Articoli

Le pesche dell’immortalità

Le pesche in Cina hanno un significato simbolico. L’albero, coltivato da millenni, è simbolo dell’immortalità e della primavera: si credeva che, nutrendosi di questo frutto, il corpo venisse preservato dalla corruzione. Secondo la leggenda, in origine Shou Xing era un saggio che, mangiando il succoso frutto dai poteri magici, ottenne il dono dell’immortalità, divenendo il Dio della longevità e della salute.

Anche al legno del pesco veniva dato un potere magico: lavorato a forma di spada ed usato dai monaci per effettuare esorcismi o per fabbricare tutti quegli gli oggetti scolpiti che assumevano anche funzione di protezione della propria famiglia e della casa, dai pericoli o dai fantasmi.

Il pesco

Il Prunus Persica, ha un’origine antica ed affascinante. Come abbiamo accennato, era coltivato sin dai tempi più antichi in Cina; da qui,  si diffuse in Egitto ed in Persia, arrivando poi, grazie ad Alessandro Magno, in tutti i paesi del Mediterraneo e in Italia, ai tempi dell’Impero Romano.

La coltivazione

Il pesco necessita di sole e di essere piantato in aree moderatamente ventilate in modo da non soffrire delle gelate invernali o del caldo estivo. La messa a dimora è consigliabile all’inizio dell’inverno, in modo da prepararsi in tempo per la primavera. Il pesco necessita di un’irrigazione regolare, in dosi maggiori durante la fioritura e nella fase iniziale dello sviluppo dei fiori. É una pianta che ha bisogno di grandi quantità di azoto, il quale può esser concesso tramite concimatura.

Pesche Ortofrutta Trevi

Essa, se precoce, incide positivamente sulla resa quantitativa dei frutti mentre può avere effetti negativi se svolta tardivamente, durante la loro maturazione. L’altezza del pesco può variare dai tre agli otto metri.

La potatura del pesco

La potatura richiede qualche attenzione in più; l’obiettivo è quello di stimolare la fioritura, la fruttificazione e contenere la chioma, aiutando così la pianta a crescere bene. La potatura del pesco può essere fatta in inverno ed è detta “secca”, da eseguire entro febbraio o, nelle aree più fredde, da anticipare a novembre. Quella detta “verde”, invece, è da svolgersi a luglio: la chioma verrà sfoltita. Sono operazioni importanti perché una chioma ordinata fa sì che la luce penetri  all’interno dei rami.

Pesche Ortrofrutta Trevi

Fiori rosa, fiori di pesco…

Cantava Battisti. I piccoli fiori rosa che ricoprono interamente i rami del pesco nella stagione primaverile, anticipano di qualche settimana i frutti. Essi, anomalamente, si sviluppano prima delle foglie, sbocciando in primavera, tra marzo ed aprile; rendono la fioritura di questo albero molto apprezzata ed incantevole. Quando invece si parla di “fior di pesco” siamo di fronte ad una pianta diversa, un’arbustiva ornamentale che appartiene alla stessa famiglia del pesco da frutto, le Rosaceae. Originaria della Cina e del Giappone, può costituire un’alternativa, con fini ornamentali, al pesco fruttifero, soprattutto in presenza di uno spazio ridotto.

Pesche Ortofrutta Trevi

Tipologie di pesche

Il pesco fruttifera principalmente sui rami misti, lunghi anche 60-70 cm, alla cui sommità si trova una gemma a legno, circondata da gemme a fiore. Raramente fruttifica sui dardi, chiamati anche mazzetti di maggio.

Il profumo ed il sapore delle pesche sono squisitamente estivi. In commercio possiamo trovarne di diverse tipologie, tutte dalla polpa succosa e dolce. Le varietà più coltivate sono:

Pesca comune o gialla, polpa succosa, gialla, profumata con buccia vellutata;

Pescanoce o nettarina, sia a polpa gialla che bianca, dalla buccia liscia e rossastra, non vellutata;

Pesca bianca, polpa bianca e più filamentosa;

– Pesca saturnina o tabacchiera, dalla forma schiacciata, dal sapore intenso e con la polpa bianca; risulta solitamente molto più dolce rispetto alle classiche pesche.

Il Benessere dalle pesche

Pesche Ortrofrutta Trevi

Le pesche sono protagoniste dell’estate. Il loro consumo regolare, in virtù delle proprietà diuretiche che appartengono loro, aiuta a combattere costipazione e stitichezza. Inoltre favoriscono l’eliminazione delle tossine che tendono ad accumularsi nel fegato, migliorandone così la funzionalità.

L’alta percentuale di acqua contenuta al loro interno (85%) le rende, come la maggior parte della frutta, dissetanti e rinfrescanti.

Ottime fonte di sali minerali quali magnesio, fosforo, potassio e calcio; il fabbisogno quotidiano di potassio è soddisfatto del 47% se consumiamo una pesca di medie dimensioni.

Presenti al loro interno anche le vitamine, A e C; il loro colore è indice della presenza di betacarotene, che viene convertito dal nostro organismo in vitamina A. La presenza di vitamina C, consente di facilitare l’assorbimento del ferro.

Il selenio contenuto in esse, svolge un’importante azione nella protezione delle cellule, riparandole dai danni del tempo; pelle e capelli non possono che trarne benefici.

Non sono presenti particolari controindicazioni ma un consumo eccessivo potrebbe appesantire lo stomaco poiché contenendo molta acqua, tendono a gonfiarlo.

Le pesche sono un frutto tipicamente estivo ma possiamo prepararne delle ottime conserve in modo da gustarle tutto l’anno.

 

Conoscevate le proprietà benefiche delle pesche? Grazie per aver letto questo post. Se avete dei suggerimenti, lasciateci un commento qui sotto, è sempre ben accetto!

Vi aspettiamo, insieme ai nostri prodotti sempre freschi a Roma, ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Pesche tutto l’anno

Vi abbiamo raccontato in un precedente post, le proprietà benefiche delle pesche e le notizie principali in merito alla loro coltivazione e alla raccolta. Qui ci dedicheremo ad un approfondimento ben più godurioso: come poter gustare questo frutto tipicamente estivo, nei mesi a seguire? Realizzando delle conserve di pesche, sciroppate e sotto forma di marmellata! Vediamo cosa ci occorre e come fare.

pesche

Comune alla preparazione di entrambe le conserve, è la sterilizzazione dei vasetti che serviranno a contenerle. Questo è un passo molto importante per l’ottimale conservazione delle pesche.

Prendete i vasetti che intendete utilizzare, e riponeteli in una pentola profonda, a testa in su; per evitare che essi si tocchino, rischiando di rompersi, potete avvolgerli o separarli con dei canovacci. Riempite la pentola con l’acqua fino a coprirli del tutto. Portate ad ebollizione e lasciate “cuocere” per 30 minuti. Dopo circa 20 minuti, inserite anche i coperchi. Manteneteli nell’acqua fino a quando dovrete riempirli.

 

pesche

Pesche sciroppate

Ci serviranno (per 3 vasetti):

  • Pesche 1,5 Kg
  • Acqua
  • Zucchero
  • 1 Stecca di vaniglia

Lavate le pesche e sbucciatele; pulitele, eliminando il nocciolo. Dividiamole a metà ed inseriamole nei vasetti che avremo precedentemente sterilizzato.

Mettiamo sul fuoco un pentolino, facendo sciogliere in acqua lo zucchero ed inseriamo la stecca di vaniglia per aromatizzare; attendiamo una decina di minuti, fino ad ottenere uno sciroppo della giusta densità.

Una volta pronto, versiamolo nei vasetti fino a ricoprirle completamente. Chiudete ermeticamente i barattoli ed agitateli per far fuoriuscire le bolle d’aria; riponeteli a testa in giù. Ora procedete alla loro ulteriore bollitura, in modo che si sigillino correttamente. Inseriteli in una pentola, utilizzando sempre un canovaccio per evitare il contatto tra il vetro.

pesche

Fateli bollire per mezz’ora. Ed ecco che le nostre pesche sciroppate fatte in casa cono pronte; potrete utilizzare per decorare crostate, realizzare fresche ed appetitose macedonie oppure da mangiare da sole.

Marmellata (4 vasetti)

– Pesche (pulite) 1 Kg. 

– Zucchero 400 g;

– 1 Limone (succo e buccia grattugiata). 

Lavate e pelate le pesche. Togliete loro il nocciolo e tagliatele a pezzetti.

In una pentola unite la frutta al succo di limone e alla sua buccia grattugiata.

Fate bollire per 10 minuti circa. A poco a poco unite lo zucchero e lasciate andare per 45 minuti, avendo l’accortezza di girare con un cucchiaio di legno.

Per accertarvi che la consistenza della marmellata sia quella giusta, ponetene una piccola quantità su un piattino: se non scivolerà, vorrà dire che è pronta.

Sterilizzate i barattoli come spiegato precedentemente; riempite poi i vasetti con la marmellata ancora calda. Chiudeteli e rovesciateli a testa in giù e lasciateli riposare almeno una notte, coperti da un panno per mantenere il calore più a lungo e ottenere il sottovuoto.

Avete mai provato a realizzare queste conserve? Con le pesche possiamo anche preparare sfiziosi piatti. Se siete curiosi di alcune ricette, curiosate nei sito Cucina e Assapora, troverete, ad esempio, una portata di carne particolare come il pollo alle pesche, dall’aspetto davvero invitante.

 

Grazie per aver letto questo post. Se avete dei suggerimenti, lasciateci un commento qui sotto, è sempre ben accetto!

Veniteci a trovare,  ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi, scoprirete i nostri prodotti, sempre freschi.