Castagne: siamo nel mezzo dell’autunno
Non si conoscono con precisione le origini delle castagne; il ritrovamento di reperti fossili risalenti a circa 10 milioni di anni fa, attestano già l’esistenza del castagno; pare che si diffuse dall’Asia all’Europa e nelle Americhe.
Conosciute anche nella Roma antica, Catone si riferisce ad esse quando parla di “noci nude”; Plinio il Vecchio addirittura si chiede per quale motivo la natura abbia nascosto in modo così accurato un frutto di “scarso valore” all’interno di una “cupola irta di spine”.
La coltivazione delle castagne
Le castagne sono il frutto prodotto dalla pianta del castagno; esse sono originate dai fiori femminili presenti all’interno di un’apposita “cupola” che, con il passare del tempo, si converte in riccio, elemento tipico di questo albero.
Quello che comunemente chiamiamo “riccio” inizialmente presenta una colorazione verde; mano a mano che cresce e si apre comincia ad assumere una tonalità più gialla e, progressivamente, tende ad aprirsi in due valve.
Il castagno nome scientifico Castanea sativa; sia l’impianto che la semina di nuove piante di castagno si effettua nel periodo autunnale, prima del freddo gelido.
La pianta necessita di alcune attenzioni nelle prime fasi; non necessita di cure particolari per quanto riguarda l’irrigazione ma per quanto riguarda la concimazione è piuttosto esigente. Il castagno ha bisogno di un terreno sciolto mediamente fresco e profondo.
Il frutto del castagno
La castagna non è altro che un achenio e presenta una parte esterna di colore marrone scuro con un aspetto abbastanza liscio, mentre, nella parte sottostante vi è una zona di colore diverso, più chiara, chiamata ilo. La torcia è l’apice della castagna, i cui stili tendono a seccarsi. Al di sotto della buccia esterna è presente il cosiddetto episperma, ossia la pellicola di colore beige che avvolge la polpa del frutto. Esso può avere diverse forme, in base alla varietà.
Due tipologie, spesso confuse ma differenti, sono:
- Castagna;
- Marrone.
Come tutti gli alberi da frutto, anche il castagno, riposa nel periodo invernale dal punto di vista vegetativo; registra una ripresa nel periodo primaverile durante il quale si hanno i primi germogli e poi, pian piano, proseguono le loro fasi di crescita e maturazione della castagna.
La raccolta delle castagne
Anche la maturazione, come la forma, dipende dalle varietà. Nel momento in cui raggiunge la completa maturazione, i ricci possono comportarsi in diversi modi: mostrare di essere maturi con una semplice apertura in due valve, restando però ancora attaccati alla pianta; cadere a terra distaccandosi; oppure, semplicemente, far cadere a terra solo le castagne al loro interno.
Dalla caduta può dipendere la qualità del prodotto; non solo essa può causare lesioni alla castagna, ma il contatto con il terreno, può generare un possibile attacco da parte di patogeni che, tuttavia, può verificarsi anche nella fase di conservazione.
La raccolta delle castagne si ha in periodi diversi in base alla loro maturazione e al luogo in cui sono coltivate. Ad esempio, nella maggior parte del nostro paese, si verifica nel periodo che va dalla fine di settembre in poi.
Cosa contengono le castagne?
Sono molti gli elementi nutrizionali contenuti all’interno delle castagne: l’84% di carboidrati, il 9% di lipidi e infine il 7% di proteine. Inoltre, essendo di origine vegetali sono prive di sostanze come il colesterolo; hanno un buon valore energetico, fondamentale soprattutto nelle stagioni più fredde, in cui si necessita di più vigore a livello fisico.
Dal punto di vista nutrizionale, questo frutto presenta delle caratteristiche molto simili a quelle dei cereali, con la presenza di molte sostanze, fatta eccezione per il glutine: una buona concentrazione di acido folico, per cui sono vivamente consigliate in caso di anemia, proposte soprattutto alle donne in stato interessante.
Utili anche per il sistema nervoso grazie all’elevata presenza di fosforo, consigliate come alimento nella ripresa post influenzale, anche per una buona ripresa, in particolar modo per bambini e anziani.
Di solito questo prodotto non ha controindicazioni, ma a volte ne è sconsigliato l’uso in quei soggetti che soffrono di colite, diabete e malattie legate al fegato.
Castagne in cucina
Le caldarroste cotte al camino sono un classico delle stagioni fredde; ma anche in sua assenza è un piacere a cui non dobbiamo rinunciare. Esistono in commercio delle apposite padelle forate che posizionate sui fornelli, simulano la cottura del caminetto.
A molte persone piacciono anche bollite; in questo caso serve solo riporle in un pentolino ricoperte di acqua e attendere la loro cottura. Non appena si riusciranno ad infilzare con una forchetta, saranno pronte. In entrambe le modalità di cottura, ricordatevi di incidere la loro superficie.
Qui invece il procedimento per preparare le castagne secche.
Oltre a questo consumo classico, le castagne possono essere utilizzate come ingrediente in cucina per primi e secondi piatti e per dessert. Vi lasciamo qualche suggerimento.
Risotto alle castagne (per 4 persone)
- Castagne 400 gr;
- Aglio 2 spicchi;
- Prezzemolo tritato 1 cucchiaio;
- Parmigiano grattugiato 2 cucchiai;
- Pepe nero q.b.;
- Rosmarino 1 rametto;
- Alloro 4 foglie
- Riso 300 g;
Come prima cosa sbucciamo le castagne e mettiamole in un pentolino con acqua e le foglie di alloro.
Portiamo a bollore e proseguiamo la cottura per 50 minuti. Una volta cotte, scolate e schiacchiate con una forchetta, lasciando intatta solo qualche castagna.
Intanto cuociamo il risotto: in una pentola mettiamo aglio e rosmarino tritati, con un filo di olio; aggiungete le castagne e fate mantecare. Versate il riso e tostatelo per qualche minuto in modo che insaporisca.
Aggiungete dei mestoli dell’acqua di cottura delle castagne e, all’occorrenza, aggiungetene a mano a mano che la cottura del riso va avanti. A cottura ultimata assaggiate; se necessario aggiustate di sale. Mantecate con il parmigiano e un pizzico di pepe nero, così da aumentare la cremosità. Servite decorando con il prezzemolo fresco e qualche castagna intera.
Marron Glacè
Se vi piacciono i sapori dolci e volete utilizzare le castagne per praparare qualcosa che lasci l’acquolina in bocca, non potete non realizzare degli squisiti marron glace; prepararli è tutt’altro che difficile. Ecco cosa ci serve:
- Castagne con buccia 1 kg
- Zucchero 500 g;
- Acqua 500 ml;
- Vaniglia 1 baccello.
Poniamo i marroni incisi sulla superficie in una bacinella piena d’acqua, lasciamoli così per una notte. La mattina (o dopo alcune ore di riposo), facciamoli bollire in acqua per 20 minuti circa. Appena saranno pronti, scolateli e togliete la buccia, facendo attenzione a non romperli.
Prepariamo lo sciroppo necessario alla glassatura: con mezzo litro di acqua dovrebbero essere utilizzati 500 g. di zucchero; se non volete esagerare con questo, diminuite leggermente la sua dose. In una pentola larga e bassa, riponiamo le castagne e ricopriamole con lo sciroppo, portando il tutto a un leggero bollore. Lasciamo riposare a fuoco spento per 24 ore. Il giorno seguente ripetiamo le stesse operazioni: bollore di 1 minuto e ulteriore bollore. Ripetete ciò per 5 giorni di cui al terzo aggiungete anche la bacca di vaniglia. Al sesto giorno, dopo la bollitura di un minuto, ponete le castagne su una teglia da forno e infornate per una decina di minuti a 120°.
Vellutata di castagne con porcini e pancetta croccante
Possiamo utilizzare le castagne per realizzare anche delle portate appetitose che non siano dessert. Cosa c’è di meglio di una calda vellutata, nelle sere fredde dei mesi autunnali? Gli ingredienti non sono pochi ma si prepara con facilità; ne rimarrete soddisfatti. I funghi porcini danno quel sapore d’autunno in più e la pancetta croccante contrasta bene con la sua cremosità. Per quattro persone ci serviranno:
- Castagne 1 kg;
- Brodo vegetale 1 l;
- Scalogno 100 g;
- Rosmarino 3 rametti;
- Olio Extravergine di Oliva 40 ml;
- Sale fino q.b.;
- Pepe nero q.b.;
- Funghi porcini 200 g;
- Pancetta 150 g;
- Aglio 1 spicchio.
Procedimento
Prepariamo un litro di brodo vegetale. Intanto puliamo le castagne, incidiamole con un coltello e facciamole lessare in una pentola per circa 30 min.
Tagliamo lo scalogno a rondelle, tritiamo il rosmarino. Non appena saranno cotte, sbucciamo le castagne. In una pentola facciamo soffriggere olio e scalogno, poi aggiungiamo le castagne, con pepe, sale e rosmarino tritato. Facciamo rosolare un paio di minuti, aggiungiamo poi il brodo vegetale. Mentre aspettiamo la cottura di 15 minuti circa, puliamo i funghi. Eliminiamo le basi e qualsiasi traccia di terra, se necessario passiamoli anche sotto l’acqua fredda velocemente. Poi tagliateli e fate un leggero soffritto con uno spicchio di aglio. Facciamo lo stesso anche con la pancetta, dorandola delicatamente. Ora che le castagne saranno ben morbide, spegnete il fuoco e frullatele fino ad ottenere una crema densa. Se volete, passate la vellutata tramite un colito. Decorate il vostro piatto con qualche castagna intera, la pancetta e i porcini.
Ti piacciono le castagne? Le andate a raccogliere? Le preferite classiche arrostite o le utilizzate anche per altre preparazioni? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.
Vieni a trovarci, oltre alle castagne, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.