L’origine della pianta di melanzana
Il nome scientifico della pianta della melanzana è Solanum Melongena e i suoi frutti, le melanzane, sono in realtà bacche. La pianta di melanzana sembra essere originaria dell’India; anche se c’è chi sostiene che in origine fosse coltivata in Cina.
In seguito la sua coltivazione si estese al sud est asiatico mentre fu introdotta in Europa piuttosto tardi, intorno al XVIII secolo.
La coltivazione della melanzana
Le piante di melanzane non hanno particolari esigenze nella loro coltivazione. Dopo l’impianto, il terreno deve essere ben drenato e fertile; in seguito alla messa a dimora delle piantine di melanzana, sono necessarie frequenti irrigazioni e concimazioni pur evitando ristagni.
Risulta preferibile un’esposizione al sole non eccessiva. Non necessita di climi freddi ma è bene che le temperature non scendano sotto i 12°C.
I fiori
I suoi fiori variano dal colore violaceo a sfumature più chiare, quasi bianchi e sono molto grandi. A circa 10 giorni di distanza dalla comparsa dei fiori, potremo raccogliere le prime melanzane.
In condizioni ottimali il ciclo biologico della pianta di melanzana può durare fino a 180 giorni.
La maturazione della melanzana è di solito indicata dalla luminosità della buccia che progressivamente, con il passare dei giorni, perde le sue caratteristiche e diventa opaca.
La loro raccolta avviene tra fine agosto e, generalmente, la prima metà di settembre.
Tipi di melanzane
Le melanzane si caratterizzano per la colorazione violacea (ad eccezione delle tipologie ibride -la bianca e la zebrina), la buccia liscia e sottile nonché la polpa morbida. Le tipologie più utilizzate sono:
- Violetta “seta”, la tradizionale, ovale allungata o tonda, comunemente utilizzata in cucina;
- Perlina, frutto di incroci naturali, ha piccole dimensioni, con buccia sottile e polpa dolce;
- Nera, ovale e tondeggiante, dal colore scuro e brillante.
Le melanzane fanno bene?
Dal punto di vista nutrizionale ogni melanzana è costituita da un’elevata percentuale di acqua e sali minerali, soprattutto potassio e fibre.
Ha uno scarso apporto calorico: per ogni 100 g, 25 kcal. Il contenuto acquoso aiuta a favorire la diuresi, facilita la digestione e combatte la stitichezza.
Con la cottura perdono molte delle loro proprietà ma rimangono in ogni caso valide. Presentano un alto contenuto di vitamine, A, C e molte del gruppo B.
Quest’ultime risultano particolarmente preziose nella protezione del sistema nervoso centrale, fegato e ossa.
L’importanza delle fibre
Inoltre la cospicua presenza di fibre trasforma le melanzane in validi aiutanti per l’intestino. I fitonutrienti al loro interno quali flavonoidi, acido caffeico e clorogenico, le rendono utili nella lotta ai radicali liberi nonché a svolgere un’azione antiossidante.
Contengono sostanze simili alla cinarina, utile nella regolazione della funzionalità epatica.
Hanno un effetto benefico azione antiinfiammatoria, depurativa.
Vi piacciono le melanzane? In questo post vi diamo come sempre qualche suggerimento su come impiegare questo ortaggio versatile e gustoso.
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