Cavolo verza, detto anche “verza”
Con il termine “cavolo” si intende più di una specie appartenente alla famiglia delle Cruciferae; tra di esse compaiono il cavolo broccolo, il cavolo cappuccio, il cavolfiore e il cavolo verza. Quest’ultimo, il cui nome scientifico è Brassica oleracea fa parte, insieme al cavolo cappuccio, della tipologia detta “a foglia”.
Semina e coltivazione
Il cavolo verza è un ortaggio originario del bacino del Mediterraneo; fu coltivato fin dai tempi più antichi: oltre ad essere utilizzato come alimento, era impiegato anche come rimedio curativo, in particolar modo sotto forma di decotto dalle proprietà terapeutiche.
Di facile coltivazione, può essere presente anche negli orti domestici dei più inesperti.
Nozioni base per la coltivazione del cavolo verza
Terreno e concimazione. Il cavolo verza è un ortaggio che si adatta ad ogni tipo di terreno; è bene che esso sia fresco e dotato di una buona componente organica.
Se coltivato su un suolo proveniente da una precedente coltura, particolarmente ricca di fertilizzante, può essere sufficiente questa concimazione indiretta.
Se, al contrario, viene impiantato in terreni piuttosto poveri, può essere utilizzato letame animale oppure compost domestico.
Clima. È un ortaggio tipicamente invernale. Si dice che il freddo ne migliori la qualità, purchè non ci si trovi di fronte a gelate prolungate nel tempo.
Grazie alla sua ottima resistenza, infatti, riesce ad essere presente negli orti fino a fine stagione. Per questi motivi può essere coltivato anche nelle nostre regioni settentrionali.
Irrigazione. Dal punto di vista idrico si tratta di una pianta molto esigente; in particolar modo di fronte ad una stagione molto secca, è necessario incrementare l’apporto idrico attraverso un impianto di irrigazione a goccia.
Rincalzatura. Un’operazione importante da svolgere per il cavolo verza è la rincalzatura: si riporta a mano della terra alla base della pianta. Si può eseguire nella fase del trapianto: è utile per permettere alle radici di ingrossarsi e al fusto di raggiungere maggiore resistenza.
Semina e innesto
Il cavolo prevede la possibilità di innestare le piantine nel terreno; esse possono essere acquistate preventivamente al vivaio oppure essere auto-prodotte tramite semi in semenzaio.
La produzione in seme prevede la formazione della piantina nel giro di 20-30 giorni; quindi, è necessario fare un calcolo in vista della successiva messa a dimora. Per trapiantare un orto intorno a settembre, i semi dovranno esser messi in semenzaio intorno ai primi di agosto, per poter raccogliere verso novembre.
Le varietà primaverili hanno un ciclo più breve, dunque, seminando tra gennaio e febbraio, si potrà trapiantare nel mese di marzo e raccogliere già a maggio.
Gli intervalli per la semina e la raccolta possono variare e potremmo scegliere un periodo più tardo per poter raccogliere questo ortaggio ad inverno inoltrato.
La raccolta del cavolo verza
Questa tipologia di cavolo a foglia, è caratterizzato da un classico cespo formato da foglie ruvide e grinzose, raccolte tutt’intorno a formare una palletta dura e compatta. Potremo raccogliere la verza quando le testa centrale si sarà ben formata e dura.
A seconda della varietà e del momento della semina o impianto potremmo raccogliere il cavolo verza ad inizio inverno e, più comunemente, ad inverno inoltrato.
Tipologie di cavolo verza
La coltivazione più diffusa è quella che si raccoglie in autunno-inverno; numerose sono le varietà, fra le tardive ci sono:
- Violaceo di Verona
- Tardivo di Piacenza
- Verzotto di Asti
- Invernale comune
- Verza di Milano
Proprietà benefiche della verza
Il cavolo verza è un ortaggio ricco di sostanze nutritive benefiche; il suo consumo regolare ci permette di acquisire un buon apporto di vitamine (C, B1, B2, PP, A, D2, K e U). Contiene sali minerali come fosforo, calcio, ferro, potassio.
Questi elementi sono fondamentali per rafforzare il nostro sistema immunitario; inoltre ha proprietà analgesiche e antinfiammatorie. Il decotto di cavolo verza o il suo succo sono ottimi per combattere la stipsi.
Gli oli contenuti nelle sue foglie, invece, facevano sì che esse erano applicate a strati sulle zone reumatiche o sulle giunture dolenti con finalità analgesica.
Come cucinare il cavolo verza?
Anche il cavolo verza, se mangiato crudo, gode di ottime proprietà nutritiche che, come sappiamo, tendono a perdersi con la cottura. Questo ortaggio si mangia cotto, poichè la rugosità delle foglie la rendono un pò ostica nell’utilizzarla come insalata. Può essere cotta al vapore o in padella.
Le foglie più esterne e scure vanno eliminate (possono essere impiegate per preparare un brodo di verdure); la palletta di verza acquisterà così una forma più regolare. Tagliata in quattro, la radice centrale va eliminata; poi potete procedere a tagliare sottilmente la verza.
Ovviamente, prima di cucinarlo, il cavolo andrà lavato accuratamente. Vediamo qualche ricetta in cui impiegare la verza.
Bucatini con la verza
- Cavolo verza 500 g;
- Acciughe 8 filetti;
- Pancarrè 2 fette;
- Aglio 1 spicchio;
- Sale e aceto q.b.;
- Pasta 320 g. (per 4 persone);
- Olio EVO 2dl.
Sciacquiamo leggermente le acciughe eliminando, se presenti, le lische. Facciamo scaldare in una padella un po’ di olio con uno spicchio di aglio tritato e lasciamo fondere leggermente anche le alici.
Uniamo la verza, pulita e tagliata in listarelle, cuocendo per almeno 10 min. e insaporendo con pepe. Cuociamo la pasta in acqua bollente e, una volta scolati al dente, mantechiamola all’interno della padella con il condimento. Tostiamo il pancarrè e sbricioliamolo all’interno della pasta, conferirà un piacevole contrasto alla pasta.
Sformatini di verza e mortadella
- Cavolo verza 1 cespo;
- Ricotta 300 g;
- Uova 1;
- Mortadella 100 g;
- Scalogno 1;
- Burro 20 g;
- Grana 50 g;
- Timo 1 cucchiaio;
- Pepe e sale q.b.;
- Olio extravergine di oliva q.b.
Puliamo la verza, eliminando le foglie più scure o rovinate; sbollentiamo leggermente le foglie in acqua salata; poi, teniamo da parte quelle esterne e tritiamo quelle più chiare ed interne.
Facciamo soffriggere lo scalogno tritato con un po’ di olio e un pizzico di sale, fino a quando non appassirà. Uniamo la verza e lasciamo cuocere a fuoco dolce per circa 10 min. Uniamo ricotta, uovo, mortadella precedentemente tritata, verza stufata, aggiungendo anche sale e pepe.
Imburriamo leggermente gli stampini e foderiamoli con le foglie di verza tenute da parte; riempiamoli con il composto preparato. Spolveriamo con il burro rimasto e il grana.
Potete chiuderli con la restante parte delle foglie oppure lasciarli aperti. Inforniamo a 180° per 20 minuti; una volta cotti serviteli con una spolverata di timo.
Verza in padella
- Verza 1 kg;
- Aglio 2 spicchi;
- Sale e pepe q.b.;
- Peperoncino 1;
- Brodo vegetale;
- Olio extravergine di oliva 3 cucchiai.
Puliamo la verza, eliminando le foglie più dure e la testa del cespo. Laviamola e tagliamola a striscioline sottili.
Facciamo rosolare due spicchi di aglio in una padella con un po’ di olio, aggiungendo anche del peperoncino. Lasciamo soffriggere leggermente poi aggiungiamo la verza e saliamo.
Uniamo il brodo vegetale direttamente in padella e lasciamo cuocere per almeno un quarto d’ora, mescolando. Non appena il brodo sarà evaporato, aggiungiamo il pepe e serviamo la verza calda.
Verza e patate
- Verza 600 g;
- Sale e pepe q.b.;
- Patate 500 g;
- Olio Extravergine di Oliva 4 cucchiai.
Puliamo e laviamo la verza, staccando ad essa le foglie e tagliandole sottili. Sbucciamo le patate che ci serviranno e uniamole insieme alla verza tagliata in una pentola con abbondante acqua fredda non salata. Portiamo a bollore e lasciamo cuocere per 40 minuti.
Facciamo appassire due spicchi di aglio con dell’olio; scoliamo e strizziamo la verza. Tagliamo a tocchetti le patate e aggiungiamole al soffritto, insieme alla verza. Lasciamo cuocere per 5 min. mescolando. Salate e pepate secondo i vostri gusti e servite.
Vi piace il cavolo verza? O preferite le altre tipologie di cavolo? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.
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