Articoli

Il perfetto menù per le feste

Il menù per le feste 2018 non deve scatenare preoccupazioni o ansia; è possibile pensarlo con un po’ di anticipo ed organizzarsi non solo nell’acquisto degli ingredienti ma portarsi avanti anche nelle preparazioni in modo che possiamo goderci queste giornate di festa in tranquillità anche se siamo i padroni di casa ed accogliamo parenti ed amici alla nostra tavola.

Menù per le feste: il pranzo di Natale

Ogni regione e ogni città hanno piatti tipici della tradizione che abitualmente ogni anno nei menù per le feste in famiglia vengono riproposti. In questo post vogliamo fornirvi qualche spunto interessante per comporre il vostro menù per le feste 2018. Potrete scegliere e combinare i piatti che più preferite, distribuendoli, ad esempio, tra il cenone della Vigilia e il pranzo di Natale vero e proprio del 25 dicembre.

Antipasti nel menù delle feste

Crostini con crema di broccoli Menù per le feste 2018

  • Pane 4 fette
  • Broccoli già puliti 200 g
  • Prosciutto crudo 20 g
  • Yogurt greco 50 g
  • Sale, pepe e basilico q.b.

In un pentolino mettete i broccoli, salandoli leggermente, insieme a un bicchiere di acqua. Cuociamo una ventina di minuti e frulliamo per ottenere una crema. Aggiungiamo un po’ di acqua e quando sarà raffreddata, uniamo anche yogurt e pepe. Mescoliamo il tutto per bene. Mettiamo il pane in forno, bruscandolo; è pronto per accogliere la crema ai broccoli.

Rustici di funghi al forno

Utilizzare il forno per cucinare i piatti del nostro menù natalizio può essere vantaggioso: possiamo prepararli con un po’ di anticipo e riscaldarli all’ultimo momento.

Menù per le feste 2018

  • Pasta brisè 1 rotolo
  • Funghi champignon 150 g
  • Scamorza affumicata 4 fette
  • Erba cipollina 1 mazzetto
  • Uovo 1
  • Olio 1 filo
  • Sale e pepe q.b.

Affettiamo lo scalogno e lasciamolo soffriggere con poco olio per qualche minuto. Aggiungiamo i funghi puliti e tagliati in lamelle, cuocendoli per altri 5 minuti. Saliamo e pepiamo a piacimento e lasciamo intiepidire.

A questo punto possiamo aggiungere l’uovo sbattuto e amalgamiamo il composto. Stendiamo il rotolo di pasta sfoglia e creiamo dei dischetti; l’impasto avanzato possiamo amalgamarlo e ridistenderlo per ricavarne ulteriori porzioni.

Al centro di ogni dischetto, mettiamo il composto di funghi e un pezzo di formaggio. Chiudiamo la pasta sfoglia, premendo sui bordi in modo da sigillare il panzerotto. Cospargiamo ogni rustico con il fondo di cottura dei funghi: in questo modo l’uovo li dorerà. Inforniamo a 180° per circa un quarto d’ora.

Primi piatti per natale: tris di cannelloni

I cannelloni sono un piatto tipico di ogni pranzo in famiglia. Per il loro ripieno possiamo inventare tantissime combinazioni; ve ne proponiamo tre tipi. Per realizzare l’involucro esterno, possiamo utilizzare la pasta fresca all’uovo in vendita già sfogliata e pronta all’uso in forma di rettangoli. In base al numero dei vostri commensali, utilizzate un numero adeguato di rettangoli di pasta.

Cannelloni ricotta e spinaci

Per il ripieno ricotta e spinaci unite i due ingredienti in quantità tali da ottenere circa 500 g di composto (12 cannelloni), regolandovi di conseguenza in base al numero dei vostri ospiti.Menù per le feste 2018

Cannelloni con verza, porri e salsa di zucca

Vi occorrerà:

  • Zucca pulita 300 g
  • Porri 2
  • Verza 8 foglie
  • Parmigiano Reggiano 100 g
  • Latte 2 dl
  • Pepe nero, sale q.b.
  • Burro 30 g

Tagliate la zucca a dadini e cuocetela coperta per 20 minuti, in una casseruola con il burro sciolto, il cumino, i porri, una presa di sale, un mestolino di acqua e una macinata di pepe.

Puliamo anche la verza, ricavandone le foglie più grandi che dovremo lessare per 15 minuti in acqua salata e bollente. La zucca dovrà essere tagliata a dadini e cotta in pentola insieme al burro, i porri e un pizzico di sale e pepe, aggiungendo anche un mestolo di acqua. Uniamo formaggio e latte  in una pentola, amalgamiamo il tutto a fuoco bassissimo.

Cannelloni zucca e ricotta

Ci occorreranno:
  • Porro 1Menù per le feste 2018
  • Zucca 200 g
  • Cipolla 1
  • Carota 1
  • Sedano 1
  • Ricotta 400 g
  • Burro 60 g
  • Parmigiano reggiano 100 g
  • Noce moscata e sale q.b.
Tutte le verdure devono essere tagliate a dadini e poi fatte appassire in pentola con olio di oliva per circa 5 minuti; sfumiamole con dell’acqua calda e proseguiamo, mescolando, fino a quando saranno più morbide e i liquidi saranno evaporati.
Circa poco più della metà del composto andrà frullato con un mixer per ottenere una crema densa; su ogni rettangolo di pasta all’uovo stendiamo la ricotta e subito sopra la crema di zucca, spolverando il tutto con del parmigiano grattugiato.  Arrotoliamo i cannelloni e poi cospargiamo al di sopra la restante zucca non frullata, le verdure e il burro a fiocchi.  Inforniamo per 15 minuti a 200° C.

Una volta riempiti i cannelloni con i nostri tre impasti, adagiamoli su delle teglie, separandoli in base al ripieno. Per quelli con gli spinaci possiamo scegliere se condire in bianco con burro e besciamella o se realizzare un sugo al pomodoro.

Ogni menù per le feste che si rispetti ha un secondo primo piatto. Ecco cosa vi proponiamo.

Lasagne carciofi e funghi

  • Pasta all’uovo 12 rettangoli
  • Carciofi 10Menù per le feste 2018
  • Funghi secchi 30 g
  • Aglio 1 spicchio
  • Olio, sale e pepe q.b.
  • Parmigiano grattugiato 40 g
  • Limone 1
  • Cipolla 1/2.
Reidratiamo i funghi secchi, immergendoli in una ciotola d’acqua. Tagliamo i carciofi a spicchi, mettiamoli a bagno in acqua e con il succo di limone in modo che non anneriscano. Scaldiamo due cucchiai di olio, insaporendolo con lo spicchio di aglio e la cipolla tritati; uniamo anche i carciofi e li lasciamo dorare; aggiungiamo sale e pepe e qualche goccia di acqua. Arrivati a metà cottura, uniamo i funghi.
Per la besciamella possiamo utilizzare:
  • Burro 50 g
  • Farina 50 g
  • Latte 1/2 litro
  • Sale e pepe q.b.
Per preparare la besciamella uniamo tutti gli ingredienti all’interno di un pentolino a fiamma bassa fino ad ottenere una besciamella liquida e senza grumi.
Dopo aver lessato al dente i rettangoli di pasta, li asciughiamo e formiamo il primo strato in una pirofila imburrata. Tra i vari strati di sfoglia alternati disponiamo nell’ordine, besciamella, carciofi e funghi fino all’esaurimento di tutti gli ingredienti.
Fate gratinare mezz’ora in forno caldo a 180°. Prima di servire, facciamo riposare le nostre lasagne.

La tradizione nel menù per le feste: Fritto alla romana

Nella tavola della Vigilia o per il pranzo di Natale non può mancare il classico fritto alla romana, a base di verdura di stagione. Tra le verdure con cui possiamo realizzarlo, troviamo:

  • Patate
  • CarciofiMenù per le feste 2018
  • Broccoli
  • Cavolfiore
  • Mela
  • Funghi
  • Farina
  • Acqua minerale frizzante
  • Olio per friggere

Essenziale è iniziare con la pulizia delle verdure; laviamo cavolfiore, patate, broccoli e poi asciughiamole. Tagliamole a cimette o a fettine. Facciamo lo stesso anche con la mela. Riempiamo una padella dai bordi alti con olio e mentre attendiamo che sia bollente, mescoliamo acqua e farina fino ad ottenere un composto omogeneo e liscio che non sia troppo liquido.

Immergiamo le cimette e le fettine nella pastella. Non resta ora che friggere tutto. Per ottenere un risultato croccante, immergiamo pochi pezzi per volta, in modo da non abbassare eccessivamente la temperatura. Appena saranno dorati, preleviamo il fritto e adagiamolo su della carta assorbente. Saliamo a piacimento e serviamo caldi.

Radicchio rosso con pere e arance

Vi proponiamo un’alternativa alla classica insalata verde, dai colori e sapori tipicamente invernali; velocissima e facile da preparare. Gli ingredienti necessari sono:

  • Radicchio di Chioggia 2 cespi
  • Pere 2
  • Arance 2
  • Sale e pepe nero q.b.
  • Olio extravergine di Oliva q.b.

Delle due arance, spremiamo il succo di una; sbucciamo l’altra al vivo e la riduciamo prima in spicchi poi in pezzetti. Sbucciamo anche le pere: dagli spicchi ricaviamo delle fettine sottili di pochi millimetri. Cospargiamole con il succo di arancia all’interno di una ciotola.

Puliamo i cespi di radicchio eliminando le parti più dure. Ricaviamone le foglie, tagliamole poi in listarelle e raggruppiamole in una ciotola capiente. Uniamo anche le pere e i pezzi di arancia. Condiamo la nostra insalata con un filo di olio, sale e pepe, mescolando bene per amalgamare tutto.

Secondi piatti nella tavola natalizia

Rombo al forno con patate 

  • Rombo già pulito 800 gMenù per le feste 2018
  • Patate 400 g
  • Pomodori ciliegini 100 g
  • Aglio 2 spicchi
  • Vino bianco q.b.
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Sale e pepe q.b.

Sbucciamo le patate e affettiamole sottili, con uno spessore di circa 3-4 mm. Lessiamole in acqua bollente e salata per un paio di minuti, poi scolatele con un mestolo forato.

Sciacquiamo il rombo sotto l’acqua e dopo averlo tamponato con della carta assorbente, riponiamolo all’interno di una teglia. Disponiamo le fettine di patate direttamente sul pesce; tagliamo i pomodorini a metà e li adagiamo all’interno della pirofila. Aggiungiamo l’aglio schiacciato e cospargiamo con l’olio extravergine di oliva e aggiustiamo di sale e pepe.

Inforniamo in forno già caldo a 180° per 10 minuti. Durante la cottura, uniamo il vino bianco e continuiamo la cottura per altri 15 minuti. Per dorare le patate accendiamo il grill per 3-4 minuti, poi sforniamo e serviamo ben caldo.

Fagottini con composta di cipolle

Menù per le feste 2018

  • Pasta fillo 4 fogli
  • Cipolla di Tropea 300 g
  • Zucchero semolato 150g
  • Aceto 3 cucchiai
  • Olio extravergine di oliva 2 cucchiai

 

Cominciamo a preparare la composta di cipolle; spelliamole, laviamole, asciughiamole e tagliamole a fettine sottili. Qualora volessimo addolcirle leggermente possiamo immergerle all’interno di una ciotola d’acqua fredda per almeno un’ora.

Lasciamole sgocciolare per bene e raccogliamole in un contenitore insieme allo zucchero e all’aceto: a fiamma bassa cuociamole per circa 40 minuti fino a quando saranno sfatte.

A questo punto realizziamo i fagottini: tagliamo la pasta fillo in rettangoli e adagiamo al centro di ognuno di essi la composta di cipolle. Chiudiamoli, sigillandoli bene in modo che durante la cottura il ripieno non esca. Posizioniamo i fagottini su una teglia da forno foderata con carta da forno bagnata e strizzata; cuociamo in forno preriscaldato a 200° C per circa 10 minuti fino a quando la pasta fillo si dorerà.

Strudel con mele 

  • Pasta sfoglia 1 rotolo
  • Burro 50 gMenù per le feste 2018
  • Uova 1
  • Mele 1 kg
  • Pangrattato 75 g
  • Burro 75 g
  • Pinoli 25 g
  • Uvetta 25 g
  • Zucchero 50 g
  • Cannella q.b.
  • Scorza di limone q.b.

Sbucciamo tutte le mele togliendo il torsolo; tagliamole poi a fettine molto sottili. Rosoliamo il pangrattato nel burro. Stendiamo il rotolo di pasta sfoglia e spennelliamolo con il burro fuso; cospargiamo su di esso il pangrattato. In una ciotola uniamo le mele, i pinoli, l’uvetta, la cannella, e la scorza di limone e amalgamiamo bene il tutto.

Distribuiamo il composto ottenuto sulla sfoglia poi arrotoliamo tutto, aiutandoci con il foglio di carta da forno sul quale è adagiata la sfoglia. Chiuso il nostro strudel, spennelliamo con l’uovo sbattuto l’esterno in modo da uniformare la doratura in cottura. Inforniamo per circa 30 minuti a 200° C.

Frutta al cioccolato Menù per le feste 2018

  • Kiwi 2
  • Mandarino 1
  • Arancia 1
  • Mela 1
  • Pera 1
  • Cioccolato fondente 100 g
  • Decorazioni in zucchero
  • Granella di nocciole o noci

Mentre prepariamo tutta la frutta, facciamo sciogliere lentamente il cioccolato a bagnomaria. Sbucciamo tutta la frutta che abbiamo intenzione di utilizzare: mele, arance, pere, kiwi e mandarini; tagliamola a fette, spicchi o pezzetti. Disponiamo la frutta su una teglia ricoperta con carta da forno.

Immergiamo ogni pezzetto di frutta nel cioccolato per metà della loro grandezza e riponiamolo sul piano. A nostro piacimento possiamo rendere ancora più golosa la frutta cospargendo sopra di essa della granella di noci o di nocciole.

Il cioccolato raffreddandosi si solidificherà; per ottenere un risultato migliore, possiamo riporre la frutta al cioccolato all’interno del frigorifero per circa un’ora.

 

 

Vi piacciono questi piatti? Cosa cucinerete per le feste di Natale 2018? Vieni a trovarci, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi, con cui realizzare tante ricette appetitose. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

 

L’albero del pero e i suoi frutti: le pere

Le pere sono considerate il frutto del Pyrus communis (pero). In realtà, come le mele, sono un falso frutto poichè la polpa che riteniamo tale e consumiamo è solo il ricettacolo fiorale che cresce formando la polpa carnosa che identifichiamo con la pera.

In realtà, il vero frutto è il torsolo, ovvero le parte centrale al cui interno si trovano i semi, derivante dalla fecondazione del fiore: è l’ultima parte del peduncolo dal quale prendono origine le parti fiorali; esso cresce, formando quella che comunemente riteniamo la “polpa” della pera.

 

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Notizie utili alla coltivazione del pero

Clima. Il pero resiste piuttosto bene ai climi freddi delle zone collinari e montane: non mostra comportamenti ostili neanche verso la siccità, adattandosi particolarmente bene soprattutto alle zone temperate.

Terreno. L’albero del pero necessita di un substrato neutro che presenti un impasto profondo e fresco.

Se il pero viene innestato su franco (ovvero utilizzando piantine ottenute coltivando semi appartenenti alla stessa specie di pianta), riuscirà a crescere in salute nonostante i terreni aridi o scarsi di nutrienti.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma

Irrigazione. Il pero necessita di una maggiore attenzione idrica durante il primo periodo dopo l’innesto delle giovani piante. Da adulto non necessita di particolari accorgimenti ed è in grado di resistere a lunghi periodi di siccità.

Laddove vi siano temperature eccessivamente aride, è opportuno integrare le piogge con un impianto di irrigazione, soprattutto in prossimità di fasi delicate quali la fioritura e l’inizio della fruttificazione.

Concimazione. Non appena si effettua la messa a dimora, è possibile procedere alla concimazione con letame maturo; in primavera la si può integrare con solfato di ammonio, da incrementare ulteriormente nel caso in cui tra le piante cresca del prato.

Inoltre, ogni due anni, in autunno, è possibile aggiungere del letame animale o compost maturo.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Coltivazione del pero per innesto

Per la coltivazione del pero, come già accennato, è possibile procedere all’innesto su franco, supportato da molte tipologie di pero.

Esso è un portainnesto resistente, in grado di permettere alle piante per le quali è utilizzato, la migliore delle crescite anche in condizioni non particolarmente favorevoli.

Un’altra tipologia di innesto è su cotogno; in caso di utilizzo del cotogno, è necessario apportare maggiori cure e prestare più attenzione alle piante che con esso hanno un maggiore rischio di malattie rispetto all’innesto su franco.

Gli innesti permettono lo sviluppo della pianta in modo più lento e graduale, consentendo così ai suoi frutti di raggiungere la giusta maturazione.

Non tutte le tipologie di pero sono adatte ad essere associate direttamente a questi porta innesti; per ovviare a tale inconveniente, è possibile utilizzare la tecnica del sovrainnesto, ovvero viene utilizzato come tramite una varietà compatibile.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Messa a dimora del pero

In alternativa è possibile acquistare in centri specializzati o vivai le piantine di pero da coltivare; in genere esse sono già innestate ed hanno di solito un paio di anni di vita.

Sapere il tipo di innesto utilizzato è importante per valutare l’idoneità del terreno di coltivazione.

L’operazione richiede di praticare delle buche delle giuste dimensioni che accolgano la pianta e procedere ad una lavorazione del terreno preventiva, con concimazione e zappatura.

Il periodo ottimale per la messa a dimora del pero è compreso tra ottobre e novembre fino all’inizio dell’inverno. In alternativa, è possibile scegliere il mese di marzo.

Il pero, se coltivato correttamente, ha un corso vitale particolarmente lungo; può vivere anche un secolo e la sua produzione media, nel pieno della sua attività, riesce a raggiungere 6-8 kg.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Raccolta delle pere

Quando i frutti presentano un colore uniforme e raggiungono le dimensioni tipiche della specie coltivata, è possibile procedere con la raccolta. Solitamente essa si colloca tra il mese di giugno e la fine di ottobre, a seconda delle varietà.

Nel procedere con la raccolta è importante asportare, insieme alla pera, anche il picciolo lignificato, facendo, dunque, attenzione a non danneggiare la parte superiore della pera.

Le pere possono essere conservate ad una temperatura piuttosto bassa e devono essere consumate entro una, massimo due settimane.

 

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Varietà di pere

  • Abate, è una delle varietà di pere più richieste in commercio; ha una buccia verde chiaro-gialla, rugginosa in prossimità del dorso. La sua polpa è leggermente grossolana ma bianca, profumata e dal gusto gradevole.Viene coltivata soprattutto in Emilia-Romagna, nelle province di Modena e Ferrara.  La sua forma tipicamente allungata, la rende immediatamente riconoscibile.
  • Conference, con buccia verde-giallo bronzata, rugginosa in prossimità del dorso e con lenticelle marcate. Ha una polpa dolce e succosa; si raccoglie da inizio novembre a tutto giugno.
  • Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Kaiser, dalla buccia uniformemente di colore marrone, la varietà Kaiser, succosa e croccante, si presta al consumo fresco ed alla cottura.
  • Decana, ha una forma tondeggiante con una buccia liscia, di colore giallo-verde. Ha una polpa dolce, gustosa e compatta; per questo si presta bene al consumo previa cottura.
  • William, si raccoglie da agosto a novembre; è la tipologia di pere più usata a livello industriale per confetture e succhi di frutta; in estate, invece, è particolarmente apprezzata nel consumo fresco.Ha la polpa bianca e la buccia di colore verde chiaro tendente al giallo con lenticelle. Ne esiste anche una variante rossa, in passato maggiormente diffusa che ha ugualmente una polpa succosa e di qualità.
  • Santa Maria, una varietà estiva, succosa e caratterizzata da una precoce fruttificazione; è particolarmente consumata nell’Italia centro-meridionale, soprattutto da metà luglio a fine ottobre; la buccia è liscia, giallo-verde, con parti rosse dovute all’insolazione.

Ricette dolci e salate con le pere

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma La prima idea che ci viene in mente associando le pere alla cucina, è la preparazione di macedonie, colorate e saporite, particolarmente apprezzate soprattutto nelle stagioni estive.

Possiamo però impiegare questo frutto anche nelle preparazioni di dolci, prima fra tutti la famosa torta pere e cioccolato, oppure in  golosi muffin, ovviamente dolci ma anche salati.

Le pere possono essere anche un ottimo ingrediente con cui preparare piatti salati insoliti e appetitosi, con accostamenti particolari a cui mai penseremo, che riescono a sorprenderci piacevolmente. Vediamo qui di seguito qualche ricetta.

 

Torta pere e cacaoPere Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Farina 00 150 g;
  • Ricotta 150 g;
  • Uova 2;
  • Farina manitoba 50 g;
  • Zucchero 100 g;
  • Lievito per dolci mezza bustina;
  • Latte 50 ml;
  • Cacao amaro 2 cucchiai;
  • Pere Kaiser 2.

 

Preriscaldiamo il forno a 180°. Uniamo nella planetaria (o all’interno di una ciotola in cui prepareremo il nostro impasto) uova, zucchero, ricotta; lavoriamolo, incorporando lentamente il latte.

Imburriamo e infariniamo leggermente il nostro stampo e versiamo il composto. Possiamo ora collocare sopra di esso le pere, sbucciate, disponendole circolarmente.

Se preferite, è possibile anche tagliarle a pezzettini o fettine e incorporarle all’interno dell’impasto, prima di versare il tutto. Spolverizziamo l’esterno con zucchero a velo e servite.

Oltre che con soffice pan di spagna, possiamo realizzare questa torta anche nella variante di crostata: ecco la ricetta per questa golosa preparazione.

 

Risotto pere e taleggioPere Ortofrutta Trevi srl

  • Riso Carnaroli 320 g;
  • Pera Kaiser 1;
  • Taleggio 100 g;
  • Scalogno 1;
  • Burro 50 g;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Parmigiano q.b.;
  • Brodo vegetale caldo q.b.
  • Vino bianco 1 bicchiere.

Lasciamo appassire lo scalogno nel burro, a fiamma bassa. Poi tostiamo nella stessa padella il riso, per un paio di minuti. Sfumiamo con il vino bianco lasciandolo evaporare.

Pere Ortofrutta Trevi srlAll’occorrenza, aggiungiamo il brodo vegetale, un mestolo alla volta, rovesciandolo di volta in volta uno, non appena il precedente sarà evaporato. Uniamo la pera sbucciata e tagliata a cubetti.

Terminiamo la cottura, aggiungendo ancora il brodo, un mestolo alla volta. Ad un paio di minuti dalla fine, versiamo anche il taleggio, tagliato a tocchetti e mescoliamo fino a scioglierlo completamente.

A cottura ultimata, con fuoco spento, aggiungiamo il burro e il parmigiano. Mantechiamo e serviamo il risotto, spolverizzando poi con pepe e timo qualche pezzetto di pera fresca.

 

 

Pere Ortofrutta Trevi srlMuffin dolci pere e cioccolato

  • Cioccolato fondente 200 g;
  • Farina 00 120 g;
  • Zucchero 100 g;
  • Pere William 1;
  • Uova 2;
  • Burro 80 g;
  • Lievito mezza bustina;
  • Sale 1 pizzico;
  • Cacao amaro in polvere 10 g.

Preriscaldiamo il forno a 200°; sciogliamo il burro a fuoco basso. Tritiamo finemente metà del cioccolato e riponiamolo in una ciotola, versando sopra di esso il burro fuso; uniamo anche lo zucchero e mescoliamo fino a completa fusione del cioccolato.

Setacciamo la farina e il cacao amaro, aggiungiamoli alle uova con un pizzico di sale. Uniamo anche il restante cioccolato tritato e la pera sbucciata e tagliata a dadini. Creiamo un impasto omogeneo con cui andremo a riempire gli stampi per muffin o gli appositi pirottini in alluminio. Cuociamo per circa 20 minuti. Una volta cotti, decoriamoli a piacere.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Muffin salati con pere e gorgonzola

  • Farina 00 130 g;
  • Latte 100 ml;
  • Parmigiano 30 g;
  • Uovo 1;
  • Gorgonzola 100 g;
  • Pera 1;
  • Noci 20/30 gherigli;
  • Sale 1 cucchiaino;
  • Burro 1 noce;
  • Lievito mezza bustina.

Mescoliamo l’uovo con il latte, il burro e un pizzico di sale all’interno di una ciotola; in un’altra uniamo farina, parmigiano e lievito.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma

Aggiungiamo il gorgonzola leggermente sfaldato o tagliato a pezzetti nella ciotola con la farina. Inseriamo al suo interno anche le noci tritate grossolanamente. Mescoliamo per amalgamare tutto e aggiungiamo la parte di composto più liquida.

Mescoliamo nuovamente: a questo punto possiamo versare l’impasto all’interno dei pirottini o dello stampo per muffin, precedentemente imburrati e leggermente infarinati.

Cuociamo in forno preriscaldato per 20 minuti a 220°. Prima di servirli, lasciateli intiepidire.

 

 

 

Vi piacciono le pere? Come siete soliti consumarle? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre alle pere, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

Pompelmo: caratteristiche e coltivazione

Il pompelmo, citrus paradisiè un albero da frutto sempreverde, appartenente alla famiglia del Citrus e rientra nel gruppo degli agrumi; raggiunge mediamente i 5 metri di altezza, ma non è raro che arrivi a toccare i 10 metri. Le sue origini sono molto antiche sebbene non particolarmente chiare: l’unica certezza è che gli agrumi siano originari dell’Asia. Gli Stati Uniti sono uno dei maggiori produttori mondiali di pompelmo, i quali vengono ampiamente coltivati anche nell’area mediterranea, soprattutto in Sicilia.

A quali condizioni è possibile coltivare il pompelmo?

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

Come la quasi totalità di agrumi, il pompelmo è un ibrido, originato dall’arancio e dal pomelo, un agrume non particolarmente conosciuto ma che dovrebbe appartenere al gruppo originario da cui discendono anche tutti gli altri agrumi.

Clima. Solitamente può considerarsi una pianta robusta, ma soffre il clima eccessivamente caldo; tuttavia anche le gelate improvvise o quelle notturne possono causare dei traumi a questa pianta.

Si consiglia la sua collocazione in un’area esposta al sole e al riparo da un’eccessiva ventilazione. Per questi motivi, spesso, il pompelmo viene coltivato all’interno di vasi, in modo da poter garantire il giusto riparo dall’eccessivo freddo invernale.

Terreno e Concimazione. L’albero del pompelmo, di solito, preferisce un terreno ben drenato e sciolto, nonchè ricco di sostanze organiche.

Potrebbero risultare un ostacolo alla corretta coltivazione, i terreni compatti o eccessivamente calcarei. Per rendere il terreno particolarmente fertile, è necessario provvedere alla concimazione,  soprattutto in autunno e in primavera.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaIrrigazione. Solitamente questo albero non necessita di cospicue irrigazioni e possono risultare sufficienti le piogge stagionali.

In estate, o nei momenti di elevata e prolungata siccità, invece, è opportuno compensare la mancanza di acqua con un buon apporto idrico.

Tuttavia è bene evitare la formazione di ristagni nel terreno: per questo è possibile aggiungere della sabbia o un po’ di ghiaia alla terra.

Quando e come piantare l’albero di pompelmo

Il momento più adatto per mettere a dimora una giovane pianta di pompelmo è la primavera, nel periodo compreso tra il mese di marzo e maggio, quando il rischio di gelate è ormai passato.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaSi devono realizzare delle buche adeguatamente ampie, almeno il doppio, in modo da poter inserire la pianta con il panetto di terra e le radici.

Subito dopo l’inserimento della pianta, è necessario compattare il terreno e fornire un’adeguata irrigazione.

Durante il periodo estivo, è importante controllare quando il terreno è troppo secco e, di conseguenza, intervenire attraverso una regolare irrigazione artificiale.

Molto importante per questa pianta è anche la qualità delle acque, con le quali si procede all’innaffiatura.

Esse non dovrebbero contenere molto cloro, boro e sodio, perché questi elementi possono accumularsi nelle foglie e in certi casi provocare anche una riduzione della qualità e della quantità dei frutti.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaLa propagazione del pompelmo può avvenire per seme; ovviamente i tempi sono piuttosto lunghi: richiede, infatti, circa 10 anni per la fruttificazione.

Tempi più brevi sono quelli che appartengono alla riproduzione della pianta di pompelmo tramite margotta: vengono scelti i rami più forti che non hanno ancora prodotto frutti e messi a dimora.

Una terza alternativa, la più diffusa, è la riproduzione del pompelmo per innesto. In seguito ad esso occorreranno circa 4 anni per la fruttificazione a cui se ne devono aggiungere un altro paio per arrivare alla piena produttività.

Solitamente viene utilizzato come porta innesto, l’arancio amaro.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaLa fioritura e raccolta del pompelmo

I fiori del pompelmo sono simili a quelli dell’arancio e degli altri agrumi: di colore bianco e riuniti a grappolo. La fioritura si verifica solitamente in primavera.

I pompelmi si raccolgono nel periodo che va da gennaio a marzo, una volta raggiunto il  loro pieno grado di maturazione.

In base alla varietà, possono maturare anche intorno a fine maggio. Il picciolo viene tagliato in modo che si mantenga la rosetta attaccata e non danneggi il frutto.

In seguito alla raccolta, con il distacco dalla pianta, i pompelmi possono raggiungere una maggiore dolcezza della polpa.

Questo frutto ha un sapore acidulo e per questo motivo è raro un suo consumo al naturale.

La varietà di pompelmo più nota e apprezzata è quella detta “rosa”, anche perchè ha un sapore più dolciastro: è nata da una mutazione spontanea, successivamente stabilizzatasi.

 

Caratteristiche del pompelmoPompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

I frutti di questa pianta sono chiamati anch’essi pompelmi. Scientificamente sono delle grandi bacche, denominate esperidi e hanno una buccia liscia, in prevalenza di colore giallo, molto spessa e ricca di oli essenziali.

Come accade con altri agrumi, al di sotto della buccia, è presente una pellicola bianca, il mesocarpo, che avvolge la polpa del frutto.

Infine, arriviamo finalmente al frutto vero e proprio che mangiamo: l’endocarpo, diviso in spicchi: circa 14-15, fibrosi e succosi, dal sapore acidulo, avvolti in una sottile membrana.

Il loro colore è di norma giallo ma, in alcune varietà, può essere anche rosa.

Nel primo anno di raccolta è estremamente importante che i frutti vengano tolti per tempo in modo da liberare la pianta e consentirle di destinare le proprie energie al benessere di radici e rami. Così potremo garantirci una produzione più abbondante nelle successive raccolte.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaProprietà benefiche del pompelmo

Questo frutto contiene bergamottina, una sostanza nota poichè è in grado di determinare delle variazioni nell’assorbimento di alcuni medicinali.

In tale ottica, dunque, il consumo di pompelmo potrebbe avere qualche controindicazione nei confronti del quale è opportuno chiedere delucidazioni al proprio medico.

Coloro che non hanno tale problematica possono godere pienamente delle sostanze nutritive in esso contenute. Il pompelmo contiene vitamina A e quelle di gruppo B.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

Ricco di acqua e sali minerali (potassio, fosforo, calcio), è fortemente diuretico e disintossicante. Oltre l’apporto di acqua, il contenuto di fibre lo rende particolarmente saziante.

La vitamina C e i flavonoidi ne fanno un ottimo antiossidante; sembra che sia un perfetto alleato anche nella disintossicazione del fegato e nel controllo dei livelli di trigliceridi, nonchè nel mantenimento del colesterolo.

Molte persone sono favorevoli al consumo di un bicchiere di succo di pompelmo al mattino per favorire il movimento intestinale, oltre ad alleviare flatulenza e il mal di stomaco.

 

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

La sua acidità (se ne sconsiglia il consumo in caso di gastrite) sembra essere particolarmente utile a fini digestivi; l’acido citrico contenuto aumenta l’alcalinità dopo la digestione che ne esce così migliorata; questo anche grazie alla sua influenza sul flusso dei succhi gastrici.

Molte persone sembrano ottenere benefici anche dal bere il succo prima di andare a dormire, con effetti benefici anche nel contrasto dell’insonnia.

Probabilmente ciò è dovuto alla presenza di triptofano, un aminoacido essenziale, precursore della serotonina e stimolatore di melatonina,  coinvolta nella regolazione dei ritmi del sonno.

 

Pompelmo non solo da spremere: le ricette

Se non riuscite a mangiare il pompelmo a causa del suo sapore aspro, potete spremerlo e preparare degli ottimi cocktail analcolici, o alcolici, per le occasioni speciali. Il suo profumo agrumato lo rende particolarmente adatto ad arricchire anche torte o a insaporire le nostre seconde portate.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

Cocktail analcolico pompelmo e zenzero

  • Radice di zenzero 1;
  • Arance 4;
  • Acqua 2 l;
  • Pompelmo rosa 4;
  • Zucchero (facoltativo).

Sbucciamo la radice dello zenzero e grattugiamolo. Sbucciamo anche le arance e il pompelmo.

Frulliamo la polpa della frutta e lo zenzero con un mixer. Aggiungiamo l’acqua, lo zucchero e filtriamo attraverso un colino. Uniamo anche il ghiaccio e serviamo il nostro cocktail.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaPompelmo gratinato

  • Pompelmo rosa 4;
  • Zucchero semolato q.b.;
  • Gelato fiordilatte 4 palline;
  • Caramello q.b.

Sbucciamo i pompelmi rosa fino a vederne la parte succosa e eliminando tutta la pellicina che ricopre gli spicchi. Dividiamoli a metà e posizioniamoli n una teglia da forno e spolverizziamoli con lo zucchero.

Diamo una passata di grill alla teglia con i pompelmi per circa un minuto. Così caramellati tiriamoli fuori dal forno e poniamo al centro di ogni mezzo pompelmo anche una pallina di gelato e lasciamo scendere su di esso un filo di caramello.

 

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaScaloppine al pompelmo

  • Scaloppine di vitello 8;
  • Latte 1 dl;
  • Burro 1 noce;
  • Sale e Pepe 1 pizzico;
  • Pompelmo rosa 3;
  • Chiodo di garofano 1;
  • Farina 3 cucchiai.

Battiamo le scaloppine per renderle più fine; facciamole rosolare in padella con una noce di burro, lentamente. Uniamo sale, pepe e chiodi di garofano, bagnando con il succo di un pompelmo che avremo preventivamente spremuto.

Cuociamo 5 minuti le nostre scaloppine poi teniamole al caldo. Dopo aver eliminato il chiodo di garofano, versiamo il latte a filo. Aggiungiamo anche la farina e lasciamo addensare senza mettere sul fuoco. Inseriamo gli spicchi di un altro pompelmo e mezzo; scaldando il tutto. Cospargiamo la salsa preparata sopra la carne e decoriamo con i pompelmi rimasti.

 

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaTorta al pompelmo rosa

  • Uova 4;
  • Fecola di patate 100 g;
  • Zucchero a velo 30 g;
  • Lievito 30 g;
  • Burro q.b. per ungere;
  • Sale 1 pizzico;
  • Zucchero 200 g;
  • Farina 00 q.b. per lo stampo;
  • Pompelmo 2 (almeno 200 g) con buccia non trattata.

Laviamo il pompelmo e grattugiamo la sua buccia cercando di non includere la parte più bianca e amara. Spremiamolo e conserviamo da parte il succo. Separiamo gli albumi dai tuorli, saliamo gli albumi e aggiungiamo lo zucchero nei tuorli.

Montiamo gli albumi a neve con uno sbattitore; ripetiamo la stessa operazione anche per i tuorli zuccherati fino ad ottenere un composto soffice e spumoso. Aggiungiamo la scorza e il succo di pompelmo.

Setacciamo fecola, farina e lievito fino ad incorporarli tutti nelle uova. Aggiungiamo anche i bianchi d’uovo, unendoli con un cucchiaio di legno e facendo attenzione a non sgonfiare il composto.

Inforniamo in forno preriscaldato a 180° per 30 minuti. Per verificare la cottura possiamo utilizzare uno stecchino: se, infilandolo, uscirà asciutto, la torta è pronta; in alternativa, continuiamo la cottura per altri 10 minuti. Cospargiamo con zucchero a velo e serviamo.

Crostata di frolla con pompelmo

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Pasta frolla surgelata 300g;
  • Pompelmi rosa 2;
  • Pistacchi sgusciati 20;
  • Gelatina di agrumi 2 cucchiai;
  • Crema pasticcera 250 g.

Se volete preparare la pasta frolla fatta in casa (ha una preparazione molto semplice ma è necessario un breve periodo di riposo in frigorifero) potete consultare questa ricetta.

In alternativa, possiamo utilizzare i rotoli di pasta sfoglia/frolla confezionati, surgelati o meno.
Stendiamo la pasta frolla all’interno di un apposito stampo, precedentemente imburrato; cuociamola in forno già caldo per circa 30 minuti, a 180°.

Per evitare che si bruci ricopriamola con della carta da forno o con un foglio di alluminio, cospargendolo di fagioli al di sopra, il modo da tenere fermo il foglio. Pelate i pompelmi, eliminando ad essi anche la parte bianca, più amarognola.

Una volta sfornata la pasta frolla dal forno, spalmiamo al di sopra la crema pasticcera; disponiamo gli spicchi di pompelmo e cospargiamo con la granella di pistacchi. Spennelliamo con la gelatina agli agrumi precedentemente sciolta e fatta raffreddare.

 

 

 

Vi piace il pompelmo? Come siete soliti consumarlo, sotto forma di succo oppure a spicchi? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre ai pompelmi, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

Mele: coltivazione e caratteristiche

In Italia, la produzione delle mele è concentrata nelle regioni del Nord, concentrandosi prevalentemente in tre regioni: Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Veneto; ma anche in Piemonte, Lombardia e Campania se ne produce una percentuale non irrilevante.

Il melo, Malus communis o Malus domestica, è un albero da frutto appartenente delle Rosacee (a cui appartengono anche, ad esempio, l’albicocco, il ciliegio, il susino). Può raggiungere un’altezza di 11 metri; le sue foglie hanno una forma ovale e, con margini seghettati, possono arrivano fino a 10 cm.

Mele Ortofrutta Trevi srlImpiantare un melo

Generalmetne si procede con la messa a dimora delle piante nel periodo autunnale, in seguito alla caduta delle foglie, a partire da novembre.

Nel piantare queste piante, in considerazione del fatto che possano raggiungere dimensioni notevoli, è opportuno distanziarle tra loro qualche metro; la misura minima può essere 2 metri, per le piante di minore portamento.

Nei primi anni della crescita, le piante dovranno essere sostenute dai tutori poi, in seguito, quando la pianta avrà raggiunto la posizione corretta, sarà possibile eliminarli.

Messa a dimoraMele Ortofrutta Trevi srl

Il melo può essere venduto ed innestato in vario modo:

  • con radici a nudo
  • dai mini fusti
  • dalla palmetta a U
  • dal pollone.

Con la radice è necessario realizzare una buca profonda e larga che può essere ricoperta di concime e terriccio per permettere alla radice di collocarsi nel modo migliore. La giusta coesione viene garantita bagnando il terreno abbondantemente

I mini fusti, di cui solitamente si potano i rametti più piccoli e si procede come nel caso dell’impianto con radice. Nell’impiego del pollone, si cima l’albero fino a far rimanere il tronco.  Per la palmetta a U si procede al taglio a circa 30 cm dalla stessa palmetta.

Mele Ortofrutta Trevi srl

Come coltivare il melo?

In caso si proceda alla messa a dimora degli astoni, ovvero le piante già innestate acquistabili nei vivai, il periodo migliore risulta essere l’autunno. Ma in linea generale, la messa a dimora può avvenire durante tutto il periodo di riposo vegetativo.

Clima. La coltivazione del melo è particolarmente congeniale alla collina e alla montagna; il clima non è un ostacolo alla crescita del melo che, infatti, riesce a resistere bene anche alle temperature più basse. Può essere esposta in pieno sole ma è preferibile limitare l’eccessivo vento.

Mele Ortofrutta Trevi srlTerreno. Il melo non è un albero con grandi esigenze per quanto riguarda il terreno; questo dovrebbe essere ben drenato, profondo e ricco di sostanze nutritive. Si consiglia di evitare terreni eccessivamente calcarei. Crescendo, è un albero che può oltrepassare i 10 metri di altezza.

Nei periodi iniziali di coltivazione, dopo la messa a dimora, è opportuno mantenere il terreno libero da piante infestanti attraverso la pacciamatura (la copertura del suolo con materiali che, evitando l’esposizione alla luce, ostacolano la crescita di erbacce e piante infestanti mantenendo pulita l’area circostante.

Mele Ortofrutta Trevi srlAumentare la produttività

Concimazione. È buona prassi ancor prima di piantare l’albero, procedere con un’abbondante somministrazione di sostanze organiche sotto forma di letame maturo o compost.

Il concime può essere inserito nelle buche realizzate per la messa a dimora con 2-3 kg di letame.

Periodicamente è preferibile procedere con una concimazione con sostanze a base di fosforo e potassio (ogni 2 anni) e a base azotata (ogni anno, alla fine dell’inverno), smuovendo bene il terreno, per distribuire in modo uniforme le sostanze.

Mele Ortofrutta Trevi srl

Irrigazione potatura. Il melo dovrebbe avere un unico asse verticale da cui dipartono branche laterali; quelle alla base devono essere conservate mentre le laterali, anno dopo anno, vanno progressivamente potate. Il melo alterna anni proficui e anni dalla scarsa produttività.

La potatura dovrà essere limitata se è previsto un anno di non abbondanza nei frutti poiché verranno lasciate più gemme in fiore.

Essa, infatti, influenza anche la produttività, poichè procedendo all’eliminazione delle componenti che disperdono energia, si permette alle sostanze nutritive di concentrarsi sugli elementi dell’albero in crescita.

Mele Ortofrutta Trevi srl

Stagione e tipo di terreno influenzano molto le modalità di irrigazione. La crescita delle mele è concomitante con il periodo estivo, dunque, è necessario procedere con un’irrigazione idonea alle temperature. In genere si fa riferimento all’impiego di 110 litri di acqua per ogni metro quadrato, distribuiti nell’arco di dieci giorni.

Sono da prendere in particolare considerazione gli impianti di irrigazione a goccia, soprattutto se dopo la messa a dimora le piogge sono scarse o in zone geografiche particolarmente calde; la mancanza di acqua potrebbe portare problemi alla pianta.

Fiori e frutti

Mele Ortofrutta Trevi srl

La fioritura si registra tra aprile e maggio. I fiori sono bianchi e riuniti in gruppi; sono ermafroditi, ovvero hanno caratteri appartenenti ad entrambi i generi.

Solitamente la fruttificazione si verifica dopo un periodo che varia dai 2 ai 4 anni dalla messa a dimora. Solitamente ogni gruppo di fiori produce 4 o 5 frutti; se la produzione va in eccesso in tal senso, è necessario che ne venga asportato qualcuno per permettere che il nutrimento sia sufficiente alla crescita di un gruppo minimo.

Si procede con questa delicata operazione tra giugno e luglio.

Il melo è un albero che alterna annate particolarmente abbondanti di frutti ed altrettante che registrano una produzione pressochè scarsa e la potatura, insieme al diradamento manuale, è uno dei mezzi attraverso cui poter regolare la produttività.

Tipologie di meleMele Ortofrutta Trevi srl

Esistono tantissime varietà di mele; si tende a dividerle nei seguenti gruppi:

  • Gala Red, con buccia rossa ma puntinata e con polpa succosa, compatta e dolce; ottima anche da cuocere;
  • Fuji, di origine giapponese, con una polpa dolce, succosa e croccante;  il colore della buccia varia dal rosso chiaro allo scuro con screziature di giallo-verde;
  • Delicius Red, dal colore rosso brillante, più o meno intenso; la buccia è liscia ma un po’ cerosa con una polpa bianca, croccante e poco acida. Succosa e con consistenza farinosa;
  • Renetta, appartengono ad una varietà molto pregiata; dalla forma irregolare e con un aroma accentuato ed un ottima capacità di conservazione. La buccia è di colore giallo-verde,  leggermente ruvida e puntinata. La polpa poco croccante e zuccherina, è particolarmente ricercata, poichè è ricca di polifenoli, importanti antiossidanti;
  • Golden, è la mela per eccellenza, dalla polpa bianca, profumata e zuccherina, ha una buccia spessa di colore giallo; questa varietà ha frutti particolarmente grossi e ne esiste anche una variante con buccia tendente al verde chiaro.
  • Granny Smith, di origine australiana, con una buccia di colore verde intenso e lucido; hanno una polpa molto succosa e dolce con una punta acidula.

Mele Ortofrutta Trevi srlLa raccolta delle mele

Il frutto, la mela, è chiamato pomo. Si raccoglie da fine luglio ad ottobre, a seconda delle varietà. Possiede dimensioni e colori che variano dalla tipologia coltivata: dal verde al rosso con intensificazione a mano a mano che si procede verso la maturazione.

Solitamente la polpa, più o meno succosa, è di colore bianco, non morbida e leggermente acidula. Viene effettuata ad uno stadio di maturazione del frutto piuttosto elevato.

Per capire se la mela ha raggiunto il giusto livello di maturazione si può cogliere facendo roteare il picciolo: se si stacca dalla pianta con facilità è pronta per essere colta.

Dopo la raccolta, possono essere conservate, a seconda delle varietà, fino ad un paio di mesi; la tipologia invernale, invece, può continuare la sua maturazione per ulteriori 4-6 settimane, in un luogo fresco.

Mele Ortofrutta Trevi srlUna mela al giorno toglie il medico di torno…perchè?

icca di nutrienti come le fibre, la vitamina C, molecole antiossidanti, a basso indice glicemico e povera di calorie (circa 52 Kcal/100gr), il consumo di mele conferma il detto che “una mela al giorno toglie il medico di torno”.

Uno dei minerali principali contenuti nelle mele è il potassio, di grande importanza sia a livello cellulare che per il sistema nervoso.

Ricche di zuccheri semplici (come il fruttosio, il saccarosio, e il glucosio) presentano un indice glicemico basso,dovuto sicuramente al contenuto di fibre; esse sono fondamentali per il corretto funzionamento dell’intestino pochè ne regolano il transito, aumentano la sazietà e riducono la glicemia post-prandiale.

Mele Ortofrutta Trevi srlInoltre le fibre, favoriscono la perdita di peso e un loro consumo quotidiano, sembra garantire una riduzione dei livelli di colesterolo con la conseguente limitazione nella formazione di placche aterosclerotiche.

In questo gioca un ruolo non trascurabile l’azione della pectina, fibra solubile altamente presente in questo frutto.

Inoltre la pectina è un vero e proprio probiotico, che favorisce la crescita dei batteri positivi nell’intestino.

Nelle mele sono contenute anche  vitamine e sali minerali; la vitamina C, acido ascorbico, è un potente antiossidante, comune nella frutta.

Mele Ortofrutta Trevi srlEssenziale per la formazione di collagene, che ha un ruolo importante per vasi sanguigni, ossa e pelle, contribuisce, inoltre, ad aumentare le nostre difese immunitarie.

Altre sostanze antiossidanti contenute nelle mele sono la quercitina, con ruolo anti-virale e anti-infiammatorio, la catechina, che agisce sulle funzionalità cerebrali e muscolari; l’acido malico, presente soprattutto nella buccia, che, secondo alcuni studi, sembrerebbe prevenire disturbi cardiovascolari.

Ricette con le mele

Mele Ortofrutta Trevi srl

Le mele possono essere mangiate così come frutto oppure cotte, al forno o in acqua; in alternativa essiccate oppure consumate sotto forma di succo di frutta.

Come accade per molti frutti, anche nel caso delle mele, è nella buccia che si concentra il mix di sostanze nutritive benefiche.

Se decidete di consumarle non privandole del loro involucro esterno, ricordatevi di acquistarle biologiche o, almeno, lavarle accuratamente prima del loro consumo.

 

Mele Ortofrutta Trevi srl

Uno dei modi più noti (e golosi) di impiegare in cucina le Classico strudel di mele, vi lasciamo qui i link a due varianti: strudel con mele e crema e strudel con mele e frutta secca. Esso è uno dei dolci altoatesini per eccellenza, ma la sua origine, più antica, va individuata probabilmente in Oriente.

Siamo soliti pensare alle mele come ingrediente per dolci, ma possono essere impiegate anche in preparazioni salate o come elemento croccante e dolce in insalate.

 

Torta di meleMele Ortofrutta Trevi srl

La torta per eccellenza, preparata spesso con la ricetta tramandata di generazione in generazione; soffice e profumata è l’ideale per colazioni sane, energiche e gustose. Ecco gli ingredienti che ci serviranno.

  • Farina 300 g;
  • Burro 70 g;
  • Mele 3:
  • Zucchero 200 g;
  • Uova 3;
  • Latte 200 ml;Mele Ortofrutta Trevi srl
  • Lievito 1 bustina;
  • Limone 1.

Laviamo le mele e sbucciamole togliendo il torsolo. Tagliamole a spicchi e lasciamole macerare insieme allo zucchero e al succo di limone. Mettiamo da parte gli albumi e montiamo i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto cremoso e chiaro.

Aggiungiamo la farina setacciata, il latte e il burro fuso fatto intiepidire; amalgamiamo tutto, mescolando dall’alto verso il basso cercando di non far smontare il composto. Uniamo anche il lievito all’impasto e montiamo a neve gli albumi, incorporiamoli un poco alla volta.

Mele Ortofrutta Trevi srl Utilizzando circa due terzi delle mele tagliate a fettine (con le restanti decoreremo la parte esterna della nostra torta), riduciamole in pezzetti più piccoli, aggiungendo anch’esse all’impasto.

A questo punto versate il composto nella teglia infarinata. Decorate la superficie con le mele rimaste ed infornate in forno statico preriscaldato, a 180° per 40 minuti circa.

Sfornate e, se di vostro gusto, spolverizzate con zucchero a velo; è ottima anche se decidete di non utilizzarlo.

 

Insalata di Salmone con Mele e SpinaciniMele Ortofrutta Trevi srl

  • Salmone affumicato 200 g;
  • Limone 1;
  • Timo 3 rametti;
  • Aglio 1 spicchio;
  • Panna da cucina 100 g;
  • Germogli di Spinaci 100 g;
  • Mela delicius 1;
  • Mela Granny Smith 1;
  • Senape 1 cucchiaino;
  • Pepe e Olio q.b.;
  • Crostini di pane q.b

Spremiamo il limone, raccogliendone il succo. Uniamo ad esso un cucchiaino di panna, senape, timo e una manciata di pepe, amalgamando per bene tutti i sapori.

Puliamo i germogli di spinaci, laviamoli e facciamoli scolare per bene. Puliamo anche le mele, eliminando il torsolo ma lasciando loro la buccia. Affettiamole sottilmente e bagniamole con il succo di limone rimasto in modo che non anneriscano.

Insaporiamo i crostini di pane con l’aglio, facendoli bruschettare leggermente e cospargiamoli con un filo di olio. Uniamo in un unico recipiente spinaci e salmone, cospargendoli con la salsa preparata e serviamo con i crostini di pane.

Mele Ortofrutta Trevi srlRisotto Mele e Speck

  • Riso carnaroli 240 g;
  • Speck 80 g;
  • Cipolla 1;
  • Burro 60 g;
  • Mela Renetta 1;
  • Timo 1 mazzetto;
  • Brodo vegetale 1 l;
  • Sale e Pepe q.b.

Sbucciamo la cipolla e tritiamola finemente; facciamola appassire in una casseruola con circa 30 g di burro; laviamo una mela e priviamola sia della buccia che del torsolo. Spezzettiamola ed aggiungiamola per pochi istanti al soffritto.

Mele Ortofrutta Trevi srl

Uniamo il riso e tostiamolo fino a quando i chicchi non saranno ben dorati; saliamo e procediamo alla cottura per 15-18 minuti, aggiungendo un mestolo di brodo bollente ogni volta che evaporerà il precedente.

Tritiamo lo speck in modo grossolano e aggiungiamolo al riso a 5 minuti dalla fine della cottura; spegnete il fuoco, unite il burro e mantecate aggiungendo anche il timo. Mescolate per bene in modo da fondere i sapori e coprite con un coperchio. Servite con una manciata di pepe.

Mele Ortofrutta Trevi srlLonza alle mele

  • Lonza di maiale 700 g.;
  • Aglio 1 spicchio;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Olio extravergine di oliva 3 cucchiai;
  • Marsala 120-180 ml;
  • Mele Granny Smith 2
  • Cipolla 1 grande

 

Iniziamo con lo sgrassare la lonza di maiale; facciamo dorare l’aglio in una pentola dai bordi alti. Dopo aver salato e pepato la lonza, aggiungiamola e rosoliamola in modo uniforme.

Nella stessa pentola aggiungiamo la cipolla e cuociamola fino ad appassirla. Uniamo mele, marsala, sale e mescoliamo tutto. Uniamo la carne e copriamo con un coperchio; cuociamo tutto a fuoco lento per 20 min., girando la carne durante la cottura.

Una volta cotta separiamo la carne dalla salsa; affettiamola e disponiamola sul piatto da portata; cospargiamo con la salsa: possiamo frullarla, farla raddensare o, se volete, aggiungere una noce di burro.

 

 

Vi piacciono le mele? Siete soliti consumarle crude o cotte? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre alle mele, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

Rosse, dolci o amare: le arance

L’arancio, denominato Citrus sinensis, appartiene alla famiglia delle Rutacee ed è un albero da frutto sempreverde; originario della Cina e dei paesi del Sud Est asiatico, qui la cui presenza pare attestarsi già intorno alla metà del III millennio a.C.

La sua diffusione nel bacino del Mediterraneo, risale agli Arabi del II-VIII secolo. Poi, con le navigazioni e le grandi scoperte del 1400-1500 si ebbe la diffusione delle arance dolci nell’Europa mediterranea, in Spagna, Liguria, Calabria e Sicilia.

 

Arance Ortofrutta Trevi srlColtivazione dell’arancio

Clima. Come accade per la maggior parte degli agrumi, anche l’arancio riesce ad adattarsi piuttosto bene al clima mediterraneo caratterizzato dall’assenza di stagioni con temperature estreme.

La posizione ottimale per quest’albero prevede una sua esposizione in luogo luminoso e soleggiato ma riparato dal vento.

Nonostante il facile adattamento, è necessario fare attenzione che le temperature non scendano sotto i 4°, poichè le gelate possono causare la caduta di tutti i fiori e, se eccessive, portare anche alla morte della pianta.

Arance Ortofrutta Trevi srlTerreno e Irrigazione. Il terreno deve essere ben drenato e sciolto, con un’irrigazione regolare da intensificare soprattutto nei mesi estivi.
Per ottenere frutti succosi sarà necessario garantirgli abbondante acqua e, se possibile, utilizzare un impianto di irrigazione automatizzato.
Le radici crescono in profondità, dunque, è opportuno, non solo coprire la pianta in inverno ma anche procedere con la pacciamatura intorno al fusto.
Non è raro assistere alla coltivazione dell’arancio anche in vaso. Sicuramente lo spazio minore che si ha adottando questa soluzione non permette alle radici dell’albero di svilupparsi in modo totale ma il suo posizionamento in vaso vi permetterà di rimuoverlo dall’ambiente freddo all’occorrenza.
Arance Ortofrutta Trevi srlIn ogni caso non possono venir meno tutte quelle attenzioni nei confronti della pianta che si hanno con impianto in terreno. Ovviamente le dimensioni del vaso in cui riporremo il nostro arancio devono essere superiori alla sua chioma di almeno due terzi e, se necessario, si dovrà procedere a travasare l’albero.

Concimazione. La concimazione è consigliata, tramite concime granulare ogni 3-4 mesi. Il fertilizzante può essere sparso sul terreno. Parallelamente ad essa si deve garantire una buona irrigazione, avendo cura di evitare che la terra del vaso resti secca.

Potatura. Gli aranci, tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, registrano un periodo di semi dormienza, che permette al coltivatore di occuparsi di operazioni importanti alla salute della sua pianta, ovvero curare i nuovi innesti e potare.
Procedere alle potature risulta necessario soprattutto per le piante più giovani, prossime alla fioritura. Le più adulte, invece, necessitano di interventi minori.

La fioritura e la nascita dei frutti

Non tutti forse sanno che i semi delle arance sono fertili: utilizzando essi è possibile ottenere una pianta. Tuttavia, come tutti gli agrumi, anche l’arancio è un ibrido e dunque non produrrà fiori e frutti o, in caso riesca in questo, non saranno mai uguali all’iniziale che li ha generati.
Per la propagazione dell’arancio si procede per “via vegetativa”; i metodi sono due: per talea o innesto.
Quest’ultimo è il metodo più utilizzato: con tale procedura innestiamo l’arancio su una pianta vigorosa che possa produrre i frutti. In questi casi si è soliti fare gli innesti “a spacco” o “a corona”.
La produzione dell’arancio “per talea” invece prevede, in primavera inoltrata, il taglio degli apici dei rami privi di fiori e frutti.
Si asportano i rametti della parte bassa e si conservano in un luogo riparato fino a quando non germoglieranno.
Le piante così ottenute devono essere lasciate in vaso per almeno 2-3 anni, prima di poter essere poste a dimora nel luogo prescelto.

Tipi di arance

Le arance si distinguono per colore o gusto; dolci o amare, rosse o bionde. Le più comuni in commercio sono:

  • Tarocco, rotonda e priva di semi, inizia la sua maturazione ad inizio dicembre.
  • Sanguinello, rotonda, succosa ma poco dolce; viene raccolta tra febbraio e aprile.
  • Valencia, rotonda e succosa, senza semi, si raccoglie in primavera, tra aprile e giugno;
  • Navel, rotonda e con gusto dolce, prevede una raccolta tra dicembre e maggio.

Le più succose sono ideali per le spremute. L’arancia fa parte di quel gruppo di frutti che generalmente chiamiamo “agrumi”; insieme al pompelmo, le clementine, il cedro e i limoni, si caratterizzano per il gusto acidulo.

 

Il frutto, l’arancia, ha inizialmente una colorazione verde che progressivamente varia e, a seconda delle tipologie di arance, acquista il colore definitivo, dal giallo al rosso.
L’arancia è caratterizzata al suo esterno da una buccia ruvida e spessa, il pericarpo; la parte interna, commestibile è suddivisa a spicchi ed è chiamata endocarpo. La pellicina amarognola e bianca che riveste la parte succosa interna è chiamata albedo o mesocarpo.
In commercio esistono arance dette “da tavola” ovvero quelle da consumare come frutto a spicchi e quelle da spremere. La tipologia di arance dette “di Sicilia” (tarocco, sanguinello e moro) sono tipiche di questa regione ma, ormai, vengono  coltivate anche in altre regioni, soprattutto in Calabria.

Arance Ortofrutta Trevi srl

Le proprietà nutritive delle arance

Siamo soliti associare le arance alla vitamina C; non è un errore. Sono infatti una fonte di vitamine, oltre alla C (basterebbe consumare 3 arance al giorno per raggiungere il fabbisogno giornaliero) troviamo i gruppi A e B.

L’importanza della vitamina più nota, la C, è quella di rafforzare il nostro sistema immunitario, prevenendo, nel periodo dell’anno in cui viene consumata,  raffreddori e malanni stagionali.

Inoltre, in questo frutto sono contenuti bioflavonoidi che insieme alla vitamina C, risultano importanti per la ricostituzione di collagene e nel rafforzamento di ossa, denti, tendini e legamenti. In tal senso questo binomio è un alleato anche nella prevenzione alla fragilità capillare. Inoltre la vitamina C favorisce l’assorbimento del ferro.

L’arancia è anche ricca di terpeni, tra cui il limonene, contenuto nella buccia degli agrumi: esso aiuta nella prevenzione di alcuni tumori. La qualità “rossa” è ricca di antocianine, che contrastano gli stati infiammatori. Molte delle sostanze nutritive possedute dalle arance sono contenute nella parte bianca che riveste lo spicchio; un loro consumo a spicchi ne favorisce, dunque, l’assunzione, piuttosto che un loro consumo come “spremute”.

Arance in cucina

Con la scorza di arancia possiamo conferire un inconfondibile profumo agrumato ad ogni nostra salsa o impasto. Ogni torta, anche la più semplice acquisterà un profumo genuino e fresco.
Ne vediamo un esempio qui sotto. Ovviamente se utilizziamo la buccia del frutto è sempre buona abitudine acquistarne provenienti da agricoltura biologica o, comunque, non trattati.

Arance Ortofrutta Trevi srl

Torta soffice ACE

 Ecco gli ingredienti per uno stampo dal diametro di 24 cm:

  • Uova 3;
  • Zucchero 25g,
  • Sale 1 pizzico;
  • Lievito per dolci 1 bustina;
  • Carota 1,
  • Arancia 1 e la sua scorza;
  • Farina 00 250 gr;
  • Olio di semi 100 ml;
  • Limone 1/2 e la scorza.

Montate le uova con lo zucchero ed il sale, fino a quando non si gonfieranno e diventeranno chiare; peliamo la carota e mixiamola.

Grattugiamo la buccia dell’arancia poi spremiamola estraendone il suo succo. Ripetete queste due operazioni anche con il limone. Al composto ottenuto aggiungiamo i succhi di arancia e limone, le carote e l’olio.

A parte, in una ciotola, setacciamo farina, insieme al lievito ed aggiungiamo la scorza di arancia e limone.
Incorporiamo tutto ed amalgamiamo fino ad ottenere un impasto omogeneo.

Riversiamolo nello stampo rivestito da carta da formo in modo che non si attacchi durante la cottura. Cuociamo in forno già caldo a 180 °C per 30-35 minuti. Lasciate raffreddare poi spolverate con zucchero a velo.

 

Arance candite al cioccolato

  • Arance bio 150 g. di bucce, 1 kg di arance
  • Acqua 150 g;
  • Zucchero 150 g;
  • Cioccolato fondente 200 g.

 

Laviamo ed asciughiamo le arance, togliendo le calotte; poi incidiamo la buccia realizzando 6 spicchi ad ogni arancia: così tiriamo via la buccia.

Tagliamo quest’ultima in listarelle dell’ampiezza di circa 1 cm e riponiamole in una ciotola ricoperte di acqua, lasciandole riposare per una notte.

 

Scoliamole e, ricoprendole nuovamente di acqua, facciamole bollire sul fuoco; queste operazioni sono necessarie per eliminare parte del sapore amaro tipico della loro buccia. Se continuano ad esserlo, potete ripetere l’operazione più di una volta.

A questo punto uniamo le arance allo zucchero e, sempre in un pentolino con l’acqua, portiamo nuovamente a bollore mantenendo la fiamma media; cuociamo una decina di minuti, fino a quando non avranno creato uno sciroppo.

Ora prendetele una ad una, aiutandovi con una pinza e disponetele su una teglia rivestita con carta da forno; dovranno asciugare per 4-6 ore circa. Così preparate, le scorze di arance possono essere consumate come canditi; possiamo aggiungere loro un tocco di golosità: sciogliamo il cioccolato fondente e una ad una intingiamo in esso le arance. Disponiamole ben separate su una teglia ed aspettiamo che il cioccolato, asciugandosi, solidifichi.

Pesce in succo di aranciaArance Ortofrutta Trevi srl

  • Cernia (o altro pesce) 1Kg;
  • Arance 12 fette;
  • Farina e sale q.b.;
  • Maizena 1 cucchiaino;
  • Succo di arancia 250 ml;
  • Olio di semi 1 l.

Iniziamo con il pulire per bene i filetti di pesce, poi infariniamoli. Riscaldiamo dell’olio e friggiamo il pesce fino a quando non si dorerà. Scoliamo i filetti  su della carta assorbente in modo che perdano l’olio in eccesso.

Facciamo bollire il succo d’arancia; versiamone una parte in una ciotola e stemperiamo in esso la maizena. Uniamo il composto a tutto il succo e portiamo ad ebollizione nuovamente fino a quando la salsa risulterà ben addensata. Cospargiamo i filetti con la salsa e serviamo.

Le arance sono un ottimo ingrediente per realizzare una squisita marmellata; il sapore agrumato, spesso, non piace a tutti ma è assolutamente da provare. Vi lasciamo il link alla sua ricetta, anche in questo caso è indispensabile l’impiego di arance biologiche o non trattate, poichè nella preparazione vengono utilizzate anche le bucce.

 

Vi piacciono le arance? Come siete soliti consumarle? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre alle arance, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

 

Mandarini e clementine: dalla Cina al nostro orto 

Ormai mandarini e clementine sono consumati quotidianamente sulle nostre tavole durante l’autunno e l’inverno; ma da dove provengono? Il mandarino ha sicuramente origine in Asia orientale; si ritiene che il suo nome derivi dal colore dei vestiti che appartenevano ai Mandarini, i governanti dell’antica Cina.

La sua coltivazione raggiunse il continente europeo nel XV secolo ma la diffusione vera e propria si verificò dalla seconda metà del 1800, partendo soprattutto dalla Spagna e dal Portogallo.

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

Varietà di mandarino e ibridi

Il mandarino, il cui nome scientifico è Citrus reticulata, è un albero da frutto che appartiene alla famiglia delle Rutacee (insieme al cedro e pompelmo, è, dunque, l’unico dolce). Il suo nome è riferibile sia alla pianta che al frutto stesso. Tra le varietà di mandarino più comuni troviamo:

  • King, di origine orientale;
  • Cleopatra, pianta originaria dell’India;
  • Tangor, importato dal Marocco;
  • Cinese, di origine asiatica e con frutto consumato intero con la buccia.

Mentre gli ibridi sono mandarancio e clementine.

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

Mandarini e clementine: qual è la differenza?

Per alcuni di noi mandarini e clementine sembrano identici: nella forma, nel colore e nel gusto. In realtà è possibile distinguerli. Entrambi si consumano a spicchi; il mandarino ha un’origine antica, come abbiamo visto. Le clementine, invece, sono molto più recenti e nascono dall’innesto del mandarino su un albero di arancio amaro.

Anche per questo motivo, una delle differenze principali tra mandarini e clementine è l’assenza di semi in esse;

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

inoltre, al tatto le clementine presentano una scorza meno rigida, più sottile e flessibile rispetto a quella più spessa dei mandarini. Hanno una forma più circolare, tondeggiante mentre i mandarini sono più schiacciati in prossimità dei loro poli.

Il sapore del mandarino è aspro, mentre le clementine sono più dolci, con sfumature che tendono ad avvicinarsi all’equilibrio dell’arancia.

Dal punto di vista nutrizionale sono entrambi ricchi di vitamina C, un eccellente antiossidante. La differenza sta nel contenuto calorico:  53 calorie per 100 g., mentre nei mandarini 47 calorie per 100 g.

QMandarini e Clementine Ortofrutta Trevi uando e dove coltivare il mandarino?

Clima. La sua coltivazione necessita di un clima mite; ha bisogno di essere esposto al sole, preferendo le temperature calde e, soprattutto, è importante evitare le gelate. Un altro nemico di questa pianta è il vento; in presenza di elevate quantità, si è soliti coprire con dei teli la sua chioma.

Terreno. Si adatta a qualsiasi tipo di terreno ma preferisce quelli sciolti, freschi e permeabili con un’ottima quantità di humus che ne garantisce la fertilità.

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

Possiamo piantare il mandarino ad inizio inverno. Devono essere scavate delle buche piuttosto profonde e, qualora decideste di piantarne più di uno, è necessario lasciare almeno 4 metri di distanza poiché crescendo la pianta avrà bisogno di spazio.  Con inverni molto rigidi tendono a non fiorire o a perdere la maggior parte dei fiori e dei frutti.

É un albero piccolo e sempreverde; il suo arbusto è alto poco più di due metri e, in alcune particolari varietà, può raggiungere anche i quattro. Ha piccole foglie di colore scuro.

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

La concimazione deve essere effettuata subito dopo la raccolta dei frutti; quella migliore è a base di letame: basterà interrarlo ai lati delle piante; adatti anche i concimi minerali con presenza di solfato ammonico, calciocianamide, fosforo e potassio.

Quando potare il mandarino?

Anche la potatura è un’operazione importante e delicata; dovranno essere eliminati, lungo la stagione invernale, tutti i rami secchi, danneggiati o intrecciati che privano la pianta di energia, luce e aria.

Lo stesso va fatto con i succhioni ovvero i rami alla base del tronco che si originano principalmente dal fusto o da gemme latenti per anni; la loro rimozione è molto importante per la sopravvivenza della pianta.

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

Il periodo migliore è molto discusso tra gli esperti. Sicuramente i mesi autunnali e invernali non andrebbero considerati poichè in questa fase le piante si trovano in fase vegetativa; il periodo migliore per la potatura è quello tra una fioritura e l’altra, fino a luglio-agosto, in base alla posizione geografico-climatica.

Buona prassi è quella di zappare il terreno circostante almeno tre o quattro volte nel corso dell’anno per evitare accumulo di sporcizia e per smuovere il terreno, permettendo così di idratare e areare le radici.

L’irrigazione deve essere settimanale, evitando gli eccessi per non creare ristagni in prossimità delle radici; in inverno è preferibile evitarle mentre nei periodi di prolungata siccità il mandarino ha bisogno di regolari e costanti irrigazioni poichè solo attraverso una buona irrigazione è possibile ottenere una fruttificazione ottimale con una maturazione dei frutti regolare e produttiva.

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

Dalla fioritura alla raccolta dei frutti

Generalmente il mandarino fiorisce da febbraio-marzo fino all’estate. Foglie e frutti emanano il caratteristico profumo agrumato. I frutti degli alberi di agrumi sono chiamati esperidi. Essi sono “bacche”, di dimensioni consistenti, protette da una scorza (per le loro differenze vedi inizio del post) detta flavedo, che varia nel colore, dal verde all’arancione.

La buccia, ricca di ghiandole contenenti oli essenziali, procedendo verso l’interno, diventa bianca e spugnosa, amarognola: prende il nome di albedo.

Gli spicchi da cui è costituita la polpa di mandarini e clementine è divisa in spicchi, rivestiti da una sottile pellicola al cui interno si trovano la parte succosa e i semi (assenti in clementine).

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

La maturazione dei mandarini avviene direttamente sulla pianta e pertanto la raccolta, dall’autunno alla primavera, va effettuata solo quando i frutti hanno raggiunto il giusto grado di maturazione: ovvero quando il colore della buccia passa dal verde all’arancio.

Poichè la buccia è attaccata al picciolo, è preferibile procedere alla raccolta recidendo parte del picciolo, poichè è opportuno evitare che lo strappo causi danni alla parte più esterna che comprometterebbe la conservazione del frutto. Per questo motivo vediamo spesso in commercio mandarini anche con qualche fogliolina attaccata.

Le proprietà di mandarini e clementine

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

Per quanto riguarda le sostanze nutritive e le proprietà benefiche di questi frutti, vista la loro somiglianza, faremo un discorso unico poiché condividono le stesse proprietà.

Ricchi di sali minerali e vitamine, mandarini e clementine sono rinomati, insieme alle arance, soprattutto per il loro alto contenuto di vitamina C che, come sappiamo, essendo un potente antiossidante, ha numerosi effetti benefici sul nostro organismo.

Con le sue proprietà rinforza il sistema immunitario, eliminando i radicali liberi; a livello cerebrale aumenta i livelli di epinefrina e norepinefrina, combattendo quindi la sensazione di stanchezza.

Le clementine contengono una quantità maggiore di vitamina C rispetto i mandarini. Questa proporzione si ribalta, invece, per il contenuto di fibre, di cui i mandarini sono più ricchi e vincono il confronto anche nella concentrazione di zuccheri; come abbiamo già accennato, sono più calorici rispetto alle clementine. 

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi Altre vitamine contenute sono quelle del gruppo B ed A, oltre al beta-carotene; risulta essere estremamente ricco di sali minerali come ferro, calcio, potassio, sodio, fosforo, zinco, rame, manganese e magnesio; contenuto a livelli considerevoli anche l’acido folico.

ricco anche di fibre, benefiche a livello intestinale poichè facilitano la digestione. L’alta percentuale di acqua di cui sono costituiti questi agrumi, favorisce, insieme alla presenza di Vitamina P, la diuresi. Infine il mandarino contribuisce anche nel regolare la pressione arteriosa e nell’abbassare il colesterolo, proteggendo dalle malattie cardiache.

Il mandarino contiene anche limonene, un altro importante antiossidante che, contrastando i radicali liberi, contribuisce a rendere più elastica e morbida la pelle; l’essenza di olio di mandarino è spesso utilizzato nella cosmesi.

Mandarini in cucina

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

Liquore al mandarino

Per preparare due bottigliette di questo liquore, chiamato anche Mandarinetto, tipico della tradizione siciliana e ottimo digestivo dopo i pasti, vi occorreranno:

  • Mandarini 10;
  • Alcol per uso alimentare 500 ml;
  • Acqua 500 ml;
  • Zucchero 400 ml;

Laviamo per bene i mandarini e li asciughiamo; peliamo le bucce facendo attenzione a non inglobare anche la parte bianca che risulterebbe amara.

Lasciamo macerare le bucce nell’alcol, all’interno di una ciotola che copriremo con la pellicola e lasceremo riposare 1 settimana al buio.

Trascorso questo tempo stabilito, prepariamo lo sciroppo sciogliendo zucchero ed acqua sul fuoco, girando e portando ad ebollizione per qualche minuto.

Lasciamo poi raffreddate quanto ottenuto e successivamente lo trasferiamo nella ciotole con le bucce. Mescoliamo e filtriamo per togliere queste ultime.

Imbottigliamo il liquore che potrà essere consumato dopo almeno un mese. Poichè utilizziamo le bucce, è opportuno che i mandarini siano biologici o non trattati. 

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

Mandarini Canditi

In prossimità delle festività natalizie la frutta candita fa sempre parte delle nostre tavolate in famiglia. Per realizzare degli ottimi mandarini canditi ci serviranno solamente:

  • Mandarini non trattati 250 g;
  • Acqua 500 ml;
  • Zucchero 500 g.
  • Bicarbonato q.b.

Laviamo accuratamente i mandarini con acqua e bicarbonato, asciughiamoli e tagliamoli a fette di circa un cm di spessore.

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

In una pentola versiamo l’acqua e facciamo sciogliere circa 130 g. di zucchero; portiamo a bollore poi versiamo i mandarini al suo interno e riportiamo il tutto a bollore. In seguito lasciamo raffreddare per 24 ore.

Il giorno seguente ripetiamo questi passaggi, aggiungiamo altri 130 g. di zucchero nello sciroppo, nuovamente portiamo a bollore e lasciamo raffreddare. Continuate anche i giorni successivi, ripetendo queste operazioni.

L’ultimo giorno, dopo aver fatto bollire mandarini e sciroppo, scolateli ma conservate il liquido. Disponeteli su una griglia in metallo e spennellateli  con lo sciroppo: fino ad utilizzarlo del tutto, procedete ogni 45 minuti circa. Lasciate che le fette di mandarino si secchino sulla griglia in un luogo asciutto e fresco per 24 ore.

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

Torta al mandarino

Per realizzare questa soffice torta dal gusto e dal profumo agrumato vi serviranno questi ingredienti, per uno stampo del diametro di 24 cm:

  • Uova 3;
  • Zucchero 150 g;
  • Farina 210 g;
  • Lievito per dolci 1 bustina;
  • Mandarini 5;
  • Olio di semi 50 ml;
  • Essenza di vaniglia 1 cucchiaino.

Laviamo i mandarini e grattugiamone la buccia; poi spremiamoli per ottenere il succo, ne servirà circa 100 ml. I restanti frutti sbucciateli e tagliateli. In una ciotola capiente montate le uova con lo zucchero fino a rendere spumose; poi a filo aggiungiamo l’olio, il succo e la vaniglia, proseguendo nel montare l’intero composto. 

Mandarini e Clementine Ortofrutta Trevi

Mescoliamo la farina, il lievito e la buccia grattugiata; uniamola poi al composto fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Foderate lo stampo con della carta da forno, posizionando alla base le fette di mandarino. Versate l’impasto e cuocete la torta in forno statico a 180° per 40 minuti. Non appena sarà cotto, lasciatelo raffreddare, capovolgetelo sul vostro piatto da portata. Se volete, spolverizzatelo con zucchero a velo.

Infine, passando ai secondo piatti, con il succo di mandarino potrete realizzare una raffinata e gustosa portata di pesce: Involtini di orata con gamberi al mandarino di cui trovate qui la ricetta dettagliata.

 

Vi piacciono mandarini e clementine? Quali preferite tra i due? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete un ampio assortimento di questi dolci frutti. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

La melagrana

La pianta del melograno, denominate Punica granatum, appartiene alla famiglia delle Punicaceae e può crescere sia come arbusto cespuglioso che come albero. Da sempre la melagrana è considerata culturalmente simbolo di fertilità, fecondità e abbondanza.

Come, dove e …

Clima. Possiamo coltivare il melograno in tutta Italia ma, ovviamente, le regioni del sud e centro otterranno raccolti più abbondanti rispetto alle zone nordiche.

Questa pianta cresce meglio nelle aree temperate quindi, con temperature troppo basse, tende a soffrire.

Terreno. La pianta predilige suoli sciolti e profondi ma si adatta anche ad altre tipologie di terreno; è bene non farle vivere periodi di siccità troppo lunghi.  Sono alberi che amano il sole quindi, a beneficio anche dei vostri frutti, trovate loro una posizione soleggiata.

Qnando seminare

 Quando. Il momento migliore per piantare e coltivare il melograno varia in base all’area geografica. Si può piantate a cominciare dall’autunno fino all’inverno, nelle regioni più miti del centro e del sud. Al nord è preferibile procedere alla sua coltivazione una volta trascorsi i periodi freddi e rigidi, quindi, preferibilmente, in primavera.

La semina. Dopo l’acquisto della piantina di melograno, è necessario scegliere il luogo idoneo per piantarla: scavando una buca poco più grande della grandezza della zolla di terra che accompagna la pianta, si colloca nel terreno, lasciandola fuori nello stesso modo in cui si trovava all’interno del vaso.

Se volete, è possibile coltivare melograno anche in vaso, scegliendo un suolo di qualità e aumentando l’irrigazione.

La coltivazione del melograno

La coltivazione del melograno è un’attività estremamente gratificante poiché non è raro il raggiungimento di un raccolto ricco.

Questo frutto ha proprietà particolarmente salutari e la sua pianta diventa bellissima, molto apprezzata come elemento ornamentale per il proprio giardino.

In natura ha un comportamento cespuglioso, ma con la giusta potatura più mantenere la forma di uno stupendo alberello da giardino.

Per il melograno è essenziale la potatura: non deve essere radicale ma piuttosto superficiale, altrimenti c’è la possibilità che perda i fiori da frutto; dovrebbe essere effettuata da gennaio a marzo. Inoltre il tipo di concime ideale è quello a base di azoto.

In estate producono fiori  di colore rosso-arancio, che appaiono formati da un calice rigido con all’interno i petali; possono essere di vari colori, bianchi, rosati o striati, anche di dimensioni molto grandi. Ad essi segue la formazione di grosse bacche, balauste, che hanno al loro interno i piccoli semi. Ognuno di essi è racchiuso in una polpa color rubino, più o meno dolce a seconda della varietà di melograno piantata.

Raccolta dei frutti del melograno

Avviene in autunno, anche se, a seconda della zona geografica e climatica, può variare ma in ogni caso oscilla tra settembre e novembre.

Possiamo capire quando la melagrana è matura e pronta per essere raccolta in base al colore della sua buccia; deve raggiungere il colore caratteristico a seconda delle varietà: buccia rossa, gialla, o quelle dalla superficie striata di rosso su fondo giallo.

Un altro accorgimento è la dimensione della melagrana: se la sentiamo soda e piena di chicchi è giunto il momento di coglierla.

Per procedere alla raccolta è sufficiente recidere il gambo del frutto in modo netto e deciso; lo strappo a mano potrebbe causare l’apertura di piccole porzioni della corteccia che, restando scoperte, potrebbero esporre l’albero a malattie.

Se i frutti sull’albero sono spaccati, significa che è ben maturo ma che c’è stata una carenza o un eccesso di acqua: raccoglietelo per evitare che divenga prenda di insetti o uccelli.

La durata di conservazione delle melegrana in luogo asciutto può arrivare anche a più di un mese.

Le proprietà benefiche della melagrana

Nell’alimentazione, la melagrana è ritenuta un alimento estremamente benefico e salutare. Le sue proprietà lo rendono un frutto particolarmente apprezzato in tutto il mondo.

La melagrana rientra nella categoria degli alimenti antitumorali; risulta particolarmente ricca di sali minerali come magnesio, zinco, potassio nonchè di vitamine, come la A, B, C, E, K.

Inoltre, contiene sostanze bio-attive che aiutano a prevenire i tumori, quali la quercetina, un potente antiossidante, e l’acido ellagico.

La melagrana  svolge anche un’azione di prevenzione nelle malattie cardiovascolari. Il consumo regolare di succo di melagrano aiuta anche a ridurre il colesterolo LDL, a combattere emorroidi, nausea e parassiti intestinali.

L’elevata quantità di ferro presente in questo frutto contribuisce ad aumentare i livelli di emoglobina nel sangue e aiutando nella riduzione dell’anemia.

Come e quando consumare il frutto

Il frutto si può consumare mangiandone semplicemente i chicchi o spremuto. Tuttavia, come per ogni alimento, è bene evitare un suo eccessivo consumo che potrebbe provocare intossicazione.

Nel caso lo spremiate, come accade per l’arancia, è importante consumare il succo nel giro di poco tempo dopo la spremitura dei chicchi, poiché i suoi principi attivi si ossidano facilmente a contatto con l’aria, perdendo così i benefici di tutte le sue proprietà nutritive.

Succo di melagrana

  • Melagrana 1;
  • Fettina di limone 1;
  • Menta qualche fogliolina;
  • Dolcificante.

Sgraniamo la melagrana e riponiamo tutti i chicchi all’interno di un contenitore: frullateli. Filtrate il succo ottenuto in un passino e versatelo in un bicchiere. Aggiungete la fettina di limone e fatelo riposare qualche istante in modo che si aromatizzi per bene.

Merluzzo con salsa alla melagrana

Preparando questa salsa potrete decidere se utilizzarla come condimento per il pesce, come in questo caso, o variare la ricetta e la carne (di cui trovate una ricetta qui).

Sicuramente l’aroma particolare di questo frutto, contribuisce ad arricchire di sapore i nostri piatti. Ci serviranno:

  • Merluzzo 300 g;
  • Maggiorana, Timo, Rosmarino e Salvia 3 rametti;
  • Sale, Pepe, Olio Extravergine di Oliva q.b.
  • Melagrana 350 g;
  • Acqua 230 ml;
  • Fecola di patate 25 g.

Apriamo e sgraniamo i frutti, raccogliendo in una ciotola tutti i chicchi. Foderiamo una teglia da forno e posizioniamo i filetti di merluzzo con un filo di olio, sale, pepe e le erbe aromatiche.

Cuocetelo per circa 30 min. a 220°. Intanto prepariamo la salsa: in un pentolino mettete i chicchi di melagrana, aggiungete 200 ml di acqua e fate cuocere a fuoco medio per una decina di minuti.

A parte stemperate la fecola di patate nella restante acqua fredda a disposizione, avendo cura di scioglierla senza grumi. Aggiungetela al pentolino con i chicchi, mescolate un paio di minuti. Trasferite il tutto nel bicchiere del mixer, frullate in modo da ottenere una salsa liscia. Filtratela attraverso un colino.

Intanto il pesce si sarà cotto, sfornatelo e posizionatelo nel piatto; sul fondo mettete la salsa, al di sopra il pesce e cospargete con chicchi per decorazione.

Coppa mascarpone e melograno

Un dessert al cucchiaio molto semplice da preparare e dal sapore particolare.  Per 4 persone ci serviranno quattro coppe e questi ingredienti:

  • Savoiardi 8;
  • Melagrana
  • Zucchero 100 g;
  • Panna montata 250 g;
  • Mascarpone 250 g.

Montiamo la panna con il frullatore; uniamo metà zucchero e mascarpone, mescolando per bene. In un pentolino sgraniamo la melagrana e il restante zucchero fino a far caramellare. Non appena si sarà addensata, spegnete il fuoco.

In ogni coppa posizioniamo un biscotto fatto a metà sul fondo, versiamo lo strato di mascarpone e, al di sopra, la salsa. In ultimo l’altro savoiardo. Decoriamo con altri chicchi e lasciamo in freezer per 15 minuti prima di servire.

 

Vi piace la melagrana? Come siete soliti mangiarla? Li utilizzate solo come frutto oppure ne fate un uso anche in cucina? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete un ampio assortimento di melegrana. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Il Kiwi: storia e coltivazione

La pianta del kiwi non è un albero ma un frutto esotico e la pianta da cui è prodotto è considerata una liana, perché è dotata di un lungo fusto con tralci lunghi anche di diversi metri. Appartenente alla famiglia delle Actinidiaceae, produce questa bacca commestibile di cui sono riconosciuti i poteri antiossidanti. Sono due le principali varianti comunemente diffuse: quella verde e quella gialla (detta gold). La più diffusa è la prima, con buccia marrone e pelucchi; la polpa è verde ed è dotata di semini neri disposti lungo i raggi. La tipologia gold ha una forma più allungata, polpa gialla e buccia liscia.

Kiwi Ortofrutta Trevi srl RomaDalla lontana Cina alla nostra tavola

La storia di questo frutto risale a già oltre 700 anni fa. Le prime coltivazioni sono documentate in Cina, dove era considerato una prelibatezza per gli imperatori cinesi. La sua diffusione in Europa, invece, è avvenuta solo a partire dal 1900.

L’Italia vede concentrare la sua produzione prevalentemente nel territorio laziale; attualmente è uno dei primi coltivatori al mondo di questo frutto dalla polpa verde o gialla.

Kiwi Ortofrutta Trevi srl RomaIl suo sapore è inconfondibile: acidulo a seconda del grado di maturazione, può arrivare ad essere dolcissimo e conserva un particolare gusto rinfrescante e rigenerante.
Tra le caratteristiche di questa pianta c’è quella di essere dioica, ovvero di aver bisogno, per dare frutti, sia dell’esemplare maschile che di quello femminile. Il kiwi maschio è in grado di impollinare sino a 5 o 6 piante femmine.

Quando e come piantare la pianta del kiwi?

É bene piantare il kiwi in un periodo dell’anno in cui non ci sia il Kiwi Ortofrutta Trevi srl Romarischio di gelate, quindi di solito in primavera. Trattandosi di un frutto autunnale, potremo goderne già ad ottobre e novembre, tenendo presente che il primo anno difficilmente la pianta ne produrrà.

Nonostante temano il gelo, è possibile coltivare queste piante in tutta Italia, anche nel centro-nord dove le temperature sono spesso più rigide; l’importante sarà preferire una zona ombreggiata, non troppo secca o ventosa. Essendo una pianta rampicante dal fusto fragile è buona norma piantarla a ridosso di una parete o dotarla comunque di solidi sostegni che possano essere di aiuto ai rami ricolmi di frutti.

Per questo genere di piante è specificamente indicato realizzare un pergolato, poichè la coltura in vaso potrebbe rivelarsi scomoda o difficoltosa.

Nel piantarle, possiamo mantenere una distanza di circa due metri tra una pianta e l’altra. Le piantine di kiwi possono essere acquistate presso un vivaio specializzato; per piantarle è importante scegliere un terreno che sia stato ben lavorato in modo tale che possa drenare correttamente l’acqua in eccesso.

Inizialmente sarà necessario abbondare nell’irrigazione, poi è possibile limitare le somministrazioni di acqua successive a quando il terreno in superficie sarà secco. Per prepararle adeguatamente alla fioritura, ogni anno è possibile procedere anche alla potatura dei rami più alti, avendo cura di lasciare almeno due infiorescenze per ognuno dei rimasti, così da consentire una gemmazione prolifica.

Kiwi Ortofrutta Trevi srl RomaIl kiwi è una vera bomba di vitamine!

Il kiwi è composto d’acqua per oltre l’80% ed è per questo molto digeribile ed ha un basso contenuto calorico (44 Kcal ogni 100 gr di frutto). Possiede proprietà antiossidanti, che combattono l’invecchiamento, grazie alla presenza della vitamina C e della Vitamina E. Ad ogni 100 grammi di kiwi, inoltre, si registra un 70 mg di fosforo, 25 di calcio e circa 5 gr di sodio.

Kiwi Ortofrutta Trevi srl Roma

Chi soffre di pressione alta, troverà nel kiwi un prezioso alleato, grazie alla presenza di potassio, in grado di regolare l’ipertensione. Alcuni studi dimostrano che assumerlo nella propria dieta riduce il rischio di ammalarsi di cancro.

Questo frutto esercita inoltre un’azione regolatrice delle funzioni del sonno, risultando particolarmente adatto anche ai soggetti asmatici, che possono assumerlo per migliorare la funzione respiratoria e combattere gli attacchi di tosse notturni.

Kiwi Ortofrutta Trevi srl Roma

Esercita un’ azione rinvigorente anche sul sistema immunitario, migliora la circolazione e riduce lo stress ossidativo nell’organismo. Grazie all’elevato contenuto di fibre, è particolarmente indicato per normalizzare la funzione intestinale.

Il kiwi è un frutto che non ha particolari controindicazioni; è facilmente digeribile e può essere mangiato in qualsiasi momento. Si sono verificati alcuni sporadici casi di intolleranza alimentare ma si tratta di un’intolleranza classificata come forma lieve.

A chi soffre di irritazione al colon è consigliabile moderarne l’assunzione.

Kiwi Ortofrutta Trevi srl Roma

Come utilizzare il kiwi in cucina?

Il kiwi rientra nelle tipologie di frutta che solitamente scegliamo per realizzare frullati, frappè o centrifughe. L’abbinamento della frutta rispecchia i gusti personali, ma il kiwi conferirà quel gusto leggermente aspro ed amarognolo che vi permetterà di ottenere un risultato non troppo stucchevole.

In alternativa, potete consumare il kiwi a fettine o pezzetti e mescolarlo insieme a yogurt bianco: un’idea fresca e salutare. Poi il kiwi è impiegato anche come frutto in crostate, come guarnizione della classica torta alla frutta, di cui vi lasciamo qui il link ad una delle tante versioni che troverete in rete.

Inoltre il kiwi si presta perfettamente nella realizzazione di insalate in modalità invernale. Gli abbinamenti con la frutta e verdura donano una nota originale (e sana) che non fa mai male; oltre all’insalata verde possiamo realizzare insalate con farro, orzo e altri tipi di cereali che nelle stagioni più fredde possono trasformarsi in antipasti o contorni freddi da abbinare con qualche pietanza più calda.

Non possono mancare le classiche macedonie invernali: kiwi, banane, arancia, melograna e avanti con tutta la frutta che preferite. Vediamo ora qualche insolita ricetta.

Zucchine al vapore con salsa di kiwiKiwi Ortofrutta Trevi srl Roma

Ecco le dosi per sei persone, la quantità delle spezie impiegate dipende molto dai vostri gusti;

  • Scorza di arancia q.b.;
  • Kiwi 3;
  • Pepe nero q.b.;
  • Olio extravergine di oliva 2 cucchiai;
  • Zucchine 6;
  • Erba cipollina 2 cucchiai;
  • Succo di 2 arance;
  • Sale q.b.

Kiwi Ortofrutta Trevi srl Roma

Sbucciate i kiwi e tagliateli a dadini; unite ad essi  il succo delle 2 arance, 2 prese di sale, l’erba cipollina tritata e i 2 cucchiai di olio extravergine di oliva. Mescolate delicatamente il tutto all’interno di una ciotola, in modo che i kiwi si sfaldino leggermente. Tagliate le zucchine in 2-4 pezzi a seconda della loro grandezza; lessatele al vapore e conditele ancora calde con la salsa al kiwi. Servitele tiepide con abbondante pepe nero.

 

Scaloppine al kiwi

Questa ricetta è divisa in due fasi; la cottura della carne e la preparazione della salsa. Ovviamente quest’ultima può essere utilizzata con qualsiasi tipologia di carne, a voi la scelta in base ai vostri gusti.
Parte 1:

  • Fesa di tacchino 500 g. a fette;
  • Vino bianco 100 ml;
  • Burro 1 noce;
  • Pepe q.b.;

Kiwi Ortofrutta Trevi srl RomaCuocete la carne in una padella capiente con olio e burro, secondo le dosi; lasciatela rosolare su ogni lato, poi girate le fette, salatele e aggiungete il pepe in base ai vostri gusti. Versate il vino bianco e continuate con la cottura una decina di minuti circa.

Fase 2:

  • Kiwi maturi 4;
  • Limone 1;
  • Zucchero 1 cucchiaio;
  • Olio 2 cucchiai;
  • Panna 50 ml;
  • Sale q.b.;
  • Brandy 2 cucchiai.

Kiwi Ortofrutta Trevi srl RomaMentre la carne cuoce, sbucciate i kiwi, affettateli e metteteli in una pentola; unite zucchero e buccia di limone grattugiata, la tazzina di acqua e il succo di limone. Lasciate cuocere un paio di minuti, poi unite panna e brandy e frullate.

Unite le due preparazioni: versate sulle scaloppine (o qualsiasi tipo di carne sceglierete) il frullato di kiwi e lasciate insaporire a fuoco vivace un paio di minuti. Servite caldo il vostro piatto.

 

Vi piacciono i kiwi? Come siete soliti mangiarli? Li utilizzate per centrifughe o frullati insieme ad altra frutta? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete un ampio assortimento di kiwi. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

 

Noci: non frutti, ma semi benefici

L’albero del noce, il cui nome scientifico è Juglans Regia, è uno dei più antichi esistenti; sembra che resti fossili dei suoi antenati siano stati scoperti in stratificazioni che risalgono ad un periodo che va dai 23 ai 5 milioni di anni fa; si hanno testimonianze più recenti, nella Naturalis Historia di Plinio circa la sua importazione dall’Asia in Europa, a seguito delle colonizzazioni greche. Le noci nell’antichità erano anche dette Jovis glans ovvero “ghianda di Giove”, poichè per gli antichi Romani il noce era consacrato al re degli dei.

 

Noci Ortofrutta Trevi srl Roma

L’albero del noce

Il noce è un albero molto longevo che può diventare plurisecolare; oltre alla produzione di noci, questo albero è particolarmente apprezzato per la sua legna, di elevata qualità: considerato di gran pregio e dotato sia di ottima resistenza sia facilmente lavorabile.

Resiste alle temperature basse ma risente delle gelate improvvise, in particolar modo se colpito durante la fioritura, a cui si assiste da aprile a maggio. È una pianta auto fertile, ovvero l’impollinazione si verifica con il vento anche a causa della scarsa attrattiva degli insetti verso la pianta.

 

Coltivazione e cura del noceNoci Ortofrutta Trevi srl Roma

In Italia, nei decenni scorsi, si producevano fino a 80 mila tonnellate di noci; oggi tale cifra è scesa a 15 mila e la regione che spicca in tale produzione è la Campania.

L’albero di noce ha bisogno di essere piantato in profondità e nella scelta del luogo è bene tener presente che può raggiungere anche dimensioni che oscillano tra i 25 e i 30 metri di altezza, con una chioma particolarmente ampia.

Noci Ortofrutta Trevi srl RomaPreferisce i suoli profondi e ricchi di sostanze organiche, soprattutto potassio e azoto; nei primi anni di vita è necessario intervenire in modo cospicuo nella sua irrigazione; in seguito saranno sufficienti le normali piogge fatta eccezione in estate nelle aree dal clima più torrido.

La messa a dimora di questa pianta può essere fatta sia tramite seme che con innesto; tali operazioni devono essere svolte nei mesi di settembre e ottobre.

Ugualmente, durante i primi anni potrebbe essere necessario assicurare all’albero un supporto che direzioni la sua crescita e lo aiuti in un corretto sviluppo già dalla prima potatura. Le sue radici sono profonde e molto robuste, il tronco solido.

Una delle varietà di noce più diffusa è quella denominata “di Sorrento“; Noci Ortofrutta Trevi srl Romaquesta tipologia si contraddistingue per avere un gran vigore e per originare noci ovali e di media grandezza.

Tra gli agenti che determinano danni particolarmente seri alla coltivazione del noce, troviamo il verme; esso danneggia principalmente il frutto, intaccando i gherigli internamente.

 

 

 

Noci Ortofrutta Trevi srl RomaLe noci e la loro raccolta

Nel pieno della sua fase produttiva, il noce può arrivare a produrre frutti per 50-70 Kg; la loro raccolta è eseguita tra la metà di settembre e fine ottobre.

Essa avviene raccogliendo a mano i frutti che cadono spontaneamente dagli alberi, oppure utilizzando strumenti chiamati pertiche; come spesso accade nel mondo agricolo, si può contare anche su mezzi di raccolta totalmente automatizzati.

Le noci, insieme a mandorle, nocciole, pinoli e pistacchi fa parte di quella che chiamiamo frutta secca, ricca di grassi ma povera di zuccheri; il suo consumo regolare ma moderato è un’abitudine salutare, anche se in alcuni soggetti è bene non esagerare.

Le noci sono semi

La noce, in realtà, non è il vero frutto dell’albero; esso è la drupa, ovvero un corpo carnoso e fibroso (esocarpo) chiamato mallo che, giunto alla sua maturazione, diventa di colore nerastro e libera il seme al suo interno (endocarpo), la “noce” vera e propria: essa è costituita da due valve che hanno al suo interno il gheriglio.

Prima di essere venduti e arrivare a noi, quelle che comunemente chiamiamo noci, vengono sottoposte ad un insieme di operazioni.

Le noci fanno bene?

Come abbiamo accennato in apertura, un consumo regolare (seppur moderato) di noci, non può che far bene.

Esse aiutano a ridurre il colesterolo cattivo e sono delle valide alleate per il benessere intestinale, poiché ricche di fibre.Noci Ortofrutta Trevi srl Roma

Ovviamente è buona prassi inserirle all’interno di una dieta varia e non esagerare nel loro consumo, poichè pur essendo molto sazianti hanno un apporto calorico non trascurabile.  Le noci sono ricche di acido grasso linoleico, un olio cosiddetto essenziale, ovvero non prodotto dall’organismo. Sono ricche di arginina, un aminoacido che mantiene elastici i vasi sanguigni. Questo consente loro di poter essere un valido aiuto anche contro le malattie cardiovascolari e l’ipertensione arteriosa. Gli antiossidanti contenuti al loro interno, come l’acido ellagico, sono fondamentali nell’eliminazione delle tossine e aiutano a proteggere dai danni prodotti dai radicali liberi.

Le noci inoltre sono ricche di ferro e di rame. Quest’ultimo è fondamentale poiché è antinfiammatorio e antisettico, inoltre permette al nostro organismo di assimilare in modo corretto il ferro, evitando l’anemia.. Cospicua è anche la presenza del fosforo, indispensabile nella struttura delle ossa, denti e cellule. Al loro interno sono presenti anche vitamine, E e B6. Quest’ultima, chiamata piridossina è fondamentale nel mantenimento del sistema immunitario poiché ha un ruolo nella maturazione dei globuli rossi e nella sintesi delle proteine.

 

Noci Ortofrutta Trevi srl Roma

 

Come usare le noci in cucina?

La loro consistenza croccante e il sapore amarognolo permettono di ottenere sfiziosi abbinamenti sia nelle preparazioni salate che in quelle dolci.

 

 

Spaghetti con pesto di noci

Potrete utilizzare questa crema come condimento per la pasta oppure come salsa da spalmare su pane o sulla base che preferite; ottima anche come condimento per insalate.

Noci Ortofrutta Trevi srl Roma

Vi occorreranno:

  • Gherigli di Noci 160 g;
  • Olio Extravergine di Oliva 70 ml;
  • Latte 160 ml;
  • Mollica di Pane 30 g;
  • Aglio 1 spicchio;
  • Parmigiano grattugiato 20 g;
  • Pinoli 20 g;
  • Pepe q.b.;
  • Sale q.b.

Ammorbidiamo i gherigli per 5 min. in acqua bollente così da smorzare il loro sapore amaro; bagniamo con il latte la mollica e premiamola per eliminare il liquido in eccesso. In un contenitore uniamo le noci, la mollica e un po’ del latte utilizzato; i pinoli, l’aglio e il parmigiano; frulliamo il tutto con un mixer, poi aggiungiamo l’olio di oliva ed otteniamo un composto cremoso ed omogeneo. Saliamo e pepiamo, se la consistenza risultasse troppo asciutta, aggiungiamo un goccio di acqua o di latte. Cuociamo gli spaghetti (o il tipo di pasta che preferite) in acqua salata. A cottura ultimata versate il pesto e gli spaghetti nello stesso tegame ed amalgamate aggiungendo un po’ di acqua di cottura. Cospargete con qualche noce.

Dopo aver visto piatti salati, vi proponiamo un dessert.

 

Noci Ortofrutta Trevi srl Roma Crumble di prugne e noci

Questo dolce ha origini inglesi e deve il suo nome al fatto che all’apparenza si presenta come un insieme di briciole croccanti (crumb) che nascondono, in realtà, un ripieno di frutta calda. L’occorrente è: Prugne (500 g.); Zucchero di canna (70 g.); Burro (100 g.); Gherigli di noci (100 g.); Farina 00 (75 g.); Zucchero a velo (100 g.).

Laviamo le prugne, privandole del nocciolo  poi tagliamole a pezzi. Collocatele in un contenitore e ricopritele con zucchero a velo. In una ciotola uniamo farina, zucchero e burro ammorbidito. Impastiamo con la punta delle dita: è normale che il composto risulti sabbioso. Aggiungete le “noci” tritate grossolanamente. Imburrate gli stampini monoporzione, formando alla base uno strato di prugne che ricoprirete con il crumble. Infornate a 180° per 40 min.

Con le noci possiamo realizzare anche un liquore: il nocino. A questo link troverete la ricetta.

Vi piacciono le noci? Sapevate che avevano così tante proprietà nutritive? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, ogni suggerimento è sempre ben accetto!

 

Vienite a trovarci, la Trevi s.r.l. vi accoglierà con il suo assortimento di prodotti, sempre freschissimi e cercherà di soddisfare ogni vostra esigenza.  Ci troviamo al centro di Roma, a due passi dalla Fontana di Trevi.

 

 

Fichi dalla dolce granulosità

Vi abbiamo accennato in  questo post le proprietà e le caratteristiche dei fichi; mangiarli appena staccati dall’albero, freschi e profumati, è davvero un privilegio.  Oltre all’attuale, c’è un altro periodo dell’anno durante il quale i fichi compaiono sulle nostre tavole: a Natale. Insieme ai datteri, diventano il dessert nelle nostre festività.

 

Fichi Ortofrutta TreviCome preparare i fichi essiccati

Freschi sono ricchi di acqua; seccandosi ne perdono una buona quantità, diventando più zuccherosi e dunque, ahinoi, più calorici. Perchè non provare a realizzarli fai-da-te? É davvero facile. Ci servono:

  • Fichi;
  • Vassoio e retina.

Sistemate i teneri frutti su un vassoio ricoperto di carta da forno e ricopriteli delicatamente con una retina, così da non permettere agli insetti di avvicinarsi. Esponeteli al sole, avendo cura di girarli ogni 6 ore circa. La sera, al tramonto, ritirateli in casa così non assorbiranno umidità. Continuate con queste operazioni per 2-3 giorni: diventeranno più scuri e appassiranno poichè perderanno acqua.

Fichi Ortofrutta TreviPotete scegliere di caramellarli, se sono di vostro gradimento. Vi serviranno: acqua, zucchero di canna e cannella, se volete aromatizzare. Sciogliete questi ingredienti in una ciotola, mescolando e amalgamando bene il tutto. Spennellate il composto ottenuto sui fichi in modo abbondante ed infornateli per circa 20 min., fino a quando non si doreranno.

Se ben asciutti, possono essere conservati in barattoli di vetro o in sacchetti sottovuoto; possiamo decidere di regalarne ad amici e parenti, magari proprio in occasione delle festività natalizie.

 

Involtini di prosciutto, fichi e gorgonzola

Fichi Ortofrutta Trevi

Questa ricetta è davvero facile, ma è un modo originale e sfizioso di utilizzare i fichi in cucina. Gli ingredienti per 4 persone sono: 

  • Fichi 8;
  • Prosciutto crudo 4 fettine;
  • Gorgonzola piccante 80 g;
  • Olio extravergine di oliva q.b.

Non dobbiamo sbucciarli: solo lavarli per bene facendo attenzione a non romperli. Incideteli al centro con un taglio a croce, dividendoli in quarti. Disponete all’interno 1- 2 dadini di gorgonzola; avvolgete ciascun fico con mezza fettina di prosciutto disposta in lunghezza. Posizionateli in una teglia ed infornate a 180° per circa 15 min. La croccantezza e la sapidità del prosciutto contrasteranno con la cremosità del formaggio e la polpa dei fichi, morbida e dolce.

Fichi Ortofrutta TreviCrostini con rughetta e formaggio 

Ecco un’altra ricetta molto facile in cui troviamo nuovamente contrasti di sapori: la dolcezza della frutta si combina in modo insolito ma armonico con la rucola e il formaggio. Variando le quantità, in base ai vostri commensali, vi serviranno solo:

  • Pane
  • Rucola
  • Fichi
  • Formaggio asiago (o quello che preferite)

Potete non accendere il forno: tostate il pane su una padella; adagiate il formaggio sopra alle fette di pane, affettandolo molto sottile. Coprite la padella con un coperchio così che il vapore permetterà al formaggio di sciogliersi. Aggiungete i fichi, spellati e spezzati a metà. Ecco fatto: un finger food perfetto per un aperitivo o un buffet!

Fichi Ortofrutta Trevi

Marmellata di fichi

Per colazione o merenda, cos’è meglio di una genuina crostata, fatta in casa? Magari con una squisita marmellata di fichi, homemade ovviamente.

Vediamo come preparare la nostra confettura. Gli ingredienti:

  • Fichi 2 Kg;
  • Zucchero 500 g.;
  • Succo di 2 Limoni;

Liberiamo i fichi dalla buccia e tagliamoli in 4 spicchi; lasciamoli “marinare” insieme al succo di limone e alla buccia grattugiata per circa 45 minuti. Poi poniamo il composto in una pentola e iniziamo a cuocere per circa 10 min. Per eliminare i semini, filtriamo con il passaverdure il composto e poi riposizioniamolo sul fuoco, aggiungendo lo zucchero. Mantenendo la fiamma bassa, continuiamo a cuocere per 45 min, mescolando ogni tanto.

Preparate i vasetti seguendo le opportune norme igieniche, con sterilizzazione in acqua bollente.

Il risultato finale dovrà essere una marmellata granulosa ma non troppo liquida.

Un trucco per verificare se la cottura è sufficiente: versatene un cucchiaino su un piatto: se raffreddandosi si solidificherà, significa che è pronta; altrimenti continuate la cottura.

Come ogni confettura fatta in casa, ricordatevi di conservarla in un luogo fresco e, una volta aperto il barattolo, consumarla entro 10 giorni. Ed ora via: fette di pane, fette biscottate e crostate da sfornare!

 

Vi piacciono i fichi? Li vorreste gustare tutto l’anno? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl dei fichi freschissimi. Vienici a trovare, ti aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.