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Frutto estivo multiuso

Abbiamo approfondito in questo articolo le origini dello sdoppiamento di nome e le proprietà benefiche di questo frutto estivo. Ora consideriamo l’anguria, o cocomero, da un punto di vista diverso: non è detto che possiate solo tagliarlo a fette mangiarlo, basta avere un po’ di creatività!

Cocomero Ortofrutta Trevi

Oltre alle classiche fette

Da bambini affondavamo il viso nelle fette di anguria, divertendoci nello sporcarci e, ammettiamolo, nel lanciare i semi; oltre ad essere consumato nelle classiche fette, il cocomero può trasformarsi in una bevanda dissetante.

Ci servirà:

  • Anguria, senza semi (la quantità dipende da quante porzioni vi serviranno);
  • Ghiaccio;
  • Zucchero o miele;
  • Acqua.

Cocomero Ortofrutta Trevi

Riponete tutto in un recipiente e frullate con il ghiaccio. Il risultato sarà molto simile alla grattachecca romana ma, la grana più fine, ci permetterà di berlo come se fosse un succo di frutta. L’ideale come bibita rinfrescante nelle nostre giornate di mare. Se volete servirlo come un cocktail, conservate qualche fettina di cocomero per ornare il vostro bicchiere: oltre il gusto, l’effetto è garantito!

 

 

Cocomero Ortofrutta Trevi

Cocomero multiuso

Siamo abituati ad affettare o scavare la polpa di cocomero per gustarla. Cosa fare con la buccia di anguria che resta? Ebbene, potremo decidere di servire il nostro cocomero non a fette ma a pezzetti o dadini: dopo aver diviso l’anguria a metà, scavate delicatamente per estrarre tutta la polpa, ne ricaverete una buona quantità.

In questo modo avrete salvato la buccia esterna: così può essere utilizzata come scenografico recipiente per i pezzetti di cocomero oppure unire anche altra frutta e portare in tavola una macedonia servita in modo speciale!

 

Cocomero Ortofrutta Trevi

Opere d’arte fruttate

Online si trovano tantissimi modi per scolpire, nel vero senso della parola, un cocomero. Ci vuole pazienza ed abilità ma i risultati sono davvero sorprendenti. Queste “figure” impreziosiscono le tavole in feste e cene, rallegrando bambini ed adulti, non passano sicuramente inosservate. Potreste cimentarvi, cominciando da quelle più facili, difficilmente potremo acquistare una bravura tale da raggiungere i livelli visibili in queste foto.

L’anguria ha spesso dimensioni molto grandi e può capitare, ahimè, che non si riesca a mangiarla tutta, prima che diventi rancida, soprattutto in caso di frutta già matura.

 

Cosa fare con l’anguria avanzata?

Non è detto che la sensazione di freschezza che il cocomero ci regala, possa derivare esclusivamente dal gusto. Anche la nostra pelle, soprattutto in estate, merita cure ed attenzioni; possiamo preparare una maschera per il viso a base di cocomero dalle proprietà lenitiverivitalizzanti ed idratanti.

Frulliamo l’anguria fresca, aggiungiamo al succo anche dello yogurt bianco in modo da dare consistenza al composto. Lasciamo in posa sul viso per 15 minuti, dopo aver deterso la pelle, poi sciacquiamo. Se volete un effetto scrub, aggiungete anche un po’ di zucchero.

 

In che altri modi utilizzate l’anguria? Grazie per aver letto questo post. Se avete dei suggerimenti, lasciateci un commento qui sotto, è sempre ben accetto!

Vi aspettiamo, insieme ai nostri prodotti sempre freschi a Roma, ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

  Ricette con le albicocche

Vi abbiamo raccontato le proprietà benefiche di questo prezioso frutto, che non può mancare nelle nostre giornate estive. Oltre ad essere un vero toccasana per la nostra salute, le albicocche si trasformano, all’occorrenza, in uno snack salutare o in un dessert veloce e golosissimo.

albicocche_secche

Albicocche essiccate

È ormai accertato che la frutta secca abbia notevoli benefici e debba essere consumata con moderazione ma con regolarità. Le albicocche sono tra le meno caloriche all’interno di questa categoria. È stato rilevato che le sostanze nutritive al loro interno restino invariate; una porzione di albicocche disidratate, corrispondente a circa 5-6 frutti, contiene l’82% della quantità giornaliera di vitamina A consigliata per un adulto.

In commercio ne esistono molte tipologie ma il rischio, proprio di tutta la frutta secca senza guscio, è di veder addizionati, durante il processo di produzione, zuccheri ed altre sostanze in qualità di conservanti (solfiti).

E se le preparassimo noi in casa?

Albicocche Ortofrutta Trevi

Non è difficile ma bisogna armarsi di un po’ di pazienza! Ci  serviranno:

  • Albicocche fresche 1 Kg;
  • Bicarbonato 20 g.

Laviamo le albicocche e facciamole bollire per 3 minuti, in una pentola con circa 2 litri di acqua ed il bicarbonato; scoliamole, dividiamole a metà eliminando i noccioli. Disponiamole su una teglia o griglia, ricoprendole con un sottile panno di lino ed esponiamole al sole; dopo 2-3 giorni inizieranno a disidratarsi e dovrete continuare nell’esposizione per un altro paio di giorni. Abbiate l’accortezza di riportare la frutta in casa ogni sera e di girarla di tanto in tanto. Dovranno diventare ben asciutte ma elastiche. In alternativa, è possibile far seccare le albicocche nel forno ventilato a 60°, per qualche ora: il risultato sarà simile.

Albicocche Ortofrutta Trevi

Dessert all’albicocca

Golosità in arrivo! Ci serviranno:

  • 12 albicocche
  • 400 ml di latte
  • 4 cucchiai di miele
  • cannella in polvere
  • dieci cubetti di ghiaccio
  • 125 ml di panna da montare
  • cacao e cioccolata q.b.

Sbollentiamo le albicocche in una pentola con acqua bollente, in modo che diventino più morbide. Puliamole, togliendo loro il nocciolo e riduciamole a pezzetti.

Frulliamo la frutta, il latte, il miele, il ghiaccio e la cannella fino ad ottenere una crema omogenea; riponiamo quanto ottenuto in frigo per almeno un’ora.

Montiamo la panna; poi, versiamo in bicchieri capienti e di vetro il nostro frullato, decoriamo con dei ciuffi di panna montata, spolveriamo di cacao e con pezzi di cioccolato.

 

Se siete alla ricerca di altre ricette simili, curiosate nel sito Ricette della Nonna.

 

Voi cosa preparate con questo frutto? Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Vieni ad acquistare le nostre albicocche, ci troviamo al centro di Roma, a pochi passi dalla Fontana di Trevi. Ti aspettiamo con i nostri prodotti sempre freschi.

Le pesche dell’immortalità

Le pesche in Cina hanno un significato simbolico. L’albero, coltivato da millenni, è simbolo dell’immortalità e della primavera: si credeva che, nutrendosi di questo frutto, il corpo venisse preservato dalla corruzione. Secondo la leggenda, in origine Shou Xing era un saggio che, mangiando il succoso frutto dai poteri magici, ottenne il dono dell’immortalità, divenendo il Dio della longevità e della salute.

Anche al legno del pesco veniva dato un potere magico: lavorato a forma di spada ed usato dai monaci per effettuare esorcismi o per fabbricare tutti quegli gli oggetti scolpiti che assumevano anche funzione di protezione della propria famiglia e della casa, dai pericoli o dai fantasmi.

Il pesco

Il Prunus Persica, ha un’origine antica ed affascinante. Come abbiamo accennato, era coltivato sin dai tempi più antichi in Cina; da qui,  si diffuse in Egitto ed in Persia, arrivando poi, grazie ad Alessandro Magno, in tutti i paesi del Mediterraneo e in Italia, ai tempi dell’Impero Romano.

La coltivazione

Il pesco necessita di sole e di essere piantato in aree moderatamente ventilate in modo da non soffrire delle gelate invernali o del caldo estivo. La messa a dimora è consigliabile all’inizio dell’inverno, in modo da prepararsi in tempo per la primavera. Il pesco necessita di un’irrigazione regolare, in dosi maggiori durante la fioritura e nella fase iniziale dello sviluppo dei fiori. É una pianta che ha bisogno di grandi quantità di azoto, il quale può esser concesso tramite concimatura.

Pesche Ortofrutta Trevi

Essa, se precoce, incide positivamente sulla resa quantitativa dei frutti mentre può avere effetti negativi se svolta tardivamente, durante la loro maturazione. L’altezza del pesco può variare dai tre agli otto metri.

La potatura del pesco

La potatura richiede qualche attenzione in più; l’obiettivo è quello di stimolare la fioritura, la fruttificazione e contenere la chioma, aiutando così la pianta a crescere bene. La potatura del pesco può essere fatta in inverno ed è detta “secca”, da eseguire entro febbraio o, nelle aree più fredde, da anticipare a novembre. Quella detta “verde”, invece, è da svolgersi a luglio: la chioma verrà sfoltita. Sono operazioni importanti perché una chioma ordinata fa sì che la luce penetri  all’interno dei rami.

Pesche Ortrofrutta Trevi

Fiori rosa, fiori di pesco…

Cantava Battisti. I piccoli fiori rosa che ricoprono interamente i rami del pesco nella stagione primaverile, anticipano di qualche settimana i frutti. Essi, anomalamente, si sviluppano prima delle foglie, sbocciando in primavera, tra marzo ed aprile; rendono la fioritura di questo albero molto apprezzata ed incantevole. Quando invece si parla di “fior di pesco” siamo di fronte ad una pianta diversa, un’arbustiva ornamentale che appartiene alla stessa famiglia del pesco da frutto, le Rosaceae. Originaria della Cina e del Giappone, può costituire un’alternativa, con fini ornamentali, al pesco fruttifero, soprattutto in presenza di uno spazio ridotto.

Pesche Ortofrutta Trevi

Tipologie di pesche

Il pesco fruttifera principalmente sui rami misti, lunghi anche 60-70 cm, alla cui sommità si trova una gemma a legno, circondata da gemme a fiore. Raramente fruttifica sui dardi, chiamati anche mazzetti di maggio.

Il profumo ed il sapore delle pesche sono squisitamente estivi. In commercio possiamo trovarne di diverse tipologie, tutte dalla polpa succosa e dolce. Le varietà più coltivate sono:

Pesca comune o gialla, polpa succosa, gialla, profumata con buccia vellutata;

Pescanoce o nettarina, sia a polpa gialla che bianca, dalla buccia liscia e rossastra, non vellutata;

Pesca bianca, polpa bianca e più filamentosa;

– Pesca saturnina o tabacchiera, dalla forma schiacciata, dal sapore intenso e con la polpa bianca; risulta solitamente molto più dolce rispetto alle classiche pesche.

Il Benessere dalle pesche

Pesche Ortrofrutta Trevi

Le pesche sono protagoniste dell’estate. Il loro consumo regolare, in virtù delle proprietà diuretiche che appartengono loro, aiuta a combattere costipazione e stitichezza. Inoltre favoriscono l’eliminazione delle tossine che tendono ad accumularsi nel fegato, migliorandone così la funzionalità.

L’alta percentuale di acqua contenuta al loro interno (85%) le rende, come la maggior parte della frutta, dissetanti e rinfrescanti.

Ottime fonte di sali minerali quali magnesio, fosforo, potassio e calcio; il fabbisogno quotidiano di potassio è soddisfatto del 47% se consumiamo una pesca di medie dimensioni.

Presenti al loro interno anche le vitamine, A e C; il loro colore è indice della presenza di betacarotene, che viene convertito dal nostro organismo in vitamina A. La presenza di vitamina C, consente di facilitare l’assorbimento del ferro.

Il selenio contenuto in esse, svolge un’importante azione nella protezione delle cellule, riparandole dai danni del tempo; pelle e capelli non possono che trarne benefici.

Non sono presenti particolari controindicazioni ma un consumo eccessivo potrebbe appesantire lo stomaco poiché contenendo molta acqua, tendono a gonfiarlo.

Le pesche sono un frutto tipicamente estivo ma possiamo prepararne delle ottime conserve in modo da gustarle tutto l’anno.

 

Conoscevate le proprietà benefiche delle pesche? Grazie per aver letto questo post. Se avete dei suggerimenti, lasciateci un commento qui sotto, è sempre ben accetto!

Vi aspettiamo, insieme ai nostri prodotti sempre freschi a Roma, ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Albicocche: frutto dal colore oro

Una leggenda narra che nella lontana Armenia, l’albicocco era una pianta ornamentale bellissima, con soli fiori bianchi. Con l’invasione del paese, venne decretato l’abbattimento di tutti gli alberi che non producevano frutti, al fine di ottenere legname; così anche l’albicocco rischiò l’estinzione.  Ma una notte, le lacrime di una giovane, versate ai piedi dell’incantevole pianta, trasformarono i fiori in frutti dorati, le albicocche.

Origine e coltivazione dell’albicocco

albicocca-alberoAlbero da frutta, conosciuto da almeno 4 mila anni, appartiene alla famiglia delle Rosacee, sembra essere originario della Cina, dove ancora oggi ne crescono alcune tipologie selvatiche. Da qui, progressivamente si diffuse nel territorio dell’Impero Cinese e poi nel continente asiatico; viene dato ad Alessandro Magno il merito di aver importato questo esemplare e averlo diffuso in tutto il Mediterraneo.

I Romani chiamavano l’albicocca “praecox”, cioè precoce, poiché iniziava a maturare da giugno. Come dargli torto, se pensiamo a questo frutto, non possiamo non pensare all’estate! La coltivazione dell’albicocco non necessita di particolari caratteristiche del terreno, né di meticolose cure. La pianta ha un’altezza compresa fra i 5 e gli 8 metri e dall’impianto, comincia a dar frutti tra il terzo e quarto anno, raggiungendo il suo pieno sviluppo nel giro di un decennio, producendo frutti anche per 20 anni.

Fioritura dell’albicocco

Fiore dell'albicocco

La pianta sprigiona i suoi fiori, bianchi e delicati, ad inizio primavera, nelle zone più calde anche già da febbraio. La precoce fioritura rappresenta però anche un limite: soprattutto al nord, le gelate causano la caduta delle gemme e, dunque, la perdita del raccolto. I fiori, raggruppati solitamente in mazzetti o singoli, sono un vero spettacolo da ammirare e somigliano nella loro bellezza a quelli del ciliegio.

Vista la loro delicatezza, è importante piantare l’albicocco in zone non soggette a forti venti o preoccuparsi di fornire un adeguato riparo. Non è una pianta che va potata: il taglio dei grossi rami favorisce la gommosi (malattia fungina con essudati appiccicosi) e l’eccessiva potatura può determinare la proliferazione eccessiva di rami.

 

albicoccheColorate, rotonde, succose…

Le albicocche vanno gustate mature (il loro colore deve essere acceso), ma la loro consistenza deve essere solida, non troppo morbida, poiché in questo caso ne risentono anche le loro sostanze nutritive.

La raccolta, come abbiamo detto, può oscillare dalle prime settimane di giugno,  per le piante coltivate con anticipo al Sud, fino a luglio ed agosto inoltrato, per le zone più tarde del Nord.

I frutti sono facilmente deperibili, devono essere conservate in frigorifero e consumate nel giro di pochi giorni. Nel pieno della loro maturazione, sono probabilmente uno dei frutti più profumati, quindi non sarà difficile consumarle in un batter d’occhio.

Albicocche: concentrato di benessere?

Vediamo cosa contengono:albicocche

  • Acqua, in estate abbiamo bisogno di equilibrare la perdita dei liquidi causata dalla maggiore sudorazione e la frutta è un vero toccasana; le albicocche ne contengono oltre l’80%;
  • Potassio che, regolando la pressione arteriosa, favorisce l’eliminazione dei liquidi in eccesso;
  • Ferro, Fosforo, Sodio, sostanze di vitale importanza per il nostro organismo; 
  • Beta-carotene, pigmento naturale dall’elevata proprietà antiossidante, attivo nel contrastare i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare e del cancro;
  • Vitamina A, come risultato della conversione del beta-carotene messa in atto dal nostro organismo, estremamente importante per la funzionalità oculare. Essa stimola la  produzione di melanina, responsabile dell’abbronzatura e, quindi, della protezione della pelle.
  • Catechine, appartenenti alla famiglia dei fitonutrienti flavonoidi che abbassano i livelli di attività dell’enzima coinvolto in una delle fasi critiche delle infiammazioni.

Le albicocche sono povere di calorie e l’alta percentuale di acqua contenuta in esse, le rende particolarmente sazianti, ideale per lo spuntino di metà mattinata; ottime anche da portare al mare, da gustare sotto l’ombrellone, nella pausa tra un tuffo e l’altro.

Albicocche non solo da mangiare

albicocche

Dal nocciolo dell’albicocca si può ricavare un olio, vero toccasana per le pelli secche; molto idratante, come la maggior parte degli oli, che se applicato sulla pelle umida, aiuta a mantenerne l’elasticità e a prevenire smagliature e macchie cutanee.

Molto dibattuta è la questione sul consumo benefico o meno dei noccioli veri e propri; alcuni studi hanno dichiarato che la vitamina B17 contenuta al loro interno, abbia proprietà antitumorali; ulteriori ricerche, invece, ritengono che essa sprigioni acido cianidrico, sostanza molto velenosa per il nostro corpo.

Nel dubbio, forse, è meglio astenersi dal mangiare i noccioli delle albicocche, “accontentandoci” della loro succosa polpa.

Continuando con le controindicazioni, è bene sapere che la loro pelle potrebbe causare allergie e quindi è consigliabile lavarla accuratamente. Si dice che le albicocche siano pesanti per la digestione; è vero, un loro consumo eccessivo potrebbe affaticare lo stomaco e causare problemi digestivi.

Non solo tanto benessere, ma anche gusto; in questo post troverete qualche consiglio su come gustare al meglio questo frutto.

 

E voi, amate le albicocche? Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Vieni a sentire il profumo delle nostre albicocche, ci troviamo al centro di Roma, a pochi passi dalla Fontana di Trevi. Ti aspettiamo con i nostri prodotti sempre freschi.

Le ciliegie, piccolo frutto dal gusto intenso.

A primavera inoltrata, in piena corsa verso l’estate possiamo godere finalmente di tantissima frutta e verdura dai colori e dai profumi che nelle stagioni invernali scarseggiano. Le ciliegie sono sicuramente uno dei frutti più amati di questo periodo.

E’ davvero raro trovare qualcuno a cui non piaccia questo frutto dal caratteristico colore rosso, dalle sue sfumature più chiare, a quelle più intense fino alla tonalità più scura, quasi nera.

Un frutto dalle origini lontane

ciliegie

L’albero del ciliegio appartiene alla famiglia delle Rosacea e nelle fonti letterarie, lo scrittore latino Plinio, fa risalire la sua origine ad aree limitrofe al Mar Nero. Ci racconta che fu portato a Roma da Lucullo, comandante romano e grande buongustaio.

Il ciliegio, dunque, tra storia e legenda, sembra avere origine orientale, sebbene molti attribuiscano la sua nascita in Egitto.

Oggi la coltivazione di ciliegie si estende oltre che in Europa anche in America, Turchia, Siria e Cile. L’Italia, con un raccolto pari a circa 150 mila quintali, è uno dei principali produttori di ciliegie nel quadrante europeo.

Fioritura dei ciliegi

albero di ciliegio

I ciliegi sono alberi che possono raggiungere anche 20 metri di altezza.

Due sono i più comuni ciliegi, entrambi provenienti dai territori occidentali dell’Asia:
Prunus avium (ciliegio dolce), da cui nascono le ciliege dolci, sia a polpa tenera (tenerini) che a polpa dura (duracine);
Prunus cerasus (ciliegio acido), da cui provengono le amarene e le marasche.

I ciliegi fioriscono in primavera, regalandoci lo spettacolo dei loro fiori bianchi e rosa.

Verso aprile-maggio il ciliegio fiorisce ed insieme ai fiori mette anche le foglie.

Come in molti alberi da frutto, la fioritura è piuttosto breve, i petali cadono dopo pochi giorni permettendo così ai frutti di crescere.

 

La raccolta delle ciliegie

raccolto di ciliegio

La raccolta delle ciliegie è un momento a cui prestare massima attenzione.

Sono dei frutti dalla difficile maturazione e potremmo correre il rischio di raccogliere ciliegie ancora acerbe o, al contrario, aspettare eccessivamente e trovarle troppo mature, succose prede degli uccellini.

Dunque, quando raccogliere le ciliegie?

È consigliabile una raccolta unica e poi, in un secondo momento, effettuare una distinzione tra le ciliegie più mature e quelle non ancora pronte.

La raccolta delle ciliegie generalmente ha inizio da metà maggio e prosegue fino a giugno. Questo ci permette di poter gustare della loro dolcezza fino a luglio inoltrato!

Le varietà più diffuse e note di ciliegie sono tre:
Visciole, si consumano prevalentemente fresche;
Amarene, dal colore rosso intenso, con succo e polpa chiari;
Marasche, più piccole, utilizzate soprattutto per produrre liquori.

Ciliegie: quali sono le proprietà e valori nutrizionali?

ciliegie

Le ciliegie, oltre ad essere belle, sono piccoli frutti che possiedono anche molte sostanze nutritive. Come la quasi totalità della frutta, non mancano di proprietà depurative, diuretiche, disintossicanti e dissetanti.

Vediamo nel dettaglio quali sono.

Alla presenza di vitamine A e C, si deve aggiunge la non trascurabile ricchezza di sali minerali quali: potassio, fosforo, calcio, ferro, sodio, zinco, rame, fluoro e magnesio.

Il buon contenuto di flavonoidi stimola la produzione di collagene, con grandi benefici per la nostra pelle, a cui regala proprietà rivitalizzanti.

Studi dell’Università di Michigan (USA), hanno dimostrato che il consumo di ciliegie favorisce il benessere cardiovascolare, aiutando a controllare i livelli di colesterolo nel sangue grazie all’alta percentuale di sostanze antiossidanti.

Inoltre contengono l’acido malico.

L’acido malico stimola l’attività del fegato, favorendo la digestione degli zuccheri e l’attività epatica.

Insolita è la presenza di melatonina, potente antiossidante con ruolo decisivo nel regolare il ciclo sonno-veglia.
Nonostante non siano di colore arancione, le ciliegie risultano ricche di beta-carotene, superando di gran lunga mirtilli e fragole. Per questo, in virtù delle loro proprietà rivitalizzanti sono delle alleate speciali anche per la nostra pelle.

Chi lo avrebbe mai detto che dentro pochi centimetri si potessero nascondere tutte queste virtù?

Ecco i suoi pregi

Queste possono essere mangiate tranquillamente anche da chi soffre di diabete poiché il levulosio, zucchero al loro interno, non ha controindicazioni.

Diamo anche un’ottima notizia agli amanti della linea: contengono praticamente zero calorie (38 cal. per 100 g).

Quindi potete inserire le ciliegie nella vostra dieta e gustarle senza pensieri, magari come spuntino di metà mattinata; si prestano bene ad accompagnarci nella nostra merenda pomeridiana, anche fuori casa.

Da piccoli la nonna ci diceva sempre che il mangiare troppe ciliegie ci avrebbe causato mal di pancia. In effetti, un loro consumo eccessivo, in particolar modo nei bambini al di sotto dei tre anni, potrebbe causare piccoli problemi intestinali, a causa delle loro proprietà lassative.

Il periodo in cui possiamo gustare le ciliegie è limitato, purtroppo; in questo post  vi diamo qualche consiglio sulla loro conservazione e qualche spunto per impiegarle in golosità da leccarsi i baffi.

Sui benefici della frutta e verdura leggi anche qui: “Frutta e Verdura: Il Meglio“.

 

Grazie per aver letto questo post, ti invitiamo a lasciare un commento e se vuoi un tuo consiglio è ben accetto.

Se ti trovi a passare al centro di Roma presso la bellissima Fontana di Trevi, vienici a trovare e a gustare i nostri prodotti sempre freschi.

Ti aspettiamo!

Perché  mangiare frutta e verdura?

Si sta avvicinando la bella stagione e come ogni anno cerchiamo di mangiare frutta e verdura in quanto alimenti salutari.

In questi ultimi anni sta riscuotendo molto successo incrementare la propria dieta con l’assunzione di estratti e centrifugati di frutta e verdura.

I succhi estratti di frutta e verdura fresca, a differenze dei succhi di frutta confezionati ed altre bevande zuccherate che si trovano in commercio, sono energetici in quanto ricchi di:

  • vitamine
  • sali minerali
  • aminoacidi
  • enzimi

Nutrirsi di succhi estratti ha il vantaggio di rendere subito disponibili le vitamine al nostro organismo senza affaticare l’apparato digerente.

Quando mangiamo la frutta e la verdura interi occorrono dalle 3 alle 5 ore di digestione assimilando solo una piccola parte dei principi nutritivi.

Il succo prodotto con estrazione a freddo garantisce il 65% di assimilazione di tali principi con un tempo di digestione pari a 10-15 minuti.

I succhi però vanno bevuti subito altrimenti si attua un processo di ossidazione che renderanno nulle le proprietà nutrizionali e curative.

Quanto succo possiamo bere?

ottima centrifuga di frutta e verdura

Per chi inizia ad inserire nella propria dieta i succhi freschi è consigliabile assumerli gradualmente, dando il tempo all’intestino di abituarsi per una più corretta depurazione e contribuendo a rafforzare le difese immunitarie.

Sono degli ottimi alleati per prevenire l’insorgere di malanni stagionali soprattutto per i bambini.

Ecco tanti ingredienti da utilizzare per i vostri succhi e i benefici che ne contengono.

verdura carota

Le carote:

Sono la più ricca fonte di vitamina A che il corpo possa assimilare velocemente.

Sono anche fonte di calcio, magnesio e ferro. Stimolano l’appetito e favoriscono la digestione.

Aiutano a prevenire le infezioni agli occhi, alla gola, alle tonsille e a tutti gli organi della respirazione.

Abbinate al cavolo cappuccio si ottiene una miscela ricca di vitamina C.

Succo di carota e peperone verde sono efficaci per ripulire la pelle dalle macchie.

verdura sedano

Il sedano:

ha un elevato contenuto di cloruro di sodio, grazie a questo è l’alimento migliore per contrastare gli effetti del gran caldo.

verdura cetrioli

I cetrioli:

sono il miglior diuretico naturale.

Favoriscono la crescita dei capelli grazie all’elevato contenuto di silicio e zolfo.

Ottima combinazione con carote, lattuga e spinaci.

verdura lattuga

La lattuga:

contiene grandi quantità di ferro e magnesio.

Se mescolati con succo di carota questa intensifica le proprietà grazie all’aggiunta della vitamina A della carota e del sodio.

verdura prezzemolo

Il prezzemolo:

è un alimento eccellente per l’apparato urinario, è utile in caso di calcoli ai reni, nella vescica e altri disturbi renali.

Funziona anche per tutti i disturbi che riguardano occhi e nervi ottici.

Insieme alla barbabietola, carote e cetriolo attenuano i crampi dovuti al ciclo mestruale e rendono regolare quest’ultimo se si eliminano dalla dieta amidi e zuccheri concentrati.

verdura indivia

L’indivia:

è una delle fonti più ricche di vitamina A tra tutti i vegetali a foglia verde.

Consigliabile con l’aggiunta di sedano, carote e prezzemolo.

verdura spinaci

Gli spinaci:

sono l’alimento più vitale che esista per l’intero apparato digerente.

frutta mela

La mela:

è ricca di sali minerali e vitamina B, efficace contro la stanchezza e l’inappetenza.

Si abbina benissimo con la pera ma anche con carota, sedano o mela e kiwi.

Molto amato il succo ACE ovvero arancia, carote e limone.

Ci sono un’infinità di combinazioni e se volete avere informazioni utili per la salute vi consigliamo il  libro tascabile di Norman Walker: Succhi freschi  di frutta e verdura.

Se sei arrivato fin qui a leggere vorrai anche sapere come ottenere gli estratti di cui ho parlato finora.

Di seguito una piccola descrizione dei due apparecchi più utilizzati.

Ma qual’è il modo migliore per estrarre il succo dalla  frutta e dalla verdura?

Utilizzare l’estrattore o la centrifuga?

Sono molti i fattori da tenere in considerazione per la scelta tra i due elettrodomestici, ma alla fine sarai tu a scegliere in base ai tuoi gusti personali.

Per questo ti consiglio, sempre se ne avrai la possibilità, di assaggiare i due diversi succhi estratti sia da uno che dall’altro macchinario.

Differenza tra l’estrattore e la centrifuga.

estrattore centrifuga

La centrifuga:

utilizza delle lame per spezzettare la frutta e la verdura, la polpa viene depositata in un apposito contenitore e il succo passa attraverso  un apposito filtro.

Per via dell’alta velocità della rotazione delle lame che possono raggiungere anche i 18.000 giri al minuto, la temperatura raggiunta dalla frutta e dalla verdura può arrivare a superare i 70° ed è proprio questo processo che molto probabilmente potrebbe distruggere parte delle sostanze nutritive presenti nel succo, teoria ancora da dimostrare.

Pro:

  • Costo inferiore all’estrattore;
  • Succo ottenuto più ricco di fibre;
  • Macchina più facile da pulire.

L’estrattore:

utilizza di solito una vite senza fine, grazie alla quale la polpa viene semplicemente schiacciata e setacciata, per cui il succo non si ottiene per via della forza centrifuga.

La polpa viene separata completamente dalla parte liquida ottenendo così più succo rispetto alla centrifuga.

Pro:

  • L’estrazione del succo avviene a freddo;
  • La polpa viene separata completamente dal liquido;
  • Nella polpa rimangono eventuali pesticidi utilizzati.

Comunque, indipendentemente da ciò che sceglierai, posso dirti che bere succhi estratti o centrifugati di frutta e verdura è altamente salutare.

Qui puoi visitare la galleria dei nostri prodotti che tutti i giorni forniamo ai nostri clienti.

Se hai qualche informazione in più per migliorare questo post o semplicemente vuoi dire la tua, lascia un commento qui sotto.

Grazie!