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L’albero del pero e i suoi frutti: le pere

Le pere sono considerate il frutto del Pyrus communis (pero). In realtà, come le mele, sono un falso frutto poichè la polpa che riteniamo tale e consumiamo è solo il ricettacolo fiorale che cresce formando la polpa carnosa che identifichiamo con la pera.

In realtà, il vero frutto è il torsolo, ovvero le parte centrale al cui interno si trovano i semi, derivante dalla fecondazione del fiore: è l’ultima parte del peduncolo dal quale prendono origine le parti fiorali; esso cresce, formando quella che comunemente riteniamo la “polpa” della pera.

 

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Notizie utili alla coltivazione del pero

Clima. Il pero resiste piuttosto bene ai climi freddi delle zone collinari e montane: non mostra comportamenti ostili neanche verso la siccità, adattandosi particolarmente bene soprattutto alle zone temperate.

Terreno. L’albero del pero necessita di un substrato neutro che presenti un impasto profondo e fresco.

Se il pero viene innestato su franco (ovvero utilizzando piantine ottenute coltivando semi appartenenti alla stessa specie di pianta), riuscirà a crescere in salute nonostante i terreni aridi o scarsi di nutrienti.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma

Irrigazione. Il pero necessita di una maggiore attenzione idrica durante il primo periodo dopo l’innesto delle giovani piante. Da adulto non necessita di particolari accorgimenti ed è in grado di resistere a lunghi periodi di siccità.

Laddove vi siano temperature eccessivamente aride, è opportuno integrare le piogge con un impianto di irrigazione, soprattutto in prossimità di fasi delicate quali la fioritura e l’inizio della fruttificazione.

Concimazione. Non appena si effettua la messa a dimora, è possibile procedere alla concimazione con letame maturo; in primavera la si può integrare con solfato di ammonio, da incrementare ulteriormente nel caso in cui tra le piante cresca del prato.

Inoltre, ogni due anni, in autunno, è possibile aggiungere del letame animale o compost maturo.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Coltivazione del pero per innesto

Per la coltivazione del pero, come già accennato, è possibile procedere all’innesto su franco, supportato da molte tipologie di pero.

Esso è un portainnesto resistente, in grado di permettere alle piante per le quali è utilizzato, la migliore delle crescite anche in condizioni non particolarmente favorevoli.

Un’altra tipologia di innesto è su cotogno; in caso di utilizzo del cotogno, è necessario apportare maggiori cure e prestare più attenzione alle piante che con esso hanno un maggiore rischio di malattie rispetto all’innesto su franco.

Gli innesti permettono lo sviluppo della pianta in modo più lento e graduale, consentendo così ai suoi frutti di raggiungere la giusta maturazione.

Non tutte le tipologie di pero sono adatte ad essere associate direttamente a questi porta innesti; per ovviare a tale inconveniente, è possibile utilizzare la tecnica del sovrainnesto, ovvero viene utilizzato come tramite una varietà compatibile.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Messa a dimora del pero

In alternativa è possibile acquistare in centri specializzati o vivai le piantine di pero da coltivare; in genere esse sono già innestate ed hanno di solito un paio di anni di vita.

Sapere il tipo di innesto utilizzato è importante per valutare l’idoneità del terreno di coltivazione.

L’operazione richiede di praticare delle buche delle giuste dimensioni che accolgano la pianta e procedere ad una lavorazione del terreno preventiva, con concimazione e zappatura.

Il periodo ottimale per la messa a dimora del pero è compreso tra ottobre e novembre fino all’inizio dell’inverno. In alternativa, è possibile scegliere il mese di marzo.

Il pero, se coltivato correttamente, ha un corso vitale particolarmente lungo; può vivere anche un secolo e la sua produzione media, nel pieno della sua attività, riesce a raggiungere 6-8 kg.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Raccolta delle pere

Quando i frutti presentano un colore uniforme e raggiungono le dimensioni tipiche della specie coltivata, è possibile procedere con la raccolta. Solitamente essa si colloca tra il mese di giugno e la fine di ottobre, a seconda delle varietà.

Nel procedere con la raccolta è importante asportare, insieme alla pera, anche il picciolo lignificato, facendo, dunque, attenzione a non danneggiare la parte superiore della pera.

Le pere possono essere conservate ad una temperatura piuttosto bassa e devono essere consumate entro una, massimo due settimane.

 

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Varietà di pere

  • Abate, è una delle varietà di pere più richieste in commercio; ha una buccia verde chiaro-gialla, rugginosa in prossimità del dorso. La sua polpa è leggermente grossolana ma bianca, profumata e dal gusto gradevole.Viene coltivata soprattutto in Emilia-Romagna, nelle province di Modena e Ferrara.  La sua forma tipicamente allungata, la rende immediatamente riconoscibile.
  • Conference, con buccia verde-giallo bronzata, rugginosa in prossimità del dorso e con lenticelle marcate. Ha una polpa dolce e succosa; si raccoglie da inizio novembre a tutto giugno.
  • Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Kaiser, dalla buccia uniformemente di colore marrone, la varietà Kaiser, succosa e croccante, si presta al consumo fresco ed alla cottura.
  • Decana, ha una forma tondeggiante con una buccia liscia, di colore giallo-verde. Ha una polpa dolce, gustosa e compatta; per questo si presta bene al consumo previa cottura.
  • William, si raccoglie da agosto a novembre; è la tipologia di pere più usata a livello industriale per confetture e succhi di frutta; in estate, invece, è particolarmente apprezzata nel consumo fresco.Ha la polpa bianca e la buccia di colore verde chiaro tendente al giallo con lenticelle. Ne esiste anche una variante rossa, in passato maggiormente diffusa che ha ugualmente una polpa succosa e di qualità.
  • Santa Maria, una varietà estiva, succosa e caratterizzata da una precoce fruttificazione; è particolarmente consumata nell’Italia centro-meridionale, soprattutto da metà luglio a fine ottobre; la buccia è liscia, giallo-verde, con parti rosse dovute all’insolazione.

Ricette dolci e salate con le pere

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma La prima idea che ci viene in mente associando le pere alla cucina, è la preparazione di macedonie, colorate e saporite, particolarmente apprezzate soprattutto nelle stagioni estive.

Possiamo però impiegare questo frutto anche nelle preparazioni di dolci, prima fra tutti la famosa torta pere e cioccolato, oppure in  golosi muffin, ovviamente dolci ma anche salati.

Le pere possono essere anche un ottimo ingrediente con cui preparare piatti salati insoliti e appetitosi, con accostamenti particolari a cui mai penseremo, che riescono a sorprenderci piacevolmente. Vediamo qui di seguito qualche ricetta.

 

Torta pere e cacaoPere Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Farina 00 150 g;
  • Ricotta 150 g;
  • Uova 2;
  • Farina manitoba 50 g;
  • Zucchero 100 g;
  • Lievito per dolci mezza bustina;
  • Latte 50 ml;
  • Cacao amaro 2 cucchiai;
  • Pere Kaiser 2.

 

Preriscaldiamo il forno a 180°. Uniamo nella planetaria (o all’interno di una ciotola in cui prepareremo il nostro impasto) uova, zucchero, ricotta; lavoriamolo, incorporando lentamente il latte.

Imburriamo e infariniamo leggermente il nostro stampo e versiamo il composto. Possiamo ora collocare sopra di esso le pere, sbucciate, disponendole circolarmente.

Se preferite, è possibile anche tagliarle a pezzettini o fettine e incorporarle all’interno dell’impasto, prima di versare il tutto. Spolverizziamo l’esterno con zucchero a velo e servite.

Oltre che con soffice pan di spagna, possiamo realizzare questa torta anche nella variante di crostata: ecco la ricetta per questa golosa preparazione.

 

Risotto pere e taleggioPere Ortofrutta Trevi srl

  • Riso Carnaroli 320 g;
  • Pera Kaiser 1;
  • Taleggio 100 g;
  • Scalogno 1;
  • Burro 50 g;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Parmigiano q.b.;
  • Brodo vegetale caldo q.b.
  • Vino bianco 1 bicchiere.

Lasciamo appassire lo scalogno nel burro, a fiamma bassa. Poi tostiamo nella stessa padella il riso, per un paio di minuti. Sfumiamo con il vino bianco lasciandolo evaporare.

Pere Ortofrutta Trevi srlAll’occorrenza, aggiungiamo il brodo vegetale, un mestolo alla volta, rovesciandolo di volta in volta uno, non appena il precedente sarà evaporato. Uniamo la pera sbucciata e tagliata a cubetti.

Terminiamo la cottura, aggiungendo ancora il brodo, un mestolo alla volta. Ad un paio di minuti dalla fine, versiamo anche il taleggio, tagliato a tocchetti e mescoliamo fino a scioglierlo completamente.

A cottura ultimata, con fuoco spento, aggiungiamo il burro e il parmigiano. Mantechiamo e serviamo il risotto, spolverizzando poi con pepe e timo qualche pezzetto di pera fresca.

 

 

Pere Ortofrutta Trevi srlMuffin dolci pere e cioccolato

  • Cioccolato fondente 200 g;
  • Farina 00 120 g;
  • Zucchero 100 g;
  • Pere William 1;
  • Uova 2;
  • Burro 80 g;
  • Lievito mezza bustina;
  • Sale 1 pizzico;
  • Cacao amaro in polvere 10 g.

Preriscaldiamo il forno a 200°; sciogliamo il burro a fuoco basso. Tritiamo finemente metà del cioccolato e riponiamolo in una ciotola, versando sopra di esso il burro fuso; uniamo anche lo zucchero e mescoliamo fino a completa fusione del cioccolato.

Setacciamo la farina e il cacao amaro, aggiungiamoli alle uova con un pizzico di sale. Uniamo anche il restante cioccolato tritato e la pera sbucciata e tagliata a dadini. Creiamo un impasto omogeneo con cui andremo a riempire gli stampi per muffin o gli appositi pirottini in alluminio. Cuociamo per circa 20 minuti. Una volta cotti, decoriamoli a piacere.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Muffin salati con pere e gorgonzola

  • Farina 00 130 g;
  • Latte 100 ml;
  • Parmigiano 30 g;
  • Uovo 1;
  • Gorgonzola 100 g;
  • Pera 1;
  • Noci 20/30 gherigli;
  • Sale 1 cucchiaino;
  • Burro 1 noce;
  • Lievito mezza bustina.

Mescoliamo l’uovo con il latte, il burro e un pizzico di sale all’interno di una ciotola; in un’altra uniamo farina, parmigiano e lievito.

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Aggiungiamo il gorgonzola leggermente sfaldato o tagliato a pezzetti nella ciotola con la farina. Inseriamo al suo interno anche le noci tritate grossolanamente. Mescoliamo per amalgamare tutto e aggiungiamo la parte di composto più liquida.

Mescoliamo nuovamente: a questo punto possiamo versare l’impasto all’interno dei pirottini o dello stampo per muffin, precedentemente imburrati e leggermente infarinati.

Cuociamo in forno preriscaldato per 20 minuti a 220°. Prima di servirli, lasciateli intiepidire.

 

 

 

Vi piacciono le pere? Come siete soliti consumarle? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre alle pere, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

Carote, un ortaggio semplice ma benefico

La pianta delle carote, il cui nome scientifico è Daucus carota, è una pianta erbacea con fusto verde, che appartiene alla famiglia delle Apiaceae; quasi sicuramente ha origine nel continente asiatico ma fu coltivata sin dai Greci con scopi curativi: dunque, il suo utilizzo, ormai è comprovato da secoli. In natura può esistere anche come pianta spontanea e infestante, perlopiù in aree particolarmente assolate e calde.

Carote Ortofrutta Trevi srl RomaConsigli per la coltivazione di carote

Le carote rientrano tra gli ortaggi che non necessitano di cure particolari. Tuttavia, come sempre, ci sono condizioni consigliate ed operazioni da valutare per la loro giusta coltivazione.

Clima ed esposizione. Le carote prediligono temperature calde ma non eccessivamente poichè in tal caso, le radici tendono ad indurirsi eccessivamente.

Terreno. Le caratteristiche del terreno risultano importanti ai fini della coltivazione delle carote; esse prediligono un terreno ben drenato e piuttosto leggero che deve essere preventivamente lavorato prima dell’impianto.

Carote Ortofrutta Trevi srl RomaSono da evitare i suoli troppo compatti che non permettono alle radici di svilupparsi. In presenza di un terreno sassoso o eccessivamente duro, esse tendono ad incurvarsi e a rimanere di piccole dimensioni.

Concimazione. Durante la crescita delle piante, non occorre procedere ad alcuna concimazione; preventivamente è preferibile il compost rispetto al letame, procedendo ad una vangatura del terreno, fino ad una profondità di circa 40 cm.

Inoltre, di pari importanza rispetto alla concimazione è il mantenimento del suolo circostante, che deve essere sempre ben pulito.

 

Carote Ortofrutta Trevi srl RomaIrrigazione. Questo ortaggio non necessita di abbondante acqua che deve essere somministrata solo quando il terreno è del tutto asciutto poichè è fondamentale evitare un’eccessiva umidità del suolo e non agevolare il formarsi di ristagni che potrebbero generare marciumi o malattie.

Quando seminare le carote?

Il periodo ottimale per la semina è la primavera; ma, viste le condizioni climatiche attuali, piuttosto miti, non esiste un momento  giusto indicato come univoco per la coltivazione delle carote in quanto esso dipende dalla zona di appartenenza e dalla varietà scelta.

Carote Ortofrutta Trevi srl RomaNelle aree più miti (quindi anche nel centro-sud Italia) si può procedere alla semina praticamente durante tutto l’anno.

La varietà “precoce” può essere seminata sin da gennaio, fino a marzo mentre quelle “medie” in aprile e maggio; infine le “tardive” arrivano a poter essere seminate intorno al mese di giugno.

La semina in campo prevede la disposizione dei semi ad una profondità di circa 1-2 cm e ad una distanza tale da non impedire la crescita delle radici e delle piante stesse.

É possibile anche seminare in modo libero ma questo determinerebbe il rischio di un eccessivo attaccamento tra una pianta e l’altra.

Inoltre una disposizione più ordinata delle file di piante, permette di procedere con le operazioni di manutenzione dalle erbe infestanti che potrebbero sorgere tutt’intorno.

Carote Ortofrutta Trevi srl RomaDopo aver coperto i semi con uno strato di terreno è necessario compattare il suolo tramite irrigazione, senza esagerare poichè potrebbero crearsi dei ristagni non benefici.

La germinazione della carota è piuttosto lenta: possono servire anche 40 giorni per far apparire le prime foglioline ma potrebbe esser necessario anche qualche giorno in più. Durante l’attesa è importante che il terreno rimanga ben pulito.

Dopo la loro nascita, qualora ci accorgessimo di un eccessivo ravvicinamento tra le piantine, possiamo diradarle in modo che non sovrappongano le radici.

Nel caso delle carote, prendiamo in considerazione solamente la coltivazione tramite semina diretta poichè non è possibile procedere alla coltura in semenzaio con successivo trapianto: la crescita della pianta è subordinata alla nascita della radice verticale e il passaggio dal semenzaio all’orto arrecherebbe danni alle radici stesse e di conseguenza anche all’ortaggio.

Carote Ortofrutta Trevi srl RomaLa tecnica secondo la quale si associa la coltivazione della carota a quella della cipolla è detta consociazione: esse traggono così vantaggio l’una dall’altra (è possibile utilizzare anche il porro o l’aglio in sostituzione della cipolla) in quanto allontanano i reciproci parassiti.

La raccolta delle carote e varietà

Per la raccolta si procede in base al periodo di semina; le carote “precoci” potranno essere raccolte già da luglio, le medie tra aprile e maggio; infine le tardive ad ottobre. In genere il ciclo vitale delle carote varia dagli 80 ai 130 giorni. 

Possiamo procedere alla loro raccolta quando il diametro supera 1 cm di ampiezza; se vengono lasciate troppo tempo all’interno del terreno, rischiano di divenire eccessivamente dure oltre ad assumere un sapore legnoso e sgradevole. La raccolta prevede l’estrazione della carota dal terreno, estirpandone la radice.

Carote Ortofrutta Trevi srl RomaOltre alla classica carota arancione, di cui ne esistono diverse tipologie che variano in grandezza e nel periodo di coltivazione, ne esistono altre varianti.

Quelle di colore nero e viola, in cui il beta-carotene che determina il caratteristico colore arancione è sostituito dalla luteina, un antiossidante che conferisce tale pigmentazione ed è infatti presente anche nella verdura a foglia verde, come spinaci e cavolo nero.

Le carote nere e viola, inoltre, sono molto ricche di fenoli, soprattutto antociani e antocianine, che oltre ad essere anch’essi responsabili della pigmentazione, sono potenti antiossidanti non presenti nelle carote arancioni.

Un’insolita tipologia di carota è quella bianca, detta Daikon o ravanello cinese. Si trova ed è utilizzata soprattutto in Giappone. Appartiene alla famiglia dei ravanelli e il suo sapore si avvicina molto ad essi. Ha dimensioni maggiori delle classiche carote, oltre ad essere dietetica e ricca di sostanze nutritive in quantità importanti.

Carote Ortofrutta Trevi srl Roma

Proprietà benefiche delle carote

La carota ha benefici sul sistema linfatico, nervoso ed immunitario. É un alimento ricco di sali minerali, grazie ai quali è altamente rigenerante per il nostro organismo.

Le carote sono ricche anche di vitamine, come A, B1, B2, C, D e la E. Il loro colore e le loro proprietà nutritive sono solitamente associate alla presenza di beta carotene. Esso è un pigmento vegetale, antiossidante in grado di contrastare la produzione di radicali liberi, i principali responsabili dell’invecchiamento cellulare.

Inoltre è il precursore della vitamina A, di vitale importanza per salvaguardare la vista, soprattutto per la protezione della cornea e di alcune patologie della retina. Questo pigmento vegetale è fondamentale nello sviluppo di ossa e nella formazione dell’apparato ovarico, in fase embrionale.

Oltre al beta è presente anche l’alfa-carotene, entrambi con funzione fotoprotettiva della pelle, seppur ne favoriscono l’abbronzatura. Le carote sono un ortaggio dietetico, adatto ai regimi alimentari ipocalorici, presentando un apporto calorico pari a 41 kcal per 100 g.

Le carote hanno numerosi benefici anche sull’apparato cardiovascolare e circolatorio, poiché contengono oltre al carotene, numerosi altri composti antiossidanti come carotenoidi, acidi idrossicinnamici, antocianidine, con importanti funzioni protettive anche per arterie.

Il loro contenuto di fibre, le rende utili alla protezione della mucosa del tratto digerente e  alla prevenzione dell’insorgenza del cancro al colon.

Ricette con le carote

Carote Ortofrutta Trevi srl

Le carote possono essere sgranocchiate come snack così crude, oppure lessate in acqua o cotte al vapore. Sono uno degli ingredienti principali per realizzare un ottimo soffritto, insieme a sedano e cipolla.

La famosa modalità di taglio “alla julienne” in cui si realizzano sottili filetti dell’ortaggio tagliato, è così definita per il nome proprio del primo chef che la realizzò.

Se mangiamo la carota cruda, avvertiamo un leggero odore di terra (nonostante, ovviamente il suo lavaggio) mentre se cotta, il suo aroma diventa più intenso ma gradevole, con un retrogusto dolciastro che viene apprezzato anche dai bambini.

Prima di consumarle è necessario pulirle accuratamente: lavate, spazzolate o grattate in superficie poichè la terra potrebbe radunarsi nelle venature dell’ortaggio.

Possiamo tagliare la carota anche semplicemente a rondelle oppure grattugiarla. In generale viene utilizzata in combinazione ad altri ingredienti per insapore pietanze di ogni tipo. Ma possiamo impiegarla anche nella realizzazione di dolci, perchè no? Vediamo qualche ricetta.

Carote Ortofrutta Trevi srl Roma Vellutata di carote

  • Carote 600 g;
  • Acqua 1 l;
  • Patata 1 grande;
  • Cipolla 1;
  • Timo 2 rametti;
  • Alloro 4 foglie;
  • Olio extravergine di oliva 2 cucchiai;
  • Paprika q.b.

Tritiamo la cipolla in modo grossolano; peliamo la patata e tagliamola a cubetti.

Laviamo e sbucciamo le carote, eliminando le loro estremità poi facciamone tante rondelle. Peliamo anche la patata e tagliamola a tocchetti. Uniamo tutte le verdure in una pentola capiente e con il fondo spesso, così eviteremo che le verdure si possano attaccare, visto la cottura lenta. Aggiungiamo un litro di acqua fredda e l’olio. Inseriamo nella pentola anche gli odori, alloro e timo che renderanno profumata la nostra vellutata.

Per conferire maggior sapore, aggiungiamo anche il peperoncino. Copriamo con coperchio e lasciamo cuocere per circa 30 minuti a partire da quando bollirà. Minore saranno le dimensioni dei pezzi di verdura, minore sarà il tempo necessario alla cottura.

Aggiustiamo di sale e rimuoviamo i rametti di odori. Trasferiamo l’intero composto insieme al brodo in un contenitore comodo ad accogliere il frullatore.

Frulliamo tutto: aggiungiamo più o meno brodo a seconda della consistenza che vogliamo conferire alla vellutata: esso la renderà più o meno densa. Spolveriamo con la paprika e un filo di olio a crudo. Possiamo accompagnare questo piatto con delle fettine di pane tostato.

 

Carote Ortofrutta Trevi srl Roma Succo ACE

Per preparare un bicchiere di succo vi occorreranno:

  • Arance 3;
  • Limoni 1;
  • Carote 2.

Sbucciamo le arance e il limone, poi tagliamoli a pezzetti. Sbucciamo e laviamo anche le carote, tagliandole a pezzi più piccoli.

Con un frullatore ad immersione procediamo a frammentare il composto fino ad arrivare alla consistenza desiderata. Con un colino passiamo quanto ottenuto in modo da filtrare il succo: pressiamo con un cucchiaio di legno la polpa così da strizzarla il più possibile e liberare tutto il succo presente.

In base ai nostri gusti, possiamo decidere di dare al succo una corposità maggiore, lasciando parte della polpa (si otterrà così una specie di frullato). Variando combinazioni e frutti, possiamo ottenere numerose tipologie di succhi, gustosi e nutrienti. Ecco un altro esempio.

 

Carote Ortofrutta Trevi srl Roma Torta camilla carota

  • Carote 300 g;
  • Uova 3;
  • Farina 00 300 g;
  • Farina di mandorle 50 g;
  • Olio di semi girasoli 90 g;
  • Vaniglia 1 bacca;
  • Lievito 1 bustina;
  • Zucchero 180 g;
  • Sale q.b.

 

Laviamo le carote, eliminando ad esse la buccia utilizzando un pelapatate o un coltello e affettiamole sottilmente. Asciughiamole e riponiamole da parte per il momento. In un recipiente sbattiamo le uova insieme a sale e zucchero; con le fruste montiamo il composto e aggiungiamo la bacca di vaniglia.

Carote Ortofrutta Trevi srl Roma In un altro contenitore mescoliamo sia la farina 00 che quella di mandorle, aggiungendo anche il lievito. Uniamo i due composti preparati e versandolo un po’ alla volta, aggiungiamo l’olio di semi. Amalgamiamo il tutto ed otterremo un composto omogeneo.

A questo punto, possiamo unire le carote che dovranno essere grattugiate finemente. Amalgamiamo e versiamo tutto il composto in una tortiera imburrata o rivestita di carta da forno.

Inforniamo in forno preriscaldato per circa 45 minuti a 170°. Se preferite utilizzare il forno ventilato, abbassate la temperatura a 150° per 40 minuti.

A cottura ultimata, procediamo con la prova dello stecchino (se tirandolo fuori esso resterà asciutto, significa che la vostra torta è pronta). Lasciamola in forno spento per altri 5 minuti e successivamente cospargete con zucchero a velo.

Se volete, potete anche scegliere di farcire la torta con la marmellata: dopo averla cotta, vi basterà dividerla in due delicatamente e riempirla con ciò che preferite.

 

Carote Ortofrutta Trevi srl Roma Pasta con carote

  • Pasta 320 g;
  • Carote 150 g;
  • Zucchine 150 g;
  • Pancetta 100 g;
  • Pecorino grattugiato 40 g;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Scalogno metà;
  • Olio extravergine di oliva 4 cucchiai.

Peliamo e laviamo le carote; laviamo anche le zucchine e tagliamo entrambe in strisce sottili, aiutandoci con un pelapatate.

Facciamo soffriggere leggermente lo scalogno all’interno di una padella con un filo di olio. Aggiungiamo la pancetta, poi le carote e le zucchine.

Carote Ortofrutta Trevi srlUniamo anche un bicchiere di acqua per facilitare la cottura. Intanto portiamo a bollore una pentola di acqua e cuociamo al suo interno la pasta nelle quantità necessarie.

Non appena le zucchine e le carote risulteranno morbide e l’acqua all’interno della padella sarà evaporata, vorrà dire che sono pronte.

Dopo aver cotto e scolato la pasta, aggiungiamola al condimento e mantechiamo. Cospargiamo di pecorino e serviamo.

 

 

 

Carote Ortofrutta Trevi srlPesto di carote

  • Carote 4;
  • Pasta 320 g;
  • Noci 3;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Olio extravergine di oliva 2 cucchiai;
  • Basilico 2 foglie.

Con questo pesto potrete condire qualsiasi tipo di pasta ma potrete utilizzarlo anche come condimento per verdure oppure come ingrediente aggiuntivo all’interno di lasagne o pasta ripassata al forno.

Laviamo e sbucciamo le carote poi frulliamole insieme a due cucchiai di olio. Uniamo sale, pepe e noci. Frulliamo e, se necessario, aggiungiamo altro olio.

Se utilizzerete il pesto per la pasta, fate bollire l’acqua necessaria alla cottura; cuocete il vostro taglio di pasta preferito e scolatela lasciando due mestoli di acqua di cottura da unire alla pentola del pesto così da renderlo più cremoso.

Mantecate al suo interno la pasta e se di vostro gradimento spolverizzate con il formaggio.

 

 

Vi piacciono le carote? Come siete soliti consumarle, crude o cotte e cucinate? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre alle carote, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

 

Bieta, da costa o da foglia?

La bieta, anche nota come bietola, è una varietà di barbabietola con un ciclo vitale piuttosto elevato e questo permette il suo consumo praticamente tutto l’anno. Di questo ortaggio esistono diverse varietà ma la distinzione principale è tra la bieta detta da costa e quella da foglia, che si differenziano soprattutto per la grandezza e l’estensione delle loro “foglie”.

 

Bieta Ortofrutta Trevi srlCondizioni necessarie alla coltivazione

La coltivazione di questa verdura è piuttosto semplice ed è il tipico ortaggio che si adatta perfettamente agli orti domestici, crescendo senza particolari problematiche.

La bieta, il cui nome scientifico è Beta vulgaris var. cycla, ha origini mediterranee. Nonostante la facilità di coltivazione (anche in vaso), è necessario adottare alcuni accorgimenti, vediamo quali.

Clima. La bieta è un ortaggio particolarmente resistente alla stagione fredda anche se non ama in modo eccessivo le brusche variazioni termiche.

Questa resistenza determina la sua presenza praticamente tutto l’anno in modo ininterrotto; fanno eccezione, ovviamente, quelle zone caratterizzate da inverni particolarmente rigidi.

Bieta Ortofrutta Trevi srlLa pianta necessita di un’esposizione al sole controllata che non causa particolari danni, mentre è preferibile che le piante vengano coperte in caso di fenomeni atmosferici critici, come la grandine o picchi di calore eccessivi.

Terreno. La grande adattabilità di questo ortaggio, permette la sua coltivazione praticamente in ogni terreno; predilige quello più morbido e drenato, con un’alta percentuale di concimazione organica.

Prima della semina è necessario lavorare il terreno in modo che le sostanze nutritive somministrate potranno raggiungere maggiori profondità.

Irrigazione. Nei periodi particolarmente caldi, in particolar modo se la verdura è esposta al sole in modo continuo, è necessario apportare un’idratazione quotidiana.

Bieta Ortofrutta Trevi srlNelle stagioni più miti, generalmente in primavera ed autunno, è possibile limitare l’irrigazione alle sole piogge.

Nelle fasi iniziali è bene procedere con la sarchiatura, eliminando le piante infestanti tutt’intorno. Oltre ad estirpare le erbacce, il terreno così potrà ossigenarsi evitando la formazione di una crosta troppo compatta.

In alternativa si può procedere alla pacciamatura, prestando però attenzione a non creare ristagni e marciumi con la paglia o il telo utilizzati nell’operazione, poichè essi tendono ad ostacolare l’evaporazione dell’acqua dal suolo.

Bieta Ortofrutta Trevi srlLa semina della bieta

Si può procedere alla semina della bieta a spaglio, ovvero con i semi collocati sia direttamente nel terreno, sia all’interno del semenzaio.

La varietà a foglia, in genere, prevede la semina tra i mesi di marzo e aprile, ripetendola tra luglio e agosto. Le file di semi vengono collocate in buche ad una distanza reciproca di 20 cm.

Si procede in ugual modo e indicativamente nello stesso periodo anche in presenza di semi per la bieta da costa, prestando però attenzione a lasciare una maggior distanza tra le buche, poichè questa varietà raggiunge dimensioni maggiori rispetto a quella in foglie.

Solitamente in una settimana i semi tendono a germogliare; così, come accade spesso, le piantine dovranno essere diradate, salvando quelle più robuste e produttive.

Se utilizziamo, invece, il semenzaio in polistirolo, le piantine di bietola potranno essere impiantate dopo circa 20 giorni.

La raccolta della bietola e le caratteristiche fisiche

Il primo raccolto avviene a circa 30 e 45 giorni rispettivamente dalla semina e dal trapianto. Non è raro che in primavera, con temperature più basse nella media, la pianta monti a seme.

Bieta Ortofrutta Trevi srlSe vogliamo procedere alla raccolta di tutta la bieta, è possibile tagliare l’intera pianta recidendola sopra il colletto. In caso, invece, si voglia un consumo più frequente e duraturo, si possono raccogliere solo le foglie più esterne e grandi del cespo.

Nel primo caso occorrerà un intervallo di tempo maggiore affinchè la pianta torni a germogliare e sia di nuovo produttiva; nel secondo caso, invece, si prolungherà il ciclo di vita della pianta e sarà possibile un suo consumo più duraturo.

Le foglie costituiscono la parte commestibile di questo ortaggio; la differenza tra le due tipologie è legata anche alle loro caratteristiche.

Nella bieta da costa esse sono più ampie e spesse, con coste ben evidenti formate a partire dal picciolo molto sviluppato; queste foglie sono di colore verde intenso con venature principalmente bianche.

Si uniscono formando un cespo compatto da cui si dirama la lunga radice verticale. Al contrario, nella bieta da foglia (o da taglio), il picciolo è più stretto e lungo, le foglie hanno una superficie maggiore, più liscia e delicata e tendono ad arricciarsi in prossimità del cespo più piccolo e più frastagliato in cui sono chiuse.

Bieta Ortofrutta Trevi srlQuali sono le proprietà nutrizionali e benefiche della bieta?

Essendo una verdura a foglia verde scura, la bieta contiene notevoli quantità di vitamina A e, seppure in misura minore, di vitamine del gruppo B e C.

La bieta è una verdura dall’elevato apporto energetico pur essendo un alimento dietetico, con 17 kcal per 100 gr. La cospicua percentuale di acqua contenuta la rende ottima nel favorire l’eliminazione di tossine dall’organismo e nel coadiuvare nelle funzioni depurative; in tal ottica risulta utile in caso di cistite o problemi renali.

La bieta è ricca anche di proteine e fibre, importanti nel corretto funzionamento di fegato e intestino, soprattutto in caso di stitichezza. Stimola la produzione di succhi gastrici e bile favorendo così la digestione.

Tra gli elementi di cui possiamo fare il pieno mangiando questa verdura ci sono i sali minerali: potassio, fosforo, calcio, magnesio e sodio; è poi presente una minore quantità di ferro, rame e zinco. Ferro e acido folico la rendono anche una verdura antianemica.

Inoltre, è ricca di sostanze antiossidanti, come luteina, zeaxatina, quercetina che aiutano a contrastare l’invecchiamento cellulare; la presenza di clorofilla con proprietà depurative e detossicanti, ha risvolti favorevoli nella prevenzione tumorale.

 

Bieta Ortofrutta Trevi srlBieta: come cucinarla?

La bieta ha un sapore delicato, soprattutto se la pianta è piuttosto giovane; in questo caso è possibile consumarla in insalata, cruda. Nel caso di cespi più grandi con, presumibilmente, foglie più dure, possiamo lessarla o ripassarla in padella con il condimento che preferiamo.

Si consiglia sempre la cottura al vapore in modo da preservare il più possibile le sostanze nutritive contenute. Preferibile è il suo consumo “fresco” ma è possibile anche consumarla previo congelamento porzionato: dopo averla pulita e lavata, va lessata in acqua bollente poi lasciata scolare e raffreddare del tutto e riposta in freezer all’interno di appositi sacchetti. Così preparata potrà essere consumata entro 9 massimo 12 mesi.

 

Torta salata con bieta e ricotta

  • Pasta brisèe 350 g;
  • Bieta 200 g;
  • Ricotta di pecora 200 g;
  • Sale, pepe nero e noce moscata q.b.;
  • Parmigiano q.b.;
  • Uova 1.

Bieta Ortofrutta Trevi srlPrepariamo l’impasto frullando la bieta leggermente bollita insieme a parte della ricotta a disposizione; trasferiamo questa crema omogenea ottenuta all’interno di una ciotola ed uniamo ad essa la restante ricotta, il parmigiano e l’uovo, sale, pepe e noce moscata.

Imburriamo uno stampo per crostate, all’interno del quale stendiamo la pasta brisèe, mantenendola dello spessore di circa mezzo cm.

Una volta stesa, bucherelliamo con una forchetta tutta la superficie; stendiamo l’impasto ottenuto e, dopo aver livellato, cospargiamo con parmigiano. Inforniamo per circa 40 min. a 180° fino a quanto l’impasto diventerà più compatto e la brisèe sarà leggermente dorata.

Bieta Ortofrutta Trevi srlBieta in padella con aglio e peperoncino

  • Bietole 1 kg;
  • Peperoncino; 1;
  • Aglio 2 spicchi;
  • Olio extravergine di oliva q.b.;
  • Sale e pepe q.b.

Laviamo accuratamente la verdura togliendo la parte finale del gambo e mettiamola a cuocere per 15 minuti all’interno di una pentola con acqua bollente.

Scoliamola e lasciamola intiepidire leggermente fino a quando sarà possibile strizzarla con le mani e toglierle tutta l’acqua di cottura.

In una pentola dai bordi alti, versiamo un filo di olio a cui aggiungiamo due spicchi di aglio con il peperoncino: lasciamo insaporire e aggiungiamo la verdura a pezzetti. Saltiamo in padella per circa un quarto d’ora, aggiungendo sale e pepe in base ai  gusti.

 

Bieta Ortofrutta Trevi srlBruschette di bietola alle acciughe

  • Pane rustico;
  • Bieta 2 kg;
  • Acciughe;
  • Aglio 3 spicchi;
  • Olio evo, sale e peperoncino q.b.

Puliamo la bietola, eliminando la parte inferiore in prossimità del gambo; laviamola e lessiamola. Lasciamo che perda tutta l’acqua di cottura e, se necessario, strizziamola manualmente.

In una padella insaporiamo con un filo di olio uno spicchio di aglio, uniamo anche il peperoncino e le acciughe. Saltiamo la verdura in questa padella, per circa 5 minuti, dopo averla tagliata a pezzetti.

Tostiamo le fette di pane, strofiniamo sulla loro superficie l’aglio ed aggiungiamo la verdura posizionando anche un’acciuga intera. Un filo di olio a crudo e serviamo il pane croccante e ben caldo.

 

Bieta Ortofrutta Trevi srlGateau di patate con bieta e mozzarella

  • Patate 1 kg;
  • Mozzarella 1;
  • Uova 1;
  • Parmigiano 1 cucchiaio;
  • Olio evo, pangrattato, sale q.b.;
  • Bieta 400 g.

Lessiamo le patate in acqua bollente, poi schiacciamole. All’interno di un contenitore aggiungiamo anche uovo e grana. Impastiamo per amalgamare bene il tutto. Puliamo la bieta e la lessiamo in acqua salata per una decina di minuti, scolandola e strizzandola.

Cospargiamo una teglia da forno di pangrattato aggiungendo anche un filo di olio. Sul fondo della teglia disponiamo metà delle patate e le schiacciamo.

Aggiungiamo la bieta e la mozzarella sgocciolata e tagliata a fette, uniamo altra purea di patate, un filo di olio e ricopriamo con il pangrattato. Inforniamo a 180° per 20 minuti, fino a quando la superficie sarà dorata.

 

Bieta Ortofrutta Trevi srlInvoltini di bieta filante

  • Foglie di bieta 8;
  • Mortadella 4fette;
  • Mozzarella 1;
  • Olio extravergine di oliva 4 cucchiai;
  • Zucchine 2;
  • Vino bianco 5 bicchieri;
  • Sale q.b.

Laviamo la bieta, tagliando la parte più spessa del gambo; lessiamola in acqua bollente e salata per 2 minuti. Scoliamola e passiamola sotto l’acqua fredda, lasciandola asciugare su un canovaccio.

Bieta Ortofrutta Trevi srlEliminiamo la costa bianca aiutandoci con un coltellino e dividiamo ogni foglia nel senso della lunghezza.

Passiamo a lavare le zucchine e ad affettarle in modo sottile seguendo il lato lungo, aiutandoci, se necessario, con un pelapatate. Scottiamo anch’esse un minuto in acqua bollente e salata, poi asciughiamole.

Su ogni fetta di bieta, posizioniamo due fette di zucchine, mezza fetta di mortadella e la mozzarella, poi altre zucchine. Arrotoliamo gli strati come se fossero un involtino e avvolgiamolo in un’altra mezza foglia di bieta.

Leghiamo con lo spago da cucina oppure infilziamo con uno stuzzicadenti il nostro involtino. Ripetiamo queste operazioni fino ad ultimare tutti gli ingredienti.

Posizioniamo gli involtini all’interno di una pirofila oleata, inondiamoli di vino e di olio. Inforniamo per una decina di minuti a 190° e serviamo ben caldi.

 

Bieta Ortofrutta Trevi srlBietole al pomodoro

  • Bieta 500 g;
  • Aglio 2 spicchi;
  • Pomodoro 300 g;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Olio extravergine di oliva 2 cucchiai.

Laviamo le bietole, lessiamole in acqua salata per 5 minuti; una volta cotte, lasciamole intiepidire, poi strizziamole liberandole dall’acqua. Sbucciamo gli spicchi di aglio tritandolo finemente. Spelliamo i pomodori e spezziamoli a cubetti in modo grossolano.

Doriamo l’aglio con l’olio, uniamo i pomodori e lasciamo stufare per circa un quarto d’ora. Trasferiamo anche le bietole nella pentola, lasciando insaporire per 10 minuti poi serviamo.

Frittata con bietole, patate e gorgonzola

  • Bieta 120 g;
  • Patate 250 g;
  • Uova 6;
  • Gorgonzola Piccante 150 g;
  • Sale e Olio q.b.;
  • Maggiorana 2 rametti;
  • Noce moscata mezzo cucchiaino.

Laviamo la bieta, eliminando i gambi; cuociamola a vapore per 10 minuti poi lasciamola raffreddare. In una ciotola uniamo uova sbattute, noce moscata, maggiorana e aggiustiamo di sale.

Sbucciamo le patate, tagliamole a dadini e soffriggiamole in una padella con l’olio. Aggiungiamo anche la cipolla tagliata sottilmente ed un pizzico di sale.

Lasciamo che le verdure diventino tiepide poi uniamole alla bieta, aggiungendo anche il gorgonzola a cubetti; trasferiamoli nella padella con le patate. Cuociamo la frittata aiutandoci con un coperchio o un piatto ampio per girarla in modo da dorare entrambi i lati.

 

Bieta Ortofrutta Trevi srlQuiche alla zucca e bieta

  • Zucca 1 kg;
  • Bietole 700 g;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Aglio 2 spicchi;
  • Rosmarino 1 rametto;
  • Olio 40 g;
  • Parmigiano grattugiato 70 g;
  • Panna liquida 70 g.

Per velocizzare la preparazione della pasta brisèe possiamo utilizzare i rotoli già confezionati. Qui ci occuperemo del ripieno: tritiamo il rametto di rosmarino già lavato ed asciugato.

Puliamo la zucca, liberandola della buccia. Riduciamola prima a fette poi a cubetti. In una padella antiaderente facciamo rosolare uno spicchio di aglio con l’olio; appena si sarà dorato, aggiungiamo la zucca e il rosmarino. Regoliamo di sale e pepe; copriamo con coperchio e lasciamo cuocere lentamente per circa 20 minuti, poi eliminiamo l’aglio.

Bieta Ortofrutta Trevi srlProcediamo con la pulizia della bieta; laviamola e tagliamola a metà. Rosoliamo un altro spicchio di aglio in padella ed aggiungiamo ad essa la verdura.

Copriamo con un coperchio e lasciamola appassire per circa 10 minuti. Strizziamo la verdura ed uniamola alla zucca.

In una ciotola sbattiamo le uova, inserendo anche sale e pepe; versiamo la panna a filo e continuiamo ad amalgamare. Uniamo anche il parmigiano e mescoliamo.

Stendiamo l’impasto della brisèe sulla teglia; prima disponiamo uno strato di bieta e zucca, poi versiamo il composto di uova, panna e formaggio fino a coprire totalmente gli ingredienti nella teglia: inforniamo per circa un’ora a 170°. Tiriamola fuori dal forno, lasciamola riposare qualche minuto poi serviamo.

 

 

Vi piace la bieta? Quale preferite tra quella a coste e quella a foglia? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete un ampio assortimento di bietole. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Pompelmo: caratteristiche e coltivazione

Il pompelmo, citrus paradisiè un albero da frutto sempreverde, appartenente alla famiglia del Citrus e rientra nel gruppo degli agrumi; raggiunge mediamente i 5 metri di altezza, ma non è raro che arrivi a toccare i 10 metri. Le sue origini sono molto antiche sebbene non particolarmente chiare: l’unica certezza è che gli agrumi siano originari dell’Asia. Gli Stati Uniti sono uno dei maggiori produttori mondiali di pompelmo, i quali vengono ampiamente coltivati anche nell’area mediterranea, soprattutto in Sicilia.

A quali condizioni è possibile coltivare il pompelmo?

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

Come la quasi totalità di agrumi, il pompelmo è un ibrido, originato dall’arancio e dal pomelo, un agrume non particolarmente conosciuto ma che dovrebbe appartenere al gruppo originario da cui discendono anche tutti gli altri agrumi.

Clima. Solitamente può considerarsi una pianta robusta, ma soffre il clima eccessivamente caldo; tuttavia anche le gelate improvvise o quelle notturne possono causare dei traumi a questa pianta.

Si consiglia la sua collocazione in un’area esposta al sole e al riparo da un’eccessiva ventilazione. Per questi motivi, spesso, il pompelmo viene coltivato all’interno di vasi, in modo da poter garantire il giusto riparo dall’eccessivo freddo invernale.

Terreno e Concimazione. L’albero del pompelmo, di solito, preferisce un terreno ben drenato e sciolto, nonchè ricco di sostanze organiche.

Potrebbero risultare un ostacolo alla corretta coltivazione, i terreni compatti o eccessivamente calcarei. Per rendere il terreno particolarmente fertile, è necessario provvedere alla concimazione,  soprattutto in autunno e in primavera.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaIrrigazione. Solitamente questo albero non necessita di cospicue irrigazioni e possono risultare sufficienti le piogge stagionali.

In estate, o nei momenti di elevata e prolungata siccità, invece, è opportuno compensare la mancanza di acqua con un buon apporto idrico.

Tuttavia è bene evitare la formazione di ristagni nel terreno: per questo è possibile aggiungere della sabbia o un po’ di ghiaia alla terra.

Quando e come piantare l’albero di pompelmo

Il momento più adatto per mettere a dimora una giovane pianta di pompelmo è la primavera, nel periodo compreso tra il mese di marzo e maggio, quando il rischio di gelate è ormai passato.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaSi devono realizzare delle buche adeguatamente ampie, almeno il doppio, in modo da poter inserire la pianta con il panetto di terra e le radici.

Subito dopo l’inserimento della pianta, è necessario compattare il terreno e fornire un’adeguata irrigazione.

Durante il periodo estivo, è importante controllare quando il terreno è troppo secco e, di conseguenza, intervenire attraverso una regolare irrigazione artificiale.

Molto importante per questa pianta è anche la qualità delle acque, con le quali si procede all’innaffiatura.

Esse non dovrebbero contenere molto cloro, boro e sodio, perché questi elementi possono accumularsi nelle foglie e in certi casi provocare anche una riduzione della qualità e della quantità dei frutti.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaLa propagazione del pompelmo può avvenire per seme; ovviamente i tempi sono piuttosto lunghi: richiede, infatti, circa 10 anni per la fruttificazione.

Tempi più brevi sono quelli che appartengono alla riproduzione della pianta di pompelmo tramite margotta: vengono scelti i rami più forti che non hanno ancora prodotto frutti e messi a dimora.

Una terza alternativa, la più diffusa, è la riproduzione del pompelmo per innesto. In seguito ad esso occorreranno circa 4 anni per la fruttificazione a cui se ne devono aggiungere un altro paio per arrivare alla piena produttività.

Solitamente viene utilizzato come porta innesto, l’arancio amaro.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaLa fioritura e raccolta del pompelmo

I fiori del pompelmo sono simili a quelli dell’arancio e degli altri agrumi: di colore bianco e riuniti a grappolo. La fioritura si verifica solitamente in primavera.

I pompelmi si raccolgono nel periodo che va da gennaio a marzo, una volta raggiunto il  loro pieno grado di maturazione.

In base alla varietà, possono maturare anche intorno a fine maggio. Il picciolo viene tagliato in modo che si mantenga la rosetta attaccata e non danneggi il frutto.

In seguito alla raccolta, con il distacco dalla pianta, i pompelmi possono raggiungere una maggiore dolcezza della polpa.

Questo frutto ha un sapore acidulo e per questo motivo è raro un suo consumo al naturale.

La varietà di pompelmo più nota e apprezzata è quella detta “rosa”, anche perchè ha un sapore più dolciastro: è nata da una mutazione spontanea, successivamente stabilizzatasi.

 

Caratteristiche del pompelmoPompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

I frutti di questa pianta sono chiamati anch’essi pompelmi. Scientificamente sono delle grandi bacche, denominate esperidi e hanno una buccia liscia, in prevalenza di colore giallo, molto spessa e ricca di oli essenziali.

Come accade con altri agrumi, al di sotto della buccia, è presente una pellicola bianca, il mesocarpo, che avvolge la polpa del frutto.

Infine, arriviamo finalmente al frutto vero e proprio che mangiamo: l’endocarpo, diviso in spicchi: circa 14-15, fibrosi e succosi, dal sapore acidulo, avvolti in una sottile membrana.

Il loro colore è di norma giallo ma, in alcune varietà, può essere anche rosa.

Nel primo anno di raccolta è estremamente importante che i frutti vengano tolti per tempo in modo da liberare la pianta e consentirle di destinare le proprie energie al benessere di radici e rami. Così potremo garantirci una produzione più abbondante nelle successive raccolte.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaProprietà benefiche del pompelmo

Questo frutto contiene bergamottina, una sostanza nota poichè è in grado di determinare delle variazioni nell’assorbimento di alcuni medicinali.

In tale ottica, dunque, il consumo di pompelmo potrebbe avere qualche controindicazione nei confronti del quale è opportuno chiedere delucidazioni al proprio medico.

Coloro che non hanno tale problematica possono godere pienamente delle sostanze nutritive in esso contenute. Il pompelmo contiene vitamina A e quelle di gruppo B.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

Ricco di acqua e sali minerali (potassio, fosforo, calcio), è fortemente diuretico e disintossicante. Oltre l’apporto di acqua, il contenuto di fibre lo rende particolarmente saziante.

La vitamina C e i flavonoidi ne fanno un ottimo antiossidante; sembra che sia un perfetto alleato anche nella disintossicazione del fegato e nel controllo dei livelli di trigliceridi, nonchè nel mantenimento del colesterolo.

Molte persone sono favorevoli al consumo di un bicchiere di succo di pompelmo al mattino per favorire il movimento intestinale, oltre ad alleviare flatulenza e il mal di stomaco.

 

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

La sua acidità (se ne sconsiglia il consumo in caso di gastrite) sembra essere particolarmente utile a fini digestivi; l’acido citrico contenuto aumenta l’alcalinità dopo la digestione che ne esce così migliorata; questo anche grazie alla sua influenza sul flusso dei succhi gastrici.

Molte persone sembrano ottenere benefici anche dal bere il succo prima di andare a dormire, con effetti benefici anche nel contrasto dell’insonnia.

Probabilmente ciò è dovuto alla presenza di triptofano, un aminoacido essenziale, precursore della serotonina e stimolatore di melatonina,  coinvolta nella regolazione dei ritmi del sonno.

 

Pompelmo non solo da spremere: le ricette

Se non riuscite a mangiare il pompelmo a causa del suo sapore aspro, potete spremerlo e preparare degli ottimi cocktail analcolici, o alcolici, per le occasioni speciali. Il suo profumo agrumato lo rende particolarmente adatto ad arricchire anche torte o a insaporire le nostre seconde portate.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

Cocktail analcolico pompelmo e zenzero

  • Radice di zenzero 1;
  • Arance 4;
  • Acqua 2 l;
  • Pompelmo rosa 4;
  • Zucchero (facoltativo).

Sbucciamo la radice dello zenzero e grattugiamolo. Sbucciamo anche le arance e il pompelmo.

Frulliamo la polpa della frutta e lo zenzero con un mixer. Aggiungiamo l’acqua, lo zucchero e filtriamo attraverso un colino. Uniamo anche il ghiaccio e serviamo il nostro cocktail.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaPompelmo gratinato

  • Pompelmo rosa 4;
  • Zucchero semolato q.b.;
  • Gelato fiordilatte 4 palline;
  • Caramello q.b.

Sbucciamo i pompelmi rosa fino a vederne la parte succosa e eliminando tutta la pellicina che ricopre gli spicchi. Dividiamoli a metà e posizioniamoli n una teglia da forno e spolverizziamoli con lo zucchero.

Diamo una passata di grill alla teglia con i pompelmi per circa un minuto. Così caramellati tiriamoli fuori dal forno e poniamo al centro di ogni mezzo pompelmo anche una pallina di gelato e lasciamo scendere su di esso un filo di caramello.

 

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaScaloppine al pompelmo

  • Scaloppine di vitello 8;
  • Latte 1 dl;
  • Burro 1 noce;
  • Sale e Pepe 1 pizzico;
  • Pompelmo rosa 3;
  • Chiodo di garofano 1;
  • Farina 3 cucchiai.

Battiamo le scaloppine per renderle più fine; facciamole rosolare in padella con una noce di burro, lentamente. Uniamo sale, pepe e chiodi di garofano, bagnando con il succo di un pompelmo che avremo preventivamente spremuto.

Cuociamo 5 minuti le nostre scaloppine poi teniamole al caldo. Dopo aver eliminato il chiodo di garofano, versiamo il latte a filo. Aggiungiamo anche la farina e lasciamo addensare senza mettere sul fuoco. Inseriamo gli spicchi di un altro pompelmo e mezzo; scaldando il tutto. Cospargiamo la salsa preparata sopra la carne e decoriamo con i pompelmi rimasti.

 

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaTorta al pompelmo rosa

  • Uova 4;
  • Fecola di patate 100 g;
  • Zucchero a velo 30 g;
  • Lievito 30 g;
  • Burro q.b. per ungere;
  • Sale 1 pizzico;
  • Zucchero 200 g;
  • Farina 00 q.b. per lo stampo;
  • Pompelmo 2 (almeno 200 g) con buccia non trattata.

Laviamo il pompelmo e grattugiamo la sua buccia cercando di non includere la parte più bianca e amara. Spremiamolo e conserviamo da parte il succo. Separiamo gli albumi dai tuorli, saliamo gli albumi e aggiungiamo lo zucchero nei tuorli.

Montiamo gli albumi a neve con uno sbattitore; ripetiamo la stessa operazione anche per i tuorli zuccherati fino ad ottenere un composto soffice e spumoso. Aggiungiamo la scorza e il succo di pompelmo.

Setacciamo fecola, farina e lievito fino ad incorporarli tutti nelle uova. Aggiungiamo anche i bianchi d’uovo, unendoli con un cucchiaio di legno e facendo attenzione a non sgonfiare il composto.

Inforniamo in forno preriscaldato a 180° per 30 minuti. Per verificare la cottura possiamo utilizzare uno stecchino: se, infilandolo, uscirà asciutto, la torta è pronta; in alternativa, continuiamo la cottura per altri 10 minuti. Cospargiamo con zucchero a velo e serviamo.

Crostata di frolla con pompelmo

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Pasta frolla surgelata 300g;
  • Pompelmi rosa 2;
  • Pistacchi sgusciati 20;
  • Gelatina di agrumi 2 cucchiai;
  • Crema pasticcera 250 g.

Se volete preparare la pasta frolla fatta in casa (ha una preparazione molto semplice ma è necessario un breve periodo di riposo in frigorifero) potete consultare questa ricetta.

In alternativa, possiamo utilizzare i rotoli di pasta sfoglia/frolla confezionati, surgelati o meno.
Stendiamo la pasta frolla all’interno di un apposito stampo, precedentemente imburrato; cuociamola in forno già caldo per circa 30 minuti, a 180°.

Per evitare che si bruci ricopriamola con della carta da forno o con un foglio di alluminio, cospargendolo di fagioli al di sopra, il modo da tenere fermo il foglio. Pelate i pompelmi, eliminando ad essi anche la parte bianca, più amarognola.

Una volta sfornata la pasta frolla dal forno, spalmiamo al di sopra la crema pasticcera; disponiamo gli spicchi di pompelmo e cospargiamo con la granella di pistacchi. Spennelliamo con la gelatina agli agrumi precedentemente sciolta e fatta raffreddare.

 

 

 

Vi piace il pompelmo? Come siete soliti consumarlo, sotto forma di succo oppure a spicchi? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre ai pompelmi, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl

Asparagi: coltivazione e proprietà nutritive

Quella degli asparagi, il cui nome scientifico è Asparagus officinalis, è una pianta erbacea che rientra nella famiglia delle Liliacee, insieme ad aglio, porro e cipolla. La sua coltivazione non è semplicissima e richiede alcune accortezze; scopriamo perchè e come fare per ottenere un’asparagiaia in perfette condizioni.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl Premesse alla coltivazione

È bene premettere che la coltivazione degli asparagi, se vogliamo produrne in quantità discrete, richiederà porzioni di terreno piuttosto ampie; inoltre, potremo raccogliere i primi asparagi non prima dei due anni: fino ad allora possiamo assistere solo alla crescita della pianta.

Un’asparagiaia, se mantenuta secondo i giusti criteri, può produrre per i successivi 10 anni dall’impianto; anche per questo motivo è bene scegliere il luogo della piantagione con estrema attenzione.

Clima. La pianta dell’asparago è piuttosto resistente e si adatta senza problemi a climi diversi, pur prediligendo quello particolarmente mite; tuttavia è preferibile evitare gli sbalzi termici eccessivi in entrambe le direzioni. La posizione ideale per l’asparagiaia dovrebbe risultare soleggiata ma non eccessivamente ventilata.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl Terreno. La pianta degli asparagi richiede un terreno ben drenato e leggero. Esso si può ottenere con un buon impianto idrico, oppure mischiando della sabbia alla terra.

Come già accennato, la coltivazione degli asparagi richiede spazi piuttosto ampi, per questo è sconsigliabile l’innesto nei piccoli orti. Prima della messa a dimora è bene lavorare il terreno, realizzando delle buche a 30 cm di profondità e larghe 80 cm.

Concimazione. Si deve procedere nel momento dell’impianto ad un’accurata concimazione del terreno, con compost o letame maturo; sono preferibili, come sempre, i composti organici.

Struttura della pianta dell’asparago

La pianta è costituita dai cosiddetti rizomi (parte ipogea), ovvero dai fusti che crescono sotto terra e che, intrecciandosi, formano un reticolo.

Da essi hanno origine i turioni, carnosi germogli, che escono dal terreno (parte epigea) e sono la componente commestibile di questa pianta.

Le piccole foglie che crescono riunite in fascetti. Nel caso degli asparagi, laddove si ha un maggiore spessore del fusto, si hanno carnosità e tenerezza maggiori, contrariamente, dunque, a quanto di solito accade con le verdure.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl Semina o innesto?

Se decidiamo di procedere con la semina degli asparagi, in un primo momento dovremo porli in semenzaio; successivamente trapiantare le piantine così nate e divenute più robuste.

Molto più spesso, per motivi di praticità, si procede direttamente all’impianto dei rizomi o delle piantine acquistate in vasetto. 

Nel primo caso, i semi vanno messi nel terreno in primavera, tra marzo ed aprile; le prime piantine cominceranno ad apparire dopo venti-trenta giorni dall’interramento.

A questo punto si potranno collocare quelle più robuste nel terreno precedentemente preparato in vista del loro arrivo.

In questo caso, l’anno successivo, in primavera, si può procedere ad estirpare le zampe (le radici) e innestarle per produrre ulteriori piante: esse avranno una crescita più veloce.

La seconda opzione per quando riguarda la coltivazione degli asparagi è la messa a dimora tramite zampe o piantine acquistate.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl Si procede all’impianto tra marzo ed ottobre, predisponendole all’interno di buche piuttosto capienti, con terreno lavorato e ben concimato organicamente.

Si ritiene opportuno collocare le radici a distanza di quasi mezzo metro l’una dall’altra: maggiore sarà lo spazio di intervallo tra di esse, maggiore dovrebbe essere la grandezza degli asparagi.

Il pieno regime nel rapporto tra produzione e raccolta verrà raggiunto nell’arco di due anni.

 

Asparagi Ortofrutta Trevi srl

Gli asparagi e la loro raccolta

Il ciclo di vita di questa pianta può essere suddiviso in quattro fasi: la crescita, nei primi due anni; la produttività crescente, quando la pianta, dal terzo al quarto anno, garantirà una raccolta abbondante.

La produttività stabile, dal quinto al decimo anno; infine, dal decimo anno in poi, una produttività decrescente in cui la raccolta diminuirà fisiologicamente.

Il raccolto degli asparagi inizia a fine inverno e può protrarsi per 2 o 3 mesi. Le tipologie esistenti si differenziano in base al loro colore:

Asparagi Ortofrutta Trevi srl

  • Verdi, crescono alla luce del sole, non hanno bisogno di essere pelati eccessivamente per essere consumati; hanno un sapore deciso e il loro germoglio è dolciastro.
  • Bianchi, crescono sotto terra e questo determina il loro colore; hanno un sapore delicato.
  • Violetti, dal sapore amaro ma fruttato; nascono come asparagi bianchi ma riescono progressivamente e muoversi verso la luce, variando leggermente il loro colore.

Come procedere?

Se il fusto dell’asparago è piuttosto lungo, si può recidere a circa 20 cm dalla punta. Se invece esso è ancora piuttosto giovane, si può recidere alla base, a livello del terreno.

Un ulteriore procedimento è quello di estirparlo, asportando anche qualche cm della parte sotterrata e bianca, facendo però attenzione a non rovinare la pianta e le sue radici.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl

Proprietà benefiche degli asparagi

Gli asparagi sono ricchi di acqua, risultando così particolarmente depuranti; inoltre, poveri di grassi e colesterolo, possono essere consumati anche nei regimi alimentari più rigidi.

Contengono vitamina A, C e del gruppo B. Come ogni ortaggio risultano essere particolarmente ricchi di sali minerali tra i quali ritroviamo il calcio, il fosforo e il cromo.

Sono particolarmente ricchi di glutatione, un antiossidante che, eliminando le sostanze dannose e i radicali liberi, favorisce la depurazione del nostro organismo.

In tal senso un loro consumo appare particolarmente indicato nel coadiuvare la prevenzione tumorale, soprattutto a colon, polmoni e ossa e nel rallentamento dell’invecchiamento.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl

All’interno degli asparagi è contenuta l’asparagina, un amminoacido con funzione diuretica che, grazie anche all’alto contenuto di potassio, riesce a regolare la pressione sanguigna aiutando e prevenire complicazioni cardiovascolari.

In tal senso contengono rutina, glicoside flavonoico con ottime funzioni protettive verso le pareti capillari.

La buona quantità di acido folico, unita a dosi non indifferenti di antiossidanti, aiuta a favorire la lotta all’invecchiamento; mentre la presenza di inulina rende gli asparagi degli antinfiammatori naturali, aiutando l’apparato digerente e la flora batterica.

Le controindicazioni  nell’assunzione degli asparagi sono rivolte a chi soffre di reumatismi o disturbi renali a causa del contenuto di asparagina. 

Asparagi in cucina

 

Asparagi Ortofrutta Trevi srl Come pulire gli asparagi?

Gli asparagi possono essere consumati previa cottura, lessati in acqua bollente oppure cotti a vapore. Il tempo necessario a raggiungere la cottura ottimale dipende dallo spessore del fusto.

La punta è ovviamente molto più delicata rispetto alla parte inferiore e, dunque, spesso si procede lasciando al di fuori dell’acqua i germogli più teneri e legando alla base gli steli, che saranno gli unici ad essere cotti.

Il loro raffreddamento subito dopo la cottura, permette di preservare il loro colore verde. Ora vediamo qualche gustosa ricetta con gli asparagi.

 

Lasagne allo zafferano con asparagiAsparagi Ortofrutta Trevi srl

  • Asparagi 800 g;
  • Pasta all’uovo 400 g;
  • Latte intero 8 dl;
  • Zafferano 1 bustina;
  • Farina 80 g;
  • Prezzemolo 1 ciuffo;
  • Parmigiano e noce moscata q.b.;
  • Aglio 2 spicchi;
  • Sale, Pepe e Burro q.b.

Iniziamo con il preparare la besciamella facendo sciogliere 80 g di burro in una pentola, unendo la farina e lasciandola cuocere, girando, per un paio di minuti.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl

Uniamo il latte freddo e mescoliamo, lasciando andare per 7-8 minuti, a fiamma bassa. Insaporiamo con sale e noce moscata, aggiungendo anche la bustina di zafferano.

Puliamo gli asparagi dalla parte più bianca e dura, spellando i gambi con un pelapatate. Laviamoli e tagliamoli a metà in modo che le punte rimangano separate dal resto.

Dopo aver fatto rosolare gli spicchi di aglio con 30 g di burro nella padella, uniamo i gambi tagliati a rondelle per 4 minuti circa, poi aggiungiamo anche le punte, più delicate, per un paio di minuti. Poi uniamo prezzemolo, sale e pepe.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl In una teglia iniziamo a comporre la nostra portata. Facciamo uno strato di pasta e la copriamo con un po’ di besciamella, cospargiamo con gli asparagi e un altro po’ di besciamella.

Aggiungiamo il grana e continuiamo a comporre altri strati fino a terminare gli ingredienti. Sulla superficie esteriore aggiungiamo altra besciamella e qualche ciuffo di burro che durante la cottura si dorerà.

Inforniamo in forno preriscaldato a 180° C per 20 minuti. Per evitare che si bruci esternamente, possiamo coprirla con dell’alluminio durante la cottura.

 

Crema di asparagiAsparagi Ortofrutta Trevi srl

  • Asparagi 1 kg;
  • Grana 50 g;
  • Pancarrè 6 fette;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Brodo vegetale q.b.;
  • Burro q.b.

Puliamo gli asparagi eliminando loro la parte più dura e bianca; poi laviamoli per bene. Inseriamoli in un recipiente con le punte rivolte verso l’alto insieme a dell’acqua fredda, lasciando che le esse rimangano fuori.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl Cuociamo per 20 minuti, aggiungendo qualche pizzico di sale; portiamo a bollore. Tostiamo con una noce di burro le fette di pancarrè.

Non appena gli asparagi saranno cotti, scoliamoli e frulliamoli. Uniamo al composto ottenuto anche il burro rimasto, sale, pepe e grana, amalgamiamo il tutto accuratamente.

Diluiamo con 3 parti del brodo bollente. Mescoliamo la crema fino a quando sarà ben omogenea. Regoliamo di sale e suddividiamola nei piatti, accompagnandola con il pane tostato.

 

Risotto agli asparagi con scaglie di grana

  • Asparagi 600 g;
  • Lardo 50 g;
  • Riso carnaroli 300 g;
  • Brodo vegetale q.b.;
  • Vino bianco q.b.;
  • Cipollotti 2;
  • Burro 20 g;
  • Grana in pezzi 40 g;
  • Sale e Pepe q.b.;
  • Prezzemolo q.b.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl

Cuociamo al vapore gli asparagi, dopo averli puliti e aver eliminato la parte più dura; frulliamoli utilizzando un mixer, conservando però qualche punta.

Facciamo rosolare la cipolla nel lardo, uniamo il riso, aggiungiamo un po’ di vino e lasciamolo evaporare. Versiamo anche il composto di asparagi, saliamo e aggiungiamo il brodo, lasciando cuocere a fuoco basso.

Non appena esso evaporerà, aggiungiamone altro. Con il pezzo di grana, otteniamo delle cialdine che possiamo far dorare infornandole per 5 minuti a 200°.

Mantechiamo il risotto con il burro e serviamolo, aggiungendo le punte di asparagi conservate e le cialdine di grana, un po’ di prezzemolo e, se di vostro gradimento, una spolverata di pepe.

 

Asparagi saporiti in padella

  • Asparagi;
  • Brodo vegetale;
  • Zucchero;
  • Burro.

Puliamo gli asparagi eliminando, come sempre, la parte più fibrosa e dura, aiutandoci con un pelapatate. Laviamoli facendo attenzione a non spezzare le punte.

Asciughiamoli e separiamo le punte dai gambi; tagliamo le prima per il senso della lunghezza, mentre dividiamo a rondelle i gambi. Inseriamo entrambi in una padella, coprendoli con acqua leggermente salata o con il brodo vegetale, aggiungendo anche qualche fiocco di burro e un pizzico di zucchero.

Copriamo con coperchio, facciamo bollire per 8-10 min, poi alziamo la fiamma e lasciamo asciugare, girando di tanto in tanto, fino a cottura ultimata. Gli asparagi sono ottimi anche cotti al vapore e conditi semplicemente con limone e sale.

 

 

Vi piacciono gli asparagi? Come siete soliti cucinarli? Conoscevate le loro numerose proprietà benefiche?
Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete asparagi, insieme al vasto assortimento dei nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Mele: coltivazione e caratteristiche

In Italia, la produzione delle mele è concentrata nelle regioni del Nord, concentrandosi prevalentemente in tre regioni: Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Veneto; ma anche in Piemonte, Lombardia e Campania se ne produce una percentuale non irrilevante.

Il melo, Malus communis o Malus domestica, è un albero da frutto appartenente delle Rosacee (a cui appartengono anche, ad esempio, l’albicocco, il ciliegio, il susino). Può raggiungere un’altezza di 11 metri; le sue foglie hanno una forma ovale e, con margini seghettati, possono arrivano fino a 10 cm.

Mele Ortofrutta Trevi srlImpiantare un melo

Generalmetne si procede con la messa a dimora delle piante nel periodo autunnale, in seguito alla caduta delle foglie, a partire da novembre.

Nel piantare queste piante, in considerazione del fatto che possano raggiungere dimensioni notevoli, è opportuno distanziarle tra loro qualche metro; la misura minima può essere 2 metri, per le piante di minore portamento.

Nei primi anni della crescita, le piante dovranno essere sostenute dai tutori poi, in seguito, quando la pianta avrà raggiunto la posizione corretta, sarà possibile eliminarli.

Messa a dimoraMele Ortofrutta Trevi srl

Il melo può essere venduto ed innestato in vario modo:

  • con radici a nudo
  • dai mini fusti
  • dalla palmetta a U
  • dal pollone.

Con la radice è necessario realizzare una buca profonda e larga che può essere ricoperta di concime e terriccio per permettere alla radice di collocarsi nel modo migliore. La giusta coesione viene garantita bagnando il terreno abbondantemente

I mini fusti, di cui solitamente si potano i rametti più piccoli e si procede come nel caso dell’impianto con radice. Nell’impiego del pollone, si cima l’albero fino a far rimanere il tronco.  Per la palmetta a U si procede al taglio a circa 30 cm dalla stessa palmetta.

Mele Ortofrutta Trevi srl

Come coltivare il melo?

In caso si proceda alla messa a dimora degli astoni, ovvero le piante già innestate acquistabili nei vivai, il periodo migliore risulta essere l’autunno. Ma in linea generale, la messa a dimora può avvenire durante tutto il periodo di riposo vegetativo.

Clima. La coltivazione del melo è particolarmente congeniale alla collina e alla montagna; il clima non è un ostacolo alla crescita del melo che, infatti, riesce a resistere bene anche alle temperature più basse. Può essere esposta in pieno sole ma è preferibile limitare l’eccessivo vento.

Mele Ortofrutta Trevi srlTerreno. Il melo non è un albero con grandi esigenze per quanto riguarda il terreno; questo dovrebbe essere ben drenato, profondo e ricco di sostanze nutritive. Si consiglia di evitare terreni eccessivamente calcarei. Crescendo, è un albero che può oltrepassare i 10 metri di altezza.

Nei periodi iniziali di coltivazione, dopo la messa a dimora, è opportuno mantenere il terreno libero da piante infestanti attraverso la pacciamatura (la copertura del suolo con materiali che, evitando l’esposizione alla luce, ostacolano la crescita di erbacce e piante infestanti mantenendo pulita l’area circostante.

Mele Ortofrutta Trevi srlAumentare la produttività

Concimazione. È buona prassi ancor prima di piantare l’albero, procedere con un’abbondante somministrazione di sostanze organiche sotto forma di letame maturo o compost.

Il concime può essere inserito nelle buche realizzate per la messa a dimora con 2-3 kg di letame.

Periodicamente è preferibile procedere con una concimazione con sostanze a base di fosforo e potassio (ogni 2 anni) e a base azotata (ogni anno, alla fine dell’inverno), smuovendo bene il terreno, per distribuire in modo uniforme le sostanze.

Mele Ortofrutta Trevi srl

Irrigazione potatura. Il melo dovrebbe avere un unico asse verticale da cui dipartono branche laterali; quelle alla base devono essere conservate mentre le laterali, anno dopo anno, vanno progressivamente potate. Il melo alterna anni proficui e anni dalla scarsa produttività.

La potatura dovrà essere limitata se è previsto un anno di non abbondanza nei frutti poiché verranno lasciate più gemme in fiore.

Essa, infatti, influenza anche la produttività, poichè procedendo all’eliminazione delle componenti che disperdono energia, si permette alle sostanze nutritive di concentrarsi sugli elementi dell’albero in crescita.

Mele Ortofrutta Trevi srl

Stagione e tipo di terreno influenzano molto le modalità di irrigazione. La crescita delle mele è concomitante con il periodo estivo, dunque, è necessario procedere con un’irrigazione idonea alle temperature. In genere si fa riferimento all’impiego di 110 litri di acqua per ogni metro quadrato, distribuiti nell’arco di dieci giorni.

Sono da prendere in particolare considerazione gli impianti di irrigazione a goccia, soprattutto se dopo la messa a dimora le piogge sono scarse o in zone geografiche particolarmente calde; la mancanza di acqua potrebbe portare problemi alla pianta.

Fiori e frutti

Mele Ortofrutta Trevi srl

La fioritura si registra tra aprile e maggio. I fiori sono bianchi e riuniti in gruppi; sono ermafroditi, ovvero hanno caratteri appartenenti ad entrambi i generi.

Solitamente la fruttificazione si verifica dopo un periodo che varia dai 2 ai 4 anni dalla messa a dimora. Solitamente ogni gruppo di fiori produce 4 o 5 frutti; se la produzione va in eccesso in tal senso, è necessario che ne venga asportato qualcuno per permettere che il nutrimento sia sufficiente alla crescita di un gruppo minimo.

Si procede con questa delicata operazione tra giugno e luglio.

Il melo è un albero che alterna annate particolarmente abbondanti di frutti ed altrettante che registrano una produzione pressochè scarsa e la potatura, insieme al diradamento manuale, è uno dei mezzi attraverso cui poter regolare la produttività.

Tipologie di meleMele Ortofrutta Trevi srl

Esistono tantissime varietà di mele; si tende a dividerle nei seguenti gruppi:

  • Gala Red, con buccia rossa ma puntinata e con polpa succosa, compatta e dolce; ottima anche da cuocere;
  • Fuji, di origine giapponese, con una polpa dolce, succosa e croccante;  il colore della buccia varia dal rosso chiaro allo scuro con screziature di giallo-verde;
  • Delicius Red, dal colore rosso brillante, più o meno intenso; la buccia è liscia ma un po’ cerosa con una polpa bianca, croccante e poco acida. Succosa e con consistenza farinosa;
  • Renetta, appartengono ad una varietà molto pregiata; dalla forma irregolare e con un aroma accentuato ed un ottima capacità di conservazione. La buccia è di colore giallo-verde,  leggermente ruvida e puntinata. La polpa poco croccante e zuccherina, è particolarmente ricercata, poichè è ricca di polifenoli, importanti antiossidanti;
  • Golden, è la mela per eccellenza, dalla polpa bianca, profumata e zuccherina, ha una buccia spessa di colore giallo; questa varietà ha frutti particolarmente grossi e ne esiste anche una variante con buccia tendente al verde chiaro.
  • Granny Smith, di origine australiana, con una buccia di colore verde intenso e lucido; hanno una polpa molto succosa e dolce con una punta acidula.

Mele Ortofrutta Trevi srlLa raccolta delle mele

Il frutto, la mela, è chiamato pomo. Si raccoglie da fine luglio ad ottobre, a seconda delle varietà. Possiede dimensioni e colori che variano dalla tipologia coltivata: dal verde al rosso con intensificazione a mano a mano che si procede verso la maturazione.

Solitamente la polpa, più o meno succosa, è di colore bianco, non morbida e leggermente acidula. Viene effettuata ad uno stadio di maturazione del frutto piuttosto elevato.

Per capire se la mela ha raggiunto il giusto livello di maturazione si può cogliere facendo roteare il picciolo: se si stacca dalla pianta con facilità è pronta per essere colta.

Dopo la raccolta, possono essere conservate, a seconda delle varietà, fino ad un paio di mesi; la tipologia invernale, invece, può continuare la sua maturazione per ulteriori 4-6 settimane, in un luogo fresco.

Mele Ortofrutta Trevi srlUna mela al giorno toglie il medico di torno…perchè?

icca di nutrienti come le fibre, la vitamina C, molecole antiossidanti, a basso indice glicemico e povera di calorie (circa 52 Kcal/100gr), il consumo di mele conferma il detto che “una mela al giorno toglie il medico di torno”.

Uno dei minerali principali contenuti nelle mele è il potassio, di grande importanza sia a livello cellulare che per il sistema nervoso.

Ricche di zuccheri semplici (come il fruttosio, il saccarosio, e il glucosio) presentano un indice glicemico basso,dovuto sicuramente al contenuto di fibre; esse sono fondamentali per il corretto funzionamento dell’intestino pochè ne regolano il transito, aumentano la sazietà e riducono la glicemia post-prandiale.

Mele Ortofrutta Trevi srlInoltre le fibre, favoriscono la perdita di peso e un loro consumo quotidiano, sembra garantire una riduzione dei livelli di colesterolo con la conseguente limitazione nella formazione di placche aterosclerotiche.

In questo gioca un ruolo non trascurabile l’azione della pectina, fibra solubile altamente presente in questo frutto.

Inoltre la pectina è un vero e proprio probiotico, che favorisce la crescita dei batteri positivi nell’intestino.

Nelle mele sono contenute anche  vitamine e sali minerali; la vitamina C, acido ascorbico, è un potente antiossidante, comune nella frutta.

Mele Ortofrutta Trevi srlEssenziale per la formazione di collagene, che ha un ruolo importante per vasi sanguigni, ossa e pelle, contribuisce, inoltre, ad aumentare le nostre difese immunitarie.

Altre sostanze antiossidanti contenute nelle mele sono la quercitina, con ruolo anti-virale e anti-infiammatorio, la catechina, che agisce sulle funzionalità cerebrali e muscolari; l’acido malico, presente soprattutto nella buccia, che, secondo alcuni studi, sembrerebbe prevenire disturbi cardiovascolari.

Ricette con le mele

Mele Ortofrutta Trevi srl

Le mele possono essere mangiate così come frutto oppure cotte, al forno o in acqua; in alternativa essiccate oppure consumate sotto forma di succo di frutta.

Come accade per molti frutti, anche nel caso delle mele, è nella buccia che si concentra il mix di sostanze nutritive benefiche.

Se decidete di consumarle non privandole del loro involucro esterno, ricordatevi di acquistarle biologiche o, almeno, lavarle accuratamente prima del loro consumo.

 

Mele Ortofrutta Trevi srl

Uno dei modi più noti (e golosi) di impiegare in cucina le Classico strudel di mele, vi lasciamo qui i link a due varianti: strudel con mele e crema e strudel con mele e frutta secca. Esso è uno dei dolci altoatesini per eccellenza, ma la sua origine, più antica, va individuata probabilmente in Oriente.

Siamo soliti pensare alle mele come ingrediente per dolci, ma possono essere impiegate anche in preparazioni salate o come elemento croccante e dolce in insalate.

 

Torta di meleMele Ortofrutta Trevi srl

La torta per eccellenza, preparata spesso con la ricetta tramandata di generazione in generazione; soffice e profumata è l’ideale per colazioni sane, energiche e gustose. Ecco gli ingredienti che ci serviranno.

  • Farina 300 g;
  • Burro 70 g;
  • Mele 3:
  • Zucchero 200 g;
  • Uova 3;
  • Latte 200 ml;Mele Ortofrutta Trevi srl
  • Lievito 1 bustina;
  • Limone 1.

Laviamo le mele e sbucciamole togliendo il torsolo. Tagliamole a spicchi e lasciamole macerare insieme allo zucchero e al succo di limone. Mettiamo da parte gli albumi e montiamo i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto cremoso e chiaro.

Aggiungiamo la farina setacciata, il latte e il burro fuso fatto intiepidire; amalgamiamo tutto, mescolando dall’alto verso il basso cercando di non far smontare il composto. Uniamo anche il lievito all’impasto e montiamo a neve gli albumi, incorporiamoli un poco alla volta.

Mele Ortofrutta Trevi srl Utilizzando circa due terzi delle mele tagliate a fettine (con le restanti decoreremo la parte esterna della nostra torta), riduciamole in pezzetti più piccoli, aggiungendo anch’esse all’impasto.

A questo punto versate il composto nella teglia infarinata. Decorate la superficie con le mele rimaste ed infornate in forno statico preriscaldato, a 180° per 40 minuti circa.

Sfornate e, se di vostro gusto, spolverizzate con zucchero a velo; è ottima anche se decidete di non utilizzarlo.

 

Insalata di Salmone con Mele e SpinaciniMele Ortofrutta Trevi srl

  • Salmone affumicato 200 g;
  • Limone 1;
  • Timo 3 rametti;
  • Aglio 1 spicchio;
  • Panna da cucina 100 g;
  • Germogli di Spinaci 100 g;
  • Mela delicius 1;
  • Mela Granny Smith 1;
  • Senape 1 cucchiaino;
  • Pepe e Olio q.b.;
  • Crostini di pane q.b

Spremiamo il limone, raccogliendone il succo. Uniamo ad esso un cucchiaino di panna, senape, timo e una manciata di pepe, amalgamando per bene tutti i sapori.

Puliamo i germogli di spinaci, laviamoli e facciamoli scolare per bene. Puliamo anche le mele, eliminando il torsolo ma lasciando loro la buccia. Affettiamole sottilmente e bagniamole con il succo di limone rimasto in modo che non anneriscano.

Insaporiamo i crostini di pane con l’aglio, facendoli bruschettare leggermente e cospargiamoli con un filo di olio. Uniamo in un unico recipiente spinaci e salmone, cospargendoli con la salsa preparata e serviamo con i crostini di pane.

Mele Ortofrutta Trevi srlRisotto Mele e Speck

  • Riso carnaroli 240 g;
  • Speck 80 g;
  • Cipolla 1;
  • Burro 60 g;
  • Mela Renetta 1;
  • Timo 1 mazzetto;
  • Brodo vegetale 1 l;
  • Sale e Pepe q.b.

Sbucciamo la cipolla e tritiamola finemente; facciamola appassire in una casseruola con circa 30 g di burro; laviamo una mela e priviamola sia della buccia che del torsolo. Spezzettiamola ed aggiungiamola per pochi istanti al soffritto.

Mele Ortofrutta Trevi srl

Uniamo il riso e tostiamolo fino a quando i chicchi non saranno ben dorati; saliamo e procediamo alla cottura per 15-18 minuti, aggiungendo un mestolo di brodo bollente ogni volta che evaporerà il precedente.

Tritiamo lo speck in modo grossolano e aggiungiamolo al riso a 5 minuti dalla fine della cottura; spegnete il fuoco, unite il burro e mantecate aggiungendo anche il timo. Mescolate per bene in modo da fondere i sapori e coprite con un coperchio. Servite con una manciata di pepe.

Mele Ortofrutta Trevi srlLonza alle mele

  • Lonza di maiale 700 g.;
  • Aglio 1 spicchio;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Olio extravergine di oliva 3 cucchiai;
  • Marsala 120-180 ml;
  • Mele Granny Smith 2
  • Cipolla 1 grande

 

Iniziamo con lo sgrassare la lonza di maiale; facciamo dorare l’aglio in una pentola dai bordi alti. Dopo aver salato e pepato la lonza, aggiungiamola e rosoliamola in modo uniforme.

Nella stessa pentola aggiungiamo la cipolla e cuociamola fino ad appassirla. Uniamo mele, marsala, sale e mescoliamo tutto. Uniamo la carne e copriamo con un coperchio; cuociamo tutto a fuoco lento per 20 min., girando la carne durante la cottura.

Una volta cotta separiamo la carne dalla salsa; affettiamola e disponiamola sul piatto da portata; cospargiamo con la salsa: possiamo frullarla, farla raddensare o, se volete, aggiungere una noce di burro.

 

 

Vi piacciono le mele? Siete soliti consumarle crude o cotte? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre alle mele, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

Radicchio, cicoria colorata

Il radicchioAsteraceaeCompositae, è una pianta erbacea, appartenente al genere Cichorium, di cui fanno parte anche scarola e le puntarelle. Proviene da piante selvatiche poi, con un apporto selettivo, l’uomo ha dato origine alle tipologie più diffuse. Con tale denominazione si intendono generalmente tutte quelle cicorie con foglie rosse o tendenti al rosso.

 

Radicchio Ortofrutta Trevi srlIl radicchio in Italia

I Greci e Romani lo apprezzavano per le sue proprietà depurative e calmanti; gli Egizi, invece, lo ritenevano un ottimo depuratore del sangue.

Già dal XVI secolo era ampiamente coltivato in Italia, soprattutto in Veneto da cui, tutt’oggi, provengono le varietà più famose.

Inizialmente era considerato un cibo povero, tanto che era dato come mangime agli animali. Non è noto cosa abbia determinato la sua ribalta.

Il radicchio rosso di Treviso è particolarmente noto; ha una forma allungata ed è una delle varietà più apprezzate.

Radicchio Ortofrutta Trevi srlRadicchio: cosa sapere per la sua coltivazione

Clima. Non necessita di particolari accorgimenti e riesce a resistere anche ai climi più freddi, del resto, altrimenti, non verrebbe coltivato in prevalenza in Veneto.

Nonostante non mostri difficoltà in caso di umidità e pioggia, è preferibile una sua esposizione al sole al fine di garantire una buona riuscita del raccolto. In caso di temperature eccessivamente fredde è possibile coprire le piante con un telo.

Radicchio Ortofrutta Trevi srlTerreno. Il radicchio può essere coltivato sia in orto che nel proprio giardino; necessita di un terreno ben drenato e fresco, che riesca a garantire un deflusso omogeneo dell’acqua in modo da evitare un terreno arido; per questo motivo, spesso è richiesta una preparazione del terreno, con uno“sfinamento” che elimini la compattezza del suolo.

Irrigazione. La quantità di acqua necessaria dipende molto dalla zona in cui ci troviamo; in aree piovose basterà far affidamento al ciclo piovano mentre in quelle più calde bisognerà predisporre un’irrigazione quotidiana che eviti l’eccessiva aridità del terriccio.

Radicchio Ortofrutta Trevi srl

In ogni caso bisogna aver cura nel non sottoporre questa pianta a drastiche variazioni idriche poichè queste potrebbero influire sulla qualità del prodotto.

Concimazione. Il terreno deve essere concimato in modo moderato utilizzando un compost domestico, dunque, piuttosto leggero. Spesso si preferisce una concimazione “indiretta”, ovvero si utilizzano porzioni di terreno che abbiano goduto di una precedente concimazione.

Interventi per la coltivazione del radicchio

Radicchio Ortofrutta Trevi srl

Sarchiatura. Ha come obiettivo quello di eliminare le piante infestanti tutt’intorno alla coltivazione; con una zappetta di deve procedere, in modo leggero, alla pulizia, smuovendo il terreno circostante e la crosta superficiale.

Pacciamatura. Può essere un’operazione impiegata in alternativa alla sarchiatura; con teli o con paglia si ricopre la superficie intorno alle piantine in modo che, limitando l’esposizione solare, non crescano neanche erbe infestanti.

Imbianchimento. Questa tecnica viene utilizzata con molto ortaggi che altrimenti avrebbero un sapore e una durezza che li renderebbe non commestibili. Limitando la luce alla pianta, la produzione di clorofilla rallenta facendo in modo che lo sviluppo delle foglie avvenga attraverso le sostanze di riserva accumulate nelle radici; inoltre questo limita la produzione delle parti più fibrose, rendendo le foglie più tenere.

Radicchio Ortofrutta Trevi srlLa semina del radicchio

Il periodo per la semina diretta è quello estivo, mentre per i trapianti si procede da settembre a ottobre.
Nei trapianti si procede invece in primavera, solitamente a marzo.

Il radicchio può essere coltivato previo semina diretta o impianto; nel primo caso, ogni varietà di pianta, per la sua coltivazione, avrà delle specifiche indicazioni da seguire che solitamente sono riportate nel retro della confezione di semi acquistata.

Generalmente è necessario realizzare delle buchette e immettervi 5-8 semi. Successivamente si provvederà a diradare le piantine, avendo cura di lasciare uno spazio di circa 20 cm; questa procedura vi consentirà di ottenere piantine rigogliose.

Se utilizzate piante già sviluppate, sarà necessario impiantarle in un terreno fertile e ben drenato. Sarà necessario lasciare circa 30-40 cm tra una fila e l’altra.

La raccolta del radicchio

Dal periodo della semina a quello della raccolta intercorrono circa 40 giorniCrescendo, le piante di radicchio creano dei cespi, caratteristici e simili a quelli dell’insalata, formati da foglie – la parte commestibile – che si distinguono nella forma e nel colore, verdi, rosse o con striature.

Radicchio Ortofrutta Trevi srl

Possono avere una superficie arrotondata o più allungata, più liscia o leggermente arricciata.

Dunque, il classico radicchio rosso non è l’unica varietà esistente; si distinguono infatti quello:

  • rosso, caratterizzato dai toni del rossi con sfumature tendenti al violaceo; in questa tipologia rientrano quello rosso di Treviso, tipologia ampiamente diffusa, quello Chioggia e Verona;
  • verde, identificato come radicchio ma rientrante nella più ampia definizione di cicoria, poichè è caratterizzato da una colorazione verde; il suo sapore è ancora più amaro e può essere selvatico o di orto;
  • variegato, commistione delle tipologie precedenti, ha delle striature giallognole, ad esempio il radicchio di Castelfranco Veneto.

 

Radicchio Ortofrutta Trevi srlQuali sono le proprietà del radicchio?

Il radicchio, come la maggior parte degli ortaggi, è ricco di acqua e sali minerali; ha, dunque, proprietà disintossicanti, diuretiche e depurative.

Favorisce la regolarità intestinale grazie al buon apporto di fibre. Come molti alimenti, per godere al massimo delle sue proprietà benefiche, è preferibile un consumo fresco, poichè la cottura comporta la perdita di buona parte delle sue sostanze nutritive.

L’alta percentuale di acqua garantisce una forte reidratazione ; è inoltre ricco di antiossidanti e contiene antociani che aiutano a prevenire malattie cardiovascolari e il triptofano, utile nell’insonnia.

Inoltre la presenza di  fitosteroli, garantisce il controllo dei livelli di colesterolo nel sangue.

Ha uno scarso apporto calorico – circa 23 kcal per 100 gr –  (ma anche un basso apporto energetico) e dunque risulta impiegato nelle diete ipocaloriche; inoltre le fibre alimentari contenute al suo interno fanno sì che il suo consumo aumenti il senso di sazietà.

 

Radicchio in cucina

Radicchio Ortofrutta Trevi srlDa ingrediente povero, dato da mangiare agli animali ad ingrediente alla base di prelibate ricette.

Una classica ricetta realizzabile con questo ortaggio è il Risotto al radicchio; la preparazione è molto semplice, vi lasciamo il link per seguirne tutti i passaggi.

Vediamo qualche altra ricetta con il radicchio per non impiegarlo solo come aggiunta alle insalate.

Polpette di radicchioRadicchio Ortofrutta Trevi srl

  • Radicchio 1 cespo;
  • Cipollotto 1;
  • Uovo 1;
  • Parmigiano 1 cucchiaio;
  • Ricotta 125 g;
  • Pangrattato 50 g.;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Olio di oliva q.b.;
  • Olio per friggere.
Per la panatura vi occorreranno 1 uovo e il pangrattato. Iniziamo facendo appassire il cipollotto tritato finemente in un padella con dell’olio. Puliamo e tagliuzziamo il radicchio in listarelle, facendolo cuocere in padella per 10 minuti.

Radicchio Ortofrutta Trevi srl

Uniamolo alla ricotta, aggiungendo anche sale, pepe, uovo e parmigiano; amalgamiamo per bene tutti gli ingredienti.

Formiamo quindi le nostre polpettine, che passeremo prima nell’uovo sbattuto e poi nel pangrattato; friggiamole facendole rosolare per bene da entrambi i lati. Poi, lasciamole scolare su della carta assorbente. Servitele calde e croccanti.

 

 

Involtini di radicchioRadicchio Ortofrutta Trevi srl

  • Radicchio 10 foglie;
  • Fontina 100 g;
  • Salame ungherese 100 g;
  • Olio extravergine di oliva q.b.;
  • Parmigiano;
  • Pepe.

Sbollentiamo leggermente le foglie di radicchio in acqua bollente e salata per un minuto. Scoliamole ed asciughiamole tamponandole con della carta assorbente. Mettiamo ogni foglia sul nostro piano da lavoro e al di sopra disponiamo una fetta di salame e la fontina.

Arrotoliamo ogni foglia su se stessa; poi disponiamo i nostri involtini su una teglia rivestita da carta da forno. Spolverizziamo con pepe e parmigiano, condiamo con un filo di olio e cuociamo in formo preriscaldato a 180°C per 10 minuti.

 

Radicchio Ortofrutta Trevi srlVol-au-vent al radicchio

 

  • Vol-au-vent 300 g;
  • Scalogno 1;
  • Parmigiano fresco 30 g;
  • Radicchio di Treviso 2 cespi;
  • Tuorlo 1;
  • Panna fresca 1 dl;
  • Aceto balsamico q.b.;
  • Stracchino 120 g;
  • Sale e pepe nero q.b.;
  • Burro 20 g;
  • Speck 4 fette.

Disponiamo i vol-au-vent sulla teglia da forno foderata con la carta; sbattiamo il tuorlo aggiungendo ad esso poche gocce di acqua. Spennelliamolo sui vol-au-vent in modo che in cottura diventino ben dorati e croccanti. Se utilizzate quelli surgelati o da cuocere infornateli il tempo necessario, come indicato.Radicchio Ortofrutta Trevi srl

Intanto cuociamo il radicchio; eliminiamo le foglie più esterne e tagliamolo a listarelle sottili, poi laviamolo e lasciamolo scolare.

Facciamo appassire lo scalogno tritano in una padella con il burro, poi aggiungiamo il radicchio e un pizzico di sale. Continuiamo la cottura. Insaporiamolo con lo speck tagliato a striscioline e qualche goccia di aceto balsamico.

Uniamo in un pentolino lo stracchino e la panna con un pizzico di sale; aggiungiamo il grana. Ora riempiamolo con il radicchio cotto e al di sopra versiamo la crema ottenuta. Completiamo con qualche pezzetto di radicchio lasciato da parte e un po’ di pepe. Possono essere serviti ben caldi, ripassati al forno, oppure tiepidi.

 

Torta salata con radicchio

  • Pasta sfoglia 1 confezione;
  • Radicchio 2 cespi;
  • Scamorza 1;
  • Parmigiano 1 cucchiaio;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Cipolla 1 spicchio;
  • Uova 2;
  • Latte 1 bicchiere;
  • Olio extravergine di oliva q.b.

Laviamo il radicchio, asciughiamolo per bene e tagliamolo in listarelle sottili che facciamo appassire in una padella con olio, sale e cipolle.

Sbattiamo le uova in una ciotola, pepiamo, saliamo aggiungendo anche latte e parmigiano. Tagliamo a pezzetti la scamorza ed aggiungiamola al composto insieme al radicchio. Radicchio Ortofrutta Trevi srl

Foderiamo la teglia con carta da forno e adagiamo al di sopra la sfoglia: versiamo al suo interno tutti gli ingredienti in modo che ricoprano uniformemente tutta la superficie.

Arricciamo lungo i bordi e lasciamo cuocere in forno per circa mezz’ora a 180°.

A vostro gradimento, potete aggiungere sulla superficie della torta salata con radicchio una spolverata di formaggio che creerà una croccante crosticina.

 

 

Vi piace il radicchio? Lo utilizzate a crudo per le vostre insalate oppure cotto, come ingrediente in ricette salate?
Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete al radicchio, un vasto assortimento di prodotti, sempre freschi. Venite a trovarci, cci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Cavolo verza, detto anche “verza”

Con il termine “cavolo” si intende più di una specie appartenente alla famiglia delle Cruciferae; tra di esse compaiono il cavolo broccolo, il cavolo cappuccio, il cavolfiore e il cavolo verza. Quest’ultimo, il cui nome scientifico è Brassica oleracea fa parte, insieme al cavolo cappuccio, della tipologia detta “a foglia”.

 

Cavolo verza Ortofrutta Trevi srlSemina e coltivazione

Il cavolo verza è un ortaggio originario del bacino del Mediterraneo; fu coltivato fin dai tempi più antichi: oltre ad essere utilizzato come alimento, era impiegato anche come rimedio curativo, in particolar modo sotto forma di decotto dalle proprietà terapeutiche.

Di facile coltivazione, può essere presente anche negli orti domestici dei più inesperti.

 

 

Cavolo verza Ortofrutta Trevi srl

Nozioni base per la coltivazione del cavolo verza

Terreno e concimazione. Il cavolo verza è un ortaggio che si adatta ad ogni tipo di terreno; è bene che esso sia fresco e dotato di una buona componente organica.

Se coltivato su un suolo proveniente da una precedente coltura, particolarmente ricca di fertilizzante, può essere sufficiente questa concimazione indiretta.

Se, al contrario, viene impiantato in terreni piuttosto poveri, può essere utilizzato letame animale oppure compost domestico.

Clima. È un ortaggio tipicamente invernale. Si dice che il freddo ne migliori la qualità, purchè non ci si trovi di fronte a gelate prolungate nel tempo.

Grazie alla sua ottima resistenza, infatti, riesce ad essere presente negli orti fino a fine stagione. Per questi motivi può essere coltivato anche nelle nostre regioni settentrionali.

Irrigazione. Dal punto di vista idrico si tratta di una pianta molto esigente; in particolar modo di fronte ad una stagione molto secca, è necessario incrementare l’apporto idrico attraverso un impianto di irrigazione a goccia.

Cavolo verza Ortofrutta Trevi srlRincalzatura. Un’operazione importante da svolgere per il cavolo verza è la rincalzatura: si riporta a mano della terra alla base della pianta. Si può eseguire nella fase del trapianto: è utile per permettere alle radici di ingrossarsi e al fusto di raggiungere maggiore resistenza.

Semina e innesto

Il cavolo prevede la possibilità di innestare le piantine nel terreno; esse possono essere acquistate preventivamente al vivaio oppure essere auto-prodotte tramite semi in semenzaio.

La produzione in seme prevede la formazione della piantina nel giro di 20-30 giorni; quindi, è necessario fare un calcolo in vista della successiva messa a dimora. Per trapiantare un orto intorno a settembre, i semi dovranno esser messi in semenzaio intorno ai primi di agosto, per poter raccogliere verso novembre.

Cavolo verza Ortofrutta Trevi srlLe varietà primaverili hanno un ciclo più breve, dunque, seminando tra gennaio e febbraio, si potrà trapiantare nel mese di marzo e raccogliere già a maggio.

Gli intervalli per la semina e la raccolta possono variare e potremmo scegliere un periodo più tardo per poter raccogliere questo ortaggio ad inverno inoltrato.

La raccolta del cavolo verza

Questa tipologia di cavolo a foglia, è caratterizzato da un classico cespo formato da foglie ruvide e grinzose, raccolte tutt’intorno a formare una palletta dura e compatta.  Potremo raccogliere la verza quando le testa centrale si sarà ben formata e dura.

A seconda della varietà e del momento della semina o impianto potremmo raccogliere il cavolo verza ad inizio inverno e, più comunemente, ad inverno inoltrato.

Cavolo verza Ortofrutta Trevi srl

Tipologie di cavolo verza

La coltivazione più diffusa è quella che si raccoglie in autunno-inverno; numerose sono le varietà, fra le tardive ci sono:

  • Violaceo di Verona
  • Tardivo di Piacenza
  • Verzotto di Asti
  • Invernale comune
  • Verza di Milano

Cavolo verza Ortofrutta Trevi srl

Proprietà benefiche della verza

Il cavolo verza è un ortaggio ricco di sostanze nutritive benefiche; il suo consumo regolare ci permette di acquisire un buon apporto di vitamine (C, B1, B2, PP, A, D2, K e U). Contiene sali minerali come fosforo, calcio, ferro, potassio.

Questi elementi sono fondamentali per rafforzare il nostro sistema immunitario; inoltre ha proprietà analgesiche e antinfiammatorie. Il decotto di cavolo verza o il suo succo sono ottimi per combattere la stipsi.

Gli oli contenuti nelle sue foglie, invece, facevano sì che esse erano applicate a strati sulle zone reumatiche o sulle giunture dolenti con finalità analgesica.

Cavolo verza Ortofrutta Trevi srl

Come cucinare il cavolo verza?

Anche il cavolo verza, se mangiato crudo, gode di ottime proprietà nutritiche che, come sappiamo, tendono a perdersi con la cottura. Questo ortaggio si mangia cotto, poichè la rugosità delle foglie la rendono un pò ostica nell’utilizzarla come insalata. Può essere cotta al vapore o in padella.

Le foglie più esterne e scure vanno eliminate (possono essere impiegate per preparare un brodo di verdure); la palletta di verza acquisterà così una forma più regolare. Tagliata in quattro, la radice centrale va eliminata; poi potete procedere a tagliare sottilmente la verza.

Ovviamente, prima di cucinarlo, il cavolo andrà lavato accuratamente. Vediamo qualche ricetta in cui impiegare la verza.

Cavolo verza Ortofrutta Trevi srl

Bucatini con la verza

  • Cavolo verza 500 g;
  • Acciughe 8 filetti;
  • Pancarrè 2 fette;
  • Aglio 1 spicchio;
  • Sale e aceto q.b.;
  • Pasta 320 g. (per 4 persone);
  • Olio EVO 2dl.

Sciacquiamo leggermente le acciughe eliminando, se presenti, le lische. Facciamo scaldare in una padella un po’ di olio con uno spicchio di aglio tritato e lasciamo fondere leggermente anche le alici.

Uniamo la verza, pulita e tagliata in listarelle, cuocendo per almeno 10 min. e insaporendo con pepe. Cuociamo la pasta in acqua bollente e, una volta scolati al dente, mantechiamola all’interno della padella con il condimento. Tostiamo il pancarrè e sbricioliamolo all’interno della pasta, conferirà un piacevole contrasto alla pasta.

Sformatini di verza e mortadella

  • Cavolo verza 1 cespo;
  • Ricotta 300 g;
  • Uova 1;
  • Mortadella 100 g;
  • Scalogno 1;
  • Burro 20 g;
  • Grana 50 g;
  • Timo 1 cucchiaio;
  • Pepe e sale q.b.;
  • Olio extravergine di oliva q.b.

Puliamo la verza, eliminando le foglie più scure o rovinate; sbollentiamo leggermente le foglie in acqua salata; poi, teniamo da parte quelle esterne e tritiamo quelle più chiare ed interne.

Cavolo verza Ortofrutta Trevi srlFacciamo soffriggere lo scalogno tritato con un po’ di olio e un pizzico di sale, fino a quando non appassirà. Uniamo la verza e lasciamo cuocere a fuoco dolce per circa 10 min. Uniamo ricotta, uovo, mortadella precedentemente tritata, verza stufata, aggiungendo anche sale e pepe.

Imburriamo leggermente gli stampini e foderiamoli con le foglie di verza tenute da parte; riempiamoli con il composto preparato. Spolveriamo con il burro rimasto e il grana.

Potete chiuderli con la restante parte delle foglie oppure lasciarli aperti. Inforniamo a 180° per 20 minuti; una volta cotti serviteli con una spolverata di timo.

Verza in padella

  • Verza 1 kg;
  • Aglio 2 spicchi;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Peperoncino 1;
  • Brodo vegetale;
  • Olio extravergine di oliva 3 cucchiai.

Puliamo la verza, eliminando le foglie più dure e la testa del cespo. Laviamola e tagliamola a striscioline sottili.

Facciamo rosolare due spicchi di aglio in una padella con un po’ di olio, aggiungendo anche del peperoncino. Lasciamo soffriggere leggermente poi aggiungiamo la verza e saliamo.

Uniamo il brodo vegetale direttamente in padella e lasciamo cuocere per almeno un quarto d’ora, mescolando. Non appena il brodo sarà evaporato, aggiungiamo il pepe e serviamo la verza calda.

Verza e patate

  • Verza 600 g;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Patate 500 g;
  • Olio Extravergine di Oliva 4 cucchiai.

Puliamo e laviamo la verza, staccando ad essa le foglie e tagliandole sottili. Sbucciamo le patate che ci serviranno e uniamole insieme alla verza tagliata in una pentola con abbondante acqua fredda non salata. Portiamo a bollore e lasciamo cuocere per 40 minuti.

Facciamo appassire due spicchi di aglio con dell’olio; scoliamo e strizziamo la verza. Tagliamo a tocchetti le patate e aggiungiamole al soffritto, insieme alla verza. Lasciamo cuocere per 5 min. mescolando. Salate e pepate secondo i vostri gusti e servite.

 

Vi piace il cavolo verza? O preferite le altre tipologie di cavolo? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete un ampio assortimento di verza. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Rosse, dolci o amare: le arance

L’arancio, denominato Citrus sinensis, appartiene alla famiglia delle Rutacee ed è un albero da frutto sempreverde; originario della Cina e dei paesi del Sud Est asiatico, qui la cui presenza pare attestarsi già intorno alla metà del III millennio a.C.

La sua diffusione nel bacino del Mediterraneo, risale agli Arabi del II-VIII secolo. Poi, con le navigazioni e le grandi scoperte del 1400-1500 si ebbe la diffusione delle arance dolci nell’Europa mediterranea, in Spagna, Liguria, Calabria e Sicilia.

 

Arance Ortofrutta Trevi srlColtivazione dell’arancio

Clima. Come accade per la maggior parte degli agrumi, anche l’arancio riesce ad adattarsi piuttosto bene al clima mediterraneo caratterizzato dall’assenza di stagioni con temperature estreme.

La posizione ottimale per quest’albero prevede una sua esposizione in luogo luminoso e soleggiato ma riparato dal vento.

Nonostante il facile adattamento, è necessario fare attenzione che le temperature non scendano sotto i 4°, poichè le gelate possono causare la caduta di tutti i fiori e, se eccessive, portare anche alla morte della pianta.

Arance Ortofrutta Trevi srlTerreno e Irrigazione. Il terreno deve essere ben drenato e sciolto, con un’irrigazione regolare da intensificare soprattutto nei mesi estivi.
Per ottenere frutti succosi sarà necessario garantirgli abbondante acqua e, se possibile, utilizzare un impianto di irrigazione automatizzato.
Le radici crescono in profondità, dunque, è opportuno, non solo coprire la pianta in inverno ma anche procedere con la pacciamatura intorno al fusto.
Non è raro assistere alla coltivazione dell’arancio anche in vaso. Sicuramente lo spazio minore che si ha adottando questa soluzione non permette alle radici dell’albero di svilupparsi in modo totale ma il suo posizionamento in vaso vi permetterà di rimuoverlo dall’ambiente freddo all’occorrenza.
Arance Ortofrutta Trevi srlIn ogni caso non possono venir meno tutte quelle attenzioni nei confronti della pianta che si hanno con impianto in terreno. Ovviamente le dimensioni del vaso in cui riporremo il nostro arancio devono essere superiori alla sua chioma di almeno due terzi e, se necessario, si dovrà procedere a travasare l’albero.

Concimazione. La concimazione è consigliata, tramite concime granulare ogni 3-4 mesi. Il fertilizzante può essere sparso sul terreno. Parallelamente ad essa si deve garantire una buona irrigazione, avendo cura di evitare che la terra del vaso resti secca.

Potatura. Gli aranci, tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, registrano un periodo di semi dormienza, che permette al coltivatore di occuparsi di operazioni importanti alla salute della sua pianta, ovvero curare i nuovi innesti e potare.
Procedere alle potature risulta necessario soprattutto per le piante più giovani, prossime alla fioritura. Le più adulte, invece, necessitano di interventi minori.

La fioritura e la nascita dei frutti

Non tutti forse sanno che i semi delle arance sono fertili: utilizzando essi è possibile ottenere una pianta. Tuttavia, come tutti gli agrumi, anche l’arancio è un ibrido e dunque non produrrà fiori e frutti o, in caso riesca in questo, non saranno mai uguali all’iniziale che li ha generati.
Per la propagazione dell’arancio si procede per “via vegetativa”; i metodi sono due: per talea o innesto.
Quest’ultimo è il metodo più utilizzato: con tale procedura innestiamo l’arancio su una pianta vigorosa che possa produrre i frutti. In questi casi si è soliti fare gli innesti “a spacco” o “a corona”.
La produzione dell’arancio “per talea” invece prevede, in primavera inoltrata, il taglio degli apici dei rami privi di fiori e frutti.
Si asportano i rametti della parte bassa e si conservano in un luogo riparato fino a quando non germoglieranno.
Le piante così ottenute devono essere lasciate in vaso per almeno 2-3 anni, prima di poter essere poste a dimora nel luogo prescelto.

Tipi di arance

Le arance si distinguono per colore o gusto; dolci o amare, rosse o bionde. Le più comuni in commercio sono:

  • Tarocco, rotonda e priva di semi, inizia la sua maturazione ad inizio dicembre.
  • Sanguinello, rotonda, succosa ma poco dolce; viene raccolta tra febbraio e aprile.
  • Valencia, rotonda e succosa, senza semi, si raccoglie in primavera, tra aprile e giugno;
  • Navel, rotonda e con gusto dolce, prevede una raccolta tra dicembre e maggio.

Le più succose sono ideali per le spremute. L’arancia fa parte di quel gruppo di frutti che generalmente chiamiamo “agrumi”; insieme al pompelmo, le clementine, il cedro e i limoni, si caratterizzano per il gusto acidulo.

 

Il frutto, l’arancia, ha inizialmente una colorazione verde che progressivamente varia e, a seconda delle tipologie di arance, acquista il colore definitivo, dal giallo al rosso.
L’arancia è caratterizzata al suo esterno da una buccia ruvida e spessa, il pericarpo; la parte interna, commestibile è suddivisa a spicchi ed è chiamata endocarpo. La pellicina amarognola e bianca che riveste la parte succosa interna è chiamata albedo o mesocarpo.
In commercio esistono arance dette “da tavola” ovvero quelle da consumare come frutto a spicchi e quelle da spremere. La tipologia di arance dette “di Sicilia” (tarocco, sanguinello e moro) sono tipiche di questa regione ma, ormai, vengono  coltivate anche in altre regioni, soprattutto in Calabria.

Arance Ortofrutta Trevi srl

Le proprietà nutritive delle arance

Siamo soliti associare le arance alla vitamina C; non è un errore. Sono infatti una fonte di vitamine, oltre alla C (basterebbe consumare 3 arance al giorno per raggiungere il fabbisogno giornaliero) troviamo i gruppi A e B.

L’importanza della vitamina più nota, la C, è quella di rafforzare il nostro sistema immunitario, prevenendo, nel periodo dell’anno in cui viene consumata,  raffreddori e malanni stagionali.

Inoltre, in questo frutto sono contenuti bioflavonoidi che insieme alla vitamina C, risultano importanti per la ricostituzione di collagene e nel rafforzamento di ossa, denti, tendini e legamenti. In tal senso questo binomio è un alleato anche nella prevenzione alla fragilità capillare. Inoltre la vitamina C favorisce l’assorbimento del ferro.

L’arancia è anche ricca di terpeni, tra cui il limonene, contenuto nella buccia degli agrumi: esso aiuta nella prevenzione di alcuni tumori. La qualità “rossa” è ricca di antocianine, che contrastano gli stati infiammatori. Molte delle sostanze nutritive possedute dalle arance sono contenute nella parte bianca che riveste lo spicchio; un loro consumo a spicchi ne favorisce, dunque, l’assunzione, piuttosto che un loro consumo come “spremute”.

Arance in cucina

Con la scorza di arancia possiamo conferire un inconfondibile profumo agrumato ad ogni nostra salsa o impasto. Ogni torta, anche la più semplice acquisterà un profumo genuino e fresco.
Ne vediamo un esempio qui sotto. Ovviamente se utilizziamo la buccia del frutto è sempre buona abitudine acquistarne provenienti da agricoltura biologica o, comunque, non trattati.

Arance Ortofrutta Trevi srl

Torta soffice ACE

 Ecco gli ingredienti per uno stampo dal diametro di 24 cm:

  • Uova 3;
  • Zucchero 25g,
  • Sale 1 pizzico;
  • Lievito per dolci 1 bustina;
  • Carota 1,
  • Arancia 1 e la sua scorza;
  • Farina 00 250 gr;
  • Olio di semi 100 ml;
  • Limone 1/2 e la scorza.

Montate le uova con lo zucchero ed il sale, fino a quando non si gonfieranno e diventeranno chiare; peliamo la carota e mixiamola.

Grattugiamo la buccia dell’arancia poi spremiamola estraendone il suo succo. Ripetete queste due operazioni anche con il limone. Al composto ottenuto aggiungiamo i succhi di arancia e limone, le carote e l’olio.

A parte, in una ciotola, setacciamo farina, insieme al lievito ed aggiungiamo la scorza di arancia e limone.
Incorporiamo tutto ed amalgamiamo fino ad ottenere un impasto omogeneo.

Riversiamolo nello stampo rivestito da carta da formo in modo che non si attacchi durante la cottura. Cuociamo in forno già caldo a 180 °C per 30-35 minuti. Lasciate raffreddare poi spolverate con zucchero a velo.

 

Arance candite al cioccolato

  • Arance bio 150 g. di bucce, 1 kg di arance
  • Acqua 150 g;
  • Zucchero 150 g;
  • Cioccolato fondente 200 g.

 

Laviamo ed asciughiamo le arance, togliendo le calotte; poi incidiamo la buccia realizzando 6 spicchi ad ogni arancia: così tiriamo via la buccia.

Tagliamo quest’ultima in listarelle dell’ampiezza di circa 1 cm e riponiamole in una ciotola ricoperte di acqua, lasciandole riposare per una notte.

 

Scoliamole e, ricoprendole nuovamente di acqua, facciamole bollire sul fuoco; queste operazioni sono necessarie per eliminare parte del sapore amaro tipico della loro buccia. Se continuano ad esserlo, potete ripetere l’operazione più di una volta.

A questo punto uniamo le arance allo zucchero e, sempre in un pentolino con l’acqua, portiamo nuovamente a bollore mantenendo la fiamma media; cuociamo una decina di minuti, fino a quando non avranno creato uno sciroppo.

Ora prendetele una ad una, aiutandovi con una pinza e disponetele su una teglia rivestita con carta da forno; dovranno asciugare per 4-6 ore circa. Così preparate, le scorze di arance possono essere consumate come canditi; possiamo aggiungere loro un tocco di golosità: sciogliamo il cioccolato fondente e una ad una intingiamo in esso le arance. Disponiamole ben separate su una teglia ed aspettiamo che il cioccolato, asciugandosi, solidifichi.

Pesce in succo di aranciaArance Ortofrutta Trevi srl

  • Cernia (o altro pesce) 1Kg;
  • Arance 12 fette;
  • Farina e sale q.b.;
  • Maizena 1 cucchiaino;
  • Succo di arancia 250 ml;
  • Olio di semi 1 l.

Iniziamo con il pulire per bene i filetti di pesce, poi infariniamoli. Riscaldiamo dell’olio e friggiamo il pesce fino a quando non si dorerà. Scoliamo i filetti  su della carta assorbente in modo che perdano l’olio in eccesso.

Facciamo bollire il succo d’arancia; versiamone una parte in una ciotola e stemperiamo in esso la maizena. Uniamo il composto a tutto il succo e portiamo ad ebollizione nuovamente fino a quando la salsa risulterà ben addensata. Cospargiamo i filetti con la salsa e serviamo.

Le arance sono un ottimo ingrediente per realizzare una squisita marmellata; il sapore agrumato, spesso, non piace a tutti ma è assolutamente da provare. Vi lasciamo il link alla sua ricetta, anche in questo caso è indispensabile l’impiego di arance biologiche o non trattate, poichè nella preparazione vengono utilizzate anche le bucce.

 

Vi piacciono le arance? Come siete soliti consumarle? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre alle arance, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

 

Nocciolo e nocciole

Prodotte dall’albero del nocciolo, appartenente alla famiglia delle Betulaceae, genere Corylus, le nocciole hanno un’origine molto antica e la loro diffusione risale alla fine dell’ultima era glaciale avvenuta circa 10.000 anni fa. Sembra, infatti, che siano stati ritrovati in Germania, in Svezia e in Danimarca, fossili che provano il fatto che tali frutti facessero parte della dieta dell’uomo primitivo in tempi in cui ancora non conosceva le coltivazioni e si nutriva di bacche, tra i quali, appunto la nocciola.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlLa coltivazione del nocciolo

L’albero del nocciolo è arboreo ed ha origine in Asia minore. In Italia è coltivato in pianura e fino a quote di 1400 metri, risultando uno dei paesi su scala mondiale di maggior produzione.

Tra le regioni in cui viene maggiormente coltivato questo albero si individuano la Campania nelle zone di Salerno, Avellino e Napoli, il Lazio, la Sicilia ed inoltre il Piemonte con gli impianti della provincia di Cuneo.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlConsigli per coltivare il nocciolo

In genere si tendono a coltivare piante acquistate in vivaio e provenienti da una precedente coltivazione. Il nocciolo può essere coltivato sia a livello “domestico” nei propri terreni, sia nell’ottica di realizzare un vero e proprio noccioleto.

Clima. Il nocciolo si adatta bene ai climi miti ma è preferibile evitare situazioni di sbalzo termico.

É opportuno scegliere una posizione riparata dal forte vento poichè potrebbe apportare danni in fase di fioritura che si verifica in prossimità del periodo invernale: essa può essere ostacolata se si raggiungono temperature inferiori ai 5°.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlPossono verificarsi danni anche a causa di eccessivi sbalzi termici o dei livelli di umidità con inconvenienti per la produzione dei frutti.

Terreno. Deve essere ben drenato, non argilloso o compatto poichè si corre il rischio di ristagno idrico che potrebbe esser causa di malattie e funghi.

Il suo ph non deve essere eccessivamente alcalino ed inoltre è buona consuetudine non essere in presenza di quantità eccessive di calcare: in tal ottica è opportuno effettuare specifiche analisi chimiche del terreno.

É anche preferibile un terreno ricco di sostenze organiche ed umido, con substrati particolarmente profondi.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlConcimazione. Può essere a base di letame o compost, preparando uno scasso a non meno di 50 cm sull’intera superifcie dell’impianto.

I concimi non devono essere inseriti direttamente all’interno della buca di impianto, evitando così di ostacolare la radicazione della pianta. Si può arrivare ad utilizzare circa 20-30 Kg per ogni pianta.

L’impianto del nocciolo

Se acquistiamo piante pronte per la messa a dimora, si dovranno scavare delle buche che siano almeno il doppio della terra con cui la pianta è accompagnata.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlDopo una prima abbondante irrigazione è bene compattare il terreno e aggiungere terriccio, se necessario. Per ottenere un noccioleto ben impiantato, si deve prendere in considerazione la futura crescita della pianta.

Risulta, dunque, necessario coltivarle ad una distanza di almeno 4/5 metri tra di loro, riponendone altrettanti tra una fila e l’altra; questi accorgimenti risulteranno fondamentali soprattutto nel caso di una raccolta meccanizzata.

La messa a dimora delle piante si esegue nei mesi autunnali, fino alla prima metà della stagione invernale.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlUna delle tecniche di coltivazione di maggiore successo, prevede la sistemazione delle piante poste ai vertici di un triangolo (detta a “quinconce”) in modo da consentire una massima illuminazione alle chiome.

L’alternativa all’acquisto della piantina, per la riproduzione del nocciolo, è procedere con il prelievo di polloni basali (quelle ramificazioni che si generano dal tronco o ai piedi dell’albero); ancor meglio se con un’età di 2 anni.

Il loro utilizzo permette una crescita più rapida (molti di essi hanno anche le radici) rispetto a quella da seme.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlDopo l’impianto, per almeno due anni, sarà necessario difendere le piante attraverso interventi di sarchiaturadiserbo che permettano ad esse di svilupparsi evitando rallentamenti nella crescita del nocciolo.

I giovani impianti necessiteranno anche di un’abbondante irrigazione, soprattutto in prossimità delle stagioni più calde; si deve procedere evitando di bagnare il tronco e irrigando in maniera uniforme.

Come potare il nocciolo?

Dal terzo anno di età, è possibile procedere ad interventi di potatura. In inverno si eliminano i polloni basali in eccesso oppure quelli secchi e malati attraverso una cesoia, alla base del terreno. Si può procedere anche alla potatura della chioma, dando ad essa una forma; quella naturale è solitamente a cespuglio.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlIn genere le piante di media età posseggono dai 6 agli 8 fusti basali da cui si diramano quelle ramificazioni su cui si sviluppano i frutti; dal quinto anno, i fusti vengono rinnovati ogni tre anni.

La fioritura e la raccolta delle nocciole

La fioritura è prevista nel periodo tra l’inverno e la primavera; essendo una pianta monoica ha sia fiori maschili che femminili e l’impollinazione avviene tramite azione del vento.

Il nocciolo inizierà a produrre i frutti dopo 3-4 anni e, se curato in modo opportuno, vivere in modo producente anche per 40 anni.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlPer capire quando le nocciole sono mature è necessario aspettare la loro caduta; oppure è possibile osservare il colore del calice esterno in cui sono inserite: saranno mature non appena diventerà giallo e tenderà ad essiccarsi.

La raccolta può essere fatta manualmente, aiutandosi anche con strumenti che raccolgono i frutti maturi già a terra, separandoli da foglie e rami. In alternativa, di fronte a vasti noccioleti, si può procedere con la raccolta meccanizzata per mezzo di macchine raccoglitrici.

Una volta raccolte le nocciole si procede alla loro “pulitura”: vengono separate dal calice esterno, ovvero l’involucro che permette la loro attaccatura alla pianta.

Possono essere conservate per periodi piuttosto lunghi, se riposte in luoghi asciutti e areati, al riparo da umidità.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlI frutti: nocciole

Hanno generalmente una forma tondeggiante ma possono lievemente differenziarsi a seconda della varietà di pianta coltivata.

Si può arrivare a raggiungere anche 10 kg di nocciole a raccolto. Le varietà più comuni sono:

  • Gentile romana, diffusa nel Lazio, con forma tonda e dimensione media; dal buon rapporto di produzione tra peso e parte edule.
  • Gentile delle Langhe, tipica del Piemonte con una forma rotonda e particolarmente impiegata in pasticceria o come prodotto tostato.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlLe proprietà delle nocciole

Come la maggior parte di quella che è considerata “frutta secca”, anche le nocciole sono ricche di sostanze nutritive fortemente benefiche per il nostro organismo.

Seconde alle mandorle, sono il frutto con il maggiore contenuto di vitamina E che protegge dagli effetti dannosi dei raggi ultravioletti, dall’invecchiamento prematuro e dall’insorgenza di tumori.

Quest’ultimo aspetto è ulteriormente consolidato in virtù della presenza di manganese che fa parte degli enzimi antiossidanti prodotti dai mitocondri delle cellule.

Sono un’importante fonte di fitosteroli, sostanze ritenute importanti nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Questo piccolo frutto, inoltre, contiene grassi monoisaturi, fondamentali per abbassare il livello di colesterolo LDL e trigliceridi.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlSembra consolidato ormai che il consumo giornaliero di circa 30 g. di frutta secca possa ridurre la predisposizione alle malattie vascolari; inoltre, sono una fonte di energia impareggiabile, soprattutto per sportivi e bambini: ottime da consumare come snack o merenda in sostituzione di tanti prodotti preconfezionati.

Presentano inoltre un buon contenuto di magnesio, minerale che regola i livelli di calcio nei muscoli e che garantisce anche il benessere delle ossa, delle articolazioni e del cuore.

Ricche anche di vitamina B6, sono un valido alleato per il sistema nervoso che necessita di amminoacidi per funzionare in modo corretto. Inoltre la vitamina B6 è fondamentale per la sintesi della serotonina, della melatonina e dell’epinefrina, neurotrasmettitori del sistema nervoso.

Nocciole in cucina

Chi lo ha detto che le nocciole possono essere consumate solo così, intere, come semplice frutto? Ecco qualche idea e consiglio su come impiegarle, in ricette salate o dolci.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlPasta con radicchio e nocciole

Le nocciole possono essere un ingrediente perfetto anche per i nostri primi piatti; resi in granella conferiscono loro quel gusto particolare, creando dei contrasti piacevoli. Ecco quello che ci serverà. Ovviamente potete scegliere il taglio di pasta che più preferite.

  • Pasta 300g.
  • Radicchio 300 g.
  • Cipolla 1
  • Olio Extravergine di Oliva q.b.
  • Nocciole in granella 70 g.
  • Sale q.b.

Iniziamo pulendo il radicchio ed eliminando la sua parte bianca; tagliamo il resto grossolanamente. Facciamo appassire in una padella olio e la cipolla tritata. Aggiungiamo ad essi il radicchio e lasciamo cuocere per qualche minuto a fuoco medio. Intanto cuociamo la pasta, lasciando da parte un mestolo dell’acqua di cottura che utilizzeremo per farla saltare una volta scolata. Ora il tocco finale: spolverate con abbondante granella di nocciole e servite.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlTorrone con nocciole fatto in casa

  • 150 g di cioccolato fondente
  • 150 g di cioccolato al latte
  • 200 g di crema di nocciole
  • 25 g di nocciole tostate
  • stampo da plum cake

Facciamo sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria; con una sua piccola quantità, ricopriamo lo stampo che andreamo ad utilizzare e riponiamolo in freezer per 15 minuti in modo che possa solidificarisi.

Fondiamo anche il cioccolato al latte, aggiungendolo a quello fondente.  Poi unite crema di nocciole e nocciole intere. Mescolate, poi spegnete il fuoco e lasciate intiepidire.

Nocciole Ortofrutta Trevi srlVersate il composto nello stampo, poi riponete il tutto in frigorifero per circa 2/3 ore. Prima di consumarlo, tenetelo a temperatura ambiente per almeno una mezz’ora.

La cioccolata ci piace tanto; perchè non farla in casa, rigorosamente a base di nocciole? Vi lasciamo il link a questa squisita ricetta.

 

 

Vi piacciono le nocciole? Siete soliti consumare la quantità quotidiana consigliata di frutta secca? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete un ampio assortimento di nocciole e frutta secca. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.