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Insalata, il tocco verde immancabile negli orti

Le origini dell’insalata non sono note; potrebbe essere originaria dell’Oriente. Era conosciuta al tempo degli Egizi e anche i Romani ne mangiavano ma, ritenendola insipida nel sapore, la consumavano insieme a foglie aromatizzate ed altri ingredienti. Furono proprio i Romani a promuoverne al coltivazione in Occidente; poi, Cristoforo Colombo con le sue scoperte nel XVI secolo, la esportò nelle Americhe.

Insalata Ortofrutta Trevi srl Roma

Insalata in ogni orto domestico

Siamo abituati a comprare l’insalata al supermercato, spesso in buste; bisogna ammetterlo: il suo sapore è decisamente diverso da quello dell’insalata appena colta dall’orto. Con pochi accorgimenti e facendo attenzioni alle fasi di semina, è possibile produrre insalata praticamente tutto l’anno, evitando di acquistarla.

Gli esperti ci informano che la sua coltivazione riesce nel migliore dei modi se diamo un occhio alla fase lunare prima della semina.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaIndicazioni per la coltivazione dell’insalata

Clima ed esposizione. Tutte le varietà di insalata, sia da cespo che da taglio, soffrono le temperature eccessivamente alte. Il caldo eccessivo ne accelera la maturazione.

Per questo motivo, sono preferibili i climi miti o freschi (germina generalmente tra i 10 ed i 18 gradi) in modo tale da poter arrivare correttamente a maturazione. Sono, dunque, ortaggi che preferiscono essere coltivati in primavera e autunno.

La presenza di sole è condizione necessaria alla buona riuscita della coltivazione dell’insalata: può essere esposta regolarmente al sole ma in caso di condizioni climatiche avverse, è necessario ricorrere all’impiego di una piccola serra o di un telo di copertura.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaTerreno e concimazione. Non ha grandi esigenze per quanto riguarda il suolo: si predilige un terreno non eccessivamente compatto e ben drenante; ovviamente, se possibile, fertile.

Il terreno ideale è soffice e leggero ma ricco di sostanze nutritive; sarebbe ottimale optare per un terreno non troppo argilloso.

Se procediamo alla concimazione, prediligiamo un compost organico, procedendo nell’operazione circa 10-15 giorni prima del trapianto; gli ortaggi avranno così le sostanze nutritive necessarie per crescere nel modo migliore.

Irrigazione. L’apporto di acqua deve essere frequente poiché le foglie dell’insalata, in particolar modo della lattuga, sono ampie e, dunque, traspirano molto. In caso di trapianto e nel momento della formazione del cespo è necessaria un’irrigazione maggiore.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaPacciamatura. La lattuga e altre tipologie di insalate soffrono la presenza di erbe infestanti che ne ostacolano la crescita, soprattutto all’inizio del loro sviluppo.

Per evitare questo inconveniente, in presenza di coltivazioni biologiche, si può procedere con l’operazione di pacciamatura: naturale, tramite paglia oppure artificiale, per mezzo di un telo in tessuto o, in alternativa, biodegradabile.

Semina in orto o trapianto?

Acquistando i semi di insalata nelle sue molteplici varianti, si può procedere sia con una semina a spaglio oppure scegliere un maggior rigore e disporre i semi in file. L’alternativa alla semina diretta nell’orto è la messa a dimora della piantina acquistata, già germogliata.

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I nostri semi possono essere collocati anche all’interno di un semenzaio in polistirolo e impiantati nel terreno in un secondo momento.

Seminando da febbraio a maggio, si avranno piantine pronte per la coltivazione di primavera/estate; con semina, invece, in agosto e settembre, le piantine saranno pronte al trapianto in autunno.

Ovviamente, la semina con seme necessita di tempi più lunghi: serviranno 20-30 giorni prima di ottenere una piantina adatta ad essere messa a dimora nel terreno.

L’ideale è procedere in modo scalare con semina e trapianto, così potremo raccogliere in modo continuo insalata dal nostro orto e poterla consumare sempre fresca.

Una volta giunta a maturazione, è necessario cogliere l’insalata in tempi brevi: il passare del tempo aumenta il rischio di attacchi da parte di parassiti.

Una semina moderata nelle quantità e scalare, vi permetterà di raccogliere l’ortaggio non in abbondanza in un unico momento ma di avere una sua raccolta diluita per più settimane, garantendoci, così, il suo consumo fresco e frequente.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaInsalata “da taglio” e “da cespo”

La tipologia “a foglia”, detta anche “da taglio” è preferibile in presenza della semina a spaglio mentre, con l’insalata “da cespo” è consigliato procedere con maggior rigore nella disposizione delle piante.

In quest’ultimo caso, le dimensioni maggiori dell’ortaggio potrebbero causare un eccessivo avvicinamento tra di essi: la mancanza della giusta traspirazione, potrebbe far insorgere malattie.

 

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La raccolta dell’insalata

A prescindere dalla tipologia scelta, l’insalata non impiega molto tempo a crescere; se impiantata già germogliata, dopo pochi giorni riprenderà la sua crescita.

In genere, per raccogliere la tipologia di insalata da taglio, possiamo recidere con una forbice o un coltello le foglie, scegliendo quelle più grandi; in questo modo avremo una raccolta scalare e l’insalata rimarrà nel nostro orto per più tempo perchè non andremo a tagliare l’intera pianta nata.

L’insalata da cespo, invece, va colta solo nel momento della piena maturazione: si recide alla base, colpendo la radice ed asportando l’intera pianta: una volta colta, non ricrescerà più.

Insalata: quanti e quali tipi?

Le due grandi categorie di insalata da taglio o a cespo, sono suddivise al loro interno in molte varietà. A loro volta, ogni gruppo contiene più tipologie: scopriremo che buona parte delle verdura a foglia che consumiamo può essere inserita nella categoria più generica di “insalata”.

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Cicoria

Viene raccolta in autunno e in inverno; all’interno di questo gruppo si distinguono diverse varietà: oltre alla classica cicoria verde, appartiene a questa categoria anche il radicchio, di cui abbiamo già parlato.

La cicoria si caratterizza per il sapore amarognolo dovuto alla presenza di acido cicorico, che è presente in misura minore nelle piante più giovani.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaIndivia

Le foglie di questa insalata sono verdi con tendenza al giallo; sono raggruppate in cespi, suddivise in due tipologie: indivie ricce e scarole. Come è facile immaginare, la prima varietà si caratterizza per foglie frastagliate e di solito è consumata da cruda; la seconda, presenta foglie più lisce e larghe con un’arricciatura solo lungo i bordi.

Lattuga

Esistono due sottogruppi anche di questa tipologia di insalata: lattuga cappuccio, dalla forma arrotondata, con foglie larghe e rugose, dal colore tenue e strette in un cespo; di esse la più famosa è l’insalata iceberg. 

La lattuga a costa lunga, detta da taglio, invece, ha una foglia più allungata e croccante; è chiamata anche “lattuga romana”.

 

Proprietà benefiche dell’insalata

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaL’insalata contiene un’elevata percentuale di acqua, circa il 95%; questo la rende fondamentale nel reintegrare i liquidi persi aggiungendo anche i sali minerali e le fibre in essa contenuti.

Il suo consumo è consigliato nei regimi alimentali ipocalorici poichè contiene poche calorie; inoltre l’alto contenuto di acqua che la contraddistingue, insieme alle fibre presenti, contribuiscono ad aumentare il senso di sazietà, aiutando a mangiar meno.

L’apporto di liquidi aiuta a combattere anche la stitichezza e contribuisce al buon funzionamento dell’apparato intestinale. Un’ottima azione digestiva è favorita dagli acidi ossalico, ascorbico e citrico che sono in essa presenti.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaIl magnesio, potassio e le vitamine A, C e quelle del gruppo K, risultano importanti anche per la salute delle ossa.

Inoltre ha un basso indice glicemico, risultando benefica anche per coloro che soffrono di diabete poichè risulta utile per mantenere costante il livello degli zuccheri nel sangue.

Pare che in presenza di mal di denti, il ricorso a degli impacchi a base di lattuga (bollendone le foglie e lasciandole raffreddare) applicati sulla parte dolente aiutino ad alleviare il dolore, svolgendo un effetto analgesico e antinfiammatorio.

L’alta percentuale di acqua permette all’insalata di essere un’alleata contro la ritenzione idrica, e depurando l’organismo, riesce a liberarlo dalle tossine aiutando così a prevenire fastidiosi problemi antiestetici come la cellulite.

 

Insalata in cucina

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaLattuga, cicoria, indivia sono utilizzati come base principale per insalate: possiamo unire molti e svariati ingredienti per ottenere soluzioni sempre diverse, variando anche in base alla stagionalità dei prodotti.

Le foglie di insalata possono essere cucinate anche in modo diverso: si trasformano in ottimi contenitori per appetitose preparazioni; in alternativa, avete mai pensato di cuocere l’insalata?

In generale, qualsiasi sia l’uso che vogliamo farne, sarà necessario procedere alla sua pulizia; che sia da taglio o a cespo, dovremmo eliminare la parte più bianca e dura che risulta amarognola al palato.

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Se decidiamo di cuocerla, non occorrerà tagliarla ulteriormente mentre, se la mangiamo ad insalata, è più comodo sminuzzarla leggermente in modo da facilitare anche l’unione con gli altri ingredienti.

Oltre alle classiche insalate con altri ortaggi, come pomodori e carote, possiamo pensare a soluzioni più originali ed insolite. Tra di esse citiamo l’insalata con mele, noci e grana oppure quella con arance e olive nere.

In alternativa possiamo unire cubetti di feta e pomodori oppure pezzetti di petto di pollo con olive e pepe. C’è davvero l’imbarazzo della scelta nella combinazione degli ingredienti; non resta che dare sfogo alla creatività e al sapore.

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Indivia belga gratinata

  • Indivia belga 500 g;
  • Pane raffermo in mollica 50 g;
  • Parmigiano 30 g;
  • Origano secco 1 cucchiaino;
  • Olio extravergine di oliva 20 ml;
  • Sale e Pepe q.b.

Preriscaldiamo il forno  a 200° senza ventola. Puliamo i cespi di insalata sotto l’acqua, poi tagliamoli a metà con un coltello.

Per realizzare il pane della panatura, sbricioliamo il pane raffermo e, all’interno di una ciotola, uniamo anche parmigiano e origano; saliamo e pepiamo, mescolando poi il tutto. Posizioniamo le foglie di insalata su una teglia, con la superficie esterna verso il basso.

Copriamole interamente con la panatura, cospargiamo con un filo di olio e cuociamo in forno a 200° per circa 15 minuti, lasciando dorare per bene. Sfornate e servite. Potete cospargere altro parmigiano oppure della paprika, a seconda dei vostri gusti.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaVellutata di lattuga

  • Lattuga 1 cespo;
  • Cipolla 1;
  • Brodo vegetale 100 ml;
  • Philadelphia 1 cucchiaio;
  • Crostini di pane q.b.;
  • Sale e Olio Evo q.b.

Facciamo soffriggere il trito di cipolla in una pentola con un filo di olio; puliamo la lattuga e aggiungiamola al suo interno, lasciandola appassire.

Aggiungiamo il brodo caldo e facciamo cuocere a fiamma dolce per un quarto d’ora. Saliamo in base ai nostri gusti.

A cottura ultimata mixiamo tutto con un frullatore ad immersione. Aggiungiamo il formaggio e mescoliamo per bene ulteriormente. Serviamo la vellutata con dei crostini di pane.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaInvoltini di lattuga

  • Lattuga 8 foglia;
  • Avocado 1/2;
  • Salmone affumicato 100 g;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Philadelphia 150 g;

Laviamo ed asciughiamo con cura le foglie di lattuga; puliamo anche l’avocado, tagliandolo a metà ed eliminando il nocciolo al centro.

Ne useremo solo una metà: tagliamola in fettine sottili e togliamo ad esse la buccia. Componiamo gli involtini: cospargiamo il formaggio sulla foglia di lattuga, posizioniamo il salmone e qualche fettina di avocado.

Aggiungiamo un pizzico di sale e pepe, poi arrotoliamo la foglia di insalata come se fosse un involtino. Fissiamola con uno stuzzicadenti; prepariamo gli involtini fino a terminare tutti gli ingredienti. Prima di servirli, tagliamoli a metà.

 

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaScarola in padella

  • Scarola 2 cespi medi
  • Olive 100 g;
  • Aglio 2 spicchi;
  • Sale e pepe nero q.b.;
  • Olio extravergine di oliva q.b.

Questa ricetta è veloce e semplice ma molto gustosa. Iniziamo lavando e pulendo l’insalata: eliminiamo eventuali foglie esterne e tagliamo il torsolo alla base.

Dopo aver lavato accuratamente le foglie, le tagliamo in pezzi in modo grossolano. In una padella lasciamo insaporire due spicchi di aglio con un po’ di olio; poi aggiungiamo l’insalata e le olive. Facciamo cuocere per circa 20 minuti, mescolando ogni tanto. A cottura ultimata, saliamo e serviamo la nostra verdura calda o tiepida.

 

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Sfogliatine con scarola e fontina

Un modo per far apprezzare anche ai più piccoli questa verdura a foglie (oltre al metterne un po’ all’interno di succulenti panini hamburger!) potrebbe essere quello di realizzare delle sfogliatine ripiene.

  • Pasta sfoglia 1 confezione;
  • Scarola 500 g;
  • Fontina 100 g;
  • Cipolla 100 g;
  • Sale q.b.;
  • Olio extravergine di oliva q.b.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaIniziamo pulendo la verdura ed eliminando le foglie più dure; tagliamo il resto della scarola a listarelle. Scaldiamo dell’olio in una padella, uniamo la cipolla finemente tritata e non appena sarà appassita, aggiungiamo anche la verdura.

Giriamola spesso e lasciamola cuocere salandola leggermente alla fine. Stendiamo il rotolo di pasta sfoglia e con uno stampino circolare di circa 10 cm di diametro realizziamo le nostre sfogliatine.

In mancanza dello stampino, possiamo utilizzare il perimetro di un bicchiere. Posizioniamo la pasta all’interno di stampini, in modo che parte della superficie vada a ricoprire i bordi degli stessi.

Realizziamo dei fori con una forchetta in modo che la pasta sfoglia durante la cottura si riesca a gonfiare del tutto.

In una ciotola mescoliamo la scarola con la fontina grattugiata. Cospargiamo un po’ di pangrattato sulla base e aggiungiamo il ripieno all’interno di ogni stampino, riempendolo. Cuociamo in forno preriscaldato a 180° per circa mezz’ora.

 

 

Vi piace l’insalata? Quale ortaggio a foglia preferite? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete un ampio assortimento di insalata. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

 

 

L’albero del pero e i suoi frutti: le pere

Le pere sono considerate il frutto del Pyrus communis (pero). In realtà, come le mele, sono un falso frutto poichè la polpa che riteniamo tale e consumiamo è solo il ricettacolo fiorale che cresce formando la polpa carnosa che identifichiamo con la pera.

In realtà, il vero frutto è il torsolo, ovvero le parte centrale al cui interno si trovano i semi, derivante dalla fecondazione del fiore: è l’ultima parte del peduncolo dal quale prendono origine le parti fiorali; esso cresce, formando quella che comunemente riteniamo la “polpa” della pera.

 

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Notizie utili alla coltivazione del pero

Clima. Il pero resiste piuttosto bene ai climi freddi delle zone collinari e montane: non mostra comportamenti ostili neanche verso la siccità, adattandosi particolarmente bene soprattutto alle zone temperate.

Terreno. L’albero del pero necessita di un substrato neutro che presenti un impasto profondo e fresco.

Se il pero viene innestato su franco (ovvero utilizzando piantine ottenute coltivando semi appartenenti alla stessa specie di pianta), riuscirà a crescere in salute nonostante i terreni aridi o scarsi di nutrienti.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma

Irrigazione. Il pero necessita di una maggiore attenzione idrica durante il primo periodo dopo l’innesto delle giovani piante. Da adulto non necessita di particolari accorgimenti ed è in grado di resistere a lunghi periodi di siccità.

Laddove vi siano temperature eccessivamente aride, è opportuno integrare le piogge con un impianto di irrigazione, soprattutto in prossimità di fasi delicate quali la fioritura e l’inizio della fruttificazione.

Concimazione. Non appena si effettua la messa a dimora, è possibile procedere alla concimazione con letame maturo; in primavera la si può integrare con solfato di ammonio, da incrementare ulteriormente nel caso in cui tra le piante cresca del prato.

Inoltre, ogni due anni, in autunno, è possibile aggiungere del letame animale o compost maturo.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Coltivazione del pero per innesto

Per la coltivazione del pero, come già accennato, è possibile procedere all’innesto su franco, supportato da molte tipologie di pero.

Esso è un portainnesto resistente, in grado di permettere alle piante per le quali è utilizzato, la migliore delle crescite anche in condizioni non particolarmente favorevoli.

Un’altra tipologia di innesto è su cotogno; in caso di utilizzo del cotogno, è necessario apportare maggiori cure e prestare più attenzione alle piante che con esso hanno un maggiore rischio di malattie rispetto all’innesto su franco.

Gli innesti permettono lo sviluppo della pianta in modo più lento e graduale, consentendo così ai suoi frutti di raggiungere la giusta maturazione.

Non tutte le tipologie di pero sono adatte ad essere associate direttamente a questi porta innesti; per ovviare a tale inconveniente, è possibile utilizzare la tecnica del sovrainnesto, ovvero viene utilizzato come tramite una varietà compatibile.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Messa a dimora del pero

In alternativa è possibile acquistare in centri specializzati o vivai le piantine di pero da coltivare; in genere esse sono già innestate ed hanno di solito un paio di anni di vita.

Sapere il tipo di innesto utilizzato è importante per valutare l’idoneità del terreno di coltivazione.

L’operazione richiede di praticare delle buche delle giuste dimensioni che accolgano la pianta e procedere ad una lavorazione del terreno preventiva, con concimazione e zappatura.

Il periodo ottimale per la messa a dimora del pero è compreso tra ottobre e novembre fino all’inizio dell’inverno. In alternativa, è possibile scegliere il mese di marzo.

Il pero, se coltivato correttamente, ha un corso vitale particolarmente lungo; può vivere anche un secolo e la sua produzione media, nel pieno della sua attività, riesce a raggiungere 6-8 kg.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Raccolta delle pere

Quando i frutti presentano un colore uniforme e raggiungono le dimensioni tipiche della specie coltivata, è possibile procedere con la raccolta. Solitamente essa si colloca tra il mese di giugno e la fine di ottobre, a seconda delle varietà.

Nel procedere con la raccolta è importante asportare, insieme alla pera, anche il picciolo lignificato, facendo, dunque, attenzione a non danneggiare la parte superiore della pera.

Le pere possono essere conservate ad una temperatura piuttosto bassa e devono essere consumate entro una, massimo due settimane.

 

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Varietà di pere

  • Abate, è una delle varietà di pere più richieste in commercio; ha una buccia verde chiaro-gialla, rugginosa in prossimità del dorso. La sua polpa è leggermente grossolana ma bianca, profumata e dal gusto gradevole.Viene coltivata soprattutto in Emilia-Romagna, nelle province di Modena e Ferrara.  La sua forma tipicamente allungata, la rende immediatamente riconoscibile.
  • Conference, con buccia verde-giallo bronzata, rugginosa in prossimità del dorso e con lenticelle marcate. Ha una polpa dolce e succosa; si raccoglie da inizio novembre a tutto giugno.
  • Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Kaiser, dalla buccia uniformemente di colore marrone, la varietà Kaiser, succosa e croccante, si presta al consumo fresco ed alla cottura.
  • Decana, ha una forma tondeggiante con una buccia liscia, di colore giallo-verde. Ha una polpa dolce, gustosa e compatta; per questo si presta bene al consumo previa cottura.
  • William, si raccoglie da agosto a novembre; è la tipologia di pere più usata a livello industriale per confetture e succhi di frutta; in estate, invece, è particolarmente apprezzata nel consumo fresco.Ha la polpa bianca e la buccia di colore verde chiaro tendente al giallo con lenticelle. Ne esiste anche una variante rossa, in passato maggiormente diffusa che ha ugualmente una polpa succosa e di qualità.
  • Santa Maria, una varietà estiva, succosa e caratterizzata da una precoce fruttificazione; è particolarmente consumata nell’Italia centro-meridionale, soprattutto da metà luglio a fine ottobre; la buccia è liscia, giallo-verde, con parti rosse dovute all’insolazione.

Ricette dolci e salate con le pere

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma La prima idea che ci viene in mente associando le pere alla cucina, è la preparazione di macedonie, colorate e saporite, particolarmente apprezzate soprattutto nelle stagioni estive.

Possiamo però impiegare questo frutto anche nelle preparazioni di dolci, prima fra tutti la famosa torta pere e cioccolato, oppure in  golosi muffin, ovviamente dolci ma anche salati.

Le pere possono essere anche un ottimo ingrediente con cui preparare piatti salati insoliti e appetitosi, con accostamenti particolari a cui mai penseremo, che riescono a sorprenderci piacevolmente. Vediamo qui di seguito qualche ricetta.

 

Torta pere e cacaoPere Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Farina 00 150 g;
  • Ricotta 150 g;
  • Uova 2;
  • Farina manitoba 50 g;
  • Zucchero 100 g;
  • Lievito per dolci mezza bustina;
  • Latte 50 ml;
  • Cacao amaro 2 cucchiai;
  • Pere Kaiser 2.

 

Preriscaldiamo il forno a 180°. Uniamo nella planetaria (o all’interno di una ciotola in cui prepareremo il nostro impasto) uova, zucchero, ricotta; lavoriamolo, incorporando lentamente il latte.

Imburriamo e infariniamo leggermente il nostro stampo e versiamo il composto. Possiamo ora collocare sopra di esso le pere, sbucciate, disponendole circolarmente.

Se preferite, è possibile anche tagliarle a pezzettini o fettine e incorporarle all’interno dell’impasto, prima di versare il tutto. Spolverizziamo l’esterno con zucchero a velo e servite.

Oltre che con soffice pan di spagna, possiamo realizzare questa torta anche nella variante di crostata: ecco la ricetta per questa golosa preparazione.

 

Risotto pere e taleggioPere Ortofrutta Trevi srl

  • Riso Carnaroli 320 g;
  • Pera Kaiser 1;
  • Taleggio 100 g;
  • Scalogno 1;
  • Burro 50 g;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Parmigiano q.b.;
  • Brodo vegetale caldo q.b.
  • Vino bianco 1 bicchiere.

Lasciamo appassire lo scalogno nel burro, a fiamma bassa. Poi tostiamo nella stessa padella il riso, per un paio di minuti. Sfumiamo con il vino bianco lasciandolo evaporare.

Pere Ortofrutta Trevi srlAll’occorrenza, aggiungiamo il brodo vegetale, un mestolo alla volta, rovesciandolo di volta in volta uno, non appena il precedente sarà evaporato. Uniamo la pera sbucciata e tagliata a cubetti.

Terminiamo la cottura, aggiungendo ancora il brodo, un mestolo alla volta. Ad un paio di minuti dalla fine, versiamo anche il taleggio, tagliato a tocchetti e mescoliamo fino a scioglierlo completamente.

A cottura ultimata, con fuoco spento, aggiungiamo il burro e il parmigiano. Mantechiamo e serviamo il risotto, spolverizzando poi con pepe e timo qualche pezzetto di pera fresca.

 

 

Pere Ortofrutta Trevi srlMuffin dolci pere e cioccolato

  • Cioccolato fondente 200 g;
  • Farina 00 120 g;
  • Zucchero 100 g;
  • Pere William 1;
  • Uova 2;
  • Burro 80 g;
  • Lievito mezza bustina;
  • Sale 1 pizzico;
  • Cacao amaro in polvere 10 g.

Preriscaldiamo il forno a 200°; sciogliamo il burro a fuoco basso. Tritiamo finemente metà del cioccolato e riponiamolo in una ciotola, versando sopra di esso il burro fuso; uniamo anche lo zucchero e mescoliamo fino a completa fusione del cioccolato.

Setacciamo la farina e il cacao amaro, aggiungiamoli alle uova con un pizzico di sale. Uniamo anche il restante cioccolato tritato e la pera sbucciata e tagliata a dadini. Creiamo un impasto omogeneo con cui andremo a riempire gli stampi per muffin o gli appositi pirottini in alluminio. Cuociamo per circa 20 minuti. Una volta cotti, decoriamoli a piacere.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Muffin salati con pere e gorgonzola

  • Farina 00 130 g;
  • Latte 100 ml;
  • Parmigiano 30 g;
  • Uovo 1;
  • Gorgonzola 100 g;
  • Pera 1;
  • Noci 20/30 gherigli;
  • Sale 1 cucchiaino;
  • Burro 1 noce;
  • Lievito mezza bustina.

Mescoliamo l’uovo con il latte, il burro e un pizzico di sale all’interno di una ciotola; in un’altra uniamo farina, parmigiano e lievito.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma

Aggiungiamo il gorgonzola leggermente sfaldato o tagliato a pezzetti nella ciotola con la farina. Inseriamo al suo interno anche le noci tritate grossolanamente. Mescoliamo per amalgamare tutto e aggiungiamo la parte di composto più liquida.

Mescoliamo nuovamente: a questo punto possiamo versare l’impasto all’interno dei pirottini o dello stampo per muffin, precedentemente imburrati e leggermente infarinati.

Cuociamo in forno preriscaldato per 20 minuti a 220°. Prima di servirli, lasciateli intiepidire.

 

 

 

Vi piacciono le pere? Come siete soliti consumarle? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre alle pere, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

Mele: coltivazione e caratteristiche

In Italia, la produzione delle mele è concentrata nelle regioni del Nord, concentrandosi prevalentemente in tre regioni: Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Veneto; ma anche in Piemonte, Lombardia e Campania se ne produce una percentuale non irrilevante.

Il melo, Malus communis o Malus domestica, è un albero da frutto appartenente delle Rosacee (a cui appartengono anche, ad esempio, l’albicocco, il ciliegio, il susino). Può raggiungere un’altezza di 11 metri; le sue foglie hanno una forma ovale e, con margini seghettati, possono arrivano fino a 10 cm.

Mele Ortofrutta Trevi srlImpiantare un melo

Generalmetne si procede con la messa a dimora delle piante nel periodo autunnale, in seguito alla caduta delle foglie, a partire da novembre.

Nel piantare queste piante, in considerazione del fatto che possano raggiungere dimensioni notevoli, è opportuno distanziarle tra loro qualche metro; la misura minima può essere 2 metri, per le piante di minore portamento.

Nei primi anni della crescita, le piante dovranno essere sostenute dai tutori poi, in seguito, quando la pianta avrà raggiunto la posizione corretta, sarà possibile eliminarli.

Messa a dimoraMele Ortofrutta Trevi srl

Il melo può essere venduto ed innestato in vario modo:

  • con radici a nudo
  • dai mini fusti
  • dalla palmetta a U
  • dal pollone.

Con la radice è necessario realizzare una buca profonda e larga che può essere ricoperta di concime e terriccio per permettere alla radice di collocarsi nel modo migliore. La giusta coesione viene garantita bagnando il terreno abbondantemente

I mini fusti, di cui solitamente si potano i rametti più piccoli e si procede come nel caso dell’impianto con radice. Nell’impiego del pollone, si cima l’albero fino a far rimanere il tronco.  Per la palmetta a U si procede al taglio a circa 30 cm dalla stessa palmetta.

Mele Ortofrutta Trevi srl

Come coltivare il melo?

In caso si proceda alla messa a dimora degli astoni, ovvero le piante già innestate acquistabili nei vivai, il periodo migliore risulta essere l’autunno. Ma in linea generale, la messa a dimora può avvenire durante tutto il periodo di riposo vegetativo.

Clima. La coltivazione del melo è particolarmente congeniale alla collina e alla montagna; il clima non è un ostacolo alla crescita del melo che, infatti, riesce a resistere bene anche alle temperature più basse. Può essere esposta in pieno sole ma è preferibile limitare l’eccessivo vento.

Mele Ortofrutta Trevi srlTerreno. Il melo non è un albero con grandi esigenze per quanto riguarda il terreno; questo dovrebbe essere ben drenato, profondo e ricco di sostanze nutritive. Si consiglia di evitare terreni eccessivamente calcarei. Crescendo, è un albero che può oltrepassare i 10 metri di altezza.

Nei periodi iniziali di coltivazione, dopo la messa a dimora, è opportuno mantenere il terreno libero da piante infestanti attraverso la pacciamatura (la copertura del suolo con materiali che, evitando l’esposizione alla luce, ostacolano la crescita di erbacce e piante infestanti mantenendo pulita l’area circostante.

Mele Ortofrutta Trevi srlAumentare la produttività

Concimazione. È buona prassi ancor prima di piantare l’albero, procedere con un’abbondante somministrazione di sostanze organiche sotto forma di letame maturo o compost.

Il concime può essere inserito nelle buche realizzate per la messa a dimora con 2-3 kg di letame.

Periodicamente è preferibile procedere con una concimazione con sostanze a base di fosforo e potassio (ogni 2 anni) e a base azotata (ogni anno, alla fine dell’inverno), smuovendo bene il terreno, per distribuire in modo uniforme le sostanze.

Mele Ortofrutta Trevi srl

Irrigazione potatura. Il melo dovrebbe avere un unico asse verticale da cui dipartono branche laterali; quelle alla base devono essere conservate mentre le laterali, anno dopo anno, vanno progressivamente potate. Il melo alterna anni proficui e anni dalla scarsa produttività.

La potatura dovrà essere limitata se è previsto un anno di non abbondanza nei frutti poiché verranno lasciate più gemme in fiore.

Essa, infatti, influenza anche la produttività, poichè procedendo all’eliminazione delle componenti che disperdono energia, si permette alle sostanze nutritive di concentrarsi sugli elementi dell’albero in crescita.

Mele Ortofrutta Trevi srl

Stagione e tipo di terreno influenzano molto le modalità di irrigazione. La crescita delle mele è concomitante con il periodo estivo, dunque, è necessario procedere con un’irrigazione idonea alle temperature. In genere si fa riferimento all’impiego di 110 litri di acqua per ogni metro quadrato, distribuiti nell’arco di dieci giorni.

Sono da prendere in particolare considerazione gli impianti di irrigazione a goccia, soprattutto se dopo la messa a dimora le piogge sono scarse o in zone geografiche particolarmente calde; la mancanza di acqua potrebbe portare problemi alla pianta.

Fiori e frutti

Mele Ortofrutta Trevi srl

La fioritura si registra tra aprile e maggio. I fiori sono bianchi e riuniti in gruppi; sono ermafroditi, ovvero hanno caratteri appartenenti ad entrambi i generi.

Solitamente la fruttificazione si verifica dopo un periodo che varia dai 2 ai 4 anni dalla messa a dimora. Solitamente ogni gruppo di fiori produce 4 o 5 frutti; se la produzione va in eccesso in tal senso, è necessario che ne venga asportato qualcuno per permettere che il nutrimento sia sufficiente alla crescita di un gruppo minimo.

Si procede con questa delicata operazione tra giugno e luglio.

Il melo è un albero che alterna annate particolarmente abbondanti di frutti ed altrettante che registrano una produzione pressochè scarsa e la potatura, insieme al diradamento manuale, è uno dei mezzi attraverso cui poter regolare la produttività.

Tipologie di meleMele Ortofrutta Trevi srl

Esistono tantissime varietà di mele; si tende a dividerle nei seguenti gruppi:

  • Gala Red, con buccia rossa ma puntinata e con polpa succosa, compatta e dolce; ottima anche da cuocere;
  • Fuji, di origine giapponese, con una polpa dolce, succosa e croccante;  il colore della buccia varia dal rosso chiaro allo scuro con screziature di giallo-verde;
  • Delicius Red, dal colore rosso brillante, più o meno intenso; la buccia è liscia ma un po’ cerosa con una polpa bianca, croccante e poco acida. Succosa e con consistenza farinosa;
  • Renetta, appartengono ad una varietà molto pregiata; dalla forma irregolare e con un aroma accentuato ed un ottima capacità di conservazione. La buccia è di colore giallo-verde,  leggermente ruvida e puntinata. La polpa poco croccante e zuccherina, è particolarmente ricercata, poichè è ricca di polifenoli, importanti antiossidanti;
  • Golden, è la mela per eccellenza, dalla polpa bianca, profumata e zuccherina, ha una buccia spessa di colore giallo; questa varietà ha frutti particolarmente grossi e ne esiste anche una variante con buccia tendente al verde chiaro.
  • Granny Smith, di origine australiana, con una buccia di colore verde intenso e lucido; hanno una polpa molto succosa e dolce con una punta acidula.

Mele Ortofrutta Trevi srlLa raccolta delle mele

Il frutto, la mela, è chiamato pomo. Si raccoglie da fine luglio ad ottobre, a seconda delle varietà. Possiede dimensioni e colori che variano dalla tipologia coltivata: dal verde al rosso con intensificazione a mano a mano che si procede verso la maturazione.

Solitamente la polpa, più o meno succosa, è di colore bianco, non morbida e leggermente acidula. Viene effettuata ad uno stadio di maturazione del frutto piuttosto elevato.

Per capire se la mela ha raggiunto il giusto livello di maturazione si può cogliere facendo roteare il picciolo: se si stacca dalla pianta con facilità è pronta per essere colta.

Dopo la raccolta, possono essere conservate, a seconda delle varietà, fino ad un paio di mesi; la tipologia invernale, invece, può continuare la sua maturazione per ulteriori 4-6 settimane, in un luogo fresco.

Mele Ortofrutta Trevi srlUna mela al giorno toglie il medico di torno…perchè?

icca di nutrienti come le fibre, la vitamina C, molecole antiossidanti, a basso indice glicemico e povera di calorie (circa 52 Kcal/100gr), il consumo di mele conferma il detto che “una mela al giorno toglie il medico di torno”.

Uno dei minerali principali contenuti nelle mele è il potassio, di grande importanza sia a livello cellulare che per il sistema nervoso.

Ricche di zuccheri semplici (come il fruttosio, il saccarosio, e il glucosio) presentano un indice glicemico basso,dovuto sicuramente al contenuto di fibre; esse sono fondamentali per il corretto funzionamento dell’intestino pochè ne regolano il transito, aumentano la sazietà e riducono la glicemia post-prandiale.

Mele Ortofrutta Trevi srlInoltre le fibre, favoriscono la perdita di peso e un loro consumo quotidiano, sembra garantire una riduzione dei livelli di colesterolo con la conseguente limitazione nella formazione di placche aterosclerotiche.

In questo gioca un ruolo non trascurabile l’azione della pectina, fibra solubile altamente presente in questo frutto.

Inoltre la pectina è un vero e proprio probiotico, che favorisce la crescita dei batteri positivi nell’intestino.

Nelle mele sono contenute anche  vitamine e sali minerali; la vitamina C, acido ascorbico, è un potente antiossidante, comune nella frutta.

Mele Ortofrutta Trevi srlEssenziale per la formazione di collagene, che ha un ruolo importante per vasi sanguigni, ossa e pelle, contribuisce, inoltre, ad aumentare le nostre difese immunitarie.

Altre sostanze antiossidanti contenute nelle mele sono la quercitina, con ruolo anti-virale e anti-infiammatorio, la catechina, che agisce sulle funzionalità cerebrali e muscolari; l’acido malico, presente soprattutto nella buccia, che, secondo alcuni studi, sembrerebbe prevenire disturbi cardiovascolari.

Ricette con le mele

Mele Ortofrutta Trevi srl

Le mele possono essere mangiate così come frutto oppure cotte, al forno o in acqua; in alternativa essiccate oppure consumate sotto forma di succo di frutta.

Come accade per molti frutti, anche nel caso delle mele, è nella buccia che si concentra il mix di sostanze nutritive benefiche.

Se decidete di consumarle non privandole del loro involucro esterno, ricordatevi di acquistarle biologiche o, almeno, lavarle accuratamente prima del loro consumo.

 

Mele Ortofrutta Trevi srl

Uno dei modi più noti (e golosi) di impiegare in cucina le Classico strudel di mele, vi lasciamo qui i link a due varianti: strudel con mele e crema e strudel con mele e frutta secca. Esso è uno dei dolci altoatesini per eccellenza, ma la sua origine, più antica, va individuata probabilmente in Oriente.

Siamo soliti pensare alle mele come ingrediente per dolci, ma possono essere impiegate anche in preparazioni salate o come elemento croccante e dolce in insalate.

 

Torta di meleMele Ortofrutta Trevi srl

La torta per eccellenza, preparata spesso con la ricetta tramandata di generazione in generazione; soffice e profumata è l’ideale per colazioni sane, energiche e gustose. Ecco gli ingredienti che ci serviranno.

  • Farina 300 g;
  • Burro 70 g;
  • Mele 3:
  • Zucchero 200 g;
  • Uova 3;
  • Latte 200 ml;Mele Ortofrutta Trevi srl
  • Lievito 1 bustina;
  • Limone 1.

Laviamo le mele e sbucciamole togliendo il torsolo. Tagliamole a spicchi e lasciamole macerare insieme allo zucchero e al succo di limone. Mettiamo da parte gli albumi e montiamo i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto cremoso e chiaro.

Aggiungiamo la farina setacciata, il latte e il burro fuso fatto intiepidire; amalgamiamo tutto, mescolando dall’alto verso il basso cercando di non far smontare il composto. Uniamo anche il lievito all’impasto e montiamo a neve gli albumi, incorporiamoli un poco alla volta.

Mele Ortofrutta Trevi srl Utilizzando circa due terzi delle mele tagliate a fettine (con le restanti decoreremo la parte esterna della nostra torta), riduciamole in pezzetti più piccoli, aggiungendo anch’esse all’impasto.

A questo punto versate il composto nella teglia infarinata. Decorate la superficie con le mele rimaste ed infornate in forno statico preriscaldato, a 180° per 40 minuti circa.

Sfornate e, se di vostro gusto, spolverizzate con zucchero a velo; è ottima anche se decidete di non utilizzarlo.

 

Insalata di Salmone con Mele e SpinaciniMele Ortofrutta Trevi srl

  • Salmone affumicato 200 g;
  • Limone 1;
  • Timo 3 rametti;
  • Aglio 1 spicchio;
  • Panna da cucina 100 g;
  • Germogli di Spinaci 100 g;
  • Mela delicius 1;
  • Mela Granny Smith 1;
  • Senape 1 cucchiaino;
  • Pepe e Olio q.b.;
  • Crostini di pane q.b

Spremiamo il limone, raccogliendone il succo. Uniamo ad esso un cucchiaino di panna, senape, timo e una manciata di pepe, amalgamando per bene tutti i sapori.

Puliamo i germogli di spinaci, laviamoli e facciamoli scolare per bene. Puliamo anche le mele, eliminando il torsolo ma lasciando loro la buccia. Affettiamole sottilmente e bagniamole con il succo di limone rimasto in modo che non anneriscano.

Insaporiamo i crostini di pane con l’aglio, facendoli bruschettare leggermente e cospargiamoli con un filo di olio. Uniamo in un unico recipiente spinaci e salmone, cospargendoli con la salsa preparata e serviamo con i crostini di pane.

Mele Ortofrutta Trevi srlRisotto Mele e Speck

  • Riso carnaroli 240 g;
  • Speck 80 g;
  • Cipolla 1;
  • Burro 60 g;
  • Mela Renetta 1;
  • Timo 1 mazzetto;
  • Brodo vegetale 1 l;
  • Sale e Pepe q.b.

Sbucciamo la cipolla e tritiamola finemente; facciamola appassire in una casseruola con circa 30 g di burro; laviamo una mela e priviamola sia della buccia che del torsolo. Spezzettiamola ed aggiungiamola per pochi istanti al soffritto.

Mele Ortofrutta Trevi srl

Uniamo il riso e tostiamolo fino a quando i chicchi non saranno ben dorati; saliamo e procediamo alla cottura per 15-18 minuti, aggiungendo un mestolo di brodo bollente ogni volta che evaporerà il precedente.

Tritiamo lo speck in modo grossolano e aggiungiamolo al riso a 5 minuti dalla fine della cottura; spegnete il fuoco, unite il burro e mantecate aggiungendo anche il timo. Mescolate per bene in modo da fondere i sapori e coprite con un coperchio. Servite con una manciata di pepe.

Mele Ortofrutta Trevi srlLonza alle mele

  • Lonza di maiale 700 g.;
  • Aglio 1 spicchio;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Olio extravergine di oliva 3 cucchiai;
  • Marsala 120-180 ml;
  • Mele Granny Smith 2
  • Cipolla 1 grande

 

Iniziamo con lo sgrassare la lonza di maiale; facciamo dorare l’aglio in una pentola dai bordi alti. Dopo aver salato e pepato la lonza, aggiungiamola e rosoliamola in modo uniforme.

Nella stessa pentola aggiungiamo la cipolla e cuociamola fino ad appassirla. Uniamo mele, marsala, sale e mescoliamo tutto. Uniamo la carne e copriamo con un coperchio; cuociamo tutto a fuoco lento per 20 min., girando la carne durante la cottura.

Una volta cotta separiamo la carne dalla salsa; affettiamola e disponiamola sul piatto da portata; cospargiamo con la salsa: possiamo frullarla, farla raddensare o, se volete, aggiungere una noce di burro.

 

 

Vi piacciono le mele? Siete soliti consumarle crude o cotte? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre alle mele, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

Rosse, dolci o amare: le arance

L’arancio, denominato Citrus sinensis, appartiene alla famiglia delle Rutacee ed è un albero da frutto sempreverde; originario della Cina e dei paesi del Sud Est asiatico, qui la cui presenza pare attestarsi già intorno alla metà del III millennio a.C.

La sua diffusione nel bacino del Mediterraneo, risale agli Arabi del II-VIII secolo. Poi, con le navigazioni e le grandi scoperte del 1400-1500 si ebbe la diffusione delle arance dolci nell’Europa mediterranea, in Spagna, Liguria, Calabria e Sicilia.

 

Arance Ortofrutta Trevi srlColtivazione dell’arancio

Clima. Come accade per la maggior parte degli agrumi, anche l’arancio riesce ad adattarsi piuttosto bene al clima mediterraneo caratterizzato dall’assenza di stagioni con temperature estreme.

La posizione ottimale per quest’albero prevede una sua esposizione in luogo luminoso e soleggiato ma riparato dal vento.

Nonostante il facile adattamento, è necessario fare attenzione che le temperature non scendano sotto i 4°, poichè le gelate possono causare la caduta di tutti i fiori e, se eccessive, portare anche alla morte della pianta.

Arance Ortofrutta Trevi srlTerreno e Irrigazione. Il terreno deve essere ben drenato e sciolto, con un’irrigazione regolare da intensificare soprattutto nei mesi estivi.
Per ottenere frutti succosi sarà necessario garantirgli abbondante acqua e, se possibile, utilizzare un impianto di irrigazione automatizzato.
Le radici crescono in profondità, dunque, è opportuno, non solo coprire la pianta in inverno ma anche procedere con la pacciamatura intorno al fusto.
Non è raro assistere alla coltivazione dell’arancio anche in vaso. Sicuramente lo spazio minore che si ha adottando questa soluzione non permette alle radici dell’albero di svilupparsi in modo totale ma il suo posizionamento in vaso vi permetterà di rimuoverlo dall’ambiente freddo all’occorrenza.
Arance Ortofrutta Trevi srlIn ogni caso non possono venir meno tutte quelle attenzioni nei confronti della pianta che si hanno con impianto in terreno. Ovviamente le dimensioni del vaso in cui riporremo il nostro arancio devono essere superiori alla sua chioma di almeno due terzi e, se necessario, si dovrà procedere a travasare l’albero.

Concimazione. La concimazione è consigliata, tramite concime granulare ogni 3-4 mesi. Il fertilizzante può essere sparso sul terreno. Parallelamente ad essa si deve garantire una buona irrigazione, avendo cura di evitare che la terra del vaso resti secca.

Potatura. Gli aranci, tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, registrano un periodo di semi dormienza, che permette al coltivatore di occuparsi di operazioni importanti alla salute della sua pianta, ovvero curare i nuovi innesti e potare.
Procedere alle potature risulta necessario soprattutto per le piante più giovani, prossime alla fioritura. Le più adulte, invece, necessitano di interventi minori.

La fioritura e la nascita dei frutti

Non tutti forse sanno che i semi delle arance sono fertili: utilizzando essi è possibile ottenere una pianta. Tuttavia, come tutti gli agrumi, anche l’arancio è un ibrido e dunque non produrrà fiori e frutti o, in caso riesca in questo, non saranno mai uguali all’iniziale che li ha generati.
Per la propagazione dell’arancio si procede per “via vegetativa”; i metodi sono due: per talea o innesto.
Quest’ultimo è il metodo più utilizzato: con tale procedura innestiamo l’arancio su una pianta vigorosa che possa produrre i frutti. In questi casi si è soliti fare gli innesti “a spacco” o “a corona”.
La produzione dell’arancio “per talea” invece prevede, in primavera inoltrata, il taglio degli apici dei rami privi di fiori e frutti.
Si asportano i rametti della parte bassa e si conservano in un luogo riparato fino a quando non germoglieranno.
Le piante così ottenute devono essere lasciate in vaso per almeno 2-3 anni, prima di poter essere poste a dimora nel luogo prescelto.

Tipi di arance

Le arance si distinguono per colore o gusto; dolci o amare, rosse o bionde. Le più comuni in commercio sono:

  • Tarocco, rotonda e priva di semi, inizia la sua maturazione ad inizio dicembre.
  • Sanguinello, rotonda, succosa ma poco dolce; viene raccolta tra febbraio e aprile.
  • Valencia, rotonda e succosa, senza semi, si raccoglie in primavera, tra aprile e giugno;
  • Navel, rotonda e con gusto dolce, prevede una raccolta tra dicembre e maggio.

Le più succose sono ideali per le spremute. L’arancia fa parte di quel gruppo di frutti che generalmente chiamiamo “agrumi”; insieme al pompelmo, le clementine, il cedro e i limoni, si caratterizzano per il gusto acidulo.

 

Il frutto, l’arancia, ha inizialmente una colorazione verde che progressivamente varia e, a seconda delle tipologie di arance, acquista il colore definitivo, dal giallo al rosso.
L’arancia è caratterizzata al suo esterno da una buccia ruvida e spessa, il pericarpo; la parte interna, commestibile è suddivisa a spicchi ed è chiamata endocarpo. La pellicina amarognola e bianca che riveste la parte succosa interna è chiamata albedo o mesocarpo.
In commercio esistono arance dette “da tavola” ovvero quelle da consumare come frutto a spicchi e quelle da spremere. La tipologia di arance dette “di Sicilia” (tarocco, sanguinello e moro) sono tipiche di questa regione ma, ormai, vengono  coltivate anche in altre regioni, soprattutto in Calabria.

Arance Ortofrutta Trevi srl

Le proprietà nutritive delle arance

Siamo soliti associare le arance alla vitamina C; non è un errore. Sono infatti una fonte di vitamine, oltre alla C (basterebbe consumare 3 arance al giorno per raggiungere il fabbisogno giornaliero) troviamo i gruppi A e B.

L’importanza della vitamina più nota, la C, è quella di rafforzare il nostro sistema immunitario, prevenendo, nel periodo dell’anno in cui viene consumata,  raffreddori e malanni stagionali.

Inoltre, in questo frutto sono contenuti bioflavonoidi che insieme alla vitamina C, risultano importanti per la ricostituzione di collagene e nel rafforzamento di ossa, denti, tendini e legamenti. In tal senso questo binomio è un alleato anche nella prevenzione alla fragilità capillare. Inoltre la vitamina C favorisce l’assorbimento del ferro.

L’arancia è anche ricca di terpeni, tra cui il limonene, contenuto nella buccia degli agrumi: esso aiuta nella prevenzione di alcuni tumori. La qualità “rossa” è ricca di antocianine, che contrastano gli stati infiammatori. Molte delle sostanze nutritive possedute dalle arance sono contenute nella parte bianca che riveste lo spicchio; un loro consumo a spicchi ne favorisce, dunque, l’assunzione, piuttosto che un loro consumo come “spremute”.

Arance in cucina

Con la scorza di arancia possiamo conferire un inconfondibile profumo agrumato ad ogni nostra salsa o impasto. Ogni torta, anche la più semplice acquisterà un profumo genuino e fresco.
Ne vediamo un esempio qui sotto. Ovviamente se utilizziamo la buccia del frutto è sempre buona abitudine acquistarne provenienti da agricoltura biologica o, comunque, non trattati.

Arance Ortofrutta Trevi srl

Torta soffice ACE

 Ecco gli ingredienti per uno stampo dal diametro di 24 cm:

  • Uova 3;
  • Zucchero 25g,
  • Sale 1 pizzico;
  • Lievito per dolci 1 bustina;
  • Carota 1,
  • Arancia 1 e la sua scorza;
  • Farina 00 250 gr;
  • Olio di semi 100 ml;
  • Limone 1/2 e la scorza.

Montate le uova con lo zucchero ed il sale, fino a quando non si gonfieranno e diventeranno chiare; peliamo la carota e mixiamola.

Grattugiamo la buccia dell’arancia poi spremiamola estraendone il suo succo. Ripetete queste due operazioni anche con il limone. Al composto ottenuto aggiungiamo i succhi di arancia e limone, le carote e l’olio.

A parte, in una ciotola, setacciamo farina, insieme al lievito ed aggiungiamo la scorza di arancia e limone.
Incorporiamo tutto ed amalgamiamo fino ad ottenere un impasto omogeneo.

Riversiamolo nello stampo rivestito da carta da formo in modo che non si attacchi durante la cottura. Cuociamo in forno già caldo a 180 °C per 30-35 minuti. Lasciate raffreddare poi spolverate con zucchero a velo.

 

Arance candite al cioccolato

  • Arance bio 150 g. di bucce, 1 kg di arance
  • Acqua 150 g;
  • Zucchero 150 g;
  • Cioccolato fondente 200 g.

 

Laviamo ed asciughiamo le arance, togliendo le calotte; poi incidiamo la buccia realizzando 6 spicchi ad ogni arancia: così tiriamo via la buccia.

Tagliamo quest’ultima in listarelle dell’ampiezza di circa 1 cm e riponiamole in una ciotola ricoperte di acqua, lasciandole riposare per una notte.

 

Scoliamole e, ricoprendole nuovamente di acqua, facciamole bollire sul fuoco; queste operazioni sono necessarie per eliminare parte del sapore amaro tipico della loro buccia. Se continuano ad esserlo, potete ripetere l’operazione più di una volta.

A questo punto uniamo le arance allo zucchero e, sempre in un pentolino con l’acqua, portiamo nuovamente a bollore mantenendo la fiamma media; cuociamo una decina di minuti, fino a quando non avranno creato uno sciroppo.

Ora prendetele una ad una, aiutandovi con una pinza e disponetele su una teglia rivestita con carta da forno; dovranno asciugare per 4-6 ore circa. Così preparate, le scorze di arance possono essere consumate come canditi; possiamo aggiungere loro un tocco di golosità: sciogliamo il cioccolato fondente e una ad una intingiamo in esso le arance. Disponiamole ben separate su una teglia ed aspettiamo che il cioccolato, asciugandosi, solidifichi.

Pesce in succo di aranciaArance Ortofrutta Trevi srl

  • Cernia (o altro pesce) 1Kg;
  • Arance 12 fette;
  • Farina e sale q.b.;
  • Maizena 1 cucchiaino;
  • Succo di arancia 250 ml;
  • Olio di semi 1 l.

Iniziamo con il pulire per bene i filetti di pesce, poi infariniamoli. Riscaldiamo dell’olio e friggiamo il pesce fino a quando non si dorerà. Scoliamo i filetti  su della carta assorbente in modo che perdano l’olio in eccesso.

Facciamo bollire il succo d’arancia; versiamone una parte in una ciotola e stemperiamo in esso la maizena. Uniamo il composto a tutto il succo e portiamo ad ebollizione nuovamente fino a quando la salsa risulterà ben addensata. Cospargiamo i filetti con la salsa e serviamo.

Le arance sono un ottimo ingrediente per realizzare una squisita marmellata; il sapore agrumato, spesso, non piace a tutti ma è assolutamente da provare. Vi lasciamo il link alla sua ricetta, anche in questo caso è indispensabile l’impiego di arance biologiche o non trattate, poichè nella preparazione vengono utilizzate anche le bucce.

 

Vi piacciono le arance? Come siete soliti consumarle? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre alle arance, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

 

Nocciolo e nocciole

Prodotte dall’albero del nocciolo, appartenente alla famiglia delle Betulaceae, genere Corylus, le nocciole hanno un’origine molto antica e la loro diffusione risale alla fine dell’ultima era glaciale avvenuta circa 10.000 anni fa. Sembra, infatti, che siano stati ritrovati in Germania, in Svezia e in Danimarca, fossili che provano il fatto che tali frutti facessero parte della dieta dell’uomo primitivo in tempi in cui ancora non conosceva le coltivazioni e si nutriva di bacche, tra i quali, appunto la nocciola.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlLa coltivazione del nocciolo

L’albero del nocciolo è arboreo ed ha origine in Asia minore. In Italia è coltivato in pianura e fino a quote di 1400 metri, risultando uno dei paesi su scala mondiale di maggior produzione.

Tra le regioni in cui viene maggiormente coltivato questo albero si individuano la Campania nelle zone di Salerno, Avellino e Napoli, il Lazio, la Sicilia ed inoltre il Piemonte con gli impianti della provincia di Cuneo.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlConsigli per coltivare il nocciolo

In genere si tendono a coltivare piante acquistate in vivaio e provenienti da una precedente coltivazione. Il nocciolo può essere coltivato sia a livello “domestico” nei propri terreni, sia nell’ottica di realizzare un vero e proprio noccioleto.

Clima. Il nocciolo si adatta bene ai climi miti ma è preferibile evitare situazioni di sbalzo termico.

É opportuno scegliere una posizione riparata dal forte vento poichè potrebbe apportare danni in fase di fioritura che si verifica in prossimità del periodo invernale: essa può essere ostacolata se si raggiungono temperature inferiori ai 5°.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlPossono verificarsi danni anche a causa di eccessivi sbalzi termici o dei livelli di umidità con inconvenienti per la produzione dei frutti.

Terreno. Deve essere ben drenato, non argilloso o compatto poichè si corre il rischio di ristagno idrico che potrebbe esser causa di malattie e funghi.

Il suo ph non deve essere eccessivamente alcalino ed inoltre è buona consuetudine non essere in presenza di quantità eccessive di calcare: in tal ottica è opportuno effettuare specifiche analisi chimiche del terreno.

É anche preferibile un terreno ricco di sostenze organiche ed umido, con substrati particolarmente profondi.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlConcimazione. Può essere a base di letame o compost, preparando uno scasso a non meno di 50 cm sull’intera superifcie dell’impianto.

I concimi non devono essere inseriti direttamente all’interno della buca di impianto, evitando così di ostacolare la radicazione della pianta. Si può arrivare ad utilizzare circa 20-30 Kg per ogni pianta.

L’impianto del nocciolo

Se acquistiamo piante pronte per la messa a dimora, si dovranno scavare delle buche che siano almeno il doppio della terra con cui la pianta è accompagnata.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlDopo una prima abbondante irrigazione è bene compattare il terreno e aggiungere terriccio, se necessario. Per ottenere un noccioleto ben impiantato, si deve prendere in considerazione la futura crescita della pianta.

Risulta, dunque, necessario coltivarle ad una distanza di almeno 4/5 metri tra di loro, riponendone altrettanti tra una fila e l’altra; questi accorgimenti risulteranno fondamentali soprattutto nel caso di una raccolta meccanizzata.

La messa a dimora delle piante si esegue nei mesi autunnali, fino alla prima metà della stagione invernale.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlUna delle tecniche di coltivazione di maggiore successo, prevede la sistemazione delle piante poste ai vertici di un triangolo (detta a “quinconce”) in modo da consentire una massima illuminazione alle chiome.

L’alternativa all’acquisto della piantina, per la riproduzione del nocciolo, è procedere con il prelievo di polloni basali (quelle ramificazioni che si generano dal tronco o ai piedi dell’albero); ancor meglio se con un’età di 2 anni.

Il loro utilizzo permette una crescita più rapida (molti di essi hanno anche le radici) rispetto a quella da seme.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlDopo l’impianto, per almeno due anni, sarà necessario difendere le piante attraverso interventi di sarchiaturadiserbo che permettano ad esse di svilupparsi evitando rallentamenti nella crescita del nocciolo.

I giovani impianti necessiteranno anche di un’abbondante irrigazione, soprattutto in prossimità delle stagioni più calde; si deve procedere evitando di bagnare il tronco e irrigando in maniera uniforme.

Come potare il nocciolo?

Dal terzo anno di età, è possibile procedere ad interventi di potatura. In inverno si eliminano i polloni basali in eccesso oppure quelli secchi e malati attraverso una cesoia, alla base del terreno. Si può procedere anche alla potatura della chioma, dando ad essa una forma; quella naturale è solitamente a cespuglio.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlIn genere le piante di media età posseggono dai 6 agli 8 fusti basali da cui si diramano quelle ramificazioni su cui si sviluppano i frutti; dal quinto anno, i fusti vengono rinnovati ogni tre anni.

La fioritura e la raccolta delle nocciole

La fioritura è prevista nel periodo tra l’inverno e la primavera; essendo una pianta monoica ha sia fiori maschili che femminili e l’impollinazione avviene tramite azione del vento.

Il nocciolo inizierà a produrre i frutti dopo 3-4 anni e, se curato in modo opportuno, vivere in modo producente anche per 40 anni.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlPer capire quando le nocciole sono mature è necessario aspettare la loro caduta; oppure è possibile osservare il colore del calice esterno in cui sono inserite: saranno mature non appena diventerà giallo e tenderà ad essiccarsi.

La raccolta può essere fatta manualmente, aiutandosi anche con strumenti che raccolgono i frutti maturi già a terra, separandoli da foglie e rami. In alternativa, di fronte a vasti noccioleti, si può procedere con la raccolta meccanizzata per mezzo di macchine raccoglitrici.

Una volta raccolte le nocciole si procede alla loro “pulitura”: vengono separate dal calice esterno, ovvero l’involucro che permette la loro attaccatura alla pianta.

Possono essere conservate per periodi piuttosto lunghi, se riposte in luoghi asciutti e areati, al riparo da umidità.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlI frutti: nocciole

Hanno generalmente una forma tondeggiante ma possono lievemente differenziarsi a seconda della varietà di pianta coltivata.

Si può arrivare a raggiungere anche 10 kg di nocciole a raccolto. Le varietà più comuni sono:

  • Gentile romana, diffusa nel Lazio, con forma tonda e dimensione media; dal buon rapporto di produzione tra peso e parte edule.
  • Gentile delle Langhe, tipica del Piemonte con una forma rotonda e particolarmente impiegata in pasticceria o come prodotto tostato.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlLe proprietà delle nocciole

Come la maggior parte di quella che è considerata “frutta secca”, anche le nocciole sono ricche di sostanze nutritive fortemente benefiche per il nostro organismo.

Seconde alle mandorle, sono il frutto con il maggiore contenuto di vitamina E che protegge dagli effetti dannosi dei raggi ultravioletti, dall’invecchiamento prematuro e dall’insorgenza di tumori.

Quest’ultimo aspetto è ulteriormente consolidato in virtù della presenza di manganese che fa parte degli enzimi antiossidanti prodotti dai mitocondri delle cellule.

Sono un’importante fonte di fitosteroli, sostanze ritenute importanti nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Questo piccolo frutto, inoltre, contiene grassi monoisaturi, fondamentali per abbassare il livello di colesterolo LDL e trigliceridi.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlSembra consolidato ormai che il consumo giornaliero di circa 30 g. di frutta secca possa ridurre la predisposizione alle malattie vascolari; inoltre, sono una fonte di energia impareggiabile, soprattutto per sportivi e bambini: ottime da consumare come snack o merenda in sostituzione di tanti prodotti preconfezionati.

Presentano inoltre un buon contenuto di magnesio, minerale che regola i livelli di calcio nei muscoli e che garantisce anche il benessere delle ossa, delle articolazioni e del cuore.

Ricche anche di vitamina B6, sono un valido alleato per il sistema nervoso che necessita di amminoacidi per funzionare in modo corretto. Inoltre la vitamina B6 è fondamentale per la sintesi della serotonina, della melatonina e dell’epinefrina, neurotrasmettitori del sistema nervoso.

Nocciole in cucina

Chi lo ha detto che le nocciole possono essere consumate solo così, intere, come semplice frutto? Ecco qualche idea e consiglio su come impiegarle, in ricette salate o dolci.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlPasta con radicchio e nocciole

Le nocciole possono essere un ingrediente perfetto anche per i nostri primi piatti; resi in granella conferiscono loro quel gusto particolare, creando dei contrasti piacevoli. Ecco quello che ci serverà. Ovviamente potete scegliere il taglio di pasta che più preferite.

  • Pasta 300g.
  • Radicchio 300 g.
  • Cipolla 1
  • Olio Extravergine di Oliva q.b.
  • Nocciole in granella 70 g.
  • Sale q.b.

Iniziamo pulendo il radicchio ed eliminando la sua parte bianca; tagliamo il resto grossolanamente. Facciamo appassire in una padella olio e la cipolla tritata. Aggiungiamo ad essi il radicchio e lasciamo cuocere per qualche minuto a fuoco medio. Intanto cuociamo la pasta, lasciando da parte un mestolo dell’acqua di cottura che utilizzeremo per farla saltare una volta scolata. Ora il tocco finale: spolverate con abbondante granella di nocciole e servite.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlTorrone con nocciole fatto in casa

  • 150 g di cioccolato fondente
  • 150 g di cioccolato al latte
  • 200 g di crema di nocciole
  • 25 g di nocciole tostate
  • stampo da plum cake

Facciamo sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria; con una sua piccola quantità, ricopriamo lo stampo che andreamo ad utilizzare e riponiamolo in freezer per 15 minuti in modo che possa solidificarisi.

Fondiamo anche il cioccolato al latte, aggiungendolo a quello fondente.  Poi unite crema di nocciole e nocciole intere. Mescolate, poi spegnete il fuoco e lasciate intiepidire.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlVersate il composto nello stampo, poi riponete il tutto in frigorifero per circa 2/3 ore. Prima di consumarlo, tenetelo a temperatura ambiente per almeno una mezz’ora.

La cioccolata ci piace tanto; perchè non farla in casa, rigorosamente a base di nocciole? Vi lasciamo il link a questa squisita ricetta.

 

 

Vi piacciono le nocciole? Siete soliti consumare la quantità quotidiana consigliata di frutta secca? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete un ampio assortimento di nocciole e frutta secca. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

 

 

Porri come antibatterico naturale

I porri sono un alimento ampiamente utilizzato poichè si raccoglie tutto l’anno; sono ricchi di sostanze benefiche e sostituiscono in modo eccellente la cipolla o l’aglio. Il porro, il cui nome scientifico è Allium porrum, è una pianta erbacea monocodiledone biennale, che appartiene alla famiglia delle Liliaceae.

Porri Ortofrutta TreviSemina e coltivazione dei porri

Semina. Si effettua da fine inverno e può essere svolta in modo scalare, operando con diversi trapianti, a partire da fine aprile; esistono diverse varietà di porri, per cui si possono scegliere sia la tipologia estiva che quella autunnale-invernale.

Se si decide di utilizzare un semenzaio a letto caldo, effettuando più trapianti, si può cominciare la semina a partire da fine aprile. I porri estivi dovranno essere seminati prima della primavera e colti ad inizio estate mentre quelli autunnali si coltivano da marzo e si colgono a settembre.

Porri Ortofrutta TreviTrapianto. Il seme germina in una decina di giorni e dopo un mese può essere trapiantato: si procede collocando nel terreno le piantine con radice nuda, quando sono alte circa 10-15 cm. A quest’operazione deve  seguire un’irrigazione abbondante.

Clima. La pianta del porro preferisce il clima temperato e mediterraneo, evitando temperature eccessivamente rigide ma anche quelle estremamente calde. La tipologia invernale resiste a temperature più alte, permettendo una sua ampia coltivazione e utilizzazione tutto l’anno.

Terreno. Ideale è quello morbido, da arricchire ciclicamente con concime (letame o sabbia) per garantire una buona distribuzione delle sostanze nutritive e un rapido drenaggio dell’acqua. È opportuno evitare un suolo troppo compatto che potrebbe determinare ristagni di acqua.

Porri Ortofrutta TreviRaccolta e conservazione dei porri

A differenza di aglio e cipolla che appartengono alla stessa famiglia ma che si presentano in forma di bulbo arrotondato o suddiviso in spicchi, il porro è formato da una serie di foglie, dette guaine.

Esse sono sovrapposte tra loro a formare una specie di cilindro: sono bianche nell’area inferiore, ovvero quella che si sviluppa sotto terra mentre diventano verdi nella parte superiore che fuoriesce dal terreno.

Nel suo consumo l’estremità verde del porro è eliminata: la bianca viene utilizzata affettata o a tronchetti. La raccolta si effettua quando il porro raggiunge i 2-3 cm di diametro e questo si verifica, solitamente, dopo 3-4 mesi dal trapianto oppure 5-7 mesi dalla semina.

L’operazione di raccolta è piuttosto semplice: basterà estrarre l’intera pianta dal terreno, eliminando radici e foglie verdi più dure.

Conservazione. Il porro si conserva piuttosto bene, in un luogo fresco e buio per circa un mese mentre in frigorifero può mantenersi fino due mesi.

Imbianchimento dei porri: di cosa si tratta?

Molti ortaggi, tra cui sedano, finocchi, cardi, sono oggetto di questa operazione che permette di rendere più tenere e meno fibrose le parti commestibili. Si tende a coprire i porri dalla luce solare, evitando così la produzione di clorofilla e migliorandone il gusto.

L’imbianchimento dei porri avviene tramite rincalzatura, ovvero terra in quantità abbondante viene addossata all’ortaggio, soprattutto i primi 10-15 cm devono essere rincalzati in modo cospicuo; tale operazione deve essere effettuata almeno due settimane prima della raccolta.

 

Porri Ortofrutta TreviProprietà benefiche dei porri

I porri sono composti maggiormente di acqua; la restante parte contiene carboidrati, zuccheri, fibre vegetali, proteine e grassi.

Buono è il contenuto di sali minerali come ferro, sodio, potassio, magnesio, zinco, rame, manganese, selenio, calcio e fosforo. Contengono vitamine del gruppo A e B a cui si aggiungono le vitamine C, E, K e J.

A differenza di quanto potrebbe sembrare, è presente anche una buona quantità di beta-carotene, luteina e zeaxantina. Inoltre, come l’aglio, il porro è un efficace antibiotico naturale: questa proprietà curativa è dovuta dall’allicina, un enzima con proprietà antibatteriche e antivirali; e già in tempi antichi era utilizzato con finalità antisettiche.

Porri Ortofrutta Trevi

Tra i benefici riferibili a questo enzima ci sono il sollievo per reumatismi e artirite. Inoltre, i porri hanno marcate proprietà carminative, ovvero inibiscono la formazione di gas intestinali evitando l’insorgenza del meteorismo e di aerofagia.

Al loro interno è presente un alto contenuto di oli essenziali che, stimolando la produzione di succhi gastrici, aiutano a migliorare la digestione.

É un alimento dal basso apporto calorico ma dal potere saziante; inoltre la presenza di fibre ne fa un ottimo alleato nella pulizia intestinale.

Un consumo regolare di porri, abbassa il colesterolo e, la buona quantità di antiossidanti contenuti, aiuta a prevenire l’invecchiamento della pelle.
Il porro non ha nessuna controindicazione nello specifico; tuttavia è preferibile limitarne il consumo se si soffre di pressione bassa.

Porri Ortofrutta TreviI porri in cucina

I porri, appartenendo alla stessa famiglia dell’aglio e delle cipolle e, generalmente, vengono associati alla preparazione di piatti salati.

Per cucinare i porri, potete pulirli tagliando loro le foglie verdi e lavando accuratamente la parte bianca con acqua e un pizzico di bicarbonato. Il più delle volte, per essere cucinati, vengono tagliati in rondelle.

Gratin con patate

Un contorno perfetto per una cena tra amici. Tagliate a rondelle i porri precedentemente puliti e le patate. Imburrate una teglia da forno, stendete sul fondo, a strati, patate e porri. In un pentolino fate cuocere per qualche minuto della panna con un pizzico di sale e uno spicchio di aglio. Quando si sarà addensata, togliete l’aglio, spegnete e versatela sopra ai porri e patate, spolverando con abbondante parmigiano poi infornate a 180° per circa 30 minuti.

Vellutata di porri, zucca e patatePorri Ortofrutta Trevi

Il clima invernale rende particolarmente appetitosa una vellutata di porri, zucca e patate: davvero confortevole, da gustare nelle giornate più fredde.

  • Zucca Gialla 1 kg;
  • Patate 500 g;
  • Porro (parte bianca) 100 g.;
  • Acqua 450 ml;
  • Rosmarino 20 g.;
  • Noce Moscata 20 g.;
  • Sale q.b.;
  • Olio Extravergine di Oliva 75 ml;

Porri Ortofrutta TreviPrepariamo gli ingredienti della vellutata; peliamo le patate e la zucca togliendo filamenti, semi e buccia. Tagliamo a pezzetti entrambi. Proseguiamo eliminando la parte verde del porro, più esterna e tagliando sottilmente a rondelle la parte bianca.

In una pentola facciamo soffriggere leggermente olio, porri e zucca insieme alle patate; prestiamo attenzione che niente si attacchi al fondo. Aggiungiamo sale, sale, rosmarino, noce moscata e acqua.

Lasciamo cuocere a fuoco medio, mescolando. Non appena tutto risulterà cotto e morbido procediamo a creare la nostra vellutata utilizzando un mixer ed ottenendo una crema densa e morbida.

I porri possono essere un perfetto condimento anche per un primo piatto di pasta. Qui troverete una squisita ricetta per preparare in modo veloce delle saporite linguine ai porri.

Quiche porri e pancetta

Per realizzare questa torta salata vi serviranno pochi ingredienti: il risultato, oltre ad essere originale, sarà veramente appetitoso. L’inserimento del latte e della panna è facoltativo; in loro assenza riducete la quantità delle uova e aggiungete del formaggio o della mozzarella filante. Otterrete un composto meno voluminoso ma ugualmente gustoso. Ecco gli ingredienti necessari per una teglia da 24 cm:

Porri Ortofrutta Trevi

  • Pasta briseè 300 g;
  • Porri 250 g.;
  • Pancetta 100 g.;
  • Latte intero 100 ml (facoltativo);
  • Panna 100 ml (facoltativa);
  • Uova 3;
  • Sale e Pepe q.b.;
  • Burro 40 ml.

Iniziamo con il pulire e tagliare i porri a fette e a farli stufare in padella per circa un’ora a fuoco basso, insiema ad una noce di burro; aggiungete all’occorrenza un mestolo di acqua o di brodo vegetale in modo da evitare che si brucino.

Distendete la pasta brisè su una teglia da forno, bucherellatela con una forchetta e ricopritela con della carta da forno, posizionandovi al di sopra dei legumi in modo che il loro peso facciano aderire il foglio di carta alla superficie.

Porri Ortofrutta Trevi

Infornate a 200°C per 20 minuti circa; appena sfornata spennellate la superficie con un uovo e infornate nuovamente per altri 7 minuti.

Sbattete le rimanenti uova con sale e pepe; aggiungete il latte e, se volete, anche la panna mescolando fino ad ottenere un composto denso e omogeneo.

Distribuite i porri sulla base di brisè, poi cospargete con la pancetta. Versate infine il composto di uova, latte e panna. Lasciate cuocere per altri 20 minuti a 200°C o fino alla doratura che desiderate. Attendente cinque minuti dopo averla sfornata e servitela ancora calda.

Porri Ortofrutta Trevi

Quadrucci di taleggio e porri

Pulite i porri, eliminando loro la parte verde e il fondo; lavateli per poi inciderli in modo da poterli sfogliare, ottenendo circa 24 guaine esterne.

Tagliate a rondelle la parte interna poi scottate in acqua bollente e salata le guaine esterne per circa 4 minuti; lasciamo raffreddare tutto. In un tegamesciogliete una noce di burro e rosolate i porri per 2 minuti, aggiungendo poi il sale e il pepe, facendoli cuocere a fuoco basso altri 10 minuti.

Porri Ortofrutta TreviEliminate la crosta del formaggio e tagliatelo in pezzetti. Ora dovremo posizionare i porri brasati, un cucchiaino circa, sulla superficie della guaina, aggiungere il formaggio ed altri porri per poi chiudere il tutto avvolgendo nella guaina.

Procediamo così e prepariamo 12 quadrucci che passeremo prima nel pangrattato, poi nelle uova battute; friggeteli nell’olio caldo finché non saranno dorati (2 minuti circa). Scolateli su della carta assorbente e serviteli caldi.

 

 

Vi piacciono i porri? Come siete soliti mutilizzarli? Li utilizzate solo alternativa all’aglio oppure li impiegate come ingrediente principale nelle vostre ricette? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete i porri, insieme al vasto assortimento dei nostri prodotti, sempre freschi.
Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Finocchi: coltivazione e curiosità

I finocchi appartengono alla famiglia delle apiaceae e ombrellifere, piante di origine mediterranea tra cui si individuano anche sedano e carota. Il nome scientifico del finocchio è foeniculum vulgare dulce; questa pianta è ampiamente diffusa negli orti domestici poichè è di facile coltivazione e il nostro clima è congeniale alla sua crescita.

Finocchi Ortofrutta Trevi srlLa coltivazione del finocchio

Terreno. Il terreno deve essere ben lavorato e drenato; questa pianta non sopporta i ristagni di acqua. Per quanto riguarda la concimazione, l’ideale è un terreno fertile, preferibilmente lavorato con letame o compost.

In alcuni casi è possibile utilizzare dell’azoto per favorire la crescita del grumolo (il bulbo del finocchio).

Clima. La pianta del finocchio cresce con particolare facilità ma teme le temperature più estreme, che scendono sotto i 7 gradi oppure quelle che superano i 30 gradi. Come altre piante di questa famiglia, necessita di luce solare poichè questa è fortemente coadiuvante al suo sviluppo.

Semina. Il suo bisogno di luce fa sì che il periodo di semina migliore sia da collocarsi nelle stagioni primaverili, in cui la durata delle giornate fornisce un buon apporto di luce; dunque, da marzo oppure a giugno/luglio.

Finocchi Ortofrutta Trevi srl

Nella semina da innesto, è opportuno lasciare tra una pianta e l’altra circa 30 cm di distanza seguendo un posizionamento lungo file a 50­/70 cm di distanza.

Nel caso di impiego di semi, la profondità di interramento è di circa 1,5 cm. Se si procede alla semina direttamente a dimora, è possibile piantare a distanze minime e poi diradare le piante.

Dalla distanza di crescita dipende la forma dell’ortaggio: se troppo ravvicinati, si sviluppano allungati e appiattiti; mentre avremo finocchi più rotondi se hanno un maggiore spazio di crescita.

Finocchi Ortofrutta Trevi srlLa tecnica dell’imbianchimento

Come accade per altri ortaggi, anche i finocchi vengono sottoposti alla pratica dell’imbianchimento tramite rincalzatura.

Si tratta di ricoprire con terra (due settimane dopo il trapianto e poi a intervalli di due-tre settimane) la parte bassa della pianta, in modo che la non esposizione alla luce causi la diminuzione della produzione di clorofilla e, dunque, lo sbiancamento dei grumuli.

Questa operazione non ha solo un effetto estetico ma permette anche di migliorare le proprietà organolettiche dell’ortaggio: così facendo il finocchio (e gli altri ortaggi a cui solitamente questa tecnica viene applicata – porri, radicchio) diventano più saporiti e croccanti, perdono il sapore amaro che li caratterizza e l’accumulo di acqua limita la fibrosità, rendendoli così più teneri.

La raccolta dei finocchi

I finocchi possono essere raccolti ad 80-120 giorni dalla semina. Come abbiamo accennato, temono le gelate invernali ed è quindi necessario procedere alla loro raccolta prima che esse si verifichino.

Se abbiamo seminato a marzo, raccoglieremo a giugno mentre, se la semina si è svolta tra giugno e luglio, avremo una raccolta autunnale.

Ciò che viene raccolto e che mangiamo è il grumolo: una specie di bulbo che varia nella sua forma ed è formato dalle foglie che si riuniscono sotto il livello del terreno. Si procede con la raccolta non appena raggiunge il suo sviluppo completo, ma prima che inizi l’allungamento del germoglio.

Finocchi Ortofrutta Trevi srlI bulbi vengono semplicemente estratti dal terreno (a ciò segue la verifica del raggiungimento delle idonee dimensioni in base alla tipologie); vengono poi tagliate le radici e spuntati fusto e foglie.

Al contrario di quanto spesso si pensa, non esistono finocchi femmine o maschi ma semplicemente sono coltivate diverse tipologie di questo ortaggio. Tra le varietà più comuni di finocchi “a bulbo”, ovvero quelli che si usano abitualmente in cucina, si distinguono:

  • mantovani, dalla forma più piatta e allungata, indicati solitamente come finocchi “femmine”;
  • romaneschi, più tondi e larghi, appellati come i finocchi “maschi”.

Esiste poi il finocchio “a erba”, che spesso si trova anche in forma selvatica, con un gambo molto poco sviluppato e dai semi simili alla liquirizia.

Finocchi Ortofrutta Trevi srlProprietà benefiche dei finocchi

I finocchi sono alimenti estremamente noti per le loro doti digestive, poichè apportano un aiuto benefico all’intero apparato gastrointestinale. Il suo essere fortemente diuretico lo rende un ottimo depurativo.

Essi, infatti, hanno, la capacità di evitare la formazione di gas intestinali poichè contengono anetolo, una sostanza che è in grado di agire sulle contrazioni addominali dolorose.

Al finocchio sono associate proprietà depurative e antinfiammatorie, in particolar modo a favore del fegato e del sangue.

Finocchi Ortofrutta Trevi srlI finocchi sono composti principalmente di acqua; tra i minerali il più presente è il potassio. Contengono vitamina A, vitamina C e alcune vitamine del gruppo B.

È discretamente ricco di flavonoidi e ha un apporto calorico bassissimo ma potere saziante: ciò è sempre un aiuto in caso di diete alimentari.

 

Finocchietto selvatico e semi

Molto diffuso è il consumo di finocchio in forma di tisana digestiva. In questo caso sono utilizzati piccoli semi che vengono lasciati in infusione in acqua bollente.

Finocchi Ortofrutta Trevi srl

 

Essi hanno origine dal finocchio detto selvatico,  o finocchietto, da non confondere con il finocchio “a bulbo” di cui abbiamo parlato finora.

Questa pianta erbacea ha un fusto verde, sottile, con molte ramificazioni e i suoi frutti sono semi striati, dalla colorazione verde-marrone e dalla forma allungata.

Dal gusto dolciastro, il finocchietto cresce spontaneamente nella maggior parte delle regioni temperate d’Europa ma, generalmente, si indica la sua origine nel basso Mediterraneo da cui poi la diffusione verso oriente, fino all’India. Già in Grecia la pianta era conosciuta e molto apprezzata ma la sua vera diffusione si ebbe solo con i Romani.

Il finocchio sulle nostre tavole

Finocchi Ortofrutta Trevi srl

I finocchi sono degli ortaggi che possono essere consumati sia crudi che cotti. Nelle stagioni più fredde probabilmente è preferibile prepararli cotti, utilizzandoli anche come condimento per piatti sfiziosi.

Finocchi gratinati

Un classico modo, gustoso e veloce, di consumare i finocchi è quello di gratinarli. Qui trovate questa semplice ricetta: la crosticina croccante che si formerà sopra i vostri finocchi e la cremosità della besciamella, renderanno questo piatto, pur nella sua essenzialità, davvero irresistibile.

Tantissime sono le combinazioni di insalata che potete realizzare con questo ortaggio, prezioso soprattutto per coloro che cercano un alimento saziante ma a bassissimo contenuto calorico.  Potete sperimentare tra insalata con finocchi e mele o arance; noci, parmigiano ecc, la serie potrebbe essere infinita.

Finocchi Ortofrutta Trevi srl

Risotto ai finocchi e zafferano

Per due persone vi serviranno questi ingredienti:
  • Finocchio grande 1;
  • Olio extravergine di oliva q.b.;
  • Zafferano 1 bustina;
  • Sale ed erba cipollina secca q.b.;
  • Riso carnaroli o arborio 2 porzioni;
  • Brodo vegetale.
Laviamo e puliamo il finocchio; tagliamolo a pezzetti per poi farlo insaporire in padella con l’olio. Aggiungiamo un mestolo di brodo e facciamo cuocere per qualche minuto così che il brodo evapori leggermente. Aggiungiamo il riso e facciamolo tostare a fuoco alto; unite lo zafferano nel brodo.
Salate il riso aggiungendo anche l’erba cipollina. Aggiungete brodo all’occorrenza e procedete alla cottura del riso. Infine unite anche il formaggio e mantecate per bene.

Crema di carote e finocchiFinocchi Ortofrutta Trevi srl

  • Carote 6;
  • Finocchi 3;
  • Scalogno 1:
  • Brodo vegetale;
  • Pepe e Sale q.b.;
  • Olio Extravergine di Oliva q.b.;
  • Finocchietto qb.;
Eliminiamo le foglie esterne più dure ai finocchi, poi tagliamoli a fettine. Peliamo le carote con un pelapatate e tagliamole a tocchetti. Tritiamo lo scalogno e facciamolo appassire con olio extravergine di oliva, poi uniamo le verdure per qualche minuto. Aggiungiamo il brodo vegetale fino a ricoprire tutto, saliamo e pepiamo in modo che sia di nostro gradimento. Continuiamo la cottura fino a quando raggiungeremo la giusta cottura.

Con un mixer ad immersione, frulliamo tutto, creando un composto omogeneo. Condiamo con un filo di olio e, se nei vostri gusti, spezie e finocchietto. Da servire ben calda.

Finocchi alla mediterraneaFinocchi Ortofrutta Trevi srl

  • Capperi 80 g;
  • Cipolla 1;
  • Finocchio 4;
  • Pomodori secchi 80 g;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Olio extravergine di oliva q.b.;
  • Prezzemolo q.b.;
  • Vino bianco mezzo bicchiere.

Pulite i finocchi, tagliateli a spicchi e lessateli per 5 minuti. Sbucciate la cipolla, tritatela insieme ai pomodori secchi e unite anche i capperi.

Soffriggete questo trito con un filo di olio e unite ad esso i finocchi ben scolati. Salate e pepate poi sfumate con vino bianco e cuocete lentamente per 15 min. Come tocco finale, cospargete del prezzemolo tritato.

Salmone con cartoccio di finocchio

  • Tranci di salmone 4 da 200 g.;
  • Sale e olio q.b.;
  • Finocchi 4 piccoli.
Foderare una teglia con della carta forno e appoggiare i tranci di salmone; poi saliamo e aggiungiamo un filo di olio. Puliamo i finocchi ed eliminiamo la parte più esterna.
Incartiamoli con la carta forno, uno ad uno aggiungendo anche un pizzico di sale e posizioniamoli nella teglia. Cuociamo il tutto per 15 min. a 180°. A cottura ultimata, scartiamo i finocchi e serviamo con il salmone e un filo d’olio.

Infinocchiare: un modo di dire curioso. Concludiamo questo post con una curiosità. Spesso sentiamo il termine “infinocchiare” utilizzato ad indicare qualcuno che è stato “preso in giro”. Questo modo di dire deriva dal fatto che il finocchio altera le funzionalità delle papille gustative poichè dopo il suo consumo tutto sembra più dolce. Sapendo ciò, spesso, molti osti tendevano ad offrirlo prima di servire il loro vino, per mitigare il suo gusto (e di fatto, imbrogliare).

 

 

Vi piacciono i finocchi? Come siete soliti mangiarli? Crudi o cotti, preparati, magari, in qualche modo appetitoso? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete un ampio assortimento di finocchi. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

 

Carciofi, coltivazione e proprietà

Il carciofo, il cui nome scientifico è Cynara scolymus, appartiene alla famiglia delle Asteraceae. Di origine mediorientale, il carciofo nella sua primitiva variante selvatica ha rappresentato nell’antichità un valido elemento fitoterapico oltre che un ottimo ingrediente in cucina. I carciofi risultano essere già coltivati dagli Arabi nel IV sec. a.C. e probabilmente si deve a loro il suo attuale nome, poichè lo chiamavano “karshuf” (o kharshaf).

Carciofi Ortofrutta TreviLa coltivazione dei carciofi

Il carciofo è uno di quei prodotti che appartiene alla famiglia delle composite, gruppo di ortaggi molto ampio e vario in cui si rintracciano sia ortaggi da tubero che verdure da fiore e verdure da foglia.
La sua coltivazione non si presenta come quella classica da orto annuale, ma è piuttosto impegnativa anche in termini di tempo e spazio: si protrae per diversi anni e ha una coltura pluriennale, come l’asparago.
Può durare fino a 10-12 anni, per cui è importante il controllo attento dell’assenza di malattie fungine. Spesso, dopo circa 4 anni, si tende a spostare in un’altra area dell’orto la carciofaia.
Carciofi Ortofrutta TreviTerreno. Per poter piantare il carciofo è preferibile predisporre di un terreno dal ph neutro in un’area ben esposta al sole; è buona prassi lavorare accuratamente e in profondità (fino a 40 cm) il terreno poiché le radici del carciofo hanno proprietà fittonanti, ovvero riescono ad intercettare l’acqua nel terreno e, dunque, a soddisfare in maniera quasi autonoma il loro bisogno idrico.
Il suolo deve essere ben concimato – con letame (fino a 5 kg al metro quadro) o compost – e umido ma è necessario evitare il ristagno di acqua che potrebbe causare marciumi e funghi. In tutte le operazioni per la sua realizzazione, è necessario considerare che la carciofaia durerà anni. Preparato il terreno, possiamo procedere con l’impianto.

Carciofi Ortofrutta TreviSemina, polloni o ovuli: quando?

Semina. Se effettuata in semenzaio, il periodo ottimale risulta essere febbraio-marzo, mentre se si mette il carciofo a dimora nell’orto ci si sposta ad aprile o maggio.
Trapianto. Il suo trapianto, invece, avviene verso maggio, ed è necessario abbondare con l’irrigazione.

Se utilizziamo per la semina i polloni (carducci), cioè i germogli prelevati dalla base della pianta, è necessario tagliarli con la radice e con una lunghezza di almeno 25 cm e devono avere già qualche foglia; si può procedere in questo tra marzo-aprile o settembre-ottobre.

Carciofi Ortofrutta TreviPer riprodurre i carciofi possiamo usare anche gli ovuli, ovvero i germogli ancora chiusiottenuti durante l’operazione di diccioccatura. Con questa operazione, il terreno viene smosso, concimato e, durante il periodo di dormienza (luglio-agosto), viene impiantato l’ovulo a 4 cm di profondità.

In ogni tipologia di semina, è necessario mantenere un ampio spazio realizzando file distanti uno o due metri, lasciando un intervallo simile tra le piante.

Coltivazione: una carciofaia nell’orto

Carciofi Ortofrutta TreviClima. La pianta del carciofo teme le gelate quindi è necessario coprirla con un telo dopo il trapianto; inoltre, è buona prassi procedere sempre alla pacciamatura (operazione che consiste nel ricoprire con dei materiali il terreno circostante la pianta per evitare: sia la crescita di piante infestanti sia mantenere più riparato il terreno, proteggendo la pianta stessa).

Il carciofo vive come periodi ottimali quelli freschi, poichè va in dormienza durante la stagione calda o in scarsità di acqua. Per “svegliarlo” possiamo procedere ad un’abbondante irrigazione che, al fine di ottenere una cospicua produzione, dovrà essere particolarmente frequente.

Carciofi Ortofrutta TreviDopo un anno circa dal trapianto, si formeranno nuovi germogli alla base del cespo del carciofo; si procede così  alla già citata diccioccatura, ovvero alla rimozione dei nuovi germogli, detti ovuli, con un coltello; si può procedere anche alla scardicciatura, cioè alla rimozione degli stessi, già carducci, poichè mostrano qualche foglia.

Come abbiamo anticipato, ovuli e carducci possono essere utilizzati per gli impianti: con gli ovuli si necessita di minor acqua, mentre i carducci sono più veloci nel loro sviluppo.

Carciofi Ortofrutta TreviLa raccolta dei carciofi

Quelli che vengono chiamati frutti in realtà sono i fiori dei carciofi, detti anche boccioli o capolini; questi ultimi, prodotti dall’apice della pianta, sono i frutti di migliore qualità. Le sue diramazioni principali ne producono di seconda scelta mentre le diramazioni secondarie producono carciofini usati soprattutto per conserve.

Raccolta. Il momento giusto per raccogliere i carciofi è quando le punte sono ben chiuse e il capolino ha le giuste dimensioni: dalla forma allungata a seconda della specifica varietà coltivata. La raccolta è scalare, ovvero avviene in linea con il clima e la posizione geografica: le varietà primaverili si raccolgono da fine febbraio per tutta la primavera, mentre quelle autunnali, da settembre-ottobre.

Ogni pianta produce circa 10 carciofi; dovrà essere asportato ogni carciofo con porzione di gambo, circa 5 cm; se lasciato sulla pianta, il carciofo invecchia e diventa duro fino ad appassire.

Le varietà di carciofo più comuni e migliori da consumare sono:

  • Carciofo romanesco, necessita di un clima mite, è una variante tardiva primaverile, di cui si raccolgono i frutti fino in primavera.
  • Carciofo violetto, dalla forma affusolata, è ottimo da mangiare anche crudo.

Carciofi Ortofrutta Trevi

Importanti caratteristiche nutrizionali 

Il carciofo ha una buona quantità di proprietà nutritive; è un alimento particolarmente adatto ai diabetici poichè ha un basso indice glicemico

È caratterizzato da un apporto calorico di poche calorie, circa 22 per 100 gr. Tuttavia è ricco di potassio e sali minerali. Non ininfluente il contenuto di ferro, mentre scarso è l’apporto di vitamine.

Contiene flavonoidi con proprietà antiossidanti: beta-carotene, luteina e zeaxanthina. Essi sono coadiuvanti nella digestione poichè regolano il transito intestinale e proteggono il fegato.

Il consumo di carciofi è sconsigliato nei soggetti che soffrono di calcoli biliari in quanto possono creare il blocco o l’ostruzione del dotto biliare con conseguenti coliche dolorose.

 

Carciofi Ortofrutta TreviCarciofi in cucina

Come ogni verdura o ortaggio, il segreto per consumare i carciofi senza disperdere nessuna delle proprietà nutritive è quello di ridurre al minimo il tempo di cottura. Più si riduce la loro cottura più aumenta la digeribilità e maggiori sono le proprietà benefiche.

Come pulire i carciofi?

La pulizia dei carciofi richiede un po’ di tempo ma non è così difficile come sembra. Appena tagliato tende a diventare scuro, ossidandosi molto velocemente. Quindi è opportuno immergerli subito in acqua e limone.

Ugualmente, per pulire i carciofi, è bene usare dei guanti, altrimenti potrebbe annerirsi la vostra pelle a causa delle sostanze in essi contenute. Eliminiamo le foglie più dure, arrivando al cuore del carciofo; puliamo il gambo, eliminando la parte finale e rimuovendo lo strato fibroso più esterno.

Tagliamo le punte, fino a 2-3 cm. Procediamo tagliando a metà i carciofi, poi in quarti ed eliminiamo la peluria interna, la “barba” del carciofo, utilizzando un coltello. Inserite i carciofi in una ciotola con acqua e succo di limone, lasciandoli in ammollo per una ventina di minuti. Una volta scolati, utilizzateli come previsto dalla ricetta.

Il carciofo nella tradizione culinaria romana

Carciofi Ortofrutta TreviUn piatto tipico della tradizione della cucina romana e laziale, che deriva  dalla tradizione culinaria ebraica (come indica il nome) sono i Carciofi alla giudia, di cui vi lasciamo la ricetta. Un’altra preparazione tipica romana, prevede la cottura dei carciofi al forno.

Per questa ricetta sono adatti i carciofi romaneschi, o comunque piuttosto grossi, ma giovani, teneri e senza spine. Dopo la loro pulizia, vanno privati della punta lasciando un paio di centimetri di gambo.

Allarghiamone le foglie, togliendo loro la barba interna e per poterli condire internamente al meglio con il trito di prezzemolo, aglio e mentuccia. Rosoliamoli nell’olio, aggiungendo qualche acciuga. Disponiamoli a testa in giù in una teglia da forno, saliamo, cospargiamo di olio e ricopriamo di acqua. Cuociamoli così incoperchiati fino a quando non diventeranno teneri; sarà necessaria circa un’ora in forno a 170°.

Tonnarelli carciofi, cacio e pepe 

  • Carciofi Romaneschi 3;
  • Tonnarelli 400 g;
  • Prezzemolo 1 mazzetto;
  • Olio extravergine di oliva q.b.;
  • Aglio 1 spicchio;
  • Pecorino Romano 100 g;

In questa ricetta utilizzeremo i tonnarelli già pronti; se volete, ovviamente, potrete prepararli voi fatti in casa. Iniziamo con il pulire i carciofi; facciamo soffriggere leggermente in una padella uno spicchio di aglio con l’olio poi uniamo i carciofi, saliamo e lasciamo cuocere per una decina di minuti, aggiungendo anche il prezzemolo.

Mentre la pasta cuocerà in abbondante acqua salata, in una terrina in cui versiamo un filo di olio, aggiungiamo il pecorino e un po’ di acqua di cottura della pasta in modo che il formaggio possa sciogliersi; aggiungiamo il pepe poi uniamo i tonnarelli mantecando bene il tutto.

Carciofi Ortofrutta TreviCarciofi trifolati

Un modo saporito ma più semplice di preparare i carciofi è quello di farli trifolai in padella; per 4 persone ci serviranno questi ingredienti:

  • Carciofi 6:
  • Aglio 1 spicchio;
  • Limone 1;
  • Prezzemolo 20 g;
  • Mentuccia 10 foglie;
  • Sale q.b.;
  • Olio extravergine di Oliva 75 ml;
  • Acqua 100 ml.

Puliamo i carciofi, eliminando le foglie più dure e immergendoli nell’acqua limonata come spiegato precedentemente. Laviamo e tritiamo il prezzemolo, spelliamo e schiacciamo l’aglio.  Prepariamo un leggero soffritto con aglio e olio, uniamo i carciofi e i gambi, il sale e metà del prezzemolo oltre alla menta.

Mescolateli di tanto in tanto scuotendo la pentola, cercando di evitare di usare la forchetta per non rovinarli. Si può verificare la loro cottura, infilzando la testa del carciofo; una volta cotti, cospargete con prezzemolo restante.

I carciofini, inoltre, possono essere preparati anche come conserva; ottimi come antipasto, contorno o da utilizzare per impreziosire qualsiasi ricetta.

 

 

Vi piacciono i carciofi? Come siete soliti cucinarli? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete un’ampia scelta di carciofi. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Cavoletti di Bruxelles

I cavoletti di Bruxelles, il cui nome scientifico è Brassica oleracea var. gemmifera, sono un alimento molto utilizzato nella cucina moderna e quotidiana. Appartengono alla grande famiglia delle Crocifere, piante caratterizzata dal fiore a quattro petali (la stessa di cavoli, broccoli e rucola); sono particolarmente apprezzati per realizzare ricette tipicamente invernali e autunnali.

Cavoletti di Bruxelles Ortofrutta Trevi srl

Agglomerati di foglie

L’origine della loro coltivazione sembra risalire al XIII secolo; e, come è facile intuire, il loro nome si riferisce a quella che dovrebbe essere la prima zona che, pare, abbia accolto la loro originaria coltivazione, in prossimità della città belga. Tuttavia sono una specie fortemente coltivata anche in Italia.

Quando si acquistano, è bene controllare che non abbiano foglie ingiallite e che siano tutti più o meno della stessa grandezza, in modo che possano cuocere uniformemente.

I cavoletti non sono altro che i germogli ascellari della pianta, ovvero degli agglomerati di foglie a forma globulare che crescono al di sotto delle foglie principali. Sono formati da foglioline l’una sopra all’altra.

La pianta da cui sono prodotti, presenta un fusto che può raggiungere fino a 1 metro di altezza con foglie più o meno rotonde all’apice, rugose e di colore verde.

Il fusto termina con un ciuffo di foglie a palla; lungo di esso si innestano altre foglie con germogli a forma di glomeruli arrotondati (cavolini) che possono raggiungere un numero di 25-30.

La coltivazione dei cavoletti di Bruxelles

Cavoletti di Bruxelles Ortofrutta Trevi srlIl clima preferibile per la coltivazione è quello mediamente fresco mentre il terreno ideale è solitamente quello più morbido e di medio impasto, arricchito con concimi azotati o organici.

Anche se i cavoletti di Bruxelles possano essere coltivati tutto l’anno, la semina è solitamente compresa tra giugno e ottobre in modo da garantire un buon raccolto dall’inizio dell’autunno fino ai primi mesi dell’inverno.

La coltivazione è estremamente semplice e lineare: una volta piantati i semi, si aspettano un paio di settimane per trapiantare il germoglio nato da essi. Necessitano di acqua soprattutto subito dopo il trapianto e nella prima fase di ingrossamento.

 

La raccolta degli ortaggi

Avviene quando i germogli ascellari raggiungono la grandezza adatta al consumo: in genere un paio di mesi dopo il trapianto definitivo.

Per la manutenzione, si provvede alla rimozione delle erbacce o di altre specie infestanti che possono ostacolare la loro crescita; si possono registrare anche rese di 1-2 kg/mq. 

Questa tipologia di cavoletti sono ortaggi utilizzati soprattutto nella cucina del nord, anche se, grazie alle loro numerose proprietà nutritive si sta diffondendo in tutta Italia. A differenza del cavolfiore, ad esempio, o dei broccoli, i cavoletti sono i germogli e non il fiore della pianta.

Cavoletti Bruxelles Ortofrutta Trevi srlLe proprietà dei cavoletti di Bruxelles

Dal punto di vista nutrizionale essi contengono principalmente acqua, grassi, proteine, zuccheri e fibre alimentari.

Sono ricchi di sali minerali, come calcio, sodio, potassio, fosforo, magnesio, ferro, selenio, rame, manganese e zinco; particolarmente elevato anche l’apporto di vitamine, come A, B1, B2, B3, B5, B6, C, E, K e J.

Inoltre contengono folati, beta-carotene, luteina e zeaxantina. Si trovano in essi molti amminoacidi, come cistina, arginina, fenilalanina, lisina, leucina, istidina, metionina, treonina, triptofano e valina.
Grazie a tutte queste sostanze nutritive, i cavoletti agiscono positivamente nella prevenzione tumorale offrendo al nostro organismo ottimi benefici.

Cavoletti di Bruxelles Ortofrutta Trevi srlIl loro consumo contribuisce al corretto funzionamento delle proprietà diuretiche e antinfiammatorie; abbassano il colesterolo e, inoltre, hanno uno scarso apporto calorico, ponendosi come un ottimo ingrediente da inserire nella nostra dieta.

I cavoletti di Bruxelles sono ricchi di antiossidanti, importanti elementi in grado di contrastare l’attività dei radicali liberi.  Le uniche controindicazioni possono essere i problemi digestivi e la  flatulenza.

 

Dall’orto alla cucina: cavoletti in padella con pancetta

Cavoletti di Bruxelles Ortofrutta Trevi srl

Cuocere i cavoli in padella dopo una leggera sbollentata è sicuramente il modo più veloce per prepararli. L’aggiunta di pancetta conferirà loro un gusto più deciso. Ecco cosa ci serve:

  • q.b.

Tagliamo i cavoletti a metà per la loro lunghezza e riponiamoli in una pentola, ricoperti di acqua. Aggiungiamo 2 cucchiai di olio, sale e facciamo bollire; dopo un paio di minuti scoliamoli.

Cavoletti di Bruxelles Ortofrutta Trevi srl

Tagliamo la pancetta a listarelle sottili e facciamola rosolare qualche minuto in una casseruola con 3 cucchiai di olio; uniamo la cipolla e pezzi e proseguiamo fino a quando non imbiondirà, dopo circa 3-4 minuti.

Unite il prezzemolo tritato, una presa di paprica dolce (nelle dosi che preferite), i cavoletti e l’acqua necessaria a coprire a filo e proseguite la cottura a fiamma vivace fino a quando il liquido non sarà evaporato per circa un quarto d’ora. Servite ben caldi!

 

Barchette di brisèe con cavoletti

Cavoletti di Bruxelles Ortofrutta Trevi srlCavoletti di Bruxelles Ortofrutta Trevi srl

  • Sale e pepe q.b.;

Ecco un simpatico secondo piatto in cui possiamo utilizzare questo ortaggio come farcitura: il risultato è garantito! Le barchette possono essere utilizzate anche come antipasto.

Puliamo e laviamo i cavoletti; lessiamoli in acqua bollente, un po’ salata poi scoliamoli e facciamoli raffreddare. Sminuzziamoli e amalgamiamoli con le uova sbattute, aggiungendo anche sale e pepe. Togliete la parte interna nera alle code di gambero; imburrate e infarinare gli stampini e riempiteli con la pasta brisèe.

Riempite le barchette con il composto preparato; guarnite ogni stampino con una coda di gambero e infornate per circa un quarto d’ora a 180°. Sfornate e servite.

Cavoletti di Bruxelles Ortofrutta Trevi srlCavoletti gratinati

In questa ricetta i cavoletti si trasformano in qualcosa di appetitoso a cui è impossibile resistere: anche i bambini non potranno farne a meno. Ecco cosa ci servirà:

  • Cavoletti di Bruxelles 700 g;
  • Burro 50 g;
  • Pancetta tesa 100 g;
  • Formaggio Emmenthal 100 g.;
  • Besciamella 500 g;
  • Olio Extravergine di Oliva 2 cucchiai;
  • Sale e pepe q.b.

Lessiamo i cavoletti in acqua salata per 10 minuti, scolateli e teneteli da parte. Per preparare la besciamella è necessario far fondere il burro e aggiungete la farina.

Poi unite il latte poco alla volta onde evitare la formazione di grumi. Dovrete ottenere un composto non troppo liquido che si addenserà del tutto durante la cottura in forno.

Non appena la besciamella si sarà addensata (anche secondo i vostri gusti) salatela e aggiungete della noce moscata a piacere.

Cavoletti di Bruxelles Ortofrutta Trevi srl

Intanto tagliate la pancetta a listarelle e fatela rosolare in padella;  aggiungete, successivamente, anche i cavoletti di Bruxelles e fateli saltare per pochi minuti. Infine imburrate una pirofila e trasferite al suo interno i cavoletti con la pancetta.

Grattugiate l’emmental all’interno della besciamella e mescolate in modo che si sciolga. Tagliate il formaggio rimasto a dadini e distribuitelo sui cavoletti; versate, quindi, la besciamella coprendo tutti gli ingredienti.

Infornate la pirofila a 180°C per 15 minuti. Quando i cavoletti saranno ben gratinati in superficie, sfornate e fate riposare poi servite.

Vi piacciono i cavoletti di Bruxelles? Come siete soliti mangiarli? Li utilizzate soprattutto come contorno oppure per realizzare condimenti per primi piatti? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete un ampio assortimento di ortaggi appartenenti alla famiglia dei cavoli. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Mandarini e clementine: dalla Cina al nostro orto 

Ormai mandarini e clementine sono consumati quotidianamente sulle nostre tavole durante l’autunno e l’inverno; ma da dove provengono? Il mandarino ha sicuramente origine in Asia orientale; si ritiene che il suo nome derivi dal colore dei vestiti che appartenevano ai Mandarini, i governanti dell’antica Cina.

La sua coltivazione raggiunse il continente europeo nel XV secolo ma la diffusione vera e propria si verificò dalla seconda metà del 1800, partendo soprattutto dalla Spagna e dal Portogallo.

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

Varietà di mandarino e ibridi

Il mandarino, il cui nome scientifico è Citrus reticulata, è un albero da frutto che appartiene alla famiglia delle Rutacee (insieme al cedro e pompelmo, è, dunque, l’unico dolce). Il suo nome è riferibile sia alla pianta che al frutto stesso. Tra le varietà di mandarino più comuni troviamo:

  • King, di origine orientale;
  • Cleopatra, pianta originaria dell’India;
  • Tangor, importato dal Marocco;
  • Cinese, di origine asiatica e con frutto consumato intero con la buccia.

Mentre gli ibridi sono mandarancio e clementine.

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

Mandarini e clementine: qual è la differenza?

Per alcuni di noi mandarini e clementine sembrano identici: nella forma, nel colore e nel gusto. In realtà è possibile distinguerli. Entrambi si consumano a spicchi; il mandarino ha un’origine antica, come abbiamo visto. Le clementine, invece, sono molto più recenti e nascono dall’innesto del mandarino su un albero di arancio amaro.

Anche per questo motivo, una delle differenze principali tra mandarini e clementine è l’assenza di semi in esse;

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

inoltre, al tatto le clementine presentano una scorza meno rigida, più sottile e flessibile rispetto a quella più spessa dei mandarini. Hanno una forma più circolare, tondeggiante mentre i mandarini sono più schiacciati in prossimità dei loro poli.

Il sapore del mandarino è aspro, mentre le clementine sono più dolci, con sfumature che tendono ad avvicinarsi all’equilibrio dell’arancia.

Dal punto di vista nutrizionale sono entrambi ricchi di vitamina C, un eccellente antiossidante. La differenza sta nel contenuto calorico:  53 calorie per 100 g., mentre nei mandarini 47 calorie per 100 g.

QMandarini e Clementine Ortofrutta Trevi uando e dove coltivare il mandarino?

Clima. La sua coltivazione necessita di un clima mite; ha bisogno di essere esposto al sole, preferendo le temperature calde e, soprattutto, è importante evitare le gelate. Un altro nemico di questa pianta è il vento; in presenza di elevate quantità, si è soliti coprire con dei teli la sua chioma.

Terreno. Si adatta a qualsiasi tipo di terreno ma preferisce quelli sciolti, freschi e permeabili con un’ottima quantità di humus che ne garantisce la fertilità.

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

Possiamo piantare il mandarino ad inizio inverno. Devono essere scavate delle buche piuttosto profonde e, qualora decideste di piantarne più di uno, è necessario lasciare almeno 4 metri di distanza poiché crescendo la pianta avrà bisogno di spazio.  Con inverni molto rigidi tendono a non fiorire o a perdere la maggior parte dei fiori e dei frutti.

É un albero piccolo e sempreverde; il suo arbusto è alto poco più di due metri e, in alcune particolari varietà, può raggiungere anche i quattro. Ha piccole foglie di colore scuro.

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

La concimazione deve essere effettuata subito dopo la raccolta dei frutti; quella migliore è a base di letame: basterà interrarlo ai lati delle piante; adatti anche i concimi minerali con presenza di solfato ammonico, calciocianamide, fosforo e potassio.

Quando potare il mandarino?

Anche la potatura è un’operazione importante e delicata; dovranno essere eliminati, lungo la stagione invernale, tutti i rami secchi, danneggiati o intrecciati che privano la pianta di energia, luce e aria.

Lo stesso va fatto con i succhioni ovvero i rami alla base del tronco che si originano principalmente dal fusto o da gemme latenti per anni; la loro rimozione è molto importante per la sopravvivenza della pianta.

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

Il periodo migliore è molto discusso tra gli esperti. Sicuramente i mesi autunnali e invernali non andrebbero considerati poichè in questa fase le piante si trovano in fase vegetativa; il periodo migliore per la potatura è quello tra una fioritura e l’altra, fino a luglio-agosto, in base alla posizione geografico-climatica.

Buona prassi è quella di zappare il terreno circostante almeno tre o quattro volte nel corso dell’anno per evitare accumulo di sporcizia e per smuovere il terreno, permettendo così di idratare e areare le radici.

L’irrigazione deve essere settimanale, evitando gli eccessi per non creare ristagni in prossimità delle radici; in inverno è preferibile evitarle mentre nei periodi di prolungata siccità il mandarino ha bisogno di regolari e costanti irrigazioni poichè solo attraverso una buona irrigazione è possibile ottenere una fruttificazione ottimale con una maturazione dei frutti regolare e produttiva.

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

Dalla fioritura alla raccolta dei frutti

Generalmente il mandarino fiorisce da febbraio-marzo fino all’estate. Foglie e frutti emanano il caratteristico profumo agrumato. I frutti degli alberi di agrumi sono chiamati esperidi. Essi sono “bacche”, di dimensioni consistenti, protette da una scorza (per le loro differenze vedi inizio del post) detta flavedo, che varia nel colore, dal verde all’arancione.

La buccia, ricca di ghiandole contenenti oli essenziali, procedendo verso l’interno, diventa bianca e spugnosa, amarognola: prende il nome di albedo.

Gli spicchi da cui è costituita la polpa di mandarini e clementine è divisa in spicchi, rivestiti da una sottile pellicola al cui interno si trovano la parte succosa e i semi (assenti in clementine).

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

La maturazione dei mandarini avviene direttamente sulla pianta e pertanto la raccolta, dall’autunno alla primavera, va effettuata solo quando i frutti hanno raggiunto il giusto grado di maturazione: ovvero quando il colore della buccia passa dal verde all’arancio.

Poichè la buccia è attaccata al picciolo, è preferibile procedere alla raccolta recidendo parte del picciolo, poichè è opportuno evitare che lo strappo causi danni alla parte più esterna che comprometterebbe la conservazione del frutto. Per questo motivo vediamo spesso in commercio mandarini anche con qualche fogliolina attaccata.

Le proprietà di mandarini e clementine

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

Per quanto riguarda le sostanze nutritive e le proprietà benefiche di questi frutti, vista la loro somiglianza, faremo un discorso unico poiché condividono le stesse proprietà.

Ricchi di sali minerali e vitamine, mandarini e clementine sono rinomati, insieme alle arance, soprattutto per il loro alto contenuto di vitamina C che, come sappiamo, essendo un potente antiossidante, ha numerosi effetti benefici sul nostro organismo.

Con le sue proprietà rinforza il sistema immunitario, eliminando i radicali liberi; a livello cerebrale aumenta i livelli di epinefrina e norepinefrina, combattendo quindi la sensazione di stanchezza.

Le clementine contengono una quantità maggiore di vitamina C rispetto i mandarini. Questa proporzione si ribalta, invece, per il contenuto di fibre, di cui i mandarini sono più ricchi e vincono il confronto anche nella concentrazione di zuccheri; come abbiamo già accennato, sono più calorici rispetto alle clementine. 

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi Altre vitamine contenute sono quelle del gruppo B ed A, oltre al beta-carotene; risulta essere estremamente ricco di sali minerali come ferro, calcio, potassio, sodio, fosforo, zinco, rame, manganese e magnesio; contenuto a livelli considerevoli anche l’acido folico.

ricco anche di fibre, benefiche a livello intestinale poichè facilitano la digestione. L’alta percentuale di acqua di cui sono costituiti questi agrumi, favorisce, insieme alla presenza di Vitamina P, la diuresi. Infine il mandarino contribuisce anche nel regolare la pressione arteriosa e nell’abbassare il colesterolo, proteggendo dalle malattie cardiache.

Il mandarino contiene anche limonene, un altro importante antiossidante che, contrastando i radicali liberi, contribuisce a rendere più elastica e morbida la pelle; l’essenza di olio di mandarino è spesso utilizzato nella cosmesi.

Mandarini in cucina

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

Liquore al mandarino

Per preparare due bottigliette di questo liquore, chiamato anche Mandarinetto, tipico della tradizione siciliana e ottimo digestivo dopo i pasti, vi occorreranno:

  • Mandarini 10;
  • Alcol per uso alimentare 500 ml;
  • Acqua 500 ml;
  • Zucchero 400 ml;

Laviamo per bene i mandarini e li asciughiamo; peliamo le bucce facendo attenzione a non inglobare anche la parte bianca che risulterebbe amara.

Lasciamo macerare le bucce nell’alcol, all’interno di una ciotola che copriremo con la pellicola e lasceremo riposare 1 settimana al buio.

Trascorso questo tempo stabilito, prepariamo lo sciroppo sciogliendo zucchero ed acqua sul fuoco, girando e portando ad ebollizione per qualche minuto.

Lasciamo poi raffreddate quanto ottenuto e successivamente lo trasferiamo nella ciotole con le bucce. Mescoliamo e filtriamo per togliere queste ultime.

Imbottigliamo il liquore che potrà essere consumato dopo almeno un mese. Poichè utilizziamo le bucce, è opportuno che i mandarini siano biologici o non trattati. 

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

Mandarini Canditi

In prossimità delle festività natalizie la frutta candita fa sempre parte delle nostre tavolate in famiglia. Per realizzare degli ottimi mandarini canditi ci serviranno solamente:

  • Mandarini non trattati 250 g;
  • Acqua 500 ml;
  • Zucchero 500 g.
  • Bicarbonato q.b.

Laviamo accuratamente i mandarini con acqua e bicarbonato, asciughiamoli e tagliamoli a fette di circa un cm di spessore.

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

In una pentola versiamo l’acqua e facciamo sciogliere circa 130 g. di zucchero; portiamo a bollore poi versiamo i mandarini al suo interno e riportiamo il tutto a bollore. In seguito lasciamo raffreddare per 24 ore.

Il giorno seguente ripetiamo questi passaggi, aggiungiamo altri 130 g. di zucchero nello sciroppo, nuovamente portiamo a bollore e lasciamo raffreddare. Continuate anche i giorni successivi, ripetendo queste operazioni.

L’ultimo giorno, dopo aver fatto bollire mandarini e sciroppo, scolateli ma conservate il liquido. Disponeteli su una griglia in metallo e spennellateli  con lo sciroppo: fino ad utilizzarlo del tutto, procedete ogni 45 minuti circa. Lasciate che le fette di mandarino si secchino sulla griglia in un luogo asciutto e fresco per 24 ore.

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

Torta al mandarino

Per realizzare questa soffice torta dal gusto e dal profumo agrumato vi serviranno questi ingredienti, per uno stampo del diametro di 24 cm:

  • Uova 3;
  • Zucchero 150 g;
  • Farina 210 g;
  • Lievito per dolci 1 bustina;
  • Mandarini 5;
  • Olio di semi 50 ml;
  • Essenza di vaniglia 1 cucchiaino.

Laviamo i mandarini e grattugiamone la buccia; poi spremiamoli per ottenere il succo, ne servirà circa 100 ml. I restanti frutti sbucciateli e tagliateli. In una ciotola capiente montate le uova con lo zucchero fino a rendere spumose; poi a filo aggiungiamo l’olio, il succo e la vaniglia, proseguendo nel montare l’intero composto. 

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

Mescoliamo la farina, il lievito e la buccia grattugiata; uniamola poi al composto fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Foderate lo stampo con della carta da forno, posizionando alla base le fette di mandarino. Versate l’impasto e cuocete la torta in forno statico a 180° per 40 minuti. Non appena sarà cotto, lasciatelo raffreddare, capovolgetelo sul vostro piatto da portata. Se volete, spolverizzatelo con zucchero a velo.

Infine, passando ai secondo piatti, con il succo di mandarino potrete realizzare una raffinata e gustosa portata di pesce: Involtini di orata con gamberi al mandarino di cui trovate qui la ricetta dettagliata.

 

Vi piacciono mandarini e clementine? Quali preferite tra i due? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete un ampio assortimento di questi dolci frutti. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.