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Il sedano rapa (Apium graveolens var. rapaceum) è una pianta che appartiene alla famiglia delle Apiaceae o Umbelliferae, alla stessa specie appartengono il sedano da coste e da foglie, la differenza sta nella radice costituita da una grossa palla con una polpa dal sapore delicato da consumarsi sia cruda che cotta a seconda del gusto.

La coltivazione del sedano rapa

La coltivazione avviene a ciclo biennale e può essere eseguita con la tecnica del semenzaio usando dei vasetti per poi trapiantarlo o direttamente in terra piena.

Semina

La semina deve avvenire tra febbraio e maggio, una volta che la piantina sarà più grande dovrà essere interrata ad una distanza di almeno 30 cm l’una dall’altra per permettere alle radici di svilupparsi al meglio.

Clima e irrigazione

sedano rapa coltivazione

Resiste bene alle temperature anche se predilige un clima fresco ma non freddo, ideali sono i 18°C, purché abbia un terreno sempre umido cercando di non provocare ristagni durante l’irrigazione che dovrà essere effettuata in maniera costante ogni 2 o 3 giorni sempre in base alle stagioni.

Terreno, concimazione e raccolto

Per la concimazione si può usare del letame organico o del compost da aggiungere prima di ogni semina mentre per una migliore manutenzione si consiglia la pacciamatura mantenendo il terreno umido e caldo ricoprendolo di fogliame.

Il raccolto si effettua tra settembre e ottobre inoltrato. Si raccoglie tagliando la pianta al colletto, dopo il taglio potrebbe esserci un ulteriore ricrescita del fusto ma di qualità inferiore.

Attenzione alle malattie

Le malattie e i parassiti che attaccano questo ortaggio sono simili a quelle delle altre specie della famiglia delle ombrellifere:

  • Mosca del sedano (chiamata anche mosca minatrice), le femmine depongono le uova e le larve sono molto pericolose
  • Septoriosi
  • Cercosporiosi
  • Ticchiolatura

L’utilizzo di antiparassitari può risolvere il problema e si consiglia di evitare ristagni idrici perché dannosi alla radice.

Consociazioni

La pianta è in grado di aumentare la sua produttività se coltivata nei pressi di altri ortaggi come: cavolo, piselli, pomodoro, melanzana, porro e cetrioli.

Le sue varietà

Le principali varietà di sedano rapa che conosciamo sono:

  • Sedano rapa di Verona, la più nota e tipica italiana, dalla polpa bianca dal sapore molto gradevole
  • Il Marble Ball, il gigante di Praga
  • Il sedano Alabastro

Proprietà del sedano rapa

E’ un alimento ipocalorico (23 kcal per 100 gr.) perché costituito prevalentemente da acqua. Contiene vitamina A, B e C, sali minerali, quali ferro, potassio e manganese quindi un ottimo remineralizzante, aiuta a combattere reumatismi, calcoli renali e affezioni polmonari.

Le sue proprietà diuretiche e disinfettanti vengono utilizzate anche se non al meglio in campo erboristico.

In cucina… una scoperta!

Anche se il suo aspetto non è molto invitante la radice ha un sapore delicato e si presta alla realizzazione di molte pietanze.

Insalata di sedano rapa

insalata di sedano rapa

  • 150 gr di sedano rapa di Verona
  • 2 cespi di indivia belga
  • ½ limone
  • 2 fette di pancarré
  • 1 cucchiaio di senape
  • peperoncino
  • olio extravergine di oliva
  • sale
  • timo
  • pepe

Sfogliate 2 cespi di indivia, sbucciate il sedano rapa, lavate il tutto e tagliatelo a julienne.

Dal pancarrè ricavate dei cubetti e fateli tostare in padella con un cucchiaio di olio extravergine di oliva, un pizzico di peperoncino e sale a piacere, nel frattempo preparate a parte un’emulsione con succo di limone, 1 cucchiaio di senape, 40 gr di olio di oliva, sale, pepe e qualche fogliolina di timo.

Trasferite le foglie di indivia e sedano rapa in una ciotola, aggiungete i crostini di pancarré e spargete il tutto con la salsa preparata a parte.

Spaghetti al ragù di sedano rapa

spaghetti con sedano rapa

  • 360 gr di spaghetti
  • 300 gr di sedano rapa
  • 1 carota
  • 1 cipolla media
  • 1 tazza di foglie di sedano
  • 150 gr di olive da snocciolare
  • 1 bicchiere di brodo vegetale
  • 2 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • sale e pepe q.b.

Tritare con un mixer le foglie di sedano, la carota e la cipolla. Mettere 1 cucchiaio di olio extravergine in un tegame, aggiungere il trito di verdure, un pizzico di sale e soffriggere per 5/10 minuti.

Intanto pulite il sedano rapa tagliandolo a tocchetti e aggiungetelo alle verdure insieme al brodo vegetale e cuoceteli con un coperchio a fiamma media per 30 minuti e finché il brodo non si sarà ritirato e se necessario immettete acqua durante la cottura. Snocciolate le olive e tritatele e incorporandole al composto mescolando bene.

Cuocete gli spaghetti in abbondante acqua salata e una volta cotti versateli nel tegame del ragù e mescolate a fuoco vivo per 2 minuti aggiungendo a vostro piacimento del pepe.

Sedano rapa al forno

sedano rapa al forno

  • 2 sedani rapa
  • parmigiano reggiano grattugiato
  • pangrattato
  • sale
  • pepe
  • olio extravergine di oliva

Lavate il sedano rapa e fatelo bollire in acqua salata per circa 30 minuti coprendo con un coperchio, una volta raffreddato tagliatelo a fette spesse di circa 1 cm.

In un piatto mescolate il formaggio con il pangrattato, sale e pepe, in seguito impanate le fette di sedano rapa e disponetele su una teglia coperta da carta forno, condite con olio extravergine di oliva e infornate a 180° C per circa 15 minuti, fino a quando le fette non saranno dorate ed infine servite le fette tiepide.

Estratto di sedano rapa, mela e limone

estratto di sedano rapa

  • 1 sedano rapa piccolo
  • 1 gambo di sedano senza foglie
  • mezza mela
  • ½ limone

Lavate e tagliate il limone, il sedano e il sedano rapa a cubetti, fate la mela a tocchetti e inserite il tutto nell’estrattore.

Preparatelo come più vi piace, il suo gusto vi stupirà.

 

 

Avete mai assaggiato il sedano rapa? Come preferite consumarlo, cotto o crudo? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre al sedano rapa, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

Menù per Capodanno per festeggiare l’arrivo del Nuovo Anno

Superato Natale le feste non sono ancora finite! Non resta che organizzare il cenone di San Silvestro per chiudere in compagnia il 2018 e brindare con parenti ed amici l’arrivo del 2019. Il cenone di Capodanno può comprendere diverse portate, assecondando i gusti di tutti; l’unico ‘obbligo’ è brindare alla mezzanotte e mangiare le lenticchie che, secondo la tradizione, porteranno fortuna e ricchezza nel nuovo anno. Vi lasciamo qualche consiglio sulle portate per organizzare il vostro cenone di Capodanno del 31 dicembre e vi auguriamo un buon inizio 2019.

Tris di antipasti nel menù di San Silvestro

Gli ingredienti del tris di antipasti che vi proponiamo per il menù di Capodanno è facile e veloce da realizzare; potrete organizzarvi con anticipo e predisporre tutta la preparazione in modo da avvantaggiarvi per la sera di capodanno.

Polpette di melanzane

  • Melanzane 3Menù per capodanno
  • Aglio 1 spicchio
  • Parmigiano 3 cucchiai
  • Sale, pepe q.b.
  • Pangrattato 40 g
  • Prezzemolo una manciata
  • Menta qualche fogliolina
  • Olio per friggere q.b.

Puliamo le melanzane eliminando loro le estremità; dopo averle tagliate a metà, possiamo cuocerle al vapore (o 5 minuti in pentola a pressione) per renderle morbide. A cottura ultimata cerchiamo di spellarle accuratamente e le sfaldiamo con una forchetta.

Tritiamo aglio e prezzemolo insieme alla menta; uniamo a questo composto di erbe aromatiche anche il parmigiano, l’uovo, sale e pepe. Aggiungiamo il pangrattato fino ad ottenere un impasto della giusta consistenza.

Formiamo tante polpettine che andremo a friggere in olio bollente fino a quando non diventeranno dorate. Scoliamole e lasciamole adagiate su della carta assorbente in modo che perdano l’olio in eccesso.

Bruschetta con patè di cavolfiore (per 4 persone)

  • Cavolfiore 1Menù per capodanno
  • Prezzemolo 10 g
  • Acciughe 3 filetti
  • Aglio 1 spicchio
  • Speck 1 fetta
  • Sale e pepe q.b.
  • Olio extravergine di oliva  

Laviamo il cavolfiore accuratamente e separiamo le sue cimette; possiamo anche taglialo in pezzi irregolari tanto poi andremo a frullare il tutto. Lessiamolo per circa 30 minuti in acqua. Passiamo il cavolfiore al mixer aggiungendo sale e pepe, lo spicchio di aglio a cui avremo tolto preventivamente l’anima in modo da attenuarne la forza.

Aggiungiamo anche un filo di olio e i filetti di acciughe. Frulliamo fino a raggiungere la consistenza desiderata: potremo renderlo più o meno corposo aumentando o diminuendo il tempo di uso del mixer. Spalmiamo il patè di cavolfiore sul pane bruschettato e aggiungiamo al di sopra qualche pezzetto di speck.

Involtini di verdure grigliate

  • Zucchine 2Menù per capodanno
  • Peperoni 2
  • Melanzane 2
  • Aglio 1 spicchio
  • Sale e paprika q.b.
  • Rosmarino 1 rametto
  • Ricotta fresca 250 g
  • Olio extravergine di oliva

Puliamo le verdure e tagliamo melanzane e zucchine nel senso della lunghezza, cercando di ottenere il medesimo spessore; tagliamo in listarelle i peperoni, privandoli dei loro semi. Grigliamo tutte le verdure su una piastra o una padella in ghisa, lasciandole poi raffreddare.

Nel mentre prepariamo la farcitura: ricotta sgocciolata con sale, 1 cucchiaio di olio, la paprika e, infine, aglio e rosmarino tritati. Mescoliamo tutto per bene e lasciamo insaporire per un’ora. Ultimata la cottura e trascorso il tempo di riposo necessario, possiamo comporre i nostri involtini.

Posizioniamo le fette di zucchina, melanzana e peperone sul piano da lavoro: sopra ad ognuna di esse un cucchiaino di farcitura e disponiamo ogni fetta sopra l’altra, arrotolando in modo da formare i nostri involtini. Fermiamo il giro con uno stuzzicadenti; continuiamo a creare gli involtini di verdure grigliate fino ad esaurimento di tutti gli ingredienti. Qualora avanzassero delle verdure grigliate potremmo servirle come contorno durante la nostra cena.

Risotto radicchio e noci

  • Riso 360 gMenù per capodanno
  • Radicchio rosso 4 cespi
  • Cipolla 1
  • Burro 40 g
  • Brodo vegetale 2 l
  • Noci 12
  • Vino bianco 1 l
  • Olio extravergine di oliva 3 cucchiai

Primo passo per realizzare un ottimo risotto è avere a disposizione un brodo vegetale di cui vi abbiamo consigliato una ricetta in questo post. L’occorrente per prepararlo è: cipolla, sedano, carote, zucchina.

In una pentola piuttosto capiente facciamo tostare il riso con un filo di olio extravergine di oliva: sarà perfettamente tostato quando avrà assunto un aspetto traslucido.

In un pentolino con pochissimo olio facciamo tostare la cipolla rendendola cremosa e poi sfumiamola con il vino bianco: alziamo la fiamma così che la parte alcolica evapori più velocemente.

Lasciando così continuare la cottura della cipolla e la tostatura del riso, possiamo dedicarci al radicchio. Laviamo accuratamente i cespi di radicchio e tagliamoli a listarelle o pezzetti, né troppo grandi né troppo piccoli. A questo punto uniamo la cipolla nel tegame di cottura del riso e mescoliamo per amalgamare.

Aggiungiamo un mestolo di brodo vegetale che avremo portato ad ebollizione in modo da non interrompere la cottura del riso: ogni volta che il risotto rischia di asciugarsi troppo, sarà necessario aggiungerne altro.

Quando mancheranno circa 5 minuti per ultimare la cottura del riso, aggiungiamo le foglie di radicchio spezzettate: unirlo quasi a fine cottura vi consentirà di avere del radicchio appassito ma ancora leggermente croccante. Se preferite, al contrario, un risultato più cremoso potete aggiungerlo qualche minuto prima.

Nel mentre,  tritiamo le noci che dovremo aggiungere a cottura ultimata; a questo punto è necessario procedere con la mantecatura, operazione non trascurabile per ottenere un risotto eccellente. A fornelli spenti, aggiungiamo il burro e mescoliamo in modo energico: otterremo così un risotto estremamente cremoso.

Finocchi gratinati al forno

  • Finocchi 6Menù per capodanno
  • Formaggio (emmental, scamorza o parmigiano)
  • Besciamella ½ litro
  • Formaggio grattugiato per gratinare q.b.

Cominciamo con il pulire i finocchi: laviamoli in acqua accuratamente. Mentre l’acqua per lessarli bollirà, tagliamo i formaggi a dadini o fettine; possiamo utilizzare un mix di formaggio o sceglierne esclusivamente uno.

Lessiamo i finocchi lasciandoli però al dente; dopo la cottura dovranno essere scolati per bene e poi disposti all’interno di una pirofila. Realizziamo uno strato di finocchi e cospargendo il tutto con il formaggio e besciamella. In ultimo procediamo con una spolverata di formaggio grattugiato ed inforniamo a 200° fino a quando la sommità dei finocchi sarà ben dorata.

Spinaci filanti

  • Spinaci 2 mazziMenù per capodanno
  • Aglio 1 spicchio
  • Peperoncino 1 pezzetto
  • Mozzarella o altro formaggio 100 g
  • Sale q.b.
  • Olio extravergine di oliva 4 cucchiai

Puliamo i nostri spinaci freschi, lavandoli accuratamente dalle foglie ai gambi; se questi sono troppo lunghi o robusti possiamo anche tagliarli leggermente ed eliminare la parte bianca.

In una padella mettiamo un paio di cucchiai di olio e lasciamo soffriggere leggermente uno spicchio di aglio e il peperoncino. Aggiungiamo anche gli spinaci, saliamo appena e lasciamoli insaporire. Aggiungiamo il formaggio, e copriamo la pentola con un coperchio per un paio di minuti fino a quando il formaggio sarà tutto fuso. Gustate i vostri spinaci ben caldi e filanti!

 

Polpettone di verdure al forno

  • Patate 800 g
  • Carota 1
  • Zucchine 2
  • Sedano 1
  • Pomodorini ciliegini 200 g
  • Uovo 1
  • Tuorlo 1
  • Ricotta 100 g
  • Cipolla 1
  • Pangrattato 80 g
  • Parmigiano 40 g
  • Timo, sale e noce moscata q.b.
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Basilico 5 foglie

Per preparare il nostro polpettone iniziamo con il pulire tutte le verdure necessarie: cuociamo le patate per circa 40 minuti in acqua bollente in modo da ammorbidirle. Puliamo il sedano, la carota e le zucchine: laviamole abbondantemente e tagliamole a dadini.

In una padella facciamo rosolare la cipolla con 4 cucchiai di olio poi aggiungiamo le verdure tagliate e cuociamo a fiamma moderata per una ventina di minuti.

Facciamone un trito anche grossolano. Riduciamo le patate a purè unendo anche il parmigiano, l’uovo e il singolo tuorlo, un pizzico di timo, il pangrattato, la noce moscata e le verdure. Mescoliamo tutto, saliamo amalgamando bene l’intero composto.

Inseriamolo all’interno di una teglia, dandogli la forma di un polpettone: per dargli uniformità ed un aspetto liscio possiamo aiutarci con il dorso del cucchiaio. Inforniamo per circa mezz’ora a 120° C.

La tradizione nel menù di San Silvestro

Lenticchie in umidoMenù per capodanno

  • Lenticchie già ammollate 50 g
  • Passata di pomodoro 200 g
  • Sedano 30 g
  • Carota 30 g
  • Cipolla 50 g
  • Alloro 1 foglia
  • Brodo vegetale
  • Olio di oliva
  • Sale e pepe q.b.

Tritiamo finemente la cipolla insieme al sedano e alla carota; lasciamoli appassire in una padella con 4 cucchiai di olio; versiamo al suo interno le lenticchie già precedentemente ammollate e facciamole tostare a fiamma viva.

Uniamo la passata di pomodoro o il sugo che abbiamo preparato con i pomodori freschi, una foglia di alloro e due mestoli di brodo vegetale. Cuociamo a fiamma moderata per circa mezz’ora. Poi saliamo, pepiamo e serviamo ben caldi.

Si dice che le lenticchie portino fortuna e ricchezza. Probabilmente è solo superstizione ma esiste una spiegazione per cui questo detto si è tramandato di generazione in generazione. Le lenticchie sono stati uno dei primi legumi ad essere coltivati dall’uomo sin dal 7 mila a.C. e Greci e Romani ne mangiavano in grandi quantità.

Risale ai Romani, infatti, la ricorrenza di gustarle nell’ultimo giorno dell’anno: in antichità era usanza regalare la scarsella, una borsa in cuoio da legare alla cintura contenente lenticchie, come dono ad inizio anno. Ma perché? L’augurio era che si trasformassero in tintinnanti monete durante l’anno in virtù della loro somiglianza con esse.

Dessert

Torta di panettone con frutta fresca 

  • Panettone 1Menù per capodanno
  • Kiwi 1
  • Arancia 1
  • Mandarino 1
  • Pera o mela 1
  • Latte 500 ml
  • Scorza di limone 1
  • Zucchero 100 g
  • Tuorli 4
  • Farina 60 g
  • Mascarpone 150 g

Come prima cosa prepariamo la crema pasticcera al mascarpone con cui farciremo la nostra torta di panettone. In un pentolino portiamo ad ebollizione il latte insieme alla scorza di limone. Montiamo i tuorli a neve, aggiungiamo la farina e poi uniamo il latte a filo continuando a montare le uova. Riposizioniamo il pentolino sul fornello e lasciamo che si addensi per qualche minuto, mantenendo la fiamma bassa.

Il risultato dovrà essere denso e cremoso; quando il composto sarà completamente freddo, uniamo il mascarpone e amalgamiamo tutto per bene. Componiamo ora la nostra torta panettone. Sbucciamo la frutta che abbiamo scelto: kiwi, arancia, mela e mandarino, tagliandola poi a spicchi o fettine e cospargiamola di succo di limone.

Tagliamo a metà il panettone che abbiamo intenzione di utilizzare ( può essere utile comprarne uno basso in altezza); scaviamo al suo interno togliendo la polpa e cercando di mantenere uno spessore di 1 cm dal bordo. Riempiamo l’interno di crema, livelliamo la sommita e disponiamo la nostra frutta in modo ordinato su tutta la superficie. Se di vostro gradimento possiamo cospargere tutta la frutta con la gelatina trasparente. Lasciamo riposare la torta per almeno 40 minuti in frigorifero in modo che la crema si rapprenda leggermente.

 

E voi cosa avete deciso di preparare per la cena di San Silvestro? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi e sapere cosa cucinerete.

Presso la Trevi Srl troverete un ampio assortimento di frutta e verdura per realizzare tante ricette e rendere gustose le vostre giornate di festa. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Erbe aromatiche: rosmarino, salvia, basilico e prezzemolo

Tra le erbe aromatiche, le principali ad essere impiegate in cucina sono sicuramente il rosmarino, la salvia, il basilico e il prezzemolo; spesso sono raggruppate nella categoria degli aromi che, insieme alle carote e al sedano, vengono acquistati come “odori”, ingredienti primari utilizzati per insaporire e profumare i nostri piatti.

La coltivazione delle erbe aromatiche

Erbe aromatiche Ortofrutta Trevi srl RomaLa coltivazione delle erbe aromatiche è piuttosto semplice e non prevede particolari cure. Possono essere coltivate sia nell’orto che sul nostro balcone, all’interno di semplici vasi con qualche piccola accortezza.

Le piantine di aromi si dividono generalmente in due gruppi principali: da un lato quelle che hanno un ciclo vitale annuale, ovvero che devono essere riseminate poiché tendono ad esaurirsi; dall’altro le piante che riescono a resistere anche per diversi anni.

Tra le erbe aromatiche durature troviamo la salvia e il rosmarino: non temono stagioni e restano sempreverdi con i loro folti cespugli. Basilico e prezzemolo, invece, hanno un ciclo di vita annuale; il freddo è un ostacolo alla loro sopravvivenza ed ogni anno devono essere riseminate.

Erbe aromatiche: la semina

La coltivazione di tutte le erbe aromatiche può avere origine dalla semina o dal trapianto di piantine preventivamente acquistate. Far nascere piantine di erbe aromatiche dai semi è, in generale, un’operazione piuttosto lenta a causa anche della bassa germinabilità di alcune tipologie di piante aromatiche, come ad esempio la salvia.

Erbe aromatiche Ortofrutta Trevi srl RomaSe vengono scelti i semi, è opportuno procedere inizialmente in semenzaio, abbondando con la quantità di semi posti in vaschetta; la semina a inizio primavera permetterà di trapiantare le piantine tra aprile e maggio scegliendo l’orto o un vaso.

I tempi variano a seconda del clima della zona in cui si coltiva: possono registrarsi degli anticipi o dei ritardi a causa delle temperature. I semi delle erbe aromatiche, generalmente, dovranno essere interrati a meno di un cm di profondità: saranno necessari circa 10 giorni per la germinazione che può essere favorita da coperture utili a scaldare il terreno.

Qualora si decida di seminare direttamente in orto, la distanza a cui collocare i semi varia a seconda dell’erba aromatica scelta: basteranno 10 cm per le piantine di prezzemolo mentre sarà necessaria una maggiore distanza per il rosmarino e la salvia. Se si vuole coltivare il prezzemolo conviene seminare per fila tenendo distanze di 30 cm e di 10 cm tra le piantine.

Trapianto delle erbe aromatiche

Anche nel caso di piantine acquistate per essere innestate direttamente nel terreno, è necessario prestare attenzione alle temperature. Nel caso del basilico, ad esempio, le piantine dovranno essere innestate ad una distanza di circa 30 cm l’una dall’altra e sarà molto utile prestare attenzione alle temperature che non dovrebbero mai scendere sotto i 15-20 gradi, neanche la notte.

Erbe aromatiche Ortofrutta Trevi srl RomaIl rosmarino formerà un cespuglio di dimensioni maggiori rispetto alle altre erbe aromatiche e, dunque, è preferibile posizionare le piante ad una distanza maggiore, lasciando uno spazio di circa mezzo metro.

La pianta del rosmarino può essere moltiplicata anche prelevando un rametto da un cespuglio, cogliendolo dalla sua parte più bassa. Lasciate solo le foglie sulla sommità, il rametto dovrà essere messo in acqua per circa 5 giorni, fino a quando vedremo spuntare le piccole radici.

A questo punto possiamo trasferirlo in un vaso e aspettare che crescano nuovamente le foglie. Per facilitare le operazioni è preferibile scegliere periodi dal clima mite.

Tra le erbe aromatiche più delicate c’è il prezzemolo che non può essere seminato prima di metà aprile; l’impianto può durare anche fino a luglio inoltrato in quanto le temperature non devono mai scendere sotto i 10 gradi, pena la precoce nascita di fiori.

Terreno e irrigazione

Le erbe aromatiche coltivate in orto prediligono un terreno libero dalle erbe infestanti, privo di ristagni d’acqua, al riparo dall’eccessivo vento. In genere quando si coltiva in orto, fatta eccezione la fase di crescita iniziale che richiede maggiore apporto idrico, le piante ricevono acqua dalle piogge; in presenza di periodi caldi prolungati, è necessario apportare un maggiore contributo all’irrigazione. Se le piantine si trovano al riparo all’interno di balconi, è necessario innaffiarle con regolarità.

Erbe aromatiche Ortofrutta Trevi srl RomaColtivazione del basilico

Il basilico, Ocimum basilicum, è tra le piante aromatiche più diffuse e apprezzate nella cucina mediterranea; si utilizzano le foglie fresche, aggiunte solitamente a fine preparazione. Questa erba aromatica soffre il freddo così tanto che le temperature eccessivamente basse causano l’arresto della sua crescita; per questo motivo si tende a coltivarla soprattutto in primavera.

Si consiglia di mantenere sempre umido il suolo del basilico con irrigazione frequente ma evitando i ristagni. Risulta favorevole anche una continua lavorazione del terreno con l’eliminazione delle erbe infestanti. La pianta del basilico può essere stimolata nella produzione di foglie: cimare frequentemente le infiorescenze evita che i fiori producano i semi. Formatisi questi ultimi, infatti, le foglie di basilico iniziano a seccarsi e perdono il loro aroma.

La varietà di basilico più diffusa è quella chiamata “genovese”; ne esiste un’altra di colorazione rossa ma meno nota e meno saporita, per questo scarsamente impiegata in cucina.

Le foglie di basilico possono essere raccolte ed utilizzate fresche all’occorrenza; all’inizio della sua vita è opportuno non defogliare eccessivamente la pianta e, in generale, è sempre meglio non esagerare nella raccolta evitando di spogliare completamente la pianta.

Il basilico oltre ad essere molto amato in cucina, è anche rinomato per il suo potere antinfiammatorio, in particolare contro l’artrite e la bronchite.

Erbe aromatiche Ortofrutta Trevi srl RomaCome coltivare la salvia

Della salvia, salvia officinalis, vengono impiegate le foglie, dall’odore molto caratteristico; possono essere utilizzate sia fresche che essiccate. Questa erba aromatica preferisce le posizioni soleggiate, non teme le siccità né il gelo. Si adatta a qualsiasi tipo di terreno ma potrebbe essere danneggiata dai suoli eccessivamente umidi o argillosi.

In caso decidiate di coltivare la salvia in vaso, procuratevene uno piuttosto capiente, con un diametro di 30-40 cm e profondo poiché le radici di questa erba aromatica sono piuttosto lunghe.

La pianta della salvia non richiede molta acqua, anzi, predilige un ambiente secco; è sufficiente avere l’accortezza di mantenere sempre umido il terriccio.  Come la maggior parte degli aromi, anche la salvia può essere raccolta quando necessita ed impiegata fresca.

 

Erbe aromatiche Ortofrutta Trevi srl Roma

Coltivazione del rosmarino

Anche il rosmarino, rosmarinus officinalis, è un’erba aromatica sempreverde e molto resistente. Fa parte della famiglia delle Lamiacee, come basilico e salvia.  Il rosmarino è un arbusto che forma dei cespugli di dimensioni moderate che riescono ad occupare piccoli angoli di giardino o di balcone.

Ciò che viene usato di questa erba aromatica sono le foglie: lunghe e strette sprigionano tutto il loro profumo, rendendo questa pianta una vera e propria spezia. Il rosmarino sviluppa fiori bianchi e viola, solitamente in primavera, facilmente riconoscibili.

Il rosmarino è un’erba aromatica che si adatta bene a qualsiasi terreno e zona; preferisce un suolo ben sciolto e non teme la siccità ma può essere pesantemente danneggiata dalle gelate.

Durante il primo anno di vita ha bisogno di un’irrigazione costante mentre successivamente è possibile limitarla: sarà sufficiente bagnare la pianta ogni 10-15 giorni. E’ una sempreverde, dunque come la maggior parte degli aromi, può essere colta all’occorrenza in qualsiasi periodo dell’anno ed utilizzata fresca.

 

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Coltivazione del prezzemolo

Il prezzemolo,  Petroselinum crispum, ha un sapore pungente e leggermente amarognolo. E’ una pianta molto resistente che può essere coltivata ovunque: orto, balcone o giardino.

Se decidete di procedere con la semina, deve essere realizzata tra maggio e giugno, cercando di distribuire i semi in maniera omogenea e ricoprendoli con uno strato di terra di 2-3 cm.

Il terreno dove cresce il prezzemolo deve essere mantenuto sempre umido evitando però i ristagni che potrebbero essere causa di marciumi. E’ ugualmente importante pulire il suolo circostante da eventuali erbe infestanti che potrebbero rubare il nutrimento alla nostra piantina di prezzemolo. Anche il prezzemolo può essere colto ed utilizzato nell’immediato.

Come conservare le erbe aromatiche?

A differenza del basilico, la cui essiccazione non è consigliata poiché le foglie perdono tutto il loro aroma, le altre erbe aromatiche possono essere conservate in freezer per lungo tempo. Dopo averle pulite bene con uno straccio umido, possono essere riposte negli appositi sacchetti o in vasetti e tirate fuori per essere utilizzate.

Essiccazione

È possibile essiccare le erbe aromatiche scegliendo tra il forno o il sole; è bene non eccedere troppo nell’esposizione al sole né nella temperatura del forno poiché il calore eccessivo potrebbe bruciarle.

Erbe aromatiche in cucina

Erbe aromatiche Ortofrutta Trevi srl Roma

Brodo vegetale

Le erbe aromatiche insieme ad alcuni ortaggi sono gli ingredienti per ottenere un brodo vegetale perfetto. Il brodo lo potrete consumare per cuocere minestre oppure come ingrediente nelle cotture più lunghe come ad esempio i risotti. Il suo tempo di cottura è di circa 45 minuti complessivi.

Per preparare il brodo vegetale fatto in casa ci serviranno questi ingredienti.

  • Acqua 1 litro
  • Sedano 150 g
  • Carote 200 g
  • Cipolle 200 g
  • Pomodoro 1
  • Patate 1
  • Prezzemolo 4 rametti
  • Sale e pepe q.b.

Puliamo le verdure; sbucciamo le carote e le patate, laviamole e tagliamole a tocchetti anche spessi. Facciamo la stessa cosa con il sedano, eliminando la parte finale e le foglie, dividendolo in tre parti.

Tagliamo anche il pomodoro in due parti e sbucciamo la cipolla, dividendola a metà. Facciamola rosolare in una padella antiaderente a fiamma bassa e versiamo al suo interno tutti gli ingredienti. Aggiungiamo sale, pepe e acqua. Portiamo a bollore il tutto poi abbassiamo la fiamma per circa un’ora.

A cottura ultimata filtriamo il brodo per raccogliere tutte le verdure. In base all’uso che ne farete potete allungarlo con altra acqua oppure farlo evaporare maggiormente.

Saltimbocca alla romana

I saltimbocca alla romana sono un secondo di carne tipico della cucina romana; la salvia è protagonista, insaporendo e arricchendo di profumo la carne. Ecco gli ingredienti:Erbe aromatiche Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Carne di vitella 300 g 4 fette
  • Prosciutto crudo 4 fette
  • Burro 50 g
  • Pepe e sale fino q.b.
  • Salvia 8 foglie
  • Vino bianco 200 ml

Iniziamo con il preparare la carne: eliminiamo eventuali nervetti e grasso, poi, posizionandola su un tagliere, battiamola con un batticarne. Adagiamo sopra di essa il prosciutto e due foglie di salvia per ciascuna fetta.

Con degli stuzzicadenti appuntiamo la salvia e il prosciutto alla carne, facendo entrare la sua punta da un lato all’altro. Tagliamo la fetta a metà; lasciamo sciogliere il burro in padella e appena sarà sciolto adagiamo la carne. Lasciamola rosolare per qualche minuto poi sfumiamo con il vino bianco e proseguiamo la cottura. Aggiungiamo sale e pepe e serviamo i saltimbocca, insaporendoli con l’olio di cottura.

Pesto basilico e aglio

Erbe aromatiche Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Basilico 50 grammi in foglie
  • Parmigiano Reggiano 70 g
  • Aglio 2 spicchi
  • Pinoli 15 g
  • Olio Extravergine di Oliva 100 ml
  • Pecorino 30 g
  • Sale grosso q.b.

Puliamo le foglie di basilico: la scelta migliore sarebbe non bagnarle; possiamo aiutarci con un panno morbido. In alternativa possiamo immergerle in acqua, avendo premura di asciugarle accuratamente: è necessario procedere con delicatezza, poiché le foglie di basilico possono rovinarsi e annerire.

Aiutandoci con un mortaio e un pestello in legno, schiacciamo i due spicchi di aglio sbucciati, aggiungendo qualche grano di sale. Aggiungiamo le foglie di basilico e il restante sale, continuando a pestare con movimenti circolari. Appena noterete che dal basilico fuoriesce una sostanza dal colore verde vivo, aggiungete i pinoli.

Continuiamo a mescolare, unendo anche i formaggi e l’olio, a filo, poco per volta. È importante che la preparazione non abbia tempi di preparazione eccessivi: minore sarà il tempo impiegato, minore sarà il rischio di ossidare gli ingredienti.

Se non disponete di un mortaio, potete utilizzare il frullatore; per evitare, però, che il suo uso scaldi il pesto rendendolo amarognolo; è possibile azionarlo a scatti  alla velocità minima per evitare che la temperatura si alzi eccessivamente. Un altro rimedio per evitare che si scaldi troppo è mantenere il frullatore e le lame in frigorifero prima di iniziare le operazioni.

Una volta preparato, il pesto può essere conservato in frigorifero per circa dieci giorni, ricoperto di olio d’oliva in superficie; in alternativa congelarlo in freezer.

Dado vegetale fatto in casaErbe aromatiche Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Sedano 150 g
  • Carote 150 g
  • Cipolle 150 g
  • Pomodori 100 g
  • Zucchine 100 g
  • Basilico, salvia, rosmarino q.b.
  • Aglio 1 spicchio
  • Sale 220 g
  • Olio di Oliva 1 cucchiaio

Tagliamo tutte le verdure in piccoli pezzi, mettiamole in una pentola con acqua bollente fino a portarla a bollore per circa 20 minuti. Dopo averle lessate, scoliamo le verdure mettendole poi da parte.

In una padella facciamo rosolare l’aglio con un filo d’olio; aggiungiamo le verdure e sfumiamo con il vino bianco. Aggiungiamo il sale e mescoliamo per bene: grazie al sale le verdure cominceranno a perdere acqua. Mescoliamo fino a quando il sale non sarà del tutto sciolto. A questo punto dobbiamo rendere il composto ancora più fino: possiamo aiutarci con un mixer oppure con un frullino ad immersione e lavorare il tutto fino ad ottenere un impasto senza grumi.

Per aumentare la densità di quanto ottenuto, possiamo rimettere sul fornello il composto, per una decina di minuti. A questo punto, inseriamo il nostro dado vegetale all’interno dei contenitori: possiamo utilizzare quelli per i cubetti del ghiaccio, in modo da averlo già proporzionato oppure riporlo nei sacchetti da freezer e staccarne un pezzo al momento del bisogno. L’unica accortezza è quella di aspettare che il dado sia completamente raffreddato prima di congelarlo.

 

 

E voi come usate le erbe aromatiche? Qual’è la vostra preferita? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi Srl troverete un ampio assortimento di erbe aromatiche. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Cavolfiore bianco, l’infiorescenza dalle proprietà benefiche

Il cavolfiore, il cui nome scientifico è caulis floris appartiene alla famiglia dei cavoli, insieme al cavolo cappuccio e al cavolo verza, la cui denominazione scientifica è brassicacee o crucifere.
Il cavolfiore è costituito da una radice molto profonda che va a sostenere il suo fusto; in cima ad esso si crea un’infiorescenza di forma sferica, detta corimbo: la parte commestibile.

Cavolfiore: semina o trapianto?

Come accade per molti ortaggi, si può procedere alla coltivazione del cavolfiore bianco tramite semina o trapianto.

Si semina solitamente tra fine estate ed autunno ma le tempistiche variano anche in base alla tipologia di cavolfiore che viene acquistata. E’ un ortaggio che si consuma prevalentemente nei mesi invernali.

In caso si scelga la semina, la soluzione migliore è piantare preventivamente in semenzaio evitando di seminare direttamente nel terreno: le piantine così possono crescere più facilmente e più robuste poichè si trovano in un ambiente protetto. Per questo motivo è necessario collocare il seme a circa un paio di cm in profondità, bagnando costantemente il terriccio.

Cavolfiore bianco: dalla semina al trapianto

Cavolfiore Ortofrutta Trevi srl Roma

Trascorsi circa 40 giorni dalla semina in semenzaio, è possibile procedere con il trapianto delle piantine di cavolfiore bianco nel terreno: qui continueranno a crescere fino ad ottenere l’infiorescenza.

Il periodo ideale per il trapianto del cavolfiore varia, come la semina, dalla tipologia acquistata; in ogni caso è opportuno evitare di effettuare queste operazioni nei momenti di massima siccità o gelo.

È necessario che ogni piantina sia distanziata l’una dall’altra circa mezzo metro; anche per questo motivo, di solito, si tende a preferire il trapianto rispetto alla semina diretta: semi non germogliati lascerebbero spazio vuoto nel terreno.

Per raggiungere la maturazione completa sono necessari circa tre mesi dal trapianto; poichè il corimbo non viene totalmente coperto dalle foglie esterne che lo avvolgono, è possibile identificare il suo massimo sviluppo.

È importante però, non aspettare troppo perché condizioni meteorologiche ostili potrebbero causare un’accelerazione dell’apertura del cespo e provocare di conseguenza anche la sfioritura.

Dopo circa un mese dal trapianto si può procedere anche con la rincalzatura (o imbianchimento): questa operazione consiste nello spostare parte del terreno alla base della pianta per smuoverlo eliminando le piante infestanti. Utile anche per muovere la terra e coprire nelle zone più delicate la piantina.

Irrigazione e cura del cavolfiore bianco

La pianta del cavolfiore soffre molto il freddo ma anche le eccessive temperature possono causare danni soprattutto nelle fasi iniziali della crescita. La pianta prevede lo sviluppo di radici dette fittonanti, ovvero profonde; per questo motivo è necessario che il terreno in cui si decida di piantare sia sciolto e morbido: faciliterà la presa della piantina.

Nella sua coltivazione, il cavolfiore esige un’irrigazione costante soprattutto quando la pianta è ancora giovane; in questo caso l’acqua deve esser somministrata con molta delicatezza. Anche successivamente è bene non far mancare mai l’irrigazione a questo ortaggio, cercando di evitare il suo ristagno.

Una scarsa irrigazione potrebbe determinare la perdita del raccolto poiché il cespo del cavolfiore tenderà ad aprirsi e i fiori si allungheranno distanziandosi tra loro, come accade in caso di mancata raccolta.

In fase di crescita è consigliato prendersi cura del terreno circostante la piantina di cavolfiore: è opportuno liberare il suolo da eventuali erbe infestanti tramite continue lavorazioni del terreno con la tecnica della pacciamatura; spesso si utilizzano materiali compatibili, come appositi teli venduti in commercio oppure materiali naturali di recupero come paglia o foglie. Essi sono disposti intorno alle piante e, coprendo il suolo dalla luce, limitano la crescita di erbacce.

Cavolfiore viola: cos’è?

Al momento dell’acquisto, possiamo riconoscere un cavolfiore sia fresco o meno, soffermandoci sulle sue foglie che dovranno essere croccanti e non devono contenere zone più scure. Inoltre la parte commestibile, l’infiorescenza, deve presentarsi in colore molto acceso e compatta al tatto.

Essa, in genere, si caratterizza per la presenza di fiori di colore bianco, anche se in commercio esistono anche varietà di altre colorazioni. Una delle più particolari è quella viola. Il cavolfiore viola è un incrocio tra cavolo broccolo e cavolfiore comune.

In Sicilia questo tipo di cavolfiore è chiamato “violetto” ed è ricco di carotenoidi e antociani, che svolgono la funzione di antiossidanti, aiutando a contrastare i danni causati dai radicali liberi.

Proprietà benefiche del cavolfiore bianco

I cavolfiori contengono circa 25 calorie ogni 100 grammi; come molte verdure, il loro contenuto è pari a circa il 90% di acqua.

Tra le vitamine spiccano la vitamina C, valido alleato contro l’anemia, e la vitamina B9, detta acido folico, una sostanza estremamente importante per il corretto funzionamento delle risposte cerebrali e per la vista, oltre ad essere estremamente importante in gravidanza.

Inoltre sono presenti sia la vitamina B1, con un ruolo fondamentale nella trasformazione di glucosio in energia, sia la vitamina A, utile nella protezione di ossa e pelle.

Tra le altre sostanze nutritive contenute nel cavolfiore troviamo il calcio e il ferro. E’ estremamente ricco di sali minerali e di antiossidanti con importanti proprietà antitumorali, soprattutto nei confronti del colon: potassio, zinco e magnesio sono tutti elementi importantissimi per la costituzione di tessuti e cellule.

Le fibre contenute al suo interno regolarizzano le funzionalità intestinali. In 100 grammi di cavolfiore si trovano solo il 2,5% circa di zuccheri e questo fa sì che anche i diabetici lo scelgano all’interno della loro dieta.

Ha buona proprietà antiinfiammatorie: l’acqua di cottura può essere utilizzata per fare degli impacchi al viso per le infiammazioni cutanee o le acne, in quanto contiene elevate quantità di zolfo che è risaputo avere proprietà purificanti.

Gli unici accorgimenti da prestare nel consumo del cavolfiore sono per coloro che soffrono di meteorismo o colon irritabile, poiché l’assunzione potrebbe influire sui gonfiori; anche coloro che sono affetti da ipotiroidismo, in quanto le sostanze tiouree e tiocinati vanno ad influire direttamente sulla tiroide. Un consumo moderato è in questi casi auspicabile.

Un rimedio anti-odore

L’odore ingannevole che questo ortaggio emana durante la sua cottura è il motivo per il quale, spesso, è visto con diffidenza soprattutto dai più piccoli. Esso è dovuto al contenuto di sostanze quali tiocianati e tiouree che ad alte temperature si trasformano in gas. Un trucco molto utile per evitare l’emanazione dell’odore, è poggiare sul coperchio un pezzo di pane raffermo bagnato di aceto.

Il cavolfiore in cucina

Cimette di cavolfiore fritte 

  • Cavolfiore 1
  • Uova 2
  • Acqua fredda 200 ml
  • Sale q.b.
  • Farina 00 200 g
  • Olio di girasole 1,5 l

Dopo aver lavato abbondantemente il cavolfiore, ne ricaviamo le sue cimette; lessiamole in una pentola con acqua bollente ma senza cuocerle eccessivamente per evitare che durante la cottura si rompano o sfaldino.

Appena cotte, scoliamole e lasciamole raffreddare. Sbattiamo le uova in una ciotola ed uniamo acqua e sale. Aggiungiamo la farina precedentemente setacciata e mescoliamo per bene fino ad ottenere un composto omogeneo.  La pastella così realizzata, dovrà riposare per circa un’ora; mettiamo a riscaldare l’olio per la frittura e, non appena sarà pronto, passiamo le cimette nella pastella per poi immergerle nell’olio bollente.

Lasciamo che si cuociano lentamente, cercando di non romperle nel girarle. Appena saranno dorate, scoliamole e disponiamole  su un foglio di carta assorbente in modo da liberarle dall’olio. Servitele ben calde e croccanti.

Cavolfiore gratinato con i finocchi Cavolfiore Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Cavolfiore 500 g
  • Parmigiano 150 g
  • Finocchi 2
  • Burro 40 g
  • Latte 0.5 l
  • Sale, pepe e noce moscata q.b.

Puliamo attentamente i finocchi, eliminando loro la base e facendoli a spicchi; laviamoli abbondantemente sotto l’acqua corrente in modo da eliminare ogni residuo di terra. Lessiamoli per qualche minuto e, a cottura ultimata, scoliamoli.

Ripetiamo le stesse operazioni anche con il cespo di cavolfiore: eliminiamo il fusto centrale e le foglie; dividiamolo a metà e laviamolo accuratamente. Lessiamolo in acqua e, dopo averlo scolato, separiamo le cimette che lo compongono.

Per preparare la besciamella, invece, scaldiamo il latte e separatamente sciogliamo il burro al quale aggiungiamo anche la farina setacciata: mescoliamo in modo energico. Uniamo al composto il latte caldo, mescolando per bene in modo che tutto si amalgami perfettamente. Con un pizzico di sale e di noce moscata, a vostro gradimento, imburriamo la pirofila e la riempiamo di cimette e finocchio, sale e pepe.

Copriamo tutto con la besciamella preparata e cospargiamo con parmigiano grattugiato. Inforniamo a 200 °C per 20 minuti e per realizzare la squisita gratinatura, utilizziamo per almeno 5 minuti la funzione grill del forno.

Parmigiana di cavolfiore

  • Cavolfiore lessato 1 kg
  • Parmigiano grattugiato 100 g
  • Besciamella 300 ml
  • Mozzarella q.b. (almeno una, ma dipenda da quanta parmigiana realizzate)
  • Pancetta croccante 250 g
  • Emmental 200 g
  • Sale e Pepe q.b.
  • Burro e pangrattato q.b.

Puliamo il cavolfiore, eliminando le foglie esterne e separiamo le sue cime. Lessiamolo al vapore fino a quando non diverrà tenero. Mentre il cavolfiore cuoce, in una padella antiaderente rosoliamo la pancetta.

Imburriamo la teglia, scegliendone una con i bordi alti; con il cavolfiore lessato creiamo un primo strato della nostra parmigiana; aggiungiamo sale e pepe, una spolverata di pangrattato e parmigiano. Uniamo qualche pezzetto di mozzarella, la pancetta rosolata e il formaggio. Un paio di cucchiai di besciamella completano questo strato. Ripetiamo la successione delle operazioni creando altri strati, fino ad esaurimento degli ingredienti. Poniamo in forno per 45 minuti alla massima temperatura.

Se volete evitare la cottura preventiva del cavolfiore, potete tagliarlo in fette sottilissime e procedere con la cottura diretta in forno. Inoltre, ricordate di utilizzare la mozzarella ben scolata della sua acqua di conservazione, altrimenti bagnerà troppo la parmigiana.

Pasta con crema di cavolfiore bianco

  • Fusilli (o altro formato) 250 gCavolfiore Ortofrutta Trevi srl Roma
  • Cavolfiore 300 g
  • Formaggio grattugiato 100 g
  • Aglio 1 spicchio
  • Semi o polvere di finocchio mezzo cucchiaino
  • Burro 1 cucchiaio
  • Curry o peperoncino in polvere 1 pizzico
  • Sale q.b.

Dopo aver lavato accuratamente il cavolfiore e spaccato in quattro parti, lo lessiamo in acqua bollente e salata, aggiungendo anche uno spicchio di aglio senza sbucciarlo. Dopo la cottura, conserviamo l’acqua: cuoceremo al suo interno la pasta.

Mentre la pasta si cuocerà, sbucciamo l’aglio e lo frulliamo insieme al cavolfiore, aggiungendo mezzo bicchiere di acqua di cottura. Per un sapore meno deciso, possiamo anche scegliere di non unire l’aglio al composto. Aggiungiamo il formaggio grattugiato, il burro e i pizzichi di finocchio, curry o peperoncino, aggiustando di sale in base ai propri gusti.

Quando la pasta sarà cotta, scoliamola ricordandoci di conservare da parte un altro bicchiere che potrebbe servirci per rendere meno densa la nostra crema di cavolfiore.  Condiamo la pasta con la crema ottenuta e mescoliamo per bene, aggiungendo a poco a poco l’acqua qualora servisse.

Polpette di cavolfiore Cavolfiore Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Cavolfiore lesso 400 g
  • Ricotta fresca 50-100 g
  • Uova 1
  • Pancarrè grattugiato 100 g
  • Formaggio grattugiato 50 g
  • Timo e maggiorana q.b.
  • Pangrattato, sale e pepe q.b.
  • Olio d’oliva

Lessiamo il cavolfiore in acqua salata e non appena sarà cotto, lo scoliamo lasciandolo intiepidire. Frulliamolo con un robot da cucina per ottenere una crema. Per evitare che diventi eccessivamente molle, dobbiamo prestare attenzione sia a non lessarlo eccessivamente sia a non frullarlo per troppo tempo.

Aggiungiamo alla crema ottenuta anche il pancarrè frullato, il sale e il pepe. Amalgamiamo aiutandoci con un cucchiaio e uniamo l’uovo. Mescoliamo il tutto per bene. Uniamo al composto il formaggio scegliendo quello che preferiamo. Spolverizziamo gli aromi poi, aiutandoci con un cucchiaio, iniziamo a preparare le nostre polpette. Per ottenere un impasto più morbido, è possibile aggiungere la ricotta.

Lavoriamo con le mani due cucchiaiate di impasto fino a realizzare delle polpette tonde. Rotoliamole nel pangrattato e disponiamole su una teglia leggermente unta con olio. Inforniamo in forno preriscaldato a 180° per 20-30 minuti circa. Per uniformare la cottura giriamole delicatamente.

Le ricette che possiamo sperimentare con il cavolfiore bianco sono tantissime. Vi lasciamo qui un link in cui ne troverete qualcuna. Fateci sapere come decidete di cucinarlo!

 

Vi piace il cavolfiore? Come siete soliti consumarlo? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre al cavolfiore, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

Patate, gusto alla portata di tutti

Le patate appartengono alla famiglia delle solenacee e sono originarie dell’America; furono importate in Europa nel XVI secolo ma inizialmente erano viste con diffidenza perché, come le altre solanacee, causavano morti in quanto non si sapeva che fossero tossiche se mangiate crude in abbondanza. Superate queste prime impressioni, la produzione della patata crebbe notevolmente ed oggi è uno dei vegetali più coltivati e più versatile in cucina.

Patate: orto o sacco?

La coltivazione delle patate non presenta grandi difficoltà tanto che se non avete un orto a vostra disposizione, è possibile scegliere di coltivarle in vaso.

Addirittura molte persone si avventurano nella coltivazione di questo tubero dentro un sacco. Ovviamente in base a quanto spazio disponete, il vostro raccolto sarà più o meno numeroso ed esteso.

Quando coltivare le patate?

La “semina” della patata, come per ogni prodotto del nostro orto, varia a seconda delle condizioni climatiche; al sud Italia si può procedere da settembre a dicembre; al nord da aprile a giugno; al centro da febbraio ad aprile. Nel caso vi vogliate cimentare in una coltivazione domestica, invece, si può tentare tutto l’anno, avendo cura di non esporre eccessivamente la terra coltivata al sole diretto estivo nè a gelate invernali.

Patate Ortofrutta Trevi srl RomaColtivazione in vaso

Questo tipo di coltivazione è molto particolare ed è l’ideale per chi non vuole ottenere un raccolto eccessivo ma intende cimentarsi con l’orto fai-da-te.

L’occorrente in questo caso è semplicemente un vaso piuttosto alto o, in alternativa, un sacco; vi servirà poi del terriccio e, ovviamente, delle patate da far germogliare.

A chi non è capitato di dimenticare in dispensa una patata e vederla germogliare? Sono proprio quelle le patate che fanno al caso nostro. Ricordiamoci che sono dei tuberi quindi necessitano di una crescita completamente sotterranea.

Riempite il vostro vaso o sacco per metà, disponendo al di sopra le patate, alla massima distanza in cui potete posizionarle; non esagerate nella quantità! Ricopritele completamente di terriccio ed attendete per la loro germogliazione.

Per la semina in orto…

Se invece volete cimentarvi nella classica coltivazione in orto, non potete fare affidamento solo sui pochi tuberi germogliati casualmente in dispensa.

In questo caso potete acquistare in un’agricola o un rivenditore specializzato le patate da semina, assicurandovi di avere un buon prodotto da riporre nel terreno e scegliendo il tipo di tubero che vorrete poi ottenere.

La tipologia di patata scelta ed acquistata è il punto di partenza della vostra coltivazione; di solito ognuna di esse ha più “occhi” ovvero piccoli germogli appena nati. Prima della semina è possibile dividere in più parti le patate più grandi, assicurando 3-4 piccoli germogli per ogni parte in modo da garantire la crescita della nuova pianta.

Pre-germinazione della patata Patate Ortofrutta Trevi srl Roma

Per accorciare i tempi di raccolta, prima della collocazione nel terreno delle patate, è possibile operare su di esse in direzione di una pre-germogliazione.

Basterà collocare all’interno di una scatola le patate, senza ammassarle, disponendole su un unico strano, una accanto all’altra. La scatola dovrà essere riposta in un luogo fresco, asciutto e luminoso ma senza esporla direttamente ai raggi del sole.

Le patate così germoglieranno e quando le loro gemme avranno raggiunto i 2-3 cm di lunghezza significa che sono pronte per essere piantate. Se si ottengono gemme in numero eccessivo, non esitate a toglierle lasciandone tre o quattro per ogni pianta o patata.

Patate: messa nel terreno e raccolta

Scavate delle piccole buche nel terreno, profonde circa 10-15 cm e collocate al loro interno una singola patata con i germogli rivolti verso l’alto. È opportuno distanziare le buche di circa 30 cm l’una dall’altra. Questi tuberi non necessitano di eccessive portate di acqua che, anzi, potrebbero causare dei marciumi e provocare malattie.

Quando raccogliere le patate?

Le patate possono essere raccolte quando le foglie in superficie saranno ormai appassite e secche, perchè il tubero tende a conservarsi.

Esiste una prova per verificare se questi tuberi sono pronti per essere raccolti: strofinare la buccia: se questa tenderà a restare attaccata alla patata, significa che può essere raccolta.

Solitamente il periodo del raccolto è all’inizio dell’autunno; ma, a seconda della posizione geografica e delle condizioni climatiche, la loro semina può variare e, di conseguenza, anche la raccolta.

I tempi del raccolto, in genere, variano in base a quale tipo di patata state coltivando. Ne esistono di tre tipologie, quella precoce che impiega circa 65 giorni, la semi precoce varia dai 70 agli 80 e la tardiva arriva oltre gli 80 giorni. Solitamente le patate coltivate in orto rendono circa ¾ chili al metro quadrato coltivato.

Se le nostre intenzioni sono quelle di ottenere una patata novella, è necessario anticipare i tempi di raccolta; in questo caso è necessario raccoglierle quando la pianta è ancora verde: avremo così le nostre patate novelle.

Tipi di patatePatate Ortofrutta Trevi srl Roma

Ne esistono tantissimi tipi ma quelle più comunemente diffuse, coltivate nei nostri orti e impiegate nelle nostre cucine sono queste:

  • A pasta bianca, ricche di amido, con polpa farinosa che tende a sfaldarsi durante la cottura;
  • A pasta gialla, con polpa compatta e ricca di carotene a cui si deve la colorazione; hanno un maggior livello di resistenza in cottura rispetto a quelle bianche.
  • Rosse, dalla polpa chiara e compatta, hanno solo la buccia di questo colore;
  • Novelle, sono quelle raccolte prima di arrivare a totale maturazione; per questo motivo di solito hanno dimensioni minori e una buccia più sottile.

Discorso a parte meriterebbe quella che chiamiamo patata americana, o patata dolce; in realtà essa non ha nulla in comune con le tradizionali patate: è la batata e non appartiene alla famiglia delle Solanacee ma delle Convolvulaceae. È particolarmente apprezzata per la sua dolcezza sebbene trovi ampio impiego anche nell’alimentazione del bestiame.

Patate Ortofrutta Trevi srl RomaSostanze nutritive e proprietà benefiche delle patate

Le patate contengono sali minerali, in particolar modo il potassio, dunque sono ottime per contrastare l’ipertensione. La vitamina C presente in questi tuberi, invece, è estremamente importante per limitare i danni causati dai radicali liberi, nocivi per i tessuti organici.

E’ un alimento disinfiammante ed agisce a favore dell’apparato digerente; facilitano il transito intestinale e risultano molto utili in caso di gastrite e di colite.

Inoltre il consumo di patata è ottimo per contrastare il diabete in quanto ricca di carboidrati complessi che, prima di essere assorbiti devono essere scomposti in zuccheri semplici: questo fa sì che entrino in circolazione gradualmente, rendendo più stabile la glicemia.

Aiutano a perdere peso in quanto sono fortemente sazianti, dunque, se cotte in modo salutare (al vapore o bollite) hanno un ruolo importante nella dieta quotidiana.

Sono protagoniste anche di rimedi casalinghi: ponendo alcune fette al di sopra di leggere ustioni si avrà un effetto lenitivo. La fecola, invece, può essere utilizzata per creare un emulsione benefica, per idratare la pelle secca.

Come accade per molta frutta e verdura, anche per questi tuberi, il  massimo giovamento delle loro proprietà benefiche si ottiene mangiandole con la buccia (in questo caso serve un altissimo livello di pulizia!) oppure facendole bollire senza sbucciarle.  

Patate Ortofrutta Trevi srl RomaChi ha inventato le patatine fritte?

L’invenzione delle patatine fritte sembra risalire al 1853 a opera di George Crum, chef di origine statunitense che lavorava nel ristorante “Moon Lake Lodge”.

Proprio qui sembra che un cliente facoltoso abbia rimandato in cucina un piatto con le patate, perchè tagliate troppo spesse per i suoi gusti.  Così lo chef, per fargli un dispetto, le tagliò sottilissime e le fece friggere. Ma il cliente le trovò squisite, così le patatine fritte inventate divennero la specialità del ristorante.

Lo chef Crum aprì un proprio locale qualche anno dopo ma non aveva mai brevettato quella sua ricetta e così nel 1920 una ditta californiana, la Scudder’s Potato, aprì la strada al consumo di massa delle patatine inventando i tipici sacchetti per patatine fritte che ne preservano la croccantezza.

Idee per utilizzare le patate in cucina

Torta di patate, prosciutto e mozzarella in padella

Patate Ortofrutta Trevi srl Roma

Al classico gateau di patate vi proponiamo questa torta di patate ripiena da cuocere in padella. Gli ingredienti necessari sono:

  • Patate rosse 800 g
  • Prosciutto cotto 100 g
  • Mozzarella 1
  • Olio extravergine d’oliva 1 cucchiaio
  • Sale q.b.
  • Pepe q.b.

La cottura più lunga riguarda le patate che, dopo essere state sbucciate, devono essere cotte al vapore per 45 minuti circa. Dopo averle lessate, schiacciamole con una forchetta o con un apposito schiacciapatate, all’interno di una ciotola. Liberiamo la mozzarella dell’acqua di conservazione e la tagliamo a fette.

Ungiamo con un cucchiaio di olio la padella che useremo per la cottura e versiamo al suo interno circa metà delle patate schiacciate, ricoprendo il fondo per bene. Questa base riceverà il ripieno: stendiamo uno strato di prosciutto cotto e lo ricopriamo con la mozzarella. Ricopriamo il tutto con i tuberi rimasti.

Lasciamo cuocere per circa 15 minuti a fiamma dolce, poi aiutandoci con un coperchio delle giuste dimensioni, giriamo la nostra torta ripiena per completare la cottura. A cottura ultimata, serviamola ben calda: il suo gusto conquisterà tutti!

Frittelle di patate e cipollePatate Ortofrutta Trevi srl Roma

Come alternativa alle tradizionali crocchette di patate, vi proponiamo la ricetta delle  frittelle di patate con cipolle. Anche queste sono velocissime da preparare (previa cottura delle patate) e dal gusto insuperabile. Ecco gli ingredienti:

  • Patate a pasta gialla 300 g
  • Cipolla 1
  • Burro 40 g
  • Farina un po’ 100 g
  • Tuorlo 1
  • Sale e pepe q.b.
  • Olio per friggere q.b.

Laviamo e peliamo le patate poi cuociamole per lessarle in acqua salata per almeno 20 minuti; per controllare se la cottura è giunta al termine, infilziamo con una forchetta le patate. Affettiamo finemente la cipolla e rosoliamola insieme a circa 20 g di burro fino a farla diventare morbida.

Scoliamo le patate e schiacciamole per bene fino a renderle una purea; uniamo le patate alla cipolla, mescolando entrambe in una ciotola insieme al tuorlo, alla restante metà di burro e alla farina.  Aggiustiamo di sale e pepe e mescoliamo, amalgamando il tutto per bene. Lasciamo raffreddare in frigo per almeno mezz’ora.

Ora creiamo le frittelle, aiutandoci con una coppa: inseriamo il composto e lo pressiamo leggermente. Nel mentre scaldiamo l’olio per friggere e prima di immergere le frittelle di patate e cipolla, le passiamo nella farina. Lasciamole rosolare girandole ogni tanto. Non appena le frittelle di patate saranno ben dorate, scoliamole e lasciamole riposare su della carta assorbente. Sono ottime anche gustate fredde o tiepide.

Purè di patate

Il purè di patate è un contorno appetitoso e leggero che spesso realizziamo con i preparati già pronti in commercio. E’ ben più salutare (e gustoso) il purè di patate fatto in casa! Vediamo cosa ci occorre per prepararlo.

  • Patate 1 Kg
  • Burro 100 g
  • Tuorlo d’uovo 1
  • Parmigiano grattugiato 1 cucchiaio
  • Latte q.b.
  • Sale q.b.

Come nelle ricette precedenti, laviamo e sbucciamo le patate, lasciamole bollire tagliate in pezzi anche grossolani; schiacciamole al meglio non appena saranno lessate. Il purè preparato a regola d’arte non vuole grumi al suo interno quindi possiamo utilizzare un setaccio a maglie fini per passare ulteriormente le patate.

Posizioniamole in una pentola, aggiungiamo il burro e il latte e accendiamo il fuoco, mescolando con un cucchiaio di legno. Il latte andrà aggiunto ad occhio, se il composto vi sembra troppo denso: l’obiettivo è ottenere un purè di patate molto cremoso. Aggiungiamo anche il tuorlo dell’uovo e il parmigiano: amalgamiamo tutto e a questo punto dovreste aver raggiunto un composto di patate molto soffice. Aggiustate di sale in base ai vostri gusti e se di vostro gradimenti cospargiate con pepe.

Minestrone di zucca, patate e lenticchie rosse

Le patate possono essere aggiunge alle nostre minestre di verdure o vellutate perché riescono a dare un quel tocco di cremosità estremamente piacevole che non guasta mai. Vediamo un esempio con questa ricetta; ecco gli ingredienti necessari:

Patate Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Zucca 500 g (tagliata a pezzi)
  • Patate  300 g (pelate e tagliate a tocchetti)
  • Lenticchie rosse 100 g
  • Aglio 2 spicchi (pelati e tagliati a fette)
  • Salvia 3 foglie
  • Rosmarino 2 rametti (tagliuzzati)
  • Olio extravergine di oliva 4 cucchiai
  • Sale q.b.
  • Acqua fredda q.b.

Soffriggiamo l’aglio in una pentola con un filo di olio; uniamo le erbe aromatiche tagliuzzate e le lenticchie rosse, lasciando insaporire il tutto per qualche minuto. Aggiungiamo patate e zucca tagliate a cubetti, facendo cuocere per 5 minuti. Versiamo l’acqua fredda fino a coprire del tutto le verdure.

Copriamo la pentola con un coperchio, mescoliamo per bene e lasciamo cuocere per circa 40 minuti a fiamma bassa. A cottura ultimata, frulliamo tutti gli ingredienti con un frullatore ad immersione, poi regoliamo di sale. Profumato e salutare, il minestrone di patate, zucca e lenticchie rosse è pronto! Condite con un filo di olio a crudo e accompagnate il piatto con dei crostini di pane.

Come anticipato l’uso della patata in cucina è davvero versatile; potete impiegarla per realizzare ogni tipo di portata. Vi lasciamo qui il link per trovare altre gustose ricette da sperimentare.

 

Vi piacciono le patate? Come siete soliti cucinarle? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre alle patate, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

L’albero del pero e i suoi frutti: le pere

Le pere sono considerate il frutto del Pyrus communis (pero). In realtà, come le mele, sono un falso frutto poichè la polpa che riteniamo tale e consumiamo è solo il ricettacolo fiorale che cresce formando la polpa carnosa che identifichiamo con la pera.

In realtà, il vero frutto è il torsolo, ovvero le parte centrale al cui interno si trovano i semi, derivante dalla fecondazione del fiore: è l’ultima parte del peduncolo dal quale prendono origine le parti fiorali; esso cresce, formando quella che comunemente riteniamo la “polpa” della pera.

 

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Notizie utili alla coltivazione del pero

Clima. Il pero resiste piuttosto bene ai climi freddi delle zone collinari e montane: non mostra comportamenti ostili neanche verso la siccità, adattandosi particolarmente bene soprattutto alle zone temperate.

Terreno. L’albero del pero necessita di un substrato neutro che presenti un impasto profondo e fresco.

Se il pero viene innestato su franco (ovvero utilizzando piantine ottenute coltivando semi appartenenti alla stessa specie di pianta), riuscirà a crescere in salute nonostante i terreni aridi o scarsi di nutrienti.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma

Irrigazione. Il pero necessita di una maggiore attenzione idrica durante il primo periodo dopo l’innesto delle giovani piante. Da adulto non necessita di particolari accorgimenti ed è in grado di resistere a lunghi periodi di siccità.

Laddove vi siano temperature eccessivamente aride, è opportuno integrare le piogge con un impianto di irrigazione, soprattutto in prossimità di fasi delicate quali la fioritura e l’inizio della fruttificazione.

Concimazione. Non appena si effettua la messa a dimora, è possibile procedere alla concimazione con letame maturo; in primavera la si può integrare con solfato di ammonio, da incrementare ulteriormente nel caso in cui tra le piante cresca del prato.

Inoltre, ogni due anni, in autunno, è possibile aggiungere del letame animale o compost maturo.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Coltivazione del pero per innesto

Per la coltivazione del pero, come già accennato, è possibile procedere all’innesto su franco, supportato da molte tipologie di pero.

Esso è un portainnesto resistente, in grado di permettere alle piante per le quali è utilizzato, la migliore delle crescite anche in condizioni non particolarmente favorevoli.

Un’altra tipologia di innesto è su cotogno; in caso di utilizzo del cotogno, è necessario apportare maggiori cure e prestare più attenzione alle piante che con esso hanno un maggiore rischio di malattie rispetto all’innesto su franco.

Gli innesti permettono lo sviluppo della pianta in modo più lento e graduale, consentendo così ai suoi frutti di raggiungere la giusta maturazione.

Non tutte le tipologie di pero sono adatte ad essere associate direttamente a questi porta innesti; per ovviare a tale inconveniente, è possibile utilizzare la tecnica del sovrainnesto, ovvero viene utilizzato come tramite una varietà compatibile.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Messa a dimora del pero

In alternativa è possibile acquistare in centri specializzati o vivai le piantine di pero da coltivare; in genere esse sono già innestate ed hanno di solito un paio di anni di vita.

Sapere il tipo di innesto utilizzato è importante per valutare l’idoneità del terreno di coltivazione.

L’operazione richiede di praticare delle buche delle giuste dimensioni che accolgano la pianta e procedere ad una lavorazione del terreno preventiva, con concimazione e zappatura.

Il periodo ottimale per la messa a dimora del pero è compreso tra ottobre e novembre fino all’inizio dell’inverno. In alternativa, è possibile scegliere il mese di marzo.

Il pero, se coltivato correttamente, ha un corso vitale particolarmente lungo; può vivere anche un secolo e la sua produzione media, nel pieno della sua attività, riesce a raggiungere 6-8 kg.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Raccolta delle pere

Quando i frutti presentano un colore uniforme e raggiungono le dimensioni tipiche della specie coltivata, è possibile procedere con la raccolta. Solitamente essa si colloca tra il mese di giugno e la fine di ottobre, a seconda delle varietà.

Nel procedere con la raccolta è importante asportare, insieme alla pera, anche il picciolo lignificato, facendo, dunque, attenzione a non danneggiare la parte superiore della pera.

Le pere possono essere conservate ad una temperatura piuttosto bassa e devono essere consumate entro una, massimo due settimane.

 

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Varietà di pere

  • Abate, è una delle varietà di pere più richieste in commercio; ha una buccia verde chiaro-gialla, rugginosa in prossimità del dorso. La sua polpa è leggermente grossolana ma bianca, profumata e dal gusto gradevole.Viene coltivata soprattutto in Emilia-Romagna, nelle province di Modena e Ferrara.  La sua forma tipicamente allungata, la rende immediatamente riconoscibile.
  • Conference, con buccia verde-giallo bronzata, rugginosa in prossimità del dorso e con lenticelle marcate. Ha una polpa dolce e succosa; si raccoglie da inizio novembre a tutto giugno.
  • Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Kaiser, dalla buccia uniformemente di colore marrone, la varietà Kaiser, succosa e croccante, si presta al consumo fresco ed alla cottura.
  • Decana, ha una forma tondeggiante con una buccia liscia, di colore giallo-verde. Ha una polpa dolce, gustosa e compatta; per questo si presta bene al consumo previa cottura.
  • William, si raccoglie da agosto a novembre; è la tipologia di pere più usata a livello industriale per confetture e succhi di frutta; in estate, invece, è particolarmente apprezzata nel consumo fresco.Ha la polpa bianca e la buccia di colore verde chiaro tendente al giallo con lenticelle. Ne esiste anche una variante rossa, in passato maggiormente diffusa che ha ugualmente una polpa succosa e di qualità.
  • Santa Maria, una varietà estiva, succosa e caratterizzata da una precoce fruttificazione; è particolarmente consumata nell’Italia centro-meridionale, soprattutto da metà luglio a fine ottobre; la buccia è liscia, giallo-verde, con parti rosse dovute all’insolazione.

Ricette dolci e salate con le pere

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma La prima idea che ci viene in mente associando le pere alla cucina, è la preparazione di macedonie, colorate e saporite, particolarmente apprezzate soprattutto nelle stagioni estive.

Possiamo però impiegare questo frutto anche nelle preparazioni di dolci, prima fra tutti la famosa torta pere e cioccolato, oppure in  golosi muffin, ovviamente dolci ma anche salati.

Le pere possono essere anche un ottimo ingrediente con cui preparare piatti salati insoliti e appetitosi, con accostamenti particolari a cui mai penseremo, che riescono a sorprenderci piacevolmente. Vediamo qui di seguito qualche ricetta.

 

Torta pere e cacaoPere Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Farina 00 150 g;
  • Ricotta 150 g;
  • Uova 2;
  • Farina manitoba 50 g;
  • Zucchero 100 g;
  • Lievito per dolci mezza bustina;
  • Latte 50 ml;
  • Cacao amaro 2 cucchiai;
  • Pere Kaiser 2.

 

Preriscaldiamo il forno a 180°. Uniamo nella planetaria (o all’interno di una ciotola in cui prepareremo il nostro impasto) uova, zucchero, ricotta; lavoriamolo, incorporando lentamente il latte.

Imburriamo e infariniamo leggermente il nostro stampo e versiamo il composto. Possiamo ora collocare sopra di esso le pere, sbucciate, disponendole circolarmente.

Se preferite, è possibile anche tagliarle a pezzettini o fettine e incorporarle all’interno dell’impasto, prima di versare il tutto. Spolverizziamo l’esterno con zucchero a velo e servite.

Oltre che con soffice pan di spagna, possiamo realizzare questa torta anche nella variante di crostata: ecco la ricetta per questa golosa preparazione.

 

Risotto pere e taleggioPere Ortofrutta Trevi srl

  • Riso Carnaroli 320 g;
  • Pera Kaiser 1;
  • Taleggio 100 g;
  • Scalogno 1;
  • Burro 50 g;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Parmigiano q.b.;
  • Brodo vegetale caldo q.b.
  • Vino bianco 1 bicchiere.

Lasciamo appassire lo scalogno nel burro, a fiamma bassa. Poi tostiamo nella stessa padella il riso, per un paio di minuti. Sfumiamo con il vino bianco lasciandolo evaporare.

Pere Ortofrutta Trevi srlAll’occorrenza, aggiungiamo il brodo vegetale, un mestolo alla volta, rovesciandolo di volta in volta uno, non appena il precedente sarà evaporato. Uniamo la pera sbucciata e tagliata a cubetti.

Terminiamo la cottura, aggiungendo ancora il brodo, un mestolo alla volta. Ad un paio di minuti dalla fine, versiamo anche il taleggio, tagliato a tocchetti e mescoliamo fino a scioglierlo completamente.

A cottura ultimata, con fuoco spento, aggiungiamo il burro e il parmigiano. Mantechiamo e serviamo il risotto, spolverizzando poi con pepe e timo qualche pezzetto di pera fresca.

 

 

Pere Ortofrutta Trevi srlMuffin dolci pere e cioccolato

  • Cioccolato fondente 200 g;
  • Farina 00 120 g;
  • Zucchero 100 g;
  • Pere William 1;
  • Uova 2;
  • Burro 80 g;
  • Lievito mezza bustina;
  • Sale 1 pizzico;
  • Cacao amaro in polvere 10 g.

Preriscaldiamo il forno a 200°; sciogliamo il burro a fuoco basso. Tritiamo finemente metà del cioccolato e riponiamolo in una ciotola, versando sopra di esso il burro fuso; uniamo anche lo zucchero e mescoliamo fino a completa fusione del cioccolato.

Setacciamo la farina e il cacao amaro, aggiungiamoli alle uova con un pizzico di sale. Uniamo anche il restante cioccolato tritato e la pera sbucciata e tagliata a dadini. Creiamo un impasto omogeneo con cui andremo a riempire gli stampi per muffin o gli appositi pirottini in alluminio. Cuociamo per circa 20 minuti. Una volta cotti, decoriamoli a piacere.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma Muffin salati con pere e gorgonzola

  • Farina 00 130 g;
  • Latte 100 ml;
  • Parmigiano 30 g;
  • Uovo 1;
  • Gorgonzola 100 g;
  • Pera 1;
  • Noci 20/30 gherigli;
  • Sale 1 cucchiaino;
  • Burro 1 noce;
  • Lievito mezza bustina.

Mescoliamo l’uovo con il latte, il burro e un pizzico di sale all’interno di una ciotola; in un’altra uniamo farina, parmigiano e lievito.

Pere Ortofrutta Trevi srl Roma

Aggiungiamo il gorgonzola leggermente sfaldato o tagliato a pezzetti nella ciotola con la farina. Inseriamo al suo interno anche le noci tritate grossolanamente. Mescoliamo per amalgamare tutto e aggiungiamo la parte di composto più liquida.

Mescoliamo nuovamente: a questo punto possiamo versare l’impasto all’interno dei pirottini o dello stampo per muffin, precedentemente imburrati e leggermente infarinati.

Cuociamo in forno preriscaldato per 20 minuti a 220°. Prima di servirli, lasciateli intiepidire.

 

 

 

Vi piacciono le pere? Come siete soliti consumarle? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre alle pere, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

Carote, un ortaggio semplice ma benefico

La pianta delle carote, il cui nome scientifico è Daucus carota, è una pianta erbacea con fusto verde, che appartiene alla famiglia delle Apiaceae; quasi sicuramente ha origine nel continente asiatico ma fu coltivata sin dai Greci con scopi curativi: dunque, il suo utilizzo, ormai è comprovato da secoli. In natura può esistere anche come pianta spontanea e infestante, perlopiù in aree particolarmente assolate e calde.

Carote Ortofrutta Trevi srl RomaConsigli per la coltivazione di carote

Le carote rientrano tra gli ortaggi che non necessitano di cure particolari. Tuttavia, come sempre, ci sono condizioni consigliate ed operazioni da valutare per la loro giusta coltivazione.

Clima ed esposizione. Le carote prediligono temperature calde ma non eccessivamente poichè in tal caso, le radici tendono ad indurirsi eccessivamente.

Terreno. Le caratteristiche del terreno risultano importanti ai fini della coltivazione delle carote; esse prediligono un terreno ben drenato e piuttosto leggero che deve essere preventivamente lavorato prima dell’impianto.

Carote Ortofrutta Trevi srl RomaSono da evitare i suoli troppo compatti che non permettono alle radici di svilupparsi. In presenza di un terreno sassoso o eccessivamente duro, esse tendono ad incurvarsi e a rimanere di piccole dimensioni.

Concimazione. Durante la crescita delle piante, non occorre procedere ad alcuna concimazione; preventivamente è preferibile il compost rispetto al letame, procedendo ad una vangatura del terreno, fino ad una profondità di circa 40 cm.

Inoltre, di pari importanza rispetto alla concimazione è il mantenimento del suolo circostante, che deve essere sempre ben pulito.

 

Carote Ortofrutta Trevi srl RomaIrrigazione. Questo ortaggio non necessita di abbondante acqua che deve essere somministrata solo quando il terreno è del tutto asciutto poichè è fondamentale evitare un’eccessiva umidità del suolo e non agevolare il formarsi di ristagni che potrebbero generare marciumi o malattie.

Quando seminare le carote?

Il periodo ottimale per la semina è la primavera; ma, viste le condizioni climatiche attuali, piuttosto miti, non esiste un momento  giusto indicato come univoco per la coltivazione delle carote in quanto esso dipende dalla zona di appartenenza e dalla varietà scelta.

Carote Ortofrutta Trevi srl RomaNelle aree più miti (quindi anche nel centro-sud Italia) si può procedere alla semina praticamente durante tutto l’anno.

La varietà “precoce” può essere seminata sin da gennaio, fino a marzo mentre quelle “medie” in aprile e maggio; infine le “tardive” arrivano a poter essere seminate intorno al mese di giugno.

La semina in campo prevede la disposizione dei semi ad una profondità di circa 1-2 cm e ad una distanza tale da non impedire la crescita delle radici e delle piante stesse.

É possibile anche seminare in modo libero ma questo determinerebbe il rischio di un eccessivo attaccamento tra una pianta e l’altra.

Inoltre una disposizione più ordinata delle file di piante, permette di procedere con le operazioni di manutenzione dalle erbe infestanti che potrebbero sorgere tutt’intorno.

Carote Ortofrutta Trevi srl RomaDopo aver coperto i semi con uno strato di terreno è necessario compattare il suolo tramite irrigazione, senza esagerare poichè potrebbero crearsi dei ristagni non benefici.

La germinazione della carota è piuttosto lenta: possono servire anche 40 giorni per far apparire le prime foglioline ma potrebbe esser necessario anche qualche giorno in più. Durante l’attesa è importante che il terreno rimanga ben pulito.

Dopo la loro nascita, qualora ci accorgessimo di un eccessivo ravvicinamento tra le piantine, possiamo diradarle in modo che non sovrappongano le radici.

Nel caso delle carote, prendiamo in considerazione solamente la coltivazione tramite semina diretta poichè non è possibile procedere alla coltura in semenzaio con successivo trapianto: la crescita della pianta è subordinata alla nascita della radice verticale e il passaggio dal semenzaio all’orto arrecherebbe danni alle radici stesse e di conseguenza anche all’ortaggio.

Carote Ortofrutta Trevi srl RomaLa tecnica secondo la quale si associa la coltivazione della carota a quella della cipolla è detta consociazione: esse traggono così vantaggio l’una dall’altra (è possibile utilizzare anche il porro o l’aglio in sostituzione della cipolla) in quanto allontanano i reciproci parassiti.

La raccolta delle carote e varietà

Per la raccolta si procede in base al periodo di semina; le carote “precoci” potranno essere raccolte già da luglio, le medie tra aprile e maggio; infine le tardive ad ottobre. In genere il ciclo vitale delle carote varia dagli 80 ai 130 giorni. 

Possiamo procedere alla loro raccolta quando il diametro supera 1 cm di ampiezza; se vengono lasciate troppo tempo all’interno del terreno, rischiano di divenire eccessivamente dure oltre ad assumere un sapore legnoso e sgradevole. La raccolta prevede l’estrazione della carota dal terreno, estirpandone la radice.

Carote Ortofrutta Trevi srl RomaOltre alla classica carota arancione, di cui ne esistono diverse tipologie che variano in grandezza e nel periodo di coltivazione, ne esistono altre varianti.

Quelle di colore nero e viola, in cui il beta-carotene che determina il caratteristico colore arancione è sostituito dalla luteina, un antiossidante che conferisce tale pigmentazione ed è infatti presente anche nella verdura a foglia verde, come spinaci e cavolo nero.

Le carote nere e viola, inoltre, sono molto ricche di fenoli, soprattutto antociani e antocianine, che oltre ad essere anch’essi responsabili della pigmentazione, sono potenti antiossidanti non presenti nelle carote arancioni.

Un’insolita tipologia di carota è quella bianca, detta Daikon o ravanello cinese. Si trova ed è utilizzata soprattutto in Giappone. Appartiene alla famiglia dei ravanelli e il suo sapore si avvicina molto ad essi. Ha dimensioni maggiori delle classiche carote, oltre ad essere dietetica e ricca di sostanze nutritive in quantità importanti.

Carote Ortofrutta Trevi srl Roma

Proprietà benefiche delle carote

La carota ha benefici sul sistema linfatico, nervoso ed immunitario. É un alimento ricco di sali minerali, grazie ai quali è altamente rigenerante per il nostro organismo.

Le carote sono ricche anche di vitamine, come A, B1, B2, C, D e la E. Il loro colore e le loro proprietà nutritive sono solitamente associate alla presenza di beta carotene. Esso è un pigmento vegetale, antiossidante in grado di contrastare la produzione di radicali liberi, i principali responsabili dell’invecchiamento cellulare.

Inoltre è il precursore della vitamina A, di vitale importanza per salvaguardare la vista, soprattutto per la protezione della cornea e di alcune patologie della retina. Questo pigmento vegetale è fondamentale nello sviluppo di ossa e nella formazione dell’apparato ovarico, in fase embrionale.

Oltre al beta è presente anche l’alfa-carotene, entrambi con funzione fotoprotettiva della pelle, seppur ne favoriscono l’abbronzatura. Le carote sono un ortaggio dietetico, adatto ai regimi alimentari ipocalorici, presentando un apporto calorico pari a 41 kcal per 100 g.

Le carote hanno numerosi benefici anche sull’apparato cardiovascolare e circolatorio, poiché contengono oltre al carotene, numerosi altri composti antiossidanti come carotenoidi, acidi idrossicinnamici, antocianidine, con importanti funzioni protettive anche per arterie.

Il loro contenuto di fibre, le rende utili alla protezione della mucosa del tratto digerente e  alla prevenzione dell’insorgenza del cancro al colon.

Ricette con le carote

Carote Ortofrutta Trevi srl

Le carote possono essere sgranocchiate come snack così crude, oppure lessate in acqua o cotte al vapore. Sono uno degli ingredienti principali per realizzare un ottimo soffritto, insieme a sedano e cipolla.

La famosa modalità di taglio “alla julienne” in cui si realizzano sottili filetti dell’ortaggio tagliato, è così definita per il nome proprio del primo chef che la realizzò.

Se mangiamo la carota cruda, avvertiamo un leggero odore di terra (nonostante, ovviamente il suo lavaggio) mentre se cotta, il suo aroma diventa più intenso ma gradevole, con un retrogusto dolciastro che viene apprezzato anche dai bambini.

Prima di consumarle è necessario pulirle accuratamente: lavate, spazzolate o grattate in superficie poichè la terra potrebbe radunarsi nelle venature dell’ortaggio.

Possiamo tagliare la carota anche semplicemente a rondelle oppure grattugiarla. In generale viene utilizzata in combinazione ad altri ingredienti per insapore pietanze di ogni tipo. Ma possiamo impiegarla anche nella realizzazione di dolci, perchè no? Vediamo qualche ricetta.

Carote Ortofrutta Trevi srl Roma Vellutata di carote

  • Carote 600 g;
  • Acqua 1 l;
  • Patata 1 grande;
  • Cipolla 1;
  • Timo 2 rametti;
  • Alloro 4 foglie;
  • Olio extravergine di oliva 2 cucchiai;
  • Paprika q.b.

Tritiamo la cipolla in modo grossolano; peliamo la patata e tagliamola a cubetti.

Laviamo e sbucciamo le carote, eliminando le loro estremità poi facciamone tante rondelle. Peliamo anche la patata e tagliamola a tocchetti. Uniamo tutte le verdure in una pentola capiente e con il fondo spesso, così eviteremo che le verdure si possano attaccare, visto la cottura lenta. Aggiungiamo un litro di acqua fredda e l’olio. Inseriamo nella pentola anche gli odori, alloro e timo che renderanno profumata la nostra vellutata.

Per conferire maggior sapore, aggiungiamo anche il peperoncino. Copriamo con coperchio e lasciamo cuocere per circa 30 minuti a partire da quando bollirà. Minore saranno le dimensioni dei pezzi di verdura, minore sarà il tempo necessario alla cottura.

Aggiustiamo di sale e rimuoviamo i rametti di odori. Trasferiamo l’intero composto insieme al brodo in un contenitore comodo ad accogliere il frullatore.

Frulliamo tutto: aggiungiamo più o meno brodo a seconda della consistenza che vogliamo conferire alla vellutata: esso la renderà più o meno densa. Spolveriamo con la paprika e un filo di olio a crudo. Possiamo accompagnare questo piatto con delle fettine di pane tostato.

 

Carote Ortofrutta Trevi srl Roma Succo ACE

Per preparare un bicchiere di succo vi occorreranno:

  • Arance 3;
  • Limoni 1;
  • Carote 2.

Sbucciamo le arance e il limone, poi tagliamoli a pezzetti. Sbucciamo e laviamo anche le carote, tagliandole a pezzi più piccoli.

Con un frullatore ad immersione procediamo a frammentare il composto fino ad arrivare alla consistenza desiderata. Con un colino passiamo quanto ottenuto in modo da filtrare il succo: pressiamo con un cucchiaio di legno la polpa così da strizzarla il più possibile e liberare tutto il succo presente.

In base ai nostri gusti, possiamo decidere di dare al succo una corposità maggiore, lasciando parte della polpa (si otterrà così una specie di frullato). Variando combinazioni e frutti, possiamo ottenere numerose tipologie di succhi, gustosi e nutrienti. Ecco un altro esempio.

 

Carote Ortofrutta Trevi srl Roma Torta camilla carota

  • Carote 300 g;
  • Uova 3;
  • Farina 00 300 g;
  • Farina di mandorle 50 g;
  • Olio di semi girasoli 90 g;
  • Vaniglia 1 bacca;
  • Lievito 1 bustina;
  • Zucchero 180 g;
  • Sale q.b.

 

Laviamo le carote, eliminando ad esse la buccia utilizzando un pelapatate o un coltello e affettiamole sottilmente. Asciughiamole e riponiamole da parte per il momento. In un recipiente sbattiamo le uova insieme a sale e zucchero; con le fruste montiamo il composto e aggiungiamo la bacca di vaniglia.

Carote Ortofrutta Trevi srl Roma In un altro contenitore mescoliamo sia la farina 00 che quella di mandorle, aggiungendo anche il lievito. Uniamo i due composti preparati e versandolo un po’ alla volta, aggiungiamo l’olio di semi. Amalgamiamo il tutto ed otterremo un composto omogeneo.

A questo punto, possiamo unire le carote che dovranno essere grattugiate finemente. Amalgamiamo e versiamo tutto il composto in una tortiera imburrata o rivestita di carta da forno.

Inforniamo in forno preriscaldato per circa 45 minuti a 170°. Se preferite utilizzare il forno ventilato, abbassate la temperatura a 150° per 40 minuti.

A cottura ultimata, procediamo con la prova dello stecchino (se tirandolo fuori esso resterà asciutto, significa che la vostra torta è pronta). Lasciamola in forno spento per altri 5 minuti e successivamente cospargete con zucchero a velo.

Se volete, potete anche scegliere di farcire la torta con la marmellata: dopo averla cotta, vi basterà dividerla in due delicatamente e riempirla con ciò che preferite.

 

Carote Ortofrutta Trevi srl Roma Pasta con carote

  • Pasta 320 g;
  • Carote 150 g;
  • Zucchine 150 g;
  • Pancetta 100 g;
  • Pecorino grattugiato 40 g;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Scalogno metà;
  • Olio extravergine di oliva 4 cucchiai.

Peliamo e laviamo le carote; laviamo anche le zucchine e tagliamo entrambe in strisce sottili, aiutandoci con un pelapatate.

Facciamo soffriggere leggermente lo scalogno all’interno di una padella con un filo di olio. Aggiungiamo la pancetta, poi le carote e le zucchine.

Carote Ortofrutta Trevi srlUniamo anche un bicchiere di acqua per facilitare la cottura. Intanto portiamo a bollore una pentola di acqua e cuociamo al suo interno la pasta nelle quantità necessarie.

Non appena le zucchine e le carote risulteranno morbide e l’acqua all’interno della padella sarà evaporata, vorrà dire che sono pronte.

Dopo aver cotto e scolato la pasta, aggiungiamola al condimento e mantechiamo. Cospargiamo di pecorino e serviamo.

 

 

 

Carote Ortofrutta Trevi srlPesto di carote

  • Carote 4;
  • Pasta 320 g;
  • Noci 3;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Olio extravergine di oliva 2 cucchiai;
  • Basilico 2 foglie.

Con questo pesto potrete condire qualsiasi tipo di pasta ma potrete utilizzarlo anche come condimento per verdure oppure come ingrediente aggiuntivo all’interno di lasagne o pasta ripassata al forno.

Laviamo e sbucciamo le carote poi frulliamole insieme a due cucchiai di olio. Uniamo sale, pepe e noci. Frulliamo e, se necessario, aggiungiamo altro olio.

Se utilizzerete il pesto per la pasta, fate bollire l’acqua necessaria alla cottura; cuocete il vostro taglio di pasta preferito e scolatela lasciando due mestoli di acqua di cottura da unire alla pentola del pesto così da renderlo più cremoso.

Mantecate al suo interno la pasta e se di vostro gradimento spolverizzate con il formaggio.

 

 

Vi piacciono le carote? Come siete soliti consumarle, crude o cotte e cucinate? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre alle carote, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

 

Bieta, da costa o da foglia?

La bieta, anche nota come bietola, è una varietà di barbabietola con un ciclo vitale piuttosto elevato e questo permette il suo consumo praticamente tutto l’anno. Di questo ortaggio esistono diverse varietà ma la distinzione principale è tra la bieta detta da costa e quella da foglia, che si differenziano soprattutto per la grandezza e l’estensione delle loro “foglie”.

 

Bieta Ortofrutta Trevi srlCondizioni necessarie alla coltivazione

La coltivazione di questa verdura è piuttosto semplice ed è il tipico ortaggio che si adatta perfettamente agli orti domestici, crescendo senza particolari problematiche.

La bieta, il cui nome scientifico è Beta vulgaris var. cycla, ha origini mediterranee. Nonostante la facilità di coltivazione (anche in vaso), è necessario adottare alcuni accorgimenti, vediamo quali.

Clima. La bieta è un ortaggio particolarmente resistente alla stagione fredda anche se non ama in modo eccessivo le brusche variazioni termiche.

Questa resistenza determina la sua presenza praticamente tutto l’anno in modo ininterrotto; fanno eccezione, ovviamente, quelle zone caratterizzate da inverni particolarmente rigidi.

Bieta Ortofrutta Trevi srlLa pianta necessita di un’esposizione al sole controllata che non causa particolari danni, mentre è preferibile che le piante vengano coperte in caso di fenomeni atmosferici critici, come la grandine o picchi di calore eccessivi.

Terreno. La grande adattabilità di questo ortaggio, permette la sua coltivazione praticamente in ogni terreno; predilige quello più morbido e drenato, con un’alta percentuale di concimazione organica.

Prima della semina è necessario lavorare il terreno in modo che le sostanze nutritive somministrate potranno raggiungere maggiori profondità.

Irrigazione. Nei periodi particolarmente caldi, in particolar modo se la verdura è esposta al sole in modo continuo, è necessario apportare un’idratazione quotidiana.

Bieta Ortofrutta Trevi srlNelle stagioni più miti, generalmente in primavera ed autunno, è possibile limitare l’irrigazione alle sole piogge.

Nelle fasi iniziali è bene procedere con la sarchiatura, eliminando le piante infestanti tutt’intorno. Oltre ad estirpare le erbacce, il terreno così potrà ossigenarsi evitando la formazione di una crosta troppo compatta.

In alternativa si può procedere alla pacciamatura, prestando però attenzione a non creare ristagni e marciumi con la paglia o il telo utilizzati nell’operazione, poichè essi tendono ad ostacolare l’evaporazione dell’acqua dal suolo.

Bieta Ortofrutta Trevi srlLa semina della bieta

Si può procedere alla semina della bieta a spaglio, ovvero con i semi collocati sia direttamente nel terreno, sia all’interno del semenzaio.

La varietà a foglia, in genere, prevede la semina tra i mesi di marzo e aprile, ripetendola tra luglio e agosto. Le file di semi vengono collocate in buche ad una distanza reciproca di 20 cm.

Si procede in ugual modo e indicativamente nello stesso periodo anche in presenza di semi per la bieta da costa, prestando però attenzione a lasciare una maggior distanza tra le buche, poichè questa varietà raggiunge dimensioni maggiori rispetto a quella in foglie.

Solitamente in una settimana i semi tendono a germogliare; così, come accade spesso, le piantine dovranno essere diradate, salvando quelle più robuste e produttive.

Se utilizziamo, invece, il semenzaio in polistirolo, le piantine di bietola potranno essere impiantate dopo circa 20 giorni.

La raccolta della bietola e le caratteristiche fisiche

Il primo raccolto avviene a circa 30 e 45 giorni rispettivamente dalla semina e dal trapianto. Non è raro che in primavera, con temperature più basse nella media, la pianta monti a seme.

Bieta Ortofrutta Trevi srlSe vogliamo procedere alla raccolta di tutta la bieta, è possibile tagliare l’intera pianta recidendola sopra il colletto. In caso, invece, si voglia un consumo più frequente e duraturo, si possono raccogliere solo le foglie più esterne e grandi del cespo.

Nel primo caso occorrerà un intervallo di tempo maggiore affinchè la pianta torni a germogliare e sia di nuovo produttiva; nel secondo caso, invece, si prolungherà il ciclo di vita della pianta e sarà possibile un suo consumo più duraturo.

Le foglie costituiscono la parte commestibile di questo ortaggio; la differenza tra le due tipologie è legata anche alle loro caratteristiche.

Nella bieta da costa esse sono più ampie e spesse, con coste ben evidenti formate a partire dal picciolo molto sviluppato; queste foglie sono di colore verde intenso con venature principalmente bianche.

Si uniscono formando un cespo compatto da cui si dirama la lunga radice verticale. Al contrario, nella bieta da foglia (o da taglio), il picciolo è più stretto e lungo, le foglie hanno una superficie maggiore, più liscia e delicata e tendono ad arricciarsi in prossimità del cespo più piccolo e più frastagliato in cui sono chiuse.

Bieta Ortofrutta Trevi srlQuali sono le proprietà nutrizionali e benefiche della bieta?

Essendo una verdura a foglia verde scura, la bieta contiene notevoli quantità di vitamina A e, seppure in misura minore, di vitamine del gruppo B e C.

La bieta è una verdura dall’elevato apporto energetico pur essendo un alimento dietetico, con 17 kcal per 100 gr. La cospicua percentuale di acqua contenuta la rende ottima nel favorire l’eliminazione di tossine dall’organismo e nel coadiuvare nelle funzioni depurative; in tal ottica risulta utile in caso di cistite o problemi renali.

La bieta è ricca anche di proteine e fibre, importanti nel corretto funzionamento di fegato e intestino, soprattutto in caso di stitichezza. Stimola la produzione di succhi gastrici e bile favorendo così la digestione.

Tra gli elementi di cui possiamo fare il pieno mangiando questa verdura ci sono i sali minerali: potassio, fosforo, calcio, magnesio e sodio; è poi presente una minore quantità di ferro, rame e zinco. Ferro e acido folico la rendono anche una verdura antianemica.

Inoltre, è ricca di sostanze antiossidanti, come luteina, zeaxatina, quercetina che aiutano a contrastare l’invecchiamento cellulare; la presenza di clorofilla con proprietà depurative e detossicanti, ha risvolti favorevoli nella prevenzione tumorale.

 

Bieta Ortofrutta Trevi srlBieta: come cucinarla?

La bieta ha un sapore delicato, soprattutto se la pianta è piuttosto giovane; in questo caso è possibile consumarla in insalata, cruda. Nel caso di cespi più grandi con, presumibilmente, foglie più dure, possiamo lessarla o ripassarla in padella con il condimento che preferiamo.

Si consiglia sempre la cottura al vapore in modo da preservare il più possibile le sostanze nutritive contenute. Preferibile è il suo consumo “fresco” ma è possibile anche consumarla previo congelamento porzionato: dopo averla pulita e lavata, va lessata in acqua bollente poi lasciata scolare e raffreddare del tutto e riposta in freezer all’interno di appositi sacchetti. Così preparata potrà essere consumata entro 9 massimo 12 mesi.

 

Torta salata con bieta e ricotta

  • Pasta brisèe 350 g;
  • Bieta 200 g;
  • Ricotta di pecora 200 g;
  • Sale, pepe nero e noce moscata q.b.;
  • Parmigiano q.b.;
  • Uova 1.

Bieta Ortofrutta Trevi srlPrepariamo l’impasto frullando la bieta leggermente bollita insieme a parte della ricotta a disposizione; trasferiamo questa crema omogenea ottenuta all’interno di una ciotola ed uniamo ad essa la restante ricotta, il parmigiano e l’uovo, sale, pepe e noce moscata.

Imburriamo uno stampo per crostate, all’interno del quale stendiamo la pasta brisèe, mantenendola dello spessore di circa mezzo cm.

Una volta stesa, bucherelliamo con una forchetta tutta la superficie; stendiamo l’impasto ottenuto e, dopo aver livellato, cospargiamo con parmigiano. Inforniamo per circa 40 min. a 180° fino a quanto l’impasto diventerà più compatto e la brisèe sarà leggermente dorata.

Bieta Ortofrutta Trevi srlBieta in padella con aglio e peperoncino

  • Bietole 1 kg;
  • Peperoncino; 1;
  • Aglio 2 spicchi;
  • Olio extravergine di oliva q.b.;
  • Sale e pepe q.b.

Laviamo accuratamente la verdura togliendo la parte finale del gambo e mettiamola a cuocere per 15 minuti all’interno di una pentola con acqua bollente.

Scoliamola e lasciamola intiepidire leggermente fino a quando sarà possibile strizzarla con le mani e toglierle tutta l’acqua di cottura.

In una pentola dai bordi alti, versiamo un filo di olio a cui aggiungiamo due spicchi di aglio con il peperoncino: lasciamo insaporire e aggiungiamo la verdura a pezzetti. Saltiamo in padella per circa un quarto d’ora, aggiungendo sale e pepe in base ai  gusti.

 

Bieta Ortofrutta Trevi srlBruschette di bietola alle acciughe

  • Pane rustico;
  • Bieta 2 kg;
  • Acciughe;
  • Aglio 3 spicchi;
  • Olio evo, sale e peperoncino q.b.

Puliamo la bietola, eliminando la parte inferiore in prossimità del gambo; laviamola e lessiamola. Lasciamo che perda tutta l’acqua di cottura e, se necessario, strizziamola manualmente.

In una padella insaporiamo con un filo di olio uno spicchio di aglio, uniamo anche il peperoncino e le acciughe. Saltiamo la verdura in questa padella, per circa 5 minuti, dopo averla tagliata a pezzetti.

Tostiamo le fette di pane, strofiniamo sulla loro superficie l’aglio ed aggiungiamo la verdura posizionando anche un’acciuga intera. Un filo di olio a crudo e serviamo il pane croccante e ben caldo.

 

Bieta Ortofrutta Trevi srlGateau di patate con bieta e mozzarella

  • Patate 1 kg;
  • Mozzarella 1;
  • Uova 1;
  • Parmigiano 1 cucchiaio;
  • Olio evo, pangrattato, sale q.b.;
  • Bieta 400 g.

Lessiamo le patate in acqua bollente, poi schiacciamole. All’interno di un contenitore aggiungiamo anche uovo e grana. Impastiamo per amalgamare bene il tutto. Puliamo la bieta e la lessiamo in acqua salata per una decina di minuti, scolandola e strizzandola.

Cospargiamo una teglia da forno di pangrattato aggiungendo anche un filo di olio. Sul fondo della teglia disponiamo metà delle patate e le schiacciamo.

Aggiungiamo la bieta e la mozzarella sgocciolata e tagliata a fette, uniamo altra purea di patate, un filo di olio e ricopriamo con il pangrattato. Inforniamo a 180° per 20 minuti, fino a quando la superficie sarà dorata.

 

Bieta Ortofrutta Trevi srlInvoltini di bieta filante

  • Foglie di bieta 8;
  • Mortadella 4fette;
  • Mozzarella 1;
  • Olio extravergine di oliva 4 cucchiai;
  • Zucchine 2;
  • Vino bianco 5 bicchieri;
  • Sale q.b.

Laviamo la bieta, tagliando la parte più spessa del gambo; lessiamola in acqua bollente e salata per 2 minuti. Scoliamola e passiamola sotto l’acqua fredda, lasciandola asciugare su un canovaccio.

Bieta Ortofrutta Trevi srlEliminiamo la costa bianca aiutandoci con un coltellino e dividiamo ogni foglia nel senso della lunghezza.

Passiamo a lavare le zucchine e ad affettarle in modo sottile seguendo il lato lungo, aiutandoci, se necessario, con un pelapatate. Scottiamo anch’esse un minuto in acqua bollente e salata, poi asciughiamole.

Su ogni fetta di bieta, posizioniamo due fette di zucchine, mezza fetta di mortadella e la mozzarella, poi altre zucchine. Arrotoliamo gli strati come se fossero un involtino e avvolgiamolo in un’altra mezza foglia di bieta.

Leghiamo con lo spago da cucina oppure infilziamo con uno stuzzicadenti il nostro involtino. Ripetiamo queste operazioni fino ad ultimare tutti gli ingredienti.

Posizioniamo gli involtini all’interno di una pirofila oleata, inondiamoli di vino e di olio. Inforniamo per una decina di minuti a 190° e serviamo ben caldi.

 

Bieta Ortofrutta Trevi srlBietole al pomodoro

  • Bieta 500 g;
  • Aglio 2 spicchi;
  • Pomodoro 300 g;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Olio extravergine di oliva 2 cucchiai.

Laviamo le bietole, lessiamole in acqua salata per 5 minuti; una volta cotte, lasciamole intiepidire, poi strizziamole liberandole dall’acqua. Sbucciamo gli spicchi di aglio tritandolo finemente. Spelliamo i pomodori e spezziamoli a cubetti in modo grossolano.

Doriamo l’aglio con l’olio, uniamo i pomodori e lasciamo stufare per circa un quarto d’ora. Trasferiamo anche le bietole nella pentola, lasciando insaporire per 10 minuti poi serviamo.

Frittata con bietole, patate e gorgonzola

  • Bieta 120 g;
  • Patate 250 g;
  • Uova 6;
  • Gorgonzola Piccante 150 g;
  • Sale e Olio q.b.;
  • Maggiorana 2 rametti;
  • Noce moscata mezzo cucchiaino.

Laviamo la bieta, eliminando i gambi; cuociamola a vapore per 10 minuti poi lasciamola raffreddare. In una ciotola uniamo uova sbattute, noce moscata, maggiorana e aggiustiamo di sale.

Sbucciamo le patate, tagliamole a dadini e soffriggiamole in una padella con l’olio. Aggiungiamo anche la cipolla tagliata sottilmente ed un pizzico di sale.

Lasciamo che le verdure diventino tiepide poi uniamole alla bieta, aggiungendo anche il gorgonzola a cubetti; trasferiamoli nella padella con le patate. Cuociamo la frittata aiutandoci con un coperchio o un piatto ampio per girarla in modo da dorare entrambi i lati.

 

Bieta Ortofrutta Trevi srlQuiche alla zucca e bieta

  • Zucca 1 kg;
  • Bietole 700 g;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Aglio 2 spicchi;
  • Rosmarino 1 rametto;
  • Olio 40 g;
  • Parmigiano grattugiato 70 g;
  • Panna liquida 70 g.

Per velocizzare la preparazione della pasta brisèe possiamo utilizzare i rotoli già confezionati. Qui ci occuperemo del ripieno: tritiamo il rametto di rosmarino già lavato ed asciugato.

Puliamo la zucca, liberandola della buccia. Riduciamola prima a fette poi a cubetti. In una padella antiaderente facciamo rosolare uno spicchio di aglio con l’olio; appena si sarà dorato, aggiungiamo la zucca e il rosmarino. Regoliamo di sale e pepe; copriamo con coperchio e lasciamo cuocere lentamente per circa 20 minuti, poi eliminiamo l’aglio.

Bieta Ortofrutta Trevi srlProcediamo con la pulizia della bieta; laviamola e tagliamola a metà. Rosoliamo un altro spicchio di aglio in padella ed aggiungiamo ad essa la verdura.

Copriamo con un coperchio e lasciamola appassire per circa 10 minuti. Strizziamo la verdura ed uniamola alla zucca.

In una ciotola sbattiamo le uova, inserendo anche sale e pepe; versiamo la panna a filo e continuiamo ad amalgamare. Uniamo anche il parmigiano e mescoliamo.

Stendiamo l’impasto della brisèe sulla teglia; prima disponiamo uno strato di bieta e zucca, poi versiamo il composto di uova, panna e formaggio fino a coprire totalmente gli ingredienti nella teglia: inforniamo per circa un’ora a 170°. Tiriamola fuori dal forno, lasciamola riposare qualche minuto poi serviamo.

 

 

Vi piace la bieta? Quale preferite tra quella a coste e quella a foglia? Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete un ampio assortimento di bietole. Veniteci a trovare, vi aspettiamo insieme a tutti i nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.

Pompelmo: caratteristiche e coltivazione

Il pompelmo, citrus paradisiè un albero da frutto sempreverde, appartenente alla famiglia del Citrus e rientra nel gruppo degli agrumi; raggiunge mediamente i 5 metri di altezza, ma non è raro che arrivi a toccare i 10 metri. Le sue origini sono molto antiche sebbene non particolarmente chiare: l’unica certezza è che gli agrumi siano originari dell’Asia. Gli Stati Uniti sono uno dei maggiori produttori mondiali di pompelmo, i quali vengono ampiamente coltivati anche nell’area mediterranea, soprattutto in Sicilia.

A quali condizioni è possibile coltivare il pompelmo?

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

Come la quasi totalità di agrumi, il pompelmo è un ibrido, originato dall’arancio e dal pomelo, un agrume non particolarmente conosciuto ma che dovrebbe appartenere al gruppo originario da cui discendono anche tutti gli altri agrumi.

Clima. Solitamente può considerarsi una pianta robusta, ma soffre il clima eccessivamente caldo; tuttavia anche le gelate improvvise o quelle notturne possono causare dei traumi a questa pianta.

Si consiglia la sua collocazione in un’area esposta al sole e al riparo da un’eccessiva ventilazione. Per questi motivi, spesso, il pompelmo viene coltivato all’interno di vasi, in modo da poter garantire il giusto riparo dall’eccessivo freddo invernale.

Terreno e Concimazione. L’albero del pompelmo, di solito, preferisce un terreno ben drenato e sciolto, nonchè ricco di sostanze organiche.

Potrebbero risultare un ostacolo alla corretta coltivazione, i terreni compatti o eccessivamente calcarei. Per rendere il terreno particolarmente fertile, è necessario provvedere alla concimazione,  soprattutto in autunno e in primavera.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaIrrigazione. Solitamente questo albero non necessita di cospicue irrigazioni e possono risultare sufficienti le piogge stagionali.

In estate, o nei momenti di elevata e prolungata siccità, invece, è opportuno compensare la mancanza di acqua con un buon apporto idrico.

Tuttavia è bene evitare la formazione di ristagni nel terreno: per questo è possibile aggiungere della sabbia o un po’ di ghiaia alla terra.

Quando e come piantare l’albero di pompelmo

Il momento più adatto per mettere a dimora una giovane pianta di pompelmo è la primavera, nel periodo compreso tra il mese di marzo e maggio, quando il rischio di gelate è ormai passato.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaSi devono realizzare delle buche adeguatamente ampie, almeno il doppio, in modo da poter inserire la pianta con il panetto di terra e le radici.

Subito dopo l’inserimento della pianta, è necessario compattare il terreno e fornire un’adeguata irrigazione.

Durante il periodo estivo, è importante controllare quando il terreno è troppo secco e, di conseguenza, intervenire attraverso una regolare irrigazione artificiale.

Molto importante per questa pianta è anche la qualità delle acque, con le quali si procede all’innaffiatura.

Esse non dovrebbero contenere molto cloro, boro e sodio, perché questi elementi possono accumularsi nelle foglie e in certi casi provocare anche una riduzione della qualità e della quantità dei frutti.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaLa propagazione del pompelmo può avvenire per seme; ovviamente i tempi sono piuttosto lunghi: richiede, infatti, circa 10 anni per la fruttificazione.

Tempi più brevi sono quelli che appartengono alla riproduzione della pianta di pompelmo tramite margotta: vengono scelti i rami più forti che non hanno ancora prodotto frutti e messi a dimora.

Una terza alternativa, la più diffusa, è la riproduzione del pompelmo per innesto. In seguito ad esso occorreranno circa 4 anni per la fruttificazione a cui se ne devono aggiungere un altro paio per arrivare alla piena produttività.

Solitamente viene utilizzato come porta innesto, l’arancio amaro.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaLa fioritura e raccolta del pompelmo

I fiori del pompelmo sono simili a quelli dell’arancio e degli altri agrumi: di colore bianco e riuniti a grappolo. La fioritura si verifica solitamente in primavera.

I pompelmi si raccolgono nel periodo che va da gennaio a marzo, una volta raggiunto il  loro pieno grado di maturazione.

In base alla varietà, possono maturare anche intorno a fine maggio. Il picciolo viene tagliato in modo che si mantenga la rosetta attaccata e non danneggi il frutto.

In seguito alla raccolta, con il distacco dalla pianta, i pompelmi possono raggiungere una maggiore dolcezza della polpa.

Questo frutto ha un sapore acidulo e per questo motivo è raro un suo consumo al naturale.

La varietà di pompelmo più nota e apprezzata è quella detta “rosa”, anche perchè ha un sapore più dolciastro: è nata da una mutazione spontanea, successivamente stabilizzatasi.

 

Caratteristiche del pompelmoPompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

I frutti di questa pianta sono chiamati anch’essi pompelmi. Scientificamente sono delle grandi bacche, denominate esperidi e hanno una buccia liscia, in prevalenza di colore giallo, molto spessa e ricca di oli essenziali.

Come accade con altri agrumi, al di sotto della buccia, è presente una pellicola bianca, il mesocarpo, che avvolge la polpa del frutto.

Infine, arriviamo finalmente al frutto vero e proprio che mangiamo: l’endocarpo, diviso in spicchi: circa 14-15, fibrosi e succosi, dal sapore acidulo, avvolti in una sottile membrana.

Il loro colore è di norma giallo ma, in alcune varietà, può essere anche rosa.

Nel primo anno di raccolta è estremamente importante che i frutti vengano tolti per tempo in modo da liberare la pianta e consentirle di destinare le proprie energie al benessere di radici e rami. Così potremo garantirci una produzione più abbondante nelle successive raccolte.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaProprietà benefiche del pompelmo

Questo frutto contiene bergamottina, una sostanza nota poichè è in grado di determinare delle variazioni nell’assorbimento di alcuni medicinali.

In tale ottica, dunque, il consumo di pompelmo potrebbe avere qualche controindicazione nei confronti del quale è opportuno chiedere delucidazioni al proprio medico.

Coloro che non hanno tale problematica possono godere pienamente delle sostanze nutritive in esso contenute. Il pompelmo contiene vitamina A e quelle di gruppo B.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

Ricco di acqua e sali minerali (potassio, fosforo, calcio), è fortemente diuretico e disintossicante. Oltre l’apporto di acqua, il contenuto di fibre lo rende particolarmente saziante.

La vitamina C e i flavonoidi ne fanno un ottimo antiossidante; sembra che sia un perfetto alleato anche nella disintossicazione del fegato e nel controllo dei livelli di trigliceridi, nonchè nel mantenimento del colesterolo.

Molte persone sono favorevoli al consumo di un bicchiere di succo di pompelmo al mattino per favorire il movimento intestinale, oltre ad alleviare flatulenza e il mal di stomaco.

 

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

La sua acidità (se ne sconsiglia il consumo in caso di gastrite) sembra essere particolarmente utile a fini digestivi; l’acido citrico contenuto aumenta l’alcalinità dopo la digestione che ne esce così migliorata; questo anche grazie alla sua influenza sul flusso dei succhi gastrici.

Molte persone sembrano ottenere benefici anche dal bere il succo prima di andare a dormire, con effetti benefici anche nel contrasto dell’insonnia.

Probabilmente ciò è dovuto alla presenza di triptofano, un aminoacido essenziale, precursore della serotonina e stimolatore di melatonina,  coinvolta nella regolazione dei ritmi del sonno.

 

Pompelmo non solo da spremere: le ricette

Se non riuscite a mangiare il pompelmo a causa del suo sapore aspro, potete spremerlo e preparare degli ottimi cocktail analcolici, o alcolici, per le occasioni speciali. Il suo profumo agrumato lo rende particolarmente adatto ad arricchire anche torte o a insaporire le nostre seconde portate.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

Cocktail analcolico pompelmo e zenzero

  • Radice di zenzero 1;
  • Arance 4;
  • Acqua 2 l;
  • Pompelmo rosa 4;
  • Zucchero (facoltativo).

Sbucciamo la radice dello zenzero e grattugiamolo. Sbucciamo anche le arance e il pompelmo.

Frulliamo la polpa della frutta e lo zenzero con un mixer. Aggiungiamo l’acqua, lo zucchero e filtriamo attraverso un colino. Uniamo anche il ghiaccio e serviamo il nostro cocktail.

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaPompelmo gratinato

  • Pompelmo rosa 4;
  • Zucchero semolato q.b.;
  • Gelato fiordilatte 4 palline;
  • Caramello q.b.

Sbucciamo i pompelmi rosa fino a vederne la parte succosa e eliminando tutta la pellicina che ricopre gli spicchi. Dividiamoli a metà e posizioniamoli n una teglia da forno e spolverizziamoli con lo zucchero.

Diamo una passata di grill alla teglia con i pompelmi per circa un minuto. Così caramellati tiriamoli fuori dal forno e poniamo al centro di ogni mezzo pompelmo anche una pallina di gelato e lasciamo scendere su di esso un filo di caramello.

 

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaScaloppine al pompelmo

  • Scaloppine di vitello 8;
  • Latte 1 dl;
  • Burro 1 noce;
  • Sale e Pepe 1 pizzico;
  • Pompelmo rosa 3;
  • Chiodo di garofano 1;
  • Farina 3 cucchiai.

Battiamo le scaloppine per renderle più fine; facciamole rosolare in padella con una noce di burro, lentamente. Uniamo sale, pepe e chiodi di garofano, bagnando con il succo di un pompelmo che avremo preventivamente spremuto.

Cuociamo 5 minuti le nostre scaloppine poi teniamole al caldo. Dopo aver eliminato il chiodo di garofano, versiamo il latte a filo. Aggiungiamo anche la farina e lasciamo addensare senza mettere sul fuoco. Inseriamo gli spicchi di un altro pompelmo e mezzo; scaldando il tutto. Cospargiamo la salsa preparata sopra la carne e decoriamo con i pompelmi rimasti.

 

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl RomaTorta al pompelmo rosa

  • Uova 4;
  • Fecola di patate 100 g;
  • Zucchero a velo 30 g;
  • Lievito 30 g;
  • Burro q.b. per ungere;
  • Sale 1 pizzico;
  • Zucchero 200 g;
  • Farina 00 q.b. per lo stampo;
  • Pompelmo 2 (almeno 200 g) con buccia non trattata.

Laviamo il pompelmo e grattugiamo la sua buccia cercando di non includere la parte più bianca e amara. Spremiamolo e conserviamo da parte il succo. Separiamo gli albumi dai tuorli, saliamo gli albumi e aggiungiamo lo zucchero nei tuorli.

Montiamo gli albumi a neve con uno sbattitore; ripetiamo la stessa operazione anche per i tuorli zuccherati fino ad ottenere un composto soffice e spumoso. Aggiungiamo la scorza e il succo di pompelmo.

Setacciamo fecola, farina e lievito fino ad incorporarli tutti nelle uova. Aggiungiamo anche i bianchi d’uovo, unendoli con un cucchiaio di legno e facendo attenzione a non sgonfiare il composto.

Inforniamo in forno preriscaldato a 180° per 30 minuti. Per verificare la cottura possiamo utilizzare uno stecchino: se, infilandolo, uscirà asciutto, la torta è pronta; in alternativa, continuiamo la cottura per altri 10 minuti. Cospargiamo con zucchero a velo e serviamo.

Crostata di frolla con pompelmo

Pompelmo Ortofrutta Trevi srl Roma

  • Pasta frolla surgelata 300g;
  • Pompelmi rosa 2;
  • Pistacchi sgusciati 20;
  • Gelatina di agrumi 2 cucchiai;
  • Crema pasticcera 250 g.

Se volete preparare la pasta frolla fatta in casa (ha una preparazione molto semplice ma è necessario un breve periodo di riposo in frigorifero) potete consultare questa ricetta.

In alternativa, possiamo utilizzare i rotoli di pasta sfoglia/frolla confezionati, surgelati o meno.
Stendiamo la pasta frolla all’interno di un apposito stampo, precedentemente imburrato; cuociamola in forno già caldo per circa 30 minuti, a 180°.

Per evitare che si bruci ricopriamola con della carta da forno o con un foglio di alluminio, cospargendolo di fagioli al di sopra, il modo da tenere fermo il foglio. Pelate i pompelmi, eliminando ad essi anche la parte bianca, più amarognola.

Una volta sfornata la pasta frolla dal forno, spalmiamo al di sopra la crema pasticcera; disponiamo gli spicchi di pompelmo e cospargiamo con la granella di pistacchi. Spennelliamo con la gelatina agli agrumi precedentemente sciolta e fatta raffreddare.

 

 

 

Vi piace il pompelmo? Come siete soliti consumarlo, sotto forma di succo oppure a spicchi? Grazie per aver letto questo post, lasciaci un commento qui sotto, è sempre ben accetto.

Vieni a trovarci, oltre ai pompelmi, troverai tantissimi prodotti, sempre freschi. Ci troviamo al centro di Roma, a poca distanza dalla splendida Fontana di Trevi. Se hai domande, contattaci pure, saremo lieti di risponderti.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl

Asparagi: coltivazione e proprietà nutritive

Quella degli asparagi, il cui nome scientifico è Asparagus officinalis, è una pianta erbacea che rientra nella famiglia delle Liliacee, insieme ad aglio, porro e cipolla. La sua coltivazione non è semplicissima e richiede alcune accortezze; scopriamo perchè e come fare per ottenere un’asparagiaia in perfette condizioni.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl Premesse alla coltivazione

È bene premettere che la coltivazione degli asparagi, se vogliamo produrne in quantità discrete, richiederà porzioni di terreno piuttosto ampie; inoltre, potremo raccogliere i primi asparagi non prima dei due anni: fino ad allora possiamo assistere solo alla crescita della pianta.

Un’asparagiaia, se mantenuta secondo i giusti criteri, può produrre per i successivi 10 anni dall’impianto; anche per questo motivo è bene scegliere il luogo della piantagione con estrema attenzione.

Clima. La pianta dell’asparago è piuttosto resistente e si adatta senza problemi a climi diversi, pur prediligendo quello particolarmente mite; tuttavia è preferibile evitare gli sbalzi termici eccessivi in entrambe le direzioni. La posizione ideale per l’asparagiaia dovrebbe risultare soleggiata ma non eccessivamente ventilata.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl Terreno. La pianta degli asparagi richiede un terreno ben drenato e leggero. Esso si può ottenere con un buon impianto idrico, oppure mischiando della sabbia alla terra.

Come già accennato, la coltivazione degli asparagi richiede spazi piuttosto ampi, per questo è sconsigliabile l’innesto nei piccoli orti. Prima della messa a dimora è bene lavorare il terreno, realizzando delle buche a 30 cm di profondità e larghe 80 cm.

Concimazione. Si deve procedere nel momento dell’impianto ad un’accurata concimazione del terreno, con compost o letame maturo; sono preferibili, come sempre, i composti organici.

Struttura della pianta dell’asparago

La pianta è costituita dai cosiddetti rizomi (parte ipogea), ovvero dai fusti che crescono sotto terra e che, intrecciandosi, formano un reticolo.

Da essi hanno origine i turioni, carnosi germogli, che escono dal terreno (parte epigea) e sono la componente commestibile di questa pianta.

Le piccole foglie che crescono riunite in fascetti. Nel caso degli asparagi, laddove si ha un maggiore spessore del fusto, si hanno carnosità e tenerezza maggiori, contrariamente, dunque, a quanto di solito accade con le verdure.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl Semina o innesto?

Se decidiamo di procedere con la semina degli asparagi, in un primo momento dovremo porli in semenzaio; successivamente trapiantare le piantine così nate e divenute più robuste.

Molto più spesso, per motivi di praticità, si procede direttamente all’impianto dei rizomi o delle piantine acquistate in vasetto. 

Nel primo caso, i semi vanno messi nel terreno in primavera, tra marzo ed aprile; le prime piantine cominceranno ad apparire dopo venti-trenta giorni dall’interramento.

A questo punto si potranno collocare quelle più robuste nel terreno precedentemente preparato in vista del loro arrivo.

In questo caso, l’anno successivo, in primavera, si può procedere ad estirpare le zampe (le radici) e innestarle per produrre ulteriori piante: esse avranno una crescita più veloce.

La seconda opzione per quando riguarda la coltivazione degli asparagi è la messa a dimora tramite zampe o piantine acquistate.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl Si procede all’impianto tra marzo ed ottobre, predisponendole all’interno di buche piuttosto capienti, con terreno lavorato e ben concimato organicamente.

Si ritiene opportuno collocare le radici a distanza di quasi mezzo metro l’una dall’altra: maggiore sarà lo spazio di intervallo tra di esse, maggiore dovrebbe essere la grandezza degli asparagi.

Il pieno regime nel rapporto tra produzione e raccolta verrà raggiunto nell’arco di due anni.

 

Asparagi Ortofrutta Trevi srl

Gli asparagi e la loro raccolta

Il ciclo di vita di questa pianta può essere suddiviso in quattro fasi: la crescita, nei primi due anni; la produttività crescente, quando la pianta, dal terzo al quarto anno, garantirà una raccolta abbondante.

La produttività stabile, dal quinto al decimo anno; infine, dal decimo anno in poi, una produttività decrescente in cui la raccolta diminuirà fisiologicamente.

Il raccolto degli asparagi inizia a fine inverno e può protrarsi per 2 o 3 mesi. Le tipologie esistenti si differenziano in base al loro colore:

Asparagi Ortofrutta Trevi srl

  • Verdi, crescono alla luce del sole, non hanno bisogno di essere pelati eccessivamente per essere consumati; hanno un sapore deciso e il loro germoglio è dolciastro.
  • Bianchi, crescono sotto terra e questo determina il loro colore; hanno un sapore delicato.
  • Violetti, dal sapore amaro ma fruttato; nascono come asparagi bianchi ma riescono progressivamente e muoversi verso la luce, variando leggermente il loro colore.

Come procedere?

Se il fusto dell’asparago è piuttosto lungo, si può recidere a circa 20 cm dalla punta. Se invece esso è ancora piuttosto giovane, si può recidere alla base, a livello del terreno.

Un ulteriore procedimento è quello di estirparlo, asportando anche qualche cm della parte sotterrata e bianca, facendo però attenzione a non rovinare la pianta e le sue radici.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl

Proprietà benefiche degli asparagi

Gli asparagi sono ricchi di acqua, risultando così particolarmente depuranti; inoltre, poveri di grassi e colesterolo, possono essere consumati anche nei regimi alimentari più rigidi.

Contengono vitamina A, C e del gruppo B. Come ogni ortaggio risultano essere particolarmente ricchi di sali minerali tra i quali ritroviamo il calcio, il fosforo e il cromo.

Sono particolarmente ricchi di glutatione, un antiossidante che, eliminando le sostanze dannose e i radicali liberi, favorisce la depurazione del nostro organismo.

In tal senso un loro consumo appare particolarmente indicato nel coadiuvare la prevenzione tumorale, soprattutto a colon, polmoni e ossa e nel rallentamento dell’invecchiamento.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl

All’interno degli asparagi è contenuta l’asparagina, un amminoacido con funzione diuretica che, grazie anche all’alto contenuto di potassio, riesce a regolare la pressione sanguigna aiutando e prevenire complicazioni cardiovascolari.

In tal senso contengono rutina, glicoside flavonoico con ottime funzioni protettive verso le pareti capillari.

La buona quantità di acido folico, unita a dosi non indifferenti di antiossidanti, aiuta a favorire la lotta all’invecchiamento; mentre la presenza di inulina rende gli asparagi degli antinfiammatori naturali, aiutando l’apparato digerente e la flora batterica.

Le controindicazioni  nell’assunzione degli asparagi sono rivolte a chi soffre di reumatismi o disturbi renali a causa del contenuto di asparagina. 

Asparagi in cucina

 

Asparagi Ortofrutta Trevi srl Come pulire gli asparagi?

Gli asparagi possono essere consumati previa cottura, lessati in acqua bollente oppure cotti a vapore. Il tempo necessario a raggiungere la cottura ottimale dipende dallo spessore del fusto.

La punta è ovviamente molto più delicata rispetto alla parte inferiore e, dunque, spesso si procede lasciando al di fuori dell’acqua i germogli più teneri e legando alla base gli steli, che saranno gli unici ad essere cotti.

Il loro raffreddamento subito dopo la cottura, permette di preservare il loro colore verde. Ora vediamo qualche gustosa ricetta con gli asparagi.

 

Lasagne allo zafferano con asparagiAsparagi Ortofrutta Trevi srl

  • Asparagi 800 g;
  • Pasta all’uovo 400 g;
  • Latte intero 8 dl;
  • Zafferano 1 bustina;
  • Farina 80 g;
  • Prezzemolo 1 ciuffo;
  • Parmigiano e noce moscata q.b.;
  • Aglio 2 spicchi;
  • Sale, Pepe e Burro q.b.

Iniziamo con il preparare la besciamella facendo sciogliere 80 g di burro in una pentola, unendo la farina e lasciandola cuocere, girando, per un paio di minuti.

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Uniamo il latte freddo e mescoliamo, lasciando andare per 7-8 minuti, a fiamma bassa. Insaporiamo con sale e noce moscata, aggiungendo anche la bustina di zafferano.

Puliamo gli asparagi dalla parte più bianca e dura, spellando i gambi con un pelapatate. Laviamoli e tagliamoli a metà in modo che le punte rimangano separate dal resto.

Dopo aver fatto rosolare gli spicchi di aglio con 30 g di burro nella padella, uniamo i gambi tagliati a rondelle per 4 minuti circa, poi aggiungiamo anche le punte, più delicate, per un paio di minuti. Poi uniamo prezzemolo, sale e pepe.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl In una teglia iniziamo a comporre la nostra portata. Facciamo uno strato di pasta e la copriamo con un po’ di besciamella, cospargiamo con gli asparagi e un altro po’ di besciamella.

Aggiungiamo il grana e continuiamo a comporre altri strati fino a terminare gli ingredienti. Sulla superficie esteriore aggiungiamo altra besciamella e qualche ciuffo di burro che durante la cottura si dorerà.

Inforniamo in forno preriscaldato a 180° C per 20 minuti. Per evitare che si bruci esternamente, possiamo coprirla con dell’alluminio durante la cottura.

 

Crema di asparagiAsparagi Ortofrutta Trevi srl

  • Asparagi 1 kg;
  • Grana 50 g;
  • Pancarrè 6 fette;
  • Sale e pepe q.b.;
  • Brodo vegetale q.b.;
  • Burro q.b.

Puliamo gli asparagi eliminando loro la parte più dura e bianca; poi laviamoli per bene. Inseriamoli in un recipiente con le punte rivolte verso l’alto insieme a dell’acqua fredda, lasciando che le esse rimangano fuori.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl Cuociamo per 20 minuti, aggiungendo qualche pizzico di sale; portiamo a bollore. Tostiamo con una noce di burro le fette di pancarrè.

Non appena gli asparagi saranno cotti, scoliamoli e frulliamoli. Uniamo al composto ottenuto anche il burro rimasto, sale, pepe e grana, amalgamiamo il tutto accuratamente.

Diluiamo con 3 parti del brodo bollente. Mescoliamo la crema fino a quando sarà ben omogenea. Regoliamo di sale e suddividiamola nei piatti, accompagnandola con il pane tostato.

 

Risotto agli asparagi con scaglie di grana

  • Asparagi 600 g;
  • Lardo 50 g;
  • Riso carnaroli 300 g;
  • Brodo vegetale q.b.;
  • Vino bianco q.b.;
  • Cipollotti 2;
  • Burro 20 g;
  • Grana in pezzi 40 g;
  • Sale e Pepe q.b.;
  • Prezzemolo q.b.

Asparagi Ortofrutta Trevi srl

Cuociamo al vapore gli asparagi, dopo averli puliti e aver eliminato la parte più dura; frulliamoli utilizzando un mixer, conservando però qualche punta.

Facciamo rosolare la cipolla nel lardo, uniamo il riso, aggiungiamo un po’ di vino e lasciamolo evaporare. Versiamo anche il composto di asparagi, saliamo e aggiungiamo il brodo, lasciando cuocere a fuoco basso.

Non appena esso evaporerà, aggiungiamone altro. Con il pezzo di grana, otteniamo delle cialdine che possiamo far dorare infornandole per 5 minuti a 200°.

Mantechiamo il risotto con il burro e serviamolo, aggiungendo le punte di asparagi conservate e le cialdine di grana, un po’ di prezzemolo e, se di vostro gradimento, una spolverata di pepe.

 

Asparagi saporiti in padella

  • Asparagi;
  • Brodo vegetale;
  • Zucchero;
  • Burro.

Puliamo gli asparagi eliminando, come sempre, la parte più fibrosa e dura, aiutandoci con un pelapatate. Laviamoli facendo attenzione a non spezzare le punte.

Asciughiamoli e separiamo le punte dai gambi; tagliamo le prima per il senso della lunghezza, mentre dividiamo a rondelle i gambi. Inseriamo entrambi in una padella, coprendoli con acqua leggermente salata o con il brodo vegetale, aggiungendo anche qualche fiocco di burro e un pizzico di zucchero.

Copriamo con coperchio, facciamo bollire per 8-10 min, poi alziamo la fiamma e lasciamo asciugare, girando di tanto in tanto, fino a cottura ultimata. Gli asparagi sono ottimi anche cotti al vapore e conditi semplicemente con limone e sale.

 

 

Vi piacciono gli asparagi? Come siete soliti cucinarli? Conoscevate le loro numerose proprietà benefiche?
Grazie per aver letto questo post. Lasciateci un commento qui sotto, saremo lieti di leggervi.

Presso la Trevi srl troverete asparagi, insieme al vasto assortimento dei nostri prodotti, sempre freschi. Ci troviamo a due passi dalla Fontana di Trevi.