Articoli

L’albero del pero e i suoi frutti: le pere

Le pere sono considerate il frutto del Pyrus communis (pero). In realtà, come le mele, sono un falso frutto poichè la polpa che riteniamo tale e consumiamo è solo il ricettacolo fiorale che cresce formando la polpa carnosa che identifichiamo con la pera.

In realtà, il vero frutto è il torsolo, ovvero le parte centrale al cui interno si trovano i semi, derivante dalla fecondazione del fiore: è l’ultima parte del peduncolo dal quale prendono origine le parti fiorali; esso cresce, formando quella che comunemente riteniamo la “polpa” della pera.

 

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Notizie utili alla coltivazione del pero

Clima. Il pero resiste piuttosto bene ai climi freddi delle zone collinari e montane: non mostra comportamenti ostili neanche verso la siccità, adattandosi particolarmente bene soprattutto alle zone temperate.

Terreno. L’albero del pero necessita di un substrato neutro che presenti un impasto profondo e fresco.

Se il pero viene innestato su franco (ovvero utilizzando piantine ottenute coltivando semi appartenenti alla stessa specie di pianta), riuscirà a crescere in salute nonostante i terreni aridi o scarsi di nutrienti.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma

Irrigazione. Il pero necessita di una maggiore attenzione idrica durante il primo periodo dopo l’innesto delle giovani piante. Da adulto non necessita di particolari accorgimenti ed è in grado di resistere a lunghi periodi di siccità.

Laddove vi siano temperature eccessivamente aride, è opportuno integrare le piogge con un impianto di irrigazione, soprattutto in prossimità di fasi delicate quali la fioritura e l’inizio della fruttificazione.

Concimazione. Non appena si effettua la messa a dimora, è possibile procedere alla concimazione con letame maturo; in primavera la si può integrare con solfato di ammonio, da incrementare ulteriormente nel caso in cui tra le piante cresca del prato.

Inoltre, ogni due anni, in autunno, è possibile aggiungere del letame animale o compost maturo.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Coltivazione del pero per innesto

Per la coltivazione del pero, come già accennato, è possibile procedere all’innesto su franco, supportato da molte tipologie di pero.

Esso è un portainnesto resistente, in grado di permettere alle piante per le quali è utilizzato, la migliore delle crescite anche in condizioni non particolarmente favorevoli.

Un’altra tipologia di innesto è su cotogno; in caso di utilizzo del cotogno, è necessario apportare maggiori cure e prestare più attenzione alle piante che con esso hanno un maggiore rischio di malattie rispetto all’innesto su franco.

Gli innesti permettono lo sviluppo della pianta in modo più lento e graduale, consentendo così ai suoi frutti di raggiungere la giusta maturazione.

Non tutte le tipologie di pero sono adatte ad essere associate direttamente a questi porta innesti; per ovviare a tale inconveniente, è possibile utilizzare la tecnica del sovrainnesto, ovvero viene utilizzato come tramite una varietà compatibile.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Messa a dimora del pero

In alternativa è possibile acquistare in centri specializzati o vivai le piantine di pero da coltivare; in genere esse sono già innestate ed hanno di solito un paio di anni di vita.

Sapere il tipo di innesto utilizzato è importante per valutare l’idoneità del terreno di coltivazione.

L’operazione richiede di praticare delle buche delle giuste dimensioni che accolgano la pianta e procedere ad una lavorazione del terreno preventiva, con concimazione e zappatura.

Il periodo ottimale per la messa a dimora del pero è compreso tra ottobre e novembre fino all’inizio dell’inverno. In alternativa, è possibile scegliere il mese di marzo.

Il pero, se coltivato correttamente, ha un corso vitale particolarmente lungo; può vivere anche un secolo e la sua produzione media, nel pieno della sua attività, riesce a raggiungere 6-8 kg.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Raccolta delle pere

Quando i frutti presentano un colore uniforme e raggiungono le dimensioni tipiche della specie coltivata, è possibile procedere con la raccolta. Solitamente essa si colloca tra il mese di giugno e la fine di ottobre, a seconda delle varietà.

Nel procedere con la raccolta è importante asportare, insieme alla pera, anche il picciolo lignificato, facendo, dunque, attenzione a non danneggiare la parte superiore della pera.

Le pere possono essere conservate ad una temperatura piuttosto bassa e devono essere consumate entro una, massimo due settimane.

 

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Varietà di pere

  • Abate, è una delle varietà di pere più richieste in commercio; ha una buccia verde chiaro-gialla, rugginosa in prossimità del dorso. La sua polpa è leggermente grossolana ma bianca, profumata e dal gusto gradevole.Viene coltivata soprattutto in Emilia-Romagna, nelle province di Modena e Ferrara.  La sua forma tipicamente allungata, la rende immediatamente riconoscibile.
  • Conference, con buccia verde-giallo bronzata, rugginosa in prossimità del dorso e con lenticelle marcate. Ha una polpa dolce e succosa; si raccoglie da inizio novembre a tutto giugno.
  • Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Kaiser, dalla buccia uniformemente di colore marrone, la varietà Kaiser, succosa e croccante, si presta al consumo fresco ed alla cottura.
  • Decana, ha una forma tondeggiante con una buccia liscia, di colore giallo-verde. Ha una polpa dolce, gustosa e compatta; per questo si presta bene al consumo previa cottura.
  • William, si raccoglie da agosto a novembre; è la tipologia di pere più usata a livello industriale per confetture e succhi di frutta; in estate, invece, è particolarmente apprezzata nel consumo fresco.Ha la polpa bianca e la buccia di colore verde chiaro tendente al giallo con lenticelle. Ne esiste anche una variante rossa, in passato maggiormente diffusa che ha ugualmente una polpa succosa e di qualità.
  • Santa Maria, una varietà estiva, succosa e caratterizzata da una precoce fruttificazione; è particolarmente consumata nell’Italia centro-meridionale, soprattutto da metà luglio a fine ottobre; la buccia è liscia, giallo-verde, con parti rosse dovute all’insolazione.

Ricette dolci e salate con le pere

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma La prima idea che ci viene in mente associando le pere alla cucina, è la preparazione di macedonie, colorate e saporite, particolarmente apprezzate soprattutto nelle stagioni estive.

Possiamo però impiegare questo frutto anche nelle preparazioni di dolci, prima fra tutti la famosa torta pere e cioccolato, oppure in  golosi muffin, ovviamente dolci ma anche salati.

Le pere possono essere anche un ottimo ingrediente con cui preparare piatti salati insoliti e appetitosi, con accostamenti particolari a cui mai penseremo, che riescono a sorprenderci piacevolmente. Vediamo qui di seguito qualche ricetta.

 

Torta pere e cacaoPere Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Farina 00 150 g;
  • Ricotta 150 g;
  • Uova 2;
  • Farina manitoba 50 g;
  • Zucchero 100 g;
  • Lievito per dolci mezza bustina;
  • Latte 50 ml;
  • Cacao amaro 2 cucchiai;
  • Pere Kaiser 2.

 

Preriscaldiamo il forno a 180°. Uniamo nella planetaria (o all’interno di una ciotola in cui prepareremo il nostro impasto) uova, zucchero, ricotta; lavoriamolo, incorporando lentamente il latte.

Imburriamo e infariniamo leggermente il nostro stampo e versiamo il composto. Possiamo ora collocare sopra di esso le pere, sbucciate, disponendole circolarmente.

Se preferite, è possibile anche tagliarle a pezzettini o fettine e incorporarle all’interno dell’impasto, prima di versare il tutto. Spolverizziamo l’esterno con zucchero a velo e servite.

Oltre che con soffice pan di spagna, possiamo realizzare questa torta anche nella variante di crostata: ecco la ricetta per questa golosa preparazione.

 

Risotto pere e taleggioPere Ortofrutta Trevi srl

  • Riso Carnaroli 320 g;
  • Pera Kaiser 1;
  • Taleggio 100 g;
  • Scalogno 1;
  • Burro 50 g;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Parmigiano q.b.;
  • Brodo vegetale caldo q.b.
  • Vino bianco 1 bicchiere.

Lasciamo appassire lo scalogno nel burro, a fiamma bassa. Poi tostiamo nella stessa padella il riso, per un paio di minuti. Sfumiamo con il vino bianco lasciandolo evaporare.

Pere Ortofrutta Trevi srlAll’occorrenza, aggiungiamo il brodo vegetale, un mestolo alla volta, rovesciandolo di volta in volta uno, non appena il precedente sarà evaporato. Uniamo la pera sbucciata e tagliata a cubetti.

Terminiamo la cottura, aggiungendo ancora il brodo, un mestolo alla volta. Ad un paio di minuti dalla fine, versiamo anche il taleggio, tagliato a tocchetti e mescoliamo fino a scioglierlo completamente.

A cottura ultimata, con fuoco spento, aggiungiamo il burro e il parmigiano. Mantechiamo e serviamo il risotto, spolverizzando poi con pepe e timo qualche pezzetto di pera fresca.

 

 

Pere Ortofrutta Trevi srlMuffin dolci pere e cioccolato

  • Cioccolato fondente 200 g;
  • Farina 00 120 g;
  • Zucchero 100 g;
  • Pere William 1;
  • Uova 2;
  • Burro 80 g;
  • Lievito mezza bustina;
  • Sale 1 pizzico;
  • Cacao amaro in polvere 10 g.

Preriscaldiamo il forno a 200°; sciogliamo il burro a fuoco basso. Tritiamo finemente metà del cioccolato e riponiamolo in una ciotola, versando sopra di esso il burro fuso; uniamo anche lo zucchero e mescoliamo fino a completa fusione del cioccolato.

Setacciamo la farina e il cacao amaro, aggiungiamoli alle uova con un pizzico di sale. Uniamo anche il restante cioccolato tritato e la pera sbucciata e tagliata a dadini. Creiamo un impasto omogeneo con cui andremo a riempire gli stampi per muffin o gli appositi pirottini in alluminio. Cuociamo per circa 20 minuti. Una volta cotti, decoriamoli a piacere.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Muffin salati con pere e gorgonzola

  • Farina 00 130 g;
  • Latte 100 ml;
  • Parmigiano 30 g;
  • Uovo 1;
  • Gorgonzola 100 g;
  • Pera 1;
  • Noci 20/30 gherigli;
  • Sale 1 cucchiaino;
  • Burro 1 noce;
  • Lievito mezza bustina.

Mescoliamo l’uovo con il latte, il burro e un pizzico di sale all’interno di una ciotola; in un’altra uniamo farina, parmigiano e lievito.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma

Aggiungiamo il gorgonzola leggermente sfaldato o tagliato a pezzetti nella ciotola con la farina. Inseriamo al suo interno anche le noci tritate grossolanamente. Mescoliamo per amalgamare tutto e aggiungiamo la parte di composto più liquida.

Mescoliamo nuovamente: a questo punto possiamo versare l’impasto all’interno dei pirottini o dello stampo per muffin, precedentemente imburrati e leggermente infarinati.

Cuociamo in forno preriscaldato per 20 minuti a 220°. Prima di servirli, lasciateli intiepidire.

 

 

 

Vi piacciono le pere? Come siete soliti consumarle? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre alle pere, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

Zucca: polpa, fiori e semi commestibili

La zucca è una pianta di origine americana, appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee, come le zucchineil suo nome scientifico è Cucurbita maxima e richiama sicuramente le sue dimensioni. “Frutto” autunnale per eccellenza, viene impiegata anche come ornamento, contenitore o lanterna nella ricorrenza americana di Halloween.

Zucca Ortofrutta Trevi srl RomaLa zucca nel passato

Si tende a collocare le origini della zucca in America centrale, in prossimità del Messico, dove furono ritrovati semi risalenti al 7000-6000 a.C.

La cucurbita arrivò in Europa in seguito alle spedizioni di Colombo ma non trovò particolare favore tra le popolazioni. Successivamente, con il trascorrere del tempo, invece, cominciò ad essere molto apprezzata soprattutto tra le popolazioni rurali poiché, se conservata in un luogo asciutto, poteva resistere diverso tempo: si presentava così come un ottimo alimento in caso di carestie o periodi di magra.

Zucca Ortofrutta Trevi srl RomaLa coltivazione

Come è facile immaginare, la coltivazione della zucca richiede molto spazio; i suoi tralci possono raggiungere anche 10 m di lunghezza e le sue radici scendere nel terreno fino a 1 m. Per questo motivo è bene scegliere attentamente il luogo iniziale di impianto; solitamente sono collocate lungo i confini dell’orto, vicino alle recinzioni che possono fungere loro da sostegno alla crescita, in modo da non disturbare gli altri ortaggi.

Per ottenere un raccolto dai buoni risultati, il terreno deve essere ricco e assolutamente ben concimato; per rendere questo ortaggio ancora più dolce e saporito è bene aggiungere del potassio.

Zucca Ortofrutta Trevi srl RomaIl clima

Oltre ad un’attenzione nei confronti dello spazio e della concimazione, è bene valutare il fatto che la zucca soffra molto i picchi di temperature, in entrambe le direzioni; sotto i 10° e oltre i 30° la pianta potrebbe riportare danni con conseguenze negative per il raccolto; la condizione ottimale è un clima mite, con temperature intorno ai 20°.

 La semina

La loro semina va effettuata tra aprile e maggio o comunque quando la temperatura si sarà stabilizzata al di sopra dei 10/12 gradi. Nella semina in terreno, si posizionano 4/5 semi per ogni buca (ad una profondità di 3/4 cm), rispettando 1,5 metri di distanza.

Zucca Ortofrutta Trevi srl RomaSe piantiamo i semi di zucca direttamente nel terreno, questo va preparato in modo adeguato. Nel caso in cui scegliamo di utilizzare i vasetti, i semi vanno collocati a 2-3 cm di profondità; alla crescita delle prime foglioline, sia in vaso che nel terreno, sarà necessario intervenire con il diradamento: operazione attraverso la quale si scelgono le piantine più robuste a discapito delle altre, la cui esistenza potrebbe essere svantaggiosa per le restanti.

Con entrambe le modalità di semina, le piante di zucca hanno una crescita elevata in senso orizzontale, per questo motivo si cerca di piantarle a coppie, vicine e nella direzione opposta così da “risparmiare” terreno e concime.

Quale terreno utilizzare

Se si risiede in zone dove il clima è più rigido, è invece bene procedere alla semina in vasetti, da tenere al caldo e piantare in piena terra solo quando il pericolo gelate sarà ormai lontano.

Zucca Ortofrutta Trevi srl RomaLe piante di zucca richiedono un terreno mosso e ben ossigenato, che deve essere zappettato periodicamente. Importante è anche rimuovere le erbe infestanti intorno alla pianta (sarchiatura). Per evitare che esse crescano è possibile praticare la cosiddetta pacciamatura: questa tecnica prevede la copertura di tutto il terreno circostante, in modo che le erbe spontanee non abbiamo luce e spazio per crescere.

Per quanto riguarda l’irrigazione, la richiesta di acqua è maggiore nell’iniziale fioritura, avendo cura che essa raggiunga il terreno in profondità.

È necessario potare periodicamente i tralci, tagliando dopo la seconda o quarta foglia, in base a quanto è grande la pianta. In questo modo nasceranno nuovi germogli; mentre se si vogliono zucche di grandi dimensioni è bene lasciare solo un paio di frutti.

Zucca Ortofrutta Trevi srl RomaQuando raccogliere la zucca

Le zucche si raccolgono a mano a mano che la loro maturazione si compie, oppure quando le foglie di tutta una pianta sono diventate secche e gialle. Si deve cogliere quando è perfettamente matura perchè diventa più dolce e saporita e si conserva più a lungo. Dopo la raccolta è bene conservarla in un luogo asciutto, dove possono mantenersi anche per diversi mesi.

La raccolta si ha a partire da settembre, fino a novembre, facendo attenzione alle gelate; infatti, se le temperature scendono eccessivamente, sarà necessario una immediata raccolta mentre in caso contrario è possibile  lasciarla maturare di più: maggiore è il tempo di esposizione al sole, maggiore è la dolcezza della polpa nonché la durata della sua conservazione.

Per valutare il livello di maturità della zucca, possiamo osservare il suo picciolo: se è secco, è matura; oppure possiamo provare ad incidere la buccia esterna, se è dura e risulta difficile scalfirla, significa che è pronta per essere raccolta.

Zucca Ortofrutta Trevi srl RomaFiori e semi di zucca commestibili

Le zucche comuni hanno una forma schiacciata ai poli, con una superficie liscia o con qualche irregolarità; la buccia esterna può variare dal verde scuro fino all’arancione. La loro polpa, compatta e piuttosto soda, non è l’unica componente che può essere mangiata.

Il fiore di zucca è commestibile; nella loro raccolta è bene valutare la necessità di non fermare l’impollinazione; il loro colore è giallo-arancione ed hanno una grandezza media.

Anche i semi della zucca sono commestibili; oleosi, sono un ottimo snack da sgranocchiare, come se fosse frutta secca. Molte persone li utilizzano anche all’interno di insalate. Hanno molte proprietà benefiche e al loro interno vi si rintraccia una buona quantità di sali minerali come magnesio, zinco e selenio. Inoltre i semi di zucca sono validi integratori di fosforo.

Zucca Ortofrutta Trevi srl RomaCosa contiene la zucca?

Tra le sostanze nutritive presenti all’interno della zucca troviamo principalmente vitamine e sostanze antiossidanti. In particolar modo, il betacarotene (da cui dipende il suo colore) è indispensabile per la formazione della vitamina A. Sono inoltre presenti vitamine B ed E, quest’ultima ottimo antiossidante.

Abbondante è anche la presenza di sali minerali: calcio, fosforo, potassio, magnesio, ferro, selenio, sodio, manganese e zinco; immancabili anche le fibre. Al suo interno sono presenti anche importanti amminoacidi, come l’arginina, l’acido glutammico, l’acido aspartico e il triptofano.

Zucca Ortofrutta Trevi srl RomaBetacarotene: benefici per il nostro organismo

La presenza di betacarotene, un carotenoide, cioè uno dei pigmenti vegetali (di colore rosso, giallo e arancione), precursori della Vitamina A (retinolo) permette alla zucca di possedere un insieme importante di benefici per il nostro organismo.

Protettore del sistema circolatorio, è anche un antinfiammatorio e con delle proprietà antiossidanti tali da contrastare l’azione dei radicali liberi e rallenta l’invecchiamento delle cellule.

Alla zucca si tendono ad associare anche proprietà sedative; risulta essere particolarmente indicata per chi soffre di ansia, di nervosismo e di insonnia.

Il consumo di semi di zucca o dell’olio derivante dall’ortaggio è indicato nell’eliminazione dei parassiti intestinali e per le infiammazioni della pelle, in presenza di scottature o prurito, grazie al suo potere emolliente.

Il suo apporto calorico è piuttosto scarso, infatti fornisce solo 17 calorie per ogni 100 grammi di polpa.

Zucca Ortofrutta Trevi srl Roma

Tra dolce e salato in cucina

La zucca è un ingrediente molto versatile e si presta bene sia ad essere usata in ricette salate che in dolci. Ricetta classica e intramontabile nelle stagioni più fredde, è la vellutata di zucca; qui una versione con porri, il risultato è delizioso. Molti ritengono che in cucina sia meglio utilizzare zucche con la coccia verde, che sono meno acquose e più compatte, rispetto a quelle con la buccia arancione.

Torta alla zucca

Vediamo come preparare una torta di zucca: soffice, delicata e genuina!

Zucca Ortofrutta Trevi srl Roma

Ecco quello che ci servirà per preparare la nostra torta, utilizzando una tortiera del diametro di 24/26 cm:

  • Polpa di zucca cruda 250 g;
  • Farina 00 280 g;
  • Mandorle Pelate e tritate 120 g;
  • Olio di semi 100 ml;
  • Latte 80 ml;
  • Zucchero semolato 230 g;
  • Uova grandi 2;
  • Lievito in polvere per dolci 1 bustina;
  • Buccia di arancia grattugiata 1;
  • Rum 2 cucchiai;
  • Sale 1 pizzico;
  • Zuccchero a velo q.v.

Zucca Ortofrutta Trevi srl RomaPreparazione

Spolpiamo la zucca cruda separando la polpa dalla buccia; e, una volta fatta a dadini, mixiamola insieme all’olio e al latte ottenendo così una purea. La sua consistenza deve essere vellutata e fina, se necessario continuate a frullare fino a raggiungere il risultato desiderato. Montiamo gli albumi a neve, aggiungiamo ad essi un pizzico di sale e 2 cucchiai di zucchero. In una ciotola a parte montiamo i tuorli insieme al resto dello zucchero e alla buccia di arancia. Aggiungiamo i tuorli al composto insieme al liquore; giriamo bene e aggiungiamo gli albumi. Mescoliamo in modo da ottenere uniformità. Mescoliamo la farina con le mandorle tritate finemente (potete usare il mixer) e il lievito. Incorporiamo nell’impasto una manciata di farina alla volta, mescolando ad ogni aggiunta. Imburriamo la teglia e versiamo il composto. Cuocere in forno per 30-35 min a 170° (temperatura e tempo di cottura dipendono dal vostro forno. A cottura ultimata, lasciate raffreddare la torta, poi spolverate con zucchero a velo.

 

Eravate a conoscenza delle tante proprietà benefiche della zucca? In cucina siete soliti usarla? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete un ampio assortimento di zucche. Vienici a trovare, ti aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

 

Pomodori, da ornamento velenoso a pomo d’oro

La pianta del pomodoro sembra essere originaria dell’America del Sud, in particolare del Messico e del Perù, dove viveva come pianta selvatica che, grazie al clima tropicale, riusciva a dare pomodori durante tutto l’anno.

Raggiunse l’Europa intorno alla metà del 1500 e finì per essere coltivata in tutto il mondo. Non ottenne sin da subito il successo di cui oggi gode; i primi pomodori giunti in Europa erano piccoli e giallognoli (da cui probabilmente deriva il nome pomum aureus (mela o pomo d’oro), non molto invitanti; erano sospettati di essere velenosi e venivano utilizzati come pianta ornamentale.

Pomodoro Ortofrutta TreviCol passare del tempo, complice il clima più favorevole, la pianta di pomodoro raggiunse il Sud Italia, ottenendo frutti più grandi e di colore arancione-rosso, sicuramente più belli.

Progressivamente divenne uno dei cibi maggiormente consumati dai contadini più poveri, vista la sua facile reperibilità e il basso costo. Un salto verso un maggiore apprezzamento si verificò con le pestilenze tra il 1600 e il 1700, quando in assenza dei cibi solitamente consumati, anche i benestanti furono costretti ad individuarne di alternativi.

 

Coltivazione dei pomodoriPomodoro Ortofrutta Trevi

Dalle numerose varietà, la pianta dei pomodori è a crescita indeterminata e richiede supporti. Le tipologie più precoci completano il ciclo produttivo dopo 140 giorni; i frutti possono essere staccati ancora verdi, di solito devono passare circa 45/50 giorni dalla fioritura.

In Cile e in Ecuador in particolare, il pomodoro esiste come pianta selvatica e grazie al clima tropicale, fornisce frutti durante tutto l’anno; nelle regioni europee, invece, se coltivato all’aperto, ha un ciclo stagionale limitato al periodo estivo.

Il fusto della pianta, alta al massimo due metri, non è abbastanza resistente per sostenere i pomodori e quindi ha bisogno di appositi sostegni: la crescita è supportata da canne di bambù che, una volta piantate a terra, divengono il supporto intorno al quale si intrecciano foglie e rami.

Si adatta a climi caldi e secchi ma, in tali circostanze, riduce la sua produttività; al contrario, gli aumenti sono significativi in presenza di abbondante acqua. La pianta di pomodoro necessità di fertilizzanti per raggiungere il massimo delle sue capacità produttive; sopporta in modo scarso le basse temperature, preferendo climi miti e ottima luminosità.

Varietà infinite di pomodori

Pomodoro Ortofrutta Trevi

Siamo soliti utilizzarlo in cucina il pomodoro come verdura, ma in alcune parti del mondo, è considerato un frutto, in modo simile a mele, pere ecc.

Il pomodoro è forse l’ortaggio con più tipologie di forme della pianta e dei frutti. In commercio siamo abituati a vedere tantissime varietà di pomodori; possiamo tralasciare i loro nomi specifici, poichè di solito li scegliamo in base all’uso che intendiamo farne. Le tipologie più apprezzate e diffuse sono:

  • San Marzano;
  • Datterino e Ciliegino;
  • Cuor di bue;
  • “Da insalata”;
  • “Da sugo”.

Pomodoro Ortofrutta Trevi

Generalmente i pomodori nascono a grappoli, in quantità non esigue. Il loro numero aumenta per le varianti più piccole, meno esigenti in termini di spazio e, dunque, più adatte anche alla coltivazione in vaso.

I San Marzano, dalla forma allungata, sono particolarmente idonei alla conserva in barattolo (i “pelati”) poiché contengono poca acqua. Quelli che chiamiamo pakino, devono il loro nome al comune della Sicilia in cui furono coltivati; al contrario di quanto si pensa generalmente, rientrano in questa tipologia non solo la tipologia ciliegino ma anche il pomodoro detto costoluto. I ciliegino, piccoli e sferici, si prestano bene ad uso a crudo o a sughi; mentre i datterino, dalla forma più allungata, hanno un sapore nettamente superiore a quello di qualsiasi altro ciliegino. Qui vedete un esempio delle numerose varietà di pomodoro esistenti.

I pomodori si conservano in frigorifero per tre o quattro giorni, ma potete anche scegliere di surgelarli: ridotti a pezzetti oppure in forma di salsa, possono mantenersi fino a nove mesi.

Pomodoro Ortofrutta TreviIl pomodoro fa bene?

I pomodori sono ricchi di importanti elementi nutritivi che li rendono un valido alleato per la nostra salute.

Sono costituiti in massima parte (94%) da acqua; vi si rintracciano notevoli quantità di sali minerali tra i quali il potassio, utile nel riequilibrare la componente idrica del nostro corpo; riesce a combattere problemi collegati ad essa, come stanchezza, crampi, ritenzione idrica; inoltre il potassio aiuta a ridurre la pressione arteriosa.

Un’ulteriore importante presenza è il fosforo, fondamentale nei processi di riparazione cellulare e nella regolazione del pH, utile anche per la salute di denti e ossa.

Pomodoro Ortofrutta Trevi

La Vitamina C, acido ascorbico, svolge una forte azione antiossidante: importante contro i radicali liberi e nello stimolare il buon funzionamento del sistema immunitario; risulta fondamentale anche per l’assorbimento di ferro e nella produzione di collagene.

Infine, la Vitamina K, ha un ruolo nel processo di coagulazione del sangue.

Il colore rosso dei pomodori è dovuto ad un antiossidante, il licopene; come nell’anguria, questo carotenoide è responsabile della colorazione; tra le sue proprietà, emerge quella antinfiammatoria oltre a quella protettiva nei confronti della vista.  Risulta prezioso anche nella lotta all’invecchiamento cellulare e contro i tumori.

Povero di calorie, il pomodoro può essere consumato anche da chi deve seguire una dieta ipocalorica (100 g. per 18 calorie).

Dunque avanti tutta con insalate, sughi, salse, conserve: il pomodoro nella nostra cucina è davvero onnipresente. Riuscireste a rinunciarvi? In questo post vi diamo qualche spunto su come utilizzare i pomodori.

Trevi s.r.l. vi invita a consumare prodotti italiani. Vieni a trovarci, ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

Anguria, cocomero o… melone?

Generalmente anguria e cocomero sono considerati due sinonimi per indicare lo stesso frutto. Il termine anguria è molto più diffuso nel Nord Italia e trae origine dal greco “angurion“, che indicava tutte le piante curcubitacee.  Cocomero, dal nome scientifico latino “Cucumis citrillus“, è particolarmente utilizzato nell’area centrale della nostra penisola. Ma nella regione campana è utilizzato un ulteriore termine, ovvero melone detto d’acqua per distinguerlo dal melone vero e proprio; in effetti, in inglese è watermelon, forma molto vicina al termine campano.

Anguria Ortofrutta Trevi

Coltivazione dell’anguria

La pianta dell’anguria appartiene alla famiglia delle Cucurbitaceae, di cui fanno parte anche cetrioli, zucchine, zucca e melone.

È un’erbacea annuale, rampicante con grandi foglie e può produrre fino a 100 angurie per esemplare.

La sua crescita è ottimale in aree caldo-temperate; è una pianta dalla buona resistenza a siccità, seppur per brevi periodi.

I semi dovrebbero germogliare nel giro di 7 o 10 giorni; è importante irrigare il terreno almeno una volta al giorno, evitando che si asciughi troppo. Solitamente viene consigliato durante le ultime fasi di crescita, di ruotare le angurie  ogni 2 o 3 giorni, in modo da far prendere loro il sole su tutti i lati. Nella rotazione è bene stare attenti a non torcere il picciolo, staccando il frutto prima del tempo.

Anguria Ortofrutta Trevi

Maturazione e raccolta dell’anguria

Da giugno a settembre è prevista la raccolta, raggiungendo in estate il  picco di produzione.

La forma dei cocomeri è solitamente oblunga ma ne esistono anche tipologie più sferiche. Possiamo suddividerli in:

  • Allungati e striati, è la tipologia più diffusa, può pesare fino a 10 chili;
  • Tondi, dalla forma sferica, di dimensioni ridotte, dai 3 agli 8 chili;
  • Baby, più piccoli, di circa 2 chili; ricercati perchè più facili da trasportare,
  • Senza semi, sempre più diffuse, dallo stesso sapore ma non prodotte spontaneamente in natura.

Risale al 2012 il primato di grandezza di un cocomero: 140 chili, raccolto a Novellara (in provincia di Reggio Emilia)!

Come si sceglie una buona anguria? Battete con le nocche sulla buccia, il suono dovrebbe essere nitido, non sordo. Inoltre essa dovrebbe essere ben tesa, con striature allargate.

Anguria Ortofrutta TreviAcqua, Sali Minerali e Vitamine

L’anguria è ricca di vitamine e sali minerali, possedendo numerose proprietà benefiche per l’organismo. Aiuta a disintossicare e depurare e la presenza di sali minerali è utile alla reintegrazione dei liquidi persi con la sudorazione, maggiore in estate.

Come è ben risaputo è composta per il 95% da acqua: da questo abbiamo imparato che ha un elevato potere saziante.

Inoltre, come la maggior parte della frutta, ha un basso apporto calorico (16 kcal per 100 g.). Spuntini dietetici a base di cocomero sono dunque ammessi. Importante fonte di sali minerali come fosforopotassio, magnesio con aggiunta delle vitamine A e C.; in particolar modo il potassio le conferisce proprietà diuretiche.

La frutta non contiene  importanti quantità di proteine ma qui troviamo la citrullina, amminoacido utile nell’equilibrio della pressione, di fondamentale importanza nelle stagioni più calde.

Bacca di colore rosso

Più che un frutto, il cocomero è una “bacca” di grandi dimensioni, caratterizzata da una parte esterna fibrosa e da una parte interna polposa e succosa, piena di semi.

Il suo caratteristico colore rosso è dovuto alla presenza di un particolare antiossidante,  il licopene, ovvero un carotenoide che attribuisce tale colore anche ai pomodori. Come molti antiossidanti, risulta attivo nella prevenzione dei tumori e nella lotta all’invecchiamento; come carotenoide è utile per prevenire i disturbi visivi dell’avanzare dell’età.

In questo Post vi daremo qualche spunto per utilizzare in modo insolito il cocomero.

Mangiate regolarmente anguria durante i mesi estivi? Grazie per aver letto questo post. Se avete dei suggerimenti, lasciateci un commento qui sotto, è sempre ben accetto!

Vi aspettiamo, insieme ai nostri prodotti sempre freschi a Roma, ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Peperoncino, spezia dell’antichità

Le origini della pianta del peperoncino sono antichissime, risalenti al 5000 a.C.; esistono testimonianze della sua presenza in molte civiltà precolombiane come quelle Azteca, Inca e Maya, da cui proviene, ad esempio, una sua rappresentazione su una stele insieme ad un drago. Reperti archeologici ne indicano la coltivazione come pianta in Messico dove era una delle spezie più utilizzate.

Peperoncino Ortofrutta TreviDall’America in Europa con Cristoforo Colombo

Sembra essere citato in una relazione di viaggio dall’esploratore genovese; nel Vecchio continente il peperoncino si adattò perfettamente alle condizioni climatiche, diffondendosi così anche in Africa e Asia.

La pianta di peperoncino fa parte della famiglia delle Solanacee, del genere Capsicum, a cui appartiene anche il peperone; entrambi presenti sulla nostra tavola durante la stagione estiva.

Peperoncino Ortofrutta Trevi

Semina e raccolta

La pianta del peperoncino è piuttosto facile da coltivarenon ha grandi esigenze e può crescere benissimo sia in orto che in vaso, non ostacolato dalle piccole dimensioni dei frutti. Quello più coltivato in casa è il cayenne, particolarmente abbondante nel raccolto.

La semina è prevista a fine inverno o inizio primavera, mentre il raccolto dei peperoncini inizia in estate e può protrarsi per qualche mese.

Peperoncino piccante: perchè?

Siamo soliti pensare che questa sua caratteristica distintiva dipenda esclusivamente dai semi al suo interno; ciò è sicuramente vero ma il responsabile principale dell’essere più o meno piccante è la quantità di capsaicina contenuta, ovvero il principio attivo di cui i peperoncini sono ricchi su tutta la superficie e non solo nei semi.

Sapevate che esiste una scala di misurazione della loro piccantezza? Ebbene sì, si chiama Scala Scoville, dal nome del suo ideatore che mise a punto questo sistema di misurazione agli inizi del Novecento. Qui potete approfondire l’argomento, se volete.

Tra i peperoncini più conosciuti, dal meno al più piccante troviamo:

Peperoncino Ortofrutta Trevi

  • Calabrese, detto diavolicchio, ha una piccantezza media; molto amato, è particolarmente indicato per la lavorazione sott’olio poiché mantiene bene aroma e sapore.
  • Jalapeno, di media grandezza,  è piccante in modo moderato, si consuma in salamoia o essiccato. Viene coltivato prevalentemente in Messico e nel sud degli Stati Uniti; con la maturazione può assumere un colore che varia dal verde scuro al rosso acceso.
  • Habanero, è tra i più piccanti, prodotto in Messico, fu riconosciuto come il più piccante tanto da ricevere il Guinness dei Primati fino al 2006. La sua coltivazione si è poi diffusa anche in Italia (Calabria e Toscana).
  • Cayenna, piccante, dalla forma allungata e sottile, deve il suo nome alla città d’origine, la città di Cayenne (dipartimento francese in America meridionale); è una tipologia coltivata in particolar modo in Campania e in Calabria

Il peperoncino fa bene?

I peperoncini hanno numerosi benefici. Poveri di calorie (circa 30 ogni 100 gr), sono costituiti principalmente da acqua e una buona quantità di carotenoidi, capsaicina e vitamine. Tra esse quella maggiormente presente è la vitamina C. Un peperoncino da 10 gr può arrivare a contenere il 30% del fabbisogno giornaliero di vitamina C di un uomo adulto; al contrario, i peperoncini secchi, hanno un contenuto praticamente nullo a causa della perdita di proprietà nutritive durante il procedimento di essiccazione.

Peperoncino Ortofrutta Trevi

Sono ricchi di polifenoli, sostanze antiossidanti che conferiscono loro proprietà benefiche. Risulta utile nella cura di raffreddore, sinusite; stimola il transito intestinale.

Può essere usato anche come antidolorifico in artriti o cefalee. neuropatia diabetica, nevralgie post-herpetiche e del trigemino, sintomi post-mastectomia, cefalea a grappolo.

La lecitina posseduta lo rende un vasodilatatore, rafforzando le coronarie e donando elasticità alle arterie.

Il peperoncino maturo è particolarmente ricco di carotenoidi e sali minerali come potassio, calcio e fosforo. Contiene flavonoidi e i capsaicinoidi, dall’effetto antibatterico (questo dovrebbe far sì che i cibi cotti col peperoncino possano essere conservati più a lungo).

Peperoncino Ortofrutta Trevi

Tradizionalmente lo si ritiene un cibo afrodisiaco ma non esiste nessuna prova a riguardo.

Le sue proprietà sono numerose; tuttavia il suo consumo deve essere personalizzato in base alla tolleranza personale, soggettiva da individuo a individuo. Generalmente ne viene sconsigliato il consumo a coloro che soffrono di acidità di stomaco, ulcera , reflusso gastroesofageo o emorroidi.

Oltre ad essere ricco di proprietà benefiche, il peperoncino è particolarmente apprezzato in cucina; in questo post  vi diamo qualche suggerimento su come realizzare un olio piccante e dei peperoncini ripieni.

Mi raccomando, fate attenzione: per sicurezza maneggiate i peperoncini con i guanti e non portate le mani alla bocca e soprattutto agli occhi.

 

Voi siete degli amanti del peperoncino? Vi dilettate nella sua coltivazione? Lasciateci un commento, saremo lieti di leggervi.

Vuoi prodotti sempre freschi e di ottima qualità? Contattaci o vienici a trovare, ci trovi al centro di Roma, a due passi da Fontana di Trevi. Ti aspettiamo!

Le pesche dell’immortalità

Le pesche in Cina hanno un significato simbolico. L’albero, coltivato da millenni, è simbolo dell’immortalità e della primavera: si credeva che, nutrendosi di questo frutto, il corpo venisse preservato dalla corruzione. Secondo la leggenda, in origine Shou Xing era un saggio che, mangiando il succoso frutto dai poteri magici, ottenne il dono dell’immortalità, divenendo il Dio della longevità e della salute.

Anche al legno del pesco veniva dato un potere magico: lavorato a forma di spada ed usato dai monaci per effettuare esorcismi o per fabbricare tutti quegli gli oggetti scolpiti che assumevano anche funzione di protezione della propria famiglia e della casa, dai pericoli o dai fantasmi.

Il pesco

Il Prunus Persica, ha un’origine antica ed affascinante. Come abbiamo accennato, era coltivato sin dai tempi più antichi in Cina; da qui,  si diffuse in Egitto ed in Persia, arrivando poi, grazie ad Alessandro Magno, in tutti i paesi del Mediterraneo e in Italia, ai tempi dell’Impero Romano.

La coltivazione

Il pesco necessita di sole e di essere piantato in aree moderatamente ventilate in modo da non soffrire delle gelate invernali o del caldo estivo. La messa a dimora è consigliabile all’inizio dell’inverno, in modo da prepararsi in tempo per la primavera. Il pesco necessita di un’irrigazione regolare, in dosi maggiori durante la fioritura e nella fase iniziale dello sviluppo dei fiori. É una pianta che ha bisogno di grandi quantità di azoto, il quale può esser concesso tramite concimatura.

Pesche Ortofrutta Trevi

Essa, se precoce, incide positivamente sulla resa quantitativa dei frutti mentre può avere effetti negativi se svolta tardivamente, durante la loro maturazione. L’altezza del pesco può variare dai tre agli otto metri.

La potatura del pesco

La potatura richiede qualche attenzione in più; l’obiettivo è quello di stimolare la fioritura, la fruttificazione e contenere la chioma, aiutando così la pianta a crescere bene. La potatura del pesco può essere fatta in inverno ed è detta “secca”, da eseguire entro febbraio o, nelle aree più fredde, da anticipare a novembre. Quella detta “verde”, invece, è da svolgersi a luglio: la chioma verrà sfoltita. Sono operazioni importanti perché una chioma ordinata fa sì che la luce penetri  all’interno dei rami.

Pesche Ortrofrutta Trevi

Fiori rosa, fiori di pesco…

Cantava Battisti. I piccoli fiori rosa che ricoprono interamente i rami del pesco nella stagione primaverile, anticipano di qualche settimana i frutti. Essi, anomalamente, si sviluppano prima delle foglie, sbocciando in primavera, tra marzo ed aprile; rendono la fioritura di questo albero molto apprezzata ed incantevole. Quando invece si parla di “fior di pesco” siamo di fronte ad una pianta diversa, un’arbustiva ornamentale che appartiene alla stessa famiglia del pesco da frutto, le Rosaceae. Originaria della Cina e del Giappone, può costituire un’alternativa, con fini ornamentali, al pesco fruttifero, soprattutto in presenza di uno spazio ridotto.

Pesche Ortofrutta Trevi

Tipologie di pesche

Il pesco fruttifera principalmente sui rami misti, lunghi anche 60-70 cm, alla cui sommità si trova una gemma a legno, circondata da gemme a fiore. Raramente fruttifica sui dardi, chiamati anche mazzetti di maggio.

Il profumo ed il sapore delle pesche sono squisitamente estivi. In commercio possiamo trovarne di diverse tipologie, tutte dalla polpa succosa e dolce. Le varietà più coltivate sono:

Pesca comune o gialla, polpa succosa, gialla, profumata con buccia vellutata;

Pescanoce o nettarina, sia a polpa gialla che bianca, dalla buccia liscia e rossastra, non vellutata;

Pesca bianca, polpa bianca e più filamentosa;

– Pesca saturnina o tabacchiera, dalla forma schiacciata, dal sapore intenso e con la polpa bianca; risulta solitamente molto più dolce rispetto alle classiche pesche.

Il Benessere dalle pesche

Pesche Ortrofrutta Trevi

Le pesche sono protagoniste dell’estate. Il loro consumo regolare, in virtù delle proprietà diuretiche che appartengono loro, aiuta a combattere costipazione e stitichezza. Inoltre favoriscono l’eliminazione delle tossine che tendono ad accumularsi nel fegato, migliorandone così la funzionalità.

L’alta percentuale di acqua contenuta al loro interno (85%) le rende, come la maggior parte della frutta, dissetanti e rinfrescanti.

Ottime fonte di sali minerali quali magnesio, fosforo, potassio e calcio; il fabbisogno quotidiano di potassio è soddisfatto del 47% se consumiamo una pesca di medie dimensioni.

Presenti al loro interno anche le vitamine, A e C; il loro colore è indice della presenza di betacarotene, che viene convertito dal nostro organismo in vitamina A. La presenza di vitamina C, consente di facilitare l’assorbimento del ferro.

Il selenio contenuto in esse, svolge un’importante azione nella protezione delle cellule, riparandole dai danni del tempo; pelle e capelli non possono che trarne benefici.

Non sono presenti particolari controindicazioni ma un consumo eccessivo potrebbe appesantire lo stomaco poiché contenendo molta acqua, tendono a gonfiarlo.

Le pesche sono un frutto tipicamente estivo ma possiamo prepararne delle ottime conserve in modo da gustarle tutto l’anno.

 

Conoscevate le proprietà benefiche delle pesche? Grazie per aver letto questo post. Se avete dei suggerimenti, lasciateci un commento qui sotto, è sempre ben accetto!

Vi aspettiamo, insieme ai nostri prodotti sempre freschi a Roma, ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Albicocche: frutto dal colore oro

Una leggenda narra che nella lontana Armenia, l’albicocco era una pianta ornamentale bellissima, con soli fiori bianchi. Con l’invasione del paese, venne decretato l’abbattimento di tutti gli alberi che non producevano frutti, al fine di ottenere legname; così anche l’albicocco rischiò l’estinzione.  Ma una notte, le lacrime di una giovane, versate ai piedi dell’incantevole pianta, trasformarono i fiori in frutti dorati, le albicocche.

Origine e coltivazione dell’albicocco

albicocca-alberoAlbero da frutta, conosciuto da almeno 4 mila anni, appartiene alla famiglia delle Rosacee, sembra essere originario della Cina, dove ancora oggi ne crescono alcune tipologie selvatiche. Da qui, progressivamente si diffuse nel territorio dell’Impero Cinese e poi nel continente asiatico; viene dato ad Alessandro Magno il merito di aver importato questo esemplare e averlo diffuso in tutto il Mediterraneo.

I Romani chiamavano l’albicocca “praecox”, cioè precoce, poiché iniziava a maturare da giugno. Come dargli torto, se pensiamo a questo frutto, non possiamo non pensare all’estate! La coltivazione dell’albicocco non necessita di particolari caratteristiche del terreno, né di meticolose cure. La pianta ha un’altezza compresa fra i 5 e gli 8 metri e dall’impianto, comincia a dar frutti tra il terzo e quarto anno, raggiungendo il suo pieno sviluppo nel giro di un decennio, producendo frutti anche per 20 anni.

Fioritura dell’albicocco

Fiore dell'albicocco

La pianta sprigiona i suoi fiori, bianchi e delicati, ad inizio primavera, nelle zone più calde anche già da febbraio. La precoce fioritura rappresenta però anche un limite: soprattutto al nord, le gelate causano la caduta delle gemme e, dunque, la perdita del raccolto. I fiori, raggruppati solitamente in mazzetti o singoli, sono un vero spettacolo da ammirare e somigliano nella loro bellezza a quelli del ciliegio.

Vista la loro delicatezza, è importante piantare l’albicocco in zone non soggette a forti venti o preoccuparsi di fornire un adeguato riparo. Non è una pianta che va potata: il taglio dei grossi rami favorisce la gommosi (malattia fungina con essudati appiccicosi) e l’eccessiva potatura può determinare la proliferazione eccessiva di rami.

 

albicoccheColorate, rotonde, succose…

Le albicocche vanno gustate mature (il loro colore deve essere acceso), ma la loro consistenza deve essere solida, non troppo morbida, poiché in questo caso ne risentono anche le loro sostanze nutritive.

La raccolta, come abbiamo detto, può oscillare dalle prime settimane di giugno,  per le piante coltivate con anticipo al Sud, fino a luglio ed agosto inoltrato, per le zone più tarde del Nord.

I frutti sono facilmente deperibili, devono essere conservate in frigorifero e consumate nel giro di pochi giorni. Nel pieno della loro maturazione, sono probabilmente uno dei frutti più profumati, quindi non sarà difficile consumarle in un batter d’occhio.

Albicocche: concentrato di benessere?

Vediamo cosa contengono:albicocche

  • Acqua, in estate abbiamo bisogno di equilibrare la perdita dei liquidi causata dalla maggiore sudorazione e la frutta è un vero toccasana; le albicocche ne contengono oltre l’80%;
  • Potassio che, regolando la pressione arteriosa, favorisce l’eliminazione dei liquidi in eccesso;
  • Ferro, Fosforo, Sodio, sostanze di vitale importanza per il nostro organismo; 
  • Beta-carotene, pigmento naturale dall’elevata proprietà antiossidante, attivo nel contrastare i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare e del cancro;
  • Vitamina A, come risultato della conversione del beta-carotene messa in atto dal nostro organismo, estremamente importante per la funzionalità oculare. Essa stimola la  produzione di melanina, responsabile dell’abbronzatura e, quindi, della protezione della pelle.
  • Catechine, appartenenti alla famiglia dei fitonutrienti flavonoidi che abbassano i livelli di attività dell’enzima coinvolto in una delle fasi critiche delle infiammazioni.

Le albicocche sono povere di calorie e l’alta percentuale di acqua contenuta in esse, le rende particolarmente sazianti, ideale per lo spuntino di metà mattinata; ottime anche da portare al mare, da gustare sotto l’ombrellone, nella pausa tra un tuffo e l’altro.

Albicocche non solo da mangiare

albicocche

Dal nocciolo dell’albicocca si può ricavare un olio, vero toccasana per le pelli secche; molto idratante, come la maggior parte degli oli, che se applicato sulla pelle umida, aiuta a mantenerne l’elasticità e a prevenire smagliature e macchie cutanee.

Molto dibattuta è la questione sul consumo benefico o meno dei noccioli veri e propri; alcuni studi hanno dichiarato che la vitamina B17 contenuta al loro interno, abbia proprietà antitumorali; ulteriori ricerche, invece, ritengono che essa sprigioni acido cianidrico, sostanza molto velenosa per il nostro corpo.

Nel dubbio, forse, è meglio astenersi dal mangiare i noccioli delle albicocche, “accontentandoci” della loro succosa polpa.

Continuando con le controindicazioni, è bene sapere che la loro pelle potrebbe causare allergie e quindi è consigliabile lavarla accuratamente. Si dice che le albicocche siano pesanti per la digestione; è vero, un loro consumo eccessivo potrebbe affaticare lo stomaco e causare problemi digestivi.

Non solo tanto benessere, ma anche gusto; in questo post troverete qualche consiglio su come gustare al meglio questo frutto.

 

E voi, amate le albicocche? Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Vieni a sentire il profumo delle nostre albicocche, ci troviamo al centro di Roma, a pochi passi dalla Fontana di Trevi. Ti aspettiamo con i nostri prodotti sempre freschi.

Fagiolini mangiatutto, cornetti, corallo, taccole

I fagiolini, in qualunque modo li vogliate chiamare, appartengono alla famiglia delle Leguminose Papilionaceae: una pianta dal fusto rampicante, talvolta nana talvolta in grado di raggiungere anche i 4 metri di altezza. Ebbene sì, avete letto bene, i fagiolini sono legumi! Chi lo avrebbe detto, vero?! Ma i dubbi a tal proposito sono leciti, poiché presentano delle anomalie rispetto a molti legumi, ovvero:

  • Si mangiano interi, con tutto il baccello e per questo sono chiamati mangiatutto;
  • Sono poveri di proteine.

La coltivazione dei fagiolini

Fagiolini pianta

La pianta dei fagiolini ha un ciclo biologico piuttosto breve e si può avere un primo raccolto già dopo due mesi. Sotto molti punti di vista ha le stesse caratteristiche delle altre piante leguminose.

La semina dei fagiolini varia leggermente in base alle zone in cui ci troviamo, ma il periodo più adatto è quello dalle temperature miti. Si oscilla dall’inizio della primavera fino alla sua metà, nelle zone più a nord; si può continuare la loro semina fino a luglio. Ai fini di un buon raccolto, però, è estremamente importante non andare incontro a gelate improvvise che potrebbero danneggiarli irrimediabilmente.

Se volete, potete cimentarvi nel piantare fagiolini anche nel vostro piccolo orto o, grazie alle loro dimensioni ridotte, in vaso (ben capiente e profondo), poiché la loro coltivazione non risulta particolarmente difficile, soprattutto quella dei fagiolini nani.

Fioritura e raccolta dei fagiolini

Pianta di fagioliniLa fioritura dei fagiolini è di tipo scalare e la pianta nello stesso momento può avere fiori chiusi, foglie, baccelli in crescita o maturi. Questo determina un ciclo continuo, molto comune tra gli ortaggi. Dopo la nascita del fiore, viene lasciato spazio al frutto che cresce velocemente fino a raggiungere varie dimensioni.

Un criterio su cui basarsi per valutare la freschezza dei fagiolini è stare attenti alla loro croccantezza: se, facendo pressione, il fagiolino si spezza in un fragrante “crack”, è il momento giusto di raccoglierlo (e di mangiarlo!); se, invece, si piega siamo di fronte a baccelli che hanno già iniziato a perdere il loro vigore.

 

I fagiolini più diffusi sono quelli:Cesto fagiolini vari

  • Verdi, i più comuni;
  • Gialli, nani;
  • Viola, rari;
  • Corallo, piattoni.

Quello che mangiamo è il frutto della pianta leguminosa, il baccello, pendente verso il basso e piuttosto sottile. Al suo interno troviamo piccoli semi, in genere di colore bianco poiché ancora immaturi. I fagiolini, di fatto, sono fagioli che vengono raccolti prima della completa maturazione dei semi e per questo motivo vengono mangiati interi, a differenza di fave o piselli che sgraniamo.

Proprietà nutrizionali

Fagiolini nel piatto

Anche nelle loro proprietà nutrizionali si comportano come anomali legumi e possiedono caratteristiche nutritive più vicine a quelle degli ortaggi; sono ricchi di fibre, sali minerali quali ferro, calcio, magnesio, potassio e vitamine AC e K.

L’alta percentuale di acqua contenuta e le scarse calorie (35 calorie per 100 g.) rendono indicato il loro consumo nelle diete.

Sono una fonte di silicio, importante minerale per la buona salute delle articolazioni; inoltre possiedono un alto contenuto di betacarotene e di luteina, antiossidanti, nostri alleati anche contro l’invecchiamento della pelle. Altamente digeribili, i fagiolini, sono un alimento consigliato per migliorare l’equilibrio acido-base dell’organismo nonché alleviare gastrite e reflusso gestroesofageo.

Come abbiamo visto in questo post le proprietà di questi particolari legumi sono davvero molte; ma oltre al benessere, sono un ottimo ingrediente per portate leggere ma appetitose…scopritele in questo post. 

Grazie per aver letto questo post. Se hai qualche consiglio, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto!

Vienici a trovare al centro di Roma, ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi. Ti aspettiamo con i nostri prodotti sempre freschi.

Le ciliegie, piccolo frutto dal gusto intenso.

A primavera inoltrata, in piena corsa verso l’estate possiamo godere finalmente di tantissima frutta e verdura dai colori e dai profumi che nelle stagioni invernali scarseggiano. Le ciliegie sono sicuramente uno dei frutti più amati di questo periodo.

E’ davvero raro trovare qualcuno a cui non piaccia questo frutto dal caratteristico colore rosso, dalle sue sfumature più chiare, a quelle più intense fino alla tonalità più scura, quasi nera.

Un frutto dalle origini lontane

ciliegie

L’albero del ciliegio appartiene alla famiglia delle Rosacea e nelle fonti letterarie, lo scrittore latino Plinio, fa risalire la sua origine ad aree limitrofe al Mar Nero. Ci racconta che fu portato a Roma da Lucullo, comandante romano e grande buongustaio.

Il ciliegio, dunque, tra storia e legenda, sembra avere origine orientale, sebbene molti attribuiscano la sua nascita in Egitto.

Oggi la coltivazione di ciliegie si estende oltre che in Europa anche in America, Turchia, Siria e Cile. L’Italia, con un raccolto pari a circa 150 mila quintali, è uno dei principali produttori di ciliegie nel quadrante europeo.

Fioritura dei ciliegi

albero di ciliegio

I ciliegi sono alberi che possono raggiungere anche 20 metri di altezza.

Due sono i più comuni ciliegi, entrambi provenienti dai territori occidentali dell’Asia:
Prunus avium (ciliegio dolce), da cui nascono le ciliege dolci, sia a polpa tenera (tenerini) che a polpa dura (duracine);
Prunus cerasus (ciliegio acido), da cui provengono le amarene e le marasche.

I ciliegi fioriscono in primavera, regalandoci lo spettacolo dei loro fiori bianchi e rosa.

Verso aprile-maggio il ciliegio fiorisce ed insieme ai fiori mette anche le foglie.

Come in molti alberi da frutto, la fioritura è piuttosto breve, i petali cadono dopo pochi giorni permettendo così ai frutti di crescere.

 

La raccolta delle ciliegie

raccolto di ciliegio

La raccolta delle ciliegie è un momento a cui prestare massima attenzione.

Sono dei frutti dalla difficile maturazione e potremmo correre il rischio di raccogliere ciliegie ancora acerbe o, al contrario, aspettare eccessivamente e trovarle troppo mature, succose prede degli uccellini.

Dunque, quando raccogliere le ciliegie?

È consigliabile una raccolta unica e poi, in un secondo momento, effettuare una distinzione tra le ciliegie più mature e quelle non ancora pronte.

La raccolta delle ciliegie generalmente ha inizio da metà maggio e prosegue fino a giugno. Questo ci permette di poter gustare della loro dolcezza fino a luglio inoltrato!

Le varietà più diffuse e note di ciliegie sono tre:
Visciole, si consumano prevalentemente fresche;
Amarene, dal colore rosso intenso, con succo e polpa chiari;
Marasche, più piccole, utilizzate soprattutto per produrre liquori.

Ciliegie: quali sono le proprietà e valori nutrizionali?

ciliegie

Le ciliegie, oltre ad essere belle, sono piccoli frutti che possiedono anche molte sostanze nutritive. Come la quasi totalità della frutta, non mancano di proprietà depurative, diuretiche, disintossicanti e dissetanti.

Vediamo nel dettaglio quali sono.

Alla presenza di vitamine A e C, si deve aggiunge la non trascurabile ricchezza di sali minerali quali: potassio, fosforo, calcio, ferro, sodio, zinco, rame, fluoro e magnesio.

Il buon contenuto di flavonoidi stimola la produzione di collagene, con grandi benefici per la nostra pelle, a cui regala proprietà rivitalizzanti.

Studi dell’Università di Michigan (USA), hanno dimostrato che il consumo di ciliegie favorisce il benessere cardiovascolare, aiutando a controllare i livelli di colesterolo nel sangue grazie all’alta percentuale di sostanze antiossidanti.

Inoltre contengono l’acido malico.

L’acido malico stimola l’attività del fegato, favorendo la digestione degli zuccheri e l’attività epatica.

Insolita è la presenza di melatonina, potente antiossidante con ruolo decisivo nel regolare il ciclo sonno-veglia.
Nonostante non siano di colore arancione, le ciliegie risultano ricche di beta-carotene, superando di gran lunga mirtilli e fragole. Per questo, in virtù delle loro proprietà rivitalizzanti sono delle alleate speciali anche per la nostra pelle.

Chi lo avrebbe mai detto che dentro pochi centimetri si potessero nascondere tutte queste virtù?

Ecco i suoi pregi

Queste possono essere mangiate tranquillamente anche da chi soffre di diabete poiché il levulosio, zucchero al loro interno, non ha controindicazioni.

Diamo anche un’ottima notizia agli amanti della linea: contengono praticamente zero calorie (38 cal. per 100 g).

Quindi potete inserire le ciliegie nella vostra dieta e gustarle senza pensieri, magari come spuntino di metà mattinata; si prestano bene ad accompagnarci nella nostra merenda pomeridiana, anche fuori casa.

Da piccoli la nonna ci diceva sempre che il mangiare troppe ciliegie ci avrebbe causato mal di pancia. In effetti, un loro consumo eccessivo, in particolar modo nei bambini al di sotto dei tre anni, potrebbe causare piccoli problemi intestinali, a causa delle loro proprietà lassative.

Il periodo in cui possiamo gustare le ciliegie è limitato, purtroppo; in questo post  vi diamo qualche consiglio sulla loro conservazione e qualche spunto per impiegarle in golosità da leccarsi i baffi.

Sui benefici della frutta e verdura leggi anche qui: “Frutta e Verdura: Il Meglio“.

 

Grazie per aver letto questo post, ti invitiamo a lasciare un commento e se vuoi un tuo consiglio è ben accetto.

Se ti trovi a passare al centro di Roma presso la bellissima Fontana di Trevi, vienici a trovare e a gustare i nostri prodotti sempre freschi.

Ti aspettiamo!