Pomodori, da ornamento velenoso a pomo d’oro
La pianta del pomodoro sembra essere originaria dell’America del Sud, in particolare del Messico e del Perù, dove viveva come pianta selvatica che, grazie al clima tropicale, riusciva a dare pomodori durante tutto l’anno.
Raggiunse l’Europa intorno alla metà del 1500 e finì per essere coltivata in tutto il mondo. Non ottenne sin da subito il successo di cui oggi gode; i primi pomodori giunti in Europa erano piccoli e giallognoli (da cui probabilmente deriva il nome pomum aureus (mela o pomo d’oro), non molto invitanti; erano sospettati di essere velenosi e venivano utilizzati come pianta ornamentale.
Col passare del tempo, complice il clima più favorevole, la pianta di pomodoro raggiunse il Sud Italia, ottenendo frutti più grandi e di colore arancione-rosso, sicuramente più belli.
Progressivamente divenne uno dei cibi maggiormente consumati dai contadini più poveri, vista la sua facile reperibilità e il basso costo. Un salto verso un maggiore apprezzamento si verificò con le pestilenze tra il 1600 e il 1700, quando in assenza dei cibi solitamente consumati, anche i benestanti furono costretti ad individuarne di alternativi.
Coltivazione dei pomodori
Dalle numerose varietà, la pianta dei pomodori è a crescita indeterminata e richiede supporti. Le tipologie più precoci completano il ciclo produttivo dopo 140 giorni; i frutti possono essere staccati ancora verdi, di solito devono passare circa 45/50 giorni dalla fioritura.
In Cile e in Ecuador in particolare, il pomodoro esiste come pianta selvatica e grazie al clima tropicale, fornisce frutti durante tutto l’anno; nelle regioni europee, invece, se coltivato all’aperto, ha un ciclo stagionale limitato al periodo estivo.
Il fusto della pianta, alta al massimo due metri, non è abbastanza resistente per sostenere i pomodori e quindi ha bisogno di appositi sostegni: la crescita è supportata da canne di bambù che, una volta piantate a terra, divengono il supporto intorno al quale si intrecciano foglie e rami.
Si adatta a climi caldi e secchi ma, in tali circostanze, riduce la sua produttività; al contrario, gli aumenti sono significativi in presenza di abbondante acqua. La pianta di pomodoro necessità di fertilizzanti per raggiungere il massimo delle sue capacità produttive; sopporta in modo scarso le basse temperature, preferendo climi miti e ottima luminosità.
Varietà infinite di pomodori
Siamo soliti utilizzarlo in cucina il pomodoro come verdura, ma in alcune parti del mondo, è considerato un frutto, in modo simile a mele, pere ecc.
Il pomodoro è forse l’ortaggio con più tipologie di forme della pianta e dei frutti. In commercio siamo abituati a vedere tantissime varietà di pomodori; possiamo tralasciare i loro nomi specifici, poichè di solito li scegliamo in base all’uso che intendiamo farne. Le tipologie più apprezzate e diffuse sono:
- San Marzano;
- Datterino e Ciliegino;
- Cuor di bue;
- “Da insalata”;
- “Da sugo”.
Generalmente i pomodori nascono a grappoli, in quantità non esigue. Il loro numero aumenta per le varianti più piccole, meno esigenti in termini di spazio e, dunque, più adatte anche alla coltivazione in vaso.
I San Marzano, dalla forma allungata, sono particolarmente idonei alla conserva in barattolo (i “pelati”) poiché contengono poca acqua. Quelli che chiamiamo pakino, devono il loro nome al comune della Sicilia in cui furono coltivati; al contrario di quanto si pensa generalmente, rientrano in questa tipologia non solo la tipologia ciliegino ma anche il pomodoro detto costoluto. I ciliegino, piccoli e sferici, si prestano bene ad uso a crudo o a sughi; mentre i datterino, dalla forma più allungata, hanno un sapore nettamente superiore a quello di qualsiasi altro ciliegino. Qui vedete un esempio delle numerose varietà di pomodoro esistenti.
I pomodori si conservano in frigorifero per tre o quattro giorni, ma potete anche scegliere di surgelarli: ridotti a pezzetti oppure in forma di salsa, possono mantenersi fino a nove mesi.
Il pomodoro fa bene?
I pomodori sono ricchi di importanti elementi nutritivi che li rendono un valido alleato per la nostra salute.
Sono costituiti in massima parte (94%) da acqua; vi si rintracciano notevoli quantità di sali minerali tra i quali il potassio, utile nel riequilibrare la componente idrica del nostro corpo; riesce a combattere problemi collegati ad essa, come stanchezza, crampi, ritenzione idrica; inoltre il potassio aiuta a ridurre la pressione arteriosa.
Un’ulteriore importante presenza è il fosforo, fondamentale nei processi di riparazione cellulare e nella regolazione del pH, utile anche per la salute di denti e ossa.
La Vitamina C, acido ascorbico, svolge una forte azione antiossidante: importante contro i radicali liberi e nello stimolare il buon funzionamento del sistema immunitario; risulta fondamentale anche per l’assorbimento di ferro e nella produzione di collagene.
Infine, la Vitamina K, ha un ruolo nel processo di coagulazione del sangue.
Il colore rosso dei pomodori è dovuto ad un antiossidante, il licopene; come nell’anguria, questo carotenoide è responsabile della colorazione; tra le sue proprietà, emerge quella antinfiammatoria oltre a quella protettiva nei confronti della vista. Risulta prezioso anche nella lotta all’invecchiamento cellulare e contro i tumori.
Povero di calorie, il pomodoro può essere consumato anche da chi deve seguire una dieta ipocalorica (100 g. per 18 calorie).
Dunque avanti tutta con insalate, sughi, salse, conserve: il pomodoro nella nostra cucina è davvero onnipresente. Riuscireste a rinunciarvi? In questo post vi diamo qualche spunto su come utilizzare i pomodori.
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