapianto del cavolfiore varia, come la semina, dalla tipologia acquistata; in ogni caso è opportuno evitare di effettuare queste operazioni nei momenti di massima siccità o gelo.

È necessario che ogni piantina sia distanziata l’una dall’altra circa mezzo metro; anche per questo motivo, di solito, si tende a preferire il trapianto rispetto alla semina diretta: semi non germogliati lascerebbero spazio vuoto nel terreno.

Per raggiungere la maturazione completa sono necessari circa tre mesi dal trapianto; poichè il corimbo non viene totalmente coperto dalle foglie esterne che lo avvolgono, è possibile identificare il suo massimo sviluppo.

È importante però, non aspettare troppo perché condizioni meteorologiche ostili potrebbero causare un’accelerazione dell’apertura del cespo e provocare di conseguenza anche la sfioritura.

Dopo circa un mese dal trapianto si può procedere anche con la rincalzatura (o imbianchimento): questa operazione consiste nello spostare parte del terreno alla base della pianta per smuoverlo eliminando le piante infestanti. Utile anche per muovere la terra e coprire nelle zone più delicate la piantina.

Irrigazione e cura del cavolfiore bianco

La pianta del cavolfiore soffre molto il freddo ma anche le eccessive temperature possono causare danni soprattutto nelle fasi iniziali della crescita. La pianta prevede lo sviluppo di radici dette fittonanti, ovvero profonde; per questo motivo è necessario che il terreno in cui si decida di piantare sia sciolto e morbido: faciliterà la presa della piantina.

Nella sua coltivazione, il cavolfiore esige un’irrigazione costante soprattutto quando la pianta è ancora giovane; in questo caso l’acqua deve esser somministrata con molta delicatezza. Anche successivamente è bene non far mancare mai l’irrigazione a questo ortaggio, cercando di evitare il suo ristagno.

Una scarsa irrigazione potrebbe determinare la perdita del raccolto poiché il cespo del cavolfiore tenderà ad aprirsi e i fiori si allungheranno distanziandosi tra loro, come accade in caso di mancata raccolta.

In fase di crescita è consigliato prendersi cura del terreno circostante la piantina di cavolfiore: è opportuno liberare il suolo da eventuali erbe infestanti tramite continue lavorazioni del terreno con la tecnica della pacciamatura; spesso si utilizzano materiali compatibili, come appositi teli venduti in commercio oppure materiali naturali di recupero come paglia o foglie. Essi sono disposti intorno alle piante e, coprendo il suolo dalla luce, limitano la crescita di erbacce.

Cavolfiore viola: cos’è?

Al momento dell’acquisto, possiamo riconoscere un cavolfiore sia fresco o meno, soffermandoci sulle sue foglie che dovranno essere croccanti e non devono contenere zone più scure. Inoltre la parte commestibile, l’infiorescenza, deve presentarsi in colore molto acceso e compatta al tatto.

Essa, in genere, si caratterizza per la presenza di fiori di colore bianco, anche se in commercio esistono anche varietà di altre colorazioni. Una delle più particolari è quella viola. Il cavolfiore viola è un incrocio tra cavolo broccolo e cavolfiore comune.

In Sicilia questo tipo di cavolfiore è chiamato “violetto” ed è ricco di carotenoidi e antociani, che svolgono la funzione di antiossidanti, aiutando a contrastare i danni causati dai radicali liberi.

Proprietà benefiche del cavolfiore bianco

I cavolfiori contengono circa 25 calorie ogni 100 grammi; come molte verdure, il loro contenuto è pari a circa il 90% di acqua.

Tra le vitamine spiccano la vitamina C, valido alleato contro l’anemia, e la vitamina B9, detta acido folico, una sostanza estremamente importante per il corretto funzionamento delle risposte cerebrali e per la vista, oltre ad essere estremamente importante in gravidanza.

Inoltre sono presenti sia la vitamina B1, con un ruolo fondamentale nella trasformazione di glucosio in energia, sia la vitamina A, utile nella protezione di ossa e pelle.

Tra le altre sostanze nutritive contenute nel cavolfiore troviamo il calcio e il ferro. E’ estremamente ricco di sali minerali e di antiossidanti con importanti proprietà antitumorali, soprattutto nei confronti del colon: potassio, zinco e magnesio sono tutti elementi importantissimi per la costituzione di tessuti e cellule.

Le fibre contenute al suo interno regolarizzano le funzionalità intestinali. In 100 grammi di cavolfiore si trovano solo il 2,5% circa di zuccheri e questo fa sì che anche i diabetici lo scelgano all’interno della loro dieta.

Ha buona proprietà antiinfiammatorie: l’acqua di cottura può essere utilizzata per fare degli impacchi al viso per le infiammazioni cutanee o le acne, in quanto contiene elevate quantità di zolfo che è risaputo avere proprietà purificanti.

Gli unici accorgimenti da prestare nel consumo del cavolfiore sono per coloro che soffrono di meteorismo o colon irritabile, poiché l’assunzione potrebbe influire sui gonfiori; anche coloro che sono affetti da ipotiroidismo, in quanto le sostanze tiouree e tiocinati vanno ad influire direttamente sulla tiroide. Un consumo moderato è in questi casi auspicabile.

Un rimedio anti-odore

L’odore ingannevole che questo ortaggio emana durante la sua cottura è il motivo per il quale, spesso, è visto con diffidenza soprattutto dai più piccoli. Esso è dovuto al contenuto di sostanze quali tiocianati e tiouree che ad alte temperature si trasformano in gas. Un trucco molto utile per evitare l’emanazione dell’odore, è poggiare sul coperchio un pezzo di pane raffermo bagnato di aceto.

Il cavolfiore in cucina

Cimette di cavolfiore fritte 

  • Cavolfiore 1
  • Uova 2
  • Acqua fredda 200 ml
  • Sale q.b.
  • Farina 00 200 g
  • Olio di girasole 1,5 l

Dopo aver lavato abbondantemente il cavolfiore, ne ricaviamo le sue cimette; lessiamole in una pentola con acqua bollente ma senza cuocerle eccessivamente per evitare che durante la cottura si rompano o sfaldino.

Appena cotte, scoliamole e lasciamole raffreddare. Sbattiamo le uova in una ciotola ed uniamo acqua e sale. Aggiungiamo la farina precedentemente setacciata e mescoliamo per bene fino ad ottenere un composto omogeneo.  La pastella così realizzata, dovrà riposare per circa un’ora; mettiamo a riscaldare l’olio per la frittura e, non appena sarà pronto, passiamo le cimette nella pastella per poi immergerle nell’olio bollente.

Lasciamo che si cuociano lentamente, cercando di non romperle nel girarle. Appena saranno dorate, scoliamole e disponiamole  su un foglio di carta assorbente in modo da liberarle dall’olio. Servitele ben calde e croccanti.

Cavolfiore gratinato con i finocchi Cavolfiore Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Cavolfiore 500 g
  • Parmigiano 150 g
  • Finocchi 2
  • Burro 40 g
  • Latte 0.5 l
  • Sale, pepe e noce moscata q.b.

Puliamo attentamente i finocchi, eliminando loro la base e facendoli a spicchi; laviamoli abbondantemente sotto l’acqua corrente in modo da eliminare ogni residuo di terra. Lessiamoli per qualche minuto e, a cottura ultimata, scoliamoli.

Ripetiamo le stesse operazioni anche con il cespo di cavolfiore: eliminiamo il fusto centrale e le foglie; dividiamolo a metà e laviamolo accuratamente. Lessiamolo in acqua e, dopo averlo scolato, separiamo le cimette che lo compongono.

Per preparare la besciamella, invece, scaldiamo il latte e separatamente sciogliamo il burro al quale aggiungiamo anche la farina setacciata: mescoliamo in modo energico. Uniamo al composto il latte caldo, mescolando per bene in modo che tutto si amalgami perfettamente. Con un pizzico di sale e di noce moscata, a vostro gradimento, imburriamo la pirofila e la riempiamo di cimette e finocchio, sale e pepe.

Copriamo tutto con la besciamella preparata e cospargiamo con parmigiano grattugiato. Inforniamo a 200 °C per 20 minuti e per realizzare la squisita gratinatura, utilizziamo per almeno 5 minuti la funzione grill del forno.

Parmigiana di cavolfiore

  • Cavolfiore lessato 1 kg
  • Parmigiano grattugiato 100 g
  • Besciamella 300 ml
  • Mozzarella q.b. (almeno una, ma dipenda da quanta parmigiana realizzate)
  • Pancetta croccante 250 g
  • Emmental 200 g
  • Sale e Pepe q.b.
  • Burro e pangrattato q.b.

Puliamo il cavolfiore, eliminando le foglie esterne e separiamo le sue cime. Lessiamolo al vapore fino a quando non diverrà tenero. Mentre il cavolfiore cuoce, in una padella antiaderente rosoliamo la pancetta.

Imburriamo la teglia, scegliendone una con i bordi alti; con il cavolfiore lessato creiamo un primo strato della nostra parmigiana; aggiungiamo sale e pepe, una spolverata di pangrattato e parmigiano. Uniamo qualche pezzetto di mozzarella, la pancetta rosolata e il formaggio. Un paio di cucchiai di besciamella completano questo strato. Ripetiamo la successione delle operazioni creando altri strati, fino ad esaurimento degli ingredienti. Poniamo in forno per 45 minuti alla massima temperatura.

Se volete evitare la cottura preventiva del cavolfiore, potete tagliarlo in fette sottilissime e procedere con la cottura diretta in forno. Inoltre, ricordate di utilizzare la mozzarella ben scolata della sua acqua di conservazione, altrimenti bagnerà troppo la parmigiana.

Pasta con crema di cavolfiore bianco

  • Fusilli (o altro formato) 250 gCavolfiore Ortofrutta Trevi srl Roma
  • Cavolfiore 300 g
  • Formaggio grattugiato 100 g
  • Aglio 1 spicchio
  • Semi o polvere di finocchio mezzo cucchiaino
  • Burro 1 cucchiaio
  • Curry o peperoncino in polvere 1 pizzico
  • Sale q.b.

Dopo aver lavato accuratamente il cavolfiore e spaccato in quattro parti, lo lessiamo in acqua bollente e salata, aggiungendo anche uno spicchio di aglio senza sbucciarlo. Dopo la cottura, conserviamo l’acqua: cuoceremo al suo interno la pasta.

Mentre la pasta si cuocerà, sbucciamo l’aglio e lo frulliamo insieme al cavolfiore, aggiungendo mezzo bicchiere di acqua di cottura. Per un sapore meno deciso, possiamo anche scegliere di non unire l’aglio al composto. Aggiungiamo il formaggio grattugiato, il burro e i pizzichi di finocchio, curry o peperoncino, aggiustando di sale in base ai propri gusti.

Quando la pasta sarà cotta, scoliamola ricordandoci di conservare da parte un altro bicchiere che potrebbe servirci per rendere meno densa la nostra crema di cavolfiore.  Condiamo la pasta con la crema ottenuta e mescoliamo per bene, aggiungendo a poco a poco l’acqua qualora servisse.

Polpette di cavolfiore Cavolfiore Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Cavolfiore lesso 400 g
  • Ricotta fresca 50-100 g
  • Uova 1
  • Pancarrè grattugiato 100 g
  • Formaggio grattugiato 50 g
  • Timo e maggiorana q.b.
  • Pangrattato, sale e pepe q.b.
  • Olio d’oliva

Lessiamo il cavolfiore in acqua salata e non appena sarà cotto, lo scoliamo lasciandolo intiepidire. Frulliamolo con un robot da cucina per ottenere una crema. Per evitare che diventi eccessivamente molle, dobbiamo prestare attenzione sia a non lessarlo eccessivamente sia a non frullarlo per troppo tempo.

Aggiungiamo alla crema ottenuta anche il pancarrè frullato, il sale e il pepe. Amalgamiamo aiutandoci con un cucchiaio e uniamo l’uovo. Mescoliamo il tutto per bene. Uniamo al composto il formaggio scegliendo quello che preferiamo. Spolverizziamo gli aromi poi, aiutandoci con un cucchiaio, iniziamo a preparare le nostre polpette. Per ottenere un impasto più morbido, è possibile aggiungere la ricotta.

Lavoriamo con le mani due cucchiaiate di impasto fino a realizzare delle polpette tonde. Rotoliamole nel pangrattato e disponiamole su una teglia leggermente unta con olio. Inforniamo in forno preriscaldato a 180° per 20-30 minuti circa. Per uniformare la cottura giriamole delicatamente.

Le ricette che possiamo sperimentare con il cavolfiore bianco sono tantissime. Vi lasciamo qui un link in cui ne troverete qualcuna. Fateci sapere come decidete di cucinarlo!

 

Vi piace il cavolfiore? Come siete soliti consumarlo? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre al cavolfiore, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

Insalata, il tocco verde immancabile negli orti

Le origini dell’insalata non sono note; potrebbe essere originaria dell’Oriente. Era conosciuta al tempo degli Egizi e anche i Romani ne mangiavano ma, ritenendola insipida nel sapore, la consumavano insieme a foglie aromatizzate ed altri ingredienti. Furono proprio i Romani a promuoverne al coltivazione in Occidente; poi, Cristoforo Colombo con le sue scoperte nel XVI secolo, la esportò nelle Americhe.

Insalata Ortofrutta Trevi srl Roma

Insalata in ogni orto domestico

Siamo abituati a comprare l’insalata al supermercato, spesso in buste; bisogna ammetterlo: il suo sapore è decisamente diverso da quello dell’insalata appena colta dall’orto. Con pochi accorgimenti e facendo attenzioni alle fasi di semina, è possibile produrre insalata praticamente tutto l’anno, evitando di acquistarla.

Gli esperti ci informano che la sua coltivazione riesce nel migliore dei modi se diamo un occhio alla fase lunare prima della semina.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaIndicazioni per la coltivazione dell’insalata

Clima ed esposizione. Tutte le varietà di insalata, sia da cespo che da taglio, soffrono le temperature eccessivamente alte. Il caldo eccessivo ne accelera la maturazione.

Per questo motivo, sono preferibili i climi miti o freschi (germina generalmente tra i 10 ed i 18 gradi) in modo tale da poter arrivare correttamente a maturazione. Sono, dunque, ortaggi che preferiscono essere coltivati in primavera e autunno.

La presenza di sole è condizione necessaria alla buona riuscita della coltivazione dell’insalata: può essere esposta regolarmente al sole ma in caso di condizioni climatiche avverse, è necessario ricorrere all’impiego di una piccola serra o di un telo di copertura.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaTerreno e concimazione. Non ha grandi esigenze per quanto riguarda il suolo: si predilige un terreno non eccessivamente compatto e ben drenante; ovviamente, se possibile, fertile.

Il terreno ideale è soffice e leggero ma ricco di sostanze nutritive; sarebbe ottimale optare per un terreno non troppo argilloso.

Se procediamo alla concimazione, prediligiamo un compost organico, procedendo nell’operazione circa 10-15 giorni prima del trapianto; gli ortaggi avranno così le sostanze nutritive necessarie per crescere nel modo migliore.

Irrigazione. L’apporto di acqua deve essere frequente poiché le foglie dell’insalata, in particolar modo della lattuga, sono ampie e, dunque, traspirano molto. In caso di trapianto e nel momento della formazione del cespo è necessaria un’irrigazione maggiore.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaPacciamatura. La lattuga e altre tipologie di insalate soffrono la presenza di erbe infestanti che ne ostacolano la crescita, soprattutto all’inizio del loro sviluppo.

Per evitare questo inconveniente, in presenza di coltivazioni biologiche, si può procedere con l’operazione di pacciamatura: naturale, tramite paglia oppure artificiale, per mezzo di un telo in tessuto o, in alternativa, biodegradabile.

Semina in orto o trapianto?

Acquistando i semi di insalata nelle sue molteplici varianti, si può procedere sia con una semina a spaglio oppure scegliere un maggior rigore e disporre i semi in file. L’alternativa alla semina diretta nell’orto è la messa a dimora della piantina acquistata, già germogliata.

Insalata Ortofrutta Trevi srl Roma

I nostri semi possono essere collocati anche all’interno di un semenzaio in polistirolo e impiantati nel terreno in un secondo momento.

Seminando da febbraio a maggio, si avranno piantine pronte per la coltivazione di primavera/estate; con semina, invece, in agosto e settembre, le piantine saranno pronte al trapianto in autunno.

Ovviamente, la semina con seme necessita di tempi più lunghi: serviranno 20-30 giorni prima di ottenere una piantina adatta ad essere messa a dimora nel terreno.

L’ideale è procedere in modo scalare con semina e trapianto, così potremo raccogliere in modo continuo insalata dal nostro orto e poterla consumare sempre fresca.

Una volta giunta a maturazione, è necessario cogliere l’insalata in tempi brevi: il passare del tempo aumenta il rischio di attacchi da parte di parassiti.

Una semina moderata nelle quantità e scalare, vi permetterà di raccogliere l’ortaggio non in abbondanza in un unico momento ma di avere una sua raccolta diluita per più settimane, garantendoci, così, il suo consumo fresco e frequente.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaInsalata “da taglio” e “da cespo”

La tipologia “a foglia”, detta anche “da taglio” è preferibile in presenza della semina a spaglio mentre, con l’insalata “da cespo” è consigliato procedere con maggior rigore nella disposizione delle piante.

In quest’ultimo caso, le dimensioni maggiori dell’ortaggio potrebbero causare un eccessivo avvicinamento tra di essi: la mancanza della giusta traspirazione, potrebbe far insorgere malattie.

 

Insalata Ortofrutta Trevi srl Roma

La raccolta dell’insalata

A prescindere dalla tipologia scelta, l’insalata non impiega molto tempo a crescere; se impiantata già germogliata, dopo pochi giorni riprenderà la sua crescita.

In genere, per raccogliere la tipologia di insalata da taglio, possiamo recidere con una forbice o un coltello le foglie, scegliendo quelle più grandi; in questo modo avremo una raccolta scalare e l’insalata rimarrà nel nostro orto per più tempo perchè non andremo a tagliare l’intera pianta nata.

L’insalata da cespo, invece, va colta solo nel momento della piena maturazione: si recide alla base, colpendo la radice ed asportando l’intera pianta: una volta colta, non ricrescerà più.

Insalata: quanti e quali tipi?

Le due grandi categorie di insalata da taglio o a cespo, sono suddivise al loro interno in molte varietà. A loro volta, ogni gruppo contiene più tipologie: scopriremo che buona parte delle verdura a foglia che consumiamo può essere inserita nella categoria più generica di “insalata”.

Insalata Ortofrutta Trevi srl Roma

Cicoria

Viene raccolta in autunno e in inverno; all’interno di questo gruppo si distinguono diverse varietà: oltre alla classica cicoria verde, appartiene a questa categoria anche il radicchio, di cui abbiamo già parlato.

La cicoria si caratterizza per il sapore amarognolo dovuto alla presenza di acido cicorico, che è presente in misura minore nelle piante più giovani.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaIndivia

Le foglie di questa insalata sono verdi con tendenza al giallo; sono raggruppate in cespi, suddivise in due tipologie: indivie ricce e scarole. Come è facile immaginare, la prima varietà si caratterizza per foglie frastagliate e di solito è consumata da cruda; la seconda, presenta foglie più lisce e larghe con un’arricciatura solo lungo i bordi.

Lattuga

Esistono due sottogruppi anche di questa tipologia di insalata: lattuga cappuccio, dalla forma arrotondata, con foglie larghe e rugose, dal colore tenue e strette in un cespo; di esse la più famosa è l’insalata iceberg. 

La lattuga a costa lunga, detta da taglio, invece, ha una foglia più allungata e croccante; è chiamata anche “lattuga romana”.

 

Proprietà benefiche dell’insalata

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaL’insalata contiene un’elevata percentuale di acqua, circa il 95%; questo la rende fondamentale nel reintegrare i liquidi persi aggiungendo anche i sali minerali e le fibre in essa contenuti.

Il suo consumo è consigliato nei regimi alimentali ipocalorici poichè contiene poche calorie; inoltre l’alto contenuto di acqua che la contraddistingue, insieme alle fibre presenti, contribuiscono ad aumentare il senso di sazietà, aiutando a mangiar meno.

L’apporto di liquidi aiuta a combattere anche la stitichezza e contribuisce al buon funzionamento dell’apparato intestinale. Un’ottima azione digestiva è favorita dagli acidi ossalico, ascorbico e citrico che sono in essa presenti.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaIl magnesio, potassio e le vitamine A, C e quelle del gruppo K, risultano importanti anche per la salute delle ossa.

Inoltre ha un basso indice glicemico, risultando benefica anche per coloro che soffrono di diabete poichè risulta utile per mantenere costante il livello degli zuccheri nel sangue.

Pare che in presenza di mal di denti, il ricorso a degli impacchi a base di lattuga (bollendone le foglie e lasciandole raffreddare) applicati sulla parte dolente aiutino ad alleviare il dolore, svolgendo un effetto analgesico e antinfiammatorio.

L’alta percentuale di acqua permette all’insalata di essere un’alleata contro la ritenzione idrica, e depurando l’organismo, riesce a liberarlo dalle tossine aiutando così a prevenire fastidiosi problemi antiestetici come la cellulite.

 

Insalata in cucina

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaLattuga, cicoria, indivia sono utilizzati come base principale per insalate: possiamo unire molti e svariati ingredienti per ottenere soluzioni sempre diverse, variando anche in base alla stagionalità dei prodotti.

Le foglie di insalata possono essere cucinate anche in modo diverso: si trasformano in ottimi contenitori per appetitose preparazioni; in alternativa, avete mai pensato di cuocere l’insalata?

In generale, qualsiasi sia l’uso che vogliamo farne, sarà necessario procedere alla sua pulizia; che sia da taglio o a cespo, dovremmo eliminare la parte più bianca e dura che risulta amarognola al palato.

Insalata Ortofrutta Trevi srl Roma

Se decidiamo di cuocerla, non occorrerà tagliarla ulteriormente mentre, se la mangiamo ad insalata, è più comodo sminuzzarla leggermente in modo da facilitare anche l’unione con gli altri ingredienti.

Oltre alle classiche insalate con altri ortaggi, come pomodori e carote, possiamo pensare a soluzioni più originali ed insolite. Tra di esse citiamo l’insalata con mele, noci e grana oppure quella con arance e olive nere.

In alternativa possiamo unire cubetti di feta e pomodori oppure pezzetti di petto di pollo con olive e pepe. C’è davvero l’imbarazzo della scelta nella combinazione degli ingredienti; non resta che dare sfogo alla creatività e al sapore.

Insalata Ortofrutta Trevi srl Roma

Indivia belga gratinata

  • Indivia belga 500 g;
  • Pane raffermo in mollica 50 g;
  • Parmigiano 30 g;
  • Origano secco 1 cucchiaino;
  • Olio extravergine di oliva 20 ml;
  • Sale e Pepe q.b.

Preriscaldiamo il forno  a 200° senza ventola. Puliamo i cespi di insalata sotto l’acqua, poi tagliamoli a metà con un coltello.

Per realizzare il pane della panatura, sbricioliamo il pane raffermo e, all’interno di una ciotola, uniamo anche parmigiano e origano; saliamo e pepiamo, mescolando poi il tutto. Posizioniamo le foglie di insalata su una teglia, con la superficie esterna verso il basso.

Copriamole interamente con la panatura, cospargiamo con un filo di olio e cuociamo in forno a 200° per circa 15 minuti, lasciando dorare per bene. Sfornate e servite. Potete cospargere altro parmigiano oppure della paprika, a seconda dei vostri gusti.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaVellutata di lattuga

  • Lattuga 1 cespo;
  • Cipolla 1;
  • Brodo vegetale 100 ml;
  • Philadelphia 1 cucchiaio;
  • Crostini di pane q.b.;
  • Sale e Olio Evo q.b.

Facciamo soffriggere il trito di cipolla in una pentola con un filo di olio; puliamo la lattuga e aggiungiamola al suo interno, lasciandola appassire.

Aggiungiamo il brodo caldo e facciamo cuocere a fiamma dolce per un quarto d’ora. Saliamo in base ai nostri gusti.

A cottura ultimata mixiamo tutto con un frullatore ad immersione. Aggiungiamo il formaggio e mescoliamo per bene ulteriormente. Serviamo la vellutata con dei crostini di pane.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaInvoltini di lattuga

  • Lattuga 8 foglia;
  • Avocado 1/2;
  • Salmone affumicato 100 g;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Philadelphia 150 g;

Laviamo ed asciughiamo con cura le foglie di lattuga; puliamo anche l’avocado, tagliandolo a metà ed eliminando il nocciolo al centro.

Ne useremo solo una metà: tagliamola in fettine sottili e togliamo ad esse la buccia. Componiamo gli involtini: cospargiamo il formaggio sulla foglia di lattuga, posizioniamo il salmone e qualche fettina di avocado.

Aggiungiamo un pizzico di sale e pepe, poi arrotoliamo la foglia di insalata come se fosse un involtino. Fissiamola con uno stuzzicadenti; prepariamo gli involtini fino a terminare tutti gli ingredienti. Prima di servirli, tagliamoli a metà.

 

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaScarola in padella

  • Scarola 2 cespi medi
  • Olive 100 g;
  • Aglio 2 spicchi;
  • Sale e pepe nero q.b.;
  • Olio extravergine di oliva q.b.

Questa ricetta è veloce e semplice ma molto gustosa. Iniziamo lavando e pulendo l’insalata: eliminiamo eventuali foglie esterne e tagliamo il torsolo alla base.

Dopo aver lavato accuratamente le foglie, le tagliamo in pezzi in modo grossolano. In una padella lasciamo insaporire due spicchi di aglio con un po’ di olio; poi aggiungiamo l’insalata e le olive. Facciamo cuocere per circa 20 minuti, mescolando ogni tanto. A cottura ultimata, saliamo e serviamo la nostra verdura calda o tiepida.

 

Insalata Ortofrutta Trevi srl Roma

Sfogliatine con scarola e fontina

Un modo per far apprezzare anche ai più piccoli questa verdura a foglie (oltre al metterne un po’ all’interno di succulenti panini hamburger!) potrebbe essere quello di realizzare delle sfogliatine ripiene.

  • Pasta sfoglia 1 confezione;
  • Scarola 500 g;
  • Fontina 100 g;
  • Cipolla 100 g;
  • Sale q.b.;
  • Olio extravergine di oliva q.b.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaIniziamo pulendo la verdura ed eliminando le foglie più dure; tagliamo il resto della scarola a listarelle. Scaldiamo dell’olio in una padella, uniamo la cipolla finemente tritata e non appena sarà appassita, aggiungiamo anche la verdura.

Giriamola spesso e lasciamola cuocere salandola leggermente alla fine. Stendiamo il rotolo di pasta sfoglia e con uno stampino circolare di circa 10 cm di diametro realizziamo le nostre sfogliatine.

In mancanza dello stampino, possiamo utilizzare il perimetro di un bicchiere. Posizioniamo la pasta all’interno di stampini, in modo che parte della superficie vada a ricoprire i bordi degli stessi.

Realizziamo dei fori con una forchetta in modo che la pasta sfoglia durante la cottura si riesca a gonfiare del tutto.

In una ciotola mescoliamo la scarola con la fontina grattugiata. Cospargiamo un po’ di pangrattato sulla base e aggiungiamo il ripieno all’interno di ogni stampino, riempendolo. Cuociamo in forno preriscaldato a 180° per circa mezz’ora.

 

 

Vi piace l’insalata? Quale ortaggio a foglia preferite? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete un ampio assortimento di insalata. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

 

 

L’albero del pero e i suoi frutti: le pere

Le pere sono considerate il frutto del Pyrus communis (pero). In realtà, come le mele, sono un falso frutto poichè la polpa che riteniamo tale e consumiamo è solo il ricettacolo fiorale che cresce formando la polpa carnosa che identifichiamo con la pera.

In realtà, il vero frutto è il torsolo, ovvero le parte centrale al cui interno si trovano i semi, derivante dalla fecondazione del fiore: è l’ultima parte del peduncolo dal quale prendono origine le parti fiorali; esso cresce, formando quella che comunemente riteniamo la “polpa” della pera.

 

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Notizie utili alla coltivazione del pero

Clima. Il pero resiste piuttosto bene ai climi freddi delle zone collinari e montane: non mostra comportamenti ostili neanche verso la siccità, adattandosi particolarmente bene soprattutto alle zone temperate.

Terreno. L’albero del pero necessita di un substrato neutro che presenti un impasto profondo e fresco.

Se il pero viene innestato su franco (ovvero utilizzando piantine ottenute coltivando semi appartenenti alla stessa specie di pianta), riuscirà a crescere in salute nonostante i terreni aridi o scarsi di nutrienti.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma

Irrigazione. Il pero necessita di una maggiore attenzione idrica durante il primo periodo dopo l’innesto delle giovani piante. Da adulto non necessita di particolari accorgimenti ed è in grado di resistere a lunghi periodi di siccità.

Laddove vi siano temperature eccessivamente aride, è opportuno integrare le piogge con un impianto di irrigazione, soprattutto in prossimità di fasi delicate quali la fioritura e l’inizio della fruttificazione.

Concimazione. Non appena si effettua la messa a dimora, è possibile procedere alla concimazione con letame maturo; in primavera la si può integrare con solfato di ammonio, da incrementare ulteriormente nel caso in cui tra le piante cresca del prato.

Inoltre, ogni due anni, in autunno, è possibile aggiungere del letame animale o compost maturo.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Coltivazione del pero per innesto

Per la coltivazione del pero, come già accennato, è possibile procedere all’innesto su franco, supportato da molte tipologie di pero.

Esso è un portainnesto resistente, in grado di permettere alle piante per le quali è utilizzato, la migliore delle crescite anche in condizioni non particolarmente favorevoli.

Un’altra tipologia di innesto è su cotogno; in caso di utilizzo del cotogno, è necessario apportare maggiori cure e prestare più attenzione alle piante che con esso hanno un maggiore rischio di malattie rispetto all’innesto su franco.

Gli innesti permettono lo sviluppo della pianta in modo più lento e graduale, consentendo così ai suoi frutti di raggiungere la giusta maturazione.

Non tutte le tipologie di pero sono adatte ad essere associate direttamente a questi porta innesti; per ovviare a tale inconveniente, è possibile utilizzare la tecnica del sovrainnesto, ovvero viene utilizzato come tramite una varietà compatibile.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Messa a dimora del pero

In alternativa è possibile acquistare in centri specializzati o vivai le piantine di pero da coltivare; in genere esse sono già innestate ed hanno di solito un paio di anni di vita.

Sapere il tipo di innesto utilizzato è importante per valutare l’idoneità del terreno di coltivazione.

L’operazione richiede di praticare delle buche delle giuste dimensioni che accolgano la pianta e procedere ad una lavorazione del terreno preventiva, con concimazione e zappatura.

Il periodo ottimale per la messa a dimora del pero è compreso tra ottobre e novembre fino all’inizio dell’inverno. In alternativa, è possibile scegliere il mese di marzo.

Il pero, se coltivato correttamente, ha un corso vitale particolarmente lungo; può vivere anche un secolo e la sua produzione media, nel pieno della sua attività, riesce a raggiungere 6-8 kg.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Raccolta delle pere

Quando i frutti presentano un colore uniforme e raggiungono le dimensioni tipiche della specie coltivata, è possibile procedere con la raccolta. Solitamente essa si colloca tra il mese di giugno e la fine di ottobre, a seconda delle varietà.

Nel procedere con la raccolta è importante asportare, insieme alla pera, anche il picciolo lignificato, facendo, dunque, attenzione a non danneggiare la parte superiore della pera.

Le pere possono essere conservate ad una temperatura piuttosto bassa e devono essere consumate entro una, massimo due settimane.

 

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Varietà di pere

  • Abate, è una delle varietà di pere più richieste in commercio; ha una buccia verde chiaro-gialla, rugginosa in prossimità del dorso. La sua polpa è leggermente grossolana ma bianca, profumata e dal gusto gradevole.Viene coltivata soprattutto in Emilia-Romagna, nelle province di Modena e Ferrara.  La sua forma tipicamente allungata, la rende immediatamente riconoscibile.
  • Conference, con buccia verde-giallo bronzata, rugginosa in prossimità del dorso e con lenticelle marcate. Ha una polpa dolce e succosa; si raccoglie da inizio novembre a tutto giugno.
  • Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Kaiser, dalla buccia uniformemente di colore marrone, la varietà Kaiser, succosa e croccante, si presta al consumo fresco ed alla cottura.
  • Decana, ha una forma tondeggiante con una buccia liscia, di colore giallo-verde. Ha una polpa dolce, gustosa e compatta; per questo si presta bene al consumo previa cottura.
  • William, si raccoglie da agosto a novembre; è la tipologia di pere più usata a livello industriale per confetture e succhi di frutta; in estate, invece, è particolarmente apprezzata nel consumo fresco.Ha la polpa bianca e la buccia di colore verde chiaro tendente al giallo con lenticelle. Ne esiste anche una variante rossa, in passato maggiormente diffusa che ha ugualmente una polpa succosa e di qualità.
  • Santa Maria, una varietà estiva, succosa e caratterizzata da una precoce fruttificazione; è particolarmente consumata nell’Italia centro-meridionale, soprattutto da metà luglio a fine ottobre; la buccia è liscia, giallo-verde, con parti rosse dovute all’insolazione.

Ricette dolci e salate con le pere

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma La prima idea che ci viene in mente associando le pere alla cucina, è la preparazione di macedonie, colorate e saporite, particolarmente apprezzate soprattutto nelle stagioni estive.

Possiamo però impiegare questo frutto anche nelle preparazioni di dolci, prima fra tutti la famosa torta pere e cioccolato, oppure in  golosi muffin, ovviamente dolci ma anche salati.

Le pere possono essere anche un ottimo ingrediente con cui preparare piatti salati insoliti e appetitosi, con accostamenti particolari a cui mai penseremo, che riescono a sorprenderci piacevolmente. Vediamo qui di seguito qualche ricetta.

 

Torta pere e cacaoPere Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Farina 00 150 g;
  • Ricotta 150 g;
  • Uova 2;
  • Farina manitoba 50 g;
  • Zucchero 100 g;
  • Lievito per dolci mezza bustina;
  • Latte 50 ml;
  • Cacao amaro 2 cucchiai;
  • Pere Kaiser 2.

 

Preriscaldiamo il forno a 180°. Uniamo nella planetaria (o all’interno di una ciotola in cui prepareremo il nostro impasto) uova, zucchero, ricotta; lavoriamolo, incorporando lentamente il latte.

Imburriamo e infariniamo leggermente il nostro stampo e versiamo il composto. Possiamo ora collocare sopra di esso le pere, sbucciate, disponendole circolarmente.

Se preferite, è possibile anche tagliarle a pezzettini o fettine e incorporarle all’interno dell’impasto, prima di versare il tutto. Spolverizziamo l’esterno con zucchero a velo e servite.

Oltre che con soffice pan di spagna, possiamo realizzare questa torta anche nella variante di crostata: ecco la ricetta per questa golosa preparazione.

 

Risotto pere e taleggioPere Ortofrutta Trevi srl

  • Riso Carnaroli 320 g;
  • Pera Kaiser 1;
  • Taleggio 100 g;
  • Scalogno 1;
  • Burro 50 g;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Parmigiano q.b.;
  • Brodo vegetale caldo q.b.
  • Vino bianco 1 bicchiere.

Lasciamo appassire lo scalogno nel burro, a fiamma bassa. Poi tostiamo nella stessa padella il riso, per un paio di minuti. Sfumiamo con il vino bianco lasciandolo evaporare.

Pere Ortofrutta Trevi srlAll’occorrenza, aggiungiamo il brodo vegetale, un mestolo alla volta, rovesciandolo di volta in volta uno, non appena il precedente sarà evaporato. Uniamo la pera sbucciata e tagliata a cubetti.

Terminiamo la cottura, aggiungendo ancora il brodo, un mestolo alla volta. Ad un paio di minuti dalla fine, versiamo anche il taleggio, tagliato a tocchetti e mescoliamo fino a scioglierlo completamente.

A cottura ultimata, con fuoco spento, aggiungiamo il burro e il parmigiano. Mantechiamo e serviamo il risotto, spolverizzando poi con pepe e timo qualche pezzetto di pera fresca.

 

 

Pere Ortofrutta Trevi srlMuffin dolci pere e cioccolato

  • Cioccolato fondente 200 g;
  • Farina 00 120 g;
  • Zucchero 100 g;
  • Pere William 1;
  • Uova 2;
  • Burro 80 g;
  • Lievito mezza bustina;
  • Sale 1 pizzico;
  • Cacao amaro in polvere 10 g.

Preriscaldiamo il forno a 200°; sciogliamo il burro a fuoco basso. Tritiamo finemente metà del cioccolato e riponiamolo in una ciotola, versando sopra di esso il burro fuso; uniamo anche lo zucchero e mescoliamo fino a completa fusione del cioccolato.

Setacciamo la farina e il cacao amaro, aggiungiamoli alle uova con un pizzico di sale. Uniamo anche il restante cioccolato tritato e la pera sbucciata e tagliata a dadini. Creiamo un impasto omogeneo con cui andremo a riempire gli stampi per muffin o gli appositi pirottini in alluminio. Cuociamo per circa 20 minuti. Una volta cotti, decoriamoli a piacere.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Muffin salati con pere e gorgonzola

  • Farina 00 130 g;
  • Latte 100 ml;
  • Parmigiano 30 g;
  • Uovo 1;
  • Gorgonzola 100 g;
  • Pera 1;
  • Noci 20/30 gherigli;
  • Sale 1 cucchiaino;
  • Burro 1 noce;
  • Lievito mezza bustina.

Mescoliamo l’uovo con il latte, il burro e un pizzico di sale all’interno di una ciotola; in un’altra uniamo farina, parmigiano e lievito.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma

Aggiungiamo il gorgonzola leggermente sfaldato o tagliato a pezzetti nella ciotola con la farina. Inseriamo al suo interno anche le noci tritate grossolanamente. Mescoliamo per amalgamare tutto e aggiungiamo la parte di composto più liquida.

Mescoliamo nuovamente: a questo punto possiamo versare l’impasto all’interno dei pirottini o dello stampo per muffin, precedentemente imburrati e leggermente infarinati.

Cuociamo in forno preriscaldato per 20 minuti a 220°. Prima di servirli, lasciateli intiepidire.

 

 

 

Vi piacciono le pere? Come siete soliti consumarle? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre alle pere, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

Carote, un ortaggio semplice ma benefico

La pianta delle carote, il cui nome scientifico è Daucus carota, è una pianta erbacea con fusto verde, che appartiene alla famiglia delle Apiaceae; quasi sicuramente ha origine nel continente asiatico ma fu coltivata sin dai Greci con scopi curativi: dunque, il suo utilizzo, ormai è comprovato da secoli. In natura può esistere anche come pianta spontanea e infestante, perlopiù in aree particolarmente assolate e calde.

Carote Ortofrutta Trevi srl RomaConsigli per la coltivazione di carote

Le carote rientrano tra gli ortaggi che non necessitano di cure particolari. Tuttavia, come sempre, ci sono condizioni consigliate ed operazioni da valutare per la loro giusta coltivazione.

Clima ed esposizione. Le carote prediligono temperature calde ma non eccessivamente poichè in tal caso, le radici tendono ad indurirsi eccessivamente.

Terreno. Le caratteristiche del terreno risultano importanti ai fini della coltivazione delle carote; esse prediligono un terreno ben drenato e piuttosto leggero che deve essere preventivamente lavorato prima dell’impianto.

Carote Ortofrutta Trevi srl RomaSono da evitare i suoli troppo compatti che non permettono alle radici di svilupparsi. In presenza di un terreno sassoso o eccessivamente duro, esse tendono ad incurvarsi e a rimanere di piccole dimensioni.

Concimazione. Durante la crescita delle piante, non occorre procedere ad alcuna concimazione; preventivamente è preferibile il compost rispetto al letame, procedendo ad una vangatura del terreno, fino ad una profondità di circa 40 cm.

Inoltre, di pari importanza rispetto alla concimazione è il mantenimento del suolo circostante, che deve essere sempre ben pulito.

 

Carote Ortofrutta Trevi srl RomaIrrigazione. Questo ortaggio non necessita di abbondante acqua che deve essere somministrata solo quando il terreno è del tutto asciutto poichè è fondamentale evitare un’eccessiva umidità del suolo e non agevolare il formarsi di ristagni che potrebbero generare marciumi o malattie.

Quando seminare le carote?

Il periodo ottimale per la semina è la primavera; ma, viste le condizioni climatiche attuali, piuttosto miti, non esiste un momento  giusto indicato come univoco per la coltivazione delle carote in quanto esso dipende dalla zona di appartenenza e dalla varietà scelta.

Carote Ortofrutta Trevi srl RomaNelle aree più miti (quindi anche nel centro-sud Italia) si può procedere alla semina praticamente durante tutto l’anno.

La varietà “precoce” può essere seminata sin da gennaio, fino a marzo mentre quelle “medie” in aprile e maggio; infine le “tardive” arrivano a poter essere seminate intorno al mese di giugno.

La semina in campo prevede la disposizione dei semi ad una profondità di circa 1-2 cm e ad una distanza tale da non impedire la crescita delle radici e delle piante stesse.

É possibile anche seminare in modo libero ma questo determinerebbe il rischio di un eccessivo attaccamento tra una pianta e l’altra.

Inoltre una disposizione più ordinata delle file di piante, permette di procedere con le operazioni di manutenzione dalle erbe infestanti che potrebbero sorgere tutt’intorno.

Carote Ortofrutta Trevi srl RomaDopo aver coperto i semi con uno strato di terreno è necessario compattare il suolo tramite irrigazione, senza esagerare poichè potrebbero crearsi dei ristagni non benefici.

La germinazione della carota è piuttosto lenta: possono servire anche 40 giorni per far apparire le prime foglioline ma potrebbe esser necessario anche qualche giorno in più. Durante l’attesa è importante che il terreno rimanga ben pulito.

Dopo la loro nascita, qualora ci accorgessimo di un eccessivo ravvicinamento tra le piantine, possiamo diradarle in modo che non sovrappongano le radici.

Nel caso delle carote, prendiamo in considerazione solamente la coltivazione tramite semina diretta poichè non è possibile procedere alla coltura in semenzaio con successivo trapianto: la crescita della pianta è subordinata alla nascita della radice verticale e il passaggio dal semenzaio all’orto arrecherebbe danni alle radici stesse e di conseguenza anche all’ortaggio.

Carote Ortofrutta Trevi srl RomaLa tecnica secondo la quale si associa la coltivazione della carota a quella della cipolla è detta consociazione: esse traggono così vantaggio l’una dall’altra (è possibile utilizzare anche il porro o l’aglio in sostituzione della cipolla) in quanto allontanano i reciproci parassiti.

La raccolta delle carote e varietà

Per la raccolta si procede in base al periodo di semina; le carote “precoci” potranno essere raccolte già da luglio, le medie tra aprile e maggio; infine le tardive ad ottobre. In genere il ciclo vitale delle carote varia dagli 80 ai 130 giorni. 

Possiamo procedere alla loro raccolta quando il diametro supera 1 cm di ampiezza; se vengono lasciate troppo tempo all’interno del terreno, rischiano di divenire eccessivamente dure oltre ad assumere un sapore legnoso e sgradevole. La raccolta prevede l’estrazione della carota dal terreno, estirpandone la radice.

Carote Ortofrutta Trevi srl RomaOltre alla classica carota arancione, di cui ne esistono diverse tipologie che variano in grandezza e nel periodo di coltivazione, ne esistono altre varianti.

Quelle di colore nero e viola, in cui il beta-carotene che determina il caratteristico colore arancione è sostituito dalla luteina, un antiossidante che conferisce tale pigmentazione ed è infatti presente anche nella verdura a foglia verde, come spinaci e cavolo nero.

Le carote nere e viola, inoltre, sono molto ricche di fenoli, soprattutto antociani e antocianine, che oltre ad essere anch’essi responsabili della pigmentazione, sono potenti antiossidanti non presenti nelle carote arancioni.

Un’insolita tipologia di carota è quella bianca, detta Daikon o ravanello cinese. Si trova ed è utilizzata soprattutto in Giappone. Appartiene alla famiglia dei ravanelli e il suo sapore si avvicina molto ad essi. Ha dimensioni maggiori delle classiche carote, oltre ad essere dietetica e ricca di sostanze nutritive in quantità importanti.

Carote Ortofrutta Trevi srl Roma

Proprietà benefiche delle carote

La carota ha benefici sul sistema linfatico, nervoso ed immunitario. É un alimento ricco di sali minerali, grazie ai quali è altamente rigenerante per il nostro organismo.

Le carote sono ricche anche di vitamine, come A, B1, B2, C, D e la E. Il loro colore e le loro proprietà nutritive sono solitamente associate alla presenza di beta carotene. Esso è un pigmento vegetale, antiossidante in grado di contrastare la produzione di radicali liberi, i principali responsabili dell’invecchiamento cellulare.

Inoltre è il precursore della vitamina A, di vitale importanza per salvaguardare la vista, soprattutto per la protezione della cornea e di alcune patologie della retina. Questo pigmento vegetale è fondamentale nello sviluppo di ossa e nella formazione dell’apparato ovarico, in fase embrionale.

Oltre al beta è presente anche l’alfa-carotene, entrambi con funzione fotoprotettiva della pelle, seppur ne favoriscono l’abbronzatura. Le carote sono un ortaggio dietetico, adatto ai regimi alimentari ipocalorici, presentando un apporto calorico pari a 41 kcal per 100 g.

Le carote hanno numerosi benefici anche sull’apparato cardiovascolare e circolatorio, poiché contengono oltre al carotene, numerosi altri composti antiossidanti come carotenoidi, acidi idrossicinnamici, antocianidine, con importanti funzioni protettive anche per arterie.

Il loro contenuto di fibre, le rende utili alla protezione della mucosa del tratto digerente e  alla prevenzione dell’insorgenza del cancro al colon.

Ricette con le carote

Carote Ortofrutta Trevi srl

Le carote possono essere sgranocchiate come snack così crude, oppure lessate in acqua o cotte al vapore. Sono uno degli ingredienti principali per realizzare un ottimo soffritto, insieme a sedano e cipolla.

La famosa modalità di taglio “alla julienne” in cui si realizzano sottili filetti dell’ortaggio tagliato, è così definita per il nome proprio del primo chef che la realizzò.

Se mangiamo la carota cruda, avvertiamo un leggero odore di terra (nonostante, ovviamente il suo lavaggio) mentre se cotta, il suo aroma diventa più intenso ma gradevole, con un retrogusto dolciastro che viene apprezzato anche dai bambini.

Prima di consumarle è necessario pulirle accuratamente: lavate, spazzolate o grattate in superficie poichè la terra potrebbe radunarsi nelle venature dell’ortaggio.

Possiamo tagliare la carota anche semplicemente a rondelle oppure grattugiarla. In generale viene utilizzata in combinazione ad altri ingredienti per insapore pietanze di ogni tipo. Ma possiamo impiegarla anche nella realizzazione di dolci, perchè no? Vediamo qualche ricetta.

Carote Ortofrutta Trevi srl Roma Vellutata di carote

  • Carote 600 g;
  • Acqua 1 l;
  • Patata 1 grande;
  • Cipolla 1;
  • Timo 2 rametti;
  • Alloro 4 foglie;
  • Olio extravergine di oliva 2 cucchiai;
  • Paprika q.b.

Tritiamo la cipolla in modo grossolano; peliamo la patata e tagliamola a cubetti.

Laviamo e sbucciamo le carote, eliminando le loro estremità poi facciamone tante rondelle. Peliamo anche la patata e tagliamola a tocchetti. Uniamo tutte le verdure in una pentola capiente e con il fondo spesso, così eviteremo che le verdure si possano attaccare, visto la cottura lenta. Aggiungiamo un litro di acqua fredda e l’olio. Inseriamo nella pentola anche gli odori, alloro e timo che renderanno profumata la nostra vellutata.

Per conferire maggior sapore, aggiungiamo anche il peperoncino. Copriamo con coperchio e lasciamo cuocere per circa 30 minuti a partire da quando bollirà. Minore saranno le dimensioni dei pezzi di verdura, minore sarà il tempo necessario alla cottura.

Aggiustiamo di sale e rimuoviamo i rametti di odori. Trasferiamo l’intero composto insieme al brodo in un contenitore comodo ad accogliere il frullatore.

Frulliamo tutto: aggiungiamo più o meno brodo a seconda della consistenza che vogliamo conferire alla vellutata: esso la renderà più o meno densa. Spolveriamo con la paprika e un filo di olio a crudo. Possiamo accompagnare questo piatto con delle fettine di pane tostato.

 

Carote Ortofrutta Trevi srl Roma Succo ACE

Per preparare un bicchiere di succo vi occorreranno:

  • Arance 3;
  • Limoni 1;
  • Carote 2.

Sbucciamo le arance e il limone, poi tagliamoli a pezzetti. Sbucciamo e laviamo anche le carote, tagliandole a pezzi più piccoli.

Con un frullatore ad immersione procediamo a frammentare il composto fino ad arrivare alla consistenza desiderata. Con un colino passiamo quanto ottenuto in modo da filtrare il succo: pressiamo con un cucchiaio di legno la polpa così da strizzarla il più possibile e liberare tutto il succo presente.

In base ai nostri gusti, possiamo decidere di dare al succo una corposità maggiore, lasciando parte della polpa (si otterrà così una specie di frullato). Variando combinazioni e frutti, possiamo ottenere numerose tipologie di succhi, gustosi e nutrienti. Ecco un altro esempio.

 

Carote Ortofrutta Trevi srl Roma Torta camilla carota

  • Carote 300 g;
  • Uova 3;
  • Farina 00 300 g;
  • Farina di mandorle 50 g;
  • Olio di semi girasoli 90 g;
  • Vaniglia 1 bacca;
  • Lievito 1 bustina;
  • Zucchero 180 g;
  • Sale q.b.

 

Laviamo le carote, eliminando ad esse la buccia utilizzando un pelapatate o un coltello e affettiamole sottilmente. Asciughiamole e riponiamole da parte per il momento. In un recipiente sbattiamo le uova insieme a sale e zucchero; con le fruste montiamo il composto e aggiungiamo la bacca di vaniglia.

Carote Ortofrutta Trevi srl Roma In un altro contenitore mescoliamo sia la farina 00 che quella di mandorle, aggiungendo anche il lievito. Uniamo i due composti preparati e versandolo un po’ alla volta, aggiungiamo l’olio di semi. Amalgamiamo il tutto ed otterremo un composto omogeneo.

A questo punto, possiamo unire le carote che dovranno essere grattugiate finemente. Amalgamiamo e versiamo tutto il composto in una tortiera imburrata o rivestita di carta da forno.

Inforniamo in forno preriscaldato per circa 45 minuti a 170°. Se preferite utilizzare il forno ventilato, abbassate la temperatura a 150° per 40 minuti.

A cottura ultimata, procediamo con la prova dello stecchino (se tirandolo fuori esso resterà asciutto, significa che la vostra torta è pronta). Lasciamola in forno spento per altri 5 minuti e successivamente cospargete con zucchero a velo.

Se volete, potete anche scegliere di farcire la torta con la marmellata: dopo averla cotta, vi basterà dividerla in due delicatamente e riempirla con ciò che preferite.

 

Carote Ortofrutta Trevi srl Roma Pasta con carote

  • Pasta 320 g;
  • Carote 150 g;
  • Zucchine 150 g;
  • Pancetta 100 g;
  • Pecorino grattugiato 40 g;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Scalogno metà;
  • Olio extravergine di oliva 4 cucchiai.

Peliamo e laviamo le carote; laviamo anche le zucchine e tagliamo entrambe in strisce sottili, aiutandoci con un pelapatate.

Facciamo soffriggere leggermente lo scalogno all’interno di una padella con un filo di olio. Aggiungiamo la pancetta, poi le carote e le zucchine.

Carote Ortofrutta Trevi srlUniamo anche un bicchiere di acqua per facilitare la cottura. Intanto portiamo a bollore una pentola di acqua e cuociamo al suo interno la pasta nelle quantità necessarie.

Non appena le zucchine e le carote risulteranno morbide e l’acqua all’interno della padella sarà evaporata, vorrà dire che sono pronte.

Dopo aver cotto e scolato la pasta, aggiungiamola al condimento e mantechiamo. Cospargiamo di pecorino e serviamo.

 

 

 

Carote Ortofrutta Trevi srlPesto di carote

  • Carote 4;
  • Pasta 320 g;
  • Noci 3;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Olio extravergine di oliva 2 cucchiai;
  • Basilico 2 foglie.

Con questo pesto potrete condire qualsiasi tipo di pasta ma potrete utilizzarlo anche come condimento per verdure oppure come ingrediente aggiuntivo all’interno di lasagne o pasta ripassata al forno.

Laviamo e sbucciamo le carote poi frulliamole insieme a due cucchiai di olio. Uniamo sale, pepe e noci. Frulliamo e, se necessario, aggiungiamo altro olio.

Se utilizzerete il pesto per la pasta, fate bollire l’acqua necessaria alla cottura; cuocete il vostro taglio di pasta preferito e scolatela lasciando due mestoli di acqua di cottura da unire alla pentola del pesto così da renderlo più cremoso.

Mantecate al suo interno la pasta e se di vostro gradimento spolverizzate con il formaggio.

 

 

Vi piacciono le carote? Come siete soliti consumarle, crude o cotte e cucinate? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre alle carote, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.