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Noci: non frutti, ma semi benefici

L’albero del noce, il cui nome scientifico è Juglans Regia, è uno dei più antichi esistenti; sembra che resti fossili dei suoi antenati siano stati scoperti in stratificazioni che risalgono ad un periodo che va dai 23 ai 5 milioni di anni fa; si hanno testimonianze più recenti, nella Naturalis Historia di Plinio circa la sua importazione dall’Asia in Europa, a seguito delle colonizzazioni greche. Le noci nell’antichità erano anche dette Jovis glans ovvero “ghianda di Giove”, poichè per gli antichi Romani il noce era consacrato al re degli dei.

 

Noci Ortofrutta Trevi srl Roma

L’albero del noce

Il noce è un albero molto longevo che può diventare plurisecolare; oltre alla produzione di noci, questo albero è particolarmente apprezzato per la sua legna, di elevata qualità: considerato di gran pregio e dotato sia di ottima resistenza sia facilmente lavorabile.

Resiste alle temperature basse ma risente delle gelate improvvise, in particolar modo se colpito durante la fioritura, a cui si assiste da aprile a maggio. È una pianta auto fertile, ovvero l’impollinazione si verifica con il vento anche a causa della scarsa attrattiva degli insetti verso la pianta.

 

Coltivazione e cura del noceNoci Ortofrutta Trevi srl Roma

In Italia, nei decenni scorsi, si producevano fino a 80 mila tonnellate di noci; oggi tale cifra è scesa a 15 mila e la regione che spicca in tale produzione è la Campania.

L’albero di noce ha bisogno di essere piantato in profondità e nella scelta del luogo è bene tener presente che può raggiungere anche dimensioni che oscillano tra i 25 e i 30 metri di altezza, con una chioma particolarmente ampia.

Noci Ortofrutta Trevi srl RomaPreferisce i suoli profondi e ricchi di sostanze organiche, soprattutto potassio e azoto; nei primi anni di vita è necessario intervenire in modo cospicuo nella sua irrigazione; in seguito saranno sufficienti le normali piogge fatta eccezione in estate nelle aree dal clima più torrido.

La messa a dimora di questa pianta può essere fatta sia tramite seme che con innesto; tali operazioni devono essere svolte nei mesi di settembre e ottobre.

Ugualmente, durante i primi anni potrebbe essere necessario assicurare all’albero un supporto che direzioni la sua crescita e lo aiuti in un corretto sviluppo già dalla prima potatura. Le sue radici sono profonde e molto robuste, il tronco solido.

Una delle varietà di noce più diffusa è quella denominata “di Sorrento“; Noci Ortofrutta Trevi srl Romaquesta tipologia si contraddistingue per avere un gran vigore e per originare noci ovali e di media grandezza.

Tra gli agenti che determinano danni particolarmente seri alla coltivazione del noce, troviamo il verme; esso danneggia principalmente il frutto, intaccando i gherigli internamente.

 

 

 

Noci Ortofrutta Trevi srl RomaLe noci e la loro raccolta

Nel pieno della sua fase produttiva, il noce può arrivare a produrre frutti per 50-70 Kg; la loro raccolta è eseguita tra la metà di settembre e fine ottobre.

Essa avviene raccogliendo a mano i frutti che cadono spontaneamente dagli alberi, oppure utilizzando strumenti chiamati pertiche; come spesso accade nel mondo agricolo, si può contare anche su mezzi di raccolta totalmente automatizzati.

Le noci, insieme a mandorle, nocciole, pinoli e pistacchi fa parte di quella che chiamiamo frutta secca, ricca di grassi ma povera di zuccheri; il suo consumo regolare ma moderato è un’abitudine salutare, anche se in alcuni soggetti è bene non esagerare.

Le noci sono semi

La noce, in realtà, non è il vero frutto dell’albero; esso è la drupa, ovvero un corpo carnoso e fibroso (esocarpo) chiamato mallo che, giunto alla sua maturazione, diventa di colore nerastro e libera il seme al suo interno (endocarpo), la “noce” vera e propria: essa è costituita da due valve che hanno al suo interno il gheriglio.

Prima di essere venduti e arrivare a noi, quelle che comunemente chiamiamo noci, vengono sottoposte ad un insieme di operazioni.

Le noci fanno bene?

Come abbiamo accennato in apertura, un consumo regolare (seppur moderato) di noci, non può che far bene.

Esse aiutano a ridurre il colesterolo cattivo e sono delle valide alleate per il benessere intestinale, poiché ricche di fibre.Noci Ortofrutta Trevi srl Roma

Ovviamente è buona prassi inserirle all’interno di una dieta varia e non esagerare nel loro consumo, poichè pur essendo molto sazianti hanno un apporto calorico non trascurabile.  Le noci sono ricche di acido grasso linoleico, un olio cosiddetto essenziale, ovvero non prodotto dall’organismo. Sono ricche di arginina, un aminoacido che mantiene elastici i vasi sanguigni. Questo consente loro di poter essere un valido aiuto anche contro le malattie cardiovascolari e l’ipertensione arteriosa. Gli antiossidanti contenuti al loro interno, come l’acido ellagico, sono fondamentali nell’eliminazione delle tossine e aiutano a proteggere dai danni prodotti dai radicali liberi.

Le noci inoltre sono ricche di ferro e di rame. Quest’ultimo è fondamentale poiché è antinfiammatorio e antisettico, inoltre permette al nostro organismo di assimilare in modo corretto il ferro, evitando l’anemia.. Cospicua è anche la presenza del fosforo, indispensabile nella struttura delle ossa, denti e cellule. Al loro interno sono presenti anche vitamine, E e B6. Quest’ultima, chiamata piridossina è fondamentale nel mantenimento del sistema immunitario poiché ha un ruolo nella maturazione dei globuli rossi e nella sintesi delle proteine.

 

Noci Ortofrutta Trevi srl Roma

 

Come usare le noci in cucina?

La loro consistenza croccante e il sapore amarognolo permettono di ottenere sfiziosi abbinamenti sia nelle preparazioni salate che in quelle dolci.

 

 

Spaghetti con pesto di noci

Potrete utilizzare questa crema come condimento per la pasta oppure come salsa da spalmare su pane o sulla base che preferite; ottima anche come condimento per insalate.

Noci Ortofrutta Trevi srl Roma

Vi occorreranno:

  • Gherigli di Noci 160 g;
  • Olio Extravergine di Oliva 70 ml;
  • Latte 160 ml;
  • Mollica di Pane 30 g;
  • Aglio 1 spicchio;
  • Parmigiano grattugiato 20 g;
  • Pinoli 20 g;
  • Pepe q.b.;
  • Sale q.b.

Ammorbidiamo i gherigli per 5 min. in acqua bollente così da smorzare il loro sapore amaro; bagniamo con il latte la mollica e premiamola per eliminare il liquido in eccesso. In un contenitore uniamo le noci, la mollica e un po’ del latte utilizzato; i pinoli, l’aglio e il parmigiano; frulliamo il tutto con un mixer, poi aggiungiamo l’olio di oliva ed otteniamo un composto cremoso ed omogeneo. Saliamo e pepiamo, se la consistenza risultasse troppo asciutta, aggiungiamo un goccio di acqua o di latte. Cuociamo gli spaghetti (o il tipo di pasta che preferite) in acqua salata. A cottura ultimata versate il pesto e gli spaghetti nello stesso tegame ed amalgamate aggiungendo un po’ di acqua di cottura. Cospargete con qualche noce.

Dopo aver visto piatti salati, vi proponiamo un dessert.

 

Noci Ortofrutta Trevi srl Roma Crumble di prugne e noci

Questo dolce ha origini inglesi e deve il suo nome al fatto che all’apparenza si presenta come un insieme di briciole croccanti (crumb) che nascondono, in realtà, un ripieno di frutta calda. L’occorrente è: Prugne (500 g.); Zucchero di canna (70 g.); Burro (100 g.); Gherigli di noci (100 g.); Farina 00 (75 g.); Zucchero a velo (100 g.).

Laviamo le prugne, privandole del nocciolo  poi tagliamole a pezzi. Collocatele in un contenitore e ricopritele con zucchero a velo. In una ciotola uniamo farina, zucchero e burro ammorbidito. Impastiamo con la punta delle dita: è normale che il composto risulti sabbioso. Aggiungete le “noci” tritate grossolanamente. Imburrate gli stampini monoporzione, formando alla base uno strato di prugne che ricoprirete con il crumble. Infornate a 180° per 40 min.

Con le noci possiamo realizzare anche un liquore: il nocino. A questo link troverete la ricetta.

Vi piacciono le noci? Sapevate che avevano così tante proprietà nutritive? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, ogni suggerimento è sempre ben accetto!

 

Vienite a trovarci, la Trevi s.r.l. vi accoglierà con il suo assortimento di prodotti, sempre freschissimi e cercherà di soddisfare ogni vostra esigenza.  Ci troviamo al centro di Roma, a due passi dalla Fontana di Trevi.

 

 

Caki, le grandi bacche dal colore arancione

I caki sono frutti prodotti da un albero, il cui nome scientifico è Diospyros Kaki che appartiene alla famiglia delle Ebanacee, ovvero quella dei legni duri ed è l’unico a produrre frutti commestibili. Di origine asiatiche, l’albero del caki (o cachi) è conosciuto in Cina da più di 2000 anni; chiamato “mela d’Oriente”, progressivamente ampliò la sua presenza nei paesi limitrofi, come la Corea e il Giappone.  Giunse in Italia intorno al 1870.

 

Caki Ortofrutta Trevi RomaLa coltivazione 

L’albero dei caki si adatta a qualsiasi tipo di terreno purché ben drenato, profondo e con scarsi apporti di sodio; è importante lasciare un ampio spazio intorno alla pianta per permettere la sua crescita in modo agevolato: può raggiungere i 5 metri di altezza.

Nei periodi più caldi può essere necessario irrigare maggiormente il terreno, evitando però i ristagni. Nè per concimazione nè per potatura il caki necessita di particolari cure; per ripulire la pianta e rinvigorire la vegetazione degli alberi più vecchi. Teme le folate di vento, soprattutto in prossimità della raccolta dei frutti poichè i rami, eccessivamente carichi, potrebbero spezzarsi.

Dal sapore particolare, con un retrogusto alla vaniglia, il frutto del caki ha una consistenza morbida e gelatinosa e questo non lo rende appetibile a tutti. Tuttavia, la dolcezza di questi frutti li rende particolarmente attraenti agli uccelli di cui divengono facile preda, come accade per i fichi.

 

Caki Ortofrutta Trevi Roma

La raccolta del frutti 

Il primo raccolto si avrà dopo 3 o 4 anni dalla messa a dimora. I frutti sono molto delicati e qualsiasi spaccatura (anche solo causata da grandine) può provocare l’insorgere di marciumi.

Si raccolgono in autunno, dopo la caduta delle foglie.

Si procede alla loro raccolta quando sono ancora verdi e non hanno raggiunto la completa maturazione; questo permette di trasportarli più facilmente perché non posseggono ancora quella consistenza morbida che li caratterizza.

Alla raccolta segue un periodo di maturazione, spesso insieme alle mele; progressivamente acquistano la loro tipica colorazione arancione: la polpa diventa gelatinosa poichè i tannini (sostanze polifenoliche dal sapore sgradevole e astringente) contenuti nel frutto sono ormai totalmente degradati e i cachi possono essere consumati tranquillamente.

Così maturi si riescono a conservare solo per pochi giorni ma se volete possono essere congelati interi. Sono proprio queste sostanze, i tannini a conferire loro quel sapore fortemente astringente che comunemente classifichiamo con l’espressione comune “allappante“.

In commercio si trovano comunemente due varianti pressochè identiche:

  • variante classica, molto morbida che necessità di essere mangiata con cucchiaino;
  • variante caco mela, più comunemente detto caki vaniglia, che può essere mangiato a spicchi.

 

    Proprietà benefiche dei cakiCaki Ortofrutta Trevi Roma

La loro morbidezza deriva dal contenere circa l’80% di acqua; contengono fibre, vitamine A e C, che rafforzano il sistema immunitario; sali minerali tra cui potassio, fosforo, calcio, magnesio e sodio. Inoltre è ricco anche di beta-carotene, precursore della vitamina A.

Sono un valido alleato per combattere disturbi legati all’apparato intestinale: migliorano la digestione e combattono la stitichezza; sono molto energizzanti, particolarmente raccomandati in casi di inappetenza, stress psicofico e sport. Contengono una cospicua quantità di zuccheri: per questo motivo il loro consumo è sconsigliato per chi soffre di diabete o obesità.

Sono considerati alleati nella funzionalità epatica e utili per eliminare l’astenia tipicamente autunnale: il consiglio è di mangiare un cachi al giorno.

 

Caki Ortofrutta Trevi Roma

Dolcezza in cucina

Il caki viene consumato crudo ma trova impiego anche in cucina, seppur non in modo abituale. Oltre a mangiarlo spaccato, con cucchiaino, come una vera coppetta da dolce, la sua polpa è talmente zuccherina che ben si presta alla preparazione di facili dessert.

 

Semifreddo di caki

Svuotiamo del suo contenuto un caki e mescoliamolo con 500 ml di panna fresca montata aggiungendo 100 gr di zucchero e il succo di mezzo limone.  Versiamolo in uno stampino rivestito di pellicola trasparente e lasciamolo in freezer per qualche ora. Servitelo a fette, accompagnato da ciuffetti di panna.

 

CupcakeCaki Ortofrutta Trevi Roma

Soffici e dolci sono un ideale dessert da realizzare con questo frutto tipicamente autunnale. Ci occorreranno:

  • Caki 3;
  • Farina 260 g
  • Zucchero 100 g;
  • Cacao (facoltativo) 20 g.;
  • Latte 157 ml;
  • Olio di semi 80 ml;
  • Uova 2
  • Lievito in polvere 1 bustina scarsa;
  • Sale 1 pizzico.

Laviamo i caki e spolpiamoli facendoli a pezzetti in una pentola insieme a parte dello zucchero; cuociamo a fuoco basso per circa 20 min in modo che si sfaldino per bene. Se necessario frullateli con un mixer. Sbattiamo le uova insieme allo zucchero rimasto, aggiungiamo l’olio di semi, i cachi sfaldati poi la farina, il cacao insieme al latte e al lievito (che avremo precedentemente setacciato). Amalgamiamo per bene e versiamo il nostro impasto negli stampi che abbiamo scelto e cuociamo per circa 20 min. a 180° (il tempo di cottura dipende molto dalle caratteristiche del vostro forno).

Ma il caki si presta bene anche per ricette salate; curiosate in questo link e rimarrete sorpresi; caki grigliato!

 

Le sette virtù dell’albero dei cakiCaki Ortofrutta Trevi Roma

Si tramanda che molti di questi alberi riuscirono a sopravvivere alla bomba atomica di Nagasaki, nell’agosto 1945; questo conferì loro il nome di “Alberi della Pace”. Inoltre dai cinesi è definito “albero delle sette virtù” poichè:

  1. Ha una lunga vita, essendo molto resistente e vivendo oltre cinquant’anni;
  2. Produce una grande ombra, poiché la sua chioma regala sollievo;
  3. Permette agli uccelli di nidificare tra i rami;
  4. É inattaccabile da parte di tarli e parassiti;
  5. Le sue grandi foglie sono decorative;
  6. Dalle sue foglie si ricava un grande fuoco;
  7. Le foglie che concimano la terra.

 

Ti piacciono i caki? Come siete soliti mangiarli? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre a squisiti caki, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

L’origine della pianta di melanzana

Il nome scientifico della pianta della melanzana è Solanum Melongena e i suoi frutti, le melanzane, sono in realtà bacche. La pianta di melanzana sembra essere originaria dell’India; anche se c’è chi sostiene che in origine fosse coltivata in Cina.

In seguito la sua coltivazione si estese al sud est asiatico mentre fu introdotta in Europa piuttosto tardi, intorno al  XVIII secolo.  

Melanzane Ortofrutta Trevi

La coltivazione della melanzana

Le piante di melanzane non hanno particolari esigenze nella loro coltivazione. Dopo l’impianto, il terreno deve essere ben drenato e fertile; in seguito alla messa a dimora delle piantine di melanzana, sono necessarie frequenti irrigazioni e concimazioni pur evitando ristagni.

Risulta preferibile un’esposizione al sole non eccessiva. Non necessita di climi freddi ma è bene che le temperature non scendano sotto i 12°C.

I fiori

Melanzana Ortofrutta Trevi

I suoi fiori variano dal colore violaceo a sfumature più chiare, quasi bianchi e sono molto grandi.  A circa 10 giorni di distanza dalla comparsa dei fiori, potremo raccogliere le prime melanzane.

In condizioni ottimali il ciclo biologico della pianta di melanzana può durare fino a 180 giorni.

La maturazione della melanzana è di solito indicata dalla luminosità della buccia che progressivamente, con il passare dei giorni, perde le sue caratteristiche e diventa opaca

La loro raccolta avviene tra fine agosto e, generalmente, la prima metà di settembre.

Tipi di melanzaneMelanzane Ortofrutta Trevi

Le melanzane si caratterizzano per la colorazione violacea (ad eccezione delle tipologie ibride -la bianca e la zebrina), la buccia liscia e sottile nonché la polpa morbida. Le tipologie più utilizzate sono:

  • Violetta “seta”, la tradizionale, ovale allungata o tonda, comunemente utilizzata in cucina;
  • Perlina, frutto di incroci naturali, ha piccole dimensioni, con buccia sottile e polpa dolce;
  • Nera, ovale e tondeggiante, dal colore scuro e brillante.

Melanzane Ortofrutta Trevi

Le melanzane fanno  bene?

Dal punto di vista nutrizionale ogni melanzana è costituita da un’elevata percentuale di acqua e sali minerali, soprattutto potassio e fibre.

Ha uno scarso apporto calorico: per ogni 100 g, 25 kcal. Il contenuto acquoso aiuta a favorire la diuresi, facilita la digestione e combatte la stitichezza

Melanzane Ortofrutta TreviCon la cottura perdono molte delle loro proprietà ma rimangono in ogni caso valide. Presentano un alto contenuto di vitamine, A, C e molte del gruppo B.

Quest’ultime risultano particolarmente preziose nella protezione del sistema nervoso centrale, fegato e ossa.

L’importanza delle fibre

Inoltre la cospicua presenza di fibre trasforma le melanzane in validi aiutanti per l’intestino. I fitonutrienti al loro interno quali flavonoidi, acido caffeico e clorogenico, le rendono utili nella lotta ai radicali liberi nonché a svolgere un’azione antiossidante.

Contengono sostanze simili alla cinarina, utile nella regolazione della funzionalità epatica.

Hanno un effetto benefico azione antiinfiammatoria, depurativa.

 

Vi piacciono le melanzane? In questo post  vi diamo come sempre qualche suggerimento su come impiegare questo ortaggio versatile e gustoso.

Lasciateci un commento, saremo lieti di rispondervi.

Trevi s.r.l. vi invita a consumare prodotti italiani. Vieni a trovarci, ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

 

Il fico, da alimento quotidiano dei Fenici a frutto sacro per i Romani

La pianta del fico, appartenente alla famiglia delle Moracee,  scientificamente Ficus Carica, sembra essere originaria della Siria; diffusasi prima in Cina e India, poi nel Mediterraneo grazie probabilmente ai Fenici che lo avevano reso il principale protagonista della loro alimentazione durante i viaggi; oggi è diffuso in tutto il mondo.

Fico Ortofrutta Trevi

Origini e sacralità del fico

La pianta del fico fece la sua prima comparsa in tempi davvero remoti, tanto che si ritiene essere stata la prima ad essere coltivata, ancor prima di grano e orzo.

Certo è che ne viene fatta menzione sin nei Vangeli dell’Antico Testamento; alcuni studiosi ritengono addirittura che il “frutto” mangiato da Adamo ed Eva non fosse una mela, ma proprio un fico. Gli Egizi la consideravano pianta dell’immortalità e come tale lo veneravano.

Citata da Omero nell’Odissea, da Aristotele e Teofraso come pianta coltivata anzitempo e i cui frutti erano particolarmente ricercati, era ritenuta in gran considerazione tanto che Plinio indica il fico come frutto sacro.

Fico Ortofrutta Trevi

Frutto sacro per i Romani

È nota la sua sacralità ai Romani, insieme alla vite e all’ulivo. In questo caso si fa risalire tale importanza alla leggenda secondo la quale Romolo e Remo  vennero trovati e allattati dalla Lupa proprio sotto una pianta di fico, lungo le sponde del Tevere.

Per questo motivo i Romani erano soliti piantare un fico nella piazza principale della città conquistata. Come pianta di buon auspicio si ritiene che fu collocata anche al centro dei Foro Romani. 

 

Fico Ortofrutta Trevi

La coltivazione della pianta del fico

Del fico si hanno due tipologie: quello selvatico (che non produce frutti commestibili) e quello “domestico” (che produce i fichi che mangiamo comunemente).

L’albero di fico è una pianta attiva fin da subito nella produzione di frutta: dopo circa 4 anni può arrivare a produrre 4 chili di frutti; nei casi più abbondanti, in seguito ai 7 anni, raggiunge dai 30 ai 60 chili.

Non ha bisogno di particolari attenzioni; resiste alla siccità ma ha un livello di sopportazione basso agli inverni troppo rigidi: potrebbe essere utile la sua messa a dimora a ridosso di un muro o non troppo esposto nella posizione.

Possiamo coltivare il fico (nano) anche in vaso, ottenendo ottimi risultati in ugual modo.

 

La raccolta dei fichiFico Ortofrutta Trevi

Verdi nel loro primo formarsi, tendono ad assumere sempre di più una colorazione blu-viola; con l’aumentare della maturazione, la buccia si assottiglia divenendo molto delicata. L’albero del fico non raggiunge elevate altezze; fino a 4-5 m con corteccia liscia e rami spesso intricati.

Quello che riteniamo il frutto, il fico, è in realtà un falso frutto; è un’infiorescenza carnosa e zuccherina ed è chiamato siconio; al suo interno si trovano, piccolissimi, i fiori, mentre i frutti veri, sono gli acheni (i semini che percepiamo); intorno ad essi è la parte commestibile, dolce e succosa.

Fico Ortofrutta TreviMolte varietà di piante producono fichi due volte l’anno: i primi frutti, detti fioroni, si hanno tra maggio e giugno; i secondi frutti, invece, vengono colti sul finire dell’estate, in prossimità del mese di settembre.

Raggiunge la maturazione in 60/70 giorni; il loro peso è variabile, a seconda dell’essere di primo o secondo fiore.

La raccolta dei fichi è un’operazione molto delicata: deve essere eseguita a mano, staccando ogni frutto con l’intero picciolo, in modo da ritardare il suo deperimento; sarebbe opportuno cercare di non rovinare la buccia. 

Nel momento del distacco dall’albero, è necessario fare attenzione al latte che fuoriesce poichè il suo contatto con la nostra pelle potrebbe risultare particolarmente irritante e scatenare reazioni allergiche.

Fico Ortofrutta TreviUna volta raccolti, è buona pratica posizionarli in senso verticale, all’interno di un contenitore areato, uno accanto all’altro. Il loro tempo di conservazione è piuttosto breve; di solito prima della vendita, vengono mantenuti in frigoriferi con una temperatura di 4/5 C° e un tasso di umidità del 90%.

Ne esistono oltre cento varietà ma i più comuni sono quelli:

  • verdi, è il più comune, dalla buccia sottile;
  • viola, è il più succoso e dolce, ma altrettanto delicato;
  • neri, è il meno delicato, più asciutto ma ugualmente zuccherino.

Fico Ortofrutta Trevi

I fichi fanno bene? 

Come tutta la frutta anche il fico è composto in massima parte da acqua (82%), a seguire, come possiamo ben immaginare, sono presenti gli zuccheri; fibre e in quantità ridotta grassi e proteine. Ricchi di minerali come calcio, potassio, ferro, sodio e fosforo, i fichi contengono anche vitamine

Sono dei frutti particolarmente energici e calorici (47 Kcal per 100 grammi).

 

Fico Ortofrutta Trevi

Le proprietà benefiche del fico

Gli elementi nutritivi contenuti nei fichi, li rendono dei frutti con una notevole quantità di proprietà; ossa e denti ottengono benefici grazie alla presenza di vitamina A nonché di ferro e potassio.

Il consumo regolare di frutta in tre porzioni al giorno riduce il rischio di problemi alla vista legati all’età. Fibre e mucillagini li rendono particolarmente lassativi, se consumati in numero eccessivo.

 

Dopo avervi raccontato l’antica provenienza della pianta del fico, vi lasciamo segnalandovi anche questo post in cui troverete qualche suggerimento, come sempre, per utilizzare la nostra genuina frutta in cucina: cosa c’è di meglio del coniugare benessere e gusto?

 

Immaginavate che questo frutto avesse una storia così antica? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl degli ottimi fichi. Vienici a trovare, ti aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.