Finocchi: coltivazione e curiosità
I finocchi appartengono alla famiglia delle apiaceae e ombrellifere, piante di origine mediterranea tra cui si individuano anche sedano e carota. Il nome scientifico del finocchio è foeniculum vulgare dulce; questa pianta è ampiamente diffusa negli orti domestici poichè è di facile coltivazione e il nostro clima è congeniale alla sua crescita.
La coltivazione del finocchio
Terreno. Il terreno deve essere ben lavorato e drenato; questa pianta non sopporta i ristagni di acqua. Per quanto riguarda la concimazione, l’ideale è un terreno fertile, preferibilmente lavorato con letame o compost.
In alcuni casi è possibile utilizzare dell’azoto per favorire la crescita del grumolo (il bulbo del finocchio).
Clima. La pianta del finocchio cresce con particolare facilità ma teme le temperature più estreme, che scendono sotto i 7 gradi oppure quelle che superano i 30 gradi. Come altre piante di questa famiglia, necessita di luce solare poichè questa è fortemente coadiuvante al suo sviluppo.
Semina. Il suo bisogno di luce fa sì che il periodo di semina migliore sia da collocarsi nelle stagioni primaverili, in cui la durata delle giornate fornisce un buon apporto di luce; dunque, da marzo oppure a giugno/luglio.
Nella semina da innesto, è opportuno lasciare tra una pianta e l’altra circa 30 cm di distanza seguendo un posizionamento lungo file a 50/70 cm di distanza.
Nel caso di impiego di semi, la profondità di interramento è di circa 1,5 cm. Se si procede alla semina direttamente a dimora, è possibile piantare a distanze minime e poi diradare le piante.
Dalla distanza di crescita dipende la forma dell’ortaggio: se troppo ravvicinati, si sviluppano allungati e appiattiti; mentre avremo finocchi più rotondi se hanno un maggiore spazio di crescita.
La tecnica dell’imbianchimento
Come accade per altri ortaggi, anche i finocchi vengono sottoposti alla pratica dell’imbianchimento tramite rincalzatura.
Si tratta di ricoprire con terra (due settimane dopo il trapianto e poi a intervalli di due-tre settimane) la parte bassa della pianta, in modo che la non esposizione alla luce causi la diminuzione della produzione di clorofilla e, dunque, lo sbiancamento dei grumuli.
Questa operazione non ha solo un effetto estetico ma permette anche di migliorare le proprietà organolettiche dell’ortaggio: così facendo il finocchio (e gli altri ortaggi a cui solitamente questa tecnica viene applicata – porri, radicchio) diventano più saporiti e croccanti, perdono il sapore amaro che li caratterizza e l’accumulo di acqua limita la fibrosità, rendendoli così più teneri.
La raccolta dei finocchi
I finocchi possono essere raccolti ad 80-120 giorni dalla semina. Come abbiamo accennato, temono le gelate invernali ed è quindi necessario procedere alla loro raccolta prima che esse si verifichino.
Se abbiamo seminato a marzo, raccoglieremo a giugno mentre, se la semina si è svolta tra giugno e luglio, avremo una raccolta autunnale.
Ciò che viene raccolto e che mangiamo è il grumolo: una specie di bulbo che varia nella sua forma ed è formato dalle foglie che si riuniscono sotto il livello del terreno. Si procede con la raccolta non appena raggiunge il suo sviluppo completo, ma prima che inizi l’allungamento del germoglio.
I bulbi vengono semplicemente estratti dal terreno (a ciò segue la verifica del raggiungimento delle idonee dimensioni in base alla tipologie); vengono poi tagliate le radici e spuntati fusto e foglie.
Al contrario di quanto spesso si pensa, non esistono finocchi femmine o maschi ma semplicemente sono coltivate diverse tipologie di questo ortaggio. Tra le varietà più comuni di finocchi “a bulbo”, ovvero quelli che si usano abitualmente in cucina, si distinguono:
- mantovani, dalla forma più piatta e allungata, indicati solitamente come finocchi “femmine”;
- romaneschi, più tondi e larghi, appellati come i finocchi “maschi”.
Esiste poi il finocchio “a erba”, che spesso si trova anche in forma selvatica, con un gambo molto poco sviluppato e dai semi simili alla liquirizia.
Proprietà benefiche dei finocchi
I finocchi sono alimenti estremamente noti per le loro doti digestive, poichè apportano un aiuto benefico all’intero apparato gastrointestinale. Il suo essere fortemente diuretico lo rende un ottimo depurativo.
Essi, infatti, hanno, la capacità di evitare la formazione di gas intestinali poichè contengono anetolo, una sostanza che è in grado di agire sulle contrazioni addominali dolorose.
Al finocchio sono associate proprietà depurative e antinfiammatorie, in particolar modo a favore del fegato e del sangue.
I finocchi sono composti principalmente di acqua; tra i minerali il più presente è il potassio. Contengono vitamina A, vitamina C e alcune vitamine del gruppo B.
È discretamente ricco di flavonoidi e ha un apporto calorico bassissimo ma potere saziante: ciò è sempre un aiuto in caso di diete alimentari.
Finocchietto selvatico e semi
Molto diffuso è il consumo di finocchio in forma di tisana digestiva. In questo caso sono utilizzati piccoli semi che vengono lasciati in infusione in acqua bollente.
Essi hanno origine dal finocchio detto selvatico, o finocchietto, da non confondere con il finocchio “a bulbo” di cui abbiamo parlato finora.
Questa pianta erbacea ha un fusto verde, sottile, con molte ramificazioni e i suoi frutti sono semi striati, dalla colorazione verde-marrone e dalla forma allungata.
Dal gusto dolciastro, il finocchietto cresce spontaneamente nella maggior parte delle regioni temperate d’Europa ma, generalmente, si indica la sua origine nel basso Mediterraneo da cui poi la diffusione verso oriente, fino all’India. Già in Grecia la pianta era conosciuta e molto apprezzata ma la sua vera diffusione si ebbe solo con i Romani.
Il finocchio sulle nostre tavole
I finocchi sono degli ortaggi che possono essere consumati sia crudi che cotti. Nelle stagioni più fredde probabilmente è preferibile prepararli cotti, utilizzandoli anche come condimento per piatti sfiziosi.
Finocchi gratinati
Un classico modo, gustoso e veloce, di consumare i finocchi è quello di gratinarli. Qui trovate questa semplice ricetta: la crosticina croccante che si formerà sopra i vostri finocchi e la cremosità della besciamella, renderanno questo piatto, pur nella sua essenzialità, davvero irresistibile.
Tantissime sono le combinazioni di insalata che potete realizzare con questo ortaggio, prezioso soprattutto per coloro che cercano un alimento saziante ma a bassissimo contenuto calorico. Potete sperimentare tra insalata con finocchi e mele o arance; noci, parmigiano ecc, la serie potrebbe essere infinita.
Risotto ai finocchi e zafferano
- Finocchio grande 1;
- Olio extravergine di oliva q.b.;
- Zafferano 1 bustina;
- Sale ed erba cipollina secca q.b.;
- Riso carnaroli o arborio 2 porzioni;
- Brodo vegetale.
Crema di carote e finocchi
- Carote 6;
- Finocchi 3;
- Scalogno 1:
- Brodo vegetale;
- Pepe e Sale q.b.;
- Olio Extravergine di Oliva q.b.;
- Finocchietto qb.;
Con un mixer ad immersione, frulliamo tutto, creando un composto omogeneo. Condiamo con un filo di olio e, se nei vostri gusti, spezie e finocchietto. Da servire ben calda.
Finocchi alla mediterranea
- Capperi 80 g;
- Cipolla 1;
- Finocchio 4;
- Pomodori secchi 80 g;
- Sale e pepe q.b.;
- Olio extravergine di oliva q.b.;
- Prezzemolo q.b.;
- Vino bianco mezzo bicchiere.
Pulite i finocchi, tagliateli a spicchi e lessateli per 5 minuti. Sbucciate la cipolla, tritatela insieme ai pomodori secchi e unite anche i capperi.
Soffriggete questo trito con un filo di olio e unite ad esso i finocchi ben scolati. Salate e pepate poi sfumate con vino bianco e cuocete lentamente per 15 min. Come tocco finale, cospargete del prezzemolo tritato.
Salmone con cartoccio di finocchio
- Tranci di salmone 4 da 200 g.;
- Sale e olio q.b.;
- Finocchi 4 piccoli.
Infinocchiare: un modo di dire curioso. Concludiamo questo post con una curiosità. Spesso sentiamo il termine “infinocchiare” utilizzato ad indicare qualcuno che è stato “preso in giro”. Questo modo di dire deriva dal fatto che il finocchio altera le funzionalità delle papille gustative poichè dopo il suo consumo tutto sembra più dolce. Sapendo ciò, spesso, molti osti tendevano ad offrirlo prima di servire il loro vino, per mitigare il suo gusto (e di fatto, imbrogliare).
Vi piacciono i finocchi? Come siete soliti mangiarli? Crudi o cotti, preparati, magari, in qualche modo appetitoso? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.
Presso la Trevi srl troverete un ampio assortimento di finocchi. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.
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