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Uva italiana: il 70% è prodotto in Puglia

A livello mondiale la produzione di uva vede come paese al primo posto la Cina; all’Italia spetta un secondo posto, registrando un lento declino in merito all’uva da tavola. Nel nostro paese, le regioni in cui si coltiva maggiormente la vite, sono Puglia e Sicilia.

Uva Ortofrutta Trevi

Le origini dell’uva

Le bacche dell’uva, più comunemente chiamate acini, sono riuniti in grappoli; essi sono il frutto della pianta della Vitis Vinifera. La vite, arbusto rampicante che ramifica in seguito alla formazione di gemme, non ha origini ben precise; sembra che fosse nota sin dal Neolitico e si hanno testimonianza storiche circa la sua coltivazione per produrre vino già ai tempi dei Sumeri.

I Greci introdussero la viticoltura nel nostro continente; celebri testi classici descrivono le fasi della vendemmia e della produzione del vino. In tempi più “recenti”, si deve agli Etruschi sia il perfezionamento della tecnica che l’ampliamento del raggio di esportazione di vino.

Uva Ortofrutta Trevi

 La coltivazione dell’uva

La vite è una pianta robusta, tuttavia sono necessari alcuni accorgimenti; un clima asciutto e il terreno ben drenato ne favoriscono la buona crescita così come è estremamente importante che l’area sia soleggiata.

La vite è una pianta caducifoglie, ovvero nella stagione invernale entra in uno stato di riposo, riprendendo la sua attività vitale in primavera. Sintomo del suo risveglio è la produzione di un essudato liquido a cui fa seguito il germogliamento vero e proprio.

Uva Ortofrutta Trevi

Le barbatelle (piccole viti innestate) vengono piantate in ottobre/novembre oppure in marzo, lavorando il terreno ad una profondità di mezzo metro. Il primo anno la vite deve essere ben irrigata; dal quarto anno si cominceranno ad ottenere grappoli via via migliori fino a raggiungere il massimo livello di qualità intorno al decimo anno.

La forma di impianto più diffusa è quella verticale, utilizzando dei sostegni, tutori, a cui la pianta può arrampicarsi; questo crea il caratteristico andamento a filari paralleli che caratterizza la maggior parte dei nostri vigneti.

Uva Ortofrutta Trevi

La cura delle viti

Deve essere costante e ricopre l’intero anno. Le piante adulte e produttive hanno bisogno di essere concimate mentre le più giovani necessitano di una maggiore quantità di azoto per crescere. Concimi contenenti fosforo, magnesio e potassio possono essere somministrati per interramento.

Un’azione fondamentale per la buona crescita della vite è la potatura. Si pratica da marzo e, nella pianta giovane è definita “di allevamento”, in quella adulta “di produzione” poichè serve a lasciare un numero idoneo di gemme e a consegnare la giusta forma e l’equilibrio alla pianta.

Essendo rampicante, è necessario seguire la crescita della vite e procedere con la legatura dei tralci, sostenendoli per evitare che possano spezzarsi con il vento o per il peso dei frutti. I vigneti “domestici” possono essere soggetti a malattie; è opportuno predisporre una calendarizzazione dei trattamenti la più sapiente somministrazione è attraverso l’irroratrice a spalla che, tramite una pompa azionata da una leva, mette, nebulizzato, il prodotto; arriva a coprire fino a 200 metri quadrati di vigneto

Uva Ortofrutta Trevi

Dalla tavola al vino

Oltre ad essere trasformata in vino, l’uva può essere consumata appena colta, come frutta. La diversa destinazione che se ne fa, determina anche una modifica del comportamento da parte dei viticoltori.

  • Uva da tavola, è importante che raggiunga la piena maturazione degli acini e avvenga la sostituzione totale degli acidi in zuccheri poichè questo le conferisce il suo tipico gusto dolce,  fondamentale nel consumo che se fa in tavola.
  • L’uva da vino, si è soliti non portarla alla totale maturazione ma conservarne l’acidità che favorisce l’invecchiamento dei vini.

Uva Ortofrutta Trevi

Uva senza semi

Ne esiste più di una tipologia; non si tratta di OGM, ma di incroci ottenuti da viticoltori attraverso selezioni anche piuttosto antiche. Tutti conosciamo  l’uva sultanina e l’uva passa (uvetta): i due termini vengono utilizzati come sinonimi per indicare uva essiccata.

In realtà l’uva sultanina è la tipologia di Vitis, da cui, con un processo di disidratazione, si ottiene la classica uvetta (bianca); altra varietà ampiamente utilizzata in tale direzione è l’uva corinto (uvetta nera).

Essa è ampiamente utilizzata come farcitura per dolci o prodotti salati, ad esempio panini o strudel. Sebbene sia molto calorica (a seguito dei processi di disidratazione e degli zuccheri aggiunti) l’uvetta sembra sia un ottimo rimedio per curare mal di gola e laringite.

 

Uva Ortofrutta Trevi

Fragolino, il vino fuori legge

Il vino rosso, quello vero, è ottenuto dall’uva fragola, una tipologia nata dall’incrocio tra uva americana e europea; le sue doti sono relative soprattutto alla resistenza al freddo e alle malattie mentre la qualità del vino prodotto con essa è molto bassa. A seguito di una legge del 1931, questo vino non può essere venduto in Italia con l’intento di evitare che la vite europea venga meno rispetto a quella americana e a discapido dei nostri vini pregiati. Quello che trovate nei supermercati è in realtà una semplice bevanda a base di vino, zucchero e aromi alla fragola. L’unica regione dell’Unione Europea in cui è possibile produrre e vendere questo vino è Burgenland, in Austria.

Perchè l’uva fa bene?

Come la maggior parte della frutta, anche l’uva contiene un’alta percentuale di acqua, circa l’80%, rendendola decisamente poco calorica ( 60 calorie per 100 grammi). Tra i più importanti elementi contenuti si rileva il resveratrolo. Uva Ortofrutta Trevi

Esso si trova in particolare nella buccia e nei semi dell’uva rossa; come abbiamo accennato è un fenolo che sembra funzionale nell’azione di fludificazione del sangue, limitando l’insorgenza di placche trombotiche.

Ricca di sali minerali (magnesio, iodio, potassio, ferro, fosforo e calcio) e vitamine (A, C e B).

Il consumo di uva è indicato per combattere l’anemia e la stanchezza; questo frutto ha anche proprietà antivirali. Il fenolo e l’acido tannico, dalle proprietà lassative presenti al suo interno, la rende anche un ottimo rimedio naturale contro stitichezza.

Uva Ortofrutta Trevi

Coloro che soffrono di disturbi digestivi, colite o diabete dovrebbero mangiarne in misura limitata e prediligere il consumo di uva senza semi o buccia.

 

Anche le foglie hanno proprietà benefiche

I pampini sono i tralci di vite con le foglie; oltre al frutto, anche quest’ultime possono avere importanti benefici. Aiutano a combattere la fragilità capillare, aumentando la resistenza dei vasi sanguigni; sono particolarmente indicati per contrastare gambe pesanti, emorroidi e couperose.

 

 

 

Grazie per aver letto questo post. Se avete dei suggerimenti, lasciateci un commento qui sotto, è sempre ben accetto! A voi piace l’uva? Oppure preferite direttamente il vino? In questo post vi raccontiamo le vasi della sua produzione a cominciare dalla vendemmia.

La Trevi s.r.l. dispone di un ampio assortimento di uva, scegli quella che rientra nei tuoi gusti. Vienici a trovare, ti aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Anguria, cocomero o… melone?

Generalmente anguria e cocomero sono considerati due sinonimi per indicare lo stesso frutto. Il termine anguria è molto più diffuso nel Nord Italia e trae origine dal greco “angurion“, che indicava tutte le piante curcubitacee.  Cocomero, dal nome scientifico latino “Cucumis citrillus“, è particolarmente utilizzato nell’area centrale della nostra penisola. Ma nella regione campana è utilizzato un ulteriore termine, ovvero melone detto d’acqua per distinguerlo dal melone vero e proprio; in effetti, in inglese è watermelon, forma molto vicina al termine campano.

Anguria Ortofrutta Trevi

Coltivazione dell’anguria

La pianta dell’anguria appartiene alla famiglia delle Cucurbitaceae, di cui fanno parte anche cetrioli, zucchine, zucca e melone.

È un’erbacea annuale, rampicante con grandi foglie e può produrre fino a 100 angurie per esemplare.

La sua crescita è ottimale in aree caldo-temperate; è una pianta dalla buona resistenza a siccità, seppur per brevi periodi.

I semi dovrebbero germogliare nel giro di 7 o 10 giorni; è importante irrigare il terreno almeno una volta al giorno, evitando che si asciughi troppo. Solitamente viene consigliato durante le ultime fasi di crescita, di ruotare le angurie  ogni 2 o 3 giorni, in modo da far prendere loro il sole su tutti i lati. Nella rotazione è bene stare attenti a non torcere il picciolo, staccando il frutto prima del tempo.

Anguria Ortofrutta Trevi

Maturazione e raccolta dell’anguria

Da giugno a settembre è prevista la raccolta, raggiungendo in estate il  picco di produzione.

La forma dei cocomeri è solitamente oblunga ma ne esistono anche tipologie più sferiche. Possiamo suddividerli in:

  • Allungati e striati, è la tipologia più diffusa, può pesare fino a 10 chili;
  • Tondi, dalla forma sferica, di dimensioni ridotte, dai 3 agli 8 chili;
  • Baby, più piccoli, di circa 2 chili; ricercati perchè più facili da trasportare,
  • Senza semi, sempre più diffuse, dallo stesso sapore ma non prodotte spontaneamente in natura.

Risale al 2012 il primato di grandezza di un cocomero: 140 chili, raccolto a Novellara (in provincia di Reggio Emilia)!

Come si sceglie una buona anguria? Battete con le nocche sulla buccia, il suono dovrebbe essere nitido, non sordo. Inoltre essa dovrebbe essere ben tesa, con striature allargate.

Anguria Ortofrutta TreviAcqua, Sali Minerali e Vitamine

L’anguria è ricca di vitamine e sali minerali, possedendo numerose proprietà benefiche per l’organismo. Aiuta a disintossicare e depurare e la presenza di sali minerali è utile alla reintegrazione dei liquidi persi con la sudorazione, maggiore in estate.

Come è ben risaputo è composta per il 95% da acqua: da questo abbiamo imparato che ha un elevato potere saziante.

Inoltre, come la maggior parte della frutta, ha un basso apporto calorico (16 kcal per 100 g.). Spuntini dietetici a base di cocomero sono dunque ammessi. Importante fonte di sali minerali come fosforopotassio, magnesio con aggiunta delle vitamine A e C.; in particolar modo il potassio le conferisce proprietà diuretiche.

La frutta non contiene  importanti quantità di proteine ma qui troviamo la citrullina, amminoacido utile nell’equilibrio della pressione, di fondamentale importanza nelle stagioni più calde.

Bacca di colore rosso

Più che un frutto, il cocomero è una “bacca” di grandi dimensioni, caratterizzata da una parte esterna fibrosa e da una parte interna polposa e succosa, piena di semi.

Il suo caratteristico colore rosso è dovuto alla presenza di un particolare antiossidante,  il licopene, ovvero un carotenoide che attribuisce tale colore anche ai pomodori. Come molti antiossidanti, risulta attivo nella prevenzione dei tumori e nella lotta all’invecchiamento; come carotenoide è utile per prevenire i disturbi visivi dell’avanzare dell’età.

In questo Post vi daremo qualche spunto per utilizzare in modo insolito il cocomero.

Mangiate regolarmente anguria durante i mesi estivi? Grazie per aver letto questo post. Se avete dei suggerimenti, lasciateci un commento qui sotto, è sempre ben accetto!

Vi aspettiamo, insieme ai nostri prodotti sempre freschi a Roma, ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Frutto estivo multiuso

Abbiamo approfondito in questo articolo le origini dello sdoppiamento di nome e le proprietà benefiche di questo frutto estivo. Ora consideriamo l’anguria, o cocomero, da un punto di vista diverso: non è detto che possiate solo tagliarlo a fette mangiarlo, basta avere un po’ di creatività!

Cocomero Ortofrutta Trevi

Oltre alle classiche fette

Da bambini affondavamo il viso nelle fette di anguria, divertendoci nello sporcarci e, ammettiamolo, nel lanciare i semi; oltre ad essere consumato nelle classiche fette, il cocomero può trasformarsi in una bevanda dissetante.

Ci servirà:

  • Anguria, senza semi (la quantità dipende da quante porzioni vi serviranno);
  • Ghiaccio;
  • Zucchero o miele;
  • Acqua.

Cocomero Ortofrutta Trevi

Riponete tutto in un recipiente e frullate con il ghiaccio. Il risultato sarà molto simile alla grattachecca romana ma, la grana più fine, ci permetterà di berlo come se fosse un succo di frutta. L’ideale come bibita rinfrescante nelle nostre giornate di mare. Se volete servirlo come un cocktail, conservate qualche fettina di cocomero per ornare il vostro bicchiere: oltre il gusto, l’effetto è garantito!

 

 

Cocomero Ortofrutta Trevi

Cocomero multiuso

Siamo abituati ad affettare o scavare la polpa di cocomero per gustarla. Cosa fare con la buccia di anguria che resta? Ebbene, potremo decidere di servire il nostro cocomero non a fette ma a pezzetti o dadini: dopo aver diviso l’anguria a metà, scavate delicatamente per estrarre tutta la polpa, ne ricaverete una buona quantità.

In questo modo avrete salvato la buccia esterna: così può essere utilizzata come scenografico recipiente per i pezzetti di cocomero oppure unire anche altra frutta e portare in tavola una macedonia servita in modo speciale!

 

Cocomero Ortofrutta Trevi

Opere d’arte fruttate

Online si trovano tantissimi modi per scolpire, nel vero senso della parola, un cocomero. Ci vuole pazienza ed abilità ma i risultati sono davvero sorprendenti. Queste “figure” impreziosiscono le tavole in feste e cene, rallegrando bambini ed adulti, non passano sicuramente inosservate. Potreste cimentarvi, cominciando da quelle più facili, difficilmente potremo acquistare una bravura tale da raggiungere i livelli visibili in queste foto.

L’anguria ha spesso dimensioni molto grandi e può capitare, ahimè, che non si riesca a mangiarla tutta, prima che diventi rancida, soprattutto in caso di frutta già matura.

 

Cosa fare con l’anguria avanzata?

Non è detto che la sensazione di freschezza che il cocomero ci regala, possa derivare esclusivamente dal gusto. Anche la nostra pelle, soprattutto in estate, merita cure ed attenzioni; possiamo preparare una maschera per il viso a base di cocomero dalle proprietà lenitiverivitalizzanti ed idratanti.

Frulliamo l’anguria fresca, aggiungiamo al succo anche dello yogurt bianco in modo da dare consistenza al composto. Lasciamo in posa sul viso per 15 minuti, dopo aver deterso la pelle, poi sciacquiamo. Se volete un effetto scrub, aggiungete anche un po’ di zucchero.

 

In che altri modi utilizzate l’anguria? Grazie per aver letto questo post. Se avete dei suggerimenti, lasciateci un commento qui sotto, è sempre ben accetto!

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Le pesche dell’immortalità

Le pesche in Cina hanno un significato simbolico. L’albero, coltivato da millenni, è simbolo dell’immortalità e della primavera: si credeva che, nutrendosi di questo frutto, il corpo venisse preservato dalla corruzione. Secondo la leggenda, in origine Shou Xing era un saggio che, mangiando il succoso frutto dai poteri magici, ottenne il dono dell’immortalità, divenendo il Dio della longevità e della salute.

Anche al legno del pesco veniva dato un potere magico: lavorato a forma di spada ed usato dai monaci per effettuare esorcismi o per fabbricare tutti quegli gli oggetti scolpiti che assumevano anche funzione di protezione della propria famiglia e della casa, dai pericoli o dai fantasmi.

Il pesco

Il Prunus Persica, ha un’origine antica ed affascinante. Come abbiamo accennato, era coltivato sin dai tempi più antichi in Cina; da qui,  si diffuse in Egitto ed in Persia, arrivando poi, grazie ad Alessandro Magno, in tutti i paesi del Mediterraneo e in Italia, ai tempi dell’Impero Romano.

La coltivazione

Il pesco necessita di sole e di essere piantato in aree moderatamente ventilate in modo da non soffrire delle gelate invernali o del caldo estivo. La messa a dimora è consigliabile all’inizio dell’inverno, in modo da prepararsi in tempo per la primavera. Il pesco necessita di un’irrigazione regolare, in dosi maggiori durante la fioritura e nella fase iniziale dello sviluppo dei fiori. É una pianta che ha bisogno di grandi quantità di azoto, il quale può esser concesso tramite concimatura.

Pesche Ortofrutta Trevi

Essa, se precoce, incide positivamente sulla resa quantitativa dei frutti mentre può avere effetti negativi se svolta tardivamente, durante la loro maturazione. L’altezza del pesco può variare dai tre agli otto metri.

La potatura del pesco

La potatura richiede qualche attenzione in più; l’obiettivo è quello di stimolare la fioritura, la fruttificazione e contenere la chioma, aiutando così la pianta a crescere bene. La potatura del pesco può essere fatta in inverno ed è detta “secca”, da eseguire entro febbraio o, nelle aree più fredde, da anticipare a novembre. Quella detta “verde”, invece, è da svolgersi a luglio: la chioma verrà sfoltita. Sono operazioni importanti perché una chioma ordinata fa sì che la luce penetri  all’interno dei rami.

Pesche Ortrofrutta Trevi

Fiori rosa, fiori di pesco…

Cantava Battisti. I piccoli fiori rosa che ricoprono interamente i rami del pesco nella stagione primaverile, anticipano di qualche settimana i frutti. Essi, anomalamente, si sviluppano prima delle foglie, sbocciando in primavera, tra marzo ed aprile; rendono la fioritura di questo albero molto apprezzata ed incantevole. Quando invece si parla di “fior di pesco” siamo di fronte ad una pianta diversa, un’arbustiva ornamentale che appartiene alla stessa famiglia del pesco da frutto, le Rosaceae. Originaria della Cina e del Giappone, può costituire un’alternativa, con fini ornamentali, al pesco fruttifero, soprattutto in presenza di uno spazio ridotto.

Pesche Ortofrutta Trevi

Tipologie di pesche

Il pesco fruttifera principalmente sui rami misti, lunghi anche 60-70 cm, alla cui sommità si trova una gemma a legno, circondata da gemme a fiore. Raramente fruttifica sui dardi, chiamati anche mazzetti di maggio.

Il profumo ed il sapore delle pesche sono squisitamente estivi. In commercio possiamo trovarne di diverse tipologie, tutte dalla polpa succosa e dolce. Le varietà più coltivate sono:

Pesca comune o gialla, polpa succosa, gialla, profumata con buccia vellutata;

Pescanoce o nettarina, sia a polpa gialla che bianca, dalla buccia liscia e rossastra, non vellutata;

Pesca bianca, polpa bianca e più filamentosa;

– Pesca saturnina o tabacchiera, dalla forma schiacciata, dal sapore intenso e con la polpa bianca; risulta solitamente molto più dolce rispetto alle classiche pesche.

Il Benessere dalle pesche

Pesche Ortrofrutta Trevi

Le pesche sono protagoniste dell’estate. Il loro consumo regolare, in virtù delle proprietà diuretiche che appartengono loro, aiuta a combattere costipazione e stitichezza. Inoltre favoriscono l’eliminazione delle tossine che tendono ad accumularsi nel fegato, migliorandone così la funzionalità.

L’alta percentuale di acqua contenuta al loro interno (85%) le rende, come la maggior parte della frutta, dissetanti e rinfrescanti.

Ottime fonte di sali minerali quali magnesio, fosforo, potassio e calcio; il fabbisogno quotidiano di potassio è soddisfatto del 47% se consumiamo una pesca di medie dimensioni.

Presenti al loro interno anche le vitamine, A e C; il loro colore è indice della presenza di betacarotene, che viene convertito dal nostro organismo in vitamina A. La presenza di vitamina C, consente di facilitare l’assorbimento del ferro.

Il selenio contenuto in esse, svolge un’importante azione nella protezione delle cellule, riparandole dai danni del tempo; pelle e capelli non possono che trarne benefici.

Non sono presenti particolari controindicazioni ma un consumo eccessivo potrebbe appesantire lo stomaco poiché contenendo molta acqua, tendono a gonfiarlo.

Le pesche sono un frutto tipicamente estivo ma possiamo prepararne delle ottime conserve in modo da gustarle tutto l’anno.

 

Conoscevate le proprietà benefiche delle pesche? Grazie per aver letto questo post. Se avete dei suggerimenti, lasciateci un commento qui sotto, è sempre ben accetto!

Vi aspettiamo, insieme ai nostri prodotti sempre freschi a Roma, ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.