Insalata, il tocco verde immancabile negli orti
Le origini dell’insalata non sono note; potrebbe essere originaria dell’Oriente. Era conosciuta al tempo degli Egizi e anche i Romani ne mangiavano ma, ritenendola insipida nel sapore, la consumavano insieme a foglie aromatizzate ed altri ingredienti. Furono proprio i Romani a promuoverne al coltivazione in Occidente; poi, Cristoforo Colombo con le sue scoperte nel XVI secolo, la esportò nelle Americhe.
Insalata in ogni orto domestico
Siamo abituati a comprare l’insalata al supermercato, spesso in buste; bisogna ammetterlo: il suo sapore è decisamente diverso da quello dell’insalata appena colta dall’orto. Con pochi accorgimenti e facendo attenzioni alle fasi di semina, è possibile produrre insalata praticamente tutto l’anno, evitando di acquistarla.
Gli esperti ci informano che la sua coltivazione riesce nel migliore dei modi se diamo un occhio alla fase lunare prima della semina.
Indicazioni per la coltivazione dell’insalata
Clima ed esposizione. Tutte le varietà di insalata, sia da cespo che da taglio, soffrono le temperature eccessivamente alte. Il caldo eccessivo ne accelera la maturazione.
Per questo motivo, sono preferibili i climi miti o freschi (germina generalmente tra i 10 ed i 18 gradi) in modo tale da poter arrivare correttamente a maturazione. Sono, dunque, ortaggi che preferiscono essere coltivati in primavera e autunno.
La presenza di sole è condizione necessaria alla buona riuscita della coltivazione dell’insalata: può essere esposta regolarmente al sole ma in caso di condizioni climatiche avverse, è necessario ricorrere all’impiego di una piccola serra o di un telo di copertura.
Terreno e concimazione. Non ha grandi esigenze per quanto riguarda il suolo: si predilige un terreno non eccessivamente compatto e ben drenante; ovviamente, se possibile, fertile.
Il terreno ideale è soffice e leggero ma ricco di sostanze nutritive; sarebbe ottimale optare per un terreno non troppo argilloso.
Se procediamo alla concimazione, prediligiamo un compost organico, procedendo nell’operazione circa 10-15 giorni prima del trapianto; gli ortaggi avranno così le sostanze nutritive necessarie per crescere nel modo migliore.
Irrigazione. L’apporto di acqua deve essere frequente poiché le foglie dell’insalata, in particolar modo della lattuga, sono ampie e, dunque, traspirano molto. In caso di trapianto e nel momento della formazione del cespo è necessaria un’irrigazione maggiore.
Pacciamatura. La lattuga e altre tipologie di insalate soffrono la presenza di erbe infestanti che ne ostacolano la crescita, soprattutto all’inizio del loro sviluppo.
Per evitare questo inconveniente, in presenza di coltivazioni biologiche, si può procedere con l’operazione di pacciamatura: naturale, tramite paglia oppure artificiale, per mezzo di un telo in tessuto o, in alternativa, biodegradabile.
Semina in orto o trapianto?
Acquistando i semi di insalata nelle sue molteplici varianti, si può procedere sia con una semina a spaglio oppure scegliere un maggior rigore e disporre i semi in file. L’alternativa alla semina diretta nell’orto è la messa a dimora della piantina acquistata, già germogliata.
I nostri semi possono essere collocati anche all’interno di un semenzaio in polistirolo e impiantati nel terreno in un secondo momento.
Seminando da febbraio a maggio, si avranno piantine pronte per la coltivazione di primavera/estate; con semina, invece, in agosto e settembre, le piantine saranno pronte al trapianto in autunno.
Ovviamente, la semina con seme necessita di tempi più lunghi: serviranno 20-30 giorni prima di ottenere una piantina adatta ad essere messa a dimora nel terreno.
L’ideale è procedere in modo scalare con semina e trapianto, così potremo raccogliere in modo continuo insalata dal nostro orto e poterla consumare sempre fresca.
Una volta giunta a maturazione, è necessario cogliere l’insalata in tempi brevi: il passare del tempo aumenta il rischio di attacchi da parte di parassiti.
Una semina moderata nelle quantità e scalare, vi permetterà di raccogliere l’ortaggio non in abbondanza in un unico momento ma di avere una sua raccolta diluita per più settimane, garantendoci, così, il suo consumo fresco e frequente.
Insalata “da taglio” e “da cespo”
La tipologia “a foglia”, detta anche “da taglio” è preferibile in presenza della semina a spaglio mentre, con l’insalata “da cespo” è consigliato procedere con maggior rigore nella disposizione delle piante.
In quest’ultimo caso, le dimensioni maggiori dell’ortaggio potrebbero causare un eccessivo avvicinamento tra di essi: la mancanza della giusta traspirazione, potrebbe far insorgere malattie.
La raccolta dell’insalata
A prescindere dalla tipologia scelta, l’insalata non impiega molto tempo a crescere; se impiantata già germogliata, dopo pochi giorni riprenderà la sua crescita.
In genere, per raccogliere la tipologia di insalata da taglio, possiamo recidere con una forbice o un coltello le foglie, scegliendo quelle più grandi; in questo modo avremo una raccolta scalare e l’insalata rimarrà nel nostro orto per più tempo perchè non andremo a tagliare l’intera pianta nata.
L’insalata da cespo, invece, va colta solo nel momento della piena maturazione: si recide alla base, colpendo la radice ed asportando l’intera pianta: una volta colta, non ricrescerà più.
Insalata: quanti e quali tipi?
Le due grandi categorie di insalata da taglio o a cespo, sono suddivise al loro interno in molte varietà. A loro volta, ogni gruppo contiene più tipologie: scopriremo che buona parte delle verdura a foglia che consumiamo può essere inserita nella categoria più generica di “insalata”.
Cicoria
Viene raccolta in autunno e in inverno; all’interno di questo gruppo si distinguono diverse varietà: oltre alla classica cicoria verde, appartiene a questa categoria anche il radicchio, di cui abbiamo già parlato.
La cicoria si caratterizza per il sapore amarognolo dovuto alla presenza di acido cicorico, che è presente in misura minore nelle piante più giovani.
Indivia
Le foglie di questa insalata sono verdi con tendenza al giallo; sono raggruppate in cespi, suddivise in due tipologie: indivie ricce e scarole. Come è facile immaginare, la prima varietà si caratterizza per foglie frastagliate e di solito è consumata da cruda; la seconda, presenta foglie più lisce e larghe con un’arricciatura solo lungo i bordi.
Lattuga
Esistono due sottogruppi anche di questa tipologia di insalata: lattuga cappuccio, dalla forma arrotondata, con foglie larghe e rugose, dal colore tenue e strette in un cespo; di esse la più famosa è l’insalata iceberg.
La lattuga a costa lunga, detta da taglio, invece, ha una foglia più allungata e croccante; è chiamata anche “lattuga romana”.
Proprietà benefiche dell’insalata
L’insalata contiene un’elevata percentuale di acqua, circa il 95%; questo la rende fondamentale nel reintegrare i liquidi persi aggiungendo anche i sali minerali e le fibre in essa contenuti.
Il suo consumo è consigliato nei regimi alimentali ipocalorici poichè contiene poche calorie; inoltre l’alto contenuto di acqua che la contraddistingue, insieme alle fibre presenti, contribuiscono ad aumentare il senso di sazietà, aiutando a mangiar meno.
L’apporto di liquidi aiuta a combattere anche la stitichezza e contribuisce al buon funzionamento dell’apparato intestinale. Un’ottima azione digestiva è favorita dagli acidi ossalico, ascorbico e citrico che sono in essa presenti.
Il magnesio, potassio e le vitamine A, C e quelle del gruppo K, risultano importanti anche per la salute delle ossa.
Inoltre ha un basso indice glicemico, risultando benefica anche per coloro che soffrono di diabete poichè risulta utile per mantenere costante il livello degli zuccheri nel sangue.
Pare che in presenza di mal di denti, il ricorso a degli impacchi a base di lattuga (bollendone le foglie e lasciandole raffreddare) applicati sulla parte dolente aiutino ad alleviare il dolore, svolgendo un effetto analgesico e antinfiammatorio.
L’alta percentuale di acqua permette all’insalata di essere un’alleata contro la ritenzione idrica, e depurando l’organismo, riesce a liberarlo dalle tossine aiutando così a prevenire fastidiosi problemi antiestetici come la cellulite.
Insalata in cucina
Lattuga, cicoria, indivia sono utilizzati come base principale per insalate: possiamo unire molti e svariati ingredienti per ottenere soluzioni sempre diverse, variando anche in base alla stagionalità dei prodotti.
Le foglie di insalata possono essere cucinate anche in modo diverso: si trasformano in ottimi contenitori per appetitose preparazioni; in alternativa, avete mai pensato di cuocere l’insalata?
In generale, qualsiasi sia l’uso che vogliamo farne, sarà necessario procedere alla sua pulizia; che sia da taglio o a cespo, dovremmo eliminare la parte più bianca e dura che risulta amarognola al palato.
Se decidiamo di cuocerla, non occorrerà tagliarla ulteriormente mentre, se la mangiamo ad insalata, è più comodo sminuzzarla leggermente in modo da facilitare anche l’unione con gli altri ingredienti.
Oltre alle classiche insalate con altri ortaggi, come pomodori e carote, possiamo pensare a soluzioni più originali ed insolite. Tra di esse citiamo l’insalata con mele, noci e grana oppure quella con arance e olive nere.
In alternativa possiamo unire cubetti di feta e pomodori oppure pezzetti di petto di pollo con olive e pepe. C’è davvero l’imbarazzo della scelta nella combinazione degli ingredienti; non resta che dare sfogo alla creatività e al sapore.
Indivia belga gratinata
- Indivia belga 500 g;
- Pane raffermo in mollica 50 g;
- Parmigiano 30 g;
- Origano secco 1 cucchiaino;
- Olio extravergine di oliva 20 ml;
- Sale e Pepe q.b.
Preriscaldiamo il forno a 200° senza ventola. Puliamo i cespi di insalata sotto l’acqua, poi tagliamoli a metà con un coltello.
Per realizzare il pane della panatura, sbricioliamo il pane raffermo e, all’interno di una ciotola, uniamo anche parmigiano e origano; saliamo e pepiamo, mescolando poi il tutto. Posizioniamo le foglie di insalata su una teglia, con la superficie esterna verso il basso.
Copriamole interamente con la panatura, cospargiamo con un filo di olio e cuociamo in forno a 200° per circa 15 minuti, lasciando dorare per bene. Sfornate e servite. Potete cospargere altro parmigiano oppure della paprika, a seconda dei vostri gusti.
Vellutata di lattuga
- Lattuga 1 cespo;
- Cipolla 1;
- Brodo vegetale 100 ml;
- Philadelphia 1 cucchiaio;
- Crostini di pane q.b.;
- Sale e Olio Evo q.b.
Facciamo soffriggere il trito di cipolla in una pentola con un filo di olio; puliamo la lattuga e aggiungiamola al suo interno, lasciandola appassire.
Aggiungiamo il brodo caldo e facciamo cuocere a fiamma dolce per un quarto d’ora. Saliamo in base ai nostri gusti.
A cottura ultimata mixiamo tutto con un frullatore ad immersione. Aggiungiamo il formaggio e mescoliamo per bene ulteriormente. Serviamo la vellutata con dei crostini di pane.
Involtini di lattuga
- Lattuga 8 foglia;
- Avocado 1/2;
- Salmone affumicato 100 g;
- Sale e pepe q.b.;
- Philadelphia 150 g;
Laviamo ed asciughiamo con cura le foglie di lattuga; puliamo anche l’avocado, tagliandolo a metà ed eliminando il nocciolo al centro.
Ne useremo solo una metà: tagliamola in fettine sottili e togliamo ad esse la buccia. Componiamo gli involtini: cospargiamo il formaggio sulla foglia di lattuga, posizioniamo il salmone e qualche fettina di avocado.
Aggiungiamo un pizzico di sale e pepe, poi arrotoliamo la foglia di insalata come se fosse un involtino. Fissiamola con uno stuzzicadenti; prepariamo gli involtini fino a terminare tutti gli ingredienti. Prima di servirli, tagliamoli a metà.
Scarola in padella
- Scarola 2 cespi medi
- Olive 100 g;
- Aglio 2 spicchi;
- Sale e pepe nero q.b.;
- Olio extravergine di oliva q.b.
Questa ricetta è veloce e semplice ma molto gustosa. Iniziamo lavando e pulendo l’insalata: eliminiamo eventuali foglie esterne e tagliamo il torsolo alla base.
Dopo aver lavato accuratamente le foglie, le tagliamo in pezzi in modo grossolano. In una padella lasciamo insaporire due spicchi di aglio con un po’ di olio; poi aggiungiamo l’insalata e le olive. Facciamo cuocere per circa 20 minuti, mescolando ogni tanto. A cottura ultimata, saliamo e serviamo la nostra verdura calda o tiepida.
Sfogliatine con scarola e fontina
Un modo per far apprezzare anche ai più piccoli questa verdura a foglie (oltre al metterne un po’ all’interno di succulenti panini hamburger!) potrebbe essere quello di realizzare delle sfogliatine ripiene.
- Pasta sfoglia 1 confezione;
- Scarola 500 g;
- Fontina 100 g;
- Cipolla 100 g;
- Sale q.b.;
- Olio extravergine di oliva q.b.
Iniziamo pulendo la verdura ed eliminando le foglie più dure; tagliamo il resto della scarola a listarelle. Scaldiamo dell’olio in una padella, uniamo la cipolla finemente tritata e non appena sarà appassita, aggiungiamo anche la verdura.
Giriamola spesso e lasciamola cuocere salandola leggermente alla fine. Stendiamo il rotolo di pasta sfoglia e con uno stampino circolare di circa 10 cm di diametro realizziamo le nostre sfogliatine.
In mancanza dello stampino, possiamo utilizzare il perimetro di un bicchiere. Posizioniamo la pasta all’interno di stampini, in modo che parte della superficie vada a ricoprire i bordi degli stessi.
Realizziamo dei fori con una forchetta in modo che la pasta sfoglia durante la cottura si riesca a gonfiare del tutto.
In una ciotola mescoliamo la scarola con la fontina grattugiata. Cospargiamo un po’ di pangrattato sulla base e aggiungiamo il ripieno all’interno di ogni stampino, riempendolo. Cuociamo in forno preriscaldato a 180° per circa mezz’ora.
Vi piace l’insalata? Quale ortaggio a foglia preferite? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.
Presso la Trevi srl troverete un ampio assortimento di insalata. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.