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Cavolfiore bianco, l’infiorescenza dalle proprietà benefiche

Il cavolfiore, il cui nome scientifico è caulis floris appartiene alla famiglia dei cavoli, insieme al cavolo cappuccio e al cavolo verza, la cui denominazione scientifica è brassicacee o crucifere.
Il cavolfiore è costituito da una radice molto profonda che va a sostenere il suo fusto; in cima ad esso si crea un’infiorescenza di forma sferica, detta corimbo: la parte commestibile.

Cavolfiore: semina o trapianto?

Come accade per molti ortaggi, si può procedere alla coltivazione del cavolfiore bianco tramite semina o trapianto.

Si semina solitamente tra fine estate ed autunno ma le tempistiche variano anche in base alla tipologia di cavolfiore che viene acquistata. E’ un ortaggio che si consuma prevalentemente nei mesi invernali.

In caso si scelga la semina, la soluzione migliore è piantare preventivamente in semenzaio evitando di seminare direttamente nel terreno: le piantine così possono crescere più facilmente e più robuste poichè si trovano in un ambiente protetto. Per questo motivo è necessario collocare il seme a circa un paio di cm in profondità, bagnando costantemente il terriccio.

Cavolfiore bianco: dalla semina al trapianto

Cavolfiore Ortofrutta Trevi srl Roma

Trascorsi circa 40 giorni dalla semina in semenzaio, è possibile procedere con il trapianto delle piantine di cavolfiore bianco nel terreno: qui continueranno a crescere fino ad ottenere l’infiorescenza.

Il periodo ideale per il trapianto del cavolfiore varia, come la semina, dalla tipologia acquistata; in ogni caso è opportuno evitare di effettuare queste operazioni nei momenti di massima siccità o gelo.

È necessario che ogni piantina sia distanziata l’una dall’altra circa mezzo metro; anche per questo motivo, di solito, si tende a preferire il trapianto rispetto alla semina diretta: semi non germogliati lascerebbero spazio vuoto nel terreno.

Per raggiungere la maturazione completa sono necessari circa tre mesi dal trapianto; poichè il corimbo non viene totalmente coperto dalle foglie esterne che lo avvolgono, è possibile identificare il suo massimo sviluppo.

È importante però, non aspettare troppo perché condizioni meteorologiche ostili potrebbero causare un’accelerazione dell’apertura del cespo e provocare di conseguenza anche la sfioritura.

Dopo circa un mese dal trapianto si può procedere anche con la rincalzatura (o imbianchimento): questa operazione consiste nello spostare parte del terreno alla base della pianta per smuoverlo eliminando le piante infestanti. Utile anche per muovere la terra e coprire nelle zone più delicate la piantina.

Irrigazione e cura del cavolfiore bianco

La pianta del cavolfiore soffre molto il freddo ma anche le eccessive temperature possono causare danni soprattutto nelle fasi iniziali della crescita. La pianta prevede lo sviluppo di radici dette fittonanti, ovvero profonde; per questo motivo è necessario che il terreno in cui si decida di piantare sia sciolto e morbido: faciliterà la presa della piantina.

Nella sua coltivazione, il cavolfiore esige un’irrigazione costante soprattutto quando la pianta è ancora giovane; in questo caso l’acqua deve esser somministrata con molta delicatezza. Anche successivamente è bene non far mancare mai l’irrigazione a questo ortaggio, cercando di evitare il suo ristagno.

Una scarsa irrigazione potrebbe determinare la perdita del raccolto poiché il cespo del cavolfiore tenderà ad aprirsi e i fiori si allungheranno distanziandosi tra loro, come accade in caso di mancata raccolta.

In fase di crescita è consigliato prendersi cura del terreno circostante la piantina di cavolfiore: è opportuno liberare il suolo da eventuali erbe infestanti tramite continue lavorazioni del terreno con la tecnica della pacciamatura; spesso si utilizzano materiali compatibili, come appositi teli venduti in commercio oppure materiali naturali di recupero come paglia o foglie. Essi sono disposti intorno alle piante e, coprendo il suolo dalla luce, limitano la crescita di erbacce.

Cavolfiore viola: cos’è?

Al momento dell’acquisto, possiamo riconoscere un cavolfiore sia fresco o meno, soffermandoci sulle sue foglie che dovranno essere croccanti e non devono contenere zone più scure. Inoltre la parte commestibile, l’infiorescenza, deve presentarsi in colore molto acceso e compatta al tatto.

Essa, in genere, si caratterizza per la presenza di fiori di colore bianco, anche se in commercio esistono anche varietà di altre colorazioni. Una delle più particolari è quella viola. Il cavolfiore viola è un incrocio tra cavolo broccolo e cavolfiore comune.

In Sicilia questo tipo di cavolfiore è chiamato “violetto” ed è ricco di carotenoidi e antociani, che svolgono la funzione di antiossidanti, aiutando a contrastare i danni causati dai radicali liberi.

Proprietà benefiche del cavolfiore bianco

I cavolfiori contengono circa 25 calorie ogni 100 grammi; come molte verdure, il loro contenuto è pari a circa il 90% di acqua.

Tra le vitamine spiccano la vitamina C, valido alleato contro l’anemia, e la vitamina B9, detta acido folico, una sostanza estremamente importante per il corretto funzionamento delle risposte cerebrali e per la vista, oltre ad essere estremamente importante in gravidanza.

Inoltre sono presenti sia la vitamina B1, con un ruolo fondamentale nella trasformazione di glucosio in energia, sia la vitamina A, utile nella protezione di ossa e pelle.

Tra le altre sostanze nutritive contenute nel cavolfiore troviamo il calcio e il ferro. E’ estremamente ricco di sali minerali e di antiossidanti con importanti proprietà antitumorali, soprattutto nei confronti del colon: potassio, zinco e magnesio sono tutti elementi importantissimi per la costituzione di tessuti e cellule.

Le fibre contenute al suo interno regolarizzano le funzionalità intestinali. In 100 grammi di cavolfiore si trovano solo il 2,5% circa di zuccheri e questo fa sì che anche i diabetici lo scelgano all’interno della loro dieta.

Ha buona proprietà antiinfiammatorie: l’acqua di cottura può essere utilizzata per fare degli impacchi al viso per le infiammazioni cutanee o le acne, in quanto contiene elevate quantità di zolfo che è risaputo avere proprietà purificanti.

Gli unici accorgimenti da prestare nel consumo del cavolfiore sono per coloro che soffrono di meteorismo o colon irritabile, poiché l’assunzione potrebbe influire sui gonfiori; anche coloro che sono affetti da ipotiroidismo, in quanto le sostanze tiouree e tiocinati vanno ad influire direttamente sulla tiroide. Un consumo moderato è in questi casi auspicabile.

Un rimedio anti-odore

L’odore ingannevole che questo ortaggio emana durante la sua cottura è il motivo per il quale, spesso, è visto con diffidenza soprattutto dai più piccoli. Esso è dovuto al contenuto di sostanze quali tiocianati e tiouree che ad alte temperature si trasformano in gas. Un trucco molto utile per evitare l’emanazione dell’odore, è poggiare sul coperchio un pezzo di pane raffermo bagnato di aceto.

Il cavolfiore in cucina

Cimette di cavolfiore fritte 

  • Cavolfiore 1
  • Uova 2
  • Acqua fredda 200 ml
  • Sale q.b.
  • Farina 00 200 g
  • Olio di girasole 1,5 l

Dopo aver lavato abbondantemente il cavolfiore, ne ricaviamo le sue cimette; lessiamole in una pentola con acqua bollente ma senza cuocerle eccessivamente per evitare che durante la cottura si rompano o sfaldino.

Appena cotte, scoliamole e lasciamole raffreddare. Sbattiamo le uova in una ciotola ed uniamo acqua e sale. Aggiungiamo la farina precedentemente setacciata e mescoliamo per bene fino ad ottenere un composto omogeneo.  La pastella così realizzata, dovrà riposare per circa un’ora; mettiamo a riscaldare l’olio per la frittura e, non appena sarà pronto, passiamo le cimette nella pastella per poi immergerle nell’olio bollente.

Lasciamo che si cuociano lentamente, cercando di non romperle nel girarle. Appena saranno dorate, scoliamole e disponiamole  su un foglio di carta assorbente in modo da liberarle dall’olio. Servitele ben calde e croccanti.

Cavolfiore gratinato con i finocchi Cavolfiore Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Cavolfiore 500 g
  • Parmigiano 150 g
  • Finocchi 2
  • Burro 40 g
  • Latte 0.5 l
  • Sale, pepe e noce moscata q.b.

Puliamo attentamente i finocchi, eliminando loro la base e facendoli a spicchi; laviamoli abbondantemente sotto l’acqua corrente in modo da eliminare ogni residuo di terra. Lessiamoli per qualche minuto e, a cottura ultimata, scoliamoli.

Ripetiamo le stesse operazioni anche con il cespo di cavolfiore: eliminiamo il fusto centrale e le foglie; dividiamolo a metà e laviamolo accuratamente. Lessiamolo in acqua e, dopo averlo scolato, separiamo le cimette che lo compongono.

Per preparare la besciamella, invece, scaldiamo il latte e separatamente sciogliamo il burro al quale aggiungiamo anche la farina setacciata: mescoliamo in modo energico. Uniamo al composto il latte caldo, mescolando per bene in modo che tutto si amalgami perfettamente. Con un pizzico di sale e di noce moscata, a vostro gradimento, imburriamo la pirofila e la riempiamo di cimette e finocchio, sale e pepe.

Copriamo tutto con la besciamella preparata e cospargiamo con parmigiano grattugiato. Inforniamo a 200 °C per 20 minuti e per realizzare la squisita gratinatura, utilizziamo per almeno 5 minuti la funzione grill del forno.

Parmigiana di cavolfiore

  • Cavolfiore lessato 1 kg
  • Parmigiano grattugiato 100 g
  • Besciamella 300 ml
  • Mozzarella q.b. (almeno una, ma dipenda da quanta parmigiana realizzate)
  • Pancetta croccante 250 g
  • Emmental 200 g
  • Sale e Pepe q.b.
  • Burro e pangrattato q.b.

Puliamo il cavolfiore, eliminando le foglie esterne e separiamo le sue cime. Lessiamolo al vapore fino a quando non diverrà tenero. Mentre il cavolfiore cuoce, in una padella antiaderente rosoliamo la pancetta.

Imburriamo la teglia, scegliendone una con i bordi alti; con il cavolfiore lessato creiamo un primo strato della nostra parmigiana; aggiungiamo sale e pepe, una spolverata di pangrattato e parmigiano. Uniamo qualche pezzetto di mozzarella, la pancetta rosolata e il formaggio. Un paio di cucchiai di besciamella completano questo strato. Ripetiamo la successione delle operazioni creando altri strati, fino ad esaurimento degli ingredienti. Poniamo in forno per 45 minuti alla massima temperatura.

Se volete evitare la cottura preventiva del cavolfiore, potete tagliarlo in fette sottilissime e procedere con la cottura diretta in forno. Inoltre, ricordate di utilizzare la mozzarella ben scolata della sua acqua di conservazione, altrimenti bagnerà troppo la parmigiana.

Pasta con crema di cavolfiore bianco

  • Fusilli (o altro formato) 250 gCavolfiore Ortofrutta Trevi srl Roma
  • Cavolfiore 300 g
  • Formaggio grattugiato 100 g
  • Aglio 1 spicchio
  • Semi o polvere di finocchio mezzo cucchiaino
  • Burro 1 cucchiaio
  • Curry o peperoncino in polvere 1 pizzico
  • Sale q.b.

Dopo aver lavato accuratamente il cavolfiore e spaccato in quattro parti, lo lessiamo in acqua bollente e salata, aggiungendo anche uno spicchio di aglio senza sbucciarlo. Dopo la cottura, conserviamo l’acqua: cuoceremo al suo interno la pasta.

Mentre la pasta si cuocerà, sbucciamo l’aglio e lo frulliamo insieme al cavolfiore, aggiungendo mezzo bicchiere di acqua di cottura. Per un sapore meno deciso, possiamo anche scegliere di non unire l’aglio al composto. Aggiungiamo il formaggio grattugiato, il burro e i pizzichi di finocchio, curry o peperoncino, aggiustando di sale in base ai propri gusti.

Quando la pasta sarà cotta, scoliamola ricordandoci di conservare da parte un altro bicchiere che potrebbe servirci per rendere meno densa la nostra crema di cavolfiore.  Condiamo la pasta con la crema ottenuta e mescoliamo per bene, aggiungendo a poco a poco l’acqua qualora servisse.

Polpette di cavolfiore Cavolfiore Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Cavolfiore lesso 400 g
  • Ricotta fresca 50-100 g
  • Uova 1
  • Pancarrè grattugiato 100 g
  • Formaggio grattugiato 50 g
  • Timo e maggiorana q.b.
  • Pangrattato, sale e pepe q.b.
  • Olio d’oliva

Lessiamo il cavolfiore in acqua salata e non appena sarà cotto, lo scoliamo lasciandolo intiepidire. Frulliamolo con un robot da cucina per ottenere una crema. Per evitare che diventi eccessivamente molle, dobbiamo prestare attenzione sia a non lessarlo eccessivamente sia a non frullarlo per troppo tempo.

Aggiungiamo alla crema ottenuta anche il pancarrè frullato, il sale e il pepe. Amalgamiamo aiutandoci con un cucchiaio e uniamo l’uovo. Mescoliamo il tutto per bene. Uniamo al composto il formaggio scegliendo quello che preferiamo. Spolverizziamo gli aromi poi, aiutandoci con un cucchiaio, iniziamo a preparare le nostre polpette. Per ottenere un impasto più morbido, è possibile aggiungere la ricotta.

Lavoriamo con le mani due cucchiaiate di impasto fino a realizzare delle polpette tonde. Rotoliamole nel pangrattato e disponiamole su una teglia leggermente unta con olio. Inforniamo in forno preriscaldato a 180° per 20-30 minuti circa. Per uniformare la cottura giriamole delicatamente.

Le ricette che possiamo sperimentare con il cavolfiore bianco sono tantissime. Vi lasciamo qui un link in cui ne troverete qualcuna. Fateci sapere come decidete di cucinarlo!

 

Vi piace il cavolfiore? Come siete soliti consumarlo? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre al cavolfiore, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

Insalata, il tocco verde immancabile negli orti

Le origini dell’insalata non sono note; potrebbe essere originaria dell’Oriente. Era conosciuta al tempo degli Egizi e anche i Romani ne mangiavano ma, ritenendola insipida nel sapore, la consumavano insieme a foglie aromatizzate ed altri ingredienti. Furono proprio i Romani a promuoverne al coltivazione in Occidente; poi, Cristoforo Colombo con le sue scoperte nel XVI secolo, la esportò nelle Americhe.

Insalata Ortofrutta Trevi srl Roma

Insalata in ogni orto domestico

Siamo abituati a comprare l’insalata al supermercato, spesso in buste; bisogna ammetterlo: il suo sapore è decisamente diverso da quello dell’insalata appena colta dall’orto. Con pochi accorgimenti e facendo attenzioni alle fasi di semina, è possibile produrre insalata praticamente tutto l’anno, evitando di acquistarla.

Gli esperti ci informano che la sua coltivazione riesce nel migliore dei modi se diamo un occhio alla fase lunare prima della semina.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaIndicazioni per la coltivazione dell’insalata

Clima ed esposizione. Tutte le varietà di insalata, sia da cespo che da taglio, soffrono le temperature eccessivamente alte. Il caldo eccessivo ne accelera la maturazione.

Per questo motivo, sono preferibili i climi miti o freschi (germina generalmente tra i 10 ed i 18 gradi) in modo tale da poter arrivare correttamente a maturazione. Sono, dunque, ortaggi che preferiscono essere coltivati in primavera e autunno.

La presenza di sole è condizione necessaria alla buona riuscita della coltivazione dell’insalata: può essere esposta regolarmente al sole ma in caso di condizioni climatiche avverse, è necessario ricorrere all’impiego di una piccola serra o di un telo di copertura.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaTerreno e concimazione. Non ha grandi esigenze per quanto riguarda il suolo: si predilige un terreno non eccessivamente compatto e ben drenante; ovviamente, se possibile, fertile.

Il terreno ideale è soffice e leggero ma ricco di sostanze nutritive; sarebbe ottimale optare per un terreno non troppo argilloso.

Se procediamo alla concimazione, prediligiamo un compost organico, procedendo nell’operazione circa 10-15 giorni prima del trapianto; gli ortaggi avranno così le sostanze nutritive necessarie per crescere nel modo migliore.

Irrigazione. L’apporto di acqua deve essere frequente poiché le foglie dell’insalata, in particolar modo della lattuga, sono ampie e, dunque, traspirano molto. In caso di trapianto e nel momento della formazione del cespo è necessaria un’irrigazione maggiore.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaPacciamatura. La lattuga e altre tipologie di insalate soffrono la presenza di erbe infestanti che ne ostacolano la crescita, soprattutto all’inizio del loro sviluppo.

Per evitare questo inconveniente, in presenza di coltivazioni biologiche, si può procedere con l’operazione di pacciamatura: naturale, tramite paglia oppure artificiale, per mezzo di un telo in tessuto o, in alternativa, biodegradabile.

Semina in orto o trapianto?

Acquistando i semi di insalata nelle sue molteplici varianti, si può procedere sia con una semina a spaglio oppure scegliere un maggior rigore e disporre i semi in file. L’alternativa alla semina diretta nell’orto è la messa a dimora della piantina acquistata, già germogliata.

Insalata Ortofrutta Trevi srl Roma

I nostri semi possono essere collocati anche all’interno di un semenzaio in polistirolo e impiantati nel terreno in un secondo momento.

Seminando da febbraio a maggio, si avranno piantine pronte per la coltivazione di primavera/estate; con semina, invece, in agosto e settembre, le piantine saranno pronte al trapianto in autunno.

Ovviamente, la semina con seme necessita di tempi più lunghi: serviranno 20-30 giorni prima di ottenere una piantina adatta ad essere messa a dimora nel terreno.

L’ideale è procedere in modo scalare con semina e trapianto, così potremo raccogliere in modo continuo insalata dal nostro orto e poterla consumare sempre fresca.

Una volta giunta a maturazione, è necessario cogliere l’insalata in tempi brevi: il passare del tempo aumenta il rischio di attacchi da parte di parassiti.

Una semina moderata nelle quantità e scalare, vi permetterà di raccogliere l’ortaggio non in abbondanza in un unico momento ma di avere una sua raccolta diluita per più settimane, garantendoci, così, il suo consumo fresco e frequente.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaInsalata “da taglio” e “da cespo”

La tipologia “a foglia”, detta anche “da taglio” è preferibile in presenza della semina a spaglio mentre, con l’insalata “da cespo” è consigliato procedere con maggior rigore nella disposizione delle piante.

In quest’ultimo caso, le dimensioni maggiori dell’ortaggio potrebbero causare un eccessivo avvicinamento tra di essi: la mancanza della giusta traspirazione, potrebbe far insorgere malattie.

 

Insalata Ortofrutta Trevi srl Roma

La raccolta dell’insalata

A prescindere dalla tipologia scelta, l’insalata non impiega molto tempo a crescere; se impiantata già germogliata, dopo pochi giorni riprenderà la sua crescita.

In genere, per raccogliere la tipologia di insalata da taglio, possiamo recidere con una forbice o un coltello le foglie, scegliendo quelle più grandi; in questo modo avremo una raccolta scalare e l’insalata rimarrà nel nostro orto per più tempo perchè non andremo a tagliare l’intera pianta nata.

L’insalata da cespo, invece, va colta solo nel momento della piena maturazione: si recide alla base, colpendo la radice ed asportando l’intera pianta: una volta colta, non ricrescerà più.

Insalata: quanti e quali tipi?

Le due grandi categorie di insalata da taglio o a cespo, sono suddivise al loro interno in molte varietà. A loro volta, ogni gruppo contiene più tipologie: scopriremo che buona parte delle verdura a foglia che consumiamo può essere inserita nella categoria più generica di “insalata”.

Insalata Ortofrutta Trevi srl Roma

Cicoria

Viene raccolta in autunno e in inverno; all’interno di questo gruppo si distinguono diverse varietà: oltre alla classica cicoria verde, appartiene a questa categoria anche il radicchio, di cui abbiamo già parlato.

La cicoria si caratterizza per il sapore amarognolo dovuto alla presenza di acido cicorico, che è presente in misura minore nelle piante più giovani.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaIndivia

Le foglie di questa insalata sono verdi con tendenza al giallo; sono raggruppate in cespi, suddivise in due tipologie: indivie ricce e scarole. Come è facile immaginare, la prima varietà si caratterizza per foglie frastagliate e di solito è consumata da cruda; la seconda, presenta foglie più lisce e larghe con un’arricciatura solo lungo i bordi.

Lattuga

Esistono due sottogruppi anche di questa tipologia di insalata: lattuga cappuccio, dalla forma arrotondata, con foglie larghe e rugose, dal colore tenue e strette in un cespo; di esse la più famosa è l’insalata iceberg. 

La lattuga a costa lunga, detta da taglio, invece, ha una foglia più allungata e croccante; è chiamata anche “lattuga romana”.

 

Proprietà benefiche dell’insalata

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaL’insalata contiene un’elevata percentuale di acqua, circa il 95%; questo la rende fondamentale nel reintegrare i liquidi persi aggiungendo anche i sali minerali e le fibre in essa contenuti.

Il suo consumo è consigliato nei regimi alimentali ipocalorici poichè contiene poche calorie; inoltre l’alto contenuto di acqua che la contraddistingue, insieme alle fibre presenti, contribuiscono ad aumentare il senso di sazietà, aiutando a mangiar meno.

L’apporto di liquidi aiuta a combattere anche la stitichezza e contribuisce al buon funzionamento dell’apparato intestinale. Un’ottima azione digestiva è favorita dagli acidi ossalico, ascorbico e citrico che sono in essa presenti.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaIl magnesio, potassio e le vitamine A, C e quelle del gruppo K, risultano importanti anche per la salute delle ossa.

Inoltre ha un basso indice glicemico, risultando benefica anche per coloro che soffrono di diabete poichè risulta utile per mantenere costante il livello degli zuccheri nel sangue.

Pare che in presenza di mal di denti, il ricorso a degli impacchi a base di lattuga (bollendone le foglie e lasciandole raffreddare) applicati sulla parte dolente aiutino ad alleviare il dolore, svolgendo un effetto analgesico e antinfiammatorio.

L’alta percentuale di acqua permette all’insalata di essere un’alleata contro la ritenzione idrica, e depurando l’organismo, riesce a liberarlo dalle tossine aiutando così a prevenire fastidiosi problemi antiestetici come la cellulite.

 

Insalata in cucina

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaLattuga, cicoria, indivia sono utilizzati come base principale per insalate: possiamo unire molti e svariati ingredienti per ottenere soluzioni sempre diverse, variando anche in base alla stagionalità dei prodotti.

Le foglie di insalata possono essere cucinate anche in modo diverso: si trasformano in ottimi contenitori per appetitose preparazioni; in alternativa, avete mai pensato di cuocere l’insalata?

In generale, qualsiasi sia l’uso che vogliamo farne, sarà necessario procedere alla sua pulizia; che sia da taglio o a cespo, dovremmo eliminare la parte più bianca e dura che risulta amarognola al palato.

Insalata Ortofrutta Trevi srl Roma

Se decidiamo di cuocerla, non occorrerà tagliarla ulteriormente mentre, se la mangiamo ad insalata, è più comodo sminuzzarla leggermente in modo da facilitare anche l’unione con gli altri ingredienti.

Oltre alle classiche insalate con altri ortaggi, come pomodori e carote, possiamo pensare a soluzioni più originali ed insolite. Tra di esse citiamo l’insalata con mele, noci e grana oppure quella con arance e olive nere.

In alternativa possiamo unire cubetti di feta e pomodori oppure pezzetti di petto di pollo con olive e pepe. C’è davvero l’imbarazzo della scelta nella combinazione degli ingredienti; non resta che dare sfogo alla creatività e al sapore.

Insalata Ortofrutta Trevi srl Roma

Indivia belga gratinata

  • Indivia belga 500 g;
  • Pane raffermo in mollica 50 g;
  • Parmigiano 30 g;
  • Origano secco 1 cucchiaino;
  • Olio extravergine di oliva 20 ml;
  • Sale e Pepe q.b.

Preriscaldiamo il forno  a 200° senza ventola. Puliamo i cespi di insalata sotto l’acqua, poi tagliamoli a metà con un coltello.

Per realizzare il pane della panatura, sbricioliamo il pane raffermo e, all’interno di una ciotola, uniamo anche parmigiano e origano; saliamo e pepiamo, mescolando poi il tutto. Posizioniamo le foglie di insalata su una teglia, con la superficie esterna verso il basso.

Copriamole interamente con la panatura, cospargiamo con un filo di olio e cuociamo in forno a 200° per circa 15 minuti, lasciando dorare per bene. Sfornate e servite. Potete cospargere altro parmigiano oppure della paprika, a seconda dei vostri gusti.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaVellutata di lattuga

  • Lattuga 1 cespo;
  • Cipolla 1;
  • Brodo vegetale 100 ml;
  • Philadelphia 1 cucchiaio;
  • Crostini di pane q.b.;
  • Sale e Olio Evo q.b.

Facciamo soffriggere il trito di cipolla in una pentola con un filo di olio; puliamo la lattuga e aggiungiamola al suo interno, lasciandola appassire.

Aggiungiamo il brodo caldo e facciamo cuocere a fiamma dolce per un quarto d’ora. Saliamo in base ai nostri gusti.

A cottura ultimata mixiamo tutto con un frullatore ad immersione. Aggiungiamo il formaggio e mescoliamo per bene ulteriormente. Serviamo la vellutata con dei crostini di pane.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaInvoltini di lattuga

  • Lattuga 8 foglia;
  • Avocado 1/2;
  • Salmone affumicato 100 g;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Philadelphia 150 g;

Laviamo ed asciughiamo con cura le foglie di lattuga; puliamo anche l’avocado, tagliandolo a metà ed eliminando il nocciolo al centro.

Ne useremo solo una metà: tagliamola in fettine sottili e togliamo ad esse la buccia. Componiamo gli involtini: cospargiamo il formaggio sulla foglia di lattuga, posizioniamo il salmone e qualche fettina di avocado.

Aggiungiamo un pizzico di sale e pepe, poi arrotoliamo la foglia di insalata come se fosse un involtino. Fissiamola con uno stuzzicadenti; prepariamo gli involtini fino a terminare tutti gli ingredienti. Prima di servirli, tagliamoli a metà.

 

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaScarola in padella

  • Scarola 2 cespi medi
  • Olive 100 g;
  • Aglio 2 spicchi;
  • Sale e pepe nero q.b.;
  • Olio extravergine di oliva q.b.

Questa ricetta è veloce e semplice ma molto gustosa. Iniziamo lavando e pulendo l’insalata: eliminiamo eventuali foglie esterne e tagliamo il torsolo alla base.

Dopo aver lavato accuratamente le foglie, le tagliamo in pezzi in modo grossolano. In una padella lasciamo insaporire due spicchi di aglio con un po’ di olio; poi aggiungiamo l’insalata e le olive. Facciamo cuocere per circa 20 minuti, mescolando ogni tanto. A cottura ultimata, saliamo e serviamo la nostra verdura calda o tiepida.

 

Insalata Ortofrutta Trevi srl Roma

Sfogliatine con scarola e fontina

Un modo per far apprezzare anche ai più piccoli questa verdura a foglie (oltre al metterne un po’ all’interno di succulenti panini hamburger!) potrebbe essere quello di realizzare delle sfogliatine ripiene.

  • Pasta sfoglia 1 confezione;
  • Scarola 500 g;
  • Fontina 100 g;
  • Cipolla 100 g;
  • Sale q.b.;
  • Olio extravergine di oliva q.b.

Insalata Ortofrutta Trevi srl RomaIniziamo pulendo la verdura ed eliminando le foglie più dure; tagliamo il resto della scarola a listarelle. Scaldiamo dell’olio in una padella, uniamo la cipolla finemente tritata e non appena sarà appassita, aggiungiamo anche la verdura.

Giriamola spesso e lasciamola cuocere salandola leggermente alla fine. Stendiamo il rotolo di pasta sfoglia e con uno stampino circolare di circa 10 cm di diametro realizziamo le nostre sfogliatine.

In mancanza dello stampino, possiamo utilizzare il perimetro di un bicchiere. Posizioniamo la pasta all’interno di stampini, in modo che parte della superficie vada a ricoprire i bordi degli stessi.

Realizziamo dei fori con una forchetta in modo che la pasta sfoglia durante la cottura si riesca a gonfiare del tutto.

In una ciotola mescoliamo la scarola con la fontina grattugiata. Cospargiamo un po’ di pangrattato sulla base e aggiungiamo il ripieno all’interno di ogni stampino, riempendolo. Cuociamo in forno preriscaldato a 180° per circa mezz’ora.

 

 

Vi piace l’insalata? Quale ortaggio a foglia preferite? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete un ampio assortimento di insalata. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

 

 

Bieta, da costa o da foglia?

La bieta, anche nota come bietola, è una varietà di barbabietola con un ciclo vitale piuttosto elevato e questo permette il suo consumo praticamente tutto l’anno. Di questo ortaggio esistono diverse varietà ma la distinzione principale è tra la bieta detta da costa e quella da foglia, che si differenziano soprattutto per la grandezza e l’estensione delle loro “foglie”.

 

Bieta Ortofrutta Trevi srlCondizioni necessarie alla coltivazione

La coltivazione di questa verdura è piuttosto semplice ed è il tipico ortaggio che si adatta perfettamente agli orti domestici, crescendo senza particolari problematiche.

La bieta, il cui nome scientifico è Beta vulgaris var. cycla, ha origini mediterranee. Nonostante la facilità di coltivazione (anche in vaso), è necessario adottare alcuni accorgimenti, vediamo quali.

Clima. La bieta è un ortaggio particolarmente resistente alla stagione fredda anche se non ama in modo eccessivo le brusche variazioni termiche.

Questa resistenza determina la sua presenza praticamente tutto l’anno in modo ininterrotto; fanno eccezione, ovviamente, quelle zone caratterizzate da inverni particolarmente rigidi.

Bieta Ortofrutta Trevi srlLa pianta necessita di un’esposizione al sole controllata che non causa particolari danni, mentre è preferibile che le piante vengano coperte in caso di fenomeni atmosferici critici, come la grandine o picchi di calore eccessivi.

Terreno. La grande adattabilità di questo ortaggio, permette la sua coltivazione praticamente in ogni terreno; predilige quello più morbido e drenato, con un’alta percentuale di concimazione organica.

Prima della semina è necessario lavorare il terreno in modo che le sostanze nutritive somministrate potranno raggiungere maggiori profondità.

Irrigazione. Nei periodi particolarmente caldi, in particolar modo se la verdura è esposta al sole in modo continuo, è necessario apportare un’idratazione quotidiana.

Bieta Ortofrutta Trevi srlNelle stagioni più miti, generalmente in primavera ed autunno, è possibile limitare l’irrigazione alle sole piogge.

Nelle fasi iniziali è bene procedere con la sarchiatura, eliminando le piante infestanti tutt’intorno. Oltre ad estirpare le erbacce, il terreno così potrà ossigenarsi evitando la formazione di una crosta troppo compatta.

In alternativa si può procedere alla pacciamatura, prestando però attenzione a non creare ristagni e marciumi con la paglia o il telo utilizzati nell’operazione, poichè essi tendono ad ostacolare l’evaporazione dell’acqua dal suolo.

Bieta Ortofrutta Trevi srlLa semina della bieta

Si può procedere alla semina della bieta a spaglio, ovvero con i semi collocati sia direttamente nel terreno, sia all’interno del semenzaio.

La varietà a foglia, in genere, prevede la semina tra i mesi di marzo e aprile, ripetendola tra luglio e agosto. Le file di semi vengono collocate in buche ad una distanza reciproca di 20 cm.

Si procede in ugual modo e indicativamente nello stesso periodo anche in presenza di semi per la bieta da costa, prestando però attenzione a lasciare una maggior distanza tra le buche, poichè questa varietà raggiunge dimensioni maggiori rispetto a quella in foglie.

Solitamente in una settimana i semi tendono a germogliare; così, come accade spesso, le piantine dovranno essere diradate, salvando quelle più robuste e produttive.

Se utilizziamo, invece, il semenzaio in polistirolo, le piantine di bietola potranno essere impiantate dopo circa 20 giorni.

La raccolta della bietola e le caratteristiche fisiche

Il primo raccolto avviene a circa 30 e 45 giorni rispettivamente dalla semina e dal trapianto. Non è raro che in primavera, con temperature più basse nella media, la pianta monti a seme.

Bieta Ortofrutta Trevi srlSe vogliamo procedere alla raccolta di tutta la bieta, è possibile tagliare l’intera pianta recidendola sopra il colletto. In caso, invece, si voglia un consumo più frequente e duraturo, si possono raccogliere solo le foglie più esterne e grandi del cespo.

Nel primo caso occorrerà un intervallo di tempo maggiore affinchè la pianta torni a germogliare e sia di nuovo produttiva; nel secondo caso, invece, si prolungherà il ciclo di vita della pianta e sarà possibile un suo consumo più duraturo.

Le foglie costituiscono la parte commestibile di questo ortaggio; la differenza tra le due tipologie è legata anche alle loro caratteristiche.

Nella bieta da costa esse sono più ampie e spesse, con coste ben evidenti formate a partire dal picciolo molto sviluppato; queste foglie sono di colore verde intenso con venature principalmente bianche.

Si uniscono formando un cespo compatto da cui si dirama la lunga radice verticale. Al contrario, nella bieta da foglia (o da taglio), il picciolo è più stretto e lungo, le foglie hanno una superficie maggiore, più liscia e delicata e tendono ad arricciarsi in prossimità del cespo più piccolo e più frastagliato in cui sono chiuse.

Bieta Ortofrutta Trevi srlQuali sono le proprietà nutrizionali e benefiche della bieta?

Essendo una verdura a foglia verde scura, la bieta contiene notevoli quantità di vitamina A e, seppure in misura minore, di vitamine del gruppo B e C.

La bieta è una verdura dall’elevato apporto energetico pur essendo un alimento dietetico, con 17 kcal per 100 gr. La cospicua percentuale di acqua contenuta la rende ottima nel favorire l’eliminazione di tossine dall’organismo e nel coadiuvare nelle funzioni depurative; in tal ottica risulta utile in caso di cistite o problemi renali.

La bieta è ricca anche di proteine e fibre, importanti nel corretto funzionamento di fegato e intestino, soprattutto in caso di stitichezza. Stimola la produzione di succhi gastrici e bile favorendo così la digestione.

Tra gli elementi di cui possiamo fare il pieno mangiando questa verdura ci sono i sali minerali: potassio, fosforo, calcio, magnesio e sodio; è poi presente una minore quantità di ferro, rame e zinco. Ferro e acido folico la rendono anche una verdura antianemica.

Inoltre, è ricca di sostanze antiossidanti, come luteina, zeaxatina, quercetina che aiutano a contrastare l’invecchiamento cellulare; la presenza di clorofilla con proprietà depurative e detossicanti, ha risvolti favorevoli nella prevenzione tumorale.

 

Bieta Ortofrutta Trevi srlBieta: come cucinarla?

La bieta ha un sapore delicato, soprattutto se la pianta è piuttosto giovane; in questo caso è possibile consumarla in insalata, cruda. Nel caso di cespi più grandi con, presumibilmente, foglie più dure, possiamo lessarla o ripassarla in padella con il condimento che preferiamo.

Si consiglia sempre la cottura al vapore in modo da preservare il più possibile le sostanze nutritive contenute. Preferibile è il suo consumo “fresco” ma è possibile anche consumarla previo congelamento porzionato: dopo averla pulita e lavata, va lessata in acqua bollente poi lasciata scolare e raffreddare del tutto e riposta in freezer all’interno di appositi sacchetti. Così preparata potrà essere consumata entro 9 massimo 12 mesi.

 

Torta salata con bieta e ricotta

  • Pasta brisèe 350 g;
  • Bieta 200 g;
  • Ricotta di pecora 200 g;
  • Sale, pepe nero e noce moscata q.b.;
  • Parmigiano q.b.;
  • Uova 1.

Bieta Ortofrutta Trevi srlPrepariamo l’impasto frullando la bieta leggermente bollita insieme a parte della ricotta a disposizione; trasferiamo questa crema omogenea ottenuta all’interno di una ciotola ed uniamo ad essa la restante ricotta, il parmigiano e l’uovo, sale, pepe e noce moscata.

Imburriamo uno stampo per crostate, all’interno del quale stendiamo la pasta brisèe, mantenendola dello spessore di circa mezzo cm.

Una volta stesa, bucherelliamo con una forchetta tutta la superficie; stendiamo l’impasto ottenuto e, dopo aver livellato, cospargiamo con parmigiano. Inforniamo per circa 40 min. a 180° fino a quanto l’impasto diventerà più compatto e la brisèe sarà leggermente dorata.

Bieta Ortofrutta Trevi srlBieta in padella con aglio e peperoncino

  • Bietole 1 kg;
  • Peperoncino; 1;
  • Aglio 2 spicchi;
  • Olio extravergine di oliva q.b.;
  • Sale e pepe q.b.

Laviamo accuratamente la verdura togliendo la parte finale del gambo e mettiamola a cuocere per 15 minuti all’interno di una pentola con acqua bollente.

Scoliamola e lasciamola intiepidire leggermente fino a quando sarà possibile strizzarla con le mani e toglierle tutta l’acqua di cottura.

In una pentola dai bordi alti, versiamo un filo di olio a cui aggiungiamo due spicchi di aglio con il peperoncino: lasciamo insaporire e aggiungiamo la verdura a pezzetti. Saltiamo in padella per circa un quarto d’ora, aggiungendo sale e pepe in base ai  gusti.

 

Bieta Ortofrutta Trevi srlBruschette di bietola alle acciughe

  • Pane rustico;
  • Bieta 2 kg;
  • Acciughe;
  • Aglio 3 spicchi;
  • Olio evo, sale e peperoncino q.b.

Puliamo la bietola, eliminando la parte inferiore in prossimità del gambo; laviamola e lessiamola. Lasciamo che perda tutta l’acqua di cottura e, se necessario, strizziamola manualmente.

In una padella insaporiamo con un filo di olio uno spicchio di aglio, uniamo anche il peperoncino e le acciughe. Saltiamo la verdura in questa padella, per circa 5 minuti, dopo averla tagliata a pezzetti.

Tostiamo le fette di pane, strofiniamo sulla loro superficie l’aglio ed aggiungiamo la verdura posizionando anche un’acciuga intera. Un filo di olio a crudo e serviamo il pane croccante e ben caldo.

 

Bieta Ortofrutta Trevi srlGateau di patate con bieta e mozzarella

  • Patate 1 kg;
  • Mozzarella 1;
  • Uova 1;
  • Parmigiano 1 cucchiaio;
  • Olio evo, pangrattato, sale q.b.;
  • Bieta 400 g.

Lessiamo le patate in acqua bollente, poi schiacciamole. All’interno di un contenitore aggiungiamo anche uovo e grana. Impastiamo per amalgamare bene il tutto. Puliamo la bieta e la lessiamo in acqua salata per una decina di minuti, scolandola e strizzandola.

Cospargiamo una teglia da forno di pangrattato aggiungendo anche un filo di olio. Sul fondo della teglia disponiamo metà delle patate e le schiacciamo.

Aggiungiamo la bieta e la mozzarella sgocciolata e tagliata a fette, uniamo altra purea di patate, un filo di olio e ricopriamo con il pangrattato. Inforniamo a 180° per 20 minuti, fino a quando la superficie sarà dorata.

 

Bieta Ortofrutta Trevi srlInvoltini di bieta filante

  • Foglie di bieta 8;
  • Mortadella 4fette;
  • Mozzarella 1;
  • Olio extravergine di oliva 4 cucchiai;
  • Zucchine 2;
  • Vino bianco 5 bicchieri;
  • Sale q.b.

Laviamo la bieta, tagliando la parte più spessa del gambo; lessiamola in acqua bollente e salata per 2 minuti. Scoliamola e passiamola sotto l’acqua fredda, lasciandola asciugare su un canovaccio.

Bieta Ortofrutta Trevi srlEliminiamo la costa bianca aiutandoci con un coltellino e dividiamo ogni foglia nel senso della lunghezza.

Passiamo a lavare le zucchine e ad affettarle in modo sottile seguendo il lato lungo, aiutandoci, se necessario, con un pelapatate. Scottiamo anch’esse un minuto in acqua bollente e salata, poi asciughiamole.

Su ogni fetta di bieta, posizioniamo due fette di zucchine, mezza fetta di mortadella e la mozzarella, poi altre zucchine. Arrotoliamo gli strati come se fossero un involtino e avvolgiamolo in un’altra mezza foglia di bieta.

Leghiamo con lo spago da cucina oppure infilziamo con uno stuzzicadenti il nostro involtino. Ripetiamo queste operazioni fino ad ultimare tutti gli ingredienti.

Posizioniamo gli involtini all’interno di una pirofila oleata, inondiamoli di vino e di olio. Inforniamo per una decina di minuti a 190° e serviamo ben caldi.

 

Bieta Ortofrutta Trevi srlBietole al pomodoro

  • Bieta 500 g;
  • Aglio 2 spicchi;
  • Pomodoro 300 g;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Olio extravergine di oliva 2 cucchiai.

Laviamo le bietole, lessiamole in acqua salata per 5 minuti; una volta cotte, lasciamole intiepidire, poi strizziamole liberandole dall’acqua. Sbucciamo gli spicchi di aglio tritandolo finemente. Spelliamo i pomodori e spezziamoli a cubetti in modo grossolano.

Doriamo l’aglio con l’olio, uniamo i pomodori e lasciamo stufare per circa un quarto d’ora. Trasferiamo anche le bietole nella pentola, lasciando insaporire per 10 minuti poi serviamo.

Frittata con bietole, patate e gorgonzola

  • Bieta 120 g;
  • Patate 250 g;
  • Uova 6;
  • Gorgonzola Piccante 150 g;
  • Sale e Olio q.b.;
  • Maggiorana 2 rametti;
  • Noce moscata mezzo cucchiaino.

Laviamo la bieta, eliminando i gambi; cuociamola a vapore per 10 minuti poi lasciamola raffreddare. In una ciotola uniamo uova sbattute, noce moscata, maggiorana e aggiustiamo di sale.

Sbucciamo le patate, tagliamole a dadini e soffriggiamole in una padella con l’olio. Aggiungiamo anche la cipolla tagliata sottilmente ed un pizzico di sale.

Lasciamo che le verdure diventino tiepide poi uniamole alla bieta, aggiungendo anche il gorgonzola a cubetti; trasferiamoli nella padella con le patate. Cuociamo la frittata aiutandoci con un coperchio o un piatto ampio per girarla in modo da dorare entrambi i lati.

 

Bieta Ortofrutta Trevi srlQuiche alla zucca e bieta

  • Zucca 1 kg;
  • Bietole 700 g;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Aglio 2 spicchi;
  • Rosmarino 1 rametto;
  • Olio 40 g;
  • Parmigiano grattugiato 70 g;
  • Panna liquida 70 g.

Per velocizzare la preparazione della pasta brisèe possiamo utilizzare i rotoli già confezionati. Qui ci occuperemo del ripieno: tritiamo il rametto di rosmarino già lavato ed asciugato.

Puliamo la zucca, liberandola della buccia. Riduciamola prima a fette poi a cubetti. In una padella antiaderente facciamo rosolare uno spicchio di aglio con l’olio; appena si sarà dorato, aggiungiamo la zucca e il rosmarino. Regoliamo di sale e pepe; copriamo con coperchio e lasciamo cuocere lentamente per circa 20 minuti, poi eliminiamo l’aglio.

Bieta Ortofrutta Trevi srlProcediamo con la pulizia della bieta; laviamola e tagliamola a metà. Rosoliamo un altro spicchio di aglio in padella ed aggiungiamo ad essa la verdura.

Copriamo con un coperchio e lasciamola appassire per circa 10 minuti. Strizziamo la verdura ed uniamola alla zucca.

In una ciotola sbattiamo le uova, inserendo anche sale e pepe; versiamo la panna a filo e continuiamo ad amalgamare. Uniamo anche il parmigiano e mescoliamo.

Stendiamo l’impasto della brisèe sulla teglia; prima disponiamo uno strato di bieta e zucca, poi versiamo il composto di uova, panna e formaggio fino a coprire totalmente gli ingredienti nella teglia: inforniamo per circa un’ora a 170°. Tiriamola fuori dal forno, lasciamola riposare qualche minuto poi serviamo.

 

 

Vi piace la bieta? Quale preferite tra quella a coste e quella a foglia? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete un ampio assortimento di bietole. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Pompelmo: caratteristiche e coltivazione

Il pompelmo, citrus paradisiè un albero da frutto sempreverde, appartenente alla famiglia del Citrus e rientra nel gruppo degli agrumi; raggiunge mediamente i 5 metri di altezza, ma non è raro che arrivi a toccare i 10 metri. Le sue origini sono molto antiche sebbene non particolarmente chiare: l’unica certezza è che gli agrumi siano originari dell’Asia. Gli Stati Uniti sono uno dei maggiori produttori mondiali di pompelmo, i quali vengono ampiamente coltivati anche nell’area mediterranea, soprattutto in Sicilia.

A quali condizioni è possibile coltivare il pompelmo?

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

Come la quasi totalità di agrumi, il pompelmo è un ibrido, originato dall’arancio e dal pomelo, un agrume non particolarmente conosciuto ma che dovrebbe appartenere al gruppo originario da cui discendono anche tutti gli altri agrumi.

Clima. Solitamente può considerarsi una pianta robusta, ma soffre il clima eccessivamente caldo; tuttavia anche le gelate improvvise o quelle notturne possono causare dei traumi a questa pianta.

Si consiglia la sua collocazione in un’area esposta al sole e al riparo da un’eccessiva ventilazione. Per questi motivi, spesso, il pompelmo viene coltivato all’interno di vasi, in modo da poter garantire il giusto riparo dall’eccessivo freddo invernale.

Terreno e Concimazione. L’albero del pompelmo, di solito, preferisce un terreno ben drenato e sciolto, nonchè ricco di sostanze organiche.

Potrebbero risultare un ostacolo alla corretta coltivazione, i terreni compatti o eccessivamente calcarei. Per rendere il terreno particolarmente fertile, è necessario provvedere alla concimazione,  soprattutto in autunno e in primavera.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaIrrigazione. Solitamente questo albero non necessita di cospicue irrigazioni e possono risultare sufficienti le piogge stagionali.

In estate, o nei momenti di elevata e prolungata siccità, invece, è opportuno compensare la mancanza di acqua con un buon apporto idrico.

Tuttavia è bene evitare la formazione di ristagni nel terreno: per questo è possibile aggiungere della sabbia o un po’ di ghiaia alla terra.

Quando e come piantare l’albero di pompelmo

Il momento più adatto per mettere a dimora una giovane pianta di pompelmo è la primavera, nel periodo compreso tra il mese di marzo e maggio, quando il rischio di gelate è ormai passato.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaSi devono realizzare delle buche adeguatamente ampie, almeno il doppio, in modo da poter inserire la pianta con il panetto di terra e le radici.

Subito dopo l’inserimento della pianta, è necessario compattare il terreno e fornire un’adeguata irrigazione.

Durante il periodo estivo, è importante controllare quando il terreno è troppo secco e, di conseguenza, intervenire attraverso una regolare irrigazione artificiale.

Molto importante per questa pianta è anche la qualità delle acque, con le quali si procede all’innaffiatura.

Esse non dovrebbero contenere molto cloro, boro e sodio, perché questi elementi possono accumularsi nelle foglie e in certi casi provocare anche una riduzione della qualità e della quantità dei frutti.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaLa propagazione del pompelmo può avvenire per seme; ovviamente i tempi sono piuttosto lunghi: richiede, infatti, circa 10 anni per la fruttificazione.

Tempi più brevi sono quelli che appartengono alla riproduzione della pianta di pompelmo tramite margotta: vengono scelti i rami più forti che non hanno ancora prodotto frutti e messi a dimora.

Una terza alternativa, la più diffusa, è la riproduzione del pompelmo per innesto. In seguito ad esso occorreranno circa 4 anni per la fruttificazione a cui se ne devono aggiungere un altro paio per arrivare alla piena produttività.

Solitamente viene utilizzato come porta innesto, l’arancio amaro.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaLa fioritura e raccolta del pompelmo

I fiori del pompelmo sono simili a quelli dell’arancio e degli altri agrumi: di colore bianco e riuniti a grappolo. La fioritura si verifica solitamente in primavera.

I pompelmi si raccolgono nel periodo che va da gennaio a marzo, una volta raggiunto il  loro pieno grado di maturazione.

In base alla varietà, possono maturare anche intorno a fine maggio. Il picciolo viene tagliato in modo che si mantenga la rosetta attaccata e non danneggi il frutto.

In seguito alla raccolta, con il distacco dalla pianta, i pompelmi possono raggiungere una maggiore dolcezza della polpa.

Questo frutto ha un sapore acidulo e per questo motivo è raro un suo consumo al naturale.

La varietà di pompelmo più nota e apprezzata è quella detta “rosa”, anche perchè ha un sapore più dolciastro: è nata da una mutazione spontanea, successivamente stabilizzatasi.

 

Caratteristiche del pompelmoPompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

I frutti di questa pianta sono chiamati anch’essi pompelmi. Scientificamente sono delle grandi bacche, denominate esperidi e hanno una buccia liscia, in prevalenza di colore giallo, molto spessa e ricca di oli essenziali.

Come accade con altri agrumi, al di sotto della buccia, è presente una pellicola bianca, il mesocarpo, che avvolge la polpa del frutto.

Infine, arriviamo finalmente al frutto vero e proprio che mangiamo: l’endocarpo, diviso in spicchi: circa 14-15, fibrosi e succosi, dal sapore acidulo, avvolti in una sottile membrana.

Il loro colore è di norma giallo ma, in alcune varietà, può essere anche rosa.

Nel primo anno di raccolta è estremamente importante che i frutti vengano tolti per tempo in modo da liberare la pianta e consentirle di destinare le proprie energie al benessere di radici e rami. Così potremo garantirci una produzione più abbondante nelle successive raccolte.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaProprietà benefiche del pompelmo

Questo frutto contiene bergamottina, una sostanza nota poichè è in grado di determinare delle variazioni nell’assorbimento di alcuni medicinali.

In tale ottica, dunque, il consumo di pompelmo potrebbe avere qualche controindicazione nei confronti del quale è opportuno chiedere delucidazioni al proprio medico.

Coloro che non hanno tale problematica possono godere pienamente delle sostanze nutritive in esso contenute. Il pompelmo contiene vitamina A e quelle di gruppo B.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

Ricco di acqua e sali minerali (potassio, fosforo, calcio), è fortemente diuretico e disintossicante. Oltre l’apporto di acqua, il contenuto di fibre lo rende particolarmente saziante.

La vitamina C e i flavonoidi ne fanno un ottimo antiossidante; sembra che sia un perfetto alleato anche nella disintossicazione del fegato e nel controllo dei livelli di trigliceridi, nonchè nel mantenimento del colesterolo.

Molte persone sono favorevoli al consumo di un bicchiere di succo di pompelmo al mattino per favorire il movimento intestinale, oltre ad alleviare flatulenza e il mal di stomaco.

 

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

La sua acidità (se ne sconsiglia il consumo in caso di gastrite) sembra essere particolarmente utile a fini digestivi; l’acido citrico contenuto aumenta l’alcalinità dopo la digestione che ne esce così migliorata; questo anche grazie alla sua influenza sul flusso dei succhi gastrici.

Molte persone sembrano ottenere benefici anche dal bere il succo prima di andare a dormire, con effetti benefici anche nel contrasto dell’insonnia.

Probabilmente ciò è dovuto alla presenza di triptofano, un aminoacido essenziale, precursore della serotonina e stimolatore di melatonina,  coinvolta nella regolazione dei ritmi del sonno.

 

Pompelmo non solo da spremere: le ricette

Se non riuscite a mangiare il pompelmo a causa del suo sapore aspro, potete spremerlo e preparare degli ottimi cocktail analcolici, o alcolici, per le occasioni speciali. Il suo profumo agrumato lo rende particolarmente adatto ad arricchire anche torte o a insaporire le nostre seconde portate.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

Cocktail analcolico pompelmo e zenzero

  • Radice di zenzero 1;
  • Arance 4;
  • Acqua 2 l;
  • Pompelmo rosa 4;
  • Zucchero (facoltativo).

Sbucciamo la radice dello zenzero e grattugiamolo. Sbucciamo anche le arance e il pompelmo.

Frulliamo la polpa della frutta e lo zenzero con un mixer. Aggiungiamo l’acqua, lo zucchero e filtriamo attraverso un colino. Uniamo anche il ghiaccio e serviamo il nostro cocktail.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaPompelmo gratinato

  • Pompelmo rosa 4;
  • Zucchero semolato q.b.;
  • Gelato fiordilatte 4 palline;
  • Caramello q.b.

Sbucciamo i pompelmi rosa fino a vederne la parte succosa e eliminando tutta la pellicina che ricopre gli spicchi. Dividiamoli a metà e posizioniamoli n una teglia da forno e spolverizziamoli con lo zucchero.

Diamo una passata di grill alla teglia con i pompelmi per circa un minuto. Così caramellati tiriamoli fuori dal forno e poniamo al centro di ogni mezzo pompelmo anche una pallina di gelato e lasciamo scendere su di esso un filo di caramello.

 

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaScaloppine al pompelmo

  • Scaloppine di vitello 8;
  • Latte 1 dl;
  • Burro 1 noce;
  • Sale e Pepe 1 pizzico;
  • Pompelmo rosa 3;
  • Chiodo di garofano 1;
  • Farina 3 cucchiai.

Battiamo le scaloppine per renderle più fine; facciamole rosolare in padella con una noce di burro, lentamente. Uniamo sale, pepe e chiodi di garofano, bagnando con il succo di un pompelmo che avremo preventivamente spremuto.

Cuociamo 5 minuti le nostre scaloppine poi teniamole al caldo. Dopo aver eliminato il chiodo di garofano, versiamo il latte a filo. Aggiungiamo anche la farina e lasciamo addensare senza mettere sul fuoco. Inseriamo gli spicchi di un altro pompelmo e mezzo; scaldando il tutto. Cospargiamo la salsa preparata sopra la carne e decoriamo con i pompelmi rimasti.

 

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaTorta al pompelmo rosa

  • Uova 4;
  • Fecola di patate 100 g;
  • Zucchero a velo 30 g;
  • Lievito 30 g;
  • Burro q.b. per ungere;
  • Sale 1 pizzico;
  • Zucchero 200 g;
  • Farina 00 q.b. per lo stampo;
  • Pompelmo 2 (almeno 200 g) con buccia non trattata.

Laviamo il pompelmo e grattugiamo la sua buccia cercando di non includere la parte più bianca e amara. Spremiamolo e conserviamo da parte il succo. Separiamo gli albumi dai tuorli, saliamo gli albumi e aggiungiamo lo zucchero nei tuorli.

Montiamo gli albumi a neve con uno sbattitore; ripetiamo la stessa operazione anche per i tuorli zuccherati fino ad ottenere un composto soffice e spumoso. Aggiungiamo la scorza e il succo di pompelmo.

Setacciamo fecola, farina e lievito fino ad incorporarli tutti nelle uova. Aggiungiamo anche i bianchi d’uovo, unendoli con un cucchiaio di legno e facendo attenzione a non sgonfiare il composto.

Inforniamo in forno preriscaldato a 180° per 30 minuti. Per verificare la cottura possiamo utilizzare uno stecchino: se, infilandolo, uscirà asciutto, la torta è pronta; in alternativa, continuiamo la cottura per altri 10 minuti. Cospargiamo con zucchero a velo e serviamo.

Crostata di frolla con pompelmo

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Pasta frolla surgelata 300g;
  • Pompelmi rosa 2;
  • Pistacchi sgusciati 20;
  • Gelatina di agrumi 2 cucchiai;
  • Crema pasticcera 250 g.

Se volete preparare la pasta frolla fatta in casa (ha una preparazione molto semplice ma è necessario un breve periodo di riposo in frigorifero) potete consultare questa ricetta.

In alternativa, possiamo utilizzare i rotoli di pasta sfoglia/frolla confezionati, surgelati o meno.
Stendiamo la pasta frolla all’interno di un apposito stampo, precedentemente imburrato; cuociamola in forno già caldo per circa 30 minuti, a 180°.

Per evitare che si bruci ricopriamola con della carta da forno o con un foglio di alluminio, cospargendolo di fagioli al di sopra, il modo da tenere fermo il foglio. Pelate i pompelmi, eliminando ad essi anche la parte bianca, più amarognola.

Una volta sfornata la pasta frolla dal forno, spalmiamo al di sopra la crema pasticcera; disponiamo gli spicchi di pompelmo e cospargiamo con la granella di pistacchi. Spennelliamo con la gelatina agli agrumi precedentemente sciolta e fatta raffreddare.

 

 

 

Vi piace il pompelmo? Come siete soliti consumarlo, sotto forma di succo oppure a spicchi? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre ai pompelmi, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl

Asparagi: coltivazione e proprietà nutritive

Quella degli asparagi, il cui nome scientifico è Asparagus officinalis, è una pianta erbacea che rientra nella famiglia delle Liliacee, insieme ad aglio, porro e cipolla. La sua coltivazione non è semplicissima e richiede alcune accortezze; scopriamo perchè e come fare per ottenere un’asparagiaia in perfette condizioni.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl Premesse alla coltivazione

È bene premettere che la coltivazione degli asparagi, se vogliamo produrne in quantità discrete, richiederà porzioni di terreno piuttosto ampie; inoltre, potremo raccogliere i primi asparagi non prima dei due anni: fino ad allora possiamo assistere solo alla crescita della pianta.

Un’asparagiaia, se mantenuta secondo i giusti criteri, può produrre per i successivi 10 anni dall’impianto; anche per questo motivo è bene scegliere il luogo della piantagione con estrema attenzione.

Clima. La pianta dell’asparago è piuttosto resistente e si adatta senza problemi a climi diversi, pur prediligendo quello particolarmente mite; tuttavia è preferibile evitare gli sbalzi termici eccessivi in entrambe le direzioni. La posizione ideale per l’asparagiaia dovrebbe risultare soleggiata ma non eccessivamente ventilata.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl Terreno. La pianta degli asparagi richiede un terreno ben drenato e leggero. Esso si può ottenere con un buon impianto idrico, oppure mischiando della sabbia alla terra.

Come già accennato, la coltivazione degli asparagi richiede spazi piuttosto ampi, per questo è sconsigliabile l’innesto nei piccoli orti. Prima della messa a dimora è bene lavorare il terreno, realizzando delle buche a 30 cm di profondità e larghe 80 cm.

Concimazione. Si deve procedere nel momento dell’impianto ad un’accurata concimazione del terreno, con compost o letame maturo; sono preferibili, come sempre, i composti organici.

Struttura della pianta dell’asparago

La pianta è costituita dai cosiddetti rizomi (parte ipogea), ovvero dai fusti che crescono sotto terra e che, intrecciandosi, formano un reticolo.

Da essi hanno origine i turioni, carnosi germogli, che escono dal terreno (parte epigea) e sono la componente commestibile di questa pianta.

Le piccole foglie che crescono riunite in fascetti. Nel caso degli asparagi, laddove si ha un maggiore spessore del fusto, si hanno carnosità e tenerezza maggiori, contrariamente, dunque, a quanto di solito accade con le verdure.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl Semina o innesto?

Se decidiamo di procedere con la semina degli asparagi, in un primo momento dovremo porli in semenzaio; successivamente trapiantare le piantine così nate e divenute più robuste.

Molto più spesso, per motivi di praticità, si procede direttamente all’impianto dei rizomi o delle piantine acquistate in vasetto. 

Nel primo caso, i semi vanno messi nel terreno in primavera, tra marzo ed aprile; le prime piantine cominceranno ad apparire dopo venti-trenta giorni dall’interramento.

A questo punto si potranno collocare quelle più robuste nel terreno precedentemente preparato in vista del loro arrivo.

In questo caso, l’anno successivo, in primavera, si può procedere ad estirpare le zampe (le radici) e innestarle per produrre ulteriori piante: esse avranno una crescita più veloce.

La seconda opzione per quando riguarda la coltivazione degli asparagi è la messa a dimora tramite zampe o piantine acquistate.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl Si procede all’impianto tra marzo ed ottobre, predisponendole all’interno di buche piuttosto capienti, con terreno lavorato e ben concimato organicamente.

Si ritiene opportuno collocare le radici a distanza di quasi mezzo metro l’una dall’altra: maggiore sarà lo spazio di intervallo tra di esse, maggiore dovrebbe essere la grandezza degli asparagi.

Il pieno regime nel rapporto tra produzione e raccolta verrà raggiunto nell’arco di due anni.

 

Asparagi Ortofrutta Trevi srl

Gli asparagi e la loro raccolta

Il ciclo di vita di questa pianta può essere suddiviso in quattro fasi: la crescita, nei primi due anni; la produttività crescente, quando la pianta, dal terzo al quarto anno, garantirà una raccolta abbondante.

La produttività stabile, dal quinto al decimo anno; infine, dal decimo anno in poi, una produttività decrescente in cui la raccolta diminuirà fisiologicamente.

Il raccolto degli asparagi inizia a fine inverno e può protrarsi per 2 o 3 mesi. Le tipologie esistenti si differenziano in base al loro colore:

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  • Verdi, crescono alla luce del sole, non hanno bisogno di essere pelati eccessivamente per essere consumati; hanno un sapore deciso e il loro germoglio è dolciastro.
  • Bianchi, crescono sotto terra e questo determina il loro colore; hanno un sapore delicato.
  • Violetti, dal sapore amaro ma fruttato; nascono come asparagi bianchi ma riescono progressivamente e muoversi verso la luce, variando leggermente il loro colore.

Come procedere?

Se il fusto dell’asparago è piuttosto lungo, si può recidere a circa 20 cm dalla punta. Se invece esso è ancora piuttosto giovane, si può recidere alla base, a livello del terreno.

Un ulteriore procedimento è quello di estirparlo, asportando anche qualche cm della parte sotterrata e bianca, facendo però attenzione a non rovinare la pianta e le sue radici.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl

Proprietà benefiche degli asparagi

Gli asparagi sono ricchi di acqua, risultando così particolarmente depuranti; inoltre, poveri di grassi e colesterolo, possono essere consumati anche nei regimi alimentari più rigidi.

Contengono vitamina A, C e del gruppo B. Come ogni ortaggio risultano essere particolarmente ricchi di sali minerali tra i quali ritroviamo il calcio, il fosforo e il cromo.

Sono particolarmente ricchi di glutatione, un antiossidante che, eliminando le sostanze dannose e i radicali liberi, favorisce la depurazione del nostro organismo.

In tal senso un loro consumo appare particolarmente indicato nel coadiuvare la prevenzione tumorale, soprattutto a colon, polmoni e ossa e nel rallentamento dell’invecchiamento.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl

All’interno degli asparagi è contenuta l’asparagina, un amminoacido con funzione diuretica che, grazie anche all’alto contenuto di potassio, riesce a regolare la pressione sanguigna aiutando e prevenire complicazioni cardiovascolari.

In tal senso contengono rutina, glicoside flavonoico con ottime funzioni protettive verso le pareti capillari.

La buona quantità di acido folico, unita a dosi non indifferenti di antiossidanti, aiuta a favorire la lotta all’invecchiamento; mentre la presenza di inulina rende gli asparagi degli antinfiammatori naturali, aiutando l’apparato digerente e la flora batterica.

Le controindicazioni  nell’assunzione degli asparagi sono rivolte a chi soffre di reumatismi o disturbi renali a causa del contenuto di asparagina. 

Asparagi in cucina

 

Asparagi Ortofrutta Trevi srl Come pulire gli asparagi?

Gli asparagi possono essere consumati previa cottura, lessati in acqua bollente oppure cotti a vapore. Il tempo necessario a raggiungere la cottura ottimale dipende dallo spessore del fusto.

La punta è ovviamente molto più delicata rispetto alla parte inferiore e, dunque, spesso si procede lasciando al di fuori dell’acqua i germogli più teneri e legando alla base gli steli, che saranno gli unici ad essere cotti.

Il loro raffreddamento subito dopo la cottura, permette di preservare il loro colore verde. Ora vediamo qualche gustosa ricetta con gli asparagi.

 

Lasagne allo zafferano con asparagiAsparagi Ortofrutta Trevi srl

  • Asparagi 800 g;
  • Pasta all’uovo 400 g;
  • Latte intero 8 dl;
  • Zafferano 1 bustina;
  • Farina 80 g;
  • Prezzemolo 1 ciuffo;
  • Parmigiano e noce moscata q.b.;
  • Aglio 2 spicchi;
  • Sale, Pepe e Burro q.b.

Iniziamo con il preparare la besciamella facendo sciogliere 80 g di burro in una pentola, unendo la farina e lasciandola cuocere, girando, per un paio di minuti.

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Uniamo il latte freddo e mescoliamo, lasciando andare per 7-8 minuti, a fiamma bassa. Insaporiamo con sale e noce moscata, aggiungendo anche la bustina di zafferano.

Puliamo gli asparagi dalla parte più bianca e dura, spellando i gambi con un pelapatate. Laviamoli e tagliamoli a metà in modo che le punte rimangano separate dal resto.

Dopo aver fatto rosolare gli spicchi di aglio con 30 g di burro nella padella, uniamo i gambi tagliati a rondelle per 4 minuti circa, poi aggiungiamo anche le punte, più delicate, per un paio di minuti. Poi uniamo prezzemolo, sale e pepe.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl In una teglia iniziamo a comporre la nostra portata. Facciamo uno strato di pasta e la copriamo con un po’ di besciamella, cospargiamo con gli asparagi e un altro po’ di besciamella.

Aggiungiamo il grana e continuiamo a comporre altri strati fino a terminare gli ingredienti. Sulla superficie esteriore aggiungiamo altra besciamella e qualche ciuffo di burro che durante la cottura si dorerà.

Inforniamo in forno preriscaldato a 180° C per 20 minuti. Per evitare che si bruci esternamente, possiamo coprirla con dell’alluminio durante la cottura.

 

Crema di asparagiAsparagi Ortofrutta Trevi srl

  • Asparagi 1 kg;
  • Grana 50 g;
  • Pancarrè 6 fette;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Brodo vegetale q.b.;
  • Burro q.b.

Puliamo gli asparagi eliminando loro la parte più dura e bianca; poi laviamoli per bene. Inseriamoli in un recipiente con le punte rivolte verso l’alto insieme a dell’acqua fredda, lasciando che le esse rimangano fuori.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl Cuociamo per 20 minuti, aggiungendo qualche pizzico di sale; portiamo a bollore. Tostiamo con una noce di burro le fette di pancarrè.

Non appena gli asparagi saranno cotti, scoliamoli e frulliamoli. Uniamo al composto ottenuto anche il burro rimasto, sale, pepe e grana, amalgamiamo il tutto accuratamente.

Diluiamo con 3 parti del brodo bollente. Mescoliamo la crema fino a quando sarà ben omogenea. Regoliamo di sale e suddividiamola nei piatti, accompagnandola con il pane tostato.

 

Risotto agli asparagi con scaglie di grana

  • Asparagi 600 g;
  • Lardo 50 g;
  • Riso carnaroli 300 g;
  • Brodo vegetale q.b.;
  • Vino bianco q.b.;
  • Cipollotti 2;
  • Burro 20 g;
  • Grana in pezzi 40 g;
  • Sale e Pepe q.b.;
  • Prezzemolo q.b.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl

Cuociamo al vapore gli asparagi, dopo averli puliti e aver eliminato la parte più dura; frulliamoli utilizzando un mixer, conservando però qualche punta.

Facciamo rosolare la cipolla nel lardo, uniamo il riso, aggiungiamo un po’ di vino e lasciamolo evaporare. Versiamo anche il composto di asparagi, saliamo e aggiungiamo il brodo, lasciando cuocere a fuoco basso.

Non appena esso evaporerà, aggiungiamone altro. Con il pezzo di grana, otteniamo delle cialdine che possiamo far dorare infornandole per 5 minuti a 200°.

Mantechiamo il risotto con il burro e serviamolo, aggiungendo le punte di asparagi conservate e le cialdine di grana, un po’ di prezzemolo e, se di vostro gradimento, una spolverata di pepe.

 

Asparagi saporiti in padella

  • Asparagi;
  • Brodo vegetale;
  • Zucchero;
  • Burro.

Puliamo gli asparagi eliminando, come sempre, la parte più fibrosa e dura, aiutandoci con un pelapatate. Laviamoli facendo attenzione a non spezzare le punte.

Asciughiamoli e separiamo le punte dai gambi; tagliamo le prima per il senso della lunghezza, mentre dividiamo a rondelle i gambi. Inseriamo entrambi in una padella, coprendoli con acqua leggermente salata o con il brodo vegetale, aggiungendo anche qualche fiocco di burro e un pizzico di zucchero.

Copriamo con coperchio, facciamo bollire per 8-10 min, poi alziamo la fiamma e lasciamo asciugare, girando di tanto in tanto, fino a cottura ultimata. Gli asparagi sono ottimi anche cotti al vapore e conditi semplicemente con limone e sale.

 

 

Vi piacciono gli asparagi? Come siete soliti cucinarli? Conoscevate le loro numerose proprietà benefiche?
Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete asparagi, insieme al vasto assortimento dei nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Mele: coltivazione e caratteristiche

In Italia, la produzione delle mele è concentrata nelle regioni del Nord, concentrandosi prevalentemente in tre regioni: Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Veneto; ma anche in Piemonte, Lombardia e Campania se ne produce una percentuale non irrilevante.

Il melo, Malus communis o Malus domestica, è un albero da frutto appartenente delle Rosacee (a cui appartengono anche, ad esempio, l’albicocco, il ciliegio, il susino). Può raggiungere un’altezza di 11 metri; le sue foglie hanno una forma ovale e, con margini seghettati, possono arrivano fino a 10 cm.

Mele Ortofrutta Trevi srlImpiantare un melo

Generalmetne si procede con la messa a dimora delle piante nel periodo autunnale, in seguito alla caduta delle foglie, a partire da novembre.

Nel piantare queste piante, in considerazione del fatto che possano raggiungere dimensioni notevoli, è opportuno distanziarle tra loro qualche metro; la misura minima può essere 2 metri, per le piante di minore portamento.

Nei primi anni della crescita, le piante dovranno essere sostenute dai tutori poi, in seguito, quando la pianta avrà raggiunto la posizione corretta, sarà possibile eliminarli.

Messa a dimoraMele Ortofrutta Trevi srl

Il melo può essere venduto ed innestato in vario modo:

  • con radici a nudo
  • dai mini fusti
  • dalla palmetta a U
  • dal pollone.

Con la radice è necessario realizzare una buca profonda e larga che può essere ricoperta di concime e terriccio per permettere alla radice di collocarsi nel modo migliore. La giusta coesione viene garantita bagnando il terreno abbondantemente

I mini fusti, di cui solitamente si potano i rametti più piccoli e si procede come nel caso dell’impianto con radice. Nell’impiego del pollone, si cima l’albero fino a far rimanere il tronco.  Per la palmetta a U si procede al taglio a circa 30 cm dalla stessa palmetta.

Mele Ortofrutta Trevi srl

Come coltivare il melo?

In caso si proceda alla messa a dimora degli astoni, ovvero le piante già innestate acquistabili nei vivai, il periodo migliore risulta essere l’autunno. Ma in linea generale, la messa a dimora può avvenire durante tutto il periodo di riposo vegetativo.

Clima. La coltivazione del melo è particolarmente congeniale alla collina e alla montagna; il clima non è un ostacolo alla crescita del melo che, infatti, riesce a resistere bene anche alle temperature più basse. Può essere esposta in pieno sole ma è preferibile limitare l’eccessivo vento.

Mele Ortofrutta Trevi srlTerreno. Il melo non è un albero con grandi esigenze per quanto riguarda il terreno; questo dovrebbe essere ben drenato, profondo e ricco di sostanze nutritive. Si consiglia di evitare terreni eccessivamente calcarei. Crescendo, è un albero che può oltrepassare i 10 metri di altezza.

Nei periodi iniziali di coltivazione, dopo la messa a dimora, è opportuno mantenere il terreno libero da piante infestanti attraverso la pacciamatura (la copertura del suolo con materiali che, evitando l’esposizione alla luce, ostacolano la crescita di erbacce e piante infestanti mantenendo pulita l’area circostante.

Mele Ortofrutta Trevi srlAumentare la produttività

Concimazione. È buona prassi ancor prima di piantare l’albero, procedere con un’abbondante somministrazione di sostanze organiche sotto forma di letame maturo o compost.

Il concime può essere inserito nelle buche realizzate per la messa a dimora con 2-3 kg di letame.

Periodicamente è preferibile procedere con una concimazione con sostanze a base di fosforo e potassio (ogni 2 anni) e a base azotata (ogni anno, alla fine dell’inverno), smuovendo bene il terreno, per distribuire in modo uniforme le sostanze.

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Irrigazione potatura. Il melo dovrebbe avere un unico asse verticale da cui dipartono branche laterali; quelle alla base devono essere conservate mentre le laterali, anno dopo anno, vanno progressivamente potate. Il melo alterna anni proficui e anni dalla scarsa produttività.

La potatura dovrà essere limitata se è previsto un anno di non abbondanza nei frutti poiché verranno lasciate più gemme in fiore.

Essa, infatti, influenza anche la produttività, poichè procedendo all’eliminazione delle componenti che disperdono energia, si permette alle sostanze nutritive di concentrarsi sugli elementi dell’albero in crescita.

Mele Ortofrutta Trevi srl

Stagione e tipo di terreno influenzano molto le modalità di irrigazione. La crescita delle mele è concomitante con il periodo estivo, dunque, è necessario procedere con un’irrigazione idonea alle temperature. In genere si fa riferimento all’impiego di 110 litri di acqua per ogni metro quadrato, distribuiti nell’arco di dieci giorni.

Sono da prendere in particolare considerazione gli impianti di irrigazione a goccia, soprattutto se dopo la messa a dimora le piogge sono scarse o in zone geografiche particolarmente calde; la mancanza di acqua potrebbe portare problemi alla pianta.

Fiori e frutti

Mele Ortofrutta Trevi srl

La fioritura si registra tra aprile e maggio. I fiori sono bianchi e riuniti in gruppi; sono ermafroditi, ovvero hanno caratteri appartenenti ad entrambi i generi.

Solitamente la fruttificazione si verifica dopo un periodo che varia dai 2 ai 4 anni dalla messa a dimora. Solitamente ogni gruppo di fiori produce 4 o 5 frutti; se la produzione va in eccesso in tal senso, è necessario che ne venga asportato qualcuno per permettere che il nutrimento sia sufficiente alla crescita di un gruppo minimo.

Si procede con questa delicata operazione tra giugno e luglio.

Il melo è un albero che alterna annate particolarmente abbondanti di frutti ed altrettante che registrano una produzione pressochè scarsa e la potatura, insieme al diradamento manuale, è uno dei mezzi attraverso cui poter regolare la produttività.

Tipologie di meleMele Ortofrutta Trevi srl

Esistono tantissime varietà di mele; si tende a dividerle nei seguenti gruppi:

  • Gala Red, con buccia rossa ma puntinata e con polpa succosa, compatta e dolce; ottima anche da cuocere;
  • Fuji, di origine giapponese, con una polpa dolce, succosa e croccante;  il colore della buccia varia dal rosso chiaro allo scuro con screziature di giallo-verde;
  • Delicius Red, dal colore rosso brillante, più o meno intenso; la buccia è liscia ma un po’ cerosa con una polpa bianca, croccante e poco acida. Succosa e con consistenza farinosa;
  • Renetta, appartengono ad una varietà molto pregiata; dalla forma irregolare e con un aroma accentuato ed un ottima capacità di conservazione. La buccia è di colore giallo-verde,  leggermente ruvida e puntinata. La polpa poco croccante e zuccherina, è particolarmente ricercata, poichè è ricca di polifenoli, importanti antiossidanti;
  • Golden, è la mela per eccellenza, dalla polpa bianca, profumata e zuccherina, ha una buccia spessa di colore giallo; questa varietà ha frutti particolarmente grossi e ne esiste anche una variante con buccia tendente al verde chiaro.
  • Granny Smith, di origine australiana, con una buccia di colore verde intenso e lucido; hanno una polpa molto succosa e dolce con una punta acidula.

Mele Ortofrutta Trevi srlLa raccolta delle mele

Il frutto, la mela, è chiamato pomo. Si raccoglie da fine luglio ad ottobre, a seconda delle varietà. Possiede dimensioni e colori che variano dalla tipologia coltivata: dal verde al rosso con intensificazione a mano a mano che si procede verso la maturazione.

Solitamente la polpa, più o meno succosa, è di colore bianco, non morbida e leggermente acidula. Viene effettuata ad uno stadio di maturazione del frutto piuttosto elevato.

Per capire se la mela ha raggiunto il giusto livello di maturazione si può cogliere facendo roteare il picciolo: se si stacca dalla pianta con facilità è pronta per essere colta.

Dopo la raccolta, possono essere conservate, a seconda delle varietà, fino ad un paio di mesi; la tipologia invernale, invece, può continuare la sua maturazione per ulteriori 4-6 settimane, in un luogo fresco.

Mele Ortofrutta Trevi srlUna mela al giorno toglie il medico di torno…perchè?

icca di nutrienti come le fibre, la vitamina C, molecole antiossidanti, a basso indice glicemico e povera di calorie (circa 52 Kcal/100gr), il consumo di mele conferma il detto che “una mela al giorno toglie il medico di torno”.

Uno dei minerali principali contenuti nelle mele è il potassio, di grande importanza sia a livello cellulare che per il sistema nervoso.

Ricche di zuccheri semplici (come il fruttosio, il saccarosio, e il glucosio) presentano un indice glicemico basso,dovuto sicuramente al contenuto di fibre; esse sono fondamentali per il corretto funzionamento dell’intestino pochè ne regolano il transito, aumentano la sazietà e riducono la glicemia post-prandiale.

Mele Ortofrutta Trevi srlInoltre le fibre, favoriscono la perdita di peso e un loro consumo quotidiano, sembra garantire una riduzione dei livelli di colesterolo con la conseguente limitazione nella formazione di placche aterosclerotiche.

In questo gioca un ruolo non trascurabile l’azione della pectina, fibra solubile altamente presente in questo frutto.

Inoltre la pectina è un vero e proprio probiotico, che favorisce la crescita dei batteri positivi nell’intestino.

Nelle mele sono contenute anche  vitamine e sali minerali; la vitamina C, acido ascorbico, è un potente antiossidante, comune nella frutta.

Mele Ortofrutta Trevi srlEssenziale per la formazione di collagene, che ha un ruolo importante per vasi sanguigni, ossa e pelle, contribuisce, inoltre, ad aumentare le nostre difese immunitarie.

Altre sostanze antiossidanti contenute nelle mele sono la quercitina, con ruolo anti-virale e anti-infiammatorio, la catechina, che agisce sulle funzionalità cerebrali e muscolari; l’acido malico, presente soprattutto nella buccia, che, secondo alcuni studi, sembrerebbe prevenire disturbi cardiovascolari.

Ricette con le mele

Mele Ortofrutta Trevi srl

Le mele possono essere mangiate così come frutto oppure cotte, al forno o in acqua; in alternativa essiccate oppure consumate sotto forma di succo di frutta.

Come accade per molti frutti, anche nel caso delle mele, è nella buccia che si concentra il mix di sostanze nutritive benefiche.

Se decidete di consumarle non privandole del loro involucro esterno, ricordatevi di acquistarle biologiche o, almeno, lavarle accuratamente prima del loro consumo.

 

Mele Ortofrutta Trevi srl

Uno dei modi più noti (e golosi) di impiegare in cucina le Classico strudel di mele, vi lasciamo qui i link a due varianti: strudel con mele e crema e strudel con mele e frutta secca. Esso è uno dei dolci altoatesini per eccellenza, ma la sua origine, più antica, va individuata probabilmente in Oriente.

Siamo soliti pensare alle mele come ingrediente per dolci, ma possono essere impiegate anche in preparazioni salate o come elemento croccante e dolce in insalate.

 

Torta di meleMele Ortofrutta Trevi srl

La torta per eccellenza, preparata spesso con la ricetta tramandata di generazione in generazione; soffice e profumata è l’ideale per colazioni sane, energiche e gustose. Ecco gli ingredienti che ci serviranno.

  • Farina 300 g;
  • Burro 70 g;
  • Mele 3:
  • Zucchero 200 g;
  • Uova 3;
  • Latte 200 ml;Mele Ortofrutta Trevi srl
  • Lievito 1 bustina;
  • Limone 1.

Laviamo le mele e sbucciamole togliendo il torsolo. Tagliamole a spicchi e lasciamole macerare insieme allo zucchero e al succo di limone. Mettiamo da parte gli albumi e montiamo i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto cremoso e chiaro.

Aggiungiamo la farina setacciata, il latte e il burro fuso fatto intiepidire; amalgamiamo tutto, mescolando dall’alto verso il basso cercando di non far smontare il composto. Uniamo anche il lievito all’impasto e montiamo a neve gli albumi, incorporiamoli un poco alla volta.

Mele Ortofrutta Trevi srl Utilizzando circa due terzi delle mele tagliate a fettine (con le restanti decoreremo la parte esterna della nostra torta), riduciamole in pezzetti più piccoli, aggiungendo anch’esse all’impasto.

A questo punto versate il composto nella teglia infarinata. Decorate la superficie con le mele rimaste ed infornate in forno statico preriscaldato, a 180° per 40 minuti circa.

Sfornate e, se di vostro gusto, spolverizzate con zucchero a velo; è ottima anche se decidete di non utilizzarlo.

 

Insalata di Salmone con Mele e SpinaciniMele Ortofrutta Trevi srl

  • Salmone affumicato 200 g;
  • Limone 1;
  • Timo 3 rametti;
  • Aglio 1 spicchio;
  • Panna da cucina 100 g;
  • Germogli di Spinaci 100 g;
  • Mela delicius 1;
  • Mela Granny Smith 1;
  • Senape 1 cucchiaino;
  • Pepe e Olio q.b.;
  • Crostini di pane q.b

Spremiamo il limone, raccogliendone il succo. Uniamo ad esso un cucchiaino di panna, senape, timo e una manciata di pepe, amalgamando per bene tutti i sapori.

Puliamo i germogli di spinaci, laviamoli e facciamoli scolare per bene. Puliamo anche le mele, eliminando il torsolo ma lasciando loro la buccia. Affettiamole sottilmente e bagniamole con il succo di limone rimasto in modo che non anneriscano.

Insaporiamo i crostini di pane con l’aglio, facendoli bruschettare leggermente e cospargiamoli con un filo di olio. Uniamo in un unico recipiente spinaci e salmone, cospargendoli con la salsa preparata e serviamo con i crostini di pane.

Mele Ortofrutta Trevi srlRisotto Mele e Speck

  • Riso carnaroli 240 g;
  • Speck 80 g;
  • Cipolla 1;
  • Burro 60 g;
  • Mela Renetta 1;
  • Timo 1 mazzetto;
  • Brodo vegetale 1 l;
  • Sale e Pepe q.b.

Sbucciamo la cipolla e tritiamola finemente; facciamola appassire in una casseruola con circa 30 g di burro; laviamo una mela e priviamola sia della buccia che del torsolo. Spezzettiamola ed aggiungiamola per pochi istanti al soffritto.

Mele Ortofrutta Trevi srl

Uniamo il riso e tostiamolo fino a quando i chicchi non saranno ben dorati; saliamo e procediamo alla cottura per 15-18 minuti, aggiungendo un mestolo di brodo bollente ogni volta che evaporerà il precedente.

Tritiamo lo speck in modo grossolano e aggiungiamolo al riso a 5 minuti dalla fine della cottura; spegnete il fuoco, unite il burro e mantecate aggiungendo anche il timo. Mescolate per bene in modo da fondere i sapori e coprite con un coperchio. Servite con una manciata di pepe.

Mele Ortofrutta Trevi srlLonza alle mele

  • Lonza di maiale 700 g.;
  • Aglio 1 spicchio;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Olio extravergine di oliva 3 cucchiai;
  • Marsala 120-180 ml;
  • Mele Granny Smith 2
  • Cipolla 1 grande

 

Iniziamo con lo sgrassare la lonza di maiale; facciamo dorare l’aglio in una pentola dai bordi alti. Dopo aver salato e pepato la lonza, aggiungiamola e rosoliamola in modo uniforme.

Nella stessa pentola aggiungiamo la cipolla e cuociamola fino ad appassirla. Uniamo mele, marsala, sale e mescoliamo tutto. Uniamo la carne e copriamo con un coperchio; cuociamo tutto a fuoco lento per 20 min., girando la carne durante la cottura.

Una volta cotta separiamo la carne dalla salsa; affettiamola e disponiamola sul piatto da portata; cospargiamo con la salsa: possiamo frullarla, farla raddensare o, se volete, aggiungere una noce di burro.

 

 

Vi piacciono le mele? Siete soliti consumarle crude o cotte? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre alle mele, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

Frutti di bosco: tanti frutti in un’unica categoria

I frutti di bosco sono una categoria molto ampia che raggruppa: lamponi, ribes, mirtilli e more. Questi  si producono principalmente nei sottoboschi, luoghi in cui vi è un’alta percentuale di umidità. Ma ad oggi, vista la costante richiesta di questi prodotti, si sta incrementando sempre di più la coltivazione in piantagioni non selvatiche. Questi frutti si contraddistinguono per i colori vivaci e la delicatezza nel gusto tali da essere sempre più ricercati e più presenti all’interno del mercato alimentare.

Frutti di Bosco Ortofrutta Trevi srl RomaFrutti di bosco in Italia

Nel nostro Paese sono destinati alla produzione di frutti di bosco ben 350 ettari di terreno.

In questi paragrafi tratteremo come un’unica categoria questi frutti anche per quanto riguarda la loro coltivazione non selvatica, poichè le nozioni utili sono comuni sia a lamponi che more, ribes e mirtilli.

Le more, il cui nome scientifico è Rubus fruticosus, nascono dalla pianta del rovo particolarmente resistente; i lamponi, scientificamente Rubus Ideus, crescono in arbusti cespugliosi di ampie dimensioni. Il ribes, esistente in natura di diversi colori (nero, rosso e bianco) è particolarmente resistente mentre il mirtilloVaccinium il suo nome scientifico, è ampiamente apprezzato soprattutto nella specie dal colore nero.

Frutti di Bosco Ortofrutta Trevi srl RomaLa coltivazione dei frutti di bosco 

Come già accennato, i frutti di bosco solitamente nascono in modo selvatico, nei sottoboschi o laddove la vegetazione è varia e abbondante.

Qui ci occuperemo di analizzare le caratteristiche necessarie per ottenere in modo “domestico” una coltivazione di questi frutti rossi.

Clima ed esposizione. Ogni pianta tollera bene il freddo e il gelo; sono abbastanza sensibili al caldo e all’eccessiva aridità.

Frutti di Bosco Ortofrutta Trevi srl RomaSi consiglia di porre le piantine in un luogo in penombra, con uno strato sottostante ricco di pacciame, ossia corteccia ben trinciata e foglie secche.

Terreno e Concimazione. Se coltivate in modo non selvatico, è consigliabile porre le piantine all’interno di un terreno fresco che possa essere innaffiato con una certa regolarità.

In particolar modo alcuni frutti di bosco (ribes, il mirtillo e il lampone) guardano in modo favorevole l’acidificazione del terreno di piantagione, così come utilizzare molto letame per preparare il terreno. Per tal motivo sarà opportuno amalgamare il tutto (ossia corteccia, foglie secche e legname) per ottenere un pH che oscilla tra 4,5 e 5,5.

Frutti di Bosco Ortofrutta Trevi srl Roma

Coltivazione domestica

La loro coltivazione domestica non è difficile ma sono necessari alcuni accorgimenti; tali piante vengono attaccate difficilmente dai parassiti e questo permette di non utilizzare sostanze chimiche.

Nella maggior parte dei casi è bene posizionarle direttamente ai margini del nostro orto in quanto possono raggiungere grandi dimensioni e addirittura possono trasformarsi in ottime siepi.

Questa tipologia di impianto, se fatta bene e con cura, può raggiungere anche una durata di dieci anni.

Frutti di Bosco Ortofrutta Trevi srl RomaTalea o innesto dei frutti di bosco

La coltivazione attraverso la semina di mirtilli e ribes non è particolarmente usata poichè richiede tempi più lunghi e le dimensioni ridotte dei semi non la rendono agile ai coltivatori meno esperti. Si preferisce procedere per talea o innesto.

Nel primo caso, è necessario staccare un rametto dalla pianta madre e inserirlo in un vasetto con terreno dal ph acido. Esso avrà bisogno di costante umidità al terreno per ramificare; si è soliti procedere in questa operazione ad inizio primavera, trapiantando poi in terreno prima del caldo o dopo l’estate.

Frutti di Bosco Ortofrutta Trevi srl RomaSe, al contrario, si preferisce procedere innestando direttamente nel terreno una piantina di ribes o mirtilli acquistata, è preferibile muoversi nel periodo tra settembre e maggio, evitando i periodi eccessivamente freddi in cui la terra è troppo compatta.

Anche un rovo di more può essere innestato: è necessario aspettare la primavera, si scava una buca abbastanza grande da accogliere la pianta con il suo panetto di terra e si ricopre compattando il terreno e fornendo un’abbondante quantità di acqua che permette ad esso di assestarsi.

Frutti di Bosco Ortofrutta Trevi srl RomaDistanze ideali e produttività.

In tutti i casi è sempre bene lasciare lo spazio necessario tra righe e file di piante. Se si sceglie di coltivare le more con dei sostegni, è necessario procedere all’impianto detto “a spalliera”: si possono collocare fuori dal terreno ma interrati, dei pali a cui legare orizzontalmente del filo metallico come sostegno della pianta.

I frutti solitamente non sono abbondanti nel primo anno; non sarà necessario effettuare potature per i primi anni di coltivazione.

 

La raccolta dei frutti di bosco

Frutti di Bosco Ortofrutta Trevi srl RomaI mirtilli possono essere raccolti a partire da maggio fino alla conclusione dell’estate. I frutti saranno maturi quando le bacche hanno raggiunto il loro caratteristico colore blu scuro (più dolce e saporito) o, a seconda della varietà, rosso intenso (più aspro). Per raccoglierli è necessaria grande pazienza poichè questi piccoli frutti vanno staccati uno ad uno.

Anche nel caso del ribes, la raccolta delle bacche può essere effettuata appena esse raggiungono il loro colore rosso, indice di maturazione. Il periodo di raccolta varia in base al clima e all’esposizione ma, in genere, il ribes matura tra giugno e settembre.

Frutti di Bosco Ortofrutta Trevi srl RomaLa raccolta delle more avviene quando il frutto è maturo: in tal caso si stacca facilmente dal torsolo, come il lampone. È importante che sia raccolta asciutta poichè l’umidità ne causa un veloce deterioramento.

I frutti di bosco fanno bene?

L’aumento della loro richiesta ha generato un incremento di produzione grazie all’ottimo potere nutrizionale e alla ricchezza di antiossidanti, vitamine e sostanze minerali che essi contengono.

Frutti di Bosco Ortofrutta Trevi srl Roma

I frutti di bosco sono ottimi alleati della nostra salute. Ricchi di vitamina C, fibre e minerali, possono essere impiegati in vario modo, a cominciare dal consumo diretto fino al loro utilizzo per la realizzazione di dolci, confetture e tanto altro.

I mirtilli contengono un elevata quantità di antiossidanti, sopratutto antocianina che evita la formazione di cellule tumorali a livello dei vasi capillari, impedendo così la loro diffusione.

Prevengono malattie a livello cardio-circolatorio e contrastano l’invecchiamento cellulare in quanto eliminano le proteine tossiche che si potrebbero accumulare a livello del cerebrale.

Frutti di Bosco Ortofrutta Trevi srl RomaIl consumo di 3 porzioni al giorno di frutti di bosco, aiuta ad eliminare i grassi in eccesso e, di conseguenza, le calorie presenti nel nostro organismo.

Inoltre, i frutti di bosco hanno anche il potenziale di ridurre la pressione sanguigna sopratutto durante la fase della menopausa e di prevenire le infezioni a livello dell’apparato urinario.

In gravidanza i frutti di bosco sono un’ottima fonte di acido folico.

Frutti rossi in cucina

Frutti di Bosco Ortofrutta Trevi srl Roma

Se nella loro stagione, i frutti di bosco sono ottimi da consumare freschi. Tuttavia ormai oggi, vista anche la loro grande richiesta, è possibile reperirli surgelati.

Vista la loro dolcezza, il primo e immediato utilizzo che ci viene in mente è quello di utilizzarli per realizzare dei dessert.

Come conservare i frutti di bosco?

Dopo averli raccolti, dobbiamo lavarli molto accuratamente e con estrema delicatezza. è importante non conservarli bagnati poichè ciò potrebbe rovinarli.

Frutti di Bosco Ortofrutta Trevi srl RomaPossono essere conservati in frigorifero, ma si deteriorano in poco tempo; in alternativa potete congelarli in freezer. Da evitare un congelamento dei frutti di bosco direttamente all’interno di sacchetti poichè si verrebbe a sfaldare.

Si può procedere utilizzando una teglia o un contenitore che entri all’interno del freezer: si stende un foglio si carta da forno e vi si collocano i frutti, congelandoli così.

Solo successivamente, una volta congelati, possiamo riporli in sacchetti: così manterranno la loro forma. 

 

Frutti di Bosco Ortofrutta Trevi srl Roma

Coppette con yogurt e frutti di bosco

Per 4 coppette vi occorreranno:

  • Yogurt greco 450 g.
  • Miele 1 cucchiaio abbondante
  • Frutti di bosco 250 g.
  • Muesli croccante 100 g-
  • Zucchero 20 g.
  • Acqua 50 ml

Scaldiamo a fuoco dolce i frutti di bosco, lasciandone da parte alcuni come guarnizione, insieme all’acqua e allo zucchero. Non appena saranno sfatti, passiamoli attraverso un colino, in modo da ottenere un composto liscio.

Frutti Rossi Ortofrutta Trevi RomaSe lo volete rendere più denso, aggiungete due cucchiaini di amido di mais in un po’ di acqua. Versate quanto ottenuto in 4 coppette (o bicchieri), riempendole per circa un terzo e riponeteli in frigorifero per almeno 20 minuti (o in freezer).

Intanto dolcificate (secondo i vostri gusti) lo yogurt greco con il miele; poi, quando il composto di frutti di bosco si sarà raffreddato, distribuite lo yogurt nelle coppette: sopra e sotto aggiungete degli strati di muesli per rendere tutto maggiormente croccante. Guarnite la superficie con i frutti di bosco freschi.

Frutti di Bosco Ortofrutta Trevi srl Roma

Spaghetti con crema di frutti di bosco

  • Spaghetti 480 g;
  • Mirtilli freschi 200 g;
  • Lamponi 250 g;
  • Ricotta 250 g;
  • Basilico 10 foglie;
  • Menta 1 mazzetto;
  • Burro 30-40 g;
  • Sale q.b.

Puliamo i frutti di bosco e mettiamoli in una padella insieme al burro fuso, senza che si sfaldino eccessivamente. Facciamo bollire l’acqua per la pasta e utilizziamone un paio di mestoli per ammorbidire la ricotta.

Uniamola poi ai frutti di bosco, aggiungendo anche menta e basilico. Frulliamo tutto fino ad ottenere un composto omogeneo. Dopo aver cotto la pasta, scoliamola e amalgamiamola con la crema realizzata. Guarnite ogni piatto con menta.

 

Frutti di Bosco Ortofrutta Trevi srl RomaMarmellata ai frutti di bosco

Ingredienti per due vasetti da 500 g.

  • Mirtilli 300 g;
  • Fragoline 150 g;
  • Lamponi 150 g:
  • Fragole 150 g;
  • Succo di limone 1;
  • Zucchero 400 g.

Laviamo e puliamo i frutti di bosco e mettiamoli in una pentola per ammorbidirli; in alternativa, potete tritarli nel passa-verdure.

Frutti di Bosco Ortofrutta Trevi srl Roma

Ora unite il succo di limone e lo zucchero, mescolando continuamente per almeno 15 minuti. Un trucco per controllare che la confettura sia pronta è quello di far cadere qualche goccia su un piattino inclinato, osservando se scorra o meno.

Dopo aver riempito i vasetti, chiudeteli e capovolgeteli. Buona norma vuole anche che la chiusura ermetica venga attivata previa ebollizione. Correttamente conservati, dureranno circa un anno nella vostra dispensa.

 

Frutti di Bosco Ortofrutta Trevi srl Roma

Cheesecake ai frutti di bosco

  • Biscotti per la base 190 g;
  • Burro 100 g;
  • Ricotta 500 g;
  • Zucchero a velo 250 g;
  • Panna fresca liquida 100 g;
  • Scorza di limone 1;
  • Formaggio spalmabile 250 g;
  • Gelatina in fogli 10 g (facoltativa);
  • More 180 g;
  • Lamponi 180 g;
  • Ribes 135 g;
  • Mirtilli 180 g;
  • Succo di limone 70 ml;

Come prima cosa prepariamo la base della nostra cheesecake: sbricioliamo i biscotti aiutandoci di un mixer. Fondiamo il burro a fuoco basso e lasciamolo intiepidire.

Uniamolo poi ai biscotti amalgamando bene il composto. Foderiamo con carta da forno lo stampo che utilizzeremo e versiamo al suo interno il composto, compattandolo con l’aiuto di un cucchiaio fino ad ottenere una superficie liscia. Fatela rassodare in frigorifero per almeno mezz’ora.

Frutti di Bosco Ortofrutta Trevi srl RomaSpremiamo e filtriamo il succo di limone; laviamo i frutti di bosco e li uniamo al succo in una padella. Versiamo lo zucchero a velo e, dopo aver mescolato, lasciamo cuocere dolcemente per circa 5 minuti. A questo punto, scoliamo i frutti lasciandoli intiepidire e raccogliamo il loro succo di cottura in una ciotola, che conserveremo da parte.

Il ripieno della cheesecake.

Riscaldiamo in un pentolino la panna liquida; se utilizzate la gelatina, aggiungetela in questo momento, dopo averla sciolta e strizzata (servirà per ottenere un composto meno liquido).

Mentre raffredderà, setacciate la ricotta e scolatela dal suo siero (se necessario anche per un paio di ore). Ora aggiungiamo anche il formaggio fresco, la scorza del limone e lo zucchero a velo; mescolate per bene, versando anche la panna, fino ad ottenere una crema omogenea.

Frutti di Bosco Ortofrutta Trevi srl RomaCon metà di essa cospargete l’intera superficie dello stampo preparato con la base; livellate con una spatola e farcite con i frutti di bosco. Ricoprite la superficie con la restante crema.

Livellatela e ponetela in frigorifero a rassodare; sulla parte superiore potete guarnire con altri frutti di bosco oppure utilizzare il succo dei frutti che avevate precedentemente conservato. Una volta ultimata, mantenetela in frigorifero per almeno 1 ora.

 

 

 

Vi piacciono i frutti di bosco? sapevate che è possibile gustarli tutto l’anno, congelandoli? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete un ampio assortimento di frutti di bosco. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Radicchio, cicoria colorata

Il radicchioAsteraceaeCompositae, è una pianta erbacea, appartenente al genere Cichorium, di cui fanno parte anche scarola e le puntarelle. Proviene da piante selvatiche poi, con un apporto selettivo, l’uomo ha dato origine alle tipologie più diffuse. Con tale denominazione si intendono generalmente tutte quelle cicorie con foglie rosse o tendenti al rosso.

 

Radicchio Ortofrutta Trevi srlIl radicchio in Italia

I Greci e Romani lo apprezzavano per le sue proprietà depurative e calmanti; gli Egizi, invece, lo ritenevano un ottimo depuratore del sangue.

Già dal XVI secolo era ampiamente coltivato in Italia, soprattutto in Veneto da cui, tutt’oggi, provengono le varietà più famose.

Inizialmente era considerato un cibo povero, tanto che era dato come mangime agli animali. Non è noto cosa abbia determinato la sua ribalta.

Il radicchio rosso di Treviso è particolarmente noto; ha una forma allungata ed è una delle varietà più apprezzate.

Radicchio Ortofrutta Trevi srlRadicchio: cosa sapere per la sua coltivazione

Clima. Non necessita di particolari accorgimenti e riesce a resistere anche ai climi più freddi, del resto, altrimenti, non verrebbe coltivato in prevalenza in Veneto.

Nonostante non mostri difficoltà in caso di umidità e pioggia, è preferibile una sua esposizione al sole al fine di garantire una buona riuscita del raccolto. In caso di temperature eccessivamente fredde è possibile coprire le piante con un telo.

Radicchio Ortofrutta Trevi srlTerreno. Il radicchio può essere coltivato sia in orto che nel proprio giardino; necessita di un terreno ben drenato e fresco, che riesca a garantire un deflusso omogeneo dell’acqua in modo da evitare un terreno arido; per questo motivo, spesso è richiesta una preparazione del terreno, con uno“sfinamento” che elimini la compattezza del suolo.

Irrigazione. La quantità di acqua necessaria dipende molto dalla zona in cui ci troviamo; in aree piovose basterà far affidamento al ciclo piovano mentre in quelle più calde bisognerà predisporre un’irrigazione quotidiana che eviti l’eccessiva aridità del terriccio.

Radicchio Ortofrutta Trevi srl

In ogni caso bisogna aver cura nel non sottoporre questa pianta a drastiche variazioni idriche poichè queste potrebbero influire sulla qualità del prodotto.

Concimazione. Il terreno deve essere concimato in modo moderato utilizzando un compost domestico, dunque, piuttosto leggero. Spesso si preferisce una concimazione “indiretta”, ovvero si utilizzano porzioni di terreno che abbiano goduto di una precedente concimazione.

Interventi per la coltivazione del radicchio

Radicchio Ortofrutta Trevi srl

Sarchiatura. Ha come obiettivo quello di eliminare le piante infestanti tutt’intorno alla coltivazione; con una zappetta di deve procedere, in modo leggero, alla pulizia, smuovendo il terreno circostante e la crosta superficiale.

Pacciamatura. Può essere un’operazione impiegata in alternativa alla sarchiatura; con teli o con paglia si ricopre la superficie intorno alle piantine in modo che, limitando l’esposizione solare, non crescano neanche erbe infestanti.

Imbianchimento. Questa tecnica viene utilizzata con molto ortaggi che altrimenti avrebbero un sapore e una durezza che li renderebbe non commestibili. Limitando la luce alla pianta, la produzione di clorofilla rallenta facendo in modo che lo sviluppo delle foglie avvenga attraverso le sostanze di riserva accumulate nelle radici; inoltre questo limita la produzione delle parti più fibrose, rendendo le foglie più tenere.

Radicchio Ortofrutta Trevi srlLa semina del radicchio

Il periodo per la semina diretta è quello estivo, mentre per i trapianti si procede da settembre a ottobre.
Nei trapianti si procede invece in primavera, solitamente a marzo.

Il radicchio può essere coltivato previo semina diretta o impianto; nel primo caso, ogni varietà di pianta, per la sua coltivazione, avrà delle specifiche indicazioni da seguire che solitamente sono riportate nel retro della confezione di semi acquistata.

Generalmente è necessario realizzare delle buchette e immettervi 5-8 semi. Successivamente si provvederà a diradare le piantine, avendo cura di lasciare uno spazio di circa 20 cm; questa procedura vi consentirà di ottenere piantine rigogliose.

Se utilizzate piante già sviluppate, sarà necessario impiantarle in un terreno fertile e ben drenato. Sarà necessario lasciare circa 30-40 cm tra una fila e l’altra.

La raccolta del radicchio

Dal periodo della semina a quello della raccolta intercorrono circa 40 giorniCrescendo, le piante di radicchio creano dei cespi, caratteristici e simili a quelli dell’insalata, formati da foglie – la parte commestibile – che si distinguono nella forma e nel colore, verdi, rosse o con striature.

Radicchio Ortofrutta Trevi srl

Possono avere una superficie arrotondata o più allungata, più liscia o leggermente arricciata.

Dunque, il classico radicchio rosso non è l’unica varietà esistente; si distinguono infatti quello:

  • rosso, caratterizzato dai toni del rossi con sfumature tendenti al violaceo; in questa tipologia rientrano quello rosso di Treviso, tipologia ampiamente diffusa, quello Chioggia e Verona;
  • verde, identificato come radicchio ma rientrante nella più ampia definizione di cicoria, poichè è caratterizzato da una colorazione verde; il suo sapore è ancora più amaro e può essere selvatico o di orto;
  • variegato, commistione delle tipologie precedenti, ha delle striature giallognole, ad esempio il radicchio di Castelfranco Veneto.

 

Radicchio Ortofrutta Trevi srlQuali sono le proprietà del radicchio?

Il radicchio, come la maggior parte degli ortaggi, è ricco di acqua e sali minerali; ha, dunque, proprietà disintossicanti, diuretiche e depurative.

Favorisce la regolarità intestinale grazie al buon apporto di fibre. Come molti alimenti, per godere al massimo delle sue proprietà benefiche, è preferibile un consumo fresco, poichè la cottura comporta la perdita di buona parte delle sue sostanze nutritive.

L’alta percentuale di acqua garantisce una forte reidratazione ; è inoltre ricco di antiossidanti e contiene antociani che aiutano a prevenire malattie cardiovascolari e il triptofano, utile nell’insonnia.

Inoltre la presenza di  fitosteroli, garantisce il controllo dei livelli di colesterolo nel sangue.

Ha uno scarso apporto calorico – circa 23 kcal per 100 gr –  (ma anche un basso apporto energetico) e dunque risulta impiegato nelle diete ipocaloriche; inoltre le fibre alimentari contenute al suo interno fanno sì che il suo consumo aumenti il senso di sazietà.

 

Radicchio in cucina

Radicchio Ortofrutta Trevi srlDa ingrediente povero, dato da mangiare agli animali ad ingrediente alla base di prelibate ricette.

Una classica ricetta realizzabile con questo ortaggio è il Risotto al radicchio; la preparazione è molto semplice, vi lasciamo il link per seguirne tutti i passaggi.

Vediamo qualche altra ricetta con il radicchio per non impiegarlo solo come aggiunta alle insalate.

Polpette di radicchioRadicchio Ortofrutta Trevi srl

  • Radicchio 1 cespo;
  • Cipollotto 1;
  • Uovo 1;
  • Parmigiano 1 cucchiaio;
  • Ricotta 125 g;
  • Pangrattato 50 g.;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Olio di oliva q.b.;
  • Olio per friggere.
Per la panatura vi occorreranno 1 uovo e il pangrattato. Iniziamo facendo appassire il cipollotto tritato finemente in un padella con dell’olio. Puliamo e tagliuzziamo il radicchio in listarelle, facendolo cuocere in padella per 10 minuti.

Radicchio Ortofrutta Trevi srl

Uniamolo alla ricotta, aggiungendo anche sale, pepe, uovo e parmigiano; amalgamiamo per bene tutti gli ingredienti.

Formiamo quindi le nostre polpettine, che passeremo prima nell’uovo sbattuto e poi nel pangrattato; friggiamole facendole rosolare per bene da entrambi i lati. Poi, lasciamole scolare su della carta assorbente. Servitele calde e croccanti.

 

 

Involtini di radicchioRadicchio Ortofrutta Trevi srl

  • Radicchio 10 foglie;
  • Fontina 100 g;
  • Salame ungherese 100 g;
  • Olio extravergine di oliva q.b.;
  • Parmigiano;
  • Pepe.

Sbollentiamo leggermente le foglie di radicchio in acqua bollente e salata per un minuto. Scoliamole ed asciughiamole tamponandole con della carta assorbente. Mettiamo ogni foglia sul nostro piano da lavoro e al di sopra disponiamo una fetta di salame e la fontina.

Arrotoliamo ogni foglia su se stessa; poi disponiamo i nostri involtini su una teglia rivestita da carta da forno. Spolverizziamo con pepe e parmigiano, condiamo con un filo di olio e cuociamo in formo preriscaldato a 180°C per 10 minuti.

 

Radicchio Ortofrutta Trevi srlVol-au-vent al radicchio

 

  • Vol-au-vent 300 g;
  • Scalogno 1;
  • Parmigiano fresco 30 g;
  • Radicchio di Treviso 2 cespi;
  • Tuorlo 1;
  • Panna fresca 1 dl;
  • Aceto balsamico q.b.;
  • Stracchino 120 g;
  • Sale e pepe nero q.b.;
  • Burro 20 g;
  • Speck 4 fette.

Disponiamo i vol-au-vent sulla teglia da forno foderata con la carta; sbattiamo il tuorlo aggiungendo ad esso poche gocce di acqua. Spennelliamolo sui vol-au-vent in modo che in cottura diventino ben dorati e croccanti. Se utilizzate quelli surgelati o da cuocere infornateli il tempo necessario, come indicato.Radicchio Ortofrutta Trevi srl

Intanto cuociamo il radicchio; eliminiamo le foglie più esterne e tagliamolo a listarelle sottili, poi laviamolo e lasciamolo scolare.

Facciamo appassire lo scalogno tritano in una padella con il burro, poi aggiungiamo il radicchio e un pizzico di sale. Continuiamo la cottura. Insaporiamolo con lo speck tagliato a striscioline e qualche goccia di aceto balsamico.

Uniamo in un pentolino lo stracchino e la panna con un pizzico di sale; aggiungiamo il grana. Ora riempiamolo con il radicchio cotto e al di sopra versiamo la crema ottenuta. Completiamo con qualche pezzetto di radicchio lasciato da parte e un po’ di pepe. Possono essere serviti ben caldi, ripassati al forno, oppure tiepidi.

 

Torta salata con radicchio

  • Pasta sfoglia 1 confezione;
  • Radicchio 2 cespi;
  • Scamorza 1;
  • Parmigiano 1 cucchiaio;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Cipolla 1 spicchio;
  • Uova 2;
  • Latte 1 bicchiere;
  • Olio extravergine di oliva q.b.

Laviamo il radicchio, asciughiamolo per bene e tagliamolo in listarelle sottili che facciamo appassire in una padella con olio, sale e cipolle.

Sbattiamo le uova in una ciotola, pepiamo, saliamo aggiungendo anche latte e parmigiano. Tagliamo a pezzetti la scamorza ed aggiungiamola al composto insieme al radicchio. Radicchio Ortofrutta Trevi srl

Foderiamo la teglia con carta da forno e adagiamo al di sopra la sfoglia: versiamo al suo interno tutti gli ingredienti in modo che ricoprano uniformemente tutta la superficie.

Arricciamo lungo i bordi e lasciamo cuocere in forno per circa mezz’ora a 180°.

A vostro gradimento, potete aggiungere sulla superficie della torta salata con radicchio una spolverata di formaggio che creerà una croccante crosticina.

 

 

Vi piace il radicchio? Lo utilizzate a crudo per le vostre insalate oppure cotto, come ingrediente in ricette salate?
Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete al radicchio, un vasto assortimento di prodotti, sempre freschi. Venite a trovarci, cci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Cavolo verza, detto anche “verza”

Con il termine “cavolo” si intende più di una specie appartenente alla famiglia delle Cruciferae; tra di esse compaiono il cavolo broccolo, il cavolo cappuccio, il cavolfiore e il cavolo verza. Quest’ultimo, il cui nome scientifico è Brassica oleracea fa parte, insieme al cavolo cappuccio, della tipologia detta “a foglia”.

 

Cavolo verza Ortofrutta Trevi srlSemina e coltivazione

Il cavolo verza è un ortaggio originario del bacino del Mediterraneo; fu coltivato fin dai tempi più antichi: oltre ad essere utilizzato come alimento, era impiegato anche come rimedio curativo, in particolar modo sotto forma di decotto dalle proprietà terapeutiche.

Di facile coltivazione, può essere presente anche negli orti domestici dei più inesperti.

 

 

Cavolo verza Ortofrutta Trevi srl

Nozioni base per la coltivazione del cavolo verza

Terreno e concimazione. Il cavolo verza è un ortaggio che si adatta ad ogni tipo di terreno; è bene che esso sia fresco e dotato di una buona componente organica.

Se coltivato su un suolo proveniente da una precedente coltura, particolarmente ricca di fertilizzante, può essere sufficiente questa concimazione indiretta.

Se, al contrario, viene impiantato in terreni piuttosto poveri, può essere utilizzato letame animale oppure compost domestico.

Clima. È un ortaggio tipicamente invernale. Si dice che il freddo ne migliori la qualità, purchè non ci si trovi di fronte a gelate prolungate nel tempo.

Grazie alla sua ottima resistenza, infatti, riesce ad essere presente negli orti fino a fine stagione. Per questi motivi può essere coltivato anche nelle nostre regioni settentrionali.

Irrigazione. Dal punto di vista idrico si tratta di una pianta molto esigente; in particolar modo di fronte ad una stagione molto secca, è necessario incrementare l’apporto idrico attraverso un impianto di irrigazione a goccia.

Cavolo verza Ortofrutta Trevi srlRincalzatura. Un’operazione importante da svolgere per il cavolo verza è la rincalzatura: si riporta a mano della terra alla base della pianta. Si può eseguire nella fase del trapianto: è utile per permettere alle radici di ingrossarsi e al fusto di raggiungere maggiore resistenza.

Semina e innesto

Il cavolo prevede la possibilità di innestare le piantine nel terreno; esse possono essere acquistate preventivamente al vivaio oppure essere auto-prodotte tramite semi in semenzaio.

La produzione in seme prevede la formazione della piantina nel giro di 20-30 giorni; quindi, è necessario fare un calcolo in vista della successiva messa a dimora. Per trapiantare un orto intorno a settembre, i semi dovranno esser messi in semenzaio intorno ai primi di agosto, per poter raccogliere verso novembre.

Cavolo verza Ortofrutta Trevi srlLe varietà primaverili hanno un ciclo più breve, dunque, seminando tra gennaio e febbraio, si potrà trapiantare nel mese di marzo e raccogliere già a maggio.

Gli intervalli per la semina e la raccolta possono variare e potremmo scegliere un periodo più tardo per poter raccogliere questo ortaggio ad inverno inoltrato.

La raccolta del cavolo verza

Questa tipologia di cavolo a foglia, è caratterizzato da un classico cespo formato da foglie ruvide e grinzose, raccolte tutt’intorno a formare una palletta dura e compatta.  Potremo raccogliere la verza quando le testa centrale si sarà ben formata e dura.

A seconda della varietà e del momento della semina o impianto potremmo raccogliere il cavolo verza ad inizio inverno e, più comunemente, ad inverno inoltrato.

Cavolo verza Ortofrutta Trevi srl

Tipologie di cavolo verza

La coltivazione più diffusa è quella che si raccoglie in autunno-inverno; numerose sono le varietà, fra le tardive ci sono:

  • Violaceo di Verona
  • Tardivo di Piacenza
  • Verzotto di Asti
  • Invernale comune
  • Verza di Milano

Cavolo verza Ortofrutta Trevi srl

Proprietà benefiche della verza

Il cavolo verza è un ortaggio ricco di sostanze nutritive benefiche; il suo consumo regolare ci permette di acquisire un buon apporto di vitamine (C, B1, B2, PP, A, D2, K e U). Contiene sali minerali come fosforo, calcio, ferro, potassio.

Questi elementi sono fondamentali per rafforzare il nostro sistema immunitario; inoltre ha proprietà analgesiche e antinfiammatorie. Il decotto di cavolo verza o il suo succo sono ottimi per combattere la stipsi.

Gli oli contenuti nelle sue foglie, invece, facevano sì che esse erano applicate a strati sulle zone reumatiche o sulle giunture dolenti con finalità analgesica.

Cavolo verza Ortofrutta Trevi srl

Come cucinare il cavolo verza?

Anche il cavolo verza, se mangiato crudo, gode di ottime proprietà nutritiche che, come sappiamo, tendono a perdersi con la cottura. Questo ortaggio si mangia cotto, poichè la rugosità delle foglie la rendono un pò ostica nell’utilizzarla come insalata. Può essere cotta al vapore o in padella.

Le foglie più esterne e scure vanno eliminate (possono essere impiegate per preparare un brodo di verdure); la palletta di verza acquisterà così una forma più regolare. Tagliata in quattro, la radice centrale va eliminata; poi potete procedere a tagliare sottilmente la verza.

Ovviamente, prima di cucinarlo, il cavolo andrà lavato accuratamente. Vediamo qualche ricetta in cui impiegare la verza.

Cavolo verza Ortofrutta Trevi srl

Bucatini con la verza

  • Cavolo verza 500 g;
  • Acciughe 8 filetti;
  • Pancarrè 2 fette;
  • Aglio 1 spicchio;
  • Sale e aceto q.b.;
  • Pasta 320 g. (per 4 persone);
  • Olio EVO 2dl.

Sciacquiamo leggermente le acciughe eliminando, se presenti, le lische. Facciamo scaldare in una padella un po’ di olio con uno spicchio di aglio tritato e lasciamo fondere leggermente anche le alici.

Uniamo la verza, pulita e tagliata in listarelle, cuocendo per almeno 10 min. e insaporendo con pepe. Cuociamo la pasta in acqua bollente e, una volta scolati al dente, mantechiamola all’interno della padella con il condimento. Tostiamo il pancarrè e sbricioliamolo all’interno della pasta, conferirà un piacevole contrasto alla pasta.

Sformatini di verza e mortadella

  • Cavolo verza 1 cespo;
  • Ricotta 300 g;
  • Uova 1;
  • Mortadella 100 g;
  • Scalogno 1;
  • Burro 20 g;
  • Grana 50 g;
  • Timo 1 cucchiaio;
  • Pepe e sale q.b.;
  • Olio extravergine di oliva q.b.

Puliamo la verza, eliminando le foglie più scure o rovinate; sbollentiamo leggermente le foglie in acqua salata; poi, teniamo da parte quelle esterne e tritiamo quelle più chiare ed interne.

Cavolo verza Ortofrutta Trevi srlFacciamo soffriggere lo scalogno tritato con un po’ di olio e un pizzico di sale, fino a quando non appassirà. Uniamo la verza e lasciamo cuocere a fuoco dolce per circa 10 min. Uniamo ricotta, uovo, mortadella precedentemente tritata, verza stufata, aggiungendo anche sale e pepe.

Imburriamo leggermente gli stampini e foderiamoli con le foglie di verza tenute da parte; riempiamoli con il composto preparato. Spolveriamo con il burro rimasto e il grana.

Potete chiuderli con la restante parte delle foglie oppure lasciarli aperti. Inforniamo a 180° per 20 minuti; una volta cotti serviteli con una spolverata di timo.

Verza in padella

  • Verza 1 kg;
  • Aglio 2 spicchi;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Peperoncino 1;
  • Brodo vegetale;
  • Olio extravergine di oliva 3 cucchiai.

Puliamo la verza, eliminando le foglie più dure e la testa del cespo. Laviamola e tagliamola a striscioline sottili.

Facciamo rosolare due spicchi di aglio in una padella con un po’ di olio, aggiungendo anche del peperoncino. Lasciamo soffriggere leggermente poi aggiungiamo la verza e saliamo.

Uniamo il brodo vegetale direttamente in padella e lasciamo cuocere per almeno un quarto d’ora, mescolando. Non appena il brodo sarà evaporato, aggiungiamo il pepe e serviamo la verza calda.

Verza e patate

  • Verza 600 g;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Patate 500 g;
  • Olio Extravergine di Oliva 4 cucchiai.

Puliamo e laviamo la verza, staccando ad essa le foglie e tagliandole sottili. Sbucciamo le patate che ci serviranno e uniamole insieme alla verza tagliata in una pentola con abbondante acqua fredda non salata. Portiamo a bollore e lasciamo cuocere per 40 minuti.

Facciamo appassire due spicchi di aglio con dell’olio; scoliamo e strizziamo la verza. Tagliamo a tocchetti le patate e aggiungiamole al soffritto, insieme alla verza. Lasciamo cuocere per 5 min. mescolando. Salate e pepate secondo i vostri gusti e servite.

 

Vi piace il cavolo verza? O preferite le altre tipologie di cavolo? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete un ampio assortimento di verza. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Rosse, dolci o amare: le arance

L’arancio, denominato Citrus sinensis, appartiene alla famiglia delle Rutacee ed è un albero da frutto sempreverde; originario della Cina e dei paesi del Sud Est asiatico, qui la cui presenza pare attestarsi già intorno alla metà del III millennio a.C.

La sua diffusione nel bacino del Mediterraneo, risale agli Arabi del II-VIII secolo. Poi, con le navigazioni e le grandi scoperte del 1400-1500 si ebbe la diffusione delle arance dolci nell’Europa mediterranea, in Spagna, Liguria, Calabria e Sicilia.

 

Arance Ortofrutta Trevi srlColtivazione dell’arancio

Clima. Come accade per la maggior parte degli agrumi, anche l’arancio riesce ad adattarsi piuttosto bene al clima mediterraneo caratterizzato dall’assenza di stagioni con temperature estreme.

La posizione ottimale per quest’albero prevede una sua esposizione in luogo luminoso e soleggiato ma riparato dal vento.

Nonostante il facile adattamento, è necessario fare attenzione che le temperature non scendano sotto i 4°, poichè le gelate possono causare la caduta di tutti i fiori e, se eccessive, portare anche alla morte della pianta.

Arance Ortofrutta Trevi srlTerreno e Irrigazione. Il terreno deve essere ben drenato e sciolto, con un’irrigazione regolare da intensificare soprattutto nei mesi estivi.
Per ottenere frutti succosi sarà necessario garantirgli abbondante acqua e, se possibile, utilizzare un impianto di irrigazione automatizzato.
Le radici crescono in profondità, dunque, è opportuno, non solo coprire la pianta in inverno ma anche procedere con la pacciamatura intorno al fusto.
Non è raro assistere alla coltivazione dell’arancio anche in vaso. Sicuramente lo spazio minore che si ha adottando questa soluzione non permette alle radici dell’albero di svilupparsi in modo totale ma il suo posizionamento in vaso vi permetterà di rimuoverlo dall’ambiente freddo all’occorrenza.
Arance Ortofrutta Trevi srlIn ogni caso non possono venir meno tutte quelle attenzioni nei confronti della pianta che si hanno con impianto in terreno. Ovviamente le dimensioni del vaso in cui riporremo il nostro arancio devono essere superiori alla sua chioma di almeno due terzi e, se necessario, si dovrà procedere a travasare l’albero.

Concimazione. La concimazione è consigliata, tramite concime granulare ogni 3-4 mesi. Il fertilizzante può essere sparso sul terreno. Parallelamente ad essa si deve garantire una buona irrigazione, avendo cura di evitare che la terra del vaso resti secca.

Potatura. Gli aranci, tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, registrano un periodo di semi dormienza, che permette al coltivatore di occuparsi di operazioni importanti alla salute della sua pianta, ovvero curare i nuovi innesti e potare.
Procedere alle potature risulta necessario soprattutto per le piante più giovani, prossime alla fioritura. Le più adulte, invece, necessitano di interventi minori.

La fioritura e la nascita dei frutti

Non tutti forse sanno che i semi delle arance sono fertili: utilizzando essi è possibile ottenere una pianta. Tuttavia, come tutti gli agrumi, anche l’arancio è un ibrido e dunque non produrrà fiori e frutti o, in caso riesca in questo, non saranno mai uguali all’iniziale che li ha generati.
Per la propagazione dell’arancio si procede per “via vegetativa”; i metodi sono due: per talea o innesto.
Quest’ultimo è il metodo più utilizzato: con tale procedura innestiamo l’arancio su una pianta vigorosa che possa produrre i frutti. In questi casi si è soliti fare gli innesti “a spacco” o “a corona”.
La produzione dell’arancio “per talea” invece prevede, in primavera inoltrata, il taglio degli apici dei rami privi di fiori e frutti.
Si asportano i rametti della parte bassa e si conservano in un luogo riparato fino a quando non germoglieranno.
Le piante così ottenute devono essere lasciate in vaso per almeno 2-3 anni, prima di poter essere poste a dimora nel luogo prescelto.

Tipi di arance

Le arance si distinguono per colore o gusto; dolci o amare, rosse o bionde. Le più comuni in commercio sono:

  • Tarocco, rotonda e priva di semi, inizia la sua maturazione ad inizio dicembre.
  • Sanguinello, rotonda, succosa ma poco dolce; viene raccolta tra febbraio e aprile.
  • Valencia, rotonda e succosa, senza semi, si raccoglie in primavera, tra aprile e giugno;
  • Navel, rotonda e con gusto dolce, prevede una raccolta tra dicembre e maggio.

Le più succose sono ideali per le spremute. L’arancia fa parte di quel gruppo di frutti che generalmente chiamiamo “agrumi”; insieme al pompelmo, le clementine, il cedro e i limoni, si caratterizzano per il gusto acidulo.

 

Il frutto, l’arancia, ha inizialmente una colorazione verde che progressivamente varia e, a seconda delle tipologie di arance, acquista il colore definitivo, dal giallo al rosso.
L’arancia è caratterizzata al suo esterno da una buccia ruvida e spessa, il pericarpo; la parte interna, commestibile è suddivisa a spicchi ed è chiamata endocarpo. La pellicina amarognola e bianca che riveste la parte succosa interna è chiamata albedo o mesocarpo.
In commercio esistono arance dette “da tavola” ovvero quelle da consumare come frutto a spicchi e quelle da spremere. La tipologia di arance dette “di Sicilia” (tarocco, sanguinello e moro) sono tipiche di questa regione ma, ormai, vengono  coltivate anche in altre regioni, soprattutto in Calabria.

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Le proprietà nutritive delle arance

Siamo soliti associare le arance alla vitamina C; non è un errore. Sono infatti una fonte di vitamine, oltre alla C (basterebbe consumare 3 arance al giorno per raggiungere il fabbisogno giornaliero) troviamo i gruppi A e B.

L’importanza della vitamina più nota, la C, è quella di rafforzare il nostro sistema immunitario, prevenendo, nel periodo dell’anno in cui viene consumata,  raffreddori e malanni stagionali.

Inoltre, in questo frutto sono contenuti bioflavonoidi che insieme alla vitamina C, risultano importanti per la ricostituzione di collagene e nel rafforzamento di ossa, denti, tendini e legamenti. In tal senso questo binomio è un alleato anche nella prevenzione alla fragilità capillare. Inoltre la vitamina C favorisce l’assorbimento del ferro.

L’arancia è anche ricca di terpeni, tra cui il limonene, contenuto nella buccia degli agrumi: esso aiuta nella prevenzione di alcuni tumori. La qualità “rossa” è ricca di antocianine, che contrastano gli stati infiammatori. Molte delle sostanze nutritive possedute dalle arance sono contenute nella parte bianca che riveste lo spicchio; un loro consumo a spicchi ne favorisce, dunque, l’assunzione, piuttosto che un loro consumo come “spremute”.

Arance in cucina

Con la scorza di arancia possiamo conferire un inconfondibile profumo agrumato ad ogni nostra salsa o impasto. Ogni torta, anche la più semplice acquisterà un profumo genuino e fresco.
Ne vediamo un esempio qui sotto. Ovviamente se utilizziamo la buccia del frutto è sempre buona abitudine acquistarne provenienti da agricoltura biologica o, comunque, non trattati.

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Torta soffice ACE

 Ecco gli ingredienti per uno stampo dal diametro di 24 cm:

  • Uova 3;
  • Zucchero 25g,
  • Sale 1 pizzico;
  • Lievito per dolci 1 bustina;
  • Carota 1,
  • Arancia 1 e la sua scorza;
  • Farina 00 250 gr;
  • Olio di semi 100 ml;
  • Limone 1/2 e la scorza.

Montate le uova con lo zucchero ed il sale, fino a quando non si gonfieranno e diventeranno chiare; peliamo la carota e mixiamola.

Grattugiamo la buccia dell’arancia poi spremiamola estraendone il suo succo. Ripetete queste due operazioni anche con il limone. Al composto ottenuto aggiungiamo i succhi di arancia e limone, le carote e l’olio.

A parte, in una ciotola, setacciamo farina, insieme al lievito ed aggiungiamo la scorza di arancia e limone.
Incorporiamo tutto ed amalgamiamo fino ad ottenere un impasto omogeneo.

Riversiamolo nello stampo rivestito da carta da formo in modo che non si attacchi durante la cottura. Cuociamo in forno già caldo a 180 °C per 30-35 minuti. Lasciate raffreddare poi spolverate con zucchero a velo.

 

Arance candite al cioccolato

  • Arance bio 150 g. di bucce, 1 kg di arance
  • Acqua 150 g;
  • Zucchero 150 g;
  • Cioccolato fondente 200 g.

 

Laviamo ed asciughiamo le arance, togliendo le calotte; poi incidiamo la buccia realizzando 6 spicchi ad ogni arancia: così tiriamo via la buccia.

Tagliamo quest’ultima in listarelle dell’ampiezza di circa 1 cm e riponiamole in una ciotola ricoperte di acqua, lasciandole riposare per una notte.

 

Scoliamole e, ricoprendole nuovamente di acqua, facciamole bollire sul fuoco; queste operazioni sono necessarie per eliminare parte del sapore amaro tipico della loro buccia. Se continuano ad esserlo, potete ripetere l’operazione più di una volta.

A questo punto uniamo le arance allo zucchero e, sempre in un pentolino con l’acqua, portiamo nuovamente a bollore mantenendo la fiamma media; cuociamo una decina di minuti, fino a quando non avranno creato uno sciroppo.

Ora prendetele una ad una, aiutandovi con una pinza e disponetele su una teglia rivestita con carta da forno; dovranno asciugare per 4-6 ore circa. Così preparate, le scorze di arance possono essere consumate come canditi; possiamo aggiungere loro un tocco di golosità: sciogliamo il cioccolato fondente e una ad una intingiamo in esso le arance. Disponiamole ben separate su una teglia ed aspettiamo che il cioccolato, asciugandosi, solidifichi.

Pesce in succo di aranciaArance Ortofrutta Trevi srl

  • Cernia (o altro pesce) 1Kg;
  • Arance 12 fette;
  • Farina e sale q.b.;
  • Maizena 1 cucchiaino;
  • Succo di arancia 250 ml;
  • Olio di semi 1 l.

Iniziamo con il pulire per bene i filetti di pesce, poi infariniamoli. Riscaldiamo dell’olio e friggiamo il pesce fino a quando non si dorerà. Scoliamo i filetti  su della carta assorbente in modo che perdano l’olio in eccesso.

Facciamo bollire il succo d’arancia; versiamone una parte in una ciotola e stemperiamo in esso la maizena. Uniamo il composto a tutto il succo e portiamo ad ebollizione nuovamente fino a quando la salsa risulterà ben addensata. Cospargiamo i filetti con la salsa e serviamo.

Le arance sono un ottimo ingrediente per realizzare una squisita marmellata; il sapore agrumato, spesso, non piace a tutti ma è assolutamente da provare. Vi lasciamo il link alla sua ricetta, anche in questo caso è indispensabile l’impiego di arance biologiche o non trattate, poichè nella preparazione vengono utilizzate anche le bucce.

 

Vi piacciono le arance? Come siete soliti consumarle? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre alle arance, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.